Questo mese inizia con l'incriminazione di Trump, ex presidente degli USA. Inizia con l'ideologia fascista che, progressivamente, perde anche la forma per diventare puro disprezzo sociale. E' un mese che inizia nel "silenzio sospeso", come se fosse nell'attesa di eventi ancora non annunciati.
Aprile 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali nelle riflessioni proposte su Facebook.

Aprile 2023
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Argomenti del sito Religione Pagana

 

30 aprile 2023

Da: Come fu che Beppi di (o da) Lusiana divenne un Dio

Dal lavoro che sto facendo sul come Beppi di (o da) Lusiana divenne un Dio:

E il rappresentante del ministero della pubblica Istruzione iniziò in questo modo a chiamare per nome gli uccelli del lago Stinfalo:

"Nessun altro libro esalta tanto il pubblico bene ", disse Bacone; e Goethe: "La fede nella Bibbia, i frutti della sua profonda meditazione m'han servito di guida nella mia vita morale e letteraria ".

E gli uccelli del lago Stinfalo Bacone e Goethe, lasciato il cerchio degli altri uccelli nel cielo, si lanciarono sui ragazzi per ghermire le loro emozioni.

Beppi lo guardò arrivare con gli artigli tesi.

Dopo il primo assalto la paura in Beppi si era acquietata e l'emozione sorgeva ora in lui fluida dicendo;

"Quando le "sacre scritture" dicono:

Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli aveva tolto ogni freno, così da farne il ludibrio dei loro avversari. Mosè si pose alla porta dell'accampamento e disse: "Chi sta con Dio, venga da me!". Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi. Gridò loro: "Dice Dio, il Dio d'Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente". I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo. Allora Mosè disse: "Ricevete oggi l'investitura da Dio ; ciascuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi Egli vi accordasse una benedizione". Il giorno dopo Mosè disse al popolo: "Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso Dio: forse otterrò il perdono della vostra colpa". Mosè ritornò da Dio e disse: "Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro. Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato... E se no, cancellami dal tuo libro che hai scritto!". Dio disse a Mosè: "Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me. Ora va', conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato". Dio percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne.

(Esodo 32, 25-35)

Disse Beppi: "Quegli uomini necessitavano di un altro Dio nel quale proiettare le loro speranze piuttosto che un Dio che trasformasse le persone in bestiame obbediente agli ordini di un padrone. Un Dio sul quale proiettare i loro desideri, le loro passioni, le loro speranze distrutte dalla disperazione in un presente in cui un Dio padrone chiedeva obbedienza e sottomissione ai suoi capricci. Bacone asserisce che sterminare chi non si mette in ginocchio è esaltazione del pubblico bene. Perché stupirci se lo sterminio di chi non si sottomette ad un'autorità che si fa Dio diventa metodo e modello imposto agli Esseri Umani? E quale vita morale poteva esprimere Goethe quando non si indignava dello sterminio di uomini indifesi ad opera del criminale Mosè il cui scopo era riaffermare il principio di possesso degli uomini che dovevano essere costretti all'obbedienza? Le "sacre scritture" esaltano lo sterminio degli uomini da parte di un Dio incapace di offrire una qualche speranza agli uomini. Il Dio delle "sacre scritture" promette, ma nessuna della sue promesse si realizza salvo la legittimazione del genocidio che diventa modello, metodo, nella società umana. O, forse, i lettori non pensano che i recenti campi di sterminio nazisti, il genocidio del Ruanda, il genocidio dei palestinesi, il genocidio in Iraq non sia l'effetto dell'imposizione delle "sacre scritture" ad un'infanzia alla perenne ricerca del miglior metodo per affrontare i problemi della propria futura quotidianità. L'uomo non è creato ad immagine e somiglianza di un Dio pazzo e cretino. L'uomo diviene adattandosi al mondo culturale in cui nasce e cresce. Cresce soggettivando quel mondo culturale, con i suoi schemi e i suoi modelli anche quando questi schemi e questi modelli sono promotori del genocidio umano."

 

30 aprile 2023

Annuncio di primavera

Il primo fiore della stagione, sulla mia terrazza si apre questa sera.

 

30 aprile 2023

Lo sviluppo economico cinese

E' una notizia che non trovate nei giornali occidentali, ma che dovrebbe far riflettere gli economisti.

La provincia dello Xizang nei primi tre mesi del 2023 ha avuto un aumento del pil dell'8,2%. Una percentuale di sviluppo che, oggi come oggi, rappresenta un "sogno erotico" degli economisti.

Rispetto all'intera Cina il dato dello Xizang è poco incisivo. La provincia ha poco più di tre milioni e mezzo di abitanti, ma dal punto di vista politico e sociale rivela come liberarsi dal controllo dell'assolutismo religioso porta beneficio a tutta la comunità. Noi conosciamo la provincia dello Xizang col nome di Tibet.

L'allontanamento del Dalai Lama alla ricerca di farsi leccare la lingua dai bambini, ha permesso lo sviluppo economico e sociale della provincia.

 

30 aprile 2023

Riflessione n 4 sul Primo Maggio

Il Primo maggio non è la festa del lavoro, ma è la festa della liberazione delle persone dalla necessità di lavorare. E' la festa di chi, per vari motivi, si è liberato dalla necessità e guarda, con un certo disprezzo, chi è costretto alla necessità del lavoro, magari di un lavoro precario, che non gli consentirà mai di uscire dalla necessità del lavoro, ma lo renderà schiavo per tutta la sua vita.

C'è un aspetto del Primo maggio che diventa la festa del disprezzo per chi lavora.

 

30 aprile 2023

Riflessione n 3 sul Primo Maggio

Una rendita finanziaria è un reddito da non-lavoro. Nella società in cui viviamo l'accumulo di beni è sempre finalizzato a produrre una situazione esistenziale capace di sottrarre l'individuo dalla necessità del lavoro per poter vivere dignitosamente.

 

30 aprile 2023

Riflessione n 2 sul Primo Maggio

Il non-lavoro è inteso come quella possibilità di generare un reddito senza che l'individuo sia impegnato a trasformare merci in prodotti atti a soddisfare i bisogni umani o a fungere da supporto a chi trasforma merci in prodotti.

 

30 aprile 2023

Riflessione n 1 sul Primo Maggio

Quando il lavoro supera il rapporto fra tempo/fatica impiegato e reddito che permette di vivere dignitosamente, il non lavoro, con quanto comporta, è l'unica soluzione esistenziale.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

29 aprile 2023

Da: Come fu che Beppi di (o da) Lusiana divenne un Dio

Dal lavoro che sto facendo sul come Beppi di (o da) Lusiana divenne un Dio:

E il rappresentante del ministero della pubblica Istruzione iniziò in questo modo a chiamare per nome gli uccelli del lago Stinfalo:

G. G, Rousseau: "La maestà delle Scritture mi colpisce d'ammirazione".

E l'uccello del lago Stinfalo G. G. Rousseau, lasciato il cerchio degli altri uccelli nel cielo, si lanciò sui ragazzi per ghermire le loro emozioni.

Beppi lo guardò arrivare con gli artigli tesi.

Dopo il primo assalto la paura in Beppi si era acquietata e l'emozione sorgeva ora in lui fluida dicendo;

"Quando le "sacre scritture" dicono:

Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. Il Signore disse: "Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d'averli fatti". (Genesi 6, 5-7)

Disse Beppi: "Come puoi parlare e dire che l'uomo è malvagio se il tuo desiderio è quello di sterminare gli uomini come assoluto atto di malvagità? Quando mai, prima di te, un uomo ha sterminato con tanta ferocia, non dico te che ti consideri Dio, ma altri uomini con la stessa ferocia con cui tu ti appresti ad assassinarli? L'uomo non è malvagio. L'uomo vive nelle condizioni in cui è nato e a quelle condizioni si adatta. Tu sei malvagio perché, infastidito dal fatto che l'uomo viva, chiami la vita dell'uomo malvagità e con questo ti senti legittimato nello sterminio dell'uomo e degli animali che vivono sulla terra. Tu, Dio, se il malvagio che non obbedisce all'uomo ma che ruba la vita all'uomo e, quando non gli può rubare la vita sottomettendolo a norme, ingiuste e criminali, non trovi in te altra malvagità che sterminare l'uomo. Molti uomini, dopo di te, in tuo nome stermineranno altri uomini in un sacrificio umano affinché tu ti compiaccia di tanto sangue."

 

29 aprile 2023

Il delirio patologico abita nella provincia di Treviso

Sia chiaro, io non credo che a Trevignano abbiano messo allucinogeni nell'acqua. Si tratta del delirio prodotto dalla violenza della chiesa cattolica sui ragazzi che la Polizia di Stato ha tollerato perché lei riteneva "figo" il sadismo sui minori.

Persone che scappano dalla realtà che crea loro sofferenza e che si rifugiano in una realtà virtuale che finisce per essere l'unica realtà della loro esistenza.

Si tratta di malati mentali che se non fosse stato per Basaglia ora sarebbero ricoverati in manicomio anche se i loro deliri non sono socialmente distruttivi, ma solo truffaldini nei confronti delle altre persone.

Non si mette in discussione la realtà delle allucinazioni che alcune persone possono avere; si mette in discussione il fatto che le allucinazioni rappresentino un qualche cosa di reale.

D'altro canto, è dalle allucinazioni che nasce la filosofia ontologica che tanti danni ha prodotto all'umanità riducendo la maggior parte della popolazione in schiavitù.

 

29 aprile 2023

Riflessione

A volte si iniziano dei lavori che appaiono abbastanza semplici, ma come li si inizia rivelano tutta la loro complessità.

E allora ti rendi conto che se inizi quel lavoro, devi comunque arrivare ad un punto fermo per poterlo sospendere e occuparti d'altro.

 

29 aprile 2023

Da: Come fu che Beppi di (o da) Lusiana divenne un Dio

Dal lavoro che sto facendo sul come Beppi di (o da) Lusiana divenne un Dio:

E il rappresentante del ministero della pubblica Istruzione iniziò in questo modo a chiamare per nome gli uccelli del lago Stinfalo:

Adams, il secondo presidente degli Stati Uniti d'America, disse: "La Bibbia é il miglior libro del mondo. Essa contiene più della mia piccola filosofia che non tutte le biblioteche che ho viste ".

E l'uccello del lago Stinfalo Adams, lasciato il cerchio degli altri uccelli nel cielo, si lanciò sui ragazzi per ghermire le loro emozioni.

Beppi lo guardò arrivare con gli artigli tesi.

Pieno di paura sentì sorgere una voce di passione dentro sé stesso che così reagì.

"Quando il "sacro libro" dice:

Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra". (genesi 1, 28)

Disse Beppi:"Io non soggiogo nessuno perché io sono i pesci nel mare, uccelli nel cielo e ogni essere vivente della natura. Io sono colui che, strisciando sulla terra, dà l'assalto al cielo dell'infinito!"

 

29 aprile 2023

Regione Veneto, imprenditori e schiavismo

Continua in Veneto la ricerca di schivi costretti al lavoro nero, ad essere sottopagati, ricattati, violentati. Dopo che si è fatto di tutto per consegnare gli immigrati come manovalanza alla malavita, spingendoli alla disperazione in un mondo che appare opulento, ora quel mondo opulento si fa accattone nei loro confronti. Mancano schiavi da sfruttare, violentare. Schiavi che devono essere sfruttati e poi devono sparire perché a loro è negata la possibilità di vivere e di esistere. Forse è bene che un po' di imprenditori inizino a lavorare.

 

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27 aprile 2023

L'economia e i lavori domestici

L'economia funziona esattamente come la pulizia della casa. Chi non è abituato a pulire la propria casa non può capire l'economia.

Pulire il forno di casa, significa predisporre il forno per una nuova cottura. Così, togliersi un debito significa predisporsi a poterne fare un altro qualora servissero soldi.

Se non pulisci il forno, quando devi usarlo, sommi sporco a sporco e lo sporco che si accumula diventa sempre più difficile da pulire come i debiti che si accumulano diventano più difficili da pagare.

Nella prossima parlerò di che cosa succede se spazzando la casa si nasconde la polvere sotto il tappeto.

Mettere la polvere sotto il tappeto significa nascondere i problemi. I problemi in economia sono dei soggetti attivi e fermentano come le uve. Si trasformano, crescono e interferiscono in altre situazioni alimentando altri e diversi problemi. La polvere sotto il tappeto diventa ricettacolo di batteri, spesso distruttivi. Così i problemi economici nascosti sono a loro volta un ricettacolo di batteri che infettano l'intera economia.

 

27 aprile 2023

Perché le persone non fanno più figli?

Perché le condizioni sociali sono tali che il costo di un figlio supera quanto le persone si possono permettere.

Il costo sociale non è il costo in denaro; è il costo che si paga col "tempo di vita".

Un tempo i figli erano un oggetto posseduto dai genitori. I genitori non solo potevano picchiarli, ma dovevano picchiare i loro figli per educarli. La violenza sui figli era la veicolazione emotiva con cui i genitori sfogavano le loro frustrazioni nei fallimenti della vita quotidiana.

Poi la società ha deciso che anche i figli, come le donne, sono soggetti di diritto Costituzionale. Non si può far loro violenza. Così si iniziò a punire chi fa violenza a donne e a bambini. La violenza nei confronti delle donne e dei bambini continua. Non sempre la si punisce, ma ogni giorno sempre di più. Donne e bambini non sono più oggetti di possesso, ma le persone adulte sono state educate a considerare donne e bambini oggetti di possesso che devono obbedire e se non obbediscono, si fa loro violenza.

A mano a mano che nella società si realizza che non si deve far violenza, non si fanno più figli per non far loro violenza o per non costringerli ad una vita difficoltosa.

In questa situazione gli adulti non sanno come educare i loro figli per non renderli dei disadattati sociali e nello stesso tempo per averne il controllo in una società che diffonde droga, alcool, lavoro sottopagato.

Non serve dare soldi alle famiglie affinché facciano figli, anche se possono servire.

Serve elaborare una struttura psico-emotiva di una diversa società da quella gerarchica imposta mediante il modello della sacra famiglia dei cristiani. Un modello di relazione fatta di persone che vivono insieme, con interessi comuni e non una famiglia dominata dal modello di superuomo che sacrificando sé stesso in nome di Dio mette suo figlio Isacco sulla pira sociale per sgozzarlo.

 

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26 aprile 2023

Uccelli del lago Stinfalo

Oggi dovevo trovare gli Uccelli del lago Stinfalo che con becco, penne e artigli di bronzo divorano gli uomini.

E' la sesta fatica di Beppi di (o da) Lusiana attraverso la quale si trasforma in un Dio.

Li ho trovati gli Uccelli del Lago Stinfalo in un libro dal titolo "Il divino nell'educazione" di Eduardo Taglialatela pubblicato nel 1913. Un elenco di tutti coloro che hanno esaltato la bibbia cristiana come il miglior libro del mondo e che, per queste esaltazioni hanno macellato gli uomini in tutte le guerre coloniali, e nelle guerre mondiali. Una decina di pagine di gente che produce fiumi di complimenti alla bibbia.

Queste dieci pagine diventano il discorso che un funzionario del ministero della Pubblica Istruzione, parlando del miglior libro di testo per le scuole. Il discorso verrò intervallato dalle imprecazioni di Beppi che esprimerà il disprezzo mediante delle citazioni bibliche.

Sto andando avanti con la Partita Mondiale di Calcio della Filosofia, solo che raccontare come un uomo si trasforma in un Dio significa raccontare le situazioni in cui l'uomo vive le tappe della sua trasformazione.

 

26 aprile 2023

La natura economica dei problemi

E' quello che sta succedendo in tutto il mondo occidentale. In alcuni paesi l'immiserimento della popolazione è più accelerato che non in altri. L'Italia, con i paesi dell'est Europa, nell'Unione Europea è uno dei paesi messi peggio e non è detto che la mazziata economica non stia arrivando a breve.

Dopo la Brexit la Gran Bretagna ha visto il suo tenore di vita abbassarsi. Hanno ancora in mente la "grandezza dell'impero", ma sono ridotti ad un'isola senza risorse, con molte armi e circondati dal rancore di un mondo che hanno saccheggiato.

La crisi bancaria sta arrivando anche in Italia.

 

26 aprile 2023

Orfeo, Museo e la filosofia

Il Papiro di Berlino scrive una versione leggermente diversa dell'Inno Omerico a Demetra.

A differenza dell'Inno Omerico a Demetra, quello ufficiale usato ad Eleusi, mette in relazione la ricerca di Demetra con la tradizione orfica.

Dal Papiro di Berlino

Orfeo era figlio di Eagro e della Musa
Calliope; il re delle Muse, Apollo,
lo ispirò; per questo motivo, egli, invasato dal dio,
compose gli inni che Museo, apportate poche correzioni,
mise per iscritto; tramandò poi
i sacri riti segreti di Orfeo perché li venerassero ai Greci e
ai barbari e, secondo ogni pratica cultuale,
si impegnò molto a fondo riguardo a iniziazioni, a misteri,
a purificazioni e a oracoli.

--fine citazione---

Noi conosciamo delle antiche religioni quello che scrivono i filosofi, spesso solo frammenti. Conosciamo frammenti di polemiche religiose, ma non conosciamo come le persone, la gente di allora, percepiva e pensava gli Dèi.

Il mondo religioso non era il mondo della filosofia di Platone. Non era il mondo della "dittatura di Dio", era il mondo in cui gli Dèi abitavano il quotidiano degli uomini e gli uomini si facevano Dèi nelle relazioni, nel lavoro, nei problemi della loro esistenza.

La filosofia tenta di impossessarsi di quel mondo che non lascia traccia nella cultura, ma è tutto dentro di noi perché quel mondo ha forgiato ciò che noi siamo e ha forgiato ciò che noi desideriamo oltre che a quello che possiamo essere.

Quando il Diels-Kranz, considerata la "bibbia" dei "filosofi presocratici" inizia a parlare dei filosofi, parla di Orfeo.

Orfeo è il padre del pensiero reale che si fa pensiero religioso come astrazione del vivere quotidiano dell'uomo. A Orfeo il Diels-Kranz associa Museo. Dopo di loro, Epimenide.

Oggi il Diels-Kranz viene integrato da vari studi, ma poco è aggiunto della filosofia religiosa antica.

Non si tratta di "riscoprire l'antica religione", si tratta di riprendere in mano la religione dell'uomo, il modo di affrontare la quotidianità, di pensarla, di progettare un futuro diverso pur con tutte le difficoltà di individui cresciuti in un ambiente culturale assolutista ed indotti ad ergersi a padroni di altri uomini.

Si tratta di liberare l'Olimpo che sta dentro di noi; l'Ade che nel nostro cuore contiene i Titani; l'immenso Erebo attraversato dalle emozioni di Urano Stellato contenuto in Nera notte dove la nostra ragione osserva timorosa l'immenso Caos da esplorare.

Non si tratta di essere nostalgici di un passato, ma costruttori di un futuro anche quando il mondo in cui viviamo ci crea delle condizioni che preferiremmo non dover affrontare.

Per questo motivo Orfeo è così importante: ognuno di noi, prima o poi, scenderà nel proprio Ade a cercare di trovare la propria Euridice. Pochi di noi riusciranno a non voltarsi e a riuscire nell'impresa.

 

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25 aprile 2023

Ho caricaato nel dominio religionepagana.it direttamente la pagina dei lavori di oggi. Una pagina che per ora contiene un commento a "La teogonia orfica di Ieronimo e Ellanico raccontata da Damascio".

Il pezzo non l'ho condiviso su Facebook perché ho già iniziato a prendere in considerazione la discesa all'Ade di Persefone attraverso un Inno della ricerca di Demetra diverso dall'Inno Omerico.

I misteri di Eleusi sono una variazione dell'orfismo che ha alla sua base l'azione di Zeus per far germinare la vita.

Che sia orfismo, ho pochi dubbi. Zeus non crea. Zeus modifica le condizioni oggettive affinché la vita germini.

In altre parole, Zeus agisce sulle condizioni affinché il tempo, il mutamento abitando nei soggetti del mondo, li porti a trasformarsi.

 

25 aprile 2023

La teogonia orfica di Ieronimo e Ellanico raccontata da Damascio

Tra tutte le versioni della teogonia degli orfici o attribuite agli orfici, un posto importante ha la teogonia che viene attribuita a Ieronico e a Ellanico.

Di questa teogonia ne parla Damascio, l’ultimo capo dell’ultima Accademia di Atene, costretto a fuggire in Persia e ne parlano molti cristiani al fine di polemizzare contro quelli che loro chiamano “pagani”.

Mi accontenterò di postare il commento di Damascio che ci dimostra come ancora nel V e VI secolo d.c. L’orfismo era ancora presente nella speculazione teologica e costituiva oggetto di dibattito filosofico

E’ difficile pensare che ci fossero ancora degli “iniziati” capaci di interpretare il mito orfico. Ma, soprattutto difficile pensare che ci fossero degli “iniziati” capaci di conoscere il valore dei principi orfici e di opporli al cristianesimo.

Anche se ci fossero stati degli “iniziati” in grado di interpretare il mito orfico, i cristiani non sono mai stati in grado di confrontarsi con persone di una diversa religione.

I cristiani, prima ammazzano le persone e poi si chiedono in cosa credevano le persone che hanno ammazzato. Come durante il colonialismo. Poi, mentre si chiedono in che cosa quelli credevano, le scrivono loro le credenze di chi hanno ammazzato attribuendo idee religiose a chi hanno sterminato. La forma di quelle idee dipende da come vogliono usare l’ipotetica cultura di coloro che hanno ucciso.

Damascio, legato all’ideologia di Platone, non ha nessuna nozione di “iniziazione” orfica e procede ad interpretare la qualità della teogonia orfica che gli è giunta all’interno della filosofia platonica e neoplatonica.

Damascio, trattato dei Primi Principi:

Damasc. De princ. 123 bis (1317, 15 Rue.)

