Continua il genocidio della popolazione Palestinese e le chiacchiere servono solo per nascondere la drammaticità e perpetuare il genocidio.
Aprile 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

Aprile 2024
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Argomenti del sito Religione Pagana

 

30 aprile 2024

Il significato della vita e della morte in Stregoneria

2) La vita e la morte nella Religione Pagana

Ho caricato le pagine della Conferenza del 1996. Il lavoro non è terminato, ma sono a buon punto.

In questa pagina ho caricato un filmato che tratta l'argomento, che avevo dimenticato. Sono cose che devono essere chiare se qualcuno vuole praticare Stregoneria o se vuole sapere in che cosa consiste la Religione Pagana.

Domani sistemo le pagine mancanti del ciclo.

2) La vita e la morte nella Religione Pagana

Testo conferenza 1996

1) La vita di un Essere della Natura, qualunque Essere, per il Paganesimo Politeista è la sua opportunità per diventare eterno.

2) Per il Paganesimo Politeista la vita degli Esseri della Natura è un modo con cui l'Energia Vitale trasformatasi in Coscienza si arricchisce fino a trasformare la morte del Corpo Fisico in nascita del Corpo Luminoso che poi prosegue nella sequenza dei mutamenti verso l'eternità. La Coscienza di Sé si trasferisce dal Corpo Fisico al Corpo Luminoso.

3) L'arricchimento della Coscienza dell'Essere della Natura avviene attraverso l'esercizio della propria Volontà, le proprie determinazioni, sviluppando il proprio Sapere e la propria Conoscenza, prendendo nelle proprie mani la responsabilità della propria esistenza.

4) La distruzione del proprio Corpo Luminoso si ottiene mettendosi in ginocchio davanti ad un dio padrone o, peggio ancora, soggettivando il volere del dio padrone costringendo altri Esseri della propria specie in ginocchio.

5) Si distrugge il proprio divenire quando si opera per distruggere il divenire della propria specie nel tentativo di appropriarsene.

6) Nel Paganesimo Politeista non esiste il concetto di Morte ma quello di nascita: nasce il Feto, nasce il Fanciullo o la Fanciulla, nasce l'Essere Umano adulto, nasce l'Essere Luminoso.

7) Il concetto di Morte come dissoluzione è un concetto cristiano. La sottomissione al dio cristiano porta alla distruzione del Corpo Luminoso e la Morte del Corpo Fisico coincide con la dispersione della propria Energia Vitale: la vita si è trasformata in un aborto. Questo lo sanno bene i cristiani che però assolvono il proprio fare confidando nella promessa della resurrezione della carne. Peccato che per il pazzo di Nazareth questo avrebbe dovuto avvenire duemila anni fa circa.

----Fine quadro sviluppato in conferenza----

Il discorso---continua al link---

 

30 aprile 2024

Sistemare le pagine della conferenza del 1996

Mi sono preso in mano pagine molto vecchie del sito stregoneriapagana.it si tratta delle pagine della prima conferenza del 1996 che intendo coadiuvare con dei filmati e i testi delle prime due trasmissioni radiofoniche del novembre 1996:

Queste pagine non solo le faccio in maniera attuale, ma le carico dei filmati che allora feci. Meno un filmato che feci nel 2005/2006 e che illustravano i vari aspetti della conferenza.

La conferenza è un riassunto dei principi propri della Religione Pagana che già allora furono esposti.

Il filmato che non carico, praticamente lo rifarò con una diretta su facebook nei prossimi giorni. Il vecchio filmato contiene musiche coperte da copyright tollerato su YouTube, ma non so se me lo tollerano sui miei siti (anche se essendo gratis e senza fini di lucro, probabilmente nessuno direbbe nulla)

 

30 aprile 2024

Le mie trasmissioni radiogoniche a Radio Gamma5

La seconda trasmissione radiofonica di "Magia, Stregoneria e Paganesimo" nel 1996

La prima trasmissione ebbe nel Veneto un effetto dirompente ciò che sconvolse i conduttori delle altre trasmissioni e i radioascoltatori non fu solo quello che dicevo, ma il fatto che oltre a dirlo firmavo con nome e cognome, indirizzo e numero di telefono. Inoltre mi definivo Meccanico, Apprendista Stregone e Guardiano dell'Anticristo consapevole che i radioascoltatori avrebbero travisato il significato dei miei intenti (li scambiarono per titoli, come nella più squallida tradizione cristiana).

Sapevo che la mia situazione in radio era precaria, così mi imposi di dire il massimo delle cose, dato il tempo a disposizione, consapevole che prima o poi sarei stato allontanato dalla radio. Questo senso di precarietà non mi abbandonò mai. Mi costrinse a mettere in atto strategie operative per poter continuare a trasmettere in Radio Gamma5.

Resistetti fino all'agosto del 2007, quasi undici anni.

Nella seconda trasmissione radiofonica elencai una serie di principi che caratterizzano i percorsi di Stregoneria e la Religione Pagana. Li presentai in maniera sintetica. Anche se il livello intellettuale dei radioascoltatori non era in grado di afferrare il senso filosofico e le implicazioni sociali, il mio compito era di dire quanto potevo dire con la maggior enfasi possibile.

L'enfasi, riempita di passione, ha la capacità di scuotere le emozioni delle persone che ascoltano e mediante l'enfasi, se gli argomenti declamati incontrano le attese dell'ascoltatore, si possono scuotere le emozioni e modificare il punto di vista sul mondo.

---continua al link----

 

30 aprile 2024

Inni Orfici

Gli Inni Orfici

Oggi eliminerò tutta la vecchia serie dei commenti agli Inni Orfici sia dal sito stregoneria pagana.it che dal sito federazionepagana.it. Lascerò solo la nuova serie degli Inni Orfici.

Sono arrivato a fare 62 pagine degli Inni Orfici, alcune anche con il commento al commento del Tafuri.

Inoltre ho trattato la parte degli Inni Orfici che non avevo trattato nel 2000 mentre, il commento agli Inni che ancora mi mancano da elaborare nella nuova versione, sono più semplici da sistemare perché sono già stati rivisti una decina di anni fa.

La pagina che farà da indice agli Inni Orfici sarà quella indicata nel link.

Purtroppo, cancellare vecchie pagine dai miei siti è un'operazione che per me è abbastanza complessa perché quando cancello qualche cosa probabilmente si cancella anche da pagine dove non ricordo di aver condiviso quelle cose.

Farò del mio meglio.

 

30 aprile 2024

Cessare di essere giovani

Ricordo un tempo in cui si discuteva e ci si scannava per questo o quel partito politico, per questa o quell'idea sulla visione del mondo.

Poi venne il giorno della prostata. Il giorno in cui il cuore iniziò a dare problemi. Il giorno in cui gli specchi, in cui ci si specchiava, caddero in frantumi.

I corpi che invecchiano, le prostate che si gonfiano, il corpo che decade e la stanchezza per idee che si vedono infrangersi sugli scogli di una terra che rimane sempre uguale a sé stessa.

Ciò che cresceva dentro di noi è lontano da noi stessi. Il noi, che vive in mondi negati alla nostra coscienza, ci appare lontano mentre abitiamo un tramonto in un mondo in cui non vediamo ancora la sera.

Un corpo stanco, malato, arranca sulla strada della vita mentre gli Dèi, alle nostre orecchie sussurrano: "Non sei ancora arrivato, ancora non è tempo. Un altro passo, un altro passo ancora. Non c'è meta, solo cammino ..."

"Non c'è meta, solo cammino," proclama il noi stessi cresciuto dentro di noi giorno dopo giorno "non c'è alba, non c'è tramonto, solo cammino che ad ogni passo trasforma il tuo essere nel presente... e io sono oggi diverso da ciò che ero ieri."

 

Pagina specifica del giorno

 

 

29 aprile 2024

Inno Orfico a Giustizia

Inno Orfico a Giustizia

E questo è il 62 Inno Orfico che sistemo.

  Inno Orfico a Giustizia

  Canto l'occhio di Giustizia che tutto vede, dalle belle forme,
che siede presso il sacro trono di Zeus sovrano
osservando dal cielo la vita dei mortali dalle molte stirpi,
piombando giusta vindice sugli ingiusti,
con equità conducendo alla verità cose dissimili;
infatti tutto ciò che, difficile da giudicare, è condotto con cattive intenzioni
dai mortali che con disegni ingiusti vogliono il di più,
sola avanzando risvegli la giustizia contro gli ingiusti;
nemica degli ingiusti, propizia ti unisci ai giusti.
Ma, dea, vieni giusta alle buone intenzioni,
sempre finché giunga il giorno della vita segnato dal destino.

da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Cosa cantavano con l'Inno a Giustizia gli estensori degli Inni Orfici? Cantavano le lodi a Temi o cantavano le lodi a Dike?

Gli Dèi vivono e partecipano alle tensioni e alle contraddizioni vissute dagli Esseri della Natura. Vivono, lottano e si trasformano con loro. Le lotte e le trasformazioni degli Dèi sono le lotte e le trasformazioni degli Esseri della Natura, di noi stessi nel nostro continuo andare, trasformazione dopo trasformazione.

Giustizia nello stridere fra ciò che l'uomo desidera e ciò che è giustizia per come è vissuta dall'uomo. Giustizia è ripristino degli equilibri in un tempo di trasformazioni diverso da quello che l'uomo vive e abita.

Il "presto, qui e ora" è il tempo di Nemesi, non il tempo di Giustizia. Nemesi, figlia di Nera Notte, alimenta le tensioni del qui e ora, Giustizia ripristina gli equilibri modificando l'oggettività che permette la nascita di nuovi e diversi equilibri, di nuove e diverse armonie.

Chi canta l'Inno eleva le sue emozioni enfatizzando il bisogno di Giustizia, ma la giustizia a cui anela non è l'azione di Giustizia; è più vicino al desiderio dell'intervento di un "Dio della vendetta" che ripari i torti soggettivamente subiti.

Prega per la giustizia chi si ritiene creato ad immagine e somiglianza di un Dio padrone e, per estensione, chi si ritiene demandato a fare giustizia in base ad un altro Dio padrone che può essere un codice di leggi civile, penale o le disposizioni di chi si ritiene socialmente più forte. Fare la volontà del più forte, non è manifestare Giustizia; è manifestare servilismo.

---continua nella pagina linkata----

 

29 aprile 2024

Il treno

Sono all'interno di un vagone. Un vagone enorme di un treno sui binari.

All'interno del vagone si affollano molte persone.

Voci, discussioni, passioni, desideri, aspettative e propositi. Tutti si intrecciano.

Piano piano il treno si mette in moto.

Le voci aumentano, qualche volta si fanno grida.

Ora il treno rallenta per fermarsi ad una stazione.

Si aprono le porte. Persone scendono, qualcuna sale.

Poi il treno si mette in moto e le voci continuano il loro clamore.

Io, seduto, a volte partecipo a quel clamore, altre volte rimango in silenzio. Qualche volta asserisco, ma più delle volte contesto e argomento.

Ancora il treno rallenta, giunge ad un'altra stazione. Persone scendono da quel vagone, poche altre salgono.

Continuano le discussioni. Continuano le voci.

Stazione dopo stazione il vagone si sta svuotando. Sento le voci calare e sempre maggiore sono gli spazi di silenzio fra una voce e l'altra.

Il treno corre su quelle rotaie. Trascinando con sé quel vagone ad ogni fermata sempre più vuoto.

Io sono seduto in quel vagone.

Ora non ci sono più voci né suoni.

Solo silenzio.

Il treno continua a sferragliare su binari senza meta.

Ogni tanto quel treno si ferma ad una stazione. Le porte si aprono, ma nessuno scende e nessuno sale.

Ora c'è solo lo sferragliare del treno mentre dal finestrino osservo il rosso tramonto di un Sole che racconta di una nuova alba.

 

29 aprile 2024

Tifone nella Teogonia di Esiodo

Tifone nella Teogonia di Esiodo

Le caratteristiche che Esiodo indica in Tifone ci permettono di riconoscerlo. Le teste di serpe che compongono Tifone altro non sono che la rappresentazione dei diversi modi con cui la vita esprime le consapevolezze nelle specie del pianeta. In questo caso, come in molte altre simbologie, il serpente altro non è che il movimento dell'Energia Vitale impresso da Necessità e finalizzato da Eros mentre passa da inconsapevole a consapevole quale espressione nelle varie specie del pianeta. Le cento teste di serpe equivalgono alle diecimila creature nel Quang Tsu. Equivalgono ad un grande numero. Le braccia, i piedi e la grande forza espressa da Tifone altro non è che la volontà che le Coscienze di Sé hanno sommato alla Necessità' che le ha portate ad esistere. Come hanno esercitato le proprie determinazioni. In Tifone sono unite assieme. Non sono più specie divise che germinano il loro potere e che spesso disperdono per arricchire Hera. In Tifone sono sé stesse, per questo possono dare l'assalto al cielo. Qui non siamo in presenza di Apollo armato di arco alla cui apparizione gli Dèi dell'Olimpo sono presi da sussulto. E' sufficiente che Latona gli tolga l'arco e lo appenda ad un chiodo d'oro perché gli DEI lo accolgano e si tranquillizzino. Tifone rivendica la loro Consapevolezza. Non rivendica soltanto il diritto di costruire sé stesso. Pretende che gli Dèi dell'Olimpo partecipino alla sua costruzione.

Le lingue nere sono i linguaggi inconoscibili alla ragione. Lingue nere che vibrano. Lingue nere che emettono suoni incomprensibili agli orecchi di chi giudica dai suoni e dalle parole. Lingue nere fatte di linguaggi emotivi. Lingue nere che parlano mediante l'azione. Dagli occhi, sotto le ciglia, splendevano occhi di fuoco: gli occhi della conoscenza e della consapevolezza delle infinite specie di cui Tifone era formato. Quante voci emettevano quelle lingue nere; quante voci si alzavano da quelle teste. Erano le voci di tutti gli Esseri della Natura, di tutte le specie che su questo pianeta hanno tentato di costruire loro stesse nell'infinito dei mutamenti. Sono voci senza suoni, voci che mettevano suoni di ogni tipo. Ognuna secondo la propria specie, la propria azione, ognuna secondo il fine del proprio Intento. Tutto questo era emanato da Tifone. Solo gli Dèi comprendevano quelle voci. La loro era voce di tuono. Era emanazione del loro Potere di Essere. A volte sembrava un toro superbo muggire dall'alto dell'infinito, a volte la possanza di quelle voci era simile a quella di un leone deciso a dare l'assalto all'infinito. Qualche volta, quelle voci sembravano un canto di cani, un insieme che tenta di agire all'unisono fondendo loro stessi; a volte sembrava un lungo fischiare tanto che le montagne ne portavano l'eco.

Tifone è la forza della vita che emerge dal mondo del tempo e non separa la materia di Gaia all'azione o da Eros che costruisce la sua coscienza.

---continua al link----

 

Pagina specifica del giorno

 

 

28 aprile 2024

Passato, presente e futuro

Nel mondo della ragione, il passato è passato:

La ragione ricorda aspetti del passato vissuto, ma le nostre emozioni si sono forgiate nel passato.

Nel mondo della ragione, il presente è l'attimo in cui viviamo.

Nel presente la ragione è smarrita. Si chiede: "Che fare?"

Le mozioni alimentano il desiderio e i legami nel mondo e sollecitano la ragione ad agire nel suo presente, Scuotono la ragione dal suo smarrimento e gli dicono: "Questo desideri, devi agire per soddisfare il desiderio!"

Nel mondo della ragione il futuro è un muro di nebbia fitta davanti al quale la ragione è smarrita.

Le emozioni dicono alla ragione: "Soddisfa il desiderio nel presente e la nebbia si dirada!".

Oggi, ora, salgo sull'automobile, accendo il motore e percorro una strada, la mia ragione non sa dove quella strada porti, ma le mie emozioni hanno indicato quella strada che porta in un futuro possibile.

 

28 aprile 2024

Il Tartaro e gli Dèi dell'Olimpo:
Ragione e Tartaro nella Teogonia di Esiodo

Il Tartaro e gli Dèi dell'Olimpo

Riporto dalla pagina:

Esiste un sentimento che il Tartaro suscita nella ragione. Un senso di repulsione come non-luogo. Una specie di orrore del nulla, dell'"horror vacui", attraverso il quale la ragione lascia sgomento l'individuo disarmandolo e svuotandolo del suo coraggio.

La ragione dice: che cosa io ho a che fare con Ade? Che cosa ho a che fare con gli Dèi Titani?

La ragione ferma il tempo nel suo presente. Ogni tempo della ragione è un presente che segue un presente. La ragione non vive il divenuto, non vive le trasformazioni, ma si rappresenta ferma e immutabile in un presente che chiama ieri e un presente che chiama oggi: fra l'ieri descritto e l'oggi descritto, per la ragione, non esiste il processo di trasformazione. L'oggi appare come un apparire dal nulla. Di ieri rimane il riflesso della rappresentazione nell'oggi. La ragione vive per presenti successivi. In quei presenti, in ognuno di quei presenti, la ragione tende a presentarsi come la padrona in quanto creatrice di quel presente.

Fra il presente che la ragione chiama "ieri" e il presente che la ragione chiama "oggi", c'è una sorte di morte e rinascita della ragione. Nel sonno la ragione si disgrega e si riaggrega al risveglio dell'individuo. Il tempo del sonno, per la ragione, non esiste.

La ragione è l'unico oggetto/soggetto dentro di noi che ha paura. Mentre nel mondo del tempo l'azione è oggetto mentre è in atto e l'oggetto cessa al cessare dell'azione, nel mondo emotivo c'è l'atto di accumulazione o di esaurimento della struttura emotiva. Una struttura emotiva che capitalizza gli effetti dell'azione o della non azione modificando la struttura emotiva che rappresenta l'individuo come oggetto in sé al di là delle trasformazioni che la struttura emotiva ha subito. La ragione vive di solo dominio dell'individuo. La ragione nasce quando l'individuo esce dalla vagina di sua madre e la ragione muore con la morte del corpo fisico. In questa situazione la ragione vive nel terrore che una disgregazione al momento del sonno non si realizzi in una riaggregazione. La ragione vive di paure continue e di possibili ostacoli al proprio dominio sulla coscienza.

----continua al link-----

 

28 aprile 2024

Esopo e il principio di reciprocità

Esopo invita a riflettere sul principio di reciprocità. Se i politici fanno una legge, quella legge vale anche per i politici o i politici sono esentati e fuori da tale legge?

La legge è uguale per tutti. Per tutti coloro che commettono il medesimo crimine.

Eppure, alcuni che commettono crimini non vogliono essere sottoposti alla medesima legge e alle medesime norme e pretendono un trattamento particolare o una particolare benevolenza.

Mentre i cittadini devono affrontare i tribunali speranzosi nell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, troppi tribunali dispensano benefici e favori a seconda se gli interessi del giudice coincidono con quelli dell'accusato o con quelli dell'accusatore.

La scena che ci propone la favola di Esopo è una situazione assembleare dove tutti i partecipanti sono accomunati dai medesimi interessi e hanno una conoscenza comune della situazione che stanno discutendo.

Scrive Esopo:

Un lupo che era capo del branco, aveva promulgato una legge per cui ognuno doveva mettere in comune il prodotto della sua caccia e darne a tutti in parti uguali, per evitare che gli altri lupi, affamati, si mangiassero tra loro. Ma si fece avanti un asino che, scuotendo la criniera, osservò: “Magnifica la pensata del lupo! Tu, però, come mai il tuo bottino di ieri l'hai messo da parte nella tua tana? Sù, offrilo alla comunità e fa le parti!” E il lupo, svergognato, si rimangiò la sua legge.

[Tratto da: Esopo, Favole, "Il lupo e l'asino", Edizione BUR, 1982, n. 228, pag.255]

E' più facile che oggi, fra i nostri politici, troviamo una situazione contraria. Si fanno leggi violente per aggredire le fasce sociali economicamente più svantaggiate e si fanno leggi per proteggere le persone ricche che accumulano e nascondono la loro ricchezza costringendo i "poveri" a sbranarsi fra di loro.

L'asino, nella favola di Esopo, svergogna il lupo. Dimostra come le sue azioni siano in contrasto con le sue decisioni. Ma oggi come oggi i criminali ricchi non si vergognano più e se ne fanno un vanto dell'impunità che hanno ottenuto per i loro delitti. Tale impunità suscita spesso l'ammirazione delle altre persone, che commettono i medesimi crimini, confidando che chi commette crimini e assume cariche politiche, estenda l'impunità anche a loro.

Esopo ci invita ad osservare le azioni e ad emettere un giudizio partendo dalle azioni anziché farci abbagliare da parole altisonanti e da enfasi verbali proprie dei sofisti e dei venditori da fiera.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

27 aprile 2024

Lombroso, la miseria come strumento di controllo sociale

A volte incontriamo le farneticazioni deliranti del Lombroso che hanno caratterizzato la violenza negli ospedali psichiatrici del XX secolo, giustificato il nazismo e la necessità di tenere le persone in miseria al fine di "impedire il delinquere". Come se costringere le persone in miseria non fosse la madre che genera tutti quelli che Lombroso chiama "delinquenti".

Secondo la sociologia positivista: l'uomo ha la delinquenza innata.

