Partita di calcio mondiale della filosofia
Sarò io a dare la voce a Phanes (Fanes), colui che rende manifesta ogni cosa nell'universo. Sarò io a dare la voce a Protogonos, il primigenio dell'esistente. Costui, chiamato anche Eros, emerse dal grumo di materia informe che allora era tutto l'universo. Gli darò la voce perché Phanes non parla, Phanes è azione, ma la voce di Phanes diventa la mia parola che osserva la sua azione.
Solitario nella Nera Notte, quest'uovo spendente fluttuava nel nulla perché il nulla era l'immenso e quell'uovo, inconsapevole di sé stesso, era il tutto, l'unico oggetto, che in quel nulla fluttuava.
Tutto era silenzio. Nessuna emozione attraversava lo spazio. Non c'era movimento, non c'era respiro.
Tutto era sospeso in questo vuoto immenso.
Solo questo grumo di materia fluttuava e agli occhi del veggente appariva piccolo rispetto all'immenso e immenso ed infinito rispetto al veggente stesso.
Questo era l'inizio.
Ci furono altri inizi e altre fini?
Queste non appartengono a questa storia.
Il veggente guardava l'unico punto di luce nell'immenso e, improvvisamente, fu abbagliato. Un movimento scosse quella materia che emise luce nel buio di Nera Notte. E la notte, agli occhi del veggente, scomparve.
Scomparve il silenzio e la luce iniziò a fremere di un infinito numero di voci.
Nella luce splendente che accecava il veggente lui assunse una forma. Lui è Protogonos, il primo generato che è la forza generatrice di coscienza della materia. Lui è Fanes (Fanete) colui che spinge a venir in essere ciò che vive in potenza. Lui è Eros, la forza generatrice delle trasformazioni di ogni "oggetto" nell'universo.
E quel grumo di materia divenne, trasformazione dopo trasformazione, tutto l'universo come noi lo conosciamo.
Protogono, Phanes, Fanete, Eros, che nella partita di calcio proverò a chiamare solo Fanes o Fanete, abitava ogni frammento di energia e materia nell'universo pronto a spingerlo affinché diventi cosciente qualora le condizioni lo avessero consentito.
Fanes era ovunque ci fosse materia o energia. Spingeva verso la consapevolezza generatrice di trasformazioni.
Ormai da tempo era diventato consapevole che c'era qualche cosa che non funzionava. C'erano forme materiali in cui abitava che si piegavano su sé stesse fino a distruggersi e, Fanes, si disperdeva.
Succedeva sempre più spesso e non poteva farci nulla.
Fanes era la forza della trasformazione di una coscienza, ma la volontà apparteneva alla coscienza e quando la coscienza decideva di usare la propria volontà per imporre la distruzione a sé stessa, il Fanes dentro quella coscienza "moriva" insieme alla morte fisica della coscienza stessa.
Quanti sono i Fanes? Infinite espressioni di uno che non è più uno, ma molti che agiscono in tutte le frazioni di materia dell'esistente.
In quel piccolo pianeta sulla spirale più esterna di una galassia, un sussurro giunse a Fanes: "E' arrivato!"
Fanes è privo di coscienza. Fanes è Intento ed è l'Intento che in quel momento manipolò una forma di materia ed energia inerte decidendo di trovare "Colui che è arrivato".
L'Intento, Fanes, voleva essere partecipe a quanto si sarebbe sviluppato in quel piccolo pianeta sulla spirale di una galassia.
Non durò a lungo la ricerca di quel Fanes che si ritrovò immerso nel fuoco di un alluminio rovente che fece brillare dandovi il colore dell'oro. L'operaio, aprì il bocchettone del crogiolo per introdurre un nuovo pane di alluminio e rimase interdetto da un colore di quella fusione che non aveva mai visto.
E quella fusione parlò:
"Tu non sei venuto da me. Ho atteso. Non venivi, eppure mi manipolavi ogni giorno, in ogni istante. Così ho deciso, io sarò il secondo."
"Tu sarai il secondo?" trasalì l'operaio "Secondo di cosa?" Chiese.