Quella (la teologia orfica) tramandata secondo Ieronimo ed Ellanico, se non si tratta in realtà della stessa persona, è così: "In principio - dice - vi erano l'acqua e la materia, e in seguito alla condensazione si formò la terra", ponendo come primi questi due principi, l'acqua e la terra, questa ritenuta per natura passibile di dispersione, quella invece atta a tenerla insieme e unita; lascia invece misterioso il principio unico, anteriore ai due: infatti, lo stesso non dice nulla riguardo ad esso, mostra la sua natura indicibile; dopo questi due, il terzo principio si generò da essi, intendo cioè dall'acqua e dalla terra: era un serpente con due teste aderenti, una di toro e una di leone, e in mezzo il volto di un dio, aveva pure ali sulle spalle e si chiamava Tempo senza vecchiaia e lo stesso Eracle. A lui era congiunta Necessità, per natura identica ad Adrastea, incorporea, distesa lungo tutto il mondo, sino a raggiungerne i confini. Penso che questo sia definito il terzo principio, costituito secondo l'essenza, salvo che lo pose maschio-femmina, a indicare la causa generatrice di tutte le cose. E ritengo che la Teologia rapsodica, lasciando da parte i primi due principi, insieme a quello unico anteriore ai due, affidato al silenzio, abbia incominciato da questo terzo principio dopo i due, poiché esso sarebbe il primo a possedere qualcosa di dicibile e di compatibile con le orecchie degli uomini. Questo invero era il Tempo senza vecchiaia, molto onorato in quella, padre di Etere e di Caos. Certamente anche secondo questa teologia, questo Tempo, il serpente, genera una triplice prole: Etere, essa dice, umido, Caos senza limiti e, terzo dopo di essi, Erebo nebbioso; tramanda questa seconda triade come omologa alla prima, potenziale, come quella è patema. Perciò, il terzo elemento di essa è Erebo, nebbioso, e l'elemento primo e superiore è Etere, non puro, ma umido, mentre quello intermedio, va da sé, è Caos illimitato. Ma dentro di essi, come dice, il Tempo generò un uovo, che anche questa tradizione rappresenta come progenie del Tempo, generata entro questi, poiché anche la terza triade intelligibile procede da essi. Qual è questa, dunque? L'uovo; la diade delle nature che sono in lui, maschile e femminile, e la moltitudine di semi di ogni specie che si trova in mezzo; e, come terzo oltre a questi, un dio dal duplice corpo, con le ali d'oro sulle spalle, che aveva attaccate sui fianchi due teste taurine e sul capo un mostruoso serpente, che assomigliava alle forme più diverse degli animali selvaggi. Questo dio deve dunque essere ritenuto l'intelletto della triade; poi i generi intermedi, che sono i più numerosi, e la diade come potenza; l'uovo, invece, come il principio primo della terza diade, il terzo dio: e questa teologia lo proclama Protogono e lo chiama Zeus ordinato re di tutte le cose e dell'intero cosmo, onde viene denominato anche Pan. Siffatte e tali sono le cose che questa genealogia stabilisce intorno ai principi primi.

Tratto da: Orfici, testimonianze e frammenti, Otto Kern. Editore Bompiani, 2011, p. 293-295

Qui siamo all’interno di una visione orfica molto tarda, rielaborata nel corso dei secoli e che, sicuramente ha subito molte azioni della filosofia speculativa, per rispondere alle quali ha subito vari e diversi adattamenti perdendo parte del significato originale in quanto i lettori non erano più in grado di interpretare le rappresentazioni simboliche.

Veniva ammessa un’interpretazione allegorica in contrapposizione ad un’interpretazione letterale che veniva considerata come “ignorante”, propria del volgo.

Eppure, l’interpretazione letterale è la più corretta non perché le parole hanno il significato comune, ma perché le parole avevano un significato che era andato perduto lasciando spazio a significati formali che venivano usati per oggetti razionali anziché per definire le forme del mito.

Se io non so che Cronos è il Tempo e Fanes l’intento proprio della materia, Cronos e Fanes li si vedono solo come mostri di cui uno dalle ali d’oro con due teste di toro ai fianchi e la testa di serpente.

Per comprendere il significato della simbologia orfica, è necessaria l’iniziazione ai misteri orfici. Solo che i misteri orfici, originati da Orfeo e scritti da Museo (così alcuni raccontano) appartengono ad un mondo in cui la filosofia ancora non era e, nel corso dei mille anni, dopo i quali questa interpretazione è stata fatta da Damascio, molti significati dei simboli sono stati modificati dai filosofi per farli aderire a ciò che loro pensano dell’orfismo.

Un punto rimane fondamentale e intoccabile: nessuno ha creato il mondo o il presente in cui viviamo.

Gli orfici non avevano un “dio creatore” e, pertanto, non avevano l’idea di usare il sentimento religioso per sottomettere gli uomini ad un’autorità che si identificasse col dio creatore padrone del mondo.

Davanti ai cristiani che uccidevano chi non si metteva in ginocchio; davanti ai cristiani che distruggevano l’ultima accademia di Atene costringendo Damascio a fuggire in Persia; l’orfismo non aveva creato eserciti di fedeli fanatici da opporre ai fanatici cristiani. Gli Dèi potevano solo attendere che le condizioni sociali degli uomini si modificassero.

“All’inizio era Caos” scriveva Esiodo. In questa teogonia si dice che all’inizio c’era Tempo. Come se Tempo, non fosse Caos.

Dal Caos, l’incomprensibile della ragione, nasce, per trasformazione, il presente: mutamento dopo mutamento come misura del tempo del mutare.

Caos come inconoscibile della ragione. Caos come sconosciuto che circonda la ragione. Caos come tempo che trasforma ogni presente da cui la ragione è esclusa. Caos come possibile futuro che il Tempo, le trasformazioni, generano.

Si tratta di un concetto diverso da quello di Parmenide secondo cui:

Parmenide Fr. 6

Dire e capire dev'essere “essere”; l'”essere” esiste, nessuna cosa “non è”: su questo t'invito a riflettere. Questa è la via di ricerca da cui ti distolgo per prima, poi da quest'altra, la quale persone che nulla sanno s'inventano, gente a due teste: impotenza nel loro petto guida la mente raminga; trascinare si lasciano questi sordi e ciechi ad un tempo, storditi, gente insensata, ch'”essere” pensa e “non essere” sia e non sia lo stesso, torna così all'indietro il cammino di tutte le cose.

Parmenide, Poema sulla Natura, BUR, 2000, p. 149

Un concetto diverso dove l’ “essere” di Parmenide è immobile, fuori dal tempo, fuori dal mutamento, afferrato e descritto dalla ragione umana altro non può che essere una proiezione della ragione umana. La ragione umana che proietta sé stessa ad “essere”.

In Parmenide tutto è statico, immobile. Negli orfici tutto è divenire e trasformazione anche quando il Mito viene modificato dal susseguirsi delle generazioni, il concetto di mutamento, di trasformazione, del presente da una nascita, permane.

 

25 aprile 2023

Truffare

Ottenere fiducia è la prima azione del truffatore.
Chiunque vuole ottenere la vostra fiducia sta cercando di truffarvi.
"In verità, in verità ti dico ...."
Abbi fiducia!
"In verità, in verità ti dico che sei uno stolto."
"Ti sei fidato? Ora piangi e rimpiangi!"

 

25 aprile 2023

Diogene Laerzio e le idee di Pitagora

Riflessione sulla dottrina religiosa di Pitagora come esposta da Diogene Laerzio

Ho preparato questa pagina con una certa difficoltà commentando quanto Diogene Laerzio dice di Pitagora nella sua "Vite dei filosofi".

Inizialmente volevo fare la pagina con tutte le citazioni dei paragrafi di Diogene Laerzio, ma poi li ho tolti per alleggerire la pagina. Ne è risultato un discorso spesso non scorrevole, ma è un discorso in grado di mettere in rilievo quanto presentato da Diogene Laerzio sulla dottrina di Pitagora.

Il confronto con vari aspetti del cristianesimo e le analogie, spesso maggiori di quelle che io sottolineo, sono in grado di far nascere l'idea come i vangeli cristiani e la vita di Pitagora abbiano troppe analogie per non pensare che siano state elaborate in un comune ambiente culturale.

Non so ancora quante pagine farò su Pitagora e gli Orfici, ma il periodo storico mi incuriosisce molto.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

24 aprile 2023

Cambiare nome per preservare l'odore della rosa

I cristiani sovranisti stanno buttando a mare la loro tradizionale difesa del regime fascista per poter salvaguardare l'ideologia fascista e ricostruire il regime fascista più funzionale all'epoca attuale. Saranno sempre gli emarginati e i poveri a finire nei campi di sterminio, in qualunque modo quei campi saranno organizzati e qualunque sarà: la propaganda con la quale verranno legittimati nel nuovo regime fascista.

 

24 aprile 2023

La pazzia indotta dal cristianesimo

Ormai siamo circondati dalla follia, quel delirio cristiano che fa della distruzione dell'uomo un principio sacro.

Vicino a Malindi in Kenia sono stati rinvenuti 51 cadaveri vittime del pastore cristiano Paul Mackenzie Nthenge del gruppo religioseo “Good News International Church” che predicava il digiuno per "vedere Gesù". Spronava i suoi seguaci a non lavorare, a non mangiare e a rimanere nell'inedia nell'attesa della venuta di Gesù.

Le persone che morivano venivano gettate in fosse comuni. Secondo la polizia keniota mancano all'appello 112 persone.

 

24 aprile 2023

I malati di mente e la Stregoneria

Prendiamo atto!

Questo malato mentale ha ammazzato la psichiatra. Io non voglio entrare nel merito di una questione che riguarda vittima carnefice e Istituzioni, voglio solo riflettere sulla condizione sociale.

Questo personaggio si presentava come "sciamano" che collega mondi invisibili con mondi visibili.

Tutte le malattie mentali conchiudono la persona in sé stessa. Il malato di mente ha la caratteristica di proclamare sé stesso "Io" come veicolo divino. Come veicolo esoterico.

Il "non malato di mente" si diversifica dal malato di mente perché argomenta e presenta un modo di vedere, anche le realtà diverse dalla quotidiana, delle quali discute come oggetti che si trasformano in idee, riflessioni, argomentazioni.

Il malato di mente dice: "Le malattie incurabili non esistono; io guarisco le malattie incurabili; faccio che il cieco ci veda; ecc." E' lui come persona che opera sulla realtà.

Il "non malato di mente" dice: "Come si può operare; come si può favorire chi opera nella realtà affinché le malattie incurabili possano diventare curabili?"

Il "malato di mente dice: "Questa è la realtà divina perché Dio, Gesù, Mosé, Budda, ecc. mi ha detto..."

Il "non malato di mente" dice "La realtà divina si pensa in questo modo perché a noi, per vivere, è utile pensarla in questo modo al di là che il soggetto che la dichiara possa percepire aspetti diversi della realtà in quanto riconosce che questa percezione è una propria condizione personale e non si pensa come un "inviato di Dio" o simili".

Il "malato di mente" discute di sé stesso in quanto soggetto divino; il "non malato di mente" discute del proprio modo di vedere la vita, di condizioni culturali, di condizioni esistenziali.

Entrambi possono chiamarsi "sciamani" o "stregoni", ma il "malato di mente" promuove sé stesso"; il "non malato di mente" promuove la propria visione del mondo, le proprie idee, la propria cultura. Il "malato di mente" indossa vestiti strani ed inusuali per apparire come vuol farsi accettare; il "non malato di mente" coltiva la cultura fino ad apparire noioso e pedante.

Il "malato di mente" sostiene che di lì a poco lo vedranno apparire sulle nubi con grande potenza; il "non malato di mente" non sa se avrà ancora abbastanza tempo da vivere per dire tutto ciò che vorrebbe dire.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

23 aprile 2023

Pitagora e la metempsicosi

Scrive Diogene Laerzio

14. A quanto si dice Pitagora sarebbe stato il primo a rivelare che l'anima, entrando nel ciclo della necessità, si lega ora a un essere vivente e ora a un altro, e pure il primo a introdurre in Grecia misure e pesi, come afferma Aristosseno il musico; nonché il primo a sostenere che Vespero e Lucifero sono lo stesso astro, come sostiene Parmenide. Fu oggetto di tale ammirazione che i suoi discepoli erano detti ... ; d'altra parte egli stesso ha scritto di «essere tornato tra gli uomini dall'Ade dopo duecentosette anni». Per questo gli erano fedeli e andavano da lui per i suoi insegnamenti Lucani, Peucezi, Messapi e Romani.

Tratto da Diogene Laerzio, VIte dei filosofi; VIII , in Pitagora, le opere e le testimonianze, Mondadori, 2006, p. 211

Pitagora, a quanto dice Diogene Laerzio, fu il primo che separando l'anima dal corpo, afferma che l'anima entra nel circolo della necessità (per quale motivo e attraverso quali "mezzi", non lo rivela) passa di essere vivente in essere vivente (animali compresi).

Questo aspetto è il primo aspetto teologico che incontriamo, al di là della "ricerca scientifica" e pratica, in Pitagora.

Diogene Laerzio, subito dopo questa affermazione ritorna alla materialità della vita di Pitagora affermando che Pitagora fu il primo ad introdurre in Grecia pesi e misure. Certamente funzionali al commercio.

Poi, sempre Laerzio, ci dice che Pitagora sostenne che Vespro e Lucifero era la stessa stella e in questo associa Pitagora a Parmenide.

Ed ecco il "panino" confezionato da Laerzio. Dopo aver detto che Pitagora credeva nella metempsicosi, Laerzio ci fornisce la prova della realtà della metempsicosi di Pitagora affermando che Pitagora dice di essere tornato dall'Ade fra gli uomini dopo duecentosette anni. Per questo le persone vivevano di meraviglia e andavano da Pitagora.

Il meccanismo è quello cristiano ove Gesù afferma del paradiso, di lui che sta per venire con grande potenza sulle nubi e che non passerà quella generazione senza che arrivi la fine del mondo. Anche il Gesù dei cristiani afferma di essere disceso dagli inferi e di essere risorto dalla morte affermando la realtà della risurrezione dei corpi.

La differenza fra Pitagora e Orfeo appare evidente. La leggenda di Orfeo dice che Orfeo è disceso all'Ade per portare via dall'Ade Euridice, ma che fallisce nella prova. Non fa della discesa all'Ade culto di sé stesso. Pitagora dice di essere tornato dall'Ade per fare culto di sé stesso. Per quel che mi riguarda, Orfeo può anche aver sognato di essere stato all'Ade, a me non cambia nulla. Ma Pitagora mi deve dimostrare la sua affermazione perché Pitagora, con questa affermazione, pretende un atto di fede dai suoi sodali. In questo caso, credere o non credere alla storia mi può cambiare la vita.

 

23 aprile 2023

E qui ne abbiamo un altro. Dopo la cartomante arrestata per truffa, lo sciamano che pesta a sangue la psichiatra.

Mi sento un po' circondato da un mare di stupidità che sfocia nel criminale.

Si definiva uno sciamano che mediava fra un fantomatico invisibile e un visibile. Farneticava su dimensioni che lui collegherebbe.

E' stato arrestato nella notte fra il 22 e il 23 aprile per aver picchiato una psichiatra mandandola in coma.

Più volte paziente dell'ospedale psichiatrico di Pisa farneticava su complotti di commercio di cellule staminali e sulla presenza di sette sataniche.

Tutti coloro che farneticano di sette sataniche andrebbero curati in manicomio assieme a quelli che farneticano di un Dio creatore.

Ogni malato mentale si sente investito da una missione divina, rappresentante di qualche potenza ultraterrena e profeta.

Parlo da 30 anni di Stregoneria, ma le persone sono attratte da malati di mente. Un malato di mente non è uno sciamano, è solo un malato di mente che cerca giustificazioni alla sua malattia.

 

23 aprile 2023

Allarme covid-19

C'è un allarme che arriva dal Giappone secondo cui sarebbe in corso la nona ondata di contagi da covid-19.

Alcuni segnali ci sono già stati, ma troppo pochi per trarre delle conclusioni. Poche sono le informazioni anche sull'andamento della pandemia a livello mondiale che molti Stati vogliono concludere. Non so come trattre l'indormazione, temo di fare allarmismo ma, contemporaneamente, non informare equivale a lasciare le persone esposte. Il Giappone denuncia 399 morti in un giorno per covid-19 e 177000 contagi in più in un giorno.

Anche in Cina, nella città di Qingdao, sembra che ci siano centinaia di migliaia di contagiati da covid-19.

 

23 aprile 2023

Il sentiero

Il sentiero è un bel cammino.

Inizia con un bel panorama pieno di promesse che suscitano aspettative.

Si inizia a percorrerlo con allegria sentendo crescere in noi la forza che ci spinge verso una meta desiderata.

Poi, il cammino si fa accidentato.

Sorgono le difficoltà.

Il tempo passa e la meta si allontana.

Le aspettative cambiano.

Il sentiero rivela sé stesso.

Porta a mete diverse da quelle immaginate.

Macigni, crepacci, salite che tolgono il fiato caratterizzano quel sentiero.

Alcune persone si adattano, modificano le loro aspettative.

Alcune persone si integrano in quel sentiero e scoprono che il sentiero è vivo e porta a mete altrettanto desiderabili di quelle sognate.

Sui volti di quei viandanti, la fatica lascia il posto a nuovi sorrisi.

Alcune persone su quel sentiero vivono solo la fatica.

Sono avvolte dalle disillusioni.

Le loro aspettative frustrate creano in loro sofferenza.

Rinnegano il sentiero che hanno intrappreso cercando altri sentieri.

Sentieri più appaganti.

Nella vita non esistono altri sentieri.

Uno solo è il nostro sentiero.

Si presenta in mille aspetti diversi, con mille aspettative diverse e mille diverse possibilità

Ma è sempre lo stesso sentiero.

Noi possiamo scegliere di percorrerlo o non percorrerlo.

Il sentiero non lo decide la nostra ragione, la nostra ragione lo immagina.

Il nostro sentiero è deciso dalle nostre emozioni che percepiscono una realtà del mondo che la ragione ignora.

Non percorrere quel sentiero significa condannarci all'oblio dell'esistenza.

Non esiste possibilità di uscire dal sentiero.

Esiste solo la possibilità di negare noi stessi perché il sentiero è forgiato dalle nostre emozioni che diventano desideri nella percezione profonda di un mondo che percepisce noi stessi e che ci chiama alla relazione.

 

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22 aprile 2023

La disperazione umana e la truffa dei cartomanti

La caratteristica dei cartomanti è quella di raggirare le persone che hanno fede e aspettative in un destino propizio nelle condizioni avverse della vita.

Il cartomante, come i suoi clienti, sono cristiani che credono nella possibilità divina di interpretare una realtà possibile per divina ispirazione.

Esistono sofferenze che spesso i cristiani non riescono a risolvere e pensano che per l'intercezione di Dio o di qualche potenza si possano risolvere. In fondo hanno letto che Gesù trasforma l'acqua in vino, cammina sulle acque e ridà la vista ai ciechi. Perché non possono essere loro quel cieco a cui Gesù risolve i problemi? Se non lo fa il prete cattolico, lo può fare il mago o la cartomante.

Questa è stata arrestata. Ha commesso reati maggiori di quanto si può sopportare. Fintanto che si parla di poche decine di Euro, si può pensare anche che sia un gioco. Ma quando si afferrano le promesse di guarigione a malati di SLA, allora non è più un gioco, siamo nel terreno della truffa e del crimine.

La foto come citazione di un articolo di Open.

 

22 aprile 2023

Chiesa cattolica e stupro di minori

E' difficile per le persone educate nella religione cristiana e cattolica nello specifico, come lo stupro dei bambini sia una pratica per imporre la religione cristiana ai bambini mediante una violenza che li sottomette sessualmente stuprandone le loro emozioni.

Lo stupro delle emozioni, messe in atto dai cristiani, può avvenire anche senza violenza sessuale, ma la violenza sessuale appaga lo stupratore e lo ripaga per essere stato, in vari modi, stuprato a sua volta.

La libertà dell'uomo passa per la libertà dell'uomo di gestire il proprio corpo fin dalla primissima infanzia. Vietare l'aborto alle donne, è una forma di stupro perché si priva le donne dell'autodeterminazione del loro corpo in funzione del diritto del Dio padrone di avere nuovi schiavi devoti.

Immagine tratta come citazione dal giornale La Repubblica.

 

22 aprile 2023

Pitagora in Diogene Laerzio - Premessa

Apprestandomi ad analizzare le credenze dei pitagorici come esposte da Diogene Laerzio, serve una premessa.

Se si dovesse conoscere in che cosa "credeva Pitagora" dobbiamo prestar fede a Diogene Laerzio che nella sua opera, "Le vite dei filosofi", ci lascia un riassunto delle credenze fideistiche di Pitagora all'interno del racconto della sua vita.

L'elenco non ci consente di conoscere davvero il pensiero di Pitagora in quanto si tratta di un elenco di "credenze" e di comportamenti, da cui si desumono credenze, che sono slegate da una vera e propria filosofia d'insieme.

E' come dire: "Anch'io come il muratore posso mettere un mattone sopra l'altro per costruire una casa!" Ma se non conosco come si compone la giusta malta con cui legare i mattoni, nel momento in cui imito il muratore, la casa crolla. Non basta saper mettere un mattone sopra l'altro se non si ha la conoscenza complessiva dell'insieme che permette di rendere funzionale il mettere un mattone sopra l'altro.

Diogene Laerzio ci fa un elenco dei mattoni, ma non ci dice la filosofia complessiva da cui quei mattoni sono tratti e lascia all'immaginazione del lettore il compito di legare quei mattoni in un complesso filosofico complessivo e funzionale. Un compresso filosofico complessivo e funzionale che non è più quello di Pitagora, ma quello del lettore di Diogene Laerzio che si assume il compito di usare quei mattoni a proprio uso e consumo.

Nell'analizzare le credenze dei pitagorici descritte da Diogene Laerzio, devo partire dal presupposto che quanto scrive Diogene Laerzio sia del tutto vero. Non perché ciò sia assolutamente attendibile, ma perché nel corso dei secoli si è ritenuto che fosse attendibile e si è agito come se lo fosse. Un po' come ho fatto con i vangeli cristiani. Gesù non è mai esistito, ma nell'analizzare i vangeli cristiani sono partito dal presupposto che questi parlino di Gesù in quanto le persone, che praticano l'ideologia di Gesù, credono che sia esistito.

 

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21 aprile 2023

Oggi i Natali di Roma.

 

21 aprile 2023

Continua la presenza del covid-19. Oggi sono stati segnalati in Italia un aumento del 28 per cento dei casi rispetto alla settimana scorsa e il 40 per cento di morti in più con covid-19. C'è questa variabile del covid-19 chiamata "arturo" che sembra sia particolarmente infettiva.

 

21 aprile 2023

Controllare i corpi degli uomini

L'ideologia che permette di violentare i corpi per liberare l'anima, è un'ideologia accolta in toto dal cristianesimo, soprattutto da Tommaso d'Aquino, proprio in virtù di un ideale platonico secondo cui il rappresentante di Dio possiede i corpi delle persone.

Curioso è che Platone attribuisca questo aspetto ideologico ai pitagorici nel Gorgia e agli Orfici nel Cratilo.

Bruciare i corpi per liberare l'anima dalla prigione in cui è rinchiusa.

Liberare la propria anima dal proprio corpo, che ormai vecchio e sofferente non ha potuto ascendere al cielo come nella promessa di Gesù, è il grido di dolore di Paolo di Tarso che vede tutto il fallimento nella propria esistenza.

La condanna dei corpi in funzione dell'anima è il sistema di controllo che Platone mette in campo anche quando parla della violenza da fare ai giovani per addestrarli come cavalli o quando parla di eugenetica.

Scrive Platone nel Gorgia attribuendo, quanto scrive, ai pitagorici:

Parla Socrate). E forse, noi siamo davvero dei morti; forse è vero quel che una volta sentii dire da un saggio, che noi, ora, siamo morti, e che il corpo è per noi una tomba; e che quella parte dell'anima in cui risiedono le brame è per sua natura tale, da lasciarsi trascinare e travolgere di su e di giù; onde appunto un uomo d'ingegno arguto, un Siculo forse o un Italico, favoleggiando chiamò, con un gioco di parole, questa parte dell'anima dolio, perché è docile e credula; e i non intelligenti li chiamò non iniziati; e quella parte dell'anima loro dove stanno le brame, intemperante e incapace di ritegno, la paragonava a un dolio forato, traendo l'immagine dalla sua insaziabilità ... ed essi nell'Ade verserebbero acqua in un dolio forato, con un crivello forato anch'esso. E il crivello, egli diceva a quanto mi fu riferito, è l'anima.