L'uomo non risponde a cause che lo costringono a sopravvivere sia per il suo aspetto fisico che nell'aspetto emotivo. Per Lombroso e per tutta l'ideologia nazi-fascista che oscilla fra il cristianesimo assolutista e il positivismo che trasporta l'assolutismo creativista in forme pseudo scientifiche con cui legittimare l'assolutismo cristiano l'uomo risponde ad istinti innati: creati da Dio.

Lombroso chiama delinquere il desiderio delle persone di migliorare le loro condizioni di vita mentre non chiama delinquere l'attività mediante la quale le persone sono tenute in miseria.

Scrive Lombroso in L'uomo delinquente

Gli istinti primitivi del furto, dell'omicidio, delle libidini, ecc., che esistono appena in embrione in ciascun individuo fino che vive isolato, massime se temperato dall'educazione, si ingigantiscono, tuttoad un tratto, al contatto degli altri.
Nelle scuole e nei collegi, il più virtuoso impara dall'uno e dall'altro, e forse pur troppo anche dal maestro, i misteri del vizio.
Tutto ciò, insieme col parallelismo che corre sempre tra lo sviluppo degli organi sessuali e quello del cervello, e colla migliorata alimentazione, ci spiega in parte il grande aumento dei reati di libidine, che è uno dei caratteri speciali della criminalità di questi ultimi anni, e s'accorda coll'aumento continuo della prostituzione, che appunto predilige i grandi centri.
Ed ecco una delle cause perché le donne delinquono di più nei paesi più civili; vi s'aggiunge, allora, a spingerle in braccio alla colpa, la falsa vergogna della relativa povertà, il bisogno del lusso, e le occupazioni e l'educazione quasi virile, che offrono loro i mezzi e l'occasione di delinquere nello stesso terreno degli uomini, coi delitti di falso, di stampa, di truffa.

Lombroso in L'uomo delinquente, editore Bompiani, 2013, pag. 1311

Da questa ideologia cristiana, fatta propria dal fascismo e dal nazismo, si è sviluppata quella tendenza delle Istituzioni degli Stati (che continua ancor oggi) a peggiorare le condizioni di vita delle persone.

Questo desiderio di costruire una miseria sociale sempre maggiore è uno dei motivi della decadenza occidentale nei confronti di un "terzo mondo" che, al contrario, persegue il raggiungimento di forme di benessere della popolazione facendo aumentare la circolazione del denaro, delle merci e dei prodotti. Questo rafforza l'industria e, con essa, lo Stato.

 

27 aprile 2024

Bertrando Spaventa e la scuola

Dall'undicesima fatica di Beppi di (o da) Lusiana, una citazione di Bertrando Spaventa (1851)

Noi vogliamo il regno della libertà; e però desideriamo assolutamente liberi la stampa, le associazioni, l'insegnamento: vogliamo che la libertà sia vera regina, e non già la vittima che i sacerdoti dell'antichità incoronavano per immolarla sugli altari di un Dio sanguinario. E pur troppo nel nostro paese vi sono uomini i quali hanno la libertà sulle labbra, ma l'odio per essa nell'animo. Non intendiamo dire con ciò che tutti coloro che consigliano e predicano la piena libertà d'insegnamento siano di questo numero; vi sono molti che la vogliono sinceramente; e noi non possiamo far altro che lodarli di questo nobile desiderio, che è pure il nostro. Ma possiamo noi credere in buona pace che l'alto clero in generale e tutti coloro che nella Camera legislativa, nella stampa, ed in ogni faccenda pubblica, per educazione, per istituto, per odi ereditari si mostrano i più fieri nemici delle nostre libere istituzioni, invochino la libertà d'insegnamento perché amano la libertà? Coloro che negano la libertà del pensiero, che sottopongono la ragione ciecamente all'autorità individuale, che sono gli occulti alleati dei nemici d'Italia, che benedicono a tutti i prìncipi traditori della nostra comune patria, sono sinceri quando si affaccendano a volere l'insegnamento libero? Noi non lo crediamo. Essi invocano la libertà come mezzo per distruggere la libertà medesima.

Bertrando Spaventa [La libertà religiosa, in “Progresso”, 27 luglio 1851]

 

27 aprile 2024

Le riflessioni dell'uomo

Conosci il mondo in cui vivi?
Conosci le tue attitudini e le tue abilità?
Agisci secondo le tue attitudini e le tue abilità nel mondo che conosci?

 

Partendo da ciò che sei, analizzando il mondo in cui vivi, che cosa vuoi ottenere?
Quale futuro vuoi che si realizzi per te?
E questo futuro, in che mondo si realizza?

 

Hai pensato ai desideri e ai propositi degli uomini con cui vivi?
Come pensano il mondo?
Come pensi tu di come loro pensano il mondo?

 

Hai riflettuto sulle trasformazioni che hai vissuto?
Sei riuscito a cancellare i rimpianti?
Stai continuando a desiderare?

 

27 aprile 2024

Cose indegne

Ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare:

ho visto mafiosi manifestare contro la mafia per continuare a fare i mafiosi;

ho visto nazi-fascisti manifestare contro il fascismo per continuare a fare provvedimenti nazi-fascisti contro la Costituzione;

ho visto persone che vivono e agiscono protette dai principi Costituzionali democratici votare fascista per rimuovere quei principi democratici;

ho visto socialisti proclamare la supremazia della razza; ho visto militari che ammazzavano la gente in nome della pace.

E' normale essere stanchi!

 

Pagina specifica del giorno

 

 

26 aprile 2024

La violenza dei cristiani sui bambini

I cristiani stuprano sempre i bambini. Il termina stupro sta ad indicare un atto di violenza arbitrario che modifica la struttura emotiva della persona costringendola a vivere entro modelli che vengono predefiniti e nei quali si costringe il bambino a veicolare le proprie emozioni.

Lo stupro dei cristiani nei confronti dei Bambini parte dalla credenza, che i cristiani impongono all'infanzia, secondo cui l'uomo è creato da Dio e deve essere grato a Dio, sottomettendosi a lui, per il fatto di averlo creato.

Questo stupro impedisce la percezione del bambino di essere divenuto in sé e per sé e non gli consente di pensarsi come soggetto indipendente da forze che lo dominano e che gli chiedono di sottomettersi emotivamente.

Una volta che l'individuo è stato violentato dai cristiani nella sua struttura emotiva vive una vita di conflitti permanenti fra ciò che gli è stato imposto di sentire "moralmente giusto" sottomettendosi a Dio e una società che gli chiede di essere responsabile delle proprie azioni e delle proprie scelte.

Un esempio di questo sono le malattie mentali dei soldati statunitensi che tornano dal fronte: non riescono a superare il delirio di onnipotenza, come soggetti creati da Dio, e la realtà, morale, fisica ed etica, di uomini che, secondo il loro Dio, avrebbero dovuto essere inferiori. Non solo questi inferiori li affrontano, ma incutono loro un terrore folle di vedere il proprio delirio di onnipotenza cadere nella polvere.

Lo stupro è un'azione che modifica la struttura emotiva delle persone e solo qualche volta comprende violenza fisica o la violenza sessuale che appaiono numericamente secondarie rispetto alla massa di bambini e bambine la cui struttura emotiva è stata manipolata dai cristiani.

Il Tartaro e le condizioni della vita nella Teogonia di Esiodo

Il Tartaro e le condizioni della vita nella Teogonia di Esiodo

Riporto dalla pagina:

Esiodo dà la descrizione di che cos'è il Tartaro. La sua descrizione è presa dal punto di vista di Zeus "in essere", lo Zeus uscito dal Tartaro, non dal punto di vista di Zeus nel Tartaro. Esiodo non racconta della magia del Tartaro né che cosa sia il Tartaro in funzione del divenire umano. Dal momento che Esiodo fa propria l'azione di Zeus uscito dal Tartaro, assume il punto di vista di Zeus nella formazione del proprio giudizio. D'altro canto, se Zeus non avrebbe costruito il presente come noi lo descriviamo, Esiodo non avrebbe narrato nulla. Noi facciamo nostra la soggettività di Zeus, ma contemporaneamente non dimentichiamo che noi non siamo Zeus. Sappiamo che potenzialmente siamo Déi come Zeus, ma diversi da Zeus. Zeus ebbe origine da Urano Stellato, da Gaia, da Rea e Cronos. La sua origine è nel mondo del tempo in cui si appropria del mutamento per trasferirlo nei soggetti della Natura. Il mondo del tempo, il Tartaro. Quel Tartaro davanti al quale ha sollevato porte di bronzo affinché nessuno possa entrarci. Quel Tartaro alla cui soglia ha messo Cerbero figlio di Echidna affinché nessun Essere, figlio di Hera, possa uscirne.

---continua al link---

 

26 aprile 2024

La persona religiosa e la cultura

Essere una persona religiosa è cosa diversa dall'essere un cultore di qualunque altra materia di studio. In ogni materia di studio si studia ciò che già è stato scoperto. Un grande studioso, alla propria materia di studio, può sperare di aggiungere qualche cosa con una qualche scoperta che dia un valore superiore ai suoi studi.

Chi pratica religione non segue una cultura. Chi pratica religione usa la cultura per la propria pratica, ma non è lui che deve rendere conto alla cultura, è la cultura che deve rendere conto a lui. Per contro, la propria attività, quando usa la cultura non può prescindere dalla dimensione della cultura nel proprio tempo.

Alla priorità della cultura razionale, propria dello studioso, la persona religiosa contrappone la struttura emotiva che viene giustificata, nelle relazioni interpersonali, mediante l'interpretazione emotiva della cultura.

Se lo studioso delle materie culturali deve essere preciso e rigoroso nei suoi studi e nelle sue conclusioni che devono essere coerenti con la materia studiata, alla persona religiosa non è richiesta questa precisione razionale. Per contro, alla persona religiosa è richiesto l'armonizzare i fondamenti religiosi e teologici, con la pratica quotidiana; con la vita sociale; con le prospettive di vita del singolo individuo e della società. E' richiesto di definire la relazione fra il divino e gli uomini ed è richiesta la responsabilità soggettiva dei danni e dei successi derivati dall'applicazione di tali interpretazioni.

In altre parole, se proclami il Macellaio di Sodoma e Gomorra, la persona religiosa non si fa solo responsabile di quella strage, ma di tutte le stragi che sono avvenute nell'applicazione di tale principio religioso. E a nulla vale che mascheri quel principio mediante interpretazioni sofistiche, la responsabilità non solo non diminuisce, ma si accresce perché mascherare una cosa del genere e non condannarla significa approvarla e reiterarla.

Le persone religiose, o le persone che praticano filosofia metafisica, hanno responsabilità enormi per i danni fatti nella società.

 

26 aprile 2024

Le persone e la libertà

Le persone non sono interessate alla libertà dell'uomo. Le idee di libertà dalle condizioni vissute, disturbano le persone. Le persone cercano le assonanze con l'idea che loro hanno di libertà. La loro idea di libertà non è legata alle condizioni dell'uomo, ma alla loro personale condizione e solo per quanto loro desiderano essere nella loro vita. Le persone, in generale, si sentono tanti Dio padrone che misura la realtà della vita su loro stessi che si ergono a modello della vita stessa.

Ogni persone che parla di libertà ad un'altra persona, esprime la propria personale idea di libertà pretendendo che l'altra persona capisca la sua idea di libertà quando quest'idea è estranea alla persona a cui parla.

Quando Salvini parla di libertà, non è l'idea di libertà che ne ha l'immigrato sul gommone e l'idea di libertà dell'immigrato sul gommone non è l'idea che ne ha Salvini che, da parte sua, appoggia il genocidio dei Palestinesi a Gaza in nome della superiorità di razza.

Le persone non sono interessate ai concetti di libertà, sono più interessate a scannarsi fra di loro, e chiamano libertà il loro diritto a scannare l'altro. Quando si assiste a questo, spesso, viene voglia di dire loro: scannatevi!

 

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25 aprile 2024

Lo Stato fascista e le fallacie di Giovanni Gentile

La logica di giustificazione del fascismo e dell'assolutismo si genera attraverso le fallacia. La fallacia è menzogna e la menzogna, anche se alcuni la attribuiscono ad "errori in buona fede", in realtà è sempre il prodotto della malafede che spesso è a monte nella formazione dell'individuo che poi produce la menzogna.

L'ideologia fascista, sovranista, nasce dall'inganno come dall'inganno della "promessa divina" nasce la fede nella religione cristiana.

Vale la pena di citare Adelino Cattani sulla fallacia quando dice:

"Esempi tipici di fallacia informale sono quella d'ambiguità, l'argomento ad ignorantiam, l'argomento ad hominem e il ragionamento circolare. La loro capacità di persuasione è legata non alla forma dell'argomento, ma ad altri fattori che possono essere di natura psicologica, emotiva, ideologica, pratica, conformista, ecc." Adelino Cattani, Discorsi ingannevoli, Editore GB, 1995, pag. 78

Il primo inganno che mette in atto Giovanni Gentile per giustificare lo Stato assolutista fascista è quello di contrapporre lo Stato Assolutista Fascista alle pretese dei cattolici di controllare la scuola e, con essa, l'educazione dei ragazzi per sottometterli all'assolutismo di Dio.

Secondo Giovanni Gentile la chiesa cattolica, regime assolutista, vuole limitare lo Stato assolutista attraverso il controllo dell'educazione dei ragazzi.

Scrive Giovanni Gentile:

In realtà ogni volta che si ricorre a questa distinzione del privato dal pubblico, il motivo della tentata distinzione è il desiderio di praticamente limitare l'azione dello Stato per rivendicare e garentire all'individuo una sfera d'interessi che sfugga alla competenza dello Stato. E questo dei limiti dello Stato è stato uno degli argomenti classici dell'individualismo, in cui tende sempre a cadere la dottrina liberale. I cattolici se ne sono fatti in ogni paese un cavallo di battaglia per sottrarre allo Stato, almeno parzialmente, l'educazione della gioventù, chiedendo ad esso il consenso ad una scuola privata parallela e indipendente dalla pubblica. Ma in tali richieste sfugge per solito che nella stessa richiesta è implicita la negazione della premessa e la conseguente affermazione della pubblicità di ogni scuola, ancorch´ detta privata; e in generale, l'affermazione della presenza dello Stato oltre a limite che egli riconosca alla propria attività. Giacch´ non è possibile ammettere la legittimità di una scuola privata, senza definite questa scuola e regolarla: in pratica, senza assoggettarla al controllo statale. E il carattere privato si ridurrà al potere iniziativa nella fondazione della scuola, al finanziamento o ad altri particolari che non possono peraltro non essere conosciuti e quindi autorizzati dallo Stato, e non rientrare perciò in qualche guisa nell'azione sovrana di esso.

Giovanni Gentile, L'attualismo, editore Bompiani, 2014, pag. 1360 - 1361

Lo Stato, per Giovanni Gentile, si misura solo con la chiesa cattolica, un'altra organizzazione assolutista che chiede di costruire scuole private senza il controllo dello Stato sulla scuola stessa.

In pratica è come se Toto Reina si confrontasse con Provenzano su chi ha il controllo delle persone e ha il diritto di esercitare l'assolutismo mafioso nei confronti dell'altro.

Ogni Stato organizza la scuola, ma la libertà non sta nel diritto ad organizzare le proprie scuole, la libertà sta nell'avere la scuola come strumento dei cittadini in contrapposizione ad una scuola assolutista che è uno strumento dello Stato contro i cittadini e per la tutela dei propri interessi. La Democrazia non consiste nel permettere l'esistenza di scuole private, ma nel non esercitare il controllo assolutistico sulla scuola in modo che questa possa servire alla crescita dei cittadini e non al controllo militare dello Stato sui cittadini.

La fallacia in Giovanni Gentile è costituita da: "chi è il padrone della scuola, lo Stato o la chiesa cattolica?" La vera domanda è: la scuola serve ai cittadini come strumento di promozione personale, o serve allo Stato e alla chiesa cattolica come strumenti di controllo e dispotismo nei confronti dei cittadini?

Lo Stato deve organizzare la struttura scolastica. Lo Stato deve rendere omogeneo l'insegnamento generale in tutta la nazione, ma non può determinare i fini dell'insegnamento che non siano quelli che servono ai cittadini per la loro individualità.

La Democrazia sta proprio nello Stato che organizza la scuola e controlla la formazione delle scuole private qualora i loro titoli vengano parificati, ma non è diritto dello Stato violentare i cittadini costringendoli in ginocchio a pregare.

La Democrazia è nel rapporto fra cittadini e Stato, non nel rapporto fra Stato e altre organizzazioni di potere economico o sociale.

Dopo questa premessa, assolutamente pretestuosa, arriva il vero nodo del fascismo in Giovanni Gentile.

Scrive Giovanni Gentile:

Del resto, la tendenza a limitare 1 azione dello Stato, che altro è se non una forma di opporre una volontà tendenzialmente statale alla volontà positiva dello Stato? Che altro, se non l'affermazione d'un proprio o nuovo Stato che vien ad essere la negazione dello Stato esistente, e quindi una sorta di azione rivoluzionaria? E' ovvio che chi sia interamente soddisfatto dell'azione statale, non cercherà di essere autorizzato a far da s´, di qua dai limiti dell'azione statale. E ovvio pertanto che praticamente la richiesta importa sempre una insoddisfazione, e quindi una critica dello Stato. Che sarà legittima; ma non significherà mai una astratta convenienza di limitare l'azione dello Stato, ma la concreta tendenza a uno Stato, che sia o possa essere veramente il nostro Stato, e però la negazione virtuale dello Stato attuale e vigente, che non fa propriamente per noi. Negazione che, a sua volta, non avrebbe senso se non fosse implicitamente l'affermazione, almeno virtuale, di uno Stato, che è il nostro, e vale per noi come il solo Stato effettivo che ci sia, il cui valore esclude la possibilità di qualsiasi altro Stato divergente e pur legittimo anch'esso.

Giovanni Gentile, L'attualismo, editore Bompiani, 2014, pag. 1361

Lo Stato assolutista, fascista, possiede i cittadini e, ovviamente, chi gestisce il possesso dei cittadini si ritiene soddisfatto dall'assolutismo dello Stato. I cittadini posseduti che vengono privati della loro possibilità di soddisfare i loro bisogni e i loro desideri e, magari comperati e venduti attraverso il lavoro precario; uccisi sui posti di lavoro da uno Stato che non controlla gli imprenditori; bambini violentati da uno Stato che non controlla gli educatori; anziani violentati da uno Stato che non controlla il funzionamento delle strutture di assistenza; militari costretti a praticare il genocidio in funzione della razza superiore; contadini a cui è sottratto il prodotto del lavoro pagato a basso prezzo per l'ammasso; devastazione di territorio e di città in assoluto disprezzo della proprietà dei cittadini; donne costrette dallo Stato ad abortire clandestinamente; emarginati costretti dallo Stato al lavoro nero; ragazzi a cui lo Stato vende droga mantenendo l'assoluta impunità perch´ la magistratura agisce come braccio giuridico dello Stato e non obbedisce a criteri oggettivi di giustizia a cui lo Stato deve essere sottomesso.

Tutto questo è assolutismo che una Democrazia regola mettendo sullo stesso piano giuridico i cittadini con i loro bisogni e lo Stato che deve ottemperare ai doveri che la Costituzione gli impone.

Di chi è lo Stato?

E' nostro in quanto strutture di controllo degli uomini o è dei cittadini; è nostro parlando degli imprenditori o è nostro parlando dei cittadini che vengono buttati, in vari modi, dalle impalcature? E' nostro, come cittadini che devono vivere o è nostro col quale qualcuno manda gli Alpini a macellare la sporca razza degli slavi per la supremazia della razza italica? E' nostro degli imprenditori legati a Salvini che cacciano di casa gli abitanti per "costruire" il ponte sullo stretto di Messina o è degli abitanti delle case vicino allo Stretto di Messina che rivendicano il loro diritto a vivere tranquilli? E' degli studenti che vogliono manifestare contro il genocidio dei Palestinesi o è della Polizia di Stato che vuole appoggiare il genocidio dei Palestinesi aggredendo gli studenti?

Oggi abbiamo una Costituzione che determina i limiti delle Istituzioni nei confronti dei cittadini e i diritti dei cittadini nei confronti delle Istituzioni. Però, quando guardiamo il panorama politico osserviamo come tutti Partiti Politici maggiori dalla Lega a Fratelli d'Italia, da Forza Italia al Movimento cinque stelle, dal Partito Democratico a "più Europa", dal movimento di Matteo Renzi al movimento di Calenda, rientrano tutti nell'ideologia assolutista, fascista e nazista. Non c'è una sola azione che vada nella direzione della riaffermazione dello Stato Democratico. Ogni provvedimento giuridico, negli ultimi 15 anni, è andato nella direzione contraria al dettato Costituzionale e finalizzata alla ricostruzione dello Stato Fascista e Nazista.

Anche oggi vengono demolite le strutture di controllo dell'azione arbitraria dello Stato; vengono favoriti evasori fiscali; vengono aggravate grandemente le condizioni sociali ed etiche dei cittadini.

Partiti politici di destra e partiti politici di sinistra in questo paese stanno giocando al nazista buono e al nazista cattivo suscitando nei cittadini quel sentimento di disprezzo che ha lo scopo di allontanarli dalla partecipazione della vita politica e consentire al fascismo di radicalizzare l'assolutismo distruggendo la società democratica.

