Sospensione del dialogo interno
Con la Sospensione del Dialogo Interno noi blocchiamo la dittatura della ragione. Una dittatura che agisce sull'individuo in diversi modi. Uno di questi modi (che può riassumerne molti) si chiama OSSESSIONE! La ragione chiede all'individuo di essere rinnovata continuamente. Chiede di descrivere continuamente gli oggetti e descriverli ancora dopo averli descritti. La ragione chiede al soggetto di analizzare i vari aspetti del problema, dove l'analisi dei vari aspetti del problema altro non è che ripetizione della ragione e del suo dominio sull'azione che il soggetto mette in campo al fine di risolvere quel problema.
E' interessante che a questo punto introduciamo il concetto di OSSESSIONE nel nostro dibattito. La definizione del concetto, se da un lato appartiene all'ambito della psicologia e della psichiatria dall'altro ci consente di osservare tutta una serie di comportamenti che pur non rientrando nelle patologie della psichiatria rientrano però negli adattamenti soggettivi messi in essere dall'individuo per rispondere alla coercizione educazionale. In altre parole, il condizionamento educazionale costringe l'individuo a manifestare delle difese al fine di costruire i suoi adattamenti soggettivi all'imposizione subita. Questi adattamenti, da un lato permettono lo sviluppo di soluzioni emozionali soggettive, dall'altro, spesso, si esprimono con delle manifestazioni ossessive il cui scopo è quello di scaricare in esse delle tensioni non scaricabili in altro modo.
Dall'Enciclopedia di psicologia Umberto Galimberti edizione Garzanti 1999 voce "Ossessione"
"Termine derivato dal latino "obsidere" che significa assediare, bloccare, occupare, che descrive la condizione di chi è ostacolato dal bisogno insopprimibile di compiere determinati atti o di astenersi da altri, o è costretto a trattenersi con pensieri e idee particolari non è in grado di evitare, ripetendo indefinitivamente questo obbligo a cui non riesce a sottrarsi e di cui non riesce neppure ad appagarsi. Anche se il soggetto è consapevole dell'insensatezza dei suoi atti e delle sue idee ossessive, non può fare a meno di riprodurle in una sorta di rituale che, messo in atto per placare l'ansia, diviene autonomo, trasformandosi in un meccanismo ripetitivo non dissimile dai rituali magici dei bambini, da quelli magico-religiosi dei primitivi e da quelli superstiziosi degli adulti.
Il rituale si trasforma in disturbo quando, manifestata la sua inefficacia a contenere l'ansia, diventa a sua volta, per il carattere coercitivo, motivo d'ansia.
Le ossessioni includono idee, pensieri, ragionamenti spesso percorsi dal dubbio e dall'interrogazione, immagini, sentimenti, ricordi o impulsi che, senza un nesso ricollegabile a uno stimolo esterno, si propongono in modo interattivo e automatico e contro la volontà del soggetto.
Hanno quindi carattere di incoercibilità perché il soggetto non riesce a liberarsene; di estraneità perché si impongono contro la volontà di chi li subisce come qualche cosa di intrusivo; di invasività perché tendono progressivamente ad occupare tutta l'area della coscienza; di compulsività perché il soggetto non riesce a sottrarvisi e per difendersene organizza dei controrituali che complicano ulteriormente la sua vita irrigidendola in un cerimoniale che limita, se non addirittura sopprime, la sua libertà e la sua autonomia."
Questo il dizionario di Psicologia.
L'ossessione non si esprime solo a carattere patologico, ma si esprime nei comportamenti come incapacità di un soggetto di essere duttile davanti al mondo e agli eventi. Questa mancanza di duttilità è data dalla fissazione ossessiva del Dialogo Interno che impedisce al soggetto di ritenere "pensante" o con "capacità progettuali" il mondo in cui vive solo per il fatto che il mondo non si esprime mediante le parole.
Questa è un'ossessione.