Pitagorici Antichi, testimonianze e frammenti, Editore Bompiani, 2010, pag. 431 e 433

Continua ancora Platone nel Cratilo:

(Platone sul significato di salvezza). Alcuni intendono corpo come tomba dell'anima, quasi vi sia sepolta in questa vita terrena; e poiché d'altronde per mezzo del corpo l'anima significa ciò che vuol significare, così anche in questo senso è esatto chiamarlo segno. lo peraltro sono piuttosto d'avviso che questo nome gliel'abbiano posto Orfeo e i suoi seguaci, e che esso sia dato all'anima perché vi espii le sue colpe; e che l'anima abbia questo involucro, immagine di carcere, affinché si salvi. Ed esso sia per l'anima, finché non abbia pagato il suo debito, quello che il suo stesso nome indica, cioè salvezza; né c'è da mutarvi nulla, neppure una lettera.

Pitagorici Antichi, testimonianze e frammenti, Editore Bompiani, 2010, p. 433

Chi controlla i corpi deve far passare il concetto che il corpo è un oggetto di scarso valore mentre, l'anima deve essere pensata come qualche cosa di sublime. In questo modo il corpo, oggetto senza valore, viene sfruttato, offeso, umiliato, sottomesso, perché il corpo è "la prigione dell'anima".

Come se mai fosse stata vista un'anima senza un corpo.

Il concetto di separazione anima-corpo è il concetto criminale proprio della filosofia metafisica. I corpi manifestano tutte quelle tensioni che i platonici e i cristiani attribuiscono all'anima e, a quanto è dato loro sapere, in base alla loro esperienza, ciò che è espresso dai corpi che loro chiamano anima, muore col corpo. Muore col corpo perché ciò che loro chiamano anima è espressione del corpo. Di quel corpo, con tutte le sue passioni, con tutta la sua volontà, con tutti i suoi successi e i suoi fallimenti durante tutta la sua vita.

E' sempre impreciso il confine fra pitagorici ed orfici. Un confine che Platone mal distingueva se non per il proprio tornaconto personale anche se nella storia troviamo ipotesi sul pensiero dei pitagorici antichi e il pensiero di neo-pitagorici che pesca a piene mani dall'orfismo.

 

21 aprile 2023

In cosa consiste la dottrina del fascismo

In cosa consiste la dottrina del fascismo - Giovanni Gentile (1875 - 1944)

Per ricordare il 25 aprile ho messo in evidenza una pagina del settimo volume della Teoria della Filosofia Aperta in relazione alle idee di Giovanni Gentile su che cos'è l'ideologia fascista.

In cosa consiste la dottrina del fascismo

Giovanni Gentile (1875 - 1944)

Avrei potuto mettere anche le pagine sul pensiero sociale di Mussolini relative a che cos'è il fascismo e il motivo per il quale ha mandato l'esercito italiano a fare pulizia etnica a fianco dell'esercito tedesco nel massacro degli slavi.

Questo spiega l'odio del Governo Meloni contro gli immigrati e la sua necessità di far fallire l'economia italiana per mancanza di manodopera. Un odio che spinge il governo Meloni a combattere quell'immaginaria "sostituzione etnica" che insulta gli italiani e la nostra Costituzione.

Usare Giovanni Gentile significa usare l'ideologo del fascismo un ideologo con responsabilità di genocidio al quale si vuole dare una patina di dignità per reiterare il diritto di trasformare gli uomini in schiavi.

 

21 aprile 2023

Filolao

Ho scoperto che per parlare di pitagorismo lo si può fare solo se si parla di Filolao. Un personaggio che a volte si dubita che sia esistito e che, sia che li abbia scritti lui o che gli siano stati attribuiti, si dice che essendo in condizioni di povertà, per racimolare qualche soldo abbia scritto tre libri sulla dottrina pitagorica, di cui lui era un seguace, e li abbia venduti ad un emissario di Platone.

Per questo, del pitagorismo abbiamo quasi esclusivamente quanto si attribuisce a Filolao. Poi ci sono autori più tardi che si dicono pitagorici fino ad arrivare a Giamblico, ma siamo quasi 900 anni dopo Pitagora. Platone stesso non incontra Pitagora, ma Archita di Taranto che molto giovane riuscì a scappare dalla ritorsione dei democratici contro le pretese oligarchiche.

 

21 aprile 2023

Io mi diverto guardando un film. Un film è bello perché c'è la parola "Fine". In quel momento il divertimento cessa perché cercare di procrastinare la parola "fine", alimentando la storia con aspettative e fantasia, imprigiona l'attenzione distaccandola dalla realtà. Equivale a imprigionare la propria attenzione in un mondo virtuale in cui i problemi quotidiani vengono ignorati.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

20 aprile 2023

Invenzione del Dio creatore

Il passaggio dal venir in essere del mondo per trasformazione in Platone diventa il venir in essere del mondo per creazione.

I risvolti sociali non si limitano alla manipolazione del mito, ma diventano socialmente drammatici perché, una volta stabilita l'esistenza di un'autorità padrona della realtà in quanto creatrice della realtà, viene legittimato ogni possedimento dell'uomo sull'uomo.Nel Mito esiodeo Zeus fagocita Metis, l'intelligenza progettuale, e diventa il primo Dio che non si limita ad esistere, ma progetta il suo presente.

Platone e Proclo, Zeus diventa il Dio creatore che fagocita ogni presente e che manifesta ogni presente alla stessa stregua dell'Uno di Parmenide. La filosofia eleatica piega il Mito per legittimare il Dio creatore.

Scrive Kern nei frammenti Orfici (discorsi sacri in ventiquattro rapsodie):

167. [2] - Procl. in Plat. Tim. 28 c (1312,26 Diehl),

Platone, dunque, introducendo un tale demiurgo, lo lasciò inesprimibile e senza nome, pensando che si collochi in testa all'universo nell'essere partecipe del Bene (Phileb. 54. c); infatti, in tutta la serie degli dei è l'ente che ha analogia con l'Uno. Tale è, peraltro, la monade di ciascun mondo. Ma Orfeo, mosso da ispirazione celeste, gli diede anche un nome e Platone stesso lo seguì in altri suoi scritti: infatti, quello che in lui è Zeus, quello che precede i tre Cronidi, è il demiurgo dell'universo. E, dopo che ebbe divora- to Fanes, le forme ideali di tutte le cose sono apparse in lui, come dice il teologo: per questo con lui

tutte le cose furono di nuovo raccolte dentro Zeus
l'altezza splendente dell'ampio etere e del cielo,
la sede del mare sterile e della terra gloriosa,
e il grande Oceano e il Tartaro, estrema profondità della terra
e i fiumi e il mare senza limiti e tutto il resto,
tutti gli immortali dei beati e le dee,
e quanto già nato e quanto in seguito doveva nascere
fu generato e si trovò tutto insieme nel ventre di Zeus.

Da: Orfici, testimonianze e frammenti, Otto Kern, Editore Bompiani, 2011, p. 433

La filosofia di Platone, seguendo la filosofia di Parmenide, costruisce l'idea del Dio creatore come padrone del mondo legittimando ogni padrone e rubando al presente tutti gli aspetti divini che hanno progettato, partecipando, a tutte le trasformazioni del presente in cui viviamo.

 

20 aprile 2023

Religione Pagana e neoplatonismo

Sto ampliando la considerazione dell'antico dibattito sull'orfismo.

La visione della Religione Pagana è in grado di dimostrare la pochezza e l'infantilismo del pensiero di Platone oltre ai suoi lati oscuri e cattivi.

Il commento di Proclo, in relazione alle osservazioni di Platone in merito al Mito nella relazione fra Urano, Crono e Zeus, appartengono ad una visione creazionista dell'universo cosa che non era nell'orfismo in cui l'universo diviene in sé e per sé.

Leggiamo l'osservazione di Proclo nel Cratilo di Platone:

137. [1] - (114) Procl. in Piat. Cratyl. 396 b p. 55, 11 Pasqu.

Da solo Crono priva del tutto Urano del regno e cede il potere a Zeus, mutilando ed essendo mutilato, come dice il mito. Poiché dunque Platone vedeva che siffatta successione ai tempi di Crono, di cui si parlava presso i teologi, era violenta, ritenne degno di ricordo il fatto che nel nome trasparisse la tracotanza, per mostrare come per il dio il nome si convenisse a questa e desse un'idea della vio- lenza tramandata dai miti riguardo a lui, e per insegnarci d'altra parte a ricondurre i racconti mitici alla verità, in quanto conviene, riguardo agli dei, ricondurre quanto di fantasioso appare nel racconto al pensiero scientifico.

Lob. 1507; Dieterich Abraxas 76; M. Mayer ap. Rosch. II 1470.

137. [2] - Lyd. De mens. IV 64 p. 116,21 W.

(I filosofi pensamo) che ella (Afrodite) sia stata generata dai genitali di Crono, cioè dal tempo eterno.

Orfici, testimonianze e frammenti, DISCORSI SACRI IN VENTIQUATTRO RAPSODIE, Otto Kern, Editore Bompiani, 2011, p. 403

Appare evidente come Platone e Proclo fanno della forma esteriore, della rappresentazione, la realtà del Mito come se il Mito fosse parola. Come se il Mito fosse la Bibbia ebraica o i vangeli cristiani.

L'universo mitico, nella sequenza Urano, Crono e Zeus, non è altro che la separazione di un'isola del divenire nel mare dell'esistenza.

Urano, Urano Stellato, non è solo la rappresentazione del firmamento o del Cielo Stellato, Urano è l'emozione che pervade l'universo e che alimenta la materia-energia spingendola alla Coscienza di sé.

Questa è la realtà dell'esistenza. La Coscienza altro non è che materia e o energia che si emoziona.

Si emoziona, diventa cosciente di sé, ma non si trasforma.

Per trasformarsi è necessario Crono, il tempo, il mutamento. Crono è la necessità del mutamento che sorge nella Coscienza emozionata, pervasa da Urano Stellato.

E lì c'è la guerra. Urano Stellato è mutilato da Cronos perché il tempo, la mutazione che sorge per necessità dentro alla coscienza, spinge la coscienza a manifestare la propria volontà d'esistenza modificando la qualità dell'emozione che la portata in essere. Questo è il significato di "evirare". In questo non c'è una condizione morale, per quanto l'immagine può essere descritta con parole che appaiono trucide, ogni coscienza vive una sorta di sofferenza nel prendersi in mano la responsabilità della propria esistenza.

Per contro, Cronos non capitalizza. La trasformazione nega la coscienza presente e spinge alla nascita di una diversa coscienza che somma nuove esperienze, ma la nuova coscienza è pronta per nuove esperienze. La capitalizzazione è una capitalizzazione della struttura emotiva: la coscienza, agendo modifica la propria struttura emotiva; mutila l'Uranio Stellato che è per manifestare un nuovo Urano Stellato della coscienza che diviene proprio modificando l'Urano Stellato, l'emozione, che è.

A questo punto, gli Esseri della Natura organizzano sé stessi nella forma e nella descrizione del mondo. Nella forma e nei numeri facendo passare in second'ordine sia l'azione, che viene sottomessa alla descrizione del mondo, che l'emozione che diventa, secondo la ragione, uno strumento servile.

Si tratta della mutilazione che Zeus mette in atto nei confornti di Crono. La ragione emerge come guida degli Esseri della natura. Una forma di relazione e di comunicazione che consente sia di praticare l'azione, sia di plasmare la propria energia emotiva in un ambiente che ha nella forma e nella quantità la manifestazione dell'intelligenza (scelte) degli Esseri della Natura.

Gli Esseri della Natura sono vivi per l'esistenza dell'emozione; si trasformano agendo nel mondo attraverso il tempo; descrivono il mondo mediante la forma e la quantità.

Gli Esseri della Natura, una volta nati, mutilano l'Urano Stellato dentro di loro adattandolo a sé stessi; mutilano Cronos adattando il tempo, il mutamento, alla qualità del loro divenuto; ed entrambi, che si manifestano negli Esseri della Natura, vengono sottomessi a Zeus, la forma e la quantità che diventa descrizione razionale del mondo.

Questa è l'interpretazione del Mito della Religione Pagana mentre, sia Platone che Proclo dovevano sottomettere il mito al "Dio creatore".

Infine, un appunto su Afrodite.

Afrodite è stata generata dal pene di Urano Stellato perché Afrodite è emozione a fondamento di ogni coscienza che si trasforma nel tempo. Lo stesso Zeus non può allontanare Afrodite dagli Esseri della Natura perché Afrodite è l'emozione di Urano Stellato, la vita, che si cala negli Esseri della Natura.

 

20 aprile 2023

Riflessione economica

Intanto osservo che il covid-19 non è sparito anche se non se ne parla più. In Veneto siamo sui 500 nuovi contagi al giorno e abbiamo circa uno o due morti al giorno sempre di persone molto fragili.

L'attenzione che si era spostata sulla guerra in Ucraina si sta ora spostando sulla situazione economica mondiale. Il progetto cristiano per favorire l'aumento della miseria nei paesi occidentali come risposta alle politiche sociali cinesi. I principali paesi in sofferenza, oggi come oggi, sono l'Inghilterra con un tasso di inflazione che sfiora il 20% e l'Argentina dove il governo argentino si è arreso davanti ad un'inflazione che non è più in grado di contenere.

Nelle banche inizia a profilarsi la situazione di "mancanza di liquidità" una situazione anomala negli ultimi 20 anni.

Noi osserviamo i provvedimenti, anche quelli del Governo Meloni, e i disastri che implicano. Solo che i provvedimenti provocano disastri fra sei-otto mesi e le persone sono abituate a guardare solo l'attimo presente vivendo in una condizione psicologica miracolistica.

 

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19 aprile 2023

Testi troppo lunghi in web?

Ieri ho incontrato persone che si ponevano il problema di non scrivere, nel loro sito web, testi troppo lunghi perché, altrimenti, le persone non li avrebbero letti in quando la loro attenzione era limitata.

La tecnica di scrivere testi brevi è una tecnica messa in atto da chi intende rivolgersi ad un pubblico non portato a letture.

Scrivere testi brevi impone sintesi, ma la sintesi trascura i particolari e si presta al fraintendimento qualora si voglia uscire dal proprio ambiente culturale.

Ho riflettuto per il fatto che io scrivo anche testi lunghissimi, ma poi mi sono detto: "Io non sto parlando al muratore anche se fossi a conoscenza che il muratore mi legge tenderei a favorire la comprensione. Io scrivo per affrontare un mondo che scrive. Il terreno su cui mi misuro non è quello degli aforismi o dei detti, ma mi misuro col mondo della cultura che difficilmente verrà a leggermi, ma qualora mi leggesse, dovrò essere il più completo possibile. Il più esaustivo possibile. Il più preciso possibile."

Io "spacco il capello in quattro" in un universo culturale che "spacca il capello in quattro". Lo faccio con le mie forze, ma, comunque, non mi posso permettere di essere sintetico perché, nel campo della filosofia metafisica, sintetici equivale a superficiali.

Le persone mi leggeranno tre righe delle pagine pubblicate sui siti? Per me è già molto e lo ritengo, comunque un successo.

 

19 aprile 2023

Orfici e cristiani

Orfici e cristiani

Era l'epoca in cui la parola, il logos, il verbo, tentava di imporsi e di imprigionare l'emozione.

Anche se il Mito viene espresso mediante le parole, il Mito è conoscenza emotiva che si fa modelli da presentarsi alla ragione che trasforma quei modelli in descrizione.

La descrizione è parola, verbo, logos, dove la parola che definisce ha quel significato e solo quel significato al di là dell'insieme che quel significato determinerebbe.

Si chiama retorica: atteggiamento dello scrivere o del parlare, o anche dell'agire, improntato a una vana e artificiosa ricerca dell'effetto con manifestazioni di ostentata adesione ai più banali luoghi comuni. Dove i "luoghi comuni" sono imposti come modelli, funzionali alla retorica, fin dalla prima infanzia.

Il Mito è incomprensibile alla parola, eppure il Mito necessita delle parole per essere comunicato e condiviso. Solo che le parole che usa il Mito non hanno un significato letterale, ma hanno un significato simbolico, come il Mito stesso, e hanno un significato a seconda dell'uso e del contesto.

Lattanzio tenta di ricondurre l'orfismo alla dimensione monoteista del mondo creato dal suo Dio.

Nel farlo si serve di Ovidio.

Scrive Lattanzio:

88. [1] - Lactant. Divin. institut. I5, 13-14 p. 15, 18 Br.

Anche Ovidio, all'inizio di una sua celebre opera (Metam, I 21), afferma, senza alcuna finzione del nome, che il mondo è stato creato da Dio, da lui chiamato fabbricatore del mondo, artefice di cose. E se Orfeo o questi nostri avessero continuamente difeso le idee che concepirono sotto la guida della natura, compresa la verità, avrebbero mantenuto la stessa dottrina da noi seguita;

Lattanzio cita Ovidio nelle Metamorfosi (1,21). Scrive Ovidio (43 a.c. - 17 d.c.)

---Continua al link-----

 

19 aprile 2023

La gente che muore sui posti di lavoro

E poi ci si chiede come mai la gente muore sui posti di lavoro.
Purtroppo si fanno affari risparmiando sulla sicurezza del lavoro. In questo modo si rende più rapido il lavoro e si aumentano a dismisura gli incidenti sul lavoro.
A mio avviso esiste una volontà precisa di ammazzare le persone sui posti di lavoro; se ciò non fosse Magistratura e Istituzioni tratterebbe gli omicidi sui posti di lavoro come attività eversiva rispetto all'articolo 1 della Costituzione.
Come ha detto il Presidente Mattarella "Il fascismo manda i cittadini a morire" dal che si deduce che "mandare i cittadini a morire è fascismo" che ne deriva "costringere le persone a lavorare così aumentando le occasioni di morire" è fascismo. Un'ideologia rispetto alla vita dell'uomo e un regime diversi dai fondamenti della democrazia.

 

19 aprile 2023

Nella filosofia metafisica serve lo stesso impegno che nella guerra

La guerra che i cristiani fecero all'orfismo fu la continuazione della guerra che all'orfismo fece Platone e i Pitagorici.

Leggendo i "Discorsi sacri in ventiquattro rapsodie" con gli occhi della conoscenza dell'ideologia filosofica del Mito e Orfica, appare in tutta la sua drammaticità l'operazione culturale imposta prima dai Pitagorici, con la numerologia in contrapposizione all'emozione mitica di Esiodo, Omero e Orfeo, a cui è seguita l'interpretazione allegorica di Platone per distruggere il simbolismo religioso del mito fino al cristianesimo che ha proceduto, ora sto leggendo le affermazioni di Lattanzio, a trasformare il Mito nel male assoluto in nome della gloria del suo Dio.

Si tratta di un processo di distruzione dell'antico pensiero che ha proceduto di pari passo sia a Roma che in Asia minore, in Grecia, in Egitto e nel Nord Africa. Le Antiche Religioni non avevano né eserciti, né "argomenti di prospettiva", perché si era distrutto il sostrato filosofico che permetteva il passaggio dalla visione Mitica al reale quotidiano relegando il Mito in una favolistica abitata da mostri.

Si tratta di una guerra teologica e di filosofia metafisica che si è protratta per quasi mille anni portando l'umanità nell'oscurantismo dal quale progressivamente si sta uscendo, con grande difficoltà, con la progressiva riscoperta del Mito e del suo significato.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

18 aprile 2023

Dopo 23 anni che faccio siti web, potrei istruire le persone sul come si fanno siti web da emarginati, ma credo che le persone che fanno siti web abbiano talmente tante aspettative che mi riderebbero addosso sei mesi prima di fallire.

 

18 aprile 2023

Sono stato ad una conferenza di presentazione di un sito web che pensa di fare "controinformazione" gestito da persone di "Potere al popolo" e dintorni. A mio avviso, le intenzioni sono onorevoli, ma mancano di esperienza e, come tutte le iniziative che vanno alla ricerca di "collaboratori", sono tutte fallimentari. Ma non ho voluto frustrare le aspettative. E' giusto che si facciano la loro esperienza.

 

18 aprile 2023

Bacaro a Marghera.

 

18 aprile 2023

Il Discorso Sacro degli orfici

Il Discorso Sacro degli orfici

E' un discorso che ho già fatto molte volte e che rifaccio ancora partendo da alcune citazioni contenute nei DISCORSI SACRI IN VENTIQUATTRO RAPSODIE che riprendono dai vari "filosofi" le loro interpretazione sul pensiero degli orfici. Il libro che uso di Otto Kern fu scritto nel 1922 e, anche se la Bompiani lo ha integrato con i testi delle Laminette Orfiche, mi sembra sia mancante del Papiro di Derveni. Comunque, è un testo piuttosto accurato.

In questa pagina, commentando alcune citazioni, parlo del Discorso Sacro degli Orfici. Quel discorso che Pitagora, Parmenide e Platone cercarono di nascondere in tutti i modi attraverso interpretazioni allegoriche soggettive il cui scopo era distruggere il senso religioso dell'orfismo.

 

18 aprile 2023

Puoi tentare di fotografare la bellezza del mondo, ma spesso le fotografie non trasmettono quanto si vede. Ho fotografato Venere dopo il tramonto di ieri sera. Una Venere che faceva capolino fra nuvole oscure e gli ultimi bagliori di una notte in arrivo, ma il sentimento che ha suscitato è una cosa diversa dal risultato fotografico ottenuto con la mia piccola macchina fotografica.

 

18 aprile 2023

Anche oggi al lavoro su pitagorici e orfici.

Per fortuna che ci sono studiosi che si sono fatti il "mazzo" nel lavoro di ricerca, altrimenti, per quanto si possa percepire una realtà "storica" diversa da quella presentata ufficialmente, non si avrebbero i mezzi culturali per tentare di definire questa diversità.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

17 aprile 2023

I cristiani e l'orfismo

Se c'è un'ideologia religiosa che i platonici e i neoplatonici non furono mai in grado di superare, questa è l'orfismo.

Il dibattito religioso sull'orfismo continuò fin oltre il V e VI secolo d.c. e divenne uno dei bersagli dei vari teologi cristiani.

Purtroppo, l'idea Orfica era stata più volte maneggiata e violentata e l'interpretazione non aderiva più agli intenti religiosi, ma spesso, le interpretazioni erano legate alla filosofia assolutista.

Il mito fu rimaneggiato molte volte e come succede, quando passa di bocca in bocca, subisce trasformazioni a seconda della bocca che pronuncia quelle parole.

Scrive Gregorio di Nazianzo in "Contro Giuliano" (chiamato l'apostata):

Abbatti i tuoi Trittolemi, i Celei e i serpenti mistici, vergognati una buona volta dei libri di Orfeo, il tuo teologo. Accetta il favore del tempo, che nasconde a te l'indecenza! Se questi discorsi sono favole e invenzioni, io svelerò i tuoi misteri della notte.