[e non sperate che la corregga]

 

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24 aprile 2024

Fascismo e schiavitù in Giovanni Gentile

Nella volontà di trafficare in uomini ridotti in schiavitù, Giovanni Gentile riempie di enfasi il cristianesimo negando la realtà su cui il cristianesimo interviene costruendo secoli di oscurantismo, di odio e di genocidio.

Sono i contenuti che giustificano l'ideologia fascista che hanno in Giovanni Gentile il suo profeta ideologico.

Scrive Giovanni Gentile:

Quando col Cristianesimo sorge un nuovo concetto della vita, che non è più natura, ma spirito, per l’avvento del quale quella natura che c è, dev’esser negata, e il cui avvento non è un ritorno a una realtà preesistente ma l’inizio di una nuova realtà, che si attua solo con la buona volontà, allora si comincia a parlare di qualche cosa che nella vita spirituale dell’uomo ha molto maggiore importanza del sapere razionale e della filosofia dei dotti. Si parla di amore che ricrea, di fede, di speranza di atteggiamenti, insomma, dello spirito che non possono essere conclusioni di sillogismi, e per i quali tuttavia si fanno progressi infinitamente maggiori che non se ne siano mai fatti o mai se ne possano fare con la più squisita sapienza. Concetti, se si vuole, non definiti, ma che accennano ben chiaro a qualche cosa di vivo ed essenziale che si annida nel soggetto, cioè nell’uomo che ha i suoi bisogni e i suoi dolori, e sente insomma la sua vita e ha l’ansia degli ostacoli che incontra nella sua via, e il tormento de’ peccati che son suoi e l’angoscia della sua propria infelicità e della morte che falcerà anche lui, proprio lui, come ha mietuto infinite altre vite; qualche cosa, che trae l’uomo verso la vita, in cui può essere la sua salvezza; e gli preme dentro, e lo spinge a muoversi, ad andar incontro a codesta vita, che non è in natura, ma è la vita dello spirito: qualche cosa che pare seconda natura, una grazia, quasi virtù ricevuta gratuitamente e senza nulla aver fatto per conquistarla, e che pure non è quella immediatezza che toglie la libertà, e con essa ogni merito, allo spirito, abbassando questo a cosa affatto naturale.

Giovanni Gentile, L'attualismo, edizione Bompiani, 2014, pag. 1076 - 1077

"Quando col cristianesimo sorge un nuovo concetto della vita ..." è un'affermazione del tutto gratuita e priva di argomentazione. Che cosa si intende per "un nuovo concetto della vita"? Il cristianesimo porta il concetto ideologico di schiavitù elevato a volontà di Dio.

La schiavitù, da condizione sociale viene elevata dal cristianesimo a fondamento religioso delle relazioni fra gli uomini e la schiavitù sarà esercitata dal cristianesimo fino a pochi decenni fa e usata dal fascismo nelle occupazioni coloniali.

La nuova realtà della schiavitù, per volontà di Dio, è la guerra di Dio contro l'uomo.

Dio che combatte la torre di Babele della cultura umana. Una nuova realtà che si attua, come dice Gentile, solo con la "buona volontà" di accettazione dello schiavismo voluto da Dio cominciando a negare la vita materiale dell'uomo per parlare della "vita spirituale" che allontana l'uomo sia dalla realtà vissuta sia dai processi storici che hanno costruito la condizione presente.

Una vita spirituale che ha "molto maggiore importanza del sapere razionale e della filosofia dei dotti.".

Giovanni Gentile riprende Paolo di Tarso:

26 Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. 27 Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, 28 Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, 29 perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.

Paolo di Tarso, 1 Lettera ai Corinti 1, 26 - 28

La base teologica della schiavitù di Paolo di Tarso viene fatta propria da Giovanni Gentile. Giovanni Gentile se ne serve per legittimare lo schiavismo proprio dell'ideologia fascista che controlla gli uomini mediante la negazione dell'importanza della vita materiale ed elevando a modello quel sentimento di "dipendenza impotente" che Dio richiede all'uomo e che lo Stato fascista pretende dall'uomo.

Giovanni Gentile parla di "amore", dello schiavo per il padrone; di "fede" dello schiavo nel padrone nel padrone; della speranza dello schiavo nel padrone. Si tratta di strumenti di controllo emotivo dell'uomo. Strumenti che si sostituiscono alle catene fisiche per creare una dipendenza obbediente che consenta, al gestore di tale obbedienza, di usare gli uomini ridotti in schiavitù per combattere tutti quegli uomini che non sono ancora ridotti all'obbedienza.

Concetti che, come dice Giovanni Gentile, non sono definiti perché, se si definissero, svelerebbero la loro vera natura agli uomini ed è bene che tali concetti siano indefiniti in modo che ogni schiavo possa riempire quei concetti con le proprie aspettative soggettive mentre, al contrario, l'utilizzatore di schiavi riempie quei concetti del proprio significato mantenendo inalterata la relazione padrone-schiavo.

Qualche cosa di essenziale che si annida nel soggetto, dice Gentile, che alimenta in lui l'ansia degli ostacoli, il tormento dei peccati e l'angoscia della sua infelicità e della sua morte. Si tratta di catene che creano dipendenza altrettanto violente che le catene fisiche. Solo che le catene fisiche si vedono mentre, la coercizione emotiva fatta di angoscia, infelicità, tormenti dei sentimenti, sensi di colpa e infelicità appaiono allo schiavo come naturali, imposte dalle circostanze e non dalla violenza di chi vuole trasformarlo in schiavo.

E poi la paura della morte.

Tutto questo trae l'uomo verso una vita di sottomissione. Qualche cosa che appare una seconda natura, una grazie, per la quale lo schiavo ringrazia il proprio padrone. E il ringraziamento appare come una virtù, una benevolenza ricevuta gratuitamente dal proprio padrone.

Appare come se lo schiavo non avesse fatto nulla per conquistare quella benevolenza e non si rende conto che quella benevolenza è stata conquistata con la sua rinuncia ad essere un uomo preferendo essere uno schiavo sottomesso. Non è gratis quella benevolenza. Lo schiavo l'ha pagata con la sua vita.

Tanto più il bestiame devierà dalla strada che porta al macello, tanto più forte i guardiani lo bastoneranno.

 

24 aprile 2024

Pensare il mondo

La forma fisica è solo una forma. Noi immaginiamo tutto riducendo la realtà a forme o descrizione perché solo in questo modo interpretiamo il mondo. E' la vittoria di Zeus contro Crono che ha imposto la forma (ragione) all'interno dell'azione.

Noi viviamo la forma e ogni volta che alteriamo la percezione e percepiamo cose "strane" la nostra mente le trasforma in forme a cui diamo un nome e le riduciamo a quanto noi conosciamo. Dopo entra in funzione il nostro desiderio e troppo spesso (fino alle allucinazioni della malattia mentale) finiamo per descrivere il mondo che desideriamo anziché sospendere il giudizio nei confronti del mondo.

In questo modo finiamo per vivere in un mondo tutto nostro, popolato dei nostri desideri e finiamo per separarci dal mondo della realtà. Troppe persone sono talmente affezionate ai loro cari morti che spesso li vedono materializzarsi in sogno o in allucinazioni, spesso anche in allucinazioni tattili. Poi, quando raccontano, riempiono le loro sensazioni di enfasi e sono talmente convinte della realtà che immaginano da alimentare una fede in una realtà immaginaria.

Se una persona crede o ha fede, io non ci posso fare nulla, ma non venga a dire che quello è reale perché è solo frutto del suo desiderio che spesso sfocia in una malattia mentale anche se non è debilitante psicologicamente.

 

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23 aprile 2024

Dall'undicesima fatica di Beppi di (o da) Lusiana:
il giardino delle Esperidi

Oggi Beppi di (o da) Lusiana ha lasciato il suo corpo fisico.
Mi ha accompagnato per oltre 35 anni facendomi vedere, nella pratica, il significato della parola "onore" e il significato della parola "passione".

Dall'undicesima fatica di Beppi di (o da) Lusiana:
il giardino delle Esperidi

[...]

Beppi fu assalito da quella sensazione e poi attraversato dall'emozione di quel vissuto. Guardò l'anziano negli occhi e chiese: "Ma voi, al di là di chi siete o potreste essere; che cosa volete da me?"

"Devi restituire quello che hai preso," disse l'altro anziano "ma non puoi restituire quanto hai preso se non riesci a ricordare che cosa hai preso, perché lo hai preso e dove hai nascosto quello che hai preso."

Un giudizio non dissimile va fatto di quella che chiamiamo libertà d'insegnamento. Essendo fuor di dubbio che la sola verità debba informare le menti, perché in essa sola sta il bene, il fine e la perfezione delle nature intellettuali, l'insegnamento non deve perciò dettar altro che il vero, tanto a chi l'ignora quanto a chi lo sa, affinché ne rechi agli uni la notizia, la conservi negli altri. Per questa cagione è stretto dovere degli insegnamenti affrancare gli animi dall'errore, e premunirli contro di esso mediante efficaci argomenti. Dal che apparisce, essere al tutto contraria alla ragione, e tale da pervertire totalmente le intelligenze, quella libertà di cui parliamo, la quale si arroga una sconfinata licenza d'insegnar ciò che le piace; licenza che ai cittadini il pubblico potere non può accordare senza fallire ai suoi doveri. Tanto più che l'autorità dei maestri ha grande influenza sopra i discepoli, e raro è assai che questi possano discernere da se stessi se le dottrine di quelli siano vere o false. E' necessario dunque, che anche questa libertà, perché sia onesta, contengasi entro certi confini, e ciò per non lasciare impunemente che in istrumento di corruttela si converta il magistero. Il vero poi, che ha da essere l'unico oggetto dell'insegnamento, si distingue in due specie, naturale e rivelato. Le verità naturali, quali sono i primi Princìpi e le prossime conseguenze che ne trae la ragione, formano nell'ordine delle idee il patrimonio comune del genere umano: e poiché su quei veri riposano, come su fondamento saldissimo, morale, giustizia, religione, lo stesso umano consorzio, sarebbe la cosa più empia del mondo e più stolidamente disumana permettere che questo sacro retaggio sia impunemente dilapidato. Né va conservato meno gelosamente il preziosissimo e santissimo tesoro della verità che conosciamo per divina rivelazione. Per molte luminose prove si giunge a stabilire, come usarono spesso gli Apologisti, certi punti principalissimi, quali sono: che Iddio ha divinamente rivelato alcune verità; che per rendere testimonianza alla verità l'Unigenito Figlio di Dio si è incarnato; ch'Egli ha fondato una società perfetta, cioè la Chiesa, della quale è capo Egli stesso, e con la quale promise di rimanere sino alla consumazione dei secoli. Tutte le verità insegnate col divino suo labbro Egli volle affidate a questa società, con ordine di custodirle, difenderle e autorevolmente dichiararle; comandando nel medesimo tempo a tutti i popoli di credere e obbedire alla Chiesa sua, come a Lui stesso, pena, chi facesse il contrario, l'eterna dannazione. Così è chiaro, che Iddio è all'uomo il migliore e più sicuro maestro, fonte e principio d'ogni verità: è l'Unigenito, ch'è nel seno del Padre, è via, verità, vita, luce vera che illumina l'uomo, e di cui tutti gli uomini devono essere docili ed ossequiosi discepoli. "E saranno tutti ammaestrati da Dio" (Giovanni, VI, 45)"

Tratto da: Leone XIII, Enciclica Libertas, 20 giugno 1888

L'anziano alla destra si rivolse a Beppi e disse: "Erano tempi in cui si esprimevano instabili equilibri. L'Italia era stata unificata e il nuovo Stato da un lato continuava a rafforzare le vecchie gerarche, dall'altro lato aveva l'esigenza di un nuovo insieme di persone, culturalmente preparate. Si chiedeva come fosse meglio prepararle. Murat a Napoli, settanta anni prima, aveva imposto l'idea di una scuola pubblica, obbligatoria e gratuita, sia per uomini e per donne (un concetto inconcepibile per la chiesa cattolica) che doveva fornire a tutti "uguaglianza di opportunità" valorizzando gli specifici talenti. Cosa diversa dalla dipendenza dell'uomo dal "sapere innato dato da Dio" che alimentava la dipendenza delle pecore dal gregge e dal pastore che le istruiva affinché fossero pecore che si comportavano da pecore. Ciò che percorreva la penisola non era il "vento dell'Unità d'Italia", era il vento di un futuro possibile a cui la chiesa cattolica non era ammessa. La chiesa cattolica ancora ricordava le parole di Giuseppe Garibaldi: "Che diavolo di libertà vuole un popolo che tutti i giorni va a prostrarsi a' piedi d'un prete, piedistallo di tutte le tirannidi e soldato del più atroce de' tiranni d'Italia? Io crederò che il nostro popolo vuol essere libero quando lo vedrò cambiar la bottega di S. Petronio in un asilo di indigenti, quando, sulla chierica del negromante buffone, lo vedrò infrangere il fiasco di S. Gennaro." Impedire alle persone di essere istruite, nemmeno Ladone avrebbe potuto pensare a mostri così paurosi e potenti capaci di impedire agli Esseri Umani di accedere al Giardino delle Esperidi."

Quel nome fece sussultare Beppi. Un ricordo, una sensazione, lo aveva assalito. Il ricordo del Giardino dai diecimila fiori e diecimila tipi di alberi in un orizzonte infinito di beatitudine dove ogni frutto apriva gli orizzonti della mente e alimentava il desiderio di esplorare l'universo.

"Ricorda?" chiese l'anziano alla sinistra di Beppi. La donna continuava a fissarlo. Beppi si sorprese a pensare: "Io questa donna l'ho vista. L'ho vista ancora, ma non qui. Non la ricordo a gestire questo ristoro." L'anziano alla destra rispose all'altro anziano "Non era ancora nato. La storia che gli ho raccontato gli è estranea, Il sentiero su cui camminò inizierà dopo, ma ancora la premessa di quel cammino non è completata.

"E allora prosegui." Lo invitò l'anziano alla destra di Beppi.

"Di tale cristiana istruzione appare evidentemente cresciuta la necessità sia da tutto l'andamento dei tempi e dei costumi moderni, sia specialmente da quelle pubbliche scuole, prive di ogni religione, dove si tiene quasi per sollazzo il deridere le cose più sante, e del pari sono aperte alla bestemmia e le labbra dei maestri e le orecchie dei discepoli. Parliamo di quella scuola che si chiama per somma ingiuria neutra o laica, ma che non è altro che tirannide prepotente di una setta tenebrosa. Un siffatto giogo di ipocrita libertà voi già denunciaste ad alta voce e intrepidamente, o Venerabili Fratelli, massima in quei paesi dove più sfrontatamente furono calpestati i diritti della religione e della famiglia, anzi soffocata la voce stessa della natura, che vuole rispettata la fede e il candore dell'adolescenza"

[Pio X, Enciclica Editae saepe Dei, 26 maggio 1910].

"Pensare alle persone come create da Dio" aggiunge l'anziano alla sinistra di Beppi "rende la scuola uno strumento con cui controllare le persone e non uno strumento che necessita ai cittadini per il loro sviluppo intellettuale e culturale. Quando gli uomini pensano a sé stessi come "creati da Dio" sono convinti che la loro intelligenza e la loro cultura sia un "dono di Dio" e per sfruttare quel "dono" si fanno "furbi" costringendo altri uomini a non sviluppare la loro cultura e la loro conoscenza: "guarda io che bravo che sono, tu sei stupido!" e questo è l'atteggiamento che hanno nei confronti dei ragazzi. I ragazzi sono stupidi. Non sanno. Loro, al contrario sanno e anziché usare quel poco di conoscenza che hanno per aiutare i ragazzi, preferiscono entrare in concorrenza conflittuale con loro, umiliandoli, per promuovere sé stessi come ente superiore uguale a Dio. C'è un altro modo per pensare la scuola. Un modo che si sta facendo largo nella coscienza delle persone. Un modo che come un Ladone dalle cento teste inizia ad entrare nell'immaginario collettivo di una nazione giovane dai passi incerti."

"In queste generalità rimane a parere mio sufficientemente indicatala possibilità dell'educazione e il valore proprio dell'istruzione come mezzo educativo. Perché istruire non vuol dire ammaestrare teoricamente circa i possibili casi della vita, né comunicare le massime cui le particolari operazioni devano essere in seguito conformate, né tampoco coartare la volontà a divenire docile istrumento di passiva esecuzione, ma invece adoperarsi perché nello svolgimento interiore, che mette capo nella personale autonomia, prevalgano quegli appunto fra gli elementi della vita spirituale, nei quali si prepara il predominio dell'ideale etico. Le operazioni educative sono adunque indirette, in quanto che non si ha in mira di ottenere per mezzo loro il nudo effetto dell'imitazione, ma sì di promuovere i principi interiori della retta scelta e della retta operazione. Attività ordinata, rivolta a produrre attività, ecco il preciso assunto del compito educativo."

Antonio Labriola, Tutti gli scritti filosofici, Dell'insegnamento della storia, Editore Bompiani, 2014 pag. 934

"La lotta è forte ed atroce." continua l'anziano a sinistra di Beppi "I cattolici temono che una diversa istruzione scolastica faccia perdere i loro fedeli, specialmente i ragazzi che non vengono più indottrinati e costretti a credere nella loro superiorità di razza in quanto cattolici. I cattolici sono convinti che l'imposizione della loro fede passi attraverso l'insegnamento scolastico e prescolastico. Questo lo credono anche chi vorrebbe allontanare i cattolici dall'insegnamento scolastico. In realtà, la fede che porta alla sottomissione viene imposta mediante la percezione, da parte del feto e del neonato, della struttura emotiva della madre e dell'ambiente parentale prima ancora che il bambino impari a parlare. Tuttavia, la chiesa cattolica non vuole perdere il controllo sulla scuola come non vuole perdere il controllo della struttura sanitaria e delle strutture carcerarie che alimentano il loro potere di controllo sulle persone fragili, deboli e facilmente utilizzabili per giustificare il loro potere nella società civile."

"Ma dove non potremo mai essere d'accordo è in tutto ciò che vuol comprimere, menomare, negare quel diritto che la natura e Iddio hanno dato alla famiglia e alla Chiesa nel campo dell'educazione. Su questo punto Noi non vogliamo dire di essere intrattabili, perché la intrattabilità non è una virtù, ma soltanto intransigenti, come non potremmo non essere intransigenti se ci domandassero quanto fa due più due. Fa quattro e non è colpa nostra se non fa né tre, né cinque, né sei, né cinquanta. Quando si trattasse di salvare qualche anima, di impedire maggiori danni di anime, ci sentiremmo il coraggio di trattare col diavolo in persona. Ed è proprio per impedire un male maggiore che, come tutti hanno potuto ben sapere, in qualche momento abbiamo trattato, allorché si decideva la sorte dei Nostri cari esploratori cattolici; abbiamo fatto dei sacrifici per impedire mali maggiori, ma abbiamo documentato tutto il cordoglio che sentivamo per essere costretti a tanto"

[Pio XI, Discorso agli allievi del collegio Mondragone, 16 maggio 1929].

"Ed è questo il punto" continua l'anziano alla sinistra di Beppi "il controllo militare della scuola è il controllo militare dell'educazione che, anche se non è funzionale per imporre la fede cattolica, è funzionale ad impedire ai ragazzi di uscire dall'educazione cattolica affinché continuino a prostrarsi confidando in Dio anziché far uscire la forza della cultura e della conoscenza da sé stessi. La lotta si faceva sempre più serrata."

Il problema dell'educazione è un problema pratico e difficile, e conviene distinguerne gli elementi essenziali. La scuola riceve delle individualità già in qualche modo formate, dei subbietti formati, e ogni parola che il maestro dice, trova una rifrazione nella mente del fanciullo. Il maestro si deve preoccupare di tutto ciò che v'è d'erroneo nell'educazione, e fare che qualunque sua azione educativa sia miglioratrice, modificatrice; che sia sorrettrice delle tendenze naturali del fanciullo, non abolitrice. La questione della scuola popolare non è questione puramente amministrativa, ma sociale e morale. Col crescere degli anni cresce la reazione all'azione educatrice, e cresce coll'individualità. L'educazione non deve servire a deprimere l'individualità, ma deve convertirla in persona. E se si è combattuta l'educazione dei cenobi [religiosi cattolici], ciò non fu per spirito anticlericale, ma perché la loro educazione deprimeva l'individualità. La personalità ha un valore infinito, e senza di essa non vi è né libertà, né morale. L'azione educativa che ha luogo nel periodo compreso tra la fanciullezza e la maturità si converte in personalità umana. La nostra disciplina rispetta l'individualità, perché l'istruire non è rifare da capo tutta la vita intellettuale, ma è dirigere le attitudini naturali dell'individuo.

Antonio Labriola, Tutti gli scritti filosofici, Lezioni di pedagogia, Editore Bompiani, 2014 pag. 1017

"La lotta era in corso" disse l'anziano alla sinistra di Beppi mentre l'anziano alla destra annuiva "la differenza non stava nelle idee, ma nel denaro e nel potere sociale che la chiesa cattolica aveva contro chiunque avesse idee diverse dall'imposizione della sottomissione."

Beppi ascoltava attentamente, aveva intuito che questo era solo il prologo e che stava preparando una storia che aveva costretto le sue emozioni a trasformarsi per costruire e legittimare una prospettiva di futuro che qualche potenza stava negando agli uomini.

--continua nell'undicesima fatica di Beppi da Lusiana---

 

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22 aprile 2024

Riflessioni sulla Titanomachia nella Teogonia di Esiodo

Riflessioni sulla Titanomachia nella Teogonia di Esiodo

Si è sempre riflettuto molto poco sul Mito e sul significato delle "guerre" descritte nel mito.

Come se tutto fosse riconducibile al concetto di guerra del mondo moderno. Nel Mito si parla di "contraddizioni" descritte come conflitto capaci di generare il futuro che oggi noi abitiamo. Le guerre moderne, le guerre di annientamento e di genocidio che vediamo anche ai giorni nostri, sono estranee al mito, appartengono al delirio di onnipotenza della bibbia cristiana.

 

22 aprile 2024

Riflessioni sulla guerra e la violenza

Tanto più si venderanno le prospettive di risolvere i problemi mediante la guerra e l'annientamento, tanto maggiore sarà la distruzione del presente. Non solo per chi viene sterminato, ma anche per lo sterminatore che sarà sterminato a sua volta.

L'aumento della povertà, della disperazione e dei senza tetto negli USA è direttamente proporzionale alle persone che hanno ammazzato in giro per il mondo.

Vendere la prospettiva di risolvere i problemi mediante la guerra significa alimentare la pulsione psichica dell'annientamento. Una pulsione psichica che si esprime in maniera uguale nell'individuo che accoltella la donna che lo vuole lasciare, come nel sistematico genocidio messo in atto da Israele nei confronti dei Palestinesi e delle popolazioni del Medio Oriente.

Israele gioca sulla contrapposizione fra Sciiti e Sunniti per impedire lo sviluppo delle popolazioni arabe; per contro, le popolazioni arabe vivono ancora lo stato mentale della nazione colonizzata e non sono in grado di liberarsi dall'identificazione col colonizzatore inglese.

La paura che vivono di perdere il controllo interno della loro "popolazione", liberando il potenziale sociale le costringe in una posizione psicologica di sudditanza, ne paralizzano lo sviluppo sociale ed economico. Una condizione psicologica che viene sfruttata dai paesi occidentali per destabilizzare quei paesi, creando conflitti interni, in funzione della supremazia di un occidente che è solo forma ed apparenza.

Tanto più sciiti e sunniti continueranno a vivere una situazione conflittuale, tanto maggiori saranno le possibilità di Israele di macellarli come bestiame in un mattatoio.

Vendere la possibilità di risolvere la contraddizione mediante la vendita di armi, significa vendere l'impossibilità di risolvere le contraddizioni e prepararsi ad essere macellati.

Tanto più l'informazione mette alla gogna l'uomo che ha accoltellato la moglie anziché mettere alla gogna le cause che lo hanno indotto a farlo e tanto più l'informazione alimenterà l'idea che accoltellare il più debole è un modo per risolvere i problemi sociali. Tanto più cresceranno i bulli che risolveranno i loro problemi a colpi di coltello o spacciando droga. Per loro, tutto il mondo deve essere debole affinché loro, come Dio, possa trionfare.

Gli USA hanno dichiarato di dare 60 miliardi di dollari all'Ucraina per la guerra. In realtà danno 60 miliardi di dollari alle loro industrie di armamenti affinché forniscano armi all'Ucraina che verrà indebitata di altri 60 miliardi di dollari nei confronti degli USA.

 

22 aprile 2024

Riflessione su Pausania e i miracoli

La miracolistica e la tradizione della guarigione era presente nel mondo antico ben prima dei cristiani e se i cristiani hanno usato le loro leggende miracolistiche per affermare la superiorità del loro Gesù, ben più antica è la tradizione che attribuisce le guarigioni all'intervento degli Dèi.

Vale la pena di leggere Pausania che ricorda come molti templi furono innalzati agli Dèi per il loro intervento in soccorso degli uomini.

Pausania, verso la fine del 200 d.c. racconta dei templi ancora in funzione in Grecia. Parlando dei templi conserva anche qualche accenno ad antiche pratiche.

Pausania è uno scrittore, un viaggiatore, molto tardo e siamo vicino al tramonto della Grecia Antica, in particolare l'Arcadia una regione impervia abitata da pastori e, ai tempi di Pausania, molti templi sembravano abbandonati.

Scrive:

Figalia è circondata da monti: a sinistra ha il così detto Cotilio, mentre a destra ce né un altro, il monte Eleo, proteso a difenderla. Il Cotilio dista circa quaranta stadi dalla città, su questo monte c'è una località chiamata Basse e il tempio di Apollo detto Epikourios: il tempio stesso e il tetto sono di marmo.

Questo tempio può essere anteposto a tutti quelli che sono nel Peloponneso, sebbene dopo quello di Tegea, per la bellezza del marmo e per le sue proporzioni armoniose. Il nome fu attribuito ad Apollo per aver questi prestato aiuto in occasione di una pestilenza, cosi come dagli Ateniesi ricevette la denominazione di Alexikakos per aver stornato la peste da loro.

Egli fece cessare la peste anche fra i Figalesi al tempo della guerra dei Peloponnesii e degli Ateniesi e non in un altro momento: ne sono prove sia i due epiteti di Apollo, che hanno un significato simile, sia il fatto che Ictino, l'architetto del tempio di Figalia, fu contemporaneo di Pericle e costruì per gli Ateniesi il cosiddetto Partenone. Nel corso della mia narrazione ho già detto che la statua di Apollo si trova nell'agorà di Megalopoli.

Tratto da Pausania, Guida della Grecia, L'Arcadia, Editore Lorenzo Valla, 2003, p. 223

Molti passi in Pausania sono interessanti, non solo per conoscere com'erano onorati gli Dèi nel II secolo d.c. ma come ancora erano vive le antiche tradizioni nel secolo che avrebbe visto, subito dopo, le distruzioni etiche, morali e fisiche inflitte dai cristiani al mondo antico.

 

22 aprile 2024

Pausania, l'Arcadia

Di Pausania, il geografo viaggiatore, non si conosce quasi nulla. Si sa che visse nel II secolo e che morì a ridosso del III secolo d.c..

Nel 170 d.c. venne distrutto il tempio di Demetra ad Eleusi. Tale distruzione, storicamente documentata, di cui parla Pausania è uno degli indizi che collocano Pausania in quel secolo

Di lui si conoscono i libri di viaggi che ha scritto in una Grecia che appare decadente anche se in molte città che descrive la rievocazione del Mito è ancora viva.

Quando Pausania scrisse i suoi resoconti di viaggio attraverso la Grecia, questi andarono praticamente dimenticati e si iniziò a riprenderli attorno al VI secolo d.c.

Pausania ci regala gli "ultimi frammenti del Mito in Grecia" in ambito religioso. Quei frammenti sono stati rielaborati per adattarli ad ogni città antica in un'epoca di decadenza storica e culturale.

Io ho l'VIII libro che parla dell'Arcadia una delle regioni più desolate del Peloponneso. La terra di Pan.

In questo momento me lo sto guardando e trasmette una sensazione fra ricordo e decadenza. Si potrebbe dire che Pausania, per quanto riguarda l'Arcadia, trasmette la sensazione di "un tempo sospeso". Nel tempo sospeso altri tempi agiscono trasformando il presente, ma la sensazione è che quel "tempo sospeso" stia per ricominciare a riprendere il suo corso.

 

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21 aprile 2024

Cosa significa tornare nella Natura?
L'individuo che vive nel mondo - Seconda Parte

 

21 aprile 2024

Il corpo

Il corpo appartiene alla persona perché il corpo è la persona. Il tempo del corpo appartiene alla persona, perché le trasformazioni del corpo sono un patrimonio della persona.

Ogni limitazione all'uso del proprio corpo e ogni obbligo imposto al corpo contro la volontà, i bisogni e i desideri del corpo, sono imposizioni schiaviste al corpo. Atti criminali che minano la libertà dei corpi di abitare il mondo.

 

21 aprile 2024

Esopo e la proprietà privata

La preda, a chi appartiene?

E' la domanda che si pone Esopo.

La preda, in questo caso, è una pecora. La domanda è: a chi appartiene la pecora?

Secondo l'impostazione iniziale che ne dà Esopo, la pecora appartiene al gregge. La pecora non vive nel gregge, ma appartiene al gregge. Per estensione si potrebbe dire che il gregge appartiene al pastore, ma di questo aspetto non c'è traccia in questa favola di Esopo.

Il lupo non ha catturato una pecora, ma, secondo l'impostazione di Esopo, il lupo ha "rubato" una pecora.

Fin dall'inizio della favola Esopo sottolinea che l'oggetto che appartiene ad un soggetto esterno dall'oggetto stesso, è stato rubato.

Per estensione diciamo che il gregge ha rubato la pecora. Per questo motivo, secondo Esopo, la pecora appartiene al gregge.

Il lupo ruba la pecora al gregge. Non cattura la pecora, ma la ruba.

In questo momento noi abbiamo due livelli di furto. Il primo fatto dal gregge che ha fatto propria la pecora e il secondo fatto dal lupo che ha rubato la pecora al gregge.

Scrive Esopo:

Un lupo aveva rubata una pecora dal gregge e la trascinava nel suo covo, quando gli si fece incontro un leone e gliela portò via. Tenendosi a rispettosa distanza, il lupo gli gridò: "Bell'ingiustizia! mi porti via quel che è mio!". E il leone, ridendo: "Già! perché tu l'avevi avuta secondo giustizia, da un amico ...".

[Tratto da: Esopo, Favole, "Il lupo e il leone", Edizione BUR, 1982, n. 227, pag.255]

Il terzo incomodo è il leone che "ruba" la pecora al lupo e se ne appropria.

In tutto questo contendersi la pecora; la pecora è l'unico soggetto che non parla. Non ha diritto di parola, ha solo il ruolo di oggetto muto, preda, che i soggetti si contendono.

Quando il leone porta via la pecora al lupo, il lupo protesta perché il leone, più forte, lo ha privato della sua preda.

Il lupo ritiene di aver subito un'ingiustizia perché il leone, anziché andare a prendersi una pecora dal gregge, preferisce portargli via la pecora che lui ha sottratto al gregge.

L'ingiustizia, di cui parla il lupo, non è relativa al leone che gli ha sottratto la pecora, ma consiste nella scelta del leone che, anziché scegliere di andare a prendersi una pecora dal gregge, ha preferito toglierla al lupo.

Ciò che il lupo ignora è che anche lui può diventare una preda e, in questo caso, il leone gli ha predato la preda.

L'insegnamento di Esopo è semplice: c'è sempre qualcuno più forte che ambisce a trasformarti in preda e non esiste giustizia quando il predatore decide di trasformarti in preda.

O reagisci in quanto preda, evitando di essere predato o accetti la predatura da parte del predatore.

 

21 aprile 2024

Galan ex Presidente della Regione Veneto

Quest'uomo fece guerra ai Pagani. Prese in giro il Bosco Sacro e minacciò di denunciarmi perché in una certificazione notarile dichiarai di essere il responsabile, con la qualifica di "Pontefice" della Federazione Pagana. Secondo la sua infinita ignoranza io avrei usurpato il titolo di "Pontefice" al suo padrone in Vaticano.

Era una sorta di "padrone del Veneto" e fu scoperto a rubare e ancora non ha restituito il mal tolto. Era amico e complice di Silvio Berlusconi e di dell'Utri. Non solo rubò, ma mentì per salvare il suo padrone Silvio Berlusconi.

Io non so se è intervenuta la "magia", ma sicuramente i suoi atti e le sue scelte hanno determinato il suo destino da miserabile.

Non fu perseguito per le vigliaccate fatte a noi, ma quando si è abituati a fare vigliaccate, inevitabilmente, prima o poi, si fa la vigliaccata che ti presenta il conto.

Buon Galan a tutti coloro che si comportano da miserabili.

[fonte: Corriere della sera on line]

 

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20 aprile 2024

Riflessione sull'olocausto

L'ideologia del genocidio appartiene all'ideologia cristiana che è, indifferentemente, ideologia ebrea, cristiana e nazista.

Il concetto secondo cui l'uomo è creato da Dio e, in quanto tale, una proprietà di Dio che Dio e le chiese cristiane quali rappresentanti di Dio in terra possono macellare a piacimento perché "i poveri li avrete sempre con voi e potete far loro del bene ogni volta che vorrete!" è un'idea prettamente ebrea e cristiana.

Possedere gli individui, come concetto religioso, è un concetto esclusivamente biblico, alla base di tutta l'ideologia cristiana.

Senza qualcuno da identificare come artefice del male e poterlo perseguitare e sterminare, i cristiani non sono in grado di compattare il loro gregge di fedeli perché dovrebbero discutere dei contenuti della loro fede di cui sono privi.

Nazismo e cristianesimo furono un tutt'uno ideologico nell'attività di strage degli ebrei, degli zingari, degli omosessuali e dei comunisti. Si tratta di figure sociali a cui attribuire ogni male e ogni nefandezza per poter giustificare il loro diritto a sterminarli.

La tecnica è la stessa usata dal Dio degli ebrei e dei cristiani che accusa gli uomini di malvagità, senza che questa accusa abbia un qualche fondamento giuridico, e poterli macellare secondo il proprio capriccio e il proprio tornaconto personale.

Ciò che gli storici fingono di non vedere è che nazismo e cristianesimo non furono alleati nella seconda guerra mondiale, ma erano la stessa cosa che esprimeva la medesima ideologia propria di vangeli e bibbia. Da quella medesima cosa, volta al genocidio dell'umanità (l'Italia entrò in guerra con il proposito di sterminare gli slavi per la supremazia della razza italica), quando la fortuna del nazismo iniziò a declinare, i cristiani finsero di allontanarsi. Tuttavia la chiesa cattolica e il Vaticano operarono per mettere in salvo gli assassini nazisti

Scrive Goldhagen in "Una questione morale - La chiesa cattolica e l'olocausto":

La responsibilità morale di gran parte dei vescovi e sacerdoti cattolici che accordarono il proprio sostegno alla tirannide e all'antisemitismo si accompagna alla responsabilità politica per attività volte a lavorire la causa della tirannide e della predicazione antisemita. A riguardo nessuno reca un più gravoso fardello di responsabilità dei due pontefici, Pio XI e Pio XII (quando era segretario di stato vaticano rei di aver riservalo buona accoglienza all'ascesa dei nazisti al potere, evento che aprì la strada all'annientamento delle istituzioni democratiche. Il Concordato costituì di fatto la prima legittimazione politica di Hitler e del suo regime.

Ciò fece dei due pontefici e di quella Chiesa che rappresentarono negli anni Trenta (fino a un parziale, tardivo ripensamento) un potente sussidio politico per il regime. In una predica del 1937, il cardinale Faulhaber vantava i meriti della Chiesa e del Concordato nel rafforzare il nazismo: In un periodo in cui i capi delle maggiori nazioni mondiali guardavano la nuova Germania con freddo riserbo e notevole diffidenza, la Chiesa cattolica, la più grande potenza morale del mondo, espresse per mezzo del Concordato la propria fiducia nel nuovo governo tedesco. Quest'atto ebbe un'importanza immensa per la reputazione del nuovo governo all'estero.

La responsabilità politica dei pontefici è condivisa dal clero della Chiesa cattolica tedesca che, tranne poche eccezioni, contribuì a legittimare il nazismo. Ciò vale, in termini generali, anche per le chiese di Italia, Francia, Slovacchia, Austria e Croazia, che non fecero mancare il proprio sostegno ai regimi criminali dei rispettivi paesi.

Le responsabilità politiche della Chiesa per una violazione come quella di predicare a milioni di persone una rappresentazione calunniosa degli ebrei, istigandole così a sentimenti di rifiuto e di ostilità, sono talmente grandi che non richiedono commenti. Il Vaticano e le varie chiese nazionali europee - in Germania, Polonia, Francia, Italia e altrove - diedero spazio nei loro giornali e periodici alle più feroci diffamazioni antisemite, tra cui, in particolare, l'identificazione degli ebrei con la minaccia bolscevica. Al termine del suo studio su Chiesa cattolica polacca e antisemitismo, Ronald Modras si sofferma sulla predicazione antisemita del clero e sulle sue responsabilità per la violenza che contribuì a scatenare:

Nel dilagante antisemitismo che imperversava in Polonia nella seconda meta degli anni Trenta, il clero cattolico, a giudicare dalla stampa religiosa e dai pronunciamenti dei vescovi, non assolse al ruolo di spettatore innocente di astante passivo. Insieme ai nazional democratici, esso ne fu parte integrante, come attestato dai loro avversari liberali e come conferma l'intera documentazione da me visionata. Anche quando la gioventù nazionalista tradusse in atti violenti l'ideario antisemita, mai si udirono aperte denunce da parte dei rappresentanti della Chiesa e della stampa cattolica. Invece di condannare senza mezzi termini la violenza, i prelati preferirono argomentare il proprio antisemitismo con spiegazioni che servivano, in ultima istanza, a giustificarlo.

Predicare ai cattolici che tutti gli ebrei erano colpevoli della crocifissione di Gesù - probabilmente la più nefasta fra tutte le montature antisemite - costituiva la linea ufficiale della Chiesa. Odio e avversione antisemita erano radicati nell'impianto dottrinale, teologico e liturgico della Chiesa cattolica e distribuiti in dosi variabili ai fedeli, in Polonia come negli altri paesi europei, annualmente, settimanalmente e quotidianamente: il periodo di più fervida agitazione antisemita era, ovviamente, la settimana santa precedente la Pasqua, quando la Chiesa rivolgeva direttamente la propria collera contro coloro che, con anatema liturgico, erano definiti i "perfidi" responsabili della morte di Gesù.

I nazisti trovarono negli insegnamenti della Chiesa un terreno talmente fertile da attingere regolarmente e con naturalezza al frasario antisemita cristiano onde facilitare, da un punto di vista politico e culturale, la diffusione e il rafforzamento del proprio antisemitismo. Rivolgendo un messaggio natalizio a duemila bambini di Norimberga, nel 1936, Julius Streicher si limitava a mettere in moto senza sforzo quelle cognizioni cristiane che i fanciulli già possedevano: ""Sapete chi è il diavolo?" chiese alla muta trepidante platea. "L'ebreo, l'ebreo" risuonarono le voci di mille bambini".

Questa era solo una goccia in un infinito diluvio di lezioni ammannite dagli insegnanti nazisti ai loro già edotti allievi cattolici (e protestanti), che prevedeva tra l'altro cartelli situati all'ingresso delle città e nelle campagne in cui si denunciava la parentela tra gli ebrei e il diavolo della tradizione cristiana. Un anno prima, Streicher ricorreva a una delle immagini predilette del repertorio cristiano, dichiarando: "Solo un popolo è uscito vittorioso da questa guerra spaventosa, quel popolo il cui progenitore Cristo ha indicato nel Diavolo". Come decine di milioni di persone in Germania e in Europa, Streicher conosceva il Vangelo e riproponeva qui la famigerata impostura giovannea che vuole gli ebrei artefici della morte di Cristo: "voi che avete per padre il diavolo" mette in bocca a Gesù l'evangelista "e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui" Identificare gli ebrei con il diavolo dell'immaginano cristiano era il pane quotidiano...

Goldhagen "Una questione morale - La chiesa cattolica e l'olocausto", Editore Mondadori,2003, pag. 38, 39, 40

Gli ebrei si scontrano con i cristiani. I cristiani li sterminano per tener compatto il loro gregge ed indicare un nemico da combattere. Gli ebrei occidentali, conquistata una certa uguaglianza sociale, trovano le affinità ideologiche con l'ideologia positivista che diventerà uno dei supporti del razzismo mentre, gli ebrei russi saranno costretti a combattere per l'uguaglianza, loro negata dallo Zar, e parteciperanno alla Rivoluzione d'ottobre prima, alla resistenza russa contro l'invasione delle potenze occidentali e, poi, con Trozky al tentativo di colpo di Stato contro Stalin.

Stalin li sconfigge e li invita ad andare in Palestina, allora colonia Inglese.

Il libello, confezionato dalla polizia segreta zarista quale "I "Protocolli" dei "savi anziani" di Sion" diventa, in piccolo, una sorta di manuale di guerra per costruire il "Grande Israele".

Israele si costituisce come Stato Fondamentalista di religione ebraica e si pone l'obbiettivo di sterminare i Palestinesi cacciandoli dalla loro Terra.

E' difficile non cogliere, nell'attività di guerra e della propaganda di guerra ebraica contro i Palestinesi e gli Stati confinanti, cose come questa:

La vera scienza delle condizioni sociali, ai segreti della quale non ammettiamo i Gentili, convincerebbe il mondo che il lavoro e gli impieghi si dovrebbero assegnare a caste ben distinte, allo scopo di evitare le sofferenze umane derivanti da una educazione non corrispondente al lavoro che gli individui sono chiamati ad eseguire. Se essi studiassero questa scienza, il popolo si sottometterebbe volontariamente ai poteri governativi e alle caste di governo classificate da essi.

Date le condizioni attuali della scienza, che segue una linea tracciata da noi, la plebe, nella sua ignoranza, crede ciecamente nelle parole stampate e nelle illusioni erronee opportunamente ispirate da noi, ed odia tutte le classi che crede più elevate della sua. Ciò perchè essa non comprende l'ignoranza di ogni singola casta. Questo odio diventerà ancora più acuto quando si tratterà di crisi economiche, perché allora arresterà i mercati e la produzione.

Determineremo una crisi economica universale con tutti i mezzi clandestini possibili e coll'aiuto dell'oro, che è tutto nelle nostre mani. In pari tempo getteremo sul lastrico folle enormi di operai in tutta l'Europa. Allora queste masse si getteranno con gioia su coloro dei quali, nella loro ignoranza, sono stati gelosi sin dall'infanzia, ne saccheggeranno gli averi e ne verseranno il sangue.

Tratto da: Polizia segreta zarista, "I "Protocolli" dei "savi anziani" di Sion", Editore Roma - La vita Italiana, 1938, pag. 33

L'azione di Israele contro i paesi vicini, la sua attività di destabilizzazione, i finanziamenti e le protezioni offerte all'Isis contro la Siria e contro l'Iraq, trovano la loro definizione non solo nelle strategie del Grande Israele definite dalla Bibbia, ma anche nel testo diffamatorio contro gli ebrei dei "Protocolli dei savi di Sion". Non sono in grado di destabilizzare il mondo, ma i paesi confinanti, sì!

E' esattamente come se gli ebrei avessero fatto proprio il manuale della Polizia Zarista, usato dai nazisti come scusa per massacrarli, al fine di massacrare allo stesso modo libanesi, siriani, palestinesi e tutte le popolazioni che si frappongono all'espansionismo ebraico.

L'ideologia dello Stato di Israele è ideologia nazista come era di ideologia nazista chi volle sterminare gli ebrei dopo aver studiato la bibbia e i vangeli cristiani. Di ideologia nazista sono i cristiani che ora, anziché continuare a sterminare gli ebrei, volgono la loro attenzione per sterminare gli arabi destabilizzando tutti i paesi arabi impedendo loro il progresso economico e scientifico.

 

20 aprile 2024

La guerra di oggi

Quando guardate i fatti del mondo, le notizie, ricordate che i "contenuti strategici sulla conduzione della guerra" sono cambiati. Non siamo più alle idee sulla guerra di Carl Philipp Gottlieb von Clausewitz. Là era l'esercito prussiano contro Napoleone. Oggi viviamo la condizione che oscilla fra le regole della guerra finalizzate al genocidio, proprie dell'ideologia della bibbia fatta propria da ebrei e statunitensi, e le condizioni dell'oggettività dove la conquista della realtà è economica e tecnologica.

La cultura delle persone, all'interno dei singoli Stati, è la più poderosa arma per affrontare questo nuovo tipo di guerra. Assistiamo, da un lato chi immiserisce la cultura della propria popolazione per sentirsi più forte all'interno e all'esterno della propria nazione; dall'altro lato assistiamo a chi rende culturalmente più forte la propria popolazione per aumentare la propria forza all'interno e all'esterno della propria nazione.

Da un lato Dio vuole che le persone siano povere, sofferenti e ubbidienti, dall'altro lato le persone vogliono essere ricche e felici.

In questo momento, questi due modi di pensare sono in guerra fra di loro. Usano armi e strategie diverse e hanno una diversa visione del futuro.

Io non so chi fra i due riuscirà a prevalere, ma preferirei non ricevere bombe in testa anche se molti popoli saranno battezzati con bombe, stragi e distruzione.

 

20 aprile 2024

Il prigioniero

Se un prigioniero scava un tunnel per fuggire dalla prigione, è nel suo interesse che solo pochissimi conoscano l'esistenza di tale progetto affinché tale progetto possa andare a buon fine. Il suo scopo è quello di evadere da quella prigione.

Se un prigioniero scava un tunnel per fuggire dalla prigione e fa sapere a tutti che sta scavando quel tunnel allo scopo di evadere dalla prigione, il suo scopo non è quello di evadere dalla prigione, ma quello di acquisire notorietà nel carcere. Lui viene nominato come "quello che ha provato a fuggire", ma non è riuscito nell'intento. Un intento che non ha perseguito, non voleva perseguire, ma solo millantare.

Questo è anche nella vita sociale. C'è chi agisce e chi millanta. Le persone tendono a legittimare la millanteria perché per loro può diventare difficile osservare le azioni e da queste risalire ai sistemi di pensiero che le generano e che, troppo spesso, appaiono loro estranei.

 

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19 aprile 2024

Schiavitù e discriminazione

Il conflitto di pensiero fra la necessità di uguaglianza fra gli uomini e la necessità di alcuni uomini ad argomentare attorno al loro diritto di possedere altri uomini di cui, la scuola come Istituzione, deve, secondo quest'ultimi, sancire il loro diritto al dominio, è una costante nella storia dell'umanità.

Fra la metà del 1800 e la metà del XX secolo tutto il dibattito sociale vive queste contraddizioni. Il conflitto fra l'ideologia che sancisce il dominio dell'uomo sull'uomo e l'ideologia che vorrebbe la rimozione d ogni dominio dell'uomo sull'uomo.

Un esempio di queste contraddizioni si trova nei pensieri di Giacomo Leopardi dove, le sue riflessioni, si fermano alla forma e non disquisiscono sulle necessità degli uomini. In queste riflessioni, della prima metà del XIX, secolo c'è tutta la contraddizione della schiavitù che solo i democratici, i giacobini, durante la rivoluzione francese rimossero, ma che fu ripristinata immediatamente dagli interessi dei finanziatori del governo assolutista di Napoleone e confermate poi dalla restaurazione monarchica.

Scrive Giacomo Leopardi:

Nel secolo presente i neri sono creduti di razza e di origine totalmente diversi da' bianchi, e nondimeno totalmente uguali a questi in quanto è a diritti umani. Nel secolo decimosesto i neri, creduti avere una radice coi bianchi, ed essere una stessa famiglia, fu sostenuto, massimamente da' teologi spagnuoli, che in quanto a diritti, fossero per natura, e per volontà divina, di gran lunga inferiori a noi. E nell'uno e nell'altro secolo i neri furono e sono venduti e comperati, e fatti lavorare in catene sotto la sferza. Tale è l'etica; e tanto le credenze in materia di dovere morale hanno che fare colle azioni.

E ancora scrive Leopardi:

"Cosa curiosa, e notabile per chi vuol conoscere la storia, e dalla storia inferire il valore, delle opinioni degli uomini intorno ai diritti e ai doveri, si è che ne' secoli passati, i Negri erano creduti d'una origine e quindi d'una famiglia stessa co' bianchi, e pur quei medesimi che li tenevano per tali, sostenevano la ineguaglianza naturale di diritti tra i bianchi e loro, la inferiorità dei Negri, e la giustizia della loro servitù, anzi schiavitù ed oppressione: oggi i Negri sono conosciuti di origine, e però di famiglia, onninamente diversa dai bianchi, e quelli che gli hanno per tali, sostengono la loro uguaglianza sociale rispetto a noi, e la parità de' loro diritti, e la totale ingiustizia del farli schiavi, o maltrattarli, o dominarli, e l'assurdità dell'opinione antica in tal proposito".

Giacomo Leopardi, Pensieri, Editore Feltrinelli, 2014, pag. 112

Lo schiavismo, come la discriminazione, è un'ideologia che si esprime nelle azioni che si presentano alla nostra coscienza. Le persone vedono gli schiavi in catene e parlano di ingiustizia, ma non sono in grado di scorgere l'ingiustizia quando questa è annunciata ideologicamente senza che la loro coscienza assista alle catene. Pertanto, all'ideologia dello schiavismo è sufficiente togliere la rappresentazione formale delle catene fisiche dagli occhi di chi guarda e sostituire quelle catene con catene diverse (assenza di diritti, negazione dei diritti, impossibilità a rivendicare diritti, ecc.) che non appaiono nella rappresentazione formale alla coscienza di chi guarda e quelle catene non potranno essere rimosse dall'indignazione.

Fu necessario abolire la schiavitù giuridica per riaffermare la schiavitù di fatto. Così era necessario abolire la discriminazione fra persone, sessi e religioni, per riaffermare la discriminazione di fatto e legittimare la violenza del più forte sul più debole dal punto di vista sociale.

C'è forse qualcuno che ha analizzato l'ideologia della schiavitù?

Questo è il problema, fintanto che si penserà che la schiavitù e la discriminazione sono un prodotto naturale dell'esistenza (ed è un'esistenza, secondo costoro, creata da Dio) non si metterà mai in discussione la schiavitù o la discriminazione, ma solo la rappresentazione formale mantenendo immodificata e immodificabile l'ideologia della schiavitù e della discriminazione che continuerà a presentarsi sotto diverse rappresentazioni formali per mantenere il controllo sociale.

 

19 aprile 2024

Sul chiedersi il perché: delle cose

Chiedersi il perché: delle cose significa non dare per scontato che le cose siano. Non si tratta di "umiltà" rispetto alla possibilità del conoscere, ma si tratta della certezza che il proprio conoscere sia sempre in modificazione.

La differenza fra "proiettare" sulle cose ciò che sappiamo, o pensiamo di sapere, e proiettare sulle cose un conoscere alimentato dalla necessità soggettiva, rappresentano due atteggiamenti soggetti diversi. Il primo definisce le cose per ciò che pensiamo che esse siano e, dunque, devono essere, il secondo per ciò che pensiamo esse siano ma non necessariamente devono essere.

Il primo è un "giudizio di verità", il secondo è un "giudizio di necessità". Il primo tende ad essere un giudizio immodificabile e, quando si modifica, la modificazione appare superficiale. Spesso non coinvolge le convinzioni profonde che coinvolgono le emozioni. Il secondo è il giudizio che viene dato per necessità di dare quel giudizio sulla cosa, o sul concetto, per poter proseguire nella ricerca. Non condiziona le emozioni di chi dà quel giudizio ed è pronto a modificarlo all'apparire di nuovi fenomeni e di nuove condizioni della cosa alla sua coscienza.

Nel "giudizio di verità" gli studi non aprono nuove prospettive perché: la persona tende a studiare solo ciò che conferma il suo giudizio. Nel secondo caso, gli studi modificano il giudizio perché: apportano nuovi e diversi fenomeni alla coscienza.

Di questo ne ho parlato fin da oltre trent'anni fa nel Crogiolo dello Stregone. La differenza di giudizio definisce due grandi tipologie di insiemi di persone, spesso in conflitto fra di loro. Fra questi due insiemi esiste una "zona grigia del pensiero umano" in cui esiste una certa comunicazione. Tendenzialmente, fra questi due insiemi c'è solo conflitto ideologico dove uno crede di capire l'altro e l'altro tende a distruggere il primo.

 

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18 aprile 2024

La Titanomachia come parto della vita nella Teogonia di Esiodo

La Titanomachia come parto della vita nella Teogonia di Esiodo

La Titanomachia è una lettura della costruzione dell'esistente. Dopo che Esiodo ha descritto le condizioni all'interno delle quali divengono gli Dèi Olimpi è necessario che quella descrizione partorisca le condizioni attraverso le quali il presente si formi e maturi.

Gli Dèi Olimpi e lo stesso Zeus devono essere considerati come il bambino che nella pancia della madre spinge per nascere e iniziare il proprio processo di crescita. La vita si genera attraverso un atto di violenza. Un atto di volontà perpetrato dalla Coscienza di Sé che viene in essere e che separandosi dall'inconsapevole che la circonda decide di usare la falce dentata, che per i suoi figli Gaia forgiò, per costruire sé stessa recidendo il cordone ombelicale con la madre e il padre. La nascita del bambino è un atto di violenza attraverso il quale il bambino afferma la propria indipendenza dalla madre. La nascita del bambino è una perdita per la madre la quale, alla volontà di nascita del bambino, opporrà la propria esistenza contro la sua volontà di indipendenza.

Il bambino separa sé stesso dalla madre per iniziare la propria costruzione. La madre genera il bambino opponendo resistenza e bisogno di separazione insieme. Resistenza alla separazione e necessità della separazione sono le condizioni attraverso le quali il bambino può maturare. La resistenza della madre alla separazione garantisce la crescita nella madre del bambino. Il bambino potrà vincere quella resistenza soltanto quando si sarà attrezzato per trionfare rispondendo alle necessità di separazione di sé e della madre insieme.

Purtroppo, quando le madri (all'interno della specie umana) oppongono una resistenza eccessiva e psichicamente quale emanazione della pulsione di morte, la resistenza che oppongono alla nascita del bambino diventa la resistenza che metteranno in atto per l'intera vita costruendo la dipendenza nel figlio, legandolo a sé, ed evitando di fornirgli strumenti psico-fisci-culturali con cui fondare la propria esistenza indipendentemente dalla madre e dal padre. La madre che non è malata di morte, opporrà sì resistenza alla volontà di indipendenza del figlio, ma solo per costringere il figlio a mettere in atto quelle strategie che sconfiggeranno i suoi tentativi rendendo il figlio sufficientemente forte ed armato di volontà e intento per affrontare da solo l'intera esistenza. La resistenza che distrugge, contrapposta alla resistenza che costruisce.

Scrive Esiodo nella Teogonia tradotta da Romagnoli:

Disse; e assentirono i Numi datori di beni, all'udire

quelle parole; e assai più di prima agognava la zuffa

il cuor d'ognuno; e tutti destaron la pugna crudele,

quel di, femmine e maschi, Titani, e figliuoli di Crono,

e quei che Giove aveva dall'Erebo tratti alla luce,

terribili, gagliardi, dotati d'immenso vigore:

ché cento mani ad essi balzavano fuor da le spalle,

similemente a tutti, sugli omeri a ognuno cinquanta

capi crescevano sopra le fulgide membra. E ai Titani

stettero a fronte a fronte, quel di nella dura battaglia,

nelle massicce mani stringendo gran picchi di monti.

Dall' altra parte, i Titani solleciti empievan le schiere,

e gli uni e gli altri mostra facean della possa del braccio,

con gesta grandi. Echeggiò terribile il pelago immenso,

die' gran rimbombo la terra, squassato gemé r ampio cielo,

dalle radici fu scrollato l'Olimpo infinito,

sotto la furia dei Numi, del Tartaro ai baratri oscuri

giunse l'orribile crollo, dei piedi l'acuto frastuono

e del tumulto, che mai non cessava, dei colpi gagliardi.

Cosi gli uni sugli altri lanciavano i colpi dogliosi;

e perveniano al cielo le grida di questi e di quelli,

e gli uni sopra gli altri piombavan con impeto grande.

Esiodo, Teogonia 664 712

Eccolo il bambino mentre manifesta le intenzioni attraverso le quali assumersi la responsabilità della propria vita.

"Devo uscire da questa trappola" affermò il bambino nel ventre della madre:

"Disse; e assentirono i Numi datori di beni, all'udire

quelle parole; e assai più di prima agognava la zuffa

il cuor d'ognuno; e tutti destaron la pugna crudele,

Immediatamente iniziò la lotta per uscire dal ventre della madre. Quel ventre era un Essere vitale e al desiderio di libertà contrappone il desiderio di non soffrire. Fu una contrapposizione di terribile violenza. In quel momento, il bambino, convocò tutte le forze che potevano aiutarlo nella costruzione di sé stesso. Convocò le antiche forze che i suoi avi, Urano Stellato e Gaia, avevano forgiato per consentirgli di costruire il suo divenire. Chiamò a raccolta le sue forze, chiamò a raccolta le sue tensioni e i suoi desideri fondendoli nella necessità del suo Potere di Essere.

In quel momento:

ché cento mani ad essi balzavano fuor da le spalle,

similemente a tutti, sugli omeri a ognuno cinquanta

capi crescevano sopra le fulgide membra. E ai Titani

stettero a fronte a fronte, quel di nella dura battaglia,

nelle massicce mani stringendo gran picchi di monti.

Il bambino si girò, con sforzo titanico, pronto a spingere con la sua testa contro la barriera che lo separava dall'infinito. Il bambino afferrò le sue forze per uscire da quella situazione. Afferrò rocce infinite che gli impedivano il movimento ed agì per rimuovere gli ostacoli che come forze titaniche sembravano impedirne i movimenti. La madre rinforzò le sue schiere e le sue forze. Non poteva permettersi il lusso di perire dopo il primo parto. E con opera di mani e di forze contrasse il suo addome affinché chi stava partorendo non danneggiasse sé stessa e la sua capacità di partorire.

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18 aprile 2024

Segreti e misteri in Stregoneria

I misteri nel mondo della magia non sono tali perché sono oggetti nascosti, ma sono tali perché l'individuo non sa che cosa farsene dell'oggetto che sta sotto i suoi occhi.

E' come per i segreti che non sono tali perché nessuno li conosce, ma sono tali perché essendo alla comune conoscenza le persone li scambiano per banalità e non vi prestano attenzione.

Per contro, tutto ciò che è magia viene coperto da una fitta coltre di illusioni, desideri, credenze, aspettative, che costruiscono castelli immaginari che imprigionano l'attenzione delle persone in uno stato ansioso d'attesa che impedisce loro la comprensione di ogni effetto della realtà che si discosta da quell'immaginario.

La realtà si allontana sempre più dall'orizzonte della percezione e la persona attende la realizzazione di quanto immagina limitando sempre di più l'orizzonte percettivo.

Quando si inizia il cammino contrario, ogni allargamento dell'orizzonte della percezione appare come un'illuminazione, come se la percezione si accendesse e quella luce, che appare nuova, si affaccia alla coscienza dell'individuo che inizia una diversa elaborazione del proprio conoscere.

Spesso quel conoscere è il riconoscere di una quello che sarebbe stata una banalità se la percezione dell'individuo non fosse stata rinchiusa in un immaginario fantastico.

La differenza fra immaginazione e reale percepito viene data al soggetto solo ed esclusivamente dall'esperienza che il soggetto vive. Tanto più il soggetto è coinvolto nelle relazioni nella società e nella natura, tanto più il suo corpo, la sua psiche e la sua percezione si adatta a quel reale, tanto più l'individuo si ritrae dalle relazioni sociali, nella natura tanto più la sua percezione, il suo corpo e la sua psiche si adattano a quel sottrarsi e tanto più si rinchiude nell'immaginario per poter difendersi da quel reale che descrive come ostile e minaccioso.

 

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17 aprile 2024

Cotto, Gige e Briareo nella Teogonia di Esiodo

Cotto, Gige e Briareo nella Teogonia di Esiodo

Cotto, Gige e Briareo sono figli di Urano. Con i Giganti figli di Urano, scompaiono dalla scena della Teogonia dopo che il padre li ha incatenati nel Tartaro.

I Centimani o Ecatonchiri, sono rappresentati con 50 teste e cento braccia. Le teste rappresentano i sensi, il pensiero, la percezione e l'intelligenza e le braccia la capacità d'azione: essi sono l'emozione fatta azione.

Oltre agli Ecatonchiri, fra i figli di Urano Stellato che collaborano con Zeus, vanno ricordati anche i Ciclopi: Bronte, Sterope e Arge.

Scrive Esiodo nella Teogonia tradotta da Romagnoli:

Ed i Ciclopi poi generava dal cuore superbo,

Stèrope, Bronte, ed Arge dal cuore fierissimo: il tuono

diedero questi a Giove, foggiarono il folgore. In tutto

erano simili essi agli altri Celesti Immortali,

ma solamente un occhio avevano in mezzo alla fronte:

ebbero quindi ,il nome: Ciclòpi: perché solo un occhio

si apriva a ìor, di forma rotonda, nel mezzo alla fronte.

Aveano forze immani, nell'opere grande scaltrezza.

Ed altri nacquero anche figliuoli alla Terra e ad Urano,

Cotto, Gia, Briarèo, figliuoli di somma arroganza.

Ad essi cento mani spuntavan dagli òmeri fuori,

indomabili, immani, cinquanta crescevano teste

fuor dalle spalle a ciascuno, sovresse le membra massicce;

e senza fine gagliarda la forza su l'orrido aspetto.

Esiodo, Teogonia 139 - 153

L'idea generale è questa: la vita sorge solo attraverso Urano Stellato. L'emozione trasforma il non vivente in vivente, in Coscienza di Sé.

Cronos e i Titani possono costruire il mondo del tempo evirando Urano Stellato, ma Esiodo non ci racconta che ruolo hanno nel mondo del tempo Afrodite e le Erinni che nascono dal pene e dalle gocce di sangue che cadono in mare.

Il tempo può essere generatore di vita?

Il mondo emotivo si trasforma mediante l'esperienza. Il mondo del tempo articola sé stesso facendo di ogni azione un oggetto che occupa uno spazio, ma non un tempo; il mondo della ragione costruisce un tempo lineare che va dalla nascita alla morte del corpo fisico in cui la coscienza manipola la propria energia vitale, la propria struttura emotiva, attraverso le azioni che mette in atto nel mondo e nella qualità in cui è divenuta.

La guerra contro il tempo, per separare la ragione dal presente in cui è imprigionata, non viene vinta da Zeus, ma viene vinta dall'emozione, dal mondo emotivo, dagli Ecatonchiri e dai Ciclopi che forniscono il tuono e la folgore a Zeus.

La battaglia degli Ecatonchiri è la battaglia, come rappresentazione estetica , di infondere la vita nella non - vita.

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17 aprile 2024

Gli Esseri di sola energia
(Rispetto a ciò che pensiamo materia)

Con gli "Esseri di Energia" che ci stanno attorno e con i quali, che ci piaccia o meno, condividiamo la Terra, l'atteggiamento che dobbiamo avere con loro è lo stesso atteggiamento che teniamo con gli acari. Sappiamo che esistono, sappiamo di che cosa si cibano, teniamo pulita la casa, ma essenzialmente ne ignoriamo l'esistenza.

Qualche malato mentale si fa influenzare da loro ed eleva la loro presenza ad un modello ideologico dal quale far dipendere le proprie scelte esistenziali, ma si tratta di malati che cercano qualche cosa da cui dipendere.

Questi "Esseri di energia" si cibano di energia emotiva che i corpi fisici disperdono nella loro attività e diventano attivi e giganteschi solo nell'immaginazione quale effetto della malattia mentale.

Quando iniziai il mio percorso di Stregoneria misi molta attenzione su di loro. Poi, una volta che ne ho compreso la natura li ho ignorati perché sono assolutamente ininfluenti nella vita dell'uomo salvo per i "sottomessi a Dio". A costoro stimolano le emozioni enfatizzando "l'amore per Dio" (o simili) in modo che producano una certa qualità di "energia emotiva" della quale, una parte degli "Esseri di energia", si cibano. Come gli acari si cibano dei frammenti che perdiamo della nostra pelle, così loro si cibano di frammenti di energia emotiva che disperdiamo.

Come non ci occupiamo degli acari, così non ci occupiamo nemmeno di loro. La nostra trasformazione come Esseri della Natura li ha cancellati dall'orizzonte delle percezione con la sola eccezione di alcuni effetti di alcune malattie mentali. Che poi, oltretutto, quella percezione non entra direttamente nella coscienza, ma vi entra nella forma di allucinazioni.

 

17 aprile 2024

Giustizia

Se l'uomo non costringe Dio a rispettare le leggi, non ci sarà mai giustizia fra gli uomini.

 

17 aprile 2024

Distruzione dei diritti sociali

Col cambio di regime, i diritti sociali apparentemente rimangono, solo che si alza il prezzo per potervi accedere. Tutto diventa faticoso e aumentano le aggressioni affinché le persone non possano accedere ai diritti sociali. Prendete il diritto d'aborto, ad esempio. Non è stata abrogata la legge, ma le donne vengono costrette ad abortire, quando ancora abortiscono, in clandestinità per le feroci aggressioni dei trafficanti di carne umana cristiani. Questo vale anche per la ricerca di giustizia, vale per la scuola nella quale si abbassa la qualità dell'insegnamento per impedire ad un numero maggiore di persone di vantarsi davanti a Dio. Si svalutano le persone competenti ed impegnate per costringerle ad emigrare.

Lo sfascio sociale non appare da provvedimenti legislativi davanti ai quali si reagisce, ma da azioni amministrative che sono in sé azioni eversive rispetto allo spirito Costituzionale.

Un po' alla volta, distrattamente, si passa dall'idea di cittadino all'idea di essere pecora del gregge che il buon pastore porta al macello della vita. Poi, sempre questi eroi del nuovo regime, a mano a mano che la loro azione viene svelata costruiranno un conflitto talmente grande per cancellare l'attenzione delle persone dalle loro azioni mandando al macello il materiale umano di scarto sociale che hanno confezionato.

 

17 aprile 2024

Riflessione sulla ciarlataneria

Ogni ciarlatano ha le sue caratteristiche di ciarlataneria e, magari ha dei lati che possono essere interessanti in alcuni contesti. La ciarlataneria va vista dal punto di vista della Stregoneria e della Magia. Considera un grande ciarlatano come, ad esempio Jung o Freud. Hanno fatto la storia della psicanalisi affermando di fare scienza quando, al contrario, facevano filosofia metafisica. Entrambi affermavano una realtà immaginaria e al centro di questa realtà immaginaria mettevano loro stessi quali sacerdoti e maestri di quella realtà.

Il meccanismo si applica anche agli esoteristi. Considera gli spiritisti che per un secolo hanno venduto apparizioni di spiriti nelle sedute spiritiche. Erano truffe. La gente pagava per parlare con i parenti defunti. Ma nessuno parlerà con i morti perché la vita, quando c'è, oltre la morte, non è come i vivi immaginano e non è descrivibile per i vivi.

Se qualcuno sfrutta il desiderio di parlare col parente defunto, crea un'ideologia sui defunti e chiama questa ideologia, "misteri" di cui "lui sa" e si fa pagare sia in termini monetari sia in termini di dipendenza psicologica. Anche Jung credeva nei fantasmi o nei poteri paranormali. Pensa ai "poteri paranormali" che venivano affermati ma non sono mai esistiti.

L'esoterismo serve solo a nascondere la magia della realtà in cui viviamo. Ad esempio, capire l'intelligenza di un cane o di un gatto, degli animali o delle piante, capire e percepire le sensazioni degli e negli oggetti del mondo, comprendere come si modifica il mondo in cui viviamo perché noi lo stiamo vivendo e non solo, come fanno gli esoteristi, immaginandolo attraverso la fede. Il mondo è fatto di Esseri viventi, Esseri materiali viventi, con corpi fisici o di energia, ma sempre li possiamo toccare, percepire e sentire. Non servono i "misteri" serve la conoscenza che si sviluppa attraverso il nostro vivere.

 

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16 aprile 2024

Le ragioni ideologiche del fallimento del Partito Comunista Italiano

Rinascita, uno degli organi del Partito Comunista Italiano, nel 1945, in un articolo a firma di Vincenzo la Rocca, ci racconta come avvenne la distruzione del Partito Comunista e della tecnica che mise in atto per poter fallire.

Scrive La Rocca:

Da scrittori che non ci conoscono o hanno interesse a travisare la nostra ideologia e a deformare la nostra linea di condotta, il Partito comunista viene presentato, in via generale, come quello che innalza la bandiera di una lotta aperta e implacabile contro la religione. Questa posizione, che potrebbe anch'essere la posizione di alcuni gruppi della democrazia borghese, non è mai stata e non è assolutamente la nostra. Noi siamo marxisti-leninisti, cioè seguiamo la dottrina elaborata da Marx e da Engels, sviluppata ulteriormente e arricchita di nuove tesi e conclusioni, di nuove conoscenze ed esperienze da Lenin e da Stalin.

E La Rocca continua dicendo:

Qui non è male ricordare che il marxismo, come Engels chiariva a Sorge, come di continuo ha ripetuto Lenin, non è un dogma, ma una guida per l'azione, e come teoria rivoluzionaria si forma in intimo contatto con la pratica di un movimento che abbraccia realmente le masse; che il marxismo, secondo gl'insegnamenti dei suoi creatori, non è una raccolta di formule o una specie di catechismo; che esso, quale scienza dello sviluppo della società e del movimento operaio non può né deve essere considerato qualcosa di compiuto e d'immutabile, cioè di fisso e di morto; ma che, al contrario, esso ha posto soltanto le pietre angolari di una dottrina che progredisce e si perfeziona, che i marxisti debbono far progredire e debbono perfezionare in tutte le direzioni, "se non vogliono restare indietro dalla vita"; che in altri termini il marxismo, espressione teorica del movimento proletario, degl'interessi fondamentali dei lavoratori, indica compiti generali, che la situazione economica e politica concreta di ogni fase speciale del processo storico modifica necessariamente; fornisce le direttive generali, che si applicano in particolare in una maniera diversa alle diverse nazioni, tenendo conto delle condizioni storiche di ciascun paese e della vita vivente, dei fatti precisi, della realtà obiettiva.

In sostanza, tutto il discorso diventa fumoso, privo di contenuti e vuoto di intenzioni.

In concreto, che cosa vogliono i comunisti che si modifichi nella società in cui vivono?

E' indubbio che una Democrazia Cristiana curava gli interessi della chiesa cattolica e del grande capitale, ma i comunisti, che affermavano di rappresentare il movimento "proletario", che cosa volevano o avrebbero voluto che la società facesse in favore del movimento proletario?

Non mi sto riferendo al momento contingente come può essere una rivendicazione salariale, ma la collocazione delle condizioni del proletariato nelle condizioni più generali della nazione. Appoggio la richiesta dell'aumento salariale, ma come voglio modificare le condizioni oggettive dell'economia affinché il miglioramento delle condizioni salariali non venga riassorbito dalle condizioni inflattive, ad esempio; o come colloco le rivendicazioni del proletariato, di cui sono rappresentante in funzione del futuro dei loro figli? Della vita domestica? Delle relazioni politiche e culturali?

Il proletario, il lavoratore, non è solo il soggetto che fa figli o che lavora, è un cittadino che vive la complessità e la complessività della vita sociale e se tu partito comunista, che vuoi rappresentarlo, non metti al centro del dibattito il tipo di violenza che costringe il proletario a mandare i suoi figli al catechismo, tu non fai gli interessi del proletariato, ma fai gli interessi della gerarchia nobiliare cattolica.

Come può dire La Rocca:

"in altri termini il marxismo, espressione teorica del movimento proletario, degl'interessi fondamentali dei lavoratori, indica compiti generali, che la situazione economica e politica concreta"

se non riesce a vedere che la chiesa cattolica, in nome di Gesù, stupra i bambini dei proletari sfruttando le loro condizioni di lavoro e non ha una politica contro questo perché lui non vuole opporsi alla religione cattolica? In questa situazione, il Partito Comunista si è fatto complice della violenza sull'infanzia al pari della Democrazia cristiana e al pari della chiesa cattolica che esegue il delitto.

Questo significa che il Partito Comunista non aveva nel suo programma il riconoscimento del bambino quale soggetto di diritto giuridico perché, come la chiesa cattolica, pensava che i bambini fossero proprietà dei genitori, per estensione degli educatori, e non potevano rivendicare diritti se non sottomissione e obbedienza.

Questo significa, ancora, che il Partito Comunista non aveva una visione d'insieme di una società in trasformazione, ma aveva fatta propria la morale cattolica aiutando la chiesa cattolica a stuprare gli stessi militanti del Partito Comunista che, magari, erano tendenzialmente anticlericali. Il Partito Comunista emarginava gli anticlericali e gli atei come aveva fatto Stalin in Russia.

Si tratta di negazione dei principi fondamentali del "materialismo storico e dialettico" dove la realtà in essere è il prodotto di trasformazioni storiche. E non è manifestazione della verità di Dio. Trasformazioni storiche che hanno nei principi cristiani e cattolici la base ideologica dello schiavismo e della negazione del proletariato quale cittadino capace di beneficiare di uguaglianza di diritti.

Questo negare al proletario il ruolo di cittadino a pieno titolo e diritto sarà talmente radicato nel Partito Comunista che, una volta abolite le distinzioni di classe e rimossi i privilegi sociali di alcuni, il principio di uguaglianza non sarà mai rivendicato dal Partito Comunista se non dopo la rivoluzione morale del 1968 che scardinerà i fondamenti morali e culturali cattolici di cui il Partito Comunista si era fatto, fino ad allora, promotore.

Scrive La Rocca:

Il marxismo, anzi, non solo non interviene nelle dispute, nelle controversie e nelle lotte di carattere religioso, ossia non apre né conduce per suo conto, alcuna "campagna" contro la religione, ma cerca d'impedire che queste controversie e queste lotte nascano e s'impadroniscano delle masse. Attribuire al Partito comunista il proposito di fare stalle delle chiese, di abbattere le statue degli dei, di mutare i preti in torce vive, ecc. è un'arma spuntata, tratta, per comodità polemica, da un arsenale di menzogne e di calunnie, le quali tendono a falsare i veri termini della lotta politica e a turbare il clima in cui questa lotta si svolge, in mancanza di altri argomenti, più robusti e più sicuri.

Non è vero quanto dice La Rocca che il marxismo non interviene nelle dispute di carattere religioso, lo ha sempre fatto. I diritti della donna russa nel principio di uguaglianza fra i sessi, il diritto all'autodeterminazione all'aborto, il diritto al divorzio fatto in Russia da Lenin erano contrapposizioni di ordine religioso. Era una lotta sociale religiosa tant'è che, proprio perché il PCI non la fece in Italia, la discriminazione della donna, la negazione del divorzio, il delitto d'onore, la guerra feroce fatta dalla chiesa cattolica per impedire il diritto d'aborto furono negati per decine e decine di anni nonostante la nostra Costituzione. Lo stesso diritto fascista-cattolico di torturare gli arrestati dovette aspettare cinquant'anni per una legge attuativa. E ad essere torturati erano solo "proletari".

Per contro il Partito Comunista faceva campagne contro i propri militanti quando volevano rimuovere principi oscurantisti cattolici dalla società civile.

Il partito Comunista fu complice di tutte le infamie fatte dalla chiesa cattolica per ordine del suo Dio e del pederasta in croce.

Come può il Partito Comunista condannare i lager tedeschi se non è in grado di condannarne il modello ideologico del Dio dei cattolici che stermina l'umanità col diluvio universale? Come ha potuto il Partito Comunista chiamarsi democratico se collabora ad imporre la morale della monarchia assoluta che antepone gli interessi del monarca agli interessi dei suoi "sudditi"?

Se mi è abbastanza semplice fare alcune riflessioni che possono apparire non aderenti alla realtà, ma quando si sono verificate le condizioni che osservo, significa che nella società si è mosso un coacervo di contraddizioni e di criticità che hanno coinvolto gli individui producendo sofferenza percepita come "ingiustizia di classe". Vivere questa sofferenza li ha allontanati dal partito negando gli stessi principi formali che il Partito Comunista dichiarava a parole ma negava nella prassi. Quando il partito dichiara di farsi carico delle necessità delle persone e poi impone principi morali alle persone sottomissione e obbedienza all'autorità divina il Partito Comunista allontana le persone, ma soprattutto allontana i propri quadri politici dai militanti. In altre parole, i singoli cittadini vivevano conflitti alimentati dalla chiesa cattolica e dalla sua necessità di controllo sociale trovando favori e aiuti da parte del Partito Comunista.

Lenin non fece propria la morale cristiana. Modificò la società aumentando i diritti dei cittadini. Cittadini, non proletari! Stalin abolì l'attività atea, inaugurata da Lenin, nell'evanescente tentativo di aumentare la partecipazione popolare nella guerra contro i tedeschi. La sua scelta, al di là degli effetti che ebbe nell'immediato, fu la scelta chiave della distruzione dell'URSS.

Quando chi predica l'uguaglianza nella teoria e poi nella pratica appoggia principi assolutisti propri dei cristiani, sia cattolici, evangelici o ortodossi, non fa altro che distruggere i principi di uguaglianza in nome della monarchia assoluta. Una monarchia assoluta che può assumere l'aspetto di sovranismo, nazismo, fascismo, monarchia o assolutismi di vario genere. Questo lo vediamo oggi sia nei paesi occidentali che nei paesi dell'est-Europa e in Russia.

L'assoggettamento al padrone Dio ha portato al fallimento di chi ha offeso il "proletariato" negando il materialismo storico e dialettico in nome della morale di un Dio padrone di cui la chiesa cattolica si fa forza imponendo i principi assolutisti ad un'infanzia a cui vuole negare il diritto di cittadini.

Il termine di "catto-comunista", applicato al Parito Comunista, mi sembra molto ben coniato.

Le affermazioni di Vincenzo La Rocca sono tratte da Rinascita del settembre-ottobre 1945

 

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15 aprile 2024

La scuola del gregge

Questa è la scuola che la chiesa cattolica vuole imporre all'Italia.

Un giudizio non dissimile va fatto di quella che chiamiamo libertà d'insegnamento. Essendo fuor di dubbio che la sola verità debba informare le menti, perché in essa sola sta il bene, il fine e la perfezione delle nature intellettuali, l'insegnamento non deve perciò dettar altro che il vero, tanto a chi l'ignora quanto a chi lo sa, affinché ne rechi agli uni la notizia, la conservi negli altri. Per questa cagione è stretto dovere degli insegnamenti affrancare gli animi dall'errore, e premunirli contro di esso mediante efficaci argomenti. Dal che apparisce, essere al tutto contraria alla ragione, e tale da pervertire totalmente le intelligenze, quella libertà di cui parliamo, la quale si arroga una sconfinata licenza d'insegnar ciò che le piace; licenza che ai cittadini il pubblico potere non può accordare senza fallire ai suoi doveri. Tanto più che l'autorità dei maestri ha grande influenza sopra i discepoli, e raro è assai che questi possano discernere da se stessi se le dottrine di quelli siano vere o false. E' necessario dunque, che anche questa libertà, perché sia onesta, contengasi entro certi confini, e ciò per non lasciare impunemente che in istrumento di corruttela si converta il magistero. Il vero poi, che ha da essere l'unico oggetto dell'insegnamento, si distingue in due specie, naturale e rivelato. Le verità naturali, quali sono i primi Princìpi e le prossime conseguenze che ne trae la ragione, formano nell'ordine delle idee il patrimonio comune del genere umano: e poiché su quei veri riposano, come su fondamento saldissimo, morale, giustizia, religione, lo stesso umano consorzio, sarebbe la cosa più empia del mondo e più stolidamente disumana permettere che questo sacro retaggio sia impunemente dilapidato. Né va conservato meno gelosamente il preziosissimo e santissimo tesoro della verità che conosciamo per divina rivelazione. Per molte luminose prove si giunge a stabilire, come usarono spesso gli Apologisti, certi punti principalissimi, quali sono: che Iddio ha divinamente rivelato alcune verità; che per rendere testimonianza alla verità l'Unigenito Figlio di Dio si è incarnato; ch'Egli ha fondato una società perfetta, cioè la Chiesa, della quale è capo Egli stesso, e con la quale promise di rimanere sino alla consumazione dei secoli.
Tutte le verità insegnate col divino suo labbro Egli volle affidate a questa società, con ordine di custodirle, difenderle e autorevolmente dichiararle; comandando nel medesimo tempo a tutti i popoli di credere e obbedire alla Chiesa sua, come a Lui stesso, pena, chi facesse il contrario, l'eterna dannazione. Così è chiaro, che Iddio è all'uomo il migliore e più sicuro maestro, fonte e principio d'ogni verità: è l'Unigenito, ch'è nel seno del Padre, è via, verità, vita, luce vera che illumina l'uomo, e di cui tutti gli uomini devono essere docili ed ossequiosi discepoli. "E saranno tutti ammaestrati da Dio" (Giovanni, VI, 45)"

Tratto da: Leone XIII, Enciclica Libertas, 20 giugno 1888

 

15 aprile 2024

Esoteristi e preti cattolici

Durante le crisi economiche e sociali, i malati mentali, esoteristi e cristiani, cattolici e evangelici, si moltiplicano chiamando alla guerra contro il nemico, sicuramente posseduto dal demonio o dalle forze del male.

Sono la peggior feccia di individui che agiscono nella società spargendo insicurezza e fornendo ricette che alimentano le difficoltà sociali.

Servi di un Dio padrone, un delinquente e malvagio che si vanta di aver macellato l'umanità col diluvio universale, puntano al linciaggio del singolo individuo (posseduto dal demonio) e al genocidio di chi ha Dèi diversi dal pederasta che fu messo in croce e che viene usato per legittimare la pederastia cristiana.

Loro sono criminali perché fanno violenza a persone deboli, ma i giornalisti sono i loro complici avvallando farneticazioni per il solo fine di vendere giornali. Hanno cessato di fare informazione per darsi alla propaganda. Gli hanno chiesto i giornalisti di dimostrare la fattività delle sue affermazioni? No! Dunque, complici! Diffusori di complotti metafisici che appartengono all'ambito della psichiatria.

Vi siete già dimenticati di Emmanuel Milingo? O del pagliaccio Gabriele Amorth?

O vi siete dimenticati delle buffonate di Padre Pio, un malato mentale, che affermava di "lottare contro il demonio"? Erano pagliacciate e buffonate. Eppure, su quelle pagliacciate e buffonate hanno fatto i soldi rubandoli alla povera gente.

Vengono tirati fuori quando servono per disarticolare la società civile.

 

15 aprile 2024

Inno Orfico alle Grazie

Inno Orfico alle Grazie

E questo è il commento al sessantesimo Inno Orfico che condivido.

  Inno Orfico alle Grazie

  Ascoltatemi, o Grazie dal gran nome, che ricevete splendidi onori,
figlie di Zeus e di Legalità dal seno pieno,
Bellezza e Floridezza e Letizia molto felice,
genitrici di gioia, amabili, benevole, sante,
dalle forme cangianti, sempre fiorenti, desiderabili per i mortali;
invocate, circolari, dal volto di corolla, attraenti:
venite datrici di felicità, sempre favorevoli agli iniziati.

da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Eurinome, la figlia dei Titani Oceano e Teti, con Zeus dette vita alle Cariti.

Aglaia, Radiosa; Eufrosine, Gioia; Talia, Fiorente; sono potenze che si calano come parte del desiderio e delle necessità in ogni nato nella Natura.

A Roma le Cariti prendono il nome di Grazie e quando ognuno di noi dice "grazie" a qualcuno è sempre radioso, con animo grato e pieno di gioia e il suo aspetto si illumina fiorendo di gratitudine.

Quando diciamo "grazie" a qualcuno o a qualche cosa, le Cariti emergono dentro di noi.

Le Grazie rappresentano il senso stesso della Religione Pagana.

Bellezza, Floridezza e Letizia sono quanto viene desiderato da ogni Essere Umano. Il desiderio viene soddisfatto all'interno del piacere e non ha nulla a che fare con la tristezza, la sofferenza o il sospiro che anela ad una felicità più presente nell'immaginazione che nella realtà quotidiana.

Le Cariti accompagnano Persefone nel suo viaggio dall'oscuro alla luce: accompagnano ogni germinazione! Perché ogni germinazione tende alla Bellezza di sé stessa, alla Letizia del proprio esistere e alla Floridezza della propria esistenza. Ogni germinazione è espressione delle Grazie perché afferra l'aspetto che mette in movimento la Bellezza dentro di sé, la Letizia dentro di sé e la Floridezza dentro di sé.

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14 aprile 2024

I tassi d'interesse Europei

Disse Lagarde qualche giorno fa:

"Non ci impegniamo preventivamente su un percorso particolare dei tassi", ha detto Lagarde, precisando che il board continuerà ad essere dipendente dai dati in arrivo. Il tasso sui rifinanziamenti principali resterà fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Secondo Lagarde l'economia dell'area euro "è rimasta debole nel primo trimestre"

La sua prudenza non appare eccessiva dal momento che il costo delle materie prime sta salendo in maniera molto forte da qualche mese e ora, con l'aggravarsi della situazione mediorientale, si prevede un ulteriore rialzo delle materie prime sia per il petrolio, come bene di consumo di massa, sia per l'oro e l'argento.

L'aumento così forte del costo delle materie prime è l'anticamera per un aumento generale dell'inflazione che, almeno stando ai dati, impedirà la diminuzione del costo del denaro col conseguente fallimento di molte imprese e un aumento esponenziale della criminalità comune, come tanto desiderato dai sovranisti che fanno, dell'allarme criminalità, la loro carta di presentazione alle prossime elezioni.

Un'economia debole esposta ad ogni tensione internazionale può solo diventare più debole in quanto priva di strumenti economici per reagire a tempeste economiche o monetarie.

 

14 aprile 2024

L'insieme sociale

Siamo come perle di vetro dentro un barattolo e subiamo il riflesso di ogni movimento. Inconsapevoli della sua origine, chiamiamo l'inconsapevolezza "destino".

 

14 aprile 2024

I bambini giocano alla guerra

Da bambini giocavano ai soldatini, cresciuti diventarono bulli e oggi sanno solo macellare i più deboli per dimostrare che ce l'hanno più lungo di loro.

Continuano a pregare il loro Dio padrone e macellano uomini per dimostrare la virilità del loro padrone: se poi dici loro che sono immondizia umana, come il loro Dio, si offendono affermando "che non rispetti la loro religione".

Non vi preoccupate, non siate gelosi. Se va avanti così, prima o poi, le bombe e i missili arriveranno anche qui.

E il bello di tutto questo è che le persone possono solo sopravvivere perché nessuno di loro, che macella, porta una speranza diversa dal macellare persone per divertirsi a macellare persona.

Purtroppo, questa è la situazione da due anni a questa parte, è il destino umano del sovranismo: il padrone la cui unica idea è la trasformazione degli uomini in schiavi.

 

14 aprile 2024

Esoterismo e propaganda assolutista

Quello che riporto è un passo dell'esoterista Leo Talamonti (1914 - 1998) che dimostra la qualità della propaganda fatta dagli esoteristi in nome di una realtà che riportava gli uomini a Dio, come la presenza di "fantasmi".

Leo Talamonti era un giornalista RAI e il suo scopo era quello di propagandare una realtà altra che riconducesse gli uomini a Dio e al fascismo mediante l'enfasi posta su "eventi misteriosi" la cui natura viveva tutta sul "si dice", "questo è autorevole" "questo testimonia che" sommando un sacco di stupidaggini che costruivano un universo fantastico che attirava l'attenzione di uomini sprovveduti.

Questo universo di individui era molto diffuso e si intrecciava con la miracolistica cristiana. Oggi, questo universo, è diventato l'universo complottista di Trump e di complottisti nostrani che vanno dai no-vax ai fascisti di casa Pound, ai seguaci della Meloni e ai leghisti di Salvini. O col crocifisso o con "i poteri", ma sempre che conducono a Dio.

Scriveva Leo Talamonti in "Universo Proibito":

Fu il professor Giuliano Ochorowicz, uno studioso polacco che aveva assistito a numerose materializzazioni documentate da sicure fotografie, il primo a coniare il termine "ideoplastia", per indicare l'inconscia capacità del medium di creare modelli fisici palpabili, ed apparentemente autonomi, di forme concepite dallo stesso inconscio. Il concetto di ideoplastia fu, poi, ripreso dal Geley, che ne fece addirittura la base per una sua visuale unitaria dei fenomeni metapsichici; e anche dal Richet, dall'Osty e da molti altri autori. Le possibilità pratiche della ideoplastia risultano da resoconti innumerevoli e di grande interesse. Una volta il professor Richet, che assisteva alla materializzazione di un fantasma femminile, prese tra le sue la mano di quell'effimera creatura e desiderò che vi fosse un anello: lo desiderò, ma non lo disse. Immediatamente l'anello "fu". Volle poi che il braccio si munisse di un braccialetto: e comparve anche quello. E' la prova, crediamo, che il potere creativo del medium attinge forze e idee da tutti i presenti alla seduta, come se fossero coinvolti (alcuni consapevolmente, altri no) nel medesimo "sogno condiviso". Anche la versatilità di cui dà prova questo psichismo inconscio è quella dei sogni. In un sogno può accadere di tutto; e anche nelle sedute medianiche, a quanto pare. Nel corso di una seduta diretta dal grande Eugenio Osty, accanto al medium si materializzò un vivace animaletto che saltò immediatamente sulla spalla del suo vicino, per poi trasferirsi, in una rapida successione di salti, sulle spalle degli altri: era uno scoiattolo. Artefice di quel prodigio fu Giovanni Guzik, un medium polacco che evidentemente doveva avere un debole per la natura e per le creature dei boschi. In un'altra occasione, infatti, fece apparire un orso, sotto il cui peso il pavimento tremò. Una volta che riuscì a materializzare un cagnolino, questi ebbe il tempo, prima di dileguarsi nel nulla, di mordere un dito al professor Léclain che; e vi lasciò il segno. Di un altro medium polacco - Franek Kluski - che è scomparso in data relativamente recente (1944) sappiamo che era scrittore e poeta; tuttavia la sua fama è rimasta affidata ad altre sue creazioni: produsse, infatti, in occasioni diverse, ben 250 fantasmi materializzati, molti dei quali erano simulacri di animali. Una volta, ad esempio, evocò dal nulla un'aquila reale, che si andò a posare sulla sua spalla. E liti qui, siamo nell'ambito di animali ben noti; ma Kluski spaziava anche oltre, come dimostra il verbale relativo alla seduta del 20 novembre 1921, diretta dal dottor Gustavo Gelcy. Questi sentì, a un certo momento, la presenza di un corpo villoso e pesante che si appoggiava alla sua spalla destra, mentre tutt'intorno si diffondeva un acuto sentore di selvatico.

Leo Talamonti, Universo proibito, Oscar Mondadori, 1966, pag. 236 -238

Di tutti gli studiosi, grandi studiosi, citati da Talamonti, oggi non esiste traccia. Non hanno lasciato traccia nella cultura salvo per la propaganda nazi-fascista di cui si sono fatti promotori. Dove sono finiti i "fantasmi evocati"?

Possibile che oggi nessuno evoca più fantasmi e non si fa esaminare nel farlo?

Ricordo come anche Jung si è fatto prendere in giro. Lui voleva credere in un mondo esoterico creato da Dio e che a Dio portasse.

Io ho questi libri nel mio sottofondo della biblioteca perché durante il mio cammino ho voluto capire, analizzare, studiare ed ero aperto ad ogni possibilità. Solo che ho incontrato solo una grande volontà di truffa, di inganno, di raggiro dei creduloni. Persone deboli che cercavano la manifestazione di Dio per poter credere, prostrarsi e adorarlo.

Alla fine ho trovato solo truffatori legati a: "io no, ma a tizio è capitato questo" dove Tizio diventava l'autorità che certificava l'apparizione o la materializzazione che dimostrava l'esistenza di un universo sconosciuto. Quell'Eldorado dal quale i creduloni si sentono esclusi, ma desiderano che esista per poter sperare di accedervi.

Non è molto diverso dalla credenza dell'esistenza del paradiso per il quale gli uomini accettano il collare della schiavitù morale.

 

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13 aprile 2024

Riflessione sull'educazione in Labriola

La questione sull'uso dell'insegnamento scolastico era già ben presente in Labriola ed è stato praticamente dimenticato dalle organizzazioni socio-politiche che vedevano la scuola esclusivamente con un modo per produrre lavoratori funzionali all'industria e all'amministrazione dello Stato.

La domanda che si pone Labriola in questo passo è: a che cosa serve, e pertanto a che cosa deve servire, l'istruzione scolastica?

In fondo, non aver applicato le indicazioni di Labriola produce quello che conosciamo come "abbandono scolastico" e, per contro, il suo fenomeno opposto e che lo compensa: l'emigrazione dei laureati. Studenti che cercano altrove quella che Labriola definisce: "riflettono il modo d'intendere e di godere lo spettacolo della vita circostante, come in alcune prime inclinazioni ad apprezzare variamente le forme del convivere sociale, in quanto capaci di destar sentimenti di simpatia e di avversione.".

Quando la scuola non serve per creare passione per la vita, ma si trasforma in un allevamento di futura manodopera che deve avere un certo grado di nozioni, ma non la forza di essere protagonisti nella società, si è trasformata la scuola in una sorta di "allevamento di animali" che hanno un solo scopo: fuggire dall'allevamento.

Vale la pena di riflettere sulle parole di Labriola qualora si abbia a cuore la società nelle quale viviamo. Il profitto che portano è quello di una società umanamente ricca, non certo il sovranismo che legittima la dominazione dell'uomo sull'uomo che, al contrario di Labriola, alimenta il bullismo nella scuola e nella società.

Scrive Labriola;

Le operazioni riflesse, ordinate e successive, che si riassumono nel generale concetto dell'educare, sono per la maggior parte rivolte ad influire direttamente su l'animo, cioè a dire, a promuoverne e governarne a un tempo medesimo 1'attività; perché in essa si formino così gli stati abituali del conoscere e dell'apprezzare esatto, come i moventi del retto volere. Ma 1'azione educativa non comincia ab origine, perché ha innanzi a sé 1'animo dell'educando che e già in una certa maniera preformato, così in alcuni primi abiti conoscitivi che riflettono il modo d'intendere e di godere lo spettacolo della vita circostante, come in alcune prime inclinazioni ad apprezzare variamente le forme del convivere sociale, in quanto capaci di destar sentimenti di simpatia e di avversione. Or mentre le esigenze disciplinari vogliono si eserciti su l'animo dell'educando una certa pressione, perché in esso non s'ingenerino di quelle tendenze che possono per avventura presentare ostacolo alla vera e propria azione educativa, questa dal canto suo deve a poco a poco venirsi esplicando in operazioni che dieno certa, sicura e stabile forma alle movenze interiori del conoscere e del simpatizzare. In ciò consiste l'uso delle materie d'istruzione per il fine educativo; uso che non si confonde col semplice addestrare e con l'ammaestrare.

Tratto da: Labriola, tutti gli scritti filosofici e la Teoria dell'Educazione, Editore Bompiani, 2014, p. 936

Per riflettere sull'educazione è necessario che non si pensi ai ragazzi come individui creati da Dio, ma li si pensi come soggetti in formazione ai quali vanno forniti i migliori mezzi per affrontare la vita che sta loro davanti.

E, al contrario dei cristiani, è necessario pensare ai ragazzi come soggetti che devono vivere per sé e in sé e non essere allevati come un gregge di pecore che il buon pastore porta al massacro della loro vita.

 

13 aprile 2024

Esopo, la schiavitù e il benessere

Esistono tanti tipi di catene e non sempre la catena che si vede è la più efficace nell'incatenare le persone.

Il cane di Esopo è incatenato con una catena. Ma quante catene legano i nostri giornalisti votati alla propaganda dei corrotti che poi, quando li incontri in privato, ti dicono che loro non sono così come appaiono. In sostanza chiedono la tua comprensione. Pretendono che tu, che non ti sei fatto legare da catene, comprenda la loro necessità di farsi legare ad una catena per poter "mangiare".

Queste persone che sono legate da catene sono molto ben nutrite. Pensate agli attori, ai calciatori e in generale a tutti coloro che raccolgono l'attenzione delle persone per allontanarla dai problemi

Anche i poliziotti sono ben pagati. Quando c'è da rinnovare un contratto collettivo di lavoro degli Statali, il contratto dei poliziotti è il primo ad essere firmato ed essi si sottraggono dall'insieme dei dipendenti pubblici pensandosi una categoria a parte.

Colui che non si è prestato è il "lupo della situazione", il "paria", la vittima di tutti costoro pronti ad abbaiare per compiacere il caciatore (spesso cacciatore di voti).

Scrive Esopo:

Un lupo vide un gran bel cane attaccato per il collare e gli chiese: "Chi è che t'ha legato e ti ha dato tanto da mangiare?". E l'altro rispose: "Un cacciatore". "Se c'è un lupo che m'è caro, Dio gli risparmi questa sorte: meglio la fame, piuttosto che il peso del collare!".

[Tratto da: Esopo, Favole, "Il lupo e il cane", Edizione BUR, 1982, n. 226, pag.255]

Esopo non ci dice se il cane ha scelto di accettare il collare o meno. Però, nella società in cui viviamo, torme di uomini e donne vanno alla ricerca di un collare da mettersi in cambio di buone condizioni di vita.

Guardatevi da tutti coloro che cercano un collare. Spesso, per mettersi quel collare e compiacere un "cacciatore" sono pronti a trasformare i loro stessi amici in prede da sacrificare per la gloria del loro cacciatore dal quale si aspettano la ricompensa di un biscotto e una carezza sulla testa.

Chi vive la condizione appeso ad un collare non ha la sensazione di vivere col collare. Per lui quella è una situazione normale, logica, naturale. Solo chi lo guarda dall'esterno può cogliere l'anomalia della sua situazione e immaginare sé stesso con quel tipo di collare.

Sono così tante le persone che barattano collari per buone condizioni di vita che oggi sembra sia diventata una sorta di regola sociale: vendersi e cercare di spuntare il miglior prezzo.

Collari di tutti i tipi vengono messi in bella mostra e invitano i cittadini a metterseli al collo.

 

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12 aprile 2024

Riflessione sulla nostra esperienza di Religione Pagana

Come noi oggi abbiamo "autorevoli" uomini di spettacolo che garantiscono i cittadini sulla presenza degli extraterrestri fra di loro, così, in passato, "eminenti scienziati" garantivano l'autorevolezza della fisiognomica nel condannare alla galera o al manicomio persone il cui unico torto era quello di non essere passive davanti alle violenze sociali che subivano.

Feroci terroristi sociali, come il Lombroso o il De Sanctis, avallavano esoteristi e creazionisti che cercavano i segni della creazione divina per individuare il carattere "malvagio" in uomini in cui Dio lo aveva creato.

Davanti a cotanta scienza, nata e sviluppatasi col positivismo di Comte e Durkheim (oggi la chiamano "sociologia"), inevitabilmente si nutrirono gli esoteristi che provvidero a diffondere, fra le persone meno istruite nella società, i suoi caratteri di verità e di assolutismo riproducendo i principi dei vangeli e della bibbia che ai "bifolchi" non era consentito leggere.

Le persone meno istruite formarono massa affinché le persone più istruite non si potessero "vantare davanti a Dio" in contrasto con la verità della bibbia. Gli esoteristi affermavano realtà immaginarie sfruttando le assonanze che tali verità hanno con le verità di bibbia e vangeli a cui i "bifolchi" erano stati "istruiti". Quelle realtà immaginarie venivano spacciate per reali, ovvie e inevitabili: intanto, parte di quei "bifolchi", finiva in manicomio o in galera in base a ciò che credevano e non si opponevano.

Era difficile per loro contestare la convinzione che Dio li aveva creati malvagi e aveva distribuito nei loro corpi i segni della malvagità. Credere che la forma del cranio dia indicazioni o che le stesse indicazioni le dia il "gene criminale" di Glasser, è sempre un credere nella realtà della creazione di Dio della quale si cercano i caratteri psicologici nella forma fisica.

E così abbiamo esoteristi della genetica, esoteristi della fisiognomica e spiritisti che avallano la salvifica immortalità dell'anima.

Questo movimento esoterico fu il fondamento che alimentò la nascita del nazismo e del fascismo anche se poi, nazismo e fascismo sono tornati immediatamente al cristianesimo quale fonte originale dell'assolutismo e della discriminazione razziale.

Quando si fa Stregoneria o Religione Pagana, gli esoteristi sono la prima barriera da affrontare. Arrivano in massa. Dal momento che pratichi Stregoneria e parli dei contenuti della Religione Pagana, gli esoteristi si presentano con le loro ricette di verità. A loro non interessa nulla quello che fai o quello che dici. Sono pronti a spacciarti ogni sorta di "maestro" da Crowley a Salomone o Gardner, da Honorius il Grande a Caliostro, da Paracelso a Cornelio Agrippa, dagli spiritisti a Elifas Levi alla teosofa Blavatsky, da Krisnamurti ai guru indiani e Giordano Bruno, da Casanova a san Francesco, dalla magia cerimoniale alla wicca, dalla New Age alla cristalloterapia, dal reiky e al buddismo tibetano e zen, da Cardano a Evola. e chi più se ne ricorda più ne scriva. Quando gli spieghi che tutto questo è "immondizia" superato dalla storia che ne ha dimostrato la vacuità e l'inconsistenza, ti spiegano che tu non stai praticando Stregoneria o Religione Pagana mentre, al contrario, loro sanno che cos'è la Stregoneria degli amuleti e sanno che cos'è il paganesimo citando, quando va bene, sciocchezze neoplatoniche o stoiche assonanti al pensiero ideologico cristiano. A loro non interessano i contenuti, ma solo la forma. Una forma che deve garantire loro una certificazione di superiorità sulle "masse ignoranti" da cui vogliono "elevarsi".

In questo calderone si sviluppa il nazismo e la discriminazione di razza. La discriminazione di razza ha la caratteristica di distruggere il discriminante. La vittima dell'ideologia della discriminazione di razza è quel "popolo" che la fa propria discriminando gli altri popoli. Ovviamente, discriminando, crea dolore in altri popoli, ma il tempo determina le condizioni che permettono al discriminato di prevalere sul discriminatore. Discriminando ci si allontana dalle relazione con altri popoli, per un'idea di superiorità, e si perdono le relazioni con gli altri. Sia le relazioni morali, etiche, sociali ed economiche finendo in una sorta di isolamento autodistruttivo (vedi l'Inghilterra con la brexit).

Questo coacervo discriminante è la prima ondata che deve affrontare chi pratica Stregoneria.

Poi, c'è la seconda ondata che, pur agendo assieme alla prima ondata, si presenta con caratteristiche proprie: organizziamo il paganesimo e organizziamo la Stregoneria. Ovviamente, chi pratica Religione Pagana tende a frequentarsi e a partecipare a iniziative comuni, ma il fine non è quello di "organizzare la Religione Pagana" separando queste persone dalla società. Il fine è diffondere le idee della Religione Pagana che, a guardar bene, non è tanto l'idea da diffondere quanto l'analisi del presente e le prospettive future. Questo perché le idee della Religione Pagana nascono come necessità della società separando sé stessa dall'ideologia del cristianesimo che nega la libertà dell'uomo in funzione della libertà di Dio.

Una volta superati costoro, si presenta il cristianesimo con tutta la sua violenza che sarà tanto maggiore quanto maggiore sarà il suo controllo sociale. Se la Religione Pagana si limita a sviluppare concetti ideologici contrari all'ideologia cristiana, dimostrando come tale ideologia sia inumana, il cristianesimo usa i picchiatori e il terrore della Polizia di Stato ogni volta che il suo Dio viene condannato da ogni singolo cittadino per crimini e violenza.

L'esoterismo ha lo scopo di riportare l'uomo, che si ribella alla coercizione cristiana, nell'ambito del cristianesimo. Nella storia, questa operazione fu fatta da molti fra i quali i Massoni, gli Illuministi, gli spiritualisti, gli esistenzialisti, gli idealisti, i wicca, la New Age e altri.

Questi sono i problemi da affrontare e risolvere per chi intende praticare Stregoneria e costruire la Religione Pagana e non vuole nascondersi nella società in cui vive.

 

Pagina specifica del giorno

 

Cosa significa tornare nella Natura?
L'individuo che vive nel mondo - Prima Parte

 

11 aprile 2024

Stregoneria e filosofia metafisica

La filosofia metafisica del Crogiolo dello Stregone

E' una pagina web un po' strana. E' divisa in due parti. La prima parte è l'indice al commento del Parmenide di Platone. Confutare le tesi del Parmenide significa confutare il pensiero ontologico, delirante, non solo di Platone, dei Pitagorici e degli eleatici, ma anche il pensiero moderno degli esistenzialisti. La seconda parte è costituita da Il Crogiolo dello Stregone nei due cicli di conferenze che tenni.

L'arte della Stregoneria e in che cosa consiste la Stregoneria. In questo indice, che poi riporta agli argomenti, ho inserito 9 (nove) filmati che illustrano i vari argomenti della Stregoneria.

Non sono esaustivi del Crogiolo, ma sufficienti per comprendere l'importanza di quella che è la dimensione metafisica del pensiero della Stregoneria che poi, in sostanza, è la via alla conoscenza della Religione Pagana.

Una via alla conoscenza contro la quale vanno a sbattere i creazionisti, tutti quelli che hanno un Dio assoluto al centro del loro universo emozionale.

Questi filmati, e altri, li introdurrò anche nella pagina del Crogiolo dello Stregone anche se sto pensando di fare dei filmati specifici per quella pagina.

 

11 aprile 2024

Riflessione sull'ateismo

L'ateismo riguarda chi è di religione cristiana o, più in generale, monoteista. Si nega la realtà di un Dio che afferma di essere il padrone di uomini ma non si rinnega l'ideologia attraverso la quale il cristiano, che si fa ateo, si sente al di sopra del mondo e della vita.

Il cristiano che si fa ateo non rinnega il cristianesimo, nega l'esistenza di un Dio che si vanta di aver creato il mondo e, pertanto, di essere padrone di quel mondo e di quanto contiene.

L'ateo difenderà sempre il cristianesimo, o più in generale la sua religione di provenienza, perché non è in grado di rimuovere dalle sue emozioni il condizionamento educazionale ricevuto. Noi abbiamo molti atei che facevano anticlericalismo, ma non abbiamo mai avuto atei che condannassero il pederasta in croce per la sua attività di eversione sociale o per i suoi crimini.

L'ateo non oppone un diverso sistema di pensiero a quello cristiano e, spesso, come i cristiani, non conosce nemmeno il pensiero cristiano; si ferma a ciò che lui pensa sia il pensiero cristiano, per come lo ha percepito nella sua esperienza di vita. L'ateo, come il cristiano, vive chiuso nella propria dimensione che si eleva "al di sopra delle masse". Un esempio di questo è stato il giornalista fascista Eugenio Scalfari direttore del giornale La Repubblica.

 

11 aprile 2024

Le ragioni degli esoteristi

Il complottismo ha la sua radice nell'esoterismo. Lo abbiamo visto il cornuto durante i tumulti provocati da Trump negli USA per tentare un colpo di Stato.

Quella che riporto è una riflessione di Nathaniel Merlino da "Antico trattato dell'indovino e del negromante". Fu pubblicato nel 1878 e non fa altro che riprodurre l'idea d Paolo di Tarso secondo cui si fa guerra agli increduli, agli "spiriti forti" e ai saggi in nome delle speranze e delle illusioni.

Scrive questo Merlino:

Degli amuleti e dei talismani antichi

La nostra buona fede d'astrologo ci obbliga a dire che non abbiam provato noi stessi la magia nera della quale stiamo ora per iscrutare le misteriose profondità, e che, per conseguenza, non guarentiamo l'efficacia de' segreti che insegneremo, se non sulla fede di Porta, Paracelso, del piccolo Alberto, di Cardano e d'altri celebri maghi. In ogni altro tempo avrei probabilmente soppresso questo capitolo; ma siccome il secolo evidentemente volge ad una onesta e rispettabile credulità, crediamo che sarebbe un defraudare il pubblico, il voler tralasciare un capitolo, il quale figurerà sì vantaggiosamente col mar di limonata, gli uomini volanti e gli uomini pesci dei furieristi colla doppia vista e lucidità del magnetismo animale, colla panacea universale degli omeopatici, del fu Leroy e del Pagliano, con cento elucubrazioni politiche tutte più maravigliose le une delle altre, e dinanzi alle quali qualunque spirito logico e razionale deve umilmente ammainar bandiera. Sarebb'egli forse perchè non si può nè comprendere, nè spiegare una cosa colle leggi della scienza e della ragione, che non bisogna crederla?.... non già, cari miei, chè 1'esperienza di tutti i tempi ha provato come gli uomini credano tanto meglio ad una cosa quanto più essa è meravigliosa ed incomprensibile, e, nella mia qualità di mago, io trovo che hanno piena ragione. Abbasso gl'increduli gli spiriti forti ed i savi, buoni a null'atro se non a disingannare gli uomini dalle più dolci loro illusioni, e che, sotto il vano pretesto d'illuminarli vengono a strappar loro fin l'unica, vera reale felicità che possano avere... la speranza, questa dolce culla dell'umanità.

Nathaniel Merlino da "Antico trattato dell'indovino e del negromante". 1878, ripubblicato da Brancato nel 1991, p. 395

Tutto il libro ha del comico, ma davanti a persone che credono nelle illusioni, puoi solo lasciarle affondare nelle illusioni se non fosse che chi alimenta illusioni organizza crociate affinché la sua illusione imperi sul mondo.

 

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10 aprile 2024

Tafuri e la premessa all'Inno Orfico a Sole

Se non impariamo a misurarci con altre e diverse interpretazioni degli antichi testi, i cristiani continueranno a spargere le loro interpretazioni.

Tafuri diffondeva la sua interpretazione degli Inni Orfici, un'interpretazione che faceva da ponte fra il cristianesimo e gli antichi usando gli antichi per giustificare l'odio cristiano e le fantasie cristiane.

Scrive Tafuri presentando gli Inni Orfici a proposito dell'Inno al Sole a cui si offre incenso:

Offriamo al Sole e alla sua mente, chiamata Zeus, grani d'incenso, perché questo diffondersi, come dice Dioscoride, purifica ciò che fa ombra alle pupille degli occhi, cosa che è propria del Sole, che noi chiamiamo Febo [...] con un composto ha detto grani d'incenso, per stabilire una differenza; è detta, infatti, manna dell'incenso la parte più fragile della corteccia e ciò che gocciola giù dall'aria in certi periodi, bianco e insieme dolce; con cui si nutrì il popolo giudaico nel deserto e dal quale fu chiamata manna, poiché ammirarono la stranezza del cibo; manna, infatti, significa proprio questo; infatti, prima non era conosciuta, da lì i Greci chiamarono la fragilità e il bianco dell'incenso.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici, editore Bompiani, 2021, p. 185

Gli Inni Orfici vengono usati, in questo caso, da Tafuri per spiegare la manna concessa da Dio agli ebrei durante l'uscita dall'Egitto.

Noi sappiamo che l'episodio, come la figura di Mosè è stato inventato di sana pianta però vuole essere credibile associandola agli Antichi e affermando che, anche loro, conoscevano la manna e, dunque, questo provava, se non altro, la possibilità di Dio di soccorrere gli ebrei nel deserto.

Interpretare non è mai un gioco. E' un atto di guerra con cui si può costruire o distruggere un futuro possibile.

 

10 aprile 2024

Giapeto, Climene e i loro figli nella Teogonia di Esiodo
Prometeo, Atlante, Menezio ed Epimeteo

Giapeto, Climene e i loro figli nella Teogonia di Esiodo

I limiti degli eccessi e delle passioni rappresentano degli Dèi. Gli Dèi sono ciò che va oltre quello che noi consideriamo il comportamento dell'uomo comune. Il DIO è colui che forza i limiti in cui il comportamento dell'uomo, la conoscenza dell'uomo, la percezione dell'uomo, come socialmente divenuto, è limitata e circoscritta.

Nella vita dell'uomo, come nella vita di tutti gli Esseri della Natura, ci sono limiti che appaiono come delle condizioni naturali o condizioni socialmente approvate, che vanno valicati per introdurre nella vita dell'uomo delle variabili che ne modifichino continuamente l'equilibrio sociale, emotivo, economico, che ha raggiunto. Ogni modificazione è uno squilibrio che sovverte gli equilibri precedenti e che richiede un riequilibrio in un piano diverso di ricomposizione. La ricomposizione è un progresso esperienziale che amplia le capacità della specie degli Esseri Umani, nel nostro caso, delle società, del singolo individuo a plasmare la propria energia vitale all'interno della tensione che lo spinge verso un futuro possibile.

Questa condizione, essenziale per costruire il divenire della vita, è rappresentata dagli Dèi Titani figli di Giapeto e Climene.

Giapeto viene indicato con un nome che ha la sua radice nel perforare, nell'aprire un varco, ed è spesso associato all'ovest, la direzione nella quale "va il sole"; il futuro.

Climene, figlia di Oceano e Teti, ha il nome dalla radice del verbo "clou" che significa "rinomato, celebre o famoso". La stessa radice, in altri sistemi di interpretazione del mito, la troviamo associata a Climeno come appellativo di Ade.

Scrive Esiodo nella Teogonia tradotta da Romagnoli:

Sposò Giapèto un'Oceanina, Climène, fanciulla

dal bel malleolo, seco sali nel medesimo letto.

E quella generò Atlante dal valido senno,

poi generò Menezio coperto di gloria, e l'accorto

Promèteo scaltro, ed Epimetèo mentecatto, che prima

causa del male fu per quanti manducarono pane:

ch'egli accettò da Giove la vergine sculta nel fango.

Poi, Giove onniveggente, nell'Erebo spinse Menezio

il tracotante, su lui scagliando il suo fumido strale,

per l'arroganza sua, pel grande soperchio di forze.

Per duro fato Atlante sostiene l'amplissimo cielo,

presso all'Espèridi, voci soavi, al confin della terra:

ritto col capo lo regge, con l'infaticabili mani:

tale destino per lui stabili l'assennato Cronide.

E d'infrangibili ceppi dogliosi avvinghiò Prometèo,

mente sottile, a metà d'una stele, e a lui sopra sospinse

l'aquila, il rapido augello, che il fegato ognor gli sbranava;

e il fegato immortale via via tutto attorno cresceva,

la notte, quanto il giorno sbranato ne aveva l'augello.

Ma infine al mostro alato die' morte il figliuolo d'Alcmena,

il prode Ercole, e franco mandò da quel morbo funesto

il figlio di Giapèto, lo sciolse dai gravi cordogli:

non già contro il volere di Giove signore d'Olimpo :

questi anzi volle che sopra la terra, maggiore di prima

d'Ercole volle che fosse la gloria, del figlio di Tebe.

Esiodo, Teogonia 507 531

I limiti che vengono superati dai figli di Giapeto e Climene sono:

1) Vedere prima degli accadimenti gli effetti che avranno gli accadimenti (come scelte e come azione);

2) Ignorare completamente gli effetti degli accadimenti e produrre l'accadimento in base ai propri desideri e non per gli effetti che si vuole ottenere;

3) L'assoluto progetto; l'agire per progetto e solo per progetto pensato, dove l'escogitare, il pensare e l'agire è all'interno del desiderare e dell'essere come soggetto che abita il mondo progettando il suo abitare il mondo;

4) L'infaticabile, il possente, il perseverante;

Questi sono i quattro limiti che i figli di Glimene e di Giapeto spingono a superare.

Atlante; l'infaticabile.

Menezio; Dal verbo menoinao che significa penso, medito escogito o anche desidero e bramo.

Prometeo; Colui che vede in anticipo.

Epimeteo; Colui che vede le cose dopo il loro accadimento.

---CONTINUA AL LINK---

 

10 aprile 2024

Osservazioni tecniche sulle mie pagine web

Mentre sistemo le pagine e mi analizzo la situazione dei miei siti web, mi accorgo che troppe cose sono state trascurate.

Forse, sarebbe più esatto dire che molte cose ho iniziato pronto a rincorrerne altre la cui urgenza si presentava all'attenzione e alla necessità del momento.

Parlare di Religione Pagana significa affrontare un argomento vasto. Un argomento che necessita di essere continuamente aggiornato e nel quale non esiste un punto fermo per dire

"Questo argomento l'ho esaurito!". Leggi una pagina scritta 20 anni fa, e nei miei siti ce ne sono molte, oggi questo argomento lo svilupperei "meglio" o in "forma diversa"; metterei alcune citazioni e altri riferimenti. Poi, mi chiedo, ma quei riferimenti, dove li ho presi quella volta?

Per esempio, Il Crogiolo dello Stregone, la filosofia metafisica propria della Religione Pagana, perché non ho più ripreso gli argomenti da oltre 10 anni?

Perché ho trattato la Teoria della Filosofia Aperta, la partita mondiale di Calcio della Filosofia e altri aspetti propri del paganesimo.

Molto lavoro, eppure, devo tentare di migliorare. Cercherò di fare meglio.

Sto pensando di fare un ciclo di piccoli filmati relativi al Crogiolo dello Stregone per illustrarne i principi.

Vedremo, se comincio, comincio nel più breve tempo possibile.

 

10 aprile 2024

E' morto Peter Higgs

L'idea secondo cui la materia e l'energia sono la stessa cosa che si presentano alla nostra sensibilità organizzate in modo diverso e che, alla base di ogni tipo di materia e di ogni tipo di energia c'è una forma di materia con la capacità di produrre coscienza e che, nei primi passi che feci in stregoneria nella metà degli anni '80, chiamai energia vitale indicando la materia come manifestazione razionale di essa, mio ne è stato l'uso in filosofia metafisica, ma era già presente in teorie come quella di Peter Higgs e del suo bosone o delle idee sugli atomi di Democrito.

Il bosone di Higgs, spacciato nella cultura da un geniale pubblicista col nome di "particella di Dio", altro non è che una particella che farebbe da ponte fra la trasformazione dell'energia in materia e viceversa e permette ai fisici di studiare la nascita dell'universo da millesimi di secondo dopo il Big Bang e a noi Pagani di comprendere la nascita Di Eros, Fanete, che dispiega le sue ali d'oro uscendo dall'uovo luminoso in Nera Notte.

Peter Higgs è morto in questi giorni. Di solito non ricordo la morte delle persone se non quando personalmente ero affezionato o quando, come in questo caso, ricordo con affetto il loro lavoro.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

09 aprile 2024

Un amico se n'è andato

E' morto uno dei miei librai preferiti. Mi ha procurato centinaia di libri, anche di un certo valore e spesso introvabili.

Angelo Trevisan, 68 anni, se n'è andato seduto su una panchina vicino alle tende del suo banco ambulante di libri. Ne aveva a migliaia. Libri fuori catalogo che vendeva al 50% di prezzi di venti anni fa. E' stato l'unico libraio che io ho conosciuto che discuteva con competenza con Manuela.

Ricordo che ai clienti diceva: "Tutti i prezzi sono dimezzati." E qualcuno una volta gli chiese: "Dimezzati di quanto?"

Ricordava anche che il libro è l'unico oggetto che spesso veniva rubato per averlo, non per venderlo.

 

09 aprile 2024

Sovranismo impera

Italiani ed europei ancora non hanno realizzato che gli inglesi sono degli extracomunitari come i tunisini, i ganesi o i marocchini. Ancora non è chiaro all'Europa che l'Inghilterra non è solo un concorrente economico, ma ha dichiarato guerra all'Europa per questioni di egemonia politica e sociale.

E' un effetto del sovranismo, dove ogni sovrano si reputa "l'unto del Signore, di Dio" e in nome di Dio combatte gli altri sovrani sui quali vuole il dominio.

L'Inghilterra vuole la sovranità sull'Europa, come gli USA. Solo che le condizioni sovraniste dell'Inghilterra sono calate dai vertici politici economici alle condizioni di vita delle persone con una massiccia cacciata di infermieri e di insegnanti il cui scopo è aggravare le condizioni di vita delle persone.

Per allontanare le proteste della popolazione l'Inghilterra, come ogni paese sovranista, deve dichiarare guerra, più o meno aperta, ad altri sovranismi in modo da incolpare loro dei disastri sociali che sta imponendo al paese.

I disastri nascono da "Prima gli inglesi" come in Italia nascono da "prima gli italiani". Non vi preoccupate, non ci sono più quei pezzenti di comunisti che cantavano L'Internazionale, oggi ogni sovranista pretende di avercelo più lungo di ogni altro sovranista: e giù bombe sulla testa degli uomini in nome di Dio!

 

09 aprile 2024

Cassandra e i divergenti

Apollo non condanna Cassandra per non averlo amato; Apollo condanna il mondo a vivere nell'inconsapevolezza.

Rispetto al mondo Cassandra è una divergente.

Non percepisce e interpreta la realtà per ciò che la realtà vorrebbe che fosse, ma interpreta la realtà prescindendo dal proprio desiderio.

Che a me piaccia o meno, la realtà non è ciò che io desidero, ma è ciò che la realtà manifesta nel mondo e se non interpreto correttamente la manifestazione della realtà non sono nemmeno in grado di individuare le trasformazioni che la realtà produrrà nel mio vivere e nella società in cui vivo.

La realtà non soddisfa le aspettative delle persone. Sarebbe più corretto dire che la reltà si nutre delle aspettative delle persone per farle funzionare in un reale che si nasconde dietro le loro illusioni.

Cassandra si sottrae all'illusione. Interpreta la realtà per ciò che è e individua correttamente le trasformazioni in atto in quella realtà.

Le persone vengono appiattite in una condizione illusoria in cui l'attesa diventa ansia, madre del desiderio irrealizzabile. Questa condizione psicologica viene coltivata con attenzione da una società che in questo modo controlla le persone. Persone pronte a diventare violente contro le Cassandre che indicano un futuro possibile.

Viviamo in un mondo in cui abbiamo bisogno di Cassandre che indicano la via dei cambiamenti possibili, ma cerchiamo delle cassandre che annuncino ciò che noi vogliamo che costoro annuncino e solo allora diamo credito a quella cassandra che dice ciò che noi avremmo voluto dire. Ma allora, perché non diventiamo noi stessi delle cassandre se sappiamo che cosa andrebbe detto? Le persone non sono educate a prendersi la responsabilità per ciò che loro pensano né sono educate a pagare per le conseguenze di quanto hanno detto. Sperano che tutto venga dimenticato e si ricordi solo quella frase; la frase bella che un giorno dissero in mezzo a tante stupidaggini.

Un po' come i giornalisti, le loro parole sono parole vuote prive della responsabilità soggettiva e dell'onore soggettivo che una comunicazione pubblica necessiterebbe. Parole scritte. Proclami annunciati e subito dimenticati affinché nessuno possa rinfacciare a quel giornalista le stupidaggini che ha scritto.

Proprio perché le Cassandre indicano una possibilità, ogni uomo finge di farsi cassandra e vende illusioni con cui alimentare le aspettative di gruppi di uomini affinché le loro orecchie siano sorde alle indicazioni di Cassandra. Gli uomini non distingueranno mai le cassandre che suonano nei tromboni, dalle voci di Cassandra che quando si fa sentire viene subito aggredita.

Cassandra, la divergente, era l'unica persona d'onore in un mondo che sembra aver perduto l'onore.

 

09 aprile 2024

Cronache Pagane: Aprile 2024

Cronache Pagane: Aprile 2024

Ovviamente, sto lavorando alla pagina di Aprile 2024 che, per ora, ha solo 8 giorni di post.

Come lavoro esce una pagina per tutto il mese e una pagina per ogni giorno.

Seguendo i link si raggiungono tutte le pagine di tutti i mesi.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

08 aprile 2024

Crio Euribia e i loro figli

Riflessione sulla dottrina religiosa di Pitagora come esposta da Diogene Laerzio

La saggezza nelle scelte fra ciò che desideriamo e ciò che è possibile in funzione di un futuro in cui ancora possiamo scegliere fra ciò che desideriamo e ciò che è possibile. E' il potere di Pallante in cui la saggezza si esprime nella forza delle scelte e le scelte sono frammenti di stelle, di Astreo, che noi portiamo nella nostra vita quotidiana. Perse, la distruzione del presente in funzione del futuro e la saggezza sul come agire nel presente per costruire il futuro.

Il cuore di pietra di Euribia smuove il cuore di fuoco degli Esseri della Natura per costruire loro stessi; per imitare Crio ed essere i migliori in quello che fanno in funzione di quello che diverranno.

Scrive Esiodo tradotto da Romagnoli:

I figli di Aurora e Astreo

Aurora partorì i venti gagliardi ad Astrèo,

Zefiro serenatore, veloce nei tramiti Bora,

e Noto: con un Dio si fuse ella, Diva fulgente.

E dopo loro, un astro, Eòsforo, a luce essa diede,

e le lucenti Stelle, che sono corona del cielo.

Aurora e Astreo mettono in azione il mondo emotivo di Urano Stellato. I venti che si abbattono sul mare infecondo con Astreo ed Aurora non sono solo aria che soffia, ma coscienza che si dirige all'interno di mondi, emotivi, dell'azione e razionale, in cui soffiano i venti della vita. Zefiro, Bora e Noto non sono solo il nome di venti che soffiano in direzioni predeterminate sul mare, sono venti della vita che conducono i naviganti nelle loro scelte in ogni quotidiano. Ogni Essere della Natura si trasforma seguendo questi venti che lo spingono spesso su mari sconosciuti nei quali deve costruire le proprie strategie d'esistenza. Così Eosforo non è venere, non è solo la stella del mattino, ma l'intento che guida gli uomini nelle loro scelte.

Astreo unito in amore con Aurora contribuì a costruire l'esistente. Quest'esistente fu alimentato da nuovi venti che soffiavano al suo interno e dalle Stelle che coronavano il cielo. Furono tutti figli di Aurora e Astreo. A quale visione quest'insieme appartiene? Agli Esseri Umani che alzano le vele sui mari della vita. E' nella loro percezione che stelle e venti coincidono in un unico Intento. Quante volte chiamarono i venti benigni e quante volte guardarono le stelle per conoscere la direzione. Quante volte la disperazione li colse quando il cielo di piombo e le tempeste soffiavano sui loro progetti di vita. Quanto i naviganti dell'esistenza si sentono perduti. Quante volte non sanno dove il loro intento deve sfociare. Quante volte gