Le persone ammalate di morale impongono quella morale ad altre persone mediante la violenza. La morale imposta diventa motivo con cui legittimare la violenza nella società civile.
I delitti contro la morale sono una violenza con cui la morale si impone sulle persone. Persegue comportamenti non in linea con quella morale e reprime le pulsioni naturali degli individui.
Gli individui che negano i propri impulsi, negandoli agli altri, in nome della loro morale sono oggettivamente e soggettivamente criminali anche se la loro azione va letta all'interno della malattia psichiatrica imposta mediante educazione.
In psicologia: è un processo difensivo che cerca di dominare un impulso inaccettabile, come ad esempio un sentimento aggressivo, attraverso l'accettazione della tendenza opposta, come ad esempio un eccesso di sollecitudine e di condiscendenza.
Un individuo che pratica questo tipo di difesa è sollecito ed ossequioso nei confronti della gerarchia dalla quale dipende sia fisicamente che psicologicamente, ma sollecita un identico atteggiamento nei confronti di chi è sottoposto o ritiene che debba essere sottomesso. La formazione reattiva è un adattamento soggettivo dell'individuo alle sollecitazioni delle gerarchie sociali imposte dall'educazione famigliare. Con la stessa patologia ci si trova davanti a delle persone che reprimono le loro tensioni sessuali scaricando le fobie che alimentano nell'ambiente in cui vivono, spesso nell'esercizio di dominio e controllo delle persone che a loro sono sottoposte o affidate.
Come si esce?
Il primo passo è sempre quello di riconoscere che queste tensioni esistono dentro di noi e sono parte di noi stessi e costituiscono le varie sfaccettature dell'esistenza che si esprime negli individui. Si tratta di costruire, poi, una strategia attraverso la quale veicolare tali pulsioni in conformità a quanto la società civile consente, permette, tollera, approva. Conoscenza delle pulsioni, conoscenza della società, conoscenza delle infinite possibilità di altre modalità di espressione pulsionale.
E' necessario chiederci: gli individui che praticano questa difesa, quando rivestono ruoli di potere nella società civile, cosa provocano?
Quando hanno ruoli di potere sociale, attraverso il Potere di Avere, impongono alle persone del Sistema Sociale la condanna di tutte quelle manifestazioni nelle quali le loro pulsioni si esprimerebbero. Condannano ciò che loro vorrebbero per assicurare quelle situazioni o quelle "occasioni" sono a sé stessi. Condannano i comportamenti consumistici, per assicurare solo a sé stessi la soddisfazione patologica del consumismo; condannano la non disponibilità delle persone ad essere povere; per assicurare solo a sé stesse il lusso e la ricchezza; condannano la sessualità disinibita delle persone, per assicurarla solo a sé stessi; condannano la libertà di parola e di azione nelle persone, per assicurarla solo a sé stessi. E questo fino a comportamenti criminali e patologici dove, attraverso la propaganda dei mezzi di informazione, si condanna il furto di una mela, ma si pone ammirazione per chi ha rubato centinaia di miliardi a consumatori creduloni.
Qual è il guaio che combinano?
La loro patologia psichiatrica viene assunta dal Comando Sociale sotto forma di idea da calare ed imporre al Sistema Sociale al fine di costruire, nel Sistema Sociale, una conflittualità da lui facilmente gestibile attraverso la colpevolizzazione del comportamento di questo o di quel soggetto. Comportamenti tutti indotti dal Comando Sociale.
Come ci si difende?
Spesso la questione è politica. Politica e sociale insieme.
In questo caso, spesso, non si è in grado di affrontare la persona che esprime la patologia, ma un ente sociale sovrapersonale che ha trasformato quella patologia in idea sociale. Dove questa idea è usata per difendere interessi economici o sociali, comunque diversi, da quanto la morale sociale e la legge esprimono.
Normalmente, le idee espresse da questo tipo di patologie vengono fatte proprie o riprodotte da chi manifesta un tipo di patologia uguale o simile. Pertanto: L'oggetto su cui noi punteremo la nostra attenzione nel manifestare la nostra Follia Controllata sarà il soggetto che abbiamo davanti e che facendo proprio quel comportamento patologico tenterà di riprodurre la patologia nell'ambiente in cui agiamo.
Le idee, prodotte da questo tipo di patologie, sono molto devastanti per la società civile in quanto la loro diffusione e imposizione è sempre una diffusione e imposizione di tipo militare spesso imposte a bambini indifesi, settori marginali della società e usati per fissare gerarchie sociali attraverso la manipolazione delle emozioni degli individui. Questo tipo di idee, prodotte dalla patologia, ma la cui manifestazione nutrono e giustificano la patologia stessa, si reggono soltanto fin che ci sono persone che le fanno proprie per la difesa della propria patologia.
Anche gli interessi sociali, a cui queste persone danno copertura e difesa attraverso la loro manifestazione patologica, abbandonano subito queste idee quando le persone, patologicamente malate, cessano di alimentare la difesa di questi interessi o la loro difesa entra in conflitto con gli interessi stessi. E' il caso di posizioni religiose apparentemente di principio imposte alla società civile, come l'imposizione alle donne di non abortire, l'imposizione alle persone di non divorziare ecc.
L'azione di chi pratica Follia Controllata si concentra sul soggetto che riproduce la patologia e sulla relazione fra il soggetto e l'ambiente in cui la patologia opera.
L'azione di chi pratica Follia Controllata nella società tende a privare il sistema sociale dell'elemento patologico cronico. Cioè agisce affinché le idee, quali manifestazione della patologia, non si fissino nella società. La patologia di difesa contro le reazioni soggettive non può essere affrontata in quanto tale, ma solo nelle idee che manifesta.
La Follia Controllata DEVE sviluppare un pensiero astratto da opporre al pensiero patologico!
Si tratta di una sfida fra realtà e patologia. Fra ragione e oscurantismo che blocca le reazioni dell'individuo. Noi stessi nel vivere per sfida costruiamo quei sussulti emotivi, quelle esplosioni di energia, che trasformano ciò che noi siamo in relazione al mondo in cui viviamo e agiamo!
Finito di riprodurre:
Marghera, 04 marzo 2007
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Cod. ISBN 9788891170897
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Ultima formattazione 21 ottobre 2021
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