Gregor. Or. II contra Iulianum 168 (Migne 35, 704)

La forma dell'orfismo è molto presente nonostante i filosofi platonici.

Nell'invettiva di Gregorio di Nazianzo (vescovo e dottore della chiesa cattolica) c'è l'invettiva contro i fondamenti dei misteri eleusini con l'invito ad abbattere Trittolemo, figlio di Celeo, il giovane che la Dea Demetra col fuoco stava trasformando in un Dio, e l'invito ad abbattere i serpenti mistici del venir in essere della vita e i libri di Orfeo.

Siamo all'incirca attorno al 337 d.c. e questo ci dice come la filosofia non fu mai in grado di distruggere il mito.

NOTA: La citazione di Gregorio di Nazianzo è stata presa da: Orfici, testimonianze e frammenti, DISCORSI SACRI IN VENTIQUATTRO RAPSODIE, Otto Kern, Editore Bompiani, 2011, p. 317

 

17 aprile 2023

Ippaso pitagorico

Sempre per parlare dei Pitagorici, riporto la prefazione di Maria Timpanaro Cardini alla prefazione della presentazione dei frammenti pitagorici del pitagorico Ippaso che appare un ribelle del pitagorismo.

Scrive M. T. Cardini presentando Ippaso:

Né è da escludere che questa notizia vada collegata con quella che Giamblico deriva da Apollonio, che cioè nella rivolta dei democratici contro gli aristocratici per un'equa ripartizione del territorio di Sibari e per la partecipazione al governo, stando con questi ultimi i pitagorici aristocratici guidati da Alcimaco, Metone e Democede, e con i primi i pitagorici democratici di Ippaso, Diodoro e Teagete, uniti alla fazione ciloniana, Cilone e Ninone accusassero i pitagorici di favorire la parte aristocratica e facessero leggere come capo d'accusa un Discorso sacro.

Cosi i dati della tradizione potrebbero armonizzarsi e spiegarsi con l'atteggiamento di Ippaso a favore del partito democratico, rappresentato nell'interno della scuola dai discepoli esclusi dalla partecipazione alla scienza segreta, e, all'esterno, dai cittadini aspiranti a più libere e democratiche forme di governo; un Ippaso pitagorico che si fa anti pitagorico per un più largo e umano sentire, in contrasto con la visione aristocratica del vecchio saggio, considerato principio e termine d'ogni sapere. Se poi esaminiamo rapidamente le testimonianze sul contributo portato da Ippaso alla scienza pitagorica, vediamo risultarne confermata l'impressione che si tratti di un pensatore con una sua caratteristica fisionomia, con una sua peculiare visione del mondo; la difficoltà sarà di stabilire fino a che punto egli rappresenti ed elabori idee sue proprie. Si guardino le testimonianze sulla dottrina del fuoco; quella di Aristotele ha particolare importanza, perché questa dottrina vi è affermata come una veduta personale di Ippaso, né questi viene accostato agli altri Pitagorici, ma ad Eraclito; e il fatto che la fama tanto più grande di quest'ultimo non abbia oscurato o assorbito il nome di lui, è garanzia di veridicità.

Tratto da: Pitagorici Atichi - testimonianze e frammenti, a cura di M. T. Cardini, presentato da Giovanni Reale, Editore Bompiani, 2010, pag. 89-90

Da tutte el considerazioni, appare evidente come la "teoria dei numeri" di Pitagora aveva la funzione di legittimare l'oligarchia che possedeva persone contro il diritto delle persone. Essere oligarchici significa essere dittatori e il numero uno è la legittimazione della dittatura.

Per contro Ippaco, stando a quanto scrivono gli autori, è un teorico del fuoco: dell'emozione che si contrappone alla dittatura di una ragione che descrive e numera una realtà che, in realtà, non è possibile né descrivere né numerare.

L'idea di "essere padroni della società" è un elemento fondamentale nel pitagorismo che verrà sviluppata anche da Platone e Aristotele divntando il fondamento e fine di tutta la filosofia ontologica.

Quando parliamo di filosofia metafisica, parliamo di questo: parliamo dei diritti dell'uomo nel mondo.

 

17 aprile 2023

Museo di Pestum: raffigurazioni recuperate dalle tombe rinvenute.

 

17 aprile 2023

La storia delle religioni

Lo scontro ideologico fra Orfici e Pitagorici può essere considerato, dal punto di vista religioso, il primo scontro fra cristianesimo e il mito, e, dal punto di vista politico, il primo scontro ideologico fra assolutismo, che possiede le persone, e democrazia, intesa come diritto delle persone di non essere possedute.

Si tratta di una costante nella storia del pensiero umano dove la vera dualità consiste fra la pretesa di possedere, in vario modo, gli Esseri Umani e la pulsione di vita che spinge gli Esseri Umani a non tollerare di essere posseduti oltre la soglia della necessità dei loro bisogni.

Il fatto di "scegliere" una condizione psicologica anziché l'altra porta ad una tale separazione nella vita sociale da non consentire nessuna mediazione se non all'interno di rapporti di forza dove, chi pretende di sottomettere, è disposto ad ogni tipo di violenza per ottenere sottomissione e chi, non vuole essere sottomesso, spesso, si accontenta di poche concessioni di libertà personale che, chi sottomette, non può concedere per paura di perdere il controllo della persona che si libera di un qualche legaccio.

Queste condizioni si calano nella struttura emotiva in modo così prfondo da condizionare la persona per tutta la vita.

Chi si vede frustrato nel proprio desiderio di essere un padrone di persone spesso finisce nel territorio della malattia mentale.

Chi vede frustrate le proprie aspirazioni di liberarsi da condizioni che lo sottomettono o che rendono difficoltosa la sua vita, spesso finisce per essere considerato un criminale da chi pretende di possedere le persone.

Fra le due posizioni esiste un immenso territorio di "grigi" di sovrapposizioni dove chi possiede le persone dice alle persone possedute "in fondo il mio giogo è lieve; guarda quello!"; chi vuole liberarsi dalla costrizione e dagli obblighi dice: "Quello non deve più sottostare a quelle leggi o a quelle norme, perché io, noi, ancora dobbiamo?".

E mentre le rivendicazioni non superano la soglia del conflitto capace di distruggere il presente, un infinito numero di conflitti nel presente, non percepiti dalla totalità delle persone, modificano continuamente il presente portando il presente in un futuro spesso instabile e incerto pronto a generare nuovi conflitti fra chi vuole possedere Esseri Umani e chi non vuole essere posseduto.

 

17 aprile 2023

Si continua a segnalare il divieto di caccia nel Bosco Sacro di Jesolo.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

16 aprile 2023

Così è ridotta la mia scrivania dalle 6 di questa mattina.

 

16 aprile 2023

Mi sto leggendo i "Discorsi sacri in 24 rapsodie" che altro non sono che citazioni della cosmologia orfica ripresi e commentati da vari autori.

Le varie citazioni dei vari autori, al di là di come commentano il testo, ha permesso di conservare buona parte del pensiero orfico che altrimenti sarebbe andato perduto.

Non esiste un solo filosofo classico che abbia ripreso il venir in essere dell'universo come pensato dagli orfici.

L'unica cosa che possiamo dire è che la scienza moderna ha confermato il meccanismo orfico dell'origine dell'universo espresso mediante il mito. Il mito, quello orfico, che si lega sia ad Omero che ad Esiodo pur avendo proprie peculiarità e linee di sviluppo a sé.

Spesso molti autori, che riportano passi, uniscono l'orfismo al pitagorismo come il Macrobio del IV secolo d.c. che scrive:

"Narrazione favolosa, non favola, come sono le cerimonie misteriche, i racconti di Esiodo e Orfeo sulla discendenza o le azioni degli Dèi, i pensieri mistici dei pitagorici che vengono riferiti."

Ovviamente l'affermazione di Macrobio sull'accostamento fra orfici e pitagorici è falsa. I pitagorici erano nemici dei poeti. Il numero Uno rappresentava il tutto, non avevano la moltitudine degli Dèi. Infatti, odiavano Esiodo e Omero.

 

16 aprile 2023

Ambiente del pitagorismo

Quando Pitagora (580-495) arriva in Italia a 50 anni Parmenide (515/510 - 450) costruisce la scuola di Elea.

Secondo alcuni, Parmenide fu allievo Senofane il quale, a sua volta, sembra che non sia stato allievo di nessuno. Secondo alcune affermazioni frammentarie, Senofane (570-475) era un esiliato che giunse a Zancle (Messina), ma quando gli abitanti di Zancle dovettero migrare per andare ad Elea li accompagnò divenne "maestro" di Parmenide. Parmenide ebbe contatti, secondo Sozione, anche col pitagorico Aminia che convinse Parmenide a stare lontano dalla politica.

Senofane aveva un odio profondo sia per Omero che per Esiodo. Cosa del resto praticata anche da Pitagora secondo Diogene Laerzio:

Ieronimo dice che Pitagora sarebbe disceso nell' Ade e avrebbe visto l'anima di Esiodo legata a una colonna di bronzo e urlante e quella di Omero appesa a un albero e circondata di serpenti, come punizione per ciò che entrambi avevano detto riguardo gli dei; avrebbe anche visto puniti coloro che erano restii a unirsi alle proprie mogli. Esattamente per questo sarebbe stato onorato dai Crotoniati.

Diogene Laerzio VIII-21

La cosa divenne patrimonio ideologico di Parmenide che costruì la sua filosofia in contrapposizione alla filosofia sulla "natura degli Dèi" espressa da Omero ed Esiodo. Un patrimonio d'odio per i poeti antichi che divenne parte fondamentale nel pensiero di Platone.

E' facile sospettare che l'odio di Pitagora contro i poeti Omero ed Esiodo, fosse anche l'odio per Orfeo che, si dice, preceda Omero ed Esiodo, ma non lascia nulla di scritto.

Perché indicare a disprezzo Orfeo se l'obbittivo di Pitagora è quello di impossessarsi dei "credenti" nell'orfismo? Se attacchi l'orfismo, i credenti si possono difendere con Esiodo e con Omero, ma se fai terra bruciata della visione degli Dèi attorno ad Orfeo facendolo rimanere "unico", quell'unico può essere conquistato col trucco dell'Ade o della gamba d'oro.

Il più antico cenno alla presenza dell'orfismo nella Magna Grecia viene fatto dal poeta Ibico nel VI secolo a.c. a Reggio Calabria.

La testimonianza, per quanto parziale, ci è sufficiente per dire che l'orfismo, come ideologia religiosa, era ben presente nell'Italia meridionale prima dell'arrivo di Pitagora.

Gli studiosi mal distinguono la relazione fra l'orfismo e il pitagorismo, ma sembra evidente che il pitagorimo, in funzione anti omerica e anti esiodea, ha cercato nell'orfismo una propria dimensione mitologica che ha favorito la nascita di astrazioni filosofiche assolutiste nel pensiero sia di Pitagora che di Parmenide.

La questione è rilevata anche dal professor Scarpa, dell'Università di Padova, in "Le religioni dei misteri", ed. Lorenzo Valla, 2002 a pag. 355 vol. 1:

"Sempre in epoca tarda pare che i pitagorici avessero adottato parte della mitologia orfica per la loro propaganda (Vedi Carcopino 1943, pp. 329-330), tanto che si potrebbe insinuare che il pitagorismo aveva allora trovato nell'orfismo il suo volto mitico rituale."

Il trucco di Pitagora di nascondersi fingendo di essere sceso all'Ade con la madre che gli passava le informazioni per stupire i crotonesi, appare un trucco per farsi accettare come "divinità" in un ambiente orfico. Come far vedere la gamba dorata che faceva credere di essere figlio di Apollo.

Scrive Porfirio:

28. Inoltre è una storiella molto diffusa che Pitagora avesse mostrato la sua coscia d'oro ad Abari, il quale lo credeva Apollo Iperboreo, di cui era sacerdote, e che avesse fatto ciò per confermare che la cosa era vera.

Porfirio, 28

Era un'idea comune che Orfeo fosse "figlio di Apollo" come recita un oracolo di Menecmo di Sicione o come "nel sesto libro dei suoi argomenti tragici riferisce che Imeneo, Ialemo e Orfeo sono figli di Apollo e di Calliope (Orfici, Testimonianze e frammenti, Bompiani, 2011 p.49).

Rimane forte la convinzione che Pitagora era solo un avventuriero il cui scopo era quello di organizzare un centro di potere, la sua setta, in contrapposizione alla società dalla quale pretendeva obbedienza e sottomissione.

A questo punto non so se le analogie che ho inteso riscontrare nel racconto di Porfirio a proposito di Pitagora con Gesù sia stato un escamotage di Porfirio per costruire un'alterità al cristianesimo o se il cristianesimo ha attinto abbondantemente dalla leggenda di Pitagora per costruire i suoi vangeli canonici.

C'è un altro personaggio che va tenuto presente: Archita di Taranto. Ma di questo personaggio dovrò parlarne in un'altra parte perché questo personaggio costituisce una sorta di collegamento fra gli ultimi scampati pitagorici e Platone contribuendo alla formazione della filosofia assolutista.

 

16 aprile 2023

Lo studio della filosofia

Mentre sto cercando di lavorare per capire le relazioni della filosofia pitagorica nell'Italia meridionale e, più in generale della Grecia mi è sorto il dubbio: chi studia filosofia, di ciò che sto cercando, che cosa legge dei pitagorici?

La filosofia fatta a scuola, che cosa trasmette ai ragazzi della vita e delle contraddizioni dei pitagorici?

Ma soprattutto mi sono posto un'altra domanda: qual era l'insieme filosofico sociale che dominava il pensiero delle persone al sorgere del pitagorismo.

Le persone avevano una religione, una teologia, un'idea filosofica, anche se non si chiamava filosofia, con cui descrivevano il mondo?

Prima di Pitagora c'erano dei filosofi, noi li conosciamo attraverso pochi frammenti contenuti in scritti di filosofi più tardi. Come Platone e Aristotele. Però sappiamo che sia Platone che Aristotele usavano la filosofia come strumento per fini diversi della ricerca filosofica. Sia l'uno che l'altro per fini politici e piegavano la vita dell'uomo attraverso la filosofia per garantire quei fini politici.

Si dice che Pitagora fosse il primo uomo a definire la sua visione del mondo "filosofia", ma se si definisce un oggetto "filosofia" quell'oggetto ha dei contenuti che coinvolgono la vita delle persone e se quei contenuti modificano la vita delle persone, la domanda è: quali erano i contenuti precedenti che avremmo potuto definire "filosofia"?

Mi sono posto la domanda:

Qualli sono i limiti della nascita del pensiero filosofico che la scuola italiana delimita nello studio della filosofia. I ragazzi, che cosa studiano della filosofia?

Mi sono preso in mano un vecchio libro di "Storia delle filosofie" del 1982 a cura di Casertano, Montano e Tortora.

Dopo tre paginette di affermazioni generiche sul mito, si passa immediatamente alla scuola ionica con Talete che viene presentato come il primo filosofo.

Talete di Mileto viene considerato il capostipite della "scuola Ionica".

La scuola ionica della filosofia che viene definita "presocratica" aveva come punto di riferimento la città di Mileto, nell'attuale Turchia, nel VI secolo a.c. La città si trovava sulle vie commerciali che dalla Persia portava alla Grecia.

Tale scuola includeva individui come Talete, Anassimandro, Amnassimene, Eraclito, Anassagora e Archelao. Questo gruppo di "pensatori" fu considerato come un insieme per la prima volta da Aristotele che li definì "coloro che parlano della natura". La classificazione, a quanto sembra, va fatta risalire a Sozione il Peripatetico (200 a.c. circa e pressapoco) che, scrivendo una storia in 13 volumi sui filosofi, li divise in scuola ionica e scuola italica.

Questi filosofi cercavano di spiegare la natura delle cose indagando sulla natura e cercando di dare risposte astratte al reale che vivevano. Questi ricercatori argomentavano attorno ai problemi, ma non sperimentavano. La conoscenza era data dall'argomentazione che doveva convincere.

Questo modo di procedere si inseriva nel complesso religioso che a sua volta spiegava in maniera mitica l'esistente e le sue spiegazioni avevano preceduto di millenni la nascita della tipologia propria della scuola ionica.

La scuola eleatica introduce lo studio dell'epistemologia che è: una storia di studio "critico" della natura basato su idee preconcette che stabilivano limiti alla conoscenza in base a strutture logiche predefinite e metodi di indagine. La scuola eleatica, una città che oggi è collocata nel cilento in provincia di Salerno (parco archeologico di Velia) andrà a condizionare lo sviluppo del pensiero assolutista e oligarchico che caratterizzerà tutta la filosofia.

In sostanza, la scuola eleatica, che altri non è che la "scuola italica" definita da Sozione il peripatetico, ha il suo maggior esponente in Parmenide di Elea e si sviluppa con Zenone di Elea, Melisso di Samo, e Senofane di Colofone.

La divisione è piuttosto semplice:

La scuola di Mileto indaga sulla natura attraverso l'argomentazione degli oggetti e delle cause. La scuola eleatica indaga sul potere e sul dominio degli uomini da parte di Dio o dell'Essere assoluto al quale gli uomini si devono sottomettere.

In sostanza, questo è l'inizio della filosofia nel quale si inserisce Pitagora.

Se io considero Zenone di Elea, al di là della retorica di cui era "maestro", lo si ricorda per la guerra al "tiranno" Nearco. Catturato indicò come complici tutti gli amici del "tiranno" e fu da questi ammazzato. Zenone di Elea era considerato l'allievo prediletto da Parmenide nato ad Elea nel 544 a.c. e, dunque, un contemporaneo di Pitagora.

Se noi ci limitiamo a parlare della filosofia partendo dalle scuole greche, partiamo da questo, ma le scuole di filosofia greche non nascono dal nulla ma da un insieme culturale che manipolano e che, nell'istruzione scolastica viene cancellato come se il pensiero filosofico greco apparisse creato da Dio.

La filosofia viene trattata come un mondo a parte, separato dalla vita degli uomini e dai loro interessi.

Lo scopo è quello di allontanare i ragazzi dalla società e fare della filosofia uno strumento di separazione fra chi studia la filosofia e la società in cui vive.

Altre domande mi sto ponendo, troppe domande alle quali è necessario trovare una qualche risposta.

Ovviamente continuo ancora.....

 

16 aprile 2023

Alba

 

Pagina specifica del giorno

 

 

15 aprile 2023

Si sono scontrati orfici e pitagorici nell'Italia meridionale?

Credo che questo interrogativo sia un'incognita sulla quale molti studiosi litigheranno.

D'altro canto, l'orfismo è un mistero e di quel mistero ne parlano altri che non erano orfici e che all'orfismo attribuivano delle idee.

Eppure è mia convinzione che l'orfismo sia stato una sorta di sostrato religioso dell'intera area mediterranea con contatti con l'Egitto, la Siria, la Turchia, la Cirenaica e tutta la Grecia e la Tracia.

Ritengo che per le sue peculiarità l'orfismo fosse un sistema di credenze ingestibile da parte di ogni forma di potere e di dominio. Qualcosa che sfugge al controllo razionale perché dominato da un sistema emotivo che sfocia sia nell'orgiastico che nel delirio umano.

E' mia convinzione che i successi iniziali ottenuti da Pitagora nell'Italia meridionale furono dovuti all'opposizione che mise in atto contro forme religiose Orfiche. Questo perché, secondo molti studiosi, l'orfismo e il pitagorismo si sovrappongono.

Io non ho trovato nessun scritto dove si associ Pitagora all'Orfismo. Certamente Pitagora ha costruito una propria setta che aveva forti interessi di politici, mentre non mi risulta che l'orfismo abbia mai avuto interessi politici.

Secondo alcune storie Pitagora viene ucciso con i suoi sodali quando accorre in aiuto degli agrigentini contro i siracusani. Sconfitti gli agrigentini, Pitagora viene inseguito e ucciso.

Inoltre, a differenza degli Orfici, Pitagora ha la necessità di truffare per essere creduto un super-uomo uguale a Dio.

Scrive Diogene Laerzio di Pitagora:

41. Ermippo narra anche un altro episodio della vita di Pitagora. Scrive infatti che come giunse in Italia si costruì una sorta di piccola camera sotterranea e ordinò alla madre di scrivere su una tavoletta gli avvenimenti, non senza le opportune indicazioni temporali, e poi di inviargliela lì giù fin quando non avesse fatto ritorno; cosa che la madre fece. Dopo qualche tempo Pitagora ritornò alla luce, smagrito e ridotto pelle e ossa; recatosi all'assemblea pubblica, affermò di essere tornato dall'Ade e per di più lesse loro l'elenco degli avvenimenti verificatisi nel frattempo. Allora i cittadini, colpiti dalle sue parole, davano in pianti e lamenti, credendo che Pitagora fosse una divinità, tanto che gli affidarono le donne affinché apprendessero qualcosa dei suoi insegnamenti. E queste furono chiamate Pitagoriche. Così dunque Ermippo.

Da: Vite dei filosofi, Diogene Laerzio in Pitagora, opere e testimonianze, ed. Mondadori, 2006, p. 229

Questa operazione Pitagora poteva farla solo in un ambiente orfico dove, proprio una meraviglia miracolosa attorno alla morte, poteva scaturire un effetto di fede, credenza e sottomissione.

Io in questi giorni mi sono studiato quanto è rimasto del pitagorismo e di Pitagora e, sinceramente, sono portato a condividere l'affermazione che su Pitagora fece Eraclito: è un ciarlatano!

La sua forza contrattuale fu l'introduzione dei numeri in un ambiente emotivo, ma a forza di esaltare l'assolutezza dei numeri in contrapposizione ad un ambiente emotivo, ha finito per costruire conflitto con chi comprese che l'uso della quantità e della forma aveva solo una funzione di controllo politico e non apportava nulla alla vita dell'uomo.

Queste riflessioni devo continuarle anche col discorso della miracolistica usata in filosofia. Pitagora è l'inventore della prova: "L'ha detto lui..." cioè "lo ha detto l'autorità" o "lo ha detto Dio" sottraendosi alla responsabilità dell'affermazione.

 

15 aprile 2023

Riflessione sull'ambiente Pagano in Italia

In Italia, il così detto "ambiente Pagano" non si è formato attraverso la formazione di una teologia o di una filosofia metafisica come necessità di astrazione del reale quotidiano, ma si è formato, quasi interamente, come necessità di un fantastico da sostituire al fantastico che la chiesa cattolica impone sui bambini attraverso il controllo genitoriale e il catechismo.

Il fantastico di Dio che ammazza tutti col diluvio universale e il fantastico di Gesù che alimenta la speranza di un suo arrivo con grande potenza dalle nubi, alimenta il fantastico infantile che scontrandosi con la realtà sociale della vita adulta costringe l'individuo a cercare un'alternativa a macellai diversi che possono ammazzare tutti i nemici o in Gesù diversi che da onnipotenti possono fungere da modelli nei quali identificare un'onnipotenza psicologica spesso frustrata.

In questo modo ha preteso di nascere l'ambiente Pagano.

Una ricerca spasmodica di un altro Gesù sia che si chiamasse il Giulio Cesare dei cultori della razza Italica, o i Cicerone e i Seneca cultori del Logos e in disprezzo degli uomini e delle loro passioni. Una ricerca fantastica dove popolazioni e fatiche del vivere civile vengono trasformate in "tradizioni antiche" favoleggiando di "bei tempi antichi" dove poter dar rifugio ad una psicologia incapace di vivere il frastuono caotico di una realtà sempre più complessa.

In sostanza, l'ambiente "pagano" nasce in Italia come una costola popolare dell'occultismo che nasce dalla ribellione alla repressione sessuale cristiana, ma che fa della repressione sessuale cristiana metodo di controllo delle persone mantenendo la ribellione sessuale confinata in un gruppo ristretto di persone.

Per questo motivo l'ambiente Pagano ha timore di affrontare la cultura. Sente di peccare contro il Dio dei cristiani e contro il loro Gesù.

Eccoli allora cercare i "miracoli di Pitagora" o i miracoli di "Apollonio di Tiana" e discutere se Gesù è esistito o non è esistito senza rendersi conto della stupidità dell'idea che Gesù fosse il figlio del Dio padrone dell'universo, padrone e schiavista degli uomini. Ma l'ideologia dello schiavismo di Gesù non dicono nulla perché, in fondo, desiderano tanto essere padroni di schiavi umani e mettere in discussione Gesù lo schiavista a loro sembra essere deboli.

Chi fa religione Pagana non si misura solo con un'idea religiosa culturalmente definita, ma con la struttura psico-emotiva di uomini costruiti per cercarsi un padrone da servire scalando una gerarchia e diventare padroni a propria volta. Questa idea di gerarchia sociale, di superiorità rispetto ad altri che porta l'individuo a dominare altri uomini in nome di Dio, ha la capacità di distruggere ogni tentativo di costruire un diverso modo di pensare la vita e gli Dèi.

Purtroppo di questo ho dovuto farne esperienza.

Ho incontrato gente che "adorava il divino Cesare" o il "divino Cicerone". Ho incontrato gente che descriveva un Gesù come un potere universale e gente che affermava che Gesù era un rivoluzionario sociale. Ho incontrato gente che si metteva i corni in testa per immaginarsi barbari o elmi in testa per immaginarsi antichi romani. Tutti operavano dei "transfert" culturali spostando modelli ideologici cristiani sugli antichi pre-cristiani finendo di trasferire l'ideologia ebraica del Dio, della razza, padrona del mondo su tutta la storia dell'umanità.

Alla fine, chi traeva vantaggio da tutto questo gorgoglio di necessità individuali di trovare uno sbocco soddisfacente erano piccoli commercianti di cianfrusaglie che alimentavano un esoterismo partorito da una cinematografia il cui scopo era riempire di contenuti assolutisti i desideri delle persone.

In questo modo, tutti ritornano a Dio. Alla "santa madre chiesa cattolica" in un'esaltazione di un Bergoglio, il re per volontà di Dio, che guida i loro desideri repressi alla ricerca del loro paradiso perduto.

In trenta anni ne ho visti di comportamenti simili. Parole roboanti, cazzute, ma prive di contenuti sia culturali che emotivi. Parole che nascondevano il vuoto di credenze e di fede che non si conciliavano con la quotidianità e che si facevano violenza quando chi le usava veniva colto nell'impotenza di andare oltre all'affermazione.

Come diceva il protagonista di una storia di fantascienza tanto amata dalla destra socio-politica, "L'inizio è un momento di strani, incerti e precari equilibri..." solo che noi non sappiamo dove sia l'inizio; non sappiamo se siamo un inizio o la fine in cui gli equilibri sociali si spezzano; non sappiamo in che momento siamo dell'umana esistenza.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

14 aprile 2023

Filosofi e vagheggiatori

Spesso, quando si parla della filosofia degli antichi si finisce per rendere leggendarie cose assolutamente banali e straordinario ciò che è ovvio e semplice.

La filosofia degli antichi si divide sostanzialmente in due gruppi: chi vagheggia di favole e chi parte dalla realtà vissuta per individuare le possibili cause dei fenomeni.

Nel primo gruppo si annoverano i filosofi del dominio. Quei filosofi che si mettono al servizio del potere, di qualche tiranno, contro gli uomini; nel secondo gruppo si annoverano quasi tutti coloro che fanno ricerca per capire come funziona il mondo in cui vivono.

Questi due gruppi di filosofi vivono in conflitto. Chi vagheggia tende a rubare informazioni sulla realtà per rafforzare la credibilità del suo vagheggiare; chi parte dalla realtà spesso non eleva le proprie scoperte ad intuizione di filosofia metafisica e viene considerato un "materialista", un "mago" o un filosofo di scarso valore perché non antepone l'immaginazione alla realtà.

Questi ultimi filosofi, distrutti dai vagheggiatori di favole e dagli eserciti che li affiancavano, sono praticamente spariti dall'orizzonte della storia riemergendo dopo 2200 anni negli ultimi due secoli.

 

14 aprile 2023

La morte di Pitagora

Non abbiamo molte informazioni sulla filosofia di Pitagora. Abbiamo alcune informazioni sulle "credenze" dei seguaci di Pitagora, abbiamo alcune informazioni di matematica sulla filosofia di Pitagora, ma non abbiamo informazioni sulla filosofia complessiva praticata da Pitagora. Tutto era segreto e tutto doveva, secondo i pitagorici, rimanere segreto. Un po' come la filosofia di Aristotele della quale non conosciamo che cosa Aristotele diceva in pubblico perché ci sono rimasti solo i libri esoterici conservati da alcuni seguaci.

Di Pitagora si racconta della sua morte e la sua morte è in grado di indicarci la qualità della sua filosofia.

Questo ci permette di passare, attraverso Archita di Taranto, al senso della filosofia di Platone e, per contro, alla filosofia metafisica di Democrito.

La morte di Pitagora ci svela le attività di Pitagora e questo dovrebbe essere una questione chiave in filosofia.

Ho aggiunto questo lavoro come un capitolo del settimo volume della Teoria della Filosofia Aperta perché è necessario espandere le riflessioni sulla filosofia che il progetto iniziale voleva circoscrivere.

 

14 aprile 2023

Constatazione

Era un appassionato di archeologia. Molto seguito. Da tre mesi non pigliava lo stipendio e tutta la sua passione per l'archeologia sparì.

Ora cerca un lavoro qualsiasi, sta meditando se fare rapine o se spacciare droga.

Bello occuparsi di archeologia con la pancia piena e lo stipendio assicurato!

 

14 aprile 2023

Chi è Diogene Laerzio?

Diogene Laerzio è colui di cui non si sa nulla, ma del quale tutti parlano perché non parlare di Diogene Laerzio significa non aver nulla di cui parlare.

Di Diogene Laerzio non si sa nulla. Presumibilmente è vissuto fra il 180 d.c. e il 240 d.c. Esattamente nel periodo in cui il cristianesimo prendeva forma e la filosofia greca diventava una sorta di sincretismo fra neoplatonismo, stoicismo, magismo e ebraismo.

Di Diogene Laerzio non si sa nulla se non la sua "Vite e dottrine dei filosofi illustri" dalla quale attingono a piena mani i cristiani.

La storia di questi filosofi è vista in chiave Platonica ed è molto difficile concedere a Diogene Laerzio una patente di oggettività anche perché il materiale appare come "verità" e non come un processo di trasformazione per il quale le idee si sono formate. In altre parole: "Tizio dice questo perché è andato a scuola da Caio!", solo che questo che dice è una variabile di un insieme di struttura di pensiero che resta costante e nel quale i diversi filosofi esprimono opinioni diverse.

In Diogene Laerzio sparisce la guerra della filosofia.

Eraclito ha opinioni diverse da Parmenide; solo che il quadro generale del pensiero di Eraclito sparisce e diventa opinione in un quadro generale della filosofia che ha in Platone il padrone del quadro generale. Come, del resto, il neoplatonismo e lo stoicismo saranno i padroni del quadro generale del tempo filosofico in cui Diogene Laerzio scrive.

E' uno dei problemi chiave della filosofia antica.

La tecnica voluta da Platone: distruggere i libri di tutti i filosofi affinché rimangano solo i propri in Diogene Laerzio appare come l'attività di sepellire la filosofia del filosofo dietro gli aneddoti della sua vita.

E' difficile pensare che i filosofi antichi, quando non dovevano dominare altri uomini, fossero così malati di onnipotenza complottista e favolistica come Platone.

Sta di fatto che, se oggi come oggi, vogliamo parlare di filosofi antichi, non possiamo prescindere da Diogene Laerzio. Non tanto perché Diogene Laerzio ci racconta che cos'era la filosofia degli antichi, ma perché la filosofia attuale, quando si riferisce agli antichi, tratta gli antichi nelle categorie imposte da Diogene Laerzio.

Un cristiano crede davvero che i filosofi antichi fossero come descritti e limitati da Diogene Laerzio e se noi ci confrontiamo con un cristiano non possiamo prescindere dal come Diogene Laerzio tratta i filosofi antichi.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

13 aprile 2023

Pitagora in Porfirio

Porfirio scrive la vita di Pitagora, ma non accenna né al pensiero di Pitagora, né argomenta attorno alle poche cose che scrive del pensiero di Pitagora.

Il modello che Porfirio usa è il modello dei vangeli. Una lunga esaltazione di quanto è bravo e "figo" Pitagora, ma senza dire che cosa Pitagora portava agli uomini al di fuori della sua "meravigliosa presenza".

Pitagora marcia trionfate nell'Italia meridionale.

Scrive Porfirio:

Sbarcato in Italia e arrivato a Crotone - riferisce Dicearco - con la fama dell'uomo fuori dal comune che aveva molto viaggiato e la sorte aveva ben provvisto di doti personali - in effetti aveva un aspetto nobile e imponente, fascino notevolissimo, dignità nella voce, nel contegno e in tutti i suoi modi - riuscì a ben disporre nei suoi confronti la città di Crotone in tal misura che dopo aver affascinato il Consiglio degli anziani con un lungo e splendido discorso, su invito dei magistrati rivolse ai giovani esortazioni consone alla loro età, e altrettanto fece con i fanciulli convenuti in massa dalle scuole e successivamente con le donne, un'adunanza delle quali fu organizzata per lui. A seguito di questi eventi egli acquisì grande reputazione e prese con sé molti adepti originari della città - non soltanto uomini, ma anche donne (il nome di almeno una delle quali, Teano, è diventato celebre), nonché molti re e signori dalle aree non greche contigue. Quanto a ciò che diceva agli adepti, nessuno può riferirlo con sicurezza, perché essi osservavano un non comune riserbo.

P. 267

La meraviglia riconosciuta dalle persone è una sorta di imitazione dei vangeli e delle folle che seguono Gesù. Come Gesù non espone un sistema di pensiero, ma solo la sua persona che, in quanto figlio del Dio padrone, è padrone delle persone e le persone devono riconoscerlo come tale, così è il Pitagora descritto da Porfirio a cui Porfirio attribuisce poche idee che potrebbero avere un qualche carattere filosofico se fossero uscite dall'affermazione pura e semplice e Porfirio avesse portato qualche argomentazione. In compenso il Pitagora di Plotino ammaestra gli uomini con "meravigliosi discorsi" di cui non conosciamo né i contenuti, né gli intenti. Possiamo solo immaginare che quei discorsi abbiano suscitato speranza in un futuro possibile come il Gesù dei Vangeli parlando della sua venuta sulle nubi con grande potenza a risolvere i problemi degli ascoltatori.

Porfirio continua descrivendo gli effetti dell'opera di convincimento messa in atto da Pitagora nei confronti degli abitanti delle città dell'Italia meridionale. Porfirio non ci dice come Pitagora liberò le città sottomesse. Però Porfirio dice che Pitagora affermava:

"Occorre bandire e estirpare con ogni mezzo, col ferro e col fuoco e ogni altro espediente, la malattia dal corpo, l'ignoranza dall'anima, la smoderatezza dal ventre, la sedizione dalla città, la discordia dalla casa e insieme la dismisura da tutte le cose"

Che, sinceramente, appare molto simile all'affermazione di Gesù nei vangeli di Matteo e Luca del "Non crediate che io sia venuto a portare la pace, io sono venuto a portare la spada..." solo che, mentre nel Vangelo di Matteo e Luca l'affermazione si conclude con la distruzione del presente, nel Pitagora di Porfirio viene costruita pace e concordia fra le città dominatrici e le città dominate.

Scrive Porfirio:

Le città che arrivato in Italia e in Sicilia aveva trovato soggette le une alle altre, alcune da molti anni e altre da pochi, Pitagora le liberò facendo sì, per il tramite dei suoi discepoli presenti in ognuna di esse, che fossero pervase di ardore per la libertà: si trattava di Crotone, Sibari, Catania, Reggio, Imera, Agrigento, Taormina e altre. Ad esse diede le leggi per tramite di Caronda di Catania e Zaleuco di Locri, leggi grazie alle quali queste città hanno a lungo tempo suscitato l'invidia dei vicini. Fu dopo aver udito Pitagora che Simico, il tiranno di Centuripe, depose il potere e donò parte delle sue ricchezze alla sorella e parte ai suoi concittadini. Da lui si recarono, come dice Aristosseno, Lucani, Messapi, Peuceti e Romani. A Pitagora riuscì di eliminare completamente la sedizione, non solo tra i suoi discepoli, ma anche tra i loro discendenti, per molte generazioni e in definitiva dalle relazioni reciproche di tutte le città d'Italia e Sicilia, oltre che al loro interno. In effetti ripeteva spesso dinanzi a tutti, molti o poche che fossero, questo detto: "Occorre bandire e estirpare con ogni mezzo, col ferro e col fuoco e ogni altro espediente, la malattia dal corpo, l'ignoranza dall'anima, la smoderatezza dal ventre, la sedizione dalla città, la discordia dalla casa e insieme la dismisura da tutte le cose".

P. 269

L'azione di Pitagora appare come un'azione pacificatrice, cosa che entra in contrasto con la feroce ribellione delle città del meridione d'Italia contro i Pitagorici.

Porfirio dà diverse versioni sulle ribellioni e sulla morte di Pitagora attingendo da fonti diverse, ma sta di fatto che le città si erano ribellate alla dittatura di Pitagora al punto da uccidere tutti i suoi sodali portando Pitagora alla disperazione e al suicidio.

Dettero fuoco alla casa in cui i pitagorici si riunivano e furono tutti bruciati vivi. Inoltre, quelli che non erano nella casa data alle fiamme, furono ricercati e trucidati.

A quanto scrive Porfirio non si trattava solo del rifiuto della filosofia di Pitagora, ma di una ribellione più profonda. Una ribellione che riguarda tutta la struttura sociale e civile di molte città. Le stesse città che un tempo avevano accolto Pitagora come l'uomo saggio e dal quale avevano accettato di applicare le leggi che Pitagora dettava.

Scrive Porfirio sul tradimento subito da Pitagora:

Ma Dicearco e gli autori più scrupolosi sostengono che quando fu messa in atto la congiura era presente anche Pitagora, perché Ferecide era morto prima della sua partenza da Samo. Degli adepti, quaranta che si trovavano riuniti in una casa privata furono presi tutti insieme, mentre molti altri trovarono la morte uno a uno in città, così come si trovavano. Pitagora allora, visti sopraffatti i sodali, si mise in salvo nella vicina città portuale di Caulonia e poi, muovendo da lì, a Locri. Ma i Locresi, quando ne furono informati, inviarono ai confini del paese una delegazione di anziani, i quali si fecero incontro a Pitagora e gli rivolsero queste parole: "Noi ti sappiamo, Pitagora, sapiente e dotato di eccezionali capacità, ma quanto alle nostre leggi noi non abbiamo alcun motivo di criticarle e perciò cercheremo di attenerci ad esse; tu, per parte tua, vattene altrove, ma prendi pure da noi il necessario di cui possa aver bisogno". Dopo esser stato allontanato da Locri nel modo che si è appena detto, fece vela alla volta di Taranto, ma ancora una volta incontrò difficoltà analoghe a quelle in cui era incorso a Crotone e perciò raggiunse Metaponto. Dappertutto in effetti si erano avute vaste sollevazioni, che gli abitanti dei luoghi ancor oggi ricordano e raccontano chiamandole "le rivolte dell'epoca dei Pitagorici". Si racconta che nel Metapontino Pitagora abbia anche trovato la morte: rifugiatosi nel santuario delle Muse, vi sarebbe rimasto per quaranta giorni privo di quanto era necessario a vivere. Altri invece affermano che i discepoli di Pitagora, quando l'abitazione nella quale si trovavano riuniti era in preda alle fiamme, si gettarono nel fuoco per creare un ponte con i loro corpi e far passare il Maestro. Tuttavia Pitagora, scampato che fu alle fiamme, in preda alla disperazione per aver perduto i suoi sodali, si tolse la vita. Dopo che il disastro ebbe colpito la setta nel modo che si è appena detto, vennero meno, insieme ai suoi membri, anche le loro conoscenze scientifiche, che fino ad allora avevano custodito nei loro cuori come un segreto ineffabile, mentre solo i particolari incomprensibili venivano tramandati da coloro che alla setta erano estranei. In effetti non esisteva uno scritto di Pitagora in persona, e solo poche deboli e inafferrabili scintille di questa filosofia furono messe in salvo dagli scampati Liside e Archippo e da quanti altri si trovavano in esilio. Rimasti soli e disperati per la sciagura capitata si dispersero per ogni dove, rifuggendo la compagnia degli altri uomini. Ma curarono che il nome della filosofia non scomparisse completamente tra gli uomini e loro non incorressero nell'ostilità dei numi: perciò composero delle opere a carattere sintetico e raccolsero gli scritti dei più antichi, nonché quanto essi ricordavano, e ciascuno li lasciava nel luogo dove moriva, disponendo che i figli, le figlie e le mogli non li cedessero ad alcun estraneo.

291-293

Tutto si stava disperdendo.

Rimanevano pochi appunti tenuti segreti dagli ultimi seguaci di Pitagora. Appunti ai quali nessuno ebbe accesso e che morirono con i sopravvissuti all'eliminazione dei pitagorici.

Il comportamento è molto simile a quello di Gesù che non ha scritto nulla, ma che, alcuni apostoli, mettono per iscritto le gesta del loro eroe. Molti dicono che cosa Gesù avrebbe detto e spesso, i vari autori sono in contrasto fra di loro al punto che solo 4 vangeli vengono adottati dalla chiesa cattolica. Gli altri vangeli e le altre apocalissi vengono ritenute "false" e distrutte.

Vita e morte di Gesù simile a vita e morte di Pitagora nel racconto di Porfirio.

Appare evidente che gli autori antichi vanno presi con molta cautela perché a mio avviso, spesso, non si tratta di un topos letterario, ma di una vera e propria volontà di sovrapporre un modello ad un altro appropriandosi di modelli letterari di altre culture affinché l'altra cultura riconosca caratteri comuni in quel racconto.

Nota: Le citazioni sono tratte da: Pitagora, le opere e le testimonianze, a cura di Maurizio Giangiulio, Mondadori Editore, 2006, (le pagine citate si riferiscono a quest'opera).

 

13 aprile 2023

Passeggiando nel Bosco Sacro in un giorno di pioggia. Sembra che la pioggia sia diventata rara

 

13 aprile 2023

Secondo Porfirio, gli insegnamenti di Pitagora consistono in:

"Tuttavia alcune sue affermazioni hanno acquisito notorietà pressoché generale: in primo luogo che l'anima è immortale, poi che trasmigra in altre specie di esseri viventi; inoltre che le cose avvenute una volta tornano periodicamente ad avvenire, che nulla è nuovo in assoluto e che tutti gli esseri animati devono essere considerati della stessa natura."

Porfirio, Vita di Pitagora, Mondadori, 2000, p.267

In sostanza Pitagora sarebbe l'inventore del concetto di "anima" come oggetto distinto e indipendente dal corpo, cosa che io ho sempre attribuito a Platone perché il concetto di separazione anima-corpo in Platone è molto articolato, l'inutilità della forma dei corpi dal momento che quell'anima passa fra uomini e animali (forse anche piante?) ed è il teorico dell'"eterno ritorno" di cui si è vantato Nietzsche. Nulla sarebbe nuovo, ma tutto, a questo punto, va considerato trasformazione (nulla creato, ma tutto divenuto) inoltre, uomini e animali sono della stessa natura.

In questo contesto si può comprendere come Pitagora fosse riuscito, secondo coloro che ne parlano, a coinvolgere molte persone e a legittimare un potere di dominio attraverso norme morali e sociali che garantivano "una buona trasmigrazione dell'anima" e un buon soggiorno nell'Ade.

Di questo ne parlerò più oltre.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

12 aprile 2023

Desiderio e possibilità

Cinque viaggi vorrei fare prima di morire:

1) Giro fra i siti archeologici della Grecia;

2) Giro fra i siti archeologici della Sicilia;

3) Giro fra i siti archeologici della Turchia;

4) Giro fra i siti archeologici dell'Iraq e Siria;

5) Giro fra i siti archeologici egiziani e del nord-africa;

Li considererei cinque pellegrinaggi nei quali scatterei almeno un migliaio di foto per ogni giro.

Sognare non costa nulla. Probabilmente non mi muoverò da casa.

 

12 aprile 2023

La filosofia pitagorica

Sicuramente Pitagora e i suoi "seguaci" sono i fondatori della ragione.

La ragione descrive il mondo attraverso la forma e la quantità. La forma è relativa alla geometria e la quantità viene numerata. Diventa numero. Entrambi sono gli argomenti preferiti dei pitagorici, a detta di chi parla di loro.

Con quest'azione i pitagorici si separano dal mito. Il mito cessa di essere emozione o azione. Gli Dèi diventano padroni e dominano gli uomini. Gli uomini devono essere sottomessi ed obbedire agli Dèi che ne determinano le leggi e la morale:

"Ritenevano dunque che ciascuno, nella consapevolezza della multiformità della propria natura, non dovesse dimenticare la pietà e il culto degli Dèi, tenendo viceversa sempre a mente che la divinità osserva e sorveglia la condotta degli uomini. Per loro, occorre tenere nel massimo rispetto, dopo Dèi e demoni, i genitori e la legge, e a questi sottomettersi con convinzione, e non ipocritamente."

Tratto da Giamblico, Vita Pitagorica, in Pitagora, le opere e le testimonianze, Mondadori, 2006, p. 155

Si nota come la necessità di sottomettere e rendere obbedienti le persone all'autorità sociale diventa obbedienza al volere degli Dèi. In sostanza, l'autorità sociale viene identificata con gli Dèi e con il "padre" a cui si deve obbedeinza.

La ragione, la razionalità costruisce la gerarchia di possesso perché nella razionalità tutto è misurabile e tutto ha una forma.

L'emozione non guida gli uomini. E' la gerarchia che guida gli uomini e in questo contesto non si può far altro che pensare agli Dèi come a dei "super uomini".

