La Contemplazione è la tecnica mediante la quale l'individuo modificando sé stesso incontra gli DEI e il loro agire nel mondo che lo circonda!
L'Essere Umano agisce nella Ragione; però la costringe ad accogliere il nuovo aprendo un canale intuitivo col mondo che lo circonda!
Con la Sospensione del Dialogo Interno abbiamo liberato l'attenzione dalla gabbia delle parole (parole che giustificano o giudicano quanto tocca i nostri sensi); dei concetti ripetitivi (ripetizione della descrizione mediante parole); delle ossessioni della ragione (descrizione delle ragioni per cui ci comportiamo in quel modo al fine di giustificare e delimitate la manifestazione delle nostre tensioni soggettive).
La ragione ora ha compreso che l'individuo la può sospendere. La ragione reagisce a questa possibilità di essere sospesa dal controllo della persona e tende a trasmettere delle sensazioni all'individuo ogni volta che l'individuo minaccia di sospenderla:
1) Timore o panico di perdere le certezze soggettivamente acquisite!
Questo timore si manifesterà sotto forma di ansia alla quale l'individuo tenderà a rispondere ripristinando il controllo della ragione nel manifestare le sue tensioni; oppure vivendo lo stato ansioso come un momento attraverso il quale caricare la propria progettualità nel manifestare le proprie tensioni.
Se la ragione riprende il controllo nella manifestazione delle tensioni dell'individuo, quando quelle tensioni sfuggono al bagaglio descrittivo della ragione, questa ricorre all'IMMAGINAZIONE evocando degli oggetti immaginati quali causa delle tensioni (dio padrone, il demonio, gli angeli ecc. ecc.); nei casi più gravi di conflittualità nell'individuo, fra necessità di esprimersi delle tensioni e necessità del controllo della ragione, si manifesteranno ossessioni e fobie!
Il peso del "rimorso di coscienza" per aver violato i dettami del dio padrone è un peso psichico indotto dal condizionamento educazionale capace di portare al suicidio!
2) Superato questo momento (che coincide con una crisi psicologica di un individuo) subentra un bisogno di accettazione prima delle proprie tensioni soggettive e di ricerca poi per dare nuove risposte e nuove modalità espressive alle tensioni e ai bisogni dell'individuo: LA RAGIONE SI DILATA E SI ESPANDE.
Con la Meditazione si è, da un lato fornito una soluzione alla ragione: si è rallentato il flusso delle parole ma il concetto, l'oggetto o il meccanismo viene sempre pensato; dall'altro lato: l'attenzione, all'interno della ragione, viene liberata dal caos delle parole ossessive e dai concetti ripetitivi e permette soluzioni diverse da quelle emotivamente imposte dalla ragione. La ragione, attraverso la meditazione, viene modificata attraverso la volontà del soggetto applicata all'interno della meditazione. Con la Contemplazione spostiamo l'attenzione sugli oggetti esterni.
Contemplare non è guardare e osservare!
Contemplare non è fissare e ammirare!
Contemplare non è estasiarsi o adorare!
Ognuna di queste cose non è contemplazione.
La Contemplazione è una manifestazione di volontà di un individuo attraverso l'uso dei suoi sensi relativa ad un oggetto (che pertanto ricade sotto i sensi) tale da permettere:
1) All'oggetto di contemplare il contemplatore;
2) La lettura, mediante l'attenzione, di fenomeni inusuali dell'oggetto al fine di far emergere l'intuizione soggettiva permettendo a questa di inserirsi nel descritto della ragione o di modificare il descritto della ragione (i così detti scoppi intuitivi!).
Esistono persone che Contemplano naturalmente (o naturalmente sono portate o per attitudine o per abitudine a contemplare l'oggetto prima di descriverlo. Quando queste persone lo fanno abitualmente nei confronti degli Esseri Umani si dice che: sanno ascoltare!); esistono persone talmente rigide da sviluppare tensioni e paure fino al panico quando l'oggetto che "guardano" non rientra nel loro descritto (si dice spesso che queste persone sono: piene di sé!).
Quando l'oggetto Contemplato ci Contempla?
Quando esprime nei nostri confronti una volontà soggettiva!
Quando il soggetto Contemplato vive attraverso la manifestazione della sua volontà!
Quando il soggetto si fa un dio espandendosi nella sua oggettività!
Quando noi rientriamo negli interessi delle sue trasformazioni!
Si Contempla:
1) Bloccando il dialogo interno; mettendo attenzione a bloccare il dialogo interno, ma a non bloccare i sensi e l'arrivo dei fenomeni attraverso il senso col quale si è deciso di Contemplare.
Quanto i sensi percepiscono giunge alla ragione sotto forma di "DESCRIZIONE DI UN PERCEPITO".
Dal momento che il senso principale dell'Essere Umano è la vista; la vista sarà il principale senso coinvolto nella Contemplazione. La contemplazione con gli altri sensi prevede l'annullamento della vista (il chiudere gli occhi) e il concentrare la propria attenzione sul senso coinvolto.
Forme di Contemplazione attraverso l'olfatto venivano (e vengono) praticate nelle facoltà di chimica per sviluppare la capacità dell'allievo a riconoscere molte sostanze.
La vista interviene a formare la descrizione della ragione manifestando la forma degli oggetti che poi il dialogo interno descrive mediante le parole. Quella forma degli oggetti si fissa nella descrizione della ragione che continua a recitare la forma degli oggetti (e delle situazioni) ogni volta che guardiamo o immaginiamo. Alla fine del processo di soggettivazione mediante la descrizione della forma degli oggetti, finiamo col mettere a fuoco solo quegli oggetti che descriviamo scartando, dalla nostra visione, gli oggetti e i fenomeni per i quali non abbiamo elementi con cui descriverli.
Questo processo agisce anche nella FORMA PENSIERO, e condiziona allo stesso modo gli altri sensi umani.
Fin da bambini si impara a guardare un albero.
Gli adulti incitano il bambino ad ammirare l'albero; a descrivere l'albero; a disegnare l'albero. Questo processo di soggettivazione giunge ad un punto tale che le nostre emozioni vengono vincolate dalla forma che abbiamo maggiormente "ammirato" che finirà per definire ciò che intendiamo per BELLO.
Nell'attività di Contemplazione è necessario imparare ad usare gli occhi facendo sparire la forma dell'oggetto Contemplato!
Tre sono le tecniche meccaniche nell'uso degli occhi che fanno da base alla Contemplazione:
1) Sdoppiamento delle immagini;
2) Mettere a fuoco un punto vuoto fra osservatore e osservato;
3) Ritirare la vista facendo pressione al centro della fronte;
Con questa pratica nella sospensione del dialogo interno e nella meditazione spostiamo la nostra attenzione sui NON-OGGETTI.
Una parte dei fenomeni che concorrono a fornirci la descrizione dell'oggetto vengono annullati, cancellati o alterati sicché siamo costretti a riconoscere un oggetto con una quantità e qualità diversa di fenomeni. Ad esempio: la dilatazione della capacità soggettiva di concentrare la propria attenzione sugli odori e descrivere gli oggetti attraverso gli odori è (per chi inizia a farlo) percezione di non fenomeni che vengono trasformati in fenomeni.
Quando si forza la vista o un altro senso (al posto della vista o in mancanza della stessa) questo sforzo si trasmette in tutto l'individuo e travolge, attraverso le necessità di adattamento che egli induce nella sua fisicità, tutto il suo pensato, tutto il suo descritto e tutto il suo percepito.
La pratica costante di.
1) sdoppiamento delle immagini;
2) Mettere a fuoco un punto vuoto fra l'osservatore e l'oggetto;
3) Ritirare la vista facendo pressione al centro della fronte;
Con la:
-- Sospensione del Dialogo Interno;
-- La pratica della Meditazione;
-- L'Intento;
-- L'Arte dell'Agguato;
-- L'Attenzione;
L'insieme delle pratiche de Il Crogiolo dello Stregone permettono di ristrutturare il pensiero (riattivazione o modificazione di parte del reticolato sinapsico) permettendo a quanto ci circonda di interagire con noi.
Negando la prigionia della forma, che è alla base della descrizione, la ragione è costretta a pescare da nuovi fenomeni e: PERMETTE AL CONTEMPLATO DI CONTEMPLARCI.
Qui sarebbe da rimandare alla lettura de Il Crogiolo nei Quattro Canti del Mondo.
Le relazioni in cui l'intuito del contemplato fluisce sul contemplatore (sempre che il contemplato sia un Essere della Natura o con una parte umana come l'Essere Terra, l'Essere Sole, elementi dell'Essere Atmosfera ecc.) contemplato a sua volta.
La contemplazione porta l'attenzione di chi contempla sull'astratto della ragione (sdoppiare una pianta o sfuocarla fino a farla sparire mantenendo su di essa la nostra attenzione porta a cogliere aspetti e considerazioni che la ragione considera astratte).
L'astratto è quanto la ragione reputa inutile.
E' una cosa inutile, per la ragione, sviluppare il silenzio del dialogo interno mentre guardiamo la luce di un albero fuori fuoco o la sua forma viene fatta sparire dal sdoppiare la vista. La ragione si chiede: "Perché fare questo?" La ragione teme che l'individuo inizi a vivere in quella dimensione sensoriale che lei non è in grado di descrivere.
Quell'inutile è il ponte che conduce al reale della percezione, al reale psichista. Anche se un reale, in effetti, non esiste, in quanto il vero obiettivo non è giungere ad una nuova verità del mondo, una nuova descrizione, ma continuare a crescere e a trasformarci!
Definiamo, allora, ciò che intendiamo per reale:
Il reale è ciò che percepiamo, per quello che riusciamo a percepire e nel quale organizziamo la nostra azione!
Cioè la lettura soggettiva dell'oggettività nella quale esprimiamo la nostra volontà.
Noi possiamo dire:
Quanto percepiamo è oggettivamente reale;
Non possiamo dire:
L'oggetto di cui percepiamo la forma esaurisce la sua realtà nella forma che percepiamo.
Noi possiamo dire:
Quanto intuiamo è reale;
Non possiamo dire;
La forma descritta del mio intuire è reale e coincide con la forma soggettiva con cui descrivo la realtà!
Noi possiamo dire:
Quanto noi descriviamo è reale, sia nel descrivere la nostra percezione soggettiva che la realtà dell'oggetto che io descrivo;
Non possiamo dire:
Come io descrivo è l'oggetto in sé!
Reale è il mondo nel quale agiamo; illusoria è la descrizione e la limitazione che noi soggettivamente diamo al mondo in cui viviamo.
L'intuizione proviene da un insieme di mondo dal quale siamo separati in quanto non siamo in grado di descrivere.
Il ponte d'unione fra il mondo della descrizione e il reale è dato dalla Contemplazione che annullando l'ossessione della descrizione della forma costringe l'individuo a soffermarsi sull'oggetto contemplato annullando la forma usualmente descritta o, comunque, fissare la sua attenzione su aspetti inusuali dell'oggetto (o dell'abitudine quotidiana con cui guardare l'oggetto).
Stare delle mezze ore seduti davanti ad un oggetto (l'ideale per contemplare è una pianta. Una pianta da appartamento o un piccolo albero. E' viva, è cosciente, contempla a sua volta, ha volontà e intuizione e ha l'innegabile vantaggio di stare ferma. Si può contemplare il Sole, ma brucia gli occhi. Si può contemplare la Luna, ma le sue fasi la rendono instabile. Si possono contemplare le nubi, ma spesso stare a testa in su stanca. Si può farlo con un animale, ma si muove. Si può farlo con l'acqua, ma si hanno meno risposte. Si può farlo col fuoco, ma meglio farlo durante i riti religiosi!) metterlo fuori fuoco, chiudendo il dialogo interno e osservare la sua sfocatura senza descriverlo. Per allenare la capacità di fissare lo sguardo senza metterlo a fuoco ci si può allenare fissando intensi banchi di nebbia o il cielo.
Ci vogliono alcuni mesi per predisporre la struttura fisica e scoprirsi a contemplare quasi naturalmente nella propria attività quotidiana.
Nel frattempo si fa' una buona ginnastica ortottica oppure olfattiva, gustativa o uditiva!
Si ristruttura la ragione predisponendola all'arrivo di nuovi fenomeni (sia per gli aspetti inusuali dell'oggetto contemplato, sia per la manifestazione dell'intuizione alla quale deve cedere il passo).
L'intuizione NON si manifesta MAI durante la Contemplazione (e pertanto non illudetevi di diventare padroni di un "potere" superiore). L'intuizione giunge quando una serie di situazioni, quali la predisposizione soggettiva, l'impellenza emotiva, le condizioni di vita, le esigenze dell'azione soggettiva ecc., vengono a manifestarsi e coincidere con uno stato contemplativo naturale dell'individuo.
La Contemplazione predispone l'individuo, ma l'intuizione emerge perché chiamata dalle nostre necessità. Se ci predisponiamo, limitando l'ossessione della ragione, l'intuizione emerge! E' la differenza che c'è fra ritenersi fortunati o ritenersi sfortunati.
Queste situazioni si possono riassumere col nome di: STATO DI NECESSITA' SOGGETTIVO!
Gli effetti della Contemplazione si esprimono nel VIVERE PER SFIDA!
1 - La nostra ragione non è padrona del nostro intuire;
2 - Le nostre tensioni, i nostri bisogni, i nostri stati di necessità emotiva sono espressi sia nella ragione che in tutto noi stessi.
3 - Nello stato di necessità l'individuo si esprime con i mezzi che ha forgiato. L'intuizione può tentare di esprimersi, ma deve trovare il varco per superare la barriera della ragione e una ragione duttile, capace di accoglierla e riconoscere la necessità di accoglierla. E' il risultato della trasformazione soggettiva indotta dall'attività di Meditazione e Contemplazione.
4 - Lo stato di necessità crea, nella persona, uno stato d'ansia. Questo stato d'ansia può canalizzare le capacità della persona attrezzata o può allontanare la persona non attrezzata dall'affrontare lo stato di necessità che le crea ansia.
5 - In quel momento, che l'individuo se ne renda conto o meno ha:
A) - Sospeso di Dialogo Interno;
B) - Concentrato tutto sé stesso sul proprio stato di necessità;
C) - Manifesta bisogni, tensioni e intento relativo ai problemi;
D) - Questa tensione emotiva, unita alla pratica della Contemplazione, permette di aprire la breccia alla sua intuizione;
Il VIVERE PER SFIDA, sottoponendo l'individuo alle tensioni della contraddizione estrema, permette un arrivo continuo di intuizioni. Spesso microintuizioni!
L'intuire diventa, così, pratica quotidiana. Bagliori che giungono continuamente alla ragione.
L'intuizione può essere o un messaggio proveniente dal mondo esterno (altre volontà) o emergere dall'individuo (memoria di specie o esperienze dimenticate, comunque sempre dalla parte più interna del cervello. Se non fosse fisiologica diremmo che emerge dall'inconscio.).
Per concludere:
La contemplazione è l'attività attraverso la quale ci si predispone ad intuire il divino che ci circonda!
Attenzione:
Ricordiamo che stiamo parlando dell'Essere Umano che si attrezza per svilupparsi come Essere della Natura. Non stiamo parlando dell'Essere Umano che si attrezza per vivere nel Sistema Sociale umano in Italia nel 2003.
Perché ricordo questo?
Perché la Contemplazione attrezza l'Essere Umano in quanto Essere della Natura. Lo porta a riprendersi in mano lo sviluppo in quanto Essere della Natura percependo nuovi e diversi fenomeni con i quali confermiamo una diversa descrizione del mondo.
L'azione, quale manifestazione dell'intuizione, non è considerata un modo normale (nemmeno possibile) all'interno del Sistema Sociale.
Quando si intuisce si diranno cose e si trasmetteranno messaggi incomprensibili per la maggior parte delle persone (si esprimeranno bisogni e desideri per cui molte persone che ci stanno attorno diranno: "Non ti capisco!"). Solo alcuni aspetti saranno afferrati da persone che hanno forme automatiche o naturali di contemplazione.
Ricordate che chi non contempla è cieco nei confronti di molti fenomeni e di molti meccanismi che chi contempla trova ovvi, normali e naturali! Si tratta di individui che si sono abbandonati alla forma del proprio condizionamento educazionale e nel quale coltivano la loro sicurezza soggettiva.
Come si ovvia all'incomprensione del Sistema Sociale nei confronti dei Contemplatori?
Innanzi tutto, attraverso la Meditazione e la pratica, diventare abili con le parole e con la descrizione della ragione. Diventare il più abili possibile nell'esposizione di principi e di concetti. Però questo se non è ben calibrato può produrre delle reazioni nelle persone che ci stanno attorno (si sentono prevaricate perché non hanno argomenti e strumenti con cui farci fronte).
In secondo luogo, attraverso la pratica della Follia Controllata, che tratteremo quando parleremo della vita nel mondo sociale umano.
C'è un altro modo di comportarsi, ma è follia.
Rivoluzionare il sistema di pensiero umano facendo sentire inadeguati e fuori posto chi non contempla!
Ma questo è un altro discorso ed è relativo agli Intenti soggettivi del nostro vivere per sfida!
Fine testo 2001 - Questo testo sulla Contemplazione Scritto Agosto 2003: in versione definitiva 14 settembre 2003 ad integrazione del dibattito sulla Contemplazione. Marghera 16 novembre 2003
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Cod. ISBN 9788891170897
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Ultima formattazione 21 ottobre 2021
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