Nella società incontriamo non solo singole persone, ma interi gruppi di persone, intri strati sociali che mettono in atto azioni crimiali derivanti da un'ossessiva difesa maniacale di deliri di onnipotenza.
In PSICOLOGIA: Fantasia di onnipotenza, accompagnata da euforia, disinibizione, illimitata fiducia in sé stessi per difendersi in modo reattivo alla depressione immaginando di aver tutto sotto controllo.
MANIA
In PSICOLOGIA: Condizione psicologica caratterizzata da grande euforia, disinibizione, illimitata fiducia in sé stessi, fuga dispersiva di iniziative e idee che prorompono al di fuori di ogni contesto biografico a cui il soggetto si rapporta in modo assolutamente acritico (vedi la fede cristiana).
In ogni società e in ogni posto di lavoro ci sono personaggi di questo genere. Quando le loro manie e le loro pretese da onnipotenza coincidono con funzioni sociali di potere o di controllo, la loro onnipotenza diventa l'artefice dei disastri nella storia.
La descrizione del pazzo di Nazareth non è solo il modello di riferimento della sindrome da onnipotenza, ma lo è anche modello della sindrome depressiva che è alla base dell'esaltazione da onnipotenza. La sindrome depressiva che coglie il pazzo di Nazareth per la sua impotenza di imporre la propria persone alla società civile che finisce per chiudere la sua psiche all'interno di un delirio di autoesaltazione quale figlio del dio padrone il cui potere si approssima con l'imminente fine del mondo (nella quale egli dovrebbe venire alla destra del padrone, suo padre, mentre le stelle cadrebbero sulla terra).
Qualche malato c'era anche prima che venisse definita la figura del pazzo di Nazareth, ma erano, comunque, degli Esseri Umani e le loro patologie venivano facilmente riassorbite dalla società civile attraverso le sue necessità.
La patologia psichiatrica del pazzo di Nazareth viene assunta a modello di verità e si chiede, mediante la violenza, agli Esseri Umani di imitarla. La patologia, quale difesa maniacale che un individuo mette in atto al fine di riaffermare un proprio delirio di onnipotenza in presenza di una depressione dovuta alla sua incapacità di far fronte alle condizioni e alle contraddizioni della sua vita, diventa il motore che l'individuo usa per agire nel mondo.
Chi pratica Stregoneria si deve misurare con individui euforici, pertanto non costanti, disinibiti, senza capacità di critica e di limiti nel loro pensiero e nella loro azione. E' indifferente per loro appoggiare euforicamente la realtà, l'onnipotenza e la bontà del dio padrone come euforicamente negarne la realtà, l'esistenza, pur di riaffermare, sia nell'uno che nell'altro caso, la loro sindrome di onnipotenza manifestata nelle loro azioni. Clericali e atei in questo sono uguali. Ciò che conta è la loro onnipotenza, non importa con quale partito politico concorrere purché questa sia espressa; non importa quale idea manifestare, pur che questa possa esprimere la loro condizione di onnipotenza.
Queste persone, oggi possono affermare le stesse cose che affermi tu, le sostengono con veemenza perché sostenere quelle cose sentono emotivamente di essere onnipotenti; domani, esprimono lo stesso delirio di onnipotenza combattendo le tue stesse cose, dicendo esattamente il contrario, perché, così, si sentono di esprimere il loro delirio di onnipotenza.
Queste persone sono in realtà depresse; sono incapaci di pensiero autonomo in funzione delle condizioni e contraddizioni nella quale si esprime la loro vita.
Il delirio di onnipotenza viene imposto dai genitori ai figli. Non è importante se sul posto di lavoro il padre e la madre sono umiliati e offesi in continuazione; costoro si pongono, nei confronti del figlio, come quelli che sanno, coloro che hanno esperienza e sono capaci. Si pongono davanti al figlio come una verità statica che chiede imitazione per come viene presentata. Essi sono i modelli da imitare.
Costoro non raccontano ai figli i loro fallimenti, le proprie angosce, i propri sforzi, ma presentano il loro risultato per "ciò che si è". Chiedono imitazione e poi si stupiscono se nella sequenza dei fallimenti il figlio sceglie di farsi di eroina. Questi ultimi sono i meno pericolosi. Altri trasferiscono la difesa della sindrome da onnipotenza attraverso atti maniacali di imposizione della propria limitatezza e della propria incapacità (alcuni politici quando affermano di voler abbassare le tasse propongono dei provvedimenti che se applicati portano alla distruzione del Sistema Sociale; come se Sistema Sociale e tasse fossero due cose distinte!).
Come si esce?
La difesa maniacale dell'onnipotenza soddisfa l'ego dell'individuo solo nella misura in cui si può esprimere. Nella misura in cui una condizione sociale ne permette la manifestazione (ne abbiamo già parlato a proposito del narcisismo). La difesa della sindrome da onnipotenza è una condizione soggettiva altamente distruttiva. La difesa della sindrome sottopone gli individui ad una gerarchia sociale difficilmente scalabile mediante le regole sociali (non tutti possono affermare di essere figli del dio padrone e che stanno arrivando con grande potenza sulle nubi senza che qualcuno non gli metti una camicia di forza).
L'unico modo per uscire dalla condizione di soggettivazione della sindrome da onnipotenza è "GIRARE LO SGUARDO": mettere in rilievo i mezzi mediante i quali affrontare la vita e affrontarla. Sfida dopo sfida. Riprendere a crescere manifestando le nostre carenze e le nostre difficoltà anziché la nostra bravura e i nostri successi.
In una società in cui gli individui sono ammalati da onnipotenza, come si inizia a mettere l'accento sulle proprie inadeguatezze subito gli "avvoltoi" che praticano la difesa maniacale che ci stanno attorno, in particolare sui luoghi di lavoro, interpretano questo tipo di atteggiamento come una debolezza e si avventano sopra di noi per "sciacallarci" esercitando un diritto che ritengono di rivendicare: trasformarci in servi.
Ci si difende con la follia controllata.
Si inizia un percorso per attrezzarci per agire nella vita quotidiana anziché agire come se ci si ritenesse delle persone create ad immagine e somiglianza di una verità. Io inizio a mettere l'accento sulle mie mancanze e sulle mie inadeguatezze, ma non per questo vengo a raccontartelo. Semplicemente qua e là verranno fatte delle domande che lasceranno interdetto l'interlocutore. Domande che lui non si aspettava in quanto dava per scontato che tutti pensavano o intendono la stessa cosa. Dava per scontato che tutti dicano quanto sono bravi, e nessuno che dice "che incapace che sono". Si ispira nell'interlocutore un senso di sicurezza per le SUE inadeguatezza. La sicurezza che le SUE inadeguatezze non verranno scoperte o palesate, mentre le nostre sono così evidenti da riempirgli la bocca e alimentare le sue illusioni.
Non racconto la "strategia" del mio comportamento, ma uso il comportamento attivo negandolo con le parole.
La Follia Controllata può essere svelata soltanto se le persone concentrano la loro attenzione sulle azioni, le osservano, le analizzano ed hanno una capacità sufficiente per comprendere l'insieme da cui le azioni emergono e l'effetto che avranno. Ma chi ha il comportamento maniacale non è in grado di sviluppare questo tipo di analisi anche se fosse laureato in Analisi Statistiche.
Se il mio interlocutore sa guardare la mie azioni può capire dove queste portano, ma se il mio interlocutore fosse in grado di dedurre le mie intenzioni dalle mie azioni ciò significherebbe che io potrei agire senza usare la Follia Controllata in quanto il mio interlocutore non pratica una Difesa Maniacale.
Pertanto, potete praticare Follia Controllata per organizzarvi fino a distruggere questi personaggi (difficilmente usciranno dalla loro difesa maniacale del delirio di onnipotenza) senza porvi nessun problema etico- morale. Con la pratica della Follia Controllata ingannerete soltanto chi già inganna sé stesso. In compenso, la pratica della Follia Controllata nel vivere per sfida, da un lato vi impedirà di cadere nella patologia del delirio da onnipotenza e dall'altro lato spazzerà via, dentro di voi, le tracce educazioni che vi hanno imposto e che vi impediscono di agire all'interno della vita.
Le azioni delle persone ammalate di queste patologie, noi le trattiamo come una devianza sociale interna al Sistema Sociale stesso.
04 marzo 2007 data di fine ricopiatura del testo
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Cod. ISBN 9788891170897
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Ultima formattazione 21 ottobre 2021
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