Dopo aver scritto l'incubo di Yahweh e il sogno di Allah come due arbitri della Partita mondiale di calcio della filosofia, mi appresto a raccontare del terzo arbitro. Il terzo arbitro è Fanes o Fanete. Chiamato anche Protogono o Eros. Eros da non confondere con l'Eros che accompagna Venere anche se dal punto di vista religioso e teologico ci sono delle connessioni.
Di questa potenza divina ci sono poche tracce nel Mito.
Lo stesso Mircea Eliade, incapace di collocare Protogonos nel sistema di pensiero greco, preferisce non scriverne e fare solo un piccolo accenno alla voce Eros nel dizionario degli Dèi del Mediterraneo e dell'Eurasia dove scrive:
"Esiodo inserisce la sua nascita tra quelle delle prime divinità e molti poeti di epoca successiva riprendono ancora questa tematica. Poiché infatti ritenevano che l'evoluzione del Cosmo scaturisse da una riproduzione per via sessuale da parte delle divinità, Eros doveva essere necessario fin dall'inizio per dare impulso al moto generativo. In una cosmogonia composta intorno al 500 a. c. e che in seguito è stata attribuita ad Orfeo, si dice che Eros (chiamato anche Protogonos "primogenito" e Phanes (Fanes o Fanete) "manifesto" ["colui che rende manifesto"] sia nato da un uovo splendente creato dal tempo; egli rese feconda la tenebra cosmica da cui furono generati Cielo e Terra."
Mircea Eliade, Dizionario degli Dèi mediterranei, eurasia ed estremo oriente, Editore Jaca Book, 2019, voce Eros, pag. 228
Mircea Eliade come cristiano deve piegare le Antiche religioni nelle categorie di pensiero cristiane e Fanes, Protogono, è per lui uno sconosciuto. Infatti, subito dopo, si rifugia nelle interpretazioni di Platone che comprende meglio applicando le categorie di pensiero cristiane.
L'Inno Ofico a Protogono, anche se molto tardo, ci permette di capire il senso di questo Dio.
Dice l'Inno Orfico a Protogono:
Invoco Protogono dalla doppia natura, errante nell'etere,
nato dall'uovo, superbo delle ali d'oro,
dalla voce di toro, origine dei beati e degli uomini mortali,
seme memorabile, onorato con molti riti, Erichepeo,
indicibile, sibilante occulto, germoglio tutto lucente,
che dissipasti la nube oscura dagli occhi
roteando da ogni parte convenientemente con i colpi delle ali
conducendo la splendida luce santa, da cui ti chiamo Fanes
e Priapo signore e Antauge dallo sguardo lucente.
Ma beato, molto scaltro, molto fecondo, vieni con gioia
alla sacra multiforme cerimonia fra coloro che iniziano ai misteri.
Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli
Di Protogono, Fanes, Eros, troviamo tracce significative anche nel Papiro di Derveni la funzione di questo Essere divino.
Dice il Papiro di Derveni:
Zeus poi, uditi dalla dea segreti vaticini,
accolse nelle sue mani la forza e inghiottì il demone glorioso,
degno di venerazione, che per primo balzò nell'etere.
E quello generò Gaia e il vasto Urano;
Dal Papiro di Derveni.
E' indubbio che questa divinità ha attraversato la storia del pensiero greco anche se non si sono eretti templi in suo nome perché in fondo, Eros, non ha una mente razionale. Non può nemmeno essere definito se non attraverso molti giri di parole. Eppure, senza Fanes, Protogono, la stessa Teogonia di Esiodo perde il senso.
Io dovrò scrivere la storia di questo Dio e collocarlo esattamente nel mondo perché egli si affianca ad Allah e Yahweh come arbitro nella partita mondiale di calcio e là agirà per ciò che egli è.
Marghera, 02 gennaio 2023
Per parlare di Protogono, Phanes, Fanes, Eros, non possiamo ricorrere alla Grecia. Non perché la Grecia non conoscesse la sostanza divina di Protogono, ma perché la realtà divina di Protogono non poteva essere ricondotta all'interno della filosofia metafisica di Platone Né era interesse di Democrito affrontare la realtà in termini religiosi. Era Platone che faceva guerra a Democrito, non viceversa.
Per parlare di Protogono, Fanes, Fanete, Eros, dobbiamo entrare in una diversa dimensione del pensiero della filosofia metafisica che è emersa nella cultura saltando a piè pari oltre 2300 anni di filosofia cristiana.
E' in Egitto che noi possiamo incontrare logiche del venir in essere dell'universo in cui Protogono, Fanes, Fanete o Eros è identificabile sia pur con diverse sfaccettature e con nomi diversi.
Nell'Antico Egitto ci sono vari tipi di "creazioni", del venir in essere dell'universo. Abbiamo creazioni in cui gli Déi nascono da sé e creazioni in cui il presente viene in essere per opera di Dèi.
La questione è complessa perché la cultura religiosa dell'Antico Egitto non è un'unica cultura religiosa, ma viene riscritta più volte. Se noi pensiamo che immaginiamo un lungo periodo storico che va dal momento in cui i cristiani collocano la nascita di Gesù ad oggi, circa 2000 anni, dobbiamo pensare che oltre 3000 anni prima si è sviluppata e trasformata la civiltà religiosa egiziana che emergeva in forma diversa a seconda della preminenza, che nei vari periodi storici, assumevano le diverse città.
Questo personaggio, Protogono, Fanes, Fanete, Eros, è una potenza che emerge in un universo primordiale in cui è assente ogni coscienza e ogni intelligenza. Lui stesso non è coscienza o intelligenza. Appare come "pura necessità" che necessita della materia per trasformarsi in Intento.
Si tratta della materia che inizia ad animarsi.
Non c'è una volontà che anima la materia, è la necessità che anima la materia e questa materia, animata dalla necessità, acquisisce coscienza riconoscendo sé stessa diversa dal mondo che la circonda.
La creazione di Tebe
Ammone Demiurgo
Stanza novantesima
L'Enneade era ancora chiusa nelle tue membra,
[...] tutti gli Dèi erano ancora riuniti nel tuo corpo.
Tu uscisti per primo, per dare inizio alla Prima Volta,
o Ammone, il cui nome è nascosto davanti agli Dèi,
Tu Anziano che sei più vecchio di questi,
Ta-Tenen, che ha creato se stesso come Ptah.
[...]
Egli starnazzò, essendo il Grande Starnazzatore, nel luogo dov'era, solo:
egli cominciò a parlare in mezzo al silenzio;
aprì tutti gli occhi e fecero che vedessero,
egli cominciò a gridare, mentre la terra era inerte.
Il suo urlo si diffuse, quando non c'erano altri che lui.
Mise al mondo ciò che esiste e fece che vivesse,
fece che tutti gli uomini conoscessero una strada per camminare:
sicché vivono i loro cuori quando lo vedono [...]
Stanza quattrocentesima
Quattro furono le Dee della prima volta [...]
[...]
Facendo la vulva e creando il fallo
Egli inaugurò l'accoppiamento con le giovani donne
Si comportò da maschio
Con ciò che aveva preso nel pugno quando ancora non
Esisteva la vulva,
Lui che apparve come Ra fuori dal Nun e mise al mondo
Ciò che è e ciò che non è
Padre dei padri, madre delle madri,
toro di queste quattro giovani Dee.
Da "Mille canti in onore di Ammone e di Tebe" scritti su un papiro del museo di Leiden (n. 350).
Da Testi religiosi dell'Antico Egitto, Mondadori, 2001, pag. 30-31
Questo emergere dell'intento nella materia e il plasmare i corpi in quanto l'intento agisce nella materia, è il senso religioso di Protogono, Fanes, Fanete, Eros. Il senso sessuale della vita che si dispiega nell'universo in sé stessa e per sé stessa, trova in Eros la definizione esatta. La coscienza altro non è che la rappresentazione di una frazione di materia che si emoziona.
Marghera, 04 gennaio 2023
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