Il libro sacro dei pagani

Claudio Simeoni

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Il libro sacro dei pagani

Gli uomini hanno scritto dei libri!

Alcuni di questi libri vengono chiamati SACRI perché degli uomini hanno scritto cose che hanno visto o verità cui hanno assistito. Quando leggiamo i libri chiamati sacri è come se noi guardassimo un quadro ammirandone contenuti, sostanza, colori e ricevendone sensazioni ed emozioni.

In questo modo il veggente umano guarda il mondo. Sta ammirando i contenuti, la sostanza, i colori e ne riceve delle sensazioni e delle emozioni.

Le grida fra gli uomini dicono: "Venite, venite ad ammirare questo quadro!" Così i predicatori girano per il mondo illustrando il loro quadro. I libri "sacri" sono scritti da uomini. Le mani che li scrivevano, sono le mani degli uomini! Le visioni che avevano, erano le visioni di uomini! La cultura dalla quale attingevano per scrivere, era la cultura degli uomini!

Eppure il predicatore va dicendo che quanto quegli uomini hanno scritto era comunicato da qualche cosa di diverso dall'uomo. Qualche cosa di diverso dall'uomo si era chinato verso l'uomo ed aveva comunicato all'uomo quanto l'uomo mai avrebbe potuto raggiungere. Mentre il predicatore va farneticando questo, gli uomini, che seguono il predicatore, sperano di essere coloro a cui quel qualche cosa comunica cose che loro mai potrebbero raggiungere.

Così ogni predicatore organizza chi guarda il suo quadro ed agisce nei confronti di chi guarda quadri diversi.

Tutte quelle persone non immaginano che potrebbero esse stesse dipingere il loro quadro. "Come, io che posso fare un libro "SACRO"? Ma guarda," dicono, "con quanta arte e quanta sapienza quei libri sono stati scritti. Dove vuoi che io abbia quell'arte e quella sapienza se qualcuno non me la dà." In realtà stanno ammirando un quadro. Quel quadro si è impossessato della loro attenzione; essi sono proprietà di quel quadro. Davanti a quel quadro si sentono piccoli e vorrebbero vivere tutta la loro esistenza ammirando quel quadro. E si arrabbiano quando qualcuno dice loro che si tratta soltanto di una crosta di poco conto. Ti dicono quanto quel quadro sia antico e quanto numerose sono le persone che ammirano quel quadro.

Eppure c'era un giorno in cui quelle persone vivevano senza ammirare nessun quadro.

Quando stavano nella vagina della propria madre si agitavano, combattevano, si trasformavano e non avevano nessun quadro da ammirare. Usciti dalla vagina della loro madre qualcuno ha iniziato a parlare loro di quel quadro. Quanto fosse bello. Quanto era bello ammirare quel quadro e quanta approvazione, dagli ammiratori di quel quadro, essi avrebbero avuto se avessero insegnato ai loro figli ad ammirare quel quadro.

Poi successe che qualcuno prese nelle proprie mani carta, colori e pennello e si mise a dipingere un quadro. Subito, gli ammiratori dei quadri, lo derisero. "Guarda quanto è incerto quel segno. Le parole sono usate male, i colori stonano. Come si può associare quel colore a quest'altro? E' un quadro primitivo" affermavano, "un quadro ingenuo". Quella persona continuava a scrivere il libro, solo che non era il libro sacro da ammirare, ma era il libro sacro per scrivere libri sacri. Era un quadro che diceva alle persone di cessare l'ammirazione e iniziare a dipingere il proprio quadro: loro avrebbero potuto fare meglio.

Questa è in fondo la vita. La vita si divide fra chi è ammirato, ammaliato da un libro Sacro e colui che il libro Sacro vuole scriverselo. Le parole non saranno tutte sue, qualche volta copierà, qualche volta farà scarabocchi, qualche volta si infilerà nei voli pindarici dell'esistenza, ma scriverà il suo libro Sacro.

Chi è affascinato da un libro Sacro lo farà proprio e passerà la vita ad ammirarlo e a decantarne le gesta. Chi scriverà il proprio libro sacro IMPARERA' A VIVERE.PERCHE' IL LIBRO SACRO ALTRO NON E' CHE LA NOSTRA VITA!

Per scrivere un libro sacro è necessario affrontare l'esistenza, è necessario essere responsabili di sé stessi, è necessario scrivere come noi abbiamo affrontato attimo dopo attimo tutti i momenti della nostra vita.

C'è sempre il pericolo che qualcuno si fermi a guardare e vivi ammirato quel libro sacro, ma se noi diremmo loro che quel libro è scritto perché noi abbiamo vissuto e che vivendo Essi possono scrivere un libro ben maggiore, allora difficilmente qualcuno si fermerà ad ammirare il libro Sacro, ma inizierà a scriverlo. Non starà più ad aspettare la rivelazione, ma esprimerà l'esperienza della propria esistenza finché milioni di libri Sacri correranno sulla terra esprimendo le voci degli DEI. Ma non le voci del dono che arriva da fuori, ma degli Esseri Umani che si sono fatti DEI affrontando la loro esistenza.

In fondo è questo che manca all'umanità: la capacità di riconoscere in sé stessa la capacità di scrivere il proprio LIBRO SACRO.

Marghera, 09 febbraio 2007

 

 

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Marghera, 09 febbraio 2007 (già pubblicato sul blog)

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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