Ora devo iniziare a riflettere anche su questo che, se ne uscirà un qualche discorso lo inserirò nel settimo volume della Teoria della Filosofia Aperta.

 

12 aprile 2023

Riflessione sulla filosofia pitagorica

Sto dando un'occhiata alla filosofia di Pitagora, ma in realtà esiste molto poco che possa essere riferito direttamente a Pitagora. Tante e diverse notizie sulla vita di Pitagora, spesso tarde, come quella di Porfirio, ma nulla di diretto o di quasi diretto. Anche Giamblico scrive di Pitagora, ma siamo oltre 800 anni dopo. Può darsi che abbia avuto accesso a qualcosa, ma Giamblico è molto ambiguo basta leggere "I misteri degli egiziani" che per secoli, prima della decifrazione dei geroglifici fu un fondamento dell'esoterismo. Oggi si sa che ha poco a che vedere con gli antichi egiziani. Leggendo la vita di Pitagora di Porfirio ( 233 - 305 d.c.) su Pitagora (570/580 - 495 a.c.) siamo a circa 800 anni dopo la morte. Diciamo che leggere la vita di Pitagora scritta da Plotino ci illumina su cosa i cristiani hanno attinto dall'idea che circolava su Pitagora per attribuirsene.

Pertanto, se faccio un'analisi del pensiero di Pitagora, faccio un'analisi su ciò che le persone dell'epoca di Porfirio credevano e attribuivano a Pitagora.

Questo, ovviamente vale anche quando di Pitagora ne parla Aristotele o Platone. Platone frequentò i pitagorici come Archita di Taranto pitagorico di seconda generazione, ma Platone è inattendibile e deve essere preso con molta cautela quando parla, o non parla, dei filosofi del suo tempo.

Ci devo pensare.

 

12 aprile 2023

Paradigmi sociali

I paradigmi dei comportamenti sociali negli ultimi 50 anni non si sono solo modificati, ma sono cambiate tutte le categorie della percezione soggettiva del mondo da parte delle persone e, con essa, il modo di porsi delle persone davanti ai problemi che la società pone.

Tutte le teorie sociologiche dei comportamenti di massa sono diventati "carta igienica" e sembra, e qui devo analizzare ulteriormente, che la massificazione dei comportamenti non è un fattore determinato dalle scelte degli individui (come avveniva 50 anni fa), ma da condizioni sociali contingenti determinate da un'oggettività che tenta di costringere l'individualità a comportarsi da massa senza tener conto che l'individualità è una forza centrifuga ad ogni tentativo di massificazione.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

11 aprile 2023

Così è se vi pare

Ottimo Governo:

1) sconti agli evasori fiscali,
2) violenza agli immigrati
3) guerra alle coppie di fatto
4) contenimento dei salari
5) consegna della sanità pubblica ai privati
6) toglie il reddito di cittadinanza per finanziare gli imprenditori

L'elenco sarebbe ancora lungo.

Un ottimo governo votato dagli italiani in nome di un crocifisso sventolato.

Lo sapevate che questo era la "destra" politica, ma avete voluto provare il brivido del masochismo.

 

11 aprile 2023

Inno Orfico a Zeus Folgoratore

Inno Orfico a Zeus Folgoratore

Riporto dalla pagina:

Questo Inno ci parla di come Zeus si presenta alla Terra. Diverso dal precedente Zeus, mette in luce Zeus che trasforma il suo presente. La forza della trasformazione, del mutamento, la determinazione del Dio e la modificazione del proprio presente che consente alla vita della Natura di germinare.

Tutto il Cosmo fiammeggia in quel ribollire di trasformazioni che genera la vita. Un intero pianeta attraversato da forze potenti con una Terra che si raffredda e con i fulmini che attraversano l'atmosfera. In quest'Inno è presente tutto il cosmo della Natura su una Terra giovane che sta partorendo l'Essere natura.

In quest'Inno inizia la vita. C'è il trionfo di Zeus nella Titanomachia e il raggiungimento del suo diritto a costruire le condizioni che egli reputa opportune per costruire la vita sul pianeta. Le sue condizioni. La rappresentazione di Zeus e la sua manifestazione è una scena apocalittica sul come il veggente immagina sia avvenuto l'inizio della vita sul pianeta. I sconvolgimenti della crosta terreste, il movimento dei continenti, il fragore delle tempeste sull'intero pianeta. Zeus è l'Atmosfera.

Per l'Essere Umano quest'Atmosfera si trasferisce nell'intero cosmo. Dove il cosmo, nel suo insieme, è pieno di pianeti dove ogni Zeus costruisce le condizioni affinché l'Essere Natura, Era, possa germinare e costruire le sue strategie d'esistenza.

----continua nella pagina linkata

 

11 aprile 2023

La sfida della filosofia metafisica

Sapete qual è stata la prima grande sfida della filosofia?

Fu la contrapposizione fra Parmenide e Eraclito.

Per Parmenide il mondo è immobile, creato, indivenuto; per Eraclito il mondo diviene e si trasforma. La seconda sfida fu tra il mondo come monade e il mondo come atomi.

Credo che queste due sfide siano ancora in atto, veicolate con nomi diversi e tese ai medesimi fini.

 

11 aprile 2023

Semplicità e inganno

Quando qualcuno vi dice che le cose sono semplici, ve lo sta dicendo per ingannarvi.

Non esiste una cosa semplice; esistono solo cose complesse che gli interessi soggettivi semplificano. Ma sono gli interessi soggettivi di una persona che vi dice che "quella cosa è semplice". Ma voi, della complessità della cosa semplificata che vi espone in un aspetto semplice, quale aspetto preferite scegliere e semplificare a vostra volta?

Semplificare significa ingannare.

Qualche volta nell'inganno non c'è malafede, ma ingannare significa predisporre il proprio interlocutore a diventare preda di una semplificazione che non gli appartiene.

Poi, le implicazioni di questo, immaginatelo voi. In fondo la "madonna di Trevignano" era una cosa semplice come i soldi che alla "veggente" i fedeli hanno versato. Una cosa semplice, come le lacrime che versano una volta consapevoli della truffa subita.

 

11 aprile 2023

Individuo e società

Noi siamo persone della società civile. Non siamo persone separate dal tessuto sociale nel quale viviamo e non siamo nemmeno i padroni della società civile.

Noi, parlo delle singole persone, non possiamo né determinare le scelte della società e nemmeno estraniarci da essa.

Se la società nella quale viviamo dichiara guerra ad un'altra società, non possiamo esimerci di essere di quella società anche se non siamo d'accordo con quella dichiarazione di guerra. Noi siamo cittadini che subiscono scelte sociali alle quali siamo estranei.

Tuttavia siamo cittadini che partecipano a quelle scelte con scelte individuali, con opinioni, con azioni relative alla nostra persona che, con tali scelte partecipa al vivere civile della società.

Fare una scelta personale anziché un'altra, essere d'accordo con qualcuno o con qualcun altro, perseguire degli obbiettivi o non voler perseguire degli obbiettivi, influisce nell'insieme sociale di cui siamo parte.

E' il gioco degli Dèi nella guerra di Troia. Tutta la vita è una guerra combattuta a vari livelli di partecipazione. A volte Afrodite e Ares sono al vostro fianco, altre volte Atena e Posidone vi vengono contro. A volte vi fate Atena, altre volte siamo travolti dal furore di Ares. Qualche volta i Titani emergono dentro di noi, altre volte è il mare di Urano Stellato che alimenta emozioni.

Tutto è dentro di noi e il dentro di noi partecipa alla vita sociale e la vita sociale spinge quel Dio ad emergere per affrontare i problemi.

La guerra di Troia che viviamo può farsi fosca davanti ai nostri occhi. Le banche possono distruggere i risparmi faticosamente accumulati, la fabbrica può inquinare l'acqua che beviamo, la pioggia può non arrivare e seccare i campi.

In questo modo noi viviamo in una doppia dimensione: la dimensione individuale e la dimensione sociale.

Se è più facile, perché immediato, cogliere i nostri vantaggi personali nell'immediato, nel nostro personale, diventa più complesso quando si tratta di fare scelte personali in relazione alla società quando non sono previsti guadagni immediati. In quel caso le nostre scelte oscillano fra speranze e credenze dove le speranze e le credenze accecano i dati d'analisi e allontanano la nostra percezione dalle possibilità che non sono in linea con ciò in cui crediamo o desideriamo.

Credevo di aver costruito una buona casa finché la valanga non me l'ha portata via. Stavo bene, ma l'imprevisto è dietro l'angolo come il bancario che mi ha prospettato un investimento fallimentare.

Siamo persone che scelgono perché Necessità ci attraversa; abbiamo la volontà di scegliere per migliorare la nostra vita; abbiamo la possibilità di usare l'intelligenza per discriminare; ma spesso non siamo in grado di armonizzare la cultura col nostro desiderio e pur conoscendo dei meccanismi sociali il nostro desiderio e la nostra credenza ci spingono in direzioni diverse. Diventa difficoltoso armonizzare ciò che noi vogliamo, ciò che vorremmo, ciò che possiamo essere o avere.

Noi siamo persone della società civile e in quella relazione fra noi e il mondo, sorgono gli Dèi dentro di noi. Si fanno desiderio, impulso, nascita di scelte, ma dobbiamo tener presente che c'è sempre Atena pronta a frenare l'impulso del desiderio in funzione di un possibile progetto personale in una società che cambia continuamente.

Noi siamo esseri della società, prima che individui; noi siamo individui prima che esseri sociali.

Per questo motivo, prima di tutto il singolo individuo deve proteggere sé stesso e dopo aver protetto sé stesso deve diventare un soggetto della società continuando a proteggere sé stesso e le proprie condizioni d'esistenza.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

10 aprile 2023

La guerra degli inganni

Pensate quello che volete, ma la storia dei documenti segreti usciti dal Pentagono sa di Propaganda della disinformazione. Una presa in giro per "creduloni" e illusi, come se il far uscire documenti, apparentemente segreti per "fottere" il nemico, non fosse una tecnica di guerra. Come con le armi di distruzione di massa di Saddam. Si mette enfasi, si mobilitano i giornalisti alla continua ricerca di sensazionalismo e il gioco dell'inganno è fatto. Tanto, le persone credono che il Dio cristiano esiste; volete che non credano ad una opportuna "gola profonda"?

 

10 aprile 2023

Dalai Lama e i bambini

Avevate qualche dubbio?

Dalai Lama, Bergoglio, Wojtyla, Ratzinger sono tutti tesi al medesimo fine.

Ricordo che il Dalai Lama praticava la schiavitù in Tibet e che cos'è la schiavitù se non il possesso delle persone ridotte ad oggetto?

In fondo, Gesù faceva lo stesso se non peggio.

Ma le persone che sono alla ricerca di un "padrone buono" sono cieche davanti alla realtà.

Riporto dal giornale La Repubblica e la foto va intesa come citazione dell'articolo.

www.repubblica. it 2023/04/10 new dalai lama bambino succhia la lingua

 

10 aprile 2023

Il Bosco Sacro

Continua l'installazione delle tabelle del divieto di caccia sul Bosco Sacro.

E' un lavoro impegnativo che comunque prosegue sia pur con la difficoltà di trovare i posti migliori affinché il divieto sia visibile.

Ora il Bosco non è ancora sveglio, ma fra un paio di settimane inizierà ad esplodere il verde e se gli avvisi di divieto non sono ben collocati, la crescita della vegetazione potrebbe coprirli.

 

10 aprile 2023

Theodoros Alexandridis contro Stato Grecia per la libertà religiosa sentenza Corte Strasburgo.

E con questa pagina ho terminato di sistemare le 25 pagine relative alla libertà di religione, ai diritti dei cittadini, rispetto alla violenza che le religioni dominanti fanno nei confronti dei cittadini.

La vicenda di questo Avvocato greco fu una vicenda famosa che portò l'Unione Europea a riflettere sui diritti religiosi delle persone.

Ricordo che poco più di venti anni sono passati da quando la Corte Costituzionale Italiana ha tolto alla chiesa cattolica il titolo di "religione di Stato" modificando l'articolo del relativo codice penale.

Queste pagine entreranno a far parte del settimo volume della Teoria della Filosofia Aperta perché sono in grado di testimoniare lo scontro di filosofia metafisica fra l'assolutismo delle religioni assolutiste e la visione in trasformazione e pluralista del mondo degli Dèi proprio della Religione Pagana.

 

10 aprile 2023

Luigi Lombardi Vallauri e la sentenza della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo contro l'Italia.

Lo so che queste pagine appaiono un po' fuori moda ai più.

Per chi pratica religione in un ambiente ostile è importante ricordare alcune tappe attraverso le quali si è costruita la libertà religiosa e l'origine delle prepotenze che subiscono le minoranze.

Se vuoi fare a pezzi una religione, devi demolire la sua struttura ideologica o ideale: non si possono aggredire le persone!

Chi ricorda la vicenda Vallauri? La cattolicissima università del Sacro Cuore di Milano contro Luigi Lombardi Vallauri. Fu necessario l'intervento della Corte Europea dei diritti dell'uomo per sconfiggere il fondamentalismo religioso cattolico del Consiglio di Stato Italiano. E' una vicenda con molti risvolti giuridici che si concluse 13 anni fa con la condanna dell'Italia da parte della Corte Europea per i diritti dell'Uomo. Ora ha 87 anni. Ho fatto pagine con uno stile che si usava 20 anni fa, pagine poco lette un po' per la complessità delle sentenze giuridiche e un po' perché certi aspetti di libertà sociale, una volta conquistati, sembrano acquisiti come naturali.

Eppure, qualcosa dobbiamo pur ricordare della fatica che alcuni uomini hanno fatto per costruire il presente anche quando chi sventola il fondamentalismo del crocifisso sta distruggendo le fondamenta dei diritti sociali che garantiscono la pratica religiosa diversa dal crocifisso stesso.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

09 aprile 2023

Ho quasi terminato di sistemare le pagine sulla libertà religiosa. Sono sempre sconvolto quando antepongono i diritti del loro Dio a quelli dell'uomo. Quando dicono che l'uomo deve obbedire a Dio. Non esiste un Dio delle religioni pre-ebraica o pre-platonica che chiedesse obbedienza all'uomo.

Potrei non interessarmi di cristiani, islamici ed ebrei che si ammazzano a vicenda, solo che ammazzandosi a vicenda tentano di distruggere i principi sociali della convivenza civile conquistata a caro prezzo che ha negli Antichi Dèi di Roma e di Grecia i modelli dell'uomo e delle donne consapevoli del loro vivere nel mondo.

 

09 aprile 2023

I fondamenti ideologici del terrorismo in Italia

Nel convegno sulla libertà religiosa organizzato dall'Università Ca' Foscari di Venezia, i cattolici dichiararono guerra a tutto il mondo religioso, dagli ortodossi dell'Est-Europa, all'Islam, all'India, alla Cina e al Giappone.

Commentai le relazioni partendo dalla mia presenza al convegno. Poi riuscii a procurarmi gli "Atti del convegno" e lo stridere fra quanto dichiarato pubblicamente da alcuni relatori e quanto presentato negli atti, mi ha reso ancora più perplesso sulle finalità del convegno. Due relazioni non erano presenti e una relazione che mi interessava particolarmente, quella sulla Cina di Cavalieri, era molto diversa.

Fra le altre cose, era presente la relazione di Goisis che non si presentò mai al convegno.

Quando ebbi gli Atti del convegno stavo riflettendo sul concetto di libertà religiosa e Goisis, nell'ambito del convegno del 2008 aveva il compito di aggredire la Cina in funzione del sovranismo del Dalai Lama.

Ambigua è la propaganda del mondo in cui viviamo dove i macellai di uomini parlano di pace mentre macellano gli uomini invitandoli alla non violenza.

 

09 aprile 2023

L'Italia si sta allontanando dall'Europa

Mi sembra superfluo dire che l'Italia si sta allontanando dall'Europa e dai suoi principi sociali fondanti.

La necessità dello Stato Italiano di realizzare il fascismo ideologico trasformandolo in regime è sempre più violenta.

Due cose vanno di pari passo: 1) L'incapacità di conoscere e, pertanto, agire, all'interno delle norme Europee che porta a distruggere ogni prospettiva futura della nazione e un'affannosa ricerca di nemici da criminalizzare e da perseguire. Per ora siamo davanti alla criminalizzazione dei migranti e alla criminalizzazione di comportamenti sessuali soggettivi che, secondo l'ideologia fascista, vanno riportati nell'ambito della creazione di Dio. Come il nazismo criminalizzò gli omosessuali, così il fascismo di Gerogia Meloni.

L'Europa ha la necessità che i singoli paesi, comunque lo facciano, proseguano uno sviluppo socio-economico, ognuno nel loro ambito, per rafforzare l'intera Unione Europea. L'ideologia fascista per trasformare l'Italia in un regime fascista ha la necessità di creare insicurezza, miseria classista, gruppi sociali da criminalizzare sviluppando all'interno della nazione lo spaccio e lo smercio di droghe e alcool rendendo una massa di persone disperate e dipendenti da una qualche forma di patologia.

Nello stesso tempo, per costruire il regime fascista, l'ideologia fascista deve distruggere la sanità pubblica, la scuola pubblica e i servizi sociali accessibili ad un prezzo contenuto dai cittadini a reddito medio basso. Il fascismo deve far abbassare i salari alimentando l'inflazione perché, in questo modo, "nessuno si vanti di essere benestante davanti alla ricchezza di Dio".

Per ora hanno speso e spanto senza nessun progetto o criterio, fra poco saranno costretti a rendere conto di quanto hanno speso e da dove intendono recuperare i soldi che mancano nel bilancio dello Stato.

 

09 aprile 2023

La relazione di Barbara de Poli al convegno su "Diritti Umani e religioni: il ruolo della libertà religiosa"

Ci tenne molto la Professoressa De Poli a farci sapere che in ambiente islamico noi, Pagani Politeisti, saremmo stati ammazzati.

Come se il cristianesimo non lo avesse fatto e non stia facendo aggressioni e persecuzioni dei Pagani.

Non ho molte pagine da sistemare del ciclo sui diritti umani del convegno di Ca' Foscari. E' il periodo del terrorismo di Angelo Scola, il cardinale cattolico di Venezia, e dei suoi intrecci con la parte più sporca dei "servizi segreti". Le sue trame coinvolgono non solo le università, ma anche gli affari in Veneto che verranno scoperti da una parte della magistratura e porteranno alle dimissioni di Orsoni, ex docente dell'università Ca' Foscari, da sindaco di Venezia.

La chiesa cattolica gestisce gli affari più sporchi nella Regione Veneto e, in quel periodo, affianca Ratzinger nella guerra contro i musulmani. Una caccia feroce, spietata, che porterà operai e lavoratori di religione musulmana ad abbandonare il Veneto cercando lavoro in altri paesi dell'Unione Europea e lasciando in Veneto una percentuale molto alta di persone legate alla malavita. Per questo tipo di azioni, 'intera cultura in Veneto si è imbastardita nel senso che si è sottomessa diventando uno strumento dell'assolutismo o dell'interesse individuale perdendo il suo carattere di patrimonio sociale.

Tutt'ora questo processo è in corso anche se il covid-19 ha cambiato le carte in tavola costringendo a modificare i progetti delle organizzazioni internazionali, chiesa cattolica compresa.

La guerra in Ucraina anche se difende interessi apparenti immediati, ha radici molto profonde e i servizi segreti di tutto il mondo sono coinvolti sviluppando una propaganda che impedisce alle persone di aver chiari obbiettivi e fini che possono coinvolgere la loro vita.

Aver destabilizzato il medio oriente attraverso le nuove crociate dei cristiani ha portato al flusso di migranti verso l'Europa e, questo flusso, ha alimentato il sovranismo schiavista che vede i migranti come schiavi da sfruttare a basso costo per l'industria e manodopera gratuita per alimentare la criminalità.

Per chi osserva dall'esterno come noi, le dinamiche non sono mai del tutto chiaro. Tutto si esprime fra possibilità ed incertezza dove il complottismo fantastico è sempre in agguato pronto a coprire il complottismo reale che deve essere continuamente dissimulato per impedire ai cittadini la consapevolezza delle dinamiche che si esprimono nella realtà.

In questo momento è l'inflazione e la perdita del potere d'acquisto di salari e pensioni che può rendere consapevoli i cittadini sul come si muove la realtà del paese. Quando quest'inflazione supera alcune soglie, significa che venti di guerra distruttivi stanno soffiando sulla patria perché i sovranisti cristiani devono distruggere le condizioni di vita dei cittadini per assicurarsi il proprio benessere.

 

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08 aprile 2023

La relazione di Giovanni Barberini al convegno su "Diritti Umani e religioni: il ruolo della libertà religiosa"

Sono riuscito a sistemare molte pagine del gruppo relativo al convegno sulla libertà religiosa tenuto dll'Università Ca' Foscari a Venezia nel 2008.

Probabilmente ero troppo concentrato sui discorsi dello scontro fra cattolici ed islamici e non mi sono reso conto che più di una relazione di doventi legati alla chiesa cattolica, in effetti, stavano ponendo le basi per la guerra contro i cristiani ortodossi.

Rileggendo alcune relazioni, direi che la guerra in Ucraina era già programmata dai cattolici come azione muscolare contro gli ortodossi.

Come questa pagina, ad esempio, in cui i docenti cattolici corsero per fare costituzioni nei paesi orientali a loro favorevoli dopo la caduta dei "regimi comunisti".

 

08 aprile 2023

Il cristianesimo e l'ebraismo vivono di conflitti. Conflitti che uccidono gli uomini per la supremazia di un Dio che non sono in grado di giustificare e argomentare. Organizzano le società sull'idea di distruggere fisicamente l'altro. Società che fanno della repressione degli uomini l'unica logica che riescono a concepire.

Il Governo Meloni assume 3000 persone nella Pubblica Amministrazione. L'unico suo obbiettivo è alimentare lo Stato di Polizia: di 3000 assunzioni, 2000 sono poliziotti.

Lo Stato di Polizia è la logica con cui i cristiani si difendono dai possibili disastri sociali, Non sanno usare i fondi europei, ma si preparano per reprimere ogni possibile dissenso.

Solo che le persone non dissentono, si girano dall'altra parte cercando di sopravvivere.

Potrei dire che anche i musulmani, dal punto di vista ideologico, vivono di conflitti, solo che non ho mai visto, negli ultimi 150 anni musulmani invadere un altro paese di una diversa confessione religiosa.

 

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07 aprile 2023

La guerra all'islam di Ca' Foscari nel convegno sui Diritti Umani e Religioni: il ruolo della libertà religiosa

La guerra fra cristiani ed islamici con la quale i cristiani hanno distrutto molti paesi musulmani non aveva solo l'obiettivo dei cristiani di indebolire e annientare la laicità che si stava sviluppando nei paesi di religione musulmana, ma aveva l'obbiettivo di trovare un nemico che facesse paura, ma non troppo forte sul quale concentrare l'attenzione per poter distruggere le democrazie d'Europa.

Noi come Federazione Pagana ci siamo trovati in mezzo a questa diatriba, ma ci siamo rifiutati di partecipare alle crociate cristiane.

Come Pagani dobbiamo ricordarci che i libri sacri cristiani ci vogliono morti; i libri sacri ebrei ci vogliono morti; i libri sacri musulmani, ci vogliono morti; i libri sacri buddisti ci vogliono morti.

Noi, come Pagani, facciamo solo scontri di filosofia metafisica e di teologia; non siamo interessati a far violenza alle persone non ritenendo che le persone siano create ad immagine di un Dio pazzo, cretino e deficiente.

Come Pagani siamo dei costruttori nel presente; non siamo i distruttori di un presente.

Tuttavia, sappiamo analizzare le cause dello scontro fra cristiani e musulmani e sappiamo distinguere i docenti universitari che analizzano dai docenti universitari che usano il proprio ruolo per una guerra di parte. Nel 2008 la questione era molto importante. Oggi lo scontro con i musulmani appare meno impellente. Si preferisce parlare della guerra Ucraina nello scontro che appare fra cattolici da una parte e ortodossi dall'altra.

E noi Pagani preferiamo non tifare anche se analizziamo le ragioni distinguendole dalla propaganda.

 

07 aprile 2023

Riflessione sul delirio di onnipotenza

Li vedi gli avvoltoi accorrere al tuo capezzale?
Attendono la tua morte per spartirsi le tue spoglie.
Li hai allevati nel delirio di onnipotenza facendoli pensare di essere "unti del Signore".
Curavi la forma, l'immagine, e per apparire più bello mettevi le calze di nailon sopra la cinepresa.
Quando hai perso i capelli, te li sei fatti incollare per nascondere la calvizia.
Curavi l'immagine per apparire sempre giovane e bello con le mani nelle vagine che pagavi a caro prezzo.
Sognavi di vivere fino a cento e venti anni: pieno di viagra e cocaina?
Ora la leucemia ti consuma e gli avvoltoi giungono al capezzale per spartirsi le tue spoglie.
A quanto ne posso sapere, non morirai ora con la leucemia.
Questo dono non ti faranno gli Dèi.
Morirai sconvolto nel tuo delirio di onnipotenza che consumerà il tuo spirito: l'onnipotente diventerà un accattone che elemosina solidarietà.
Ma gli avvoltoi sono in attesa.
I magistrati furono benigni nei tuoi confronti; ti distrusse un cavalletto per macchina fotografica lanciato da un passante rabbioso.
Ti distrusse una riproduzione del duomo di Milano stampata sul tuo viso da chi viveva in sofferenza deriso dalla tua onnipotenza.
Il dono della rapida morte non avrai; avrai il dono del tuo Dio, la lenta agonia.
I tuoi soldi ti hanno fatto felice, ma la mafia ha rubato la felicità a troppe persone...
Nell'agonia, se mai ci sarà, pensa al tuo denaro. Sei uno degli uomini più ricchi d'Italia.
Non ti fa felice questo?

 

07 aprile 2023

Mi sto chiedendo se è da qui che nasce il detto: "madonna maiala" proprio di molte culture dialettali.

Che strano, avrei pensato che le analisi avessero evidenziato sangue di-vino.

 

07 aprile 2023

I discorsi li ho fatti una volta e, per quel che mi riguarda, vengono dati per assodati.

1 anno fa

Claudio Simeoni era in diretta.

7 aprile 2022

Si trattava di un discorso di "Pedagogia e scienze dell'educazione" che ho dovuto interrompere per i continui salti nel collegamento internet. In ogni caso, questa è una prova.
Volevo sottolineare l'uso della filosofia nella pedagogia. Le continue interruzioni di collegamento facevano perdere il filo del discorso. Nei prossimi giorni ne farò altri.

 

07 aprile 2023

Il Bosco Sacro e le Istituzioni

Questa pagina, ad esempio, denunciava la violenza che subivamo per impedire la costruzione del Luogo di Culto Pagano.

Mentre noi tentavamo di rispettare leggi e norme, la Regione Veneto si affiancava al linciaggio nei nostri confronti.

Venivamo insultati e negli ambienti cattolici la Regione Veneto fece circolare la voce che "saremmo stati denunciati per furto di titolo Istituzionale" in quanto, per la richiesta di sottrazione dell'area del Bosco Sacro era stato presentato un atto notarile col quale mi qualificavo, nei loro confronti, "Pontefice eletto della Federazione Pagana". Era un atto di ignoranza da parte dei funzionari della Regione Veneto, ma servì ad eccitare gli animi dei cattolici affinché mettessero in atto provocazioni contro di noi. Contro di noi si attivò direttamente Galan il Presidente della Regione Veneto che nell'aggredirci, lo scoprimmo dopo, copriva le sue attività di ladro e di delinquente per la cui attività fu condannato ad anni di reclusione.

Per lui noi eravamo coloro che andavano aggrediti per coprire le sue attività criminali. Spesso affronti odio religioso perché gli odiatori hanno scopi e intenti che l'esercizio all'odio nascondono distraendo l'attenzione delle persone e dal momento che chi fa religione diversa dai cattolici appare "debole" appare come il soggetto ideale da aggredire senza subire ritorsioni.

Questo volantino denunciava la situazione al convegno sulla Libertà Religiosa organizzato da Ca' Foscari nel dicembre del 2008. Quasi 14 anni or sono.

 

07 aprile 2023

Il settimo volume della Teoria della Filosofia Aperta è al 50% però posso introdurre capitoli che non erano stati pensati per la Teoria. Solo che anche questo progetto, per ora, torna nel cassetto.

 

07 aprile 2023

Certo che uno come Silvio Berlusconi che si faceva propaganda politica col san Raffaele affermando che la ricerca genetica lo farà vivere fino a 120 anni e che allora, molti anni fa, diceva che entro pochi anni si sarebbe sconfitto il cancro, le sue condizioni sanno di beffa.

Posso essere compassionevole con persone diverse che muoiono, ma lui era della P2 legato a Licio Gelli e la sentenza ultima ha attribuito a Licio Gelli, morto, molte responsabilità sulla strage della stazione di Bologna. Si chiama corresponsabilità all'interno di quella cupola di Pietro Calogero il cui scopo era devastare la società civile.

 

07 aprile 2023

Oggi cercherò di mettere insieme i lavori degli ultimi 2 anni riferiti alla Teoria della Filosofia Aperta.

Sarebbe il settimo volume. Da molto tempo non controllo il progresso del lavoro i cui capitoli, come pagine, sono caricati in Internet.

Col settimo volume sarebbe un lavoro piuttosto consistente.

 

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06 aprile 2023

Libertà religiosa delle persone

In questi 26 anni è stata una lotta che mi è costata molta fatica. Non si trattava solo di definire che cos'è la Religione Pagana, ma si trattava di farlo affrontando tutta la violenza sociale messa in atto dalla chiesa cattolica contro chi non solo ha una "diversa religione" ma riempie di contenuti tali la religione da manifestare principi religiosi e sociali alternativi al cristianesimo.

Non si tratta solo di scontro culturale, ma si tratta di affrontare ragioni emotive che alimentano aggressione, diffamazione, calunnie continue e sistematiche.

Non si tratta della "libertà religiosa" come concetto giuridico, si tratta della libertà di ogni singola persona di non essere aggredita perché i cattolici non hanno nessuna capacità di argomentare attorno alla propria religione. Allora aggrediscono. Lo disse chiaramente Ratzinger "Noi non possiamo discutere con chi considera il nostro Dio, un Dio padrone!" Detto dal monarca assoluto padrone degli uomini per volontà del Dio padrone, non sa solo di ridicolo, ma è una dichiarazione di guerra a tutta la società civile.

 

06 aprile 2023

Convegno di venezia sulla Libertà religiosa organizzato dall'Università Ca' Foscari nel 2008 e la questione Vallauri.

Prendendo l'occasione della morte del docente Goisis ho dato un'occhiata alle pagine sul convegno fatto dai cattolici nel 2008 relativo alla libertà religiosa e organizzato dall'Università Ca' Foscari di Venezia.

La mia presenza allarmò Possenti e altri organizzatori del Convegno. Distribuii dei volantini anche in relazione al Bosco Sacro. In realtà io mi limitavo a porre delle domande ai relatori in relazione a quanto avevano affermato. So solo che arrivò la Digos e se ne stette una giornata, poi visto che non succedeva nulla se ne andò. Alcune domande imbarazzarono i relatori come quando, ad una mia domanda, il moderatore che affiancava il relatore cattolico disse: "Noi non abbiamo mai detto che la chiesa cattolica non reprime le persone!". Il moderatore sapeva chi ero. Un minuto dopo, con un'espressione di sconcerto del moderatore, il relatore disse: "A differenza degli altri, la chiesa cattolica non reprime le persone!".

Si tratta di una trentina di pagine web che, essendo vecchie di 15 anni, hanno una formattazione di difficile fruizione.

Solo che i concetti di libertà religiosa non sono mai vecchi come non sono mai vecchi gli strumenti di filosofia metafisica attraverso i quali viene repressa la libertà religiosa.

Oltretutto, queste trenta pagine potrebbero diventare altrettanti capitoli della Teoria della Filosofia Aperta perché i relatori al convegno erano tutti docenti universitari di filosofia.

Questa è una pagina che ho recuperato Fu la prima pagina che scrissi, subito dopo il convegno, cercando di fissare alcune impressioni. In seguito userò le mie registrazioni per commentare i relatori.

 

06 aprile 2023

Convegno di venezia sulla Libertà religiosa organizzato dall'Università Ca' Foscari nel 2008 e la questione Vallauri.

Oggi apprendo della morte del docente di filosofia di Ca' Foscari Giuseppe Goisis.

Io lo ricordo Goisis in due occasioni: alla conferenza sulla Libertà Religiosa organizzata da Ca' Foscari in Campo Santa Margherita a Venezia nel 2008 e in un'altra occasione, anni dopo (non ricordo la data) in cui tenne una conferenza presso la Librerira Mondadori quando tale libreria aveva sede presso San Marco a Venezia (oggi la libreria Mondadori là non c'è più).

Alla conferenza sulla libertà religiosa a Santa Margherita, non si presentò. E allora perché lo ricordo? Perché io assistetti a tutta la conferenza facendo domande a tutti i relatori e Goisis non si presentò, ma negli atti della conferenza è presente la sua relazione mentre non sono presenti le relazioni di alcuni relatori dei quali, io, comunque, ho messo la traccia per commento in uno dei miei siti web. La sua relazione era molto legata al Dalai Lama che allora andava più di moda, che non oggi, in funzione anti-Cina.

Nella conferenza presso la Libreria Mondadori, Goisis fece una dissertazione su il "Martello delle Streghe" di Heinrich Kramer e Jacob Sprenger sostenendo che in quel testo tutte le citazioni erano sbagliate, il senso delle citazioni non era il senso presentato dagli autori e che la chiesa cattolica era innocente nella sua attività di persecuzione delle streghe.

Ricordo perfettamente che non volle rispondere a nessuna domanda. Terminata la relazione si alzò, come sputando addosso al pubblico, e se ne andò.

Per me costituì un gesto rivelatore sull'uso della filosofia come mezzo per ingannare e truffare.

Seduto sulla riva del fiume continuo a guardare i cadaveri che galleggiano... per ora, tutto va bene.

 

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05 aprile 2023

Parmenide - Sulla Natura

Parmenide, Poema sulla Natura

Sto lavorando in questo momento attorno al concetto di metafisica dell'Essere in Parmenide. Pensavo di fare un lavoro più breve, ma non è possibile.

Dalla pagina:

La contesa filosofica è arte della guerra e lo sterminio consiste nel distruggere le idee avversarie e, qualche volta, distruggere gli uomini che quelle idee incarnano.

Parmenide è in guerra contro Eraclito e contro i democritei.

Una guerra feroce che non vuole fare prigionieri, ma solo distruzione.

Alle idee del divenire e della trasformazione di Eraclito, Parmenide oppone l'immobilità assoluta del presente come emanazione dell'Essere. Alla realtà composta di atomi, Parmenide oppone la realtà del monismo. In sostanza, se vogliamo leggere lo scontro in chiave moderna, la lotta filosofica consiste nella necessità di alcuni filosofi di imporre il "Dio padrone" che, dal di fuori della realtà vissuta dall'uomo, domina l'uomo e la necessità di altri filosofi di opporre l'uomo e la realtà fattuale a verità apodittiche affermate e mai dimostrate.

Scrive Parmenide:

Mai sarà dimostrato che esista ciò che «non è»:
tieni lontana la mente da questa via di ricerca,
vezzo di molto sapere non t'induca su questa strada,
a mettere in opera occhio accecato, orecchio rombante,
lingua, razionalmente valuta invece la sfida polemica
da me proferita.

Mai sarà dimostrato ciò che non è. Dunque, l'Essere, in quanto Essere, non può essere dimostrato in quanto l'Essere non è.

Questa è la premessa al passo metafisico di Parmenide nelle sue elucubrazioni sull'Essere (che è il Dio dei cristiani).

Come non si può dimostrare l'Essere in quanto l'Essere non esiste, così non si possono dimostrare gli oggetti affermati nel vaneggiamento della malattia psichiatrica.

Il fatto che tali oggetti non sono oggettivamente dimostrabili, ciò non toglie che tali oggetti non possono essere definiti mediante le opinioni ed imposti all'uomo nella struttura psico-emotiva come oggetti di "fede".

----continua---prossimamente il link----

 

05 aprile 2023

Silvio Berlusconi ha ricevuto molti auguri nella speranza che il suo Dio lo chiami presso di sé.

 

05 aprile 2023

E' buffo vedere giornalisti dilettanti, a caccia di cronaca in relazione al portiere di notte pestato da teppisti, fare i lor servizi sotto casa.

Il poveraccio è stato pestato da teppisti, ma i teppisti sono la costruzione voluta in una società che, oggi come oggi, fa del pestaggio, ad imitazione del Dio cristiano, norma e regola del vivere civile.

 

05 aprile 2023

La Via della Seta

La Via della Seta cinese pone dei problemi non indifferenti alle politiche di guerra nel mondo. Sono problemi di guerra non perché si faccia guerra come noi la pensiamo normalmente, ma perché gli effetti che produce appaiono, ai nazionalismi e ai sovranismi imperanti in occidente, atti di "conquista" economica rispondendo alle stesse leggi sociali imposte dal capitalismo senza far parte dello stesso sistema di capitalismo finanziario che domina il mondo.

Non si era mai vista nel mondo una guerra che si combatte col lavoro, con la costruzione, anziché la guerra che si combatte distruggendo il presente.

Per combattere la guerra che la Cina sta facendo servono un tipo di soldati che l'occidente non ha. Non ha mai voluto avere. Soldati che l'occidente ha sempre temuti come il nemico, come altro da combattere. Un tipo di soldati che hanno un nome che i sovranisti di ogni paese occidentale hanno imparato a temere come la peste nera in epoca medioevale: gli operai.

E' il concetto di operaio che non esiste in occidente.

L'operaio che costruisce giorno dopo giorno e che vive producendo e consumando perché la società necessita della sua produzione e della circolazione del denaro che la sua produzione alimenta mentre, lo stesso operaio, consuma consapevole di un futuro che non lo fa angosciare.

Questo tipo di operaio, al di là delle condizioni nelle quali vive, di ambiente più o meno salubre, è l'anima del capitalismo. La sua ricchezza.

La ricchezza del capitalismo non è data dalla massa di capitale che il settore finanziario possiede, ma dalla massa umana capace di riprodurre, giorno dopo giorno, capitale da far circolare nella società senza saccheggiare per debiti la società stessa.

La massa di operai nei paesi occidentali è una versione edulcorata delle relazioni schiaviste come definite ideologicamente da Paolo di Tarso. Individui che vivono con sofferenza e con fastidio il loro essere "operai" e che anelano ad essere padroni pensando a sé stessi come predestinati da una qualche volontà divina. In questo modo, il passaggio fra la condizione servile alla condizione di dominio, nelle società occidentali, passa attraverso quello che viene definito "crimine" alla base del quale c'è sempre il principio ideologico di "lesa maestà" della volontà divina che ha determinato lo stato sociale di uno schiavo-operaio alla ricerca di una qualche ribellione.

In questa condizione l'occidente non dispone di "soldati" in grado di affrontare la Via della Seta cinese. La ricerca spasmodica dell'occidente di altri stati, altri popoli, altre nazioni, come schiavi serventi se da un lato trova alleati fra schiavisti che possono trarre un qualche vantaggio, dall'altro lato sono alleati estemporanei che oggi ci sono e domani devono essere distrutti dallo stesso occidente che li ha usati come merce di scambio per interessi che non portavano nessun vantaggio, ma solo distruzione.

Come si combatte la Via della Seta?

Innanzi tutto rimuovendo il concetto di "combattere contro la Via della Seta" e sostituendolo con concetto di "combattere nella Via della Seta".

In secondo luogo, costruendo società che diano valore agli uomini anziché ai padroni di uomini.

In terzo luogo, trasformare la cultura in un mezzo per rivitalizzare la dialettica sociale e lo scontro culturale nella società anziché un mezzo per trasformare la società in schiavi sottomessi ad un dominatore che propaganda farneticazioni prive di fondamento.

In terzo luogo, far in modo che la società consideri la vita degna di essere vissuta per la massa intera e non per pochi che dominano i più e che pensano a sé stessi come predestinati dal super potere di un Dio padrone.

Per combattere questa guerra non servono aerei, portaerei, missili o bombe atomiche. Non servono mezzi tecnici, ma mezzi umani.

L'occidente è debole perché l'ideologia che lo domina è ancora quella dello schiavismo in nome di Dio e spera ancora che Dio punisca i suoi schiavi che, costruendo quella torre di Babele chiamata "Via della Seta", possa ricondurre le "nazioni ribelli" all'obbedienza della croce la cui ideologia, con tanta veemenza, viene riaffermata contro il desiderio di futuro degli uomini.

 

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04 aprile 2023

Le due vie di Parmenide

Ho dato un'occhiata ai frammenti del Poema sulla Natura di Parmenide e sto facendo qualche riflessione come questa sul frammento 2.

Scrive Parmenide:

Ecco che ora ti dico, e tu fa' tesoro del detto,
quelle che sono le sole due vie di ricerca pensabili:
l'una com' "è", e come impossibile sia che "non sia",
di persuasione è la strada, ché a verità s'accompagna,
l'altra come "non è", come sia necessario "non sia",
che ti dichiaro sentiero del tutto estraneo al sapere:
mai capiresti ciò che "non è", è cosa impossibile,
né definirlo potresti...

Parmenide, Poema sulla Natura, BUR, 2000, p. 149

Una via definisce l'oggetto e come sia impossibile che sia o che non sia. Questa via è la strada della persuasione che porta a verità.

L'altra definisce come l'oggetto non è e come sia necessario che non sia e questo sentiero, Parmenide, lo dichiara del tutto estraneo al sapere.

Non si può definire, dice Parmenide, ciò che non è né è comprensibile il non essere di un oggetto.

Solo che Parmenide non determina l'oggettività dell'oggetto che viene affermato né il contesto in cui lo afferma e, pertanto, anche se le due vie di Parmenide appaiono "logiche" in realtà sono illogiche in quanto l'oggetto affermato deve ricadere sotto i sensi, ma ben pochi oggetti della filosofia ricadono sotto i sensi.

Consideriamo due oggetti, il tavolo e Dio o, se preferite, l'Essere.

Io del tavolo posso dire "com'"è", e come impossibile sia che "non sia"" e persuaderti della verità del tavolo.

Io di Dio o, se preferisci, dell'Essere, non ti posso dire "com'"è", e come impossibile sia che "non sia"" perché Dio, o l'Essere, chiamalo come vuoi, non ricadono sotto i miei sensi.

Per contro, se qualcuno dovesse affermare l'esistenza di Dio, o chiamalo Essere, dal momento che non può dire "com' "è", e come impossibile sia che "non sia"", ma solo farneticare attorno a quest'idea, posso opporre affermando "come "non è", come sia necessario "non sia"".

Ovviamente la seconda via non porta al conoscere, ma porta allo svelamento dell'inganno di una "conoscenza affermata" che, al contrario, è inganno volto a carpire l'illusione degli individui.

In questo caso, la seconda via definita da Parmenide, apre la via alla conoscenza perché fa pulizia dell'inganno che l'illusione voleva affermare come conoscenza di un oggetto in sé.

 

04 aprile 2023

Come la Federazione Pagana organizza il rito del Giorno Pagano Europeo della Memoria - 2023

Come la Federazione Pagana organizza il rito del Giorno Pagano Europeo della Memoria - 2023

Continuo a caricare i piccoli video fatti per presentare la celebrazione del Giorno Pagano Europeo della Memoria.

Ho un po' di arretrato di filmati da recuperare. Non li recupererò tutti, farò in modo di concentrarmi sui filmati che hanno un senso dal punto di vista filosofico-religioso.

Esiste un lavoro di preparazione del rito del Giorno Pagano Europeo della Memoria che investe il concetto di "lavoro come sacrificio", lavoro come impegno che fa da prologo alla celebrazione vera e propria ma che è parte essenziale della celebrazione.

Come la Federazione Pagana organizza il rito del Giorno Pagano Europeo della Memoria nel mese di febbraio presso il Bosco Sacro in Jesolo.

 

04 aprile 2023

Comportamento soggettivo e massificazione sociale

Con l'avanzare dell'età, le varie personalità che una persona ha coltivato dentro di sé tendono ad emergere.

Probabilmente, nel corso della nostra crescita, abbiamo forzato una struttura biologica per adattarla alle esigenze sociali. Ci siamo adattati a quello che la società ci richiedeva e abbiamo, per quanto possibile, tentato di adattarci ad essa rispondendo alle sue aspettative.

Questa è una delle cose che sfugge ai "sociologi". L'uomo e la donna non sono ciò che sono, ma sono ciò che la società chiede loro che siano. Ne segue che dentro ogni uomo e donna esiste uno stridere fra ciò che si vorrebbe essere e ciò che si deve essere.

Si tratta di uno stridere che non appare alla coscienza, ma che lavora nel profondo delle emozioni costruendo un conflitto emotivo fra necessità e veicolazione sommando, a necessità, possibilità di veicolazione, conoscenza per la veicolazione e dolore emotivo di una veicolazione negata.

Il conflitto, ora solo latente, ora devastante, E' fortissimo e solo la necessità di essere accettati nell'omologazione sociale riesce, per un certo tempo, a costruire un'apparente calma psicologica dei singoli soggetti. Nei singoli soggetti l'insoddisfazione si presenta con prepotenza alla coscienza e costringe gli individui a cercare soluzioni ad un'insoddisfazione della quale non conoscono le cause reali, ma alla quale attribuiscono solo cause formali e apparenti.

La struttura biologica, a mio parere, si adatta alle esigenze sociali, ma come un elastico forzato per aderire ad una massa, tende a portarsi nella posizione originale dove tutte le specificità dell'individuo tendono ad emergere a mano a mano che l'età avanza e le ragioni del proprio adattamento sociale sembrano apparire superflue alla sua coscienza.

I conflitti interiori creano le varie personalità dell'individuo che emergono, diverse nella rappresentazione, ma uguali nell'esprimere le tensioni, modificate a seconda delle condizioni in cui l'individuo è costretto a vivere.

Nel corso della vita l'individuo si ritrova ad aver costruito varie personalità, che si esprimono anche con caratteri diversi, e che emergono anche nei vari momenti della singola giornata spesso definiti come "sbalzi di umore".

Gli individui, uomini e donne, non sono "masse", non sono omologati in un modello creazionista dove il Dio cristiano li ha creati uguali, ma sono soggetti diversi l'uno dall'altro che costruiscono, data una base formata nel corso della loro età fetale, i propri adattamenti soggettivi ad esigenze sociali che si presentano con tutta la violenza della minaccia di morte alla loro coscienza che a quelle minacce di morte si adatta in funzione della propria sopravvivenza.

La violenza sociale adatta gli individui a comportamenti omologati che ad uno spettatore esterno (Dio) appaiono come "massa uniforme", ma le tensioni intime di ogni individuo tendono a spezzare questa omologazione creando una sorta di "eresia" fra sé e la propria visione del mondo antagonista all'omologazione imposta pur spesso funzionale alla riaffermazione dell'omologazione sociale.

Noi non sappiamo quale società si produrrà perché non sappiamo quanto le "eresie" soggettive dei singoli individui saranno in grado di modificare il tentativo sociale di omologare gli individui perché, le eresie individuali, aprono sempre nuove possibilità di espressione emotiva ad altri individui come ribellione all'omologazione costruendo nuove e diverse omologazioni sociali. Per contro, le esigenze di controllo e di dominio delle società genereranno nuova violenza attraverso la quale costringere le persone all'omologazione.

Tanto più necessaria per la società diventa l'esigenza di omologare le persone entro schemi predefiniti, tanto maggiore è il conflitto che si genera all'interno del singolo individuo che a quell'omologazione si adatta per sopravvivere tentando di uccidere una parte pisco-emotiva di sé stesso.

La soluzione attuale che la società usa per ricondurre gli individui all'omologazione sono le droghe e i psicofarmaci che intervengono per sedare i conflitti psico-emotivi generati dalla violenza dell'omologazione sociale nell'individuo e ripristinare il modello comportamentale richiesto.

Più l'età dell'individuo avanza, minore è la presa sociale sull'individuo. Oltre ad una certa età l'individuo perde il suo valore per il "potere sociale" e la presa sociale su quell'individuo diminuisce. In questa situazione diminuisce anche la necessità dell'individuo di aderire a modelli predeterminati per essere accettato e, quell'individuo, si può permettere alcune eresie sotto forma di storie o di nostalgie. Rimpianti che nascono dal dolore emotivo per possibilità che la necessità di omologazione gli ha negato.

Diverso è il discorso relativo all'uguaglianza sociale che non ha nulla a che vedere con "l'guaglianza del modello di Dio che riduce le persone a massa" e che riguarda il comportamento delle Istituzioni nei confronti degli uomini che sono soggettivamente diversi e in un diverso modo interpretano gli avvenimenti imponendosi delle trasformazioni che li rendono soggettivamente diversi.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

03 aprile 2023

La consapevolezza nel Giorno Pagano Europeo della Memoria

Visto che posso elaborare video e caricarli, questo piccolo video sul discorso della consapevolezza nel Giorno Pagano Europeo della Memoria che feci qualche giorno prima di essere ricoverato in ospedale. Ritengo un discorso breve ma abbastanza interessante per chiunque voglia capire la Religione Pagana.

 

03 aprile 2023

E' iniziato il lavoro di collocamento degli avvisi del divieto di caccia nel Bosco Sacro.

La collocazione delle tabelle è solo all'inizio e devono superare la difficoltà di essere collocate al margine di un Bosco che con le sue fronde e la sua crescita tende ad occultarle. Sono problemi di non facile soluzione, ma il lavoro è iniziato e il luogo è sottratto al diritto di caccia.

 

03 aprile 2023

Nel sogno l'orizzonte è sereno

gli uomini e le donne si muovono silenziosi

Progettano? Forse, ma i progetti non hanno parole.

Il loro movimento è pieno di intenti? Forse, ma non hanno una meta.

Li muove il desiderio? Forse, ma non lo sappiamo.

Nel sogno non c'è giudizio, c'è un andare privo di meta.

Un esistere senza esistenza

Un senso senza un senso

Lo chiama risveglio, quell'arrivo della coscienza, che fa apparire il giorno cercando un senso fuori dal sogno.

Dove l'orizzonte è offuscato dall'ansia

Gli uomini e le donne si muovono rumorosi

I loro progetti sono confusi in una ricerca di mete irraggiungibili

Pronti ad emettere giudizi sottratti ad un vissuto che temono.

Nel sogno l'orizzonte è sereno

costruisce un sognatore che si fa angoscioso e confuso in una realtà luminosa che lo inghiotte.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

02 aprile 2023

Ieri Manuela mi ha detto che se voglio far girare le pagine della "Cronaca Pagana" non devo farle mese per mese, ma devo farle più piccole.

Ho lavorato tutto il giorno per fare l'esperimento. Ho diviso una pagina web di un mese in 30 pagine web. Forse per stasera termino almeno un mese. Per quanto posso lavorare standardizzando le pagine è un lavoro che richiede molta attenzione e molta tensione.

Intanto lavoro e poi vedrò come organizzarmi se voglio continuare a farlo.

Le pagine grandi girano lo stesso, ma solo fra specialisti della ricerca web.

 

02 aprile 2023

Uomini e tifo

La domanda da farci è anche questa:

Cosa sarebbe successo ad Ulisse senza i suoi marinai?

La storia ci parla dell'eroismo di Ulisse, ma quell'eroismo fu possibile solo perchè molti uomini sacrificarono sè stessi e Ulisse ne trasse beneficio.

Lo stesso vale per re ed eserciti dove gli eserciti vengono macellati e i re si contendono il dominio. Si contendonoil dominio sulla macellazione di uomini.

Quando noi leggiamo quella storia, le nostre emozioni con cosa si allineano?

Col re che trionfa o con gli uomini macellati?

Il re è nemico degli uomini, ma gli uomini combattono per quel re perchè non hanno altra possibilità.

In questo sta il segreto della coercizione emotiva che trova alleati anche per le imprese più distruttive soprattutto per l'alleato stesso.

"Non c'è altra possibilità" che tifare per un re, un despota, contro un altro re, o despota, e morire in conseguenza.

Tifare e trasformare questo tipo in ideologia che giustifica il tifo e, per conseguenza, lo sterminio che quel tifo indica.

"Non c'è altra possibilità" o, forse, un'altra possibilità c'era. C'era prima. Prima che il re o il despota decidesse il conflitto, ma gli uomini erano costretti a vivere nell'illusione che non ci sarebbe stato nessun conflitto. Ed è questo che li ha resi obbedienti e sprovveduti.

Zeus, Marte, Afrodite, Minerva, Apollo, Artemide sono Dè che abitano l'uomo e la donna e che l'uomo e la donna possono chiamare ad ad abitare la loro coscienza ed agire come se fossero essi stessi quegli Dèi, ma per farlo è necessario capirne l'importanza altrimenti la scelta di partecipare ad un tifo per un re o un despota diventa inevitabile.

In questo modo Ulisse torna ad Itaca mentre chi lo accompagnava muore nel viaggio per permettere ad Ulisse di arrivare ad Itaca.

 

02 aprile 2023

Lavorare con le foto sembra sia più complesso di quanto pensavo. Noi presentiamo delle foto in base a ciò che piace a noi, ma noi non sappiamo come altri percepiranno il messaggio che noi, con le foto, vogliamo inviare.

Anche se ora sto facendo degli esperimenti cercando di imparare il mezzo, devo chiedermi, prima di pubblicare, quale messaggio viene recepito da altri.

Fare una foto, come insiemi di foto, è come scrivere un testo dove le virgole sono importanti anche se io spesso non le metto o le metto fuori posto.

 

02 aprile 2023

Cos'è un Dio? Quando si indica il Dio?

Cosa intendiamo quando affermiamo che un Essere della Natura o l'Essere Umano nel nostro caso è un Dio?

Noi usiamo il termine Dio o Dèi attribuendo a quel termine più significati: tutti legati fra loro. Un Dio è colui che alla NECESSITA' che lo ha portato a riconoscere sé stesso diverso dal mondo circostante somma la propria VOLONTA' D'ESISTENZA organizzando delle strategie, manifestando Nous (intelligenza, progetto, scopo, intenzioni ecc.), per espandersi, svilupparsi e crescere. Chiamiamo Dio quando incontriamo la capacità di agire di un soggetto che manifesta la propria volontà.

Per manifestare il proprio "Essere un Dio" è necessario che il soggetto riconosca a sé stesso questa prerogativa che altro non è che la prerogativa d'esistenza: il suo diritto ad esistere.

Nel caso degli Esseri Umani, oggi, il discorso diventa più complesso in quanto la necessità di riconoscere noi stessi in quanto Dèi che agiscono nel mondo in cui sono venuti in essere si scontra con un'oggettività sia dell'Essere Natura, sia Sociale che si sono prodotte in milioni di trasformazioni e il mio stesso venire in essere è portatore di questa eredità. Inoltre, ancora prima di uscire dalla vagina di mia madre si manifestano forze esterne che agendo sulla struttura emozionale in formazione tentano di imporre la direzione della mia esistenza. Impongono una direzione dell'interesse di me stesso per trasformare un me stesso in funzione di qualche ente esterno (un Dio padrone, un Sistema Sociale, una condizione lavorativa ecc. ecc.).

Una condizione che non incontra l'Essere Sole o l'Essere Virus. Proprio per questa specificità in cui vive l'Essere Umano noi distinguiamo fra gli Esseri Umani coloro che non si prendono la responsabilità della propria vita nelle proprie mani (in pratica hanno soggettivato la dipendenza della propria esistenza nei confronti di un ente esterno: soggettivare significa far propria e ritrasmettere nel mondo la necessità di far propria imponendola ad altri soggetti!) da coloro che prendendosi nelle proprie mani la responsabilità della propria vita manifestano tale responsabilità soggettiva nel mondo in cui vivono.

Usiamo il termine Dèi per indicare tutte le forze che compongono l'oggettività in cui viviamo in quanto riconosciamo che quelle forze attraversano tutti coloro che noi consideriamo VIVENTI alimentando le loro tensioni d'espansione. Queste forze sono OGGETTI IN SE' STESSI. Solo che noi nella ragione non li percepiamo come OGGETTI IN SE', ma come manifestazione degli oggetti che li attraversano. Riconosciamo la presenza degli Dèi OLIMPI nelle manifestazioni degli Esseri della Natura.

Riconosciamo gli Dèi negli oggetti che concorrono alla formazione della vita della Natura e riconosciamo la Natura come Essere Natura.

Cosa consideriamo come un Dio? Colui che manifesta Necessità di espansione nella propria esistenza e, nel farlo, costruisce le condizioni affinché ALTRI possano manifestare le proprie necessità di espansione nella loro esistenza. Il Dio del Paganesimo Politeista, attraverso le proprie manifestazioni nella propria esistenza, usando le proprie DETERMINAZIONI costruisce delle condizioni affinché altri ESSERI possano fare altrettanto.

Il Dio nel Paganesimo Politeista è sempre una figura relativa, più o meno grande rispetto al soggetto che la guarda, e sempre in continua modificazione e costruzione. Non è un padrone, ma è colui che per espandere sé stesso costruisce le condizioni per farlo al meglio e, nel farlo, alimenta gli Dèi che germinano all'interno di quelle condizioni perché soltanto la loro crescita favorisce le condizioni nelle quali egli può crescere al meglio. Un riconoscersi reciproco che porta gli Esseri che si trasformano a camminare assieme.

Si è detto che siamo Esseri della Natura. Che siamo Esseri della Specie Umana. Che siamo Esseri sociali.

Scegliere le proprie azioni in base alle proprie predilezioni e alle possibilità valutando il meglio per il soggetto nel mondo in cui vive.

Ogni presa di consapevolezza; ogni manifestazione dell'intento soggettivo ha inizio dal mondo nel quale si vive con maggiore immediatezza: il mondo sociale della propria specie. La cultura nella quale si è immersi.

L'Essere Umano che si fa Dio, nella concezione religiosa Pagana di Dio, diventa protagonista nel proprio mondo e costruttore di futuro: E' INEVITABILE!

Quando un cristiano, un monoteista, si fa Dio diventa un delirante da onnipotenza, un padrone assoluto che chiede sottomissione, obbedienza e deferenza. Un cristiano che si fa dio, ad esempio, è colui che stupra e violenta bambini perché questo lo fa sentire onnipotente: come Gesù, il superuomo dell'ideologia nazista.

Marghera, 19 gennaio 2001

Modificato per il dibattito del 29 marzo 2003

 

02 aprile 2023

Il tempo del Paganesimo

Un tempo, tanto tempo fa, i "pagani" non esistevano. Il cristianesimo, comunque veicolato o descritto, soffocava la vita degli uomini impedendo loro sesso e desiderio con una morale distruttiva. Alcuni uomini vollero elevarsi a Dio e scrollarsi di dosso quella morale e, anziché diventare eretici rispetto al controllo cristiano, decisero di chiamare sé stessi "pagani" in ricordo che gli antichi, prima del cristianesimo, non erano controllati da una morale che alimentava la coercizione sessuale.

Questi "pagani" iniziarono a disprezzare i cristiani che, al contrario di loro, erano soggetti alla coercizione sessuale ad opera di un Dio che imponeva loro dei sensi di colpa.

Furono molto attenti a separarsi dalla società elevandosi al di sopra della legge e al di sopra dei costumi provvedendo, per contro, ad alimentare leggi e costumi coercitivi per le persone che consideravano "inferiori".

In questo modo, alcune forme di "sovranismo" entrarono nei comportamenti di "nobili" o in salotti "aristocratici" dove, la rimozione di leggi e di costumi coercitivi, divenne una moda nei comportamenti privati, ma veniva condannata pubblicamente per impedire alle persone sottomesse di beneficiare della stessa rimozione della coercizione sessuale.

Un po' alla volta si modificarono anche i costumi sociali, nonostante i "nobili" e i "borghesi" si tenessero stretti i loro benefici, e quell'essere "pagani" diminuì di significato perché la "rivoluzione sessuale" investì l'intera società e non era più necessario costruire quei salotti dalla forma "pagana" per esercitarsi nella libertà sessuale o, come quasi sempre accadde, consumare cocaina ed eroina per vivere un momento di delirio di onnipotenza.

A forza di giocare ad essere alternativi ad un sistema sociale cristiano senza rimuovere i principi cristiani, coloro che dicevano di essere "pagani", facevano proprie idee neoplatoniche o stoiche che sommavano alle idee di riduzione in schiavitù dei più deboli, come esposte nel cristianesimo da Paolo di Tarso, cercando di trovare un'identità ideologica alternativa al cristianesimo pur mantenendo a sé stessi i privilegi della gerarchia cristiana e negandoli alla maggioranza della società che tenevano in stato di ignoranza culturale e analfabetismo.

Questo giochino di fraintendimenti si diffuse nel tempo ed ebbe un certo successo fino a quando qualcuno, alla forma "pagana", non impose una sostanza ideologica e ideale di principi che poco avevano a che vedere col cristianesimo o con i deliri di onnipotenza di chi si ritiene padrone del mondo.

Il "paganesimo", da semplice forma con cui alcuni cristiani giustificavano la loro trasgressione sessuale, divenne un sistema di pensiero che coinvolse l'intera società mettendo in discussione i desideri assolutisti di questi cristiani che, nutrendosi dei resti dello stoicismo, del platonismo o del neoplatonismo, pensavano di essere al di sopra e al di fuori delle norme sociali in nome di una "superiorità di razza" nella quale si identificavano.

Lo scontro fra le "nuove" idee del "paganesimo" e le vecchie veicolazioni assolutiste cristiane si protrasse per una ventina d'anni finché le veicolazioni assolutiste, che pretendevano di identificarsi in forme che chiamavano "pagane", un po' alla volta rientrarono nelle varie forme del cristianesimo. Imbracciarono il crocifisso e si impegnarono in quel sovranismo di razza che doveva proteggere la super-razza italica contro i pezzenti che "pretendevano di invadere l'Italia" fruendo degli stessi diritti della super-razza italica.

Rimasero i "pagani". Pochi, dispersi. Costoro costruirono la "religione Pagana" riempiendo i termini, "pagano" o "Religione Pagana", di significati religiosi in conflitto con un mondo che, a dispetto delle leggi di uguaglianza, pretendeva di soffocarli in nome della "superiorità" della razza cristiana.

Questo, in sintesi, è un aspetto della storia del Paganesimo. Una storia non-storia che descrive un vissuto che è stato e un vissuto che è. Un vissuto che è nelle mani di chi chiama sé stesso "pagano" e intende riempire quel temine di significato religioso e non solo di nostalgia di un passato immaginario che si nutre di ritrovamenti archeologici.

 

02 aprile 2023

Primo esperimento di composizione di una foto con quattro foto.

E' la prima volta che provo il programma. Molti termini mi sono astrusi e non so che effetto fanno una volta usati, Questo è un collage di foto della celebrazione dell'Equinozio di Primavera.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

01 aprile 2023

Quanti linguaggi esistono nel mondo? Quanti dentro di noi?

Una volta incontrai un cane che mi raccontò del suo modo di parlare.

Una volta incontrai un albero che mi parlò del suo modo di parlare.

Una volta incontrai un pesce che mi parlò del suo modo di parlare.

Una volta incontrai un fungo che mi raccontò del suo modo di parlare.

Una volta incontrai un battere che mi raccontò del suo modo di parlare.

Una volta incontrai una stella che mi raccontò del suo modo di parlare.

Molti altri incontrai lungo il cammino che mi raccontarono degli infiniti linguaggi della vita. Complessi, articolati, pieni di idee e di visioni dell'esistenza.

Però, in fondo, penso di essermeli solo sognati.

 

01 aprile 2023

Parole e segreti

In un mondo in cui le Istituzioni spiano e controlano schedando i cittadini, i segreti sono il pane quotidiano di cui le Istituzioni si cibano.

Le persone che non hanno potere, più agiscono segretamente e maggiormente vengono tenute sotto controllo, schedate e attenzionate.

Quando tutto è controllato, quando la ricerca dei segreti diventa un'attività compulsiva da parte di chi detiene i sistemi sociali di controllo o i mezzi della comunicazione, l'assenza di segreti, il tutto manifestato, diventa l'unica arma per mantenere il segreto.

Nella società in cui viviamo, tutto si basa sul "logos", il "verbo", la "parola". La parola qualifica il segreto; la parola svela il segreto. La mancanza di parole qualifica il segreto; la mancanza di parole svela il segreto.

Diverso è per coloro che si fanno Istituzione. Diverso è il discorso quando parliamo di Dio.

Essere criptici non significa non essere chiari; significa chiarire un pensiero che deve essere chiaro senza essere spiegato.

 

01 aprile 2023

Sulla filosofia metafisica

Ho cercato di spiegare, ma forse dovrei spiegarlo a me stesso, che la realtà in cui viviamo è complessa, ma nello stesso tempo, che questa complessità si articola partendo da alcune cose semplici che, se non vengono considerate nella loro complessità diventano "semplicismi", come espressione soggettiva, che perdono di vista l'insieme in cui si inseriscono.

In altre parole, se l'analisi della realtà, sia sociale che religiosa, si sviluppa in un mondo complesso, alla base delle condizioni dell'uomo nel mondo complesso ci sono necessità semplici che si ripetono costanti nella storia perché perché le esigenze degli uomini sono sempre simili al di là dell'ambiente in cui queste si esprimono.

Questa è la filosofia e in particolare la filosofia metafisica.

La filosofia metafisica nasce dalla necessità di descrivere, con sempre maggior precisione, la realtà in cui l'uomo vive. Democrito è l'uomo che va alla ricerca della conoscenza e cerca di descrivere il mondo che osserva. Dopo Democrito ci sono i sofisti con Socrate e Platone (diciamo loro come riferimento) che alla conoscenza della realtà sostituiscono l'immaginazione desiderante che descrive una realtà immaginifica da sostituire all'analisi del reale.

Queste due esigenze entrano in conflitto.

L'analisi del mondo, per coloro che usano l'immaginazione desiderante, deve essere abbandonata. La conoscenza della realtà è il loro nemico e l'uomo deve essere circoscritto nell'immaginazione alla quale deve sottostare, obbedire, credere.

E così abbiamo due, solo due, filoni di sviluppo filosofico: coloro che usano l'immaginazione desiderante che impongono all'uomo la fede, la sottomissione, lo costringono all'obbedienza. Chiamano questo modo di essere "verità di fede" che non deve essere discussa, ma solo accettata. L'altro filone di sviluppo filosofico è l'analisi del reale che nell'assoluta "verità di fede" che domina l'uomo diventa "ribellione" alla verità imposta ed "eresia" in una continua ricerca di analisi di un reale che viene stuprato dalla "verità di fede" che chi usa l'immaginazione desiderante, impone all'uomo.

L'immaginazione desiderante oggi la chiamiamo "patologia psichiatrica" che afferma oggetti dell'immaginazione come deliri psichiatrici, malattia di una struttura psicologica incapace di affrontare la realtà in cui l'uomo vive. L'analisi del reale non la definiamo perché l'analisi del reale è sempre una conquista soggettiva anche se spesso i risultati dell'analisi assumono valore oggettivo che chiamiamo "scienza" per il loro carattere universale.

Un filosofo metafisico alla ricerca del reale nell'alto medioevo ha sicuramente dei caratteri comuni con un filosofo metafisico dell'antica Grecia o del mondo moderno, ma la sua ricerca del reale è viziata dalla qualità del mondo, dalla violenza, con cui la "verità di fede" si impone sull'uomo e ne stupra la struttura psico-fisico-emotiva costringendolo a mediare fra la "verità di fede" che gli è stato imposta e il riconoscimento della realtà che riesce a penetrare.

Dunque, due cose semplici stanno alla base della filosofia metafisica: l'ideologia della schiavitù e la ribellione alla schiavitù.

Queste sono le due condizioni che noi riconosciamo alla base della filosofia metafisica. Senza la consapevolezza che ci sono queste due condizioni, tutto il resto, della filosofia metafisica, sono concetti e discussioni vuote. E' superfluo discutere del Dio cristiano se non si è consapevoli che il Dio cristiano è l'incarnazione attuale dell'ideologia dello schiavismo. Del dominio dell'uomo sull'uomo. C'è un sostrato comune fra il "demiurgo" di Platone, l'Uno dei neoplatonici, il "Logos" degli stoici, il Dio creatore degli ebrei, dei cristiani, degli islamici o il Buddha dei buddisti. Tutti costoro manifestano l'ideologia dello schiavismo, veicolata in maniera diversa, affinché gli uomini siano schiavi davanti a quelle "verità" affermate, ma mai dimostrate.

 

01 aprile 2023

Finito il mese di marzo 2023, oggi imposto la pagina del mese di aprile 2023.

Tutti i testi brevi, e non solo, finiscono su queste pagine perché la Religione Pagana si comprende anche da riflessioni che vengono fatte quotidianamente.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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