Al punto tale che col monoteismo quest'ossessione viene elevata a carattere divino: l'uomo creato ad immagine e somiglianza del dio padrone e creatore del mondo! L'uomo che è divenuto nell'Essere Natura, anziché pur coltivando la sua differenza dagli altri Esseri riportarsi nell'Essere Natura per camminare assieme agli altri Esseri aggiungendo all'insieme la propria diversità, si separa dal tutto affermando di essere padrone del tutto in quanto rappresentante del dio padrone e creatore. L'ossessione che viene divinizzata e giustificata al fine di bloccare l'individuo ed impedirgli di rientrare nell'Essere Natura.
Come si modifica l'ossessione?
Attraverso l'azione.
Attraverso la progettualità della propria esistenza, attraverso il proprio Vivere per Sfida.
L'azione e la necessità d'azione sono in grado di convogliare le nostre emozioni al punto tale da rimuovere alcuni aspetti dell'ossessione da onnipotenza che viene imposta all'Essere Umano. Se poi blocchiamo l'ossessione del dialogo interno fermandolo, allora permettiamo al mondo dell'azione di fluire nella descrizione e questa si rinnova.
L'emotività si esprime nell'individuo, ma non viene circoscritta al già conosciuto, ma si esprime al di là che la ragione ne contempla le motivazioni.
Questo vale per il sentire, in qualunque modo si esprima.
Dunque, il TERZO DIO DELLA VITA (cioè la relazione fra il soggetto che si apre nell'azione e l'oggettività che si fonde con lui) si esprime nelle azioni del soggetto dove: l'azione (comunque la si voglia vedere e descrivere) precede sempre il pensato della ragione!
Accadeva quand'eravamo Esseri della Natura prima di fondare la ragione; oggi lo si deve fare come scelta consapevole. Una scelta dell'individuo alimentata dal suo intento per uscire dalla ragione e tornare al mondo dell'azione o della volontà!
Qual è la tecnica per sospendere il Dialogo Interno?
Premesso che questa tecnica non serve se una volta bloccato con l'esercizio il Dialogo Interno non costringiamo il fluire dell'intuizione mediante il presentare alla nostra struttura emotiva la "necessità d'azione" al fine di risolvere le contraddizioni che il nostro vivere appieno e con partecipazione la nostra vita quotidiana ci pone.
Il guardare senza descrivere: porta al vedere!
Ascoltare senza descrivere: porta al vedere!
Odorare senza descrivere: porta al vedere!
Toccare senza descrivere: porta al vedere!
Gustare senza descrivere: porta al vedere!
In questo caso è il giungere all'azione della memoria "atavica" le cui necessità e le cui soluzioni sono state trasformazioni biologiche che la nostra specie ha posto a fondamento della nostra struttura emozionale. Non necessariamente devo avere l'esperienza della presenza del "dolce" in una certa erba o in un certo frutto. Se sospendo il dialogo interno la memoria della specie affiora. E' quella stessa memoria che forma la capacità di conoscere degli insetti e di tutti quegli animali che non trasmettono informazioni (o ne trasmettono in minima parte) mediante le relazioni culturali parentali.
E' quella capacità dell'Essere Umano (e di ogni altro Essere della Natura) di soggettivare i fenomeni facendoli interagire con l'azione senza essere mediati o costretti dalla ragione.
Come quando si apparteneva al regno animale dell'Essere Natura e le parole non alimentavano la capacità della ragione di controllare la conoscenza dell'individuo.
Solo che noi stiamo procedendo in maniera inversa. Anziché fare il movimento dalla Natura alla Ragione facciamo il movimento dalla ragione alla natura. In pratica vogliamo conservare sia la ragione che riprenderci i vantaggi nell'usare in maniera immediata gli antichi meccanismi che la nostra specie ha messo a fondamento della nostra esistenza.
Per giungere a questo è necessaria molta autodisciplina.
Marghera, marzo 2001
Modificato per il dibattito del 07 giugno 2003
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Cod. ISBN 9788891170897
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Ultima formattazione 21 ottobre 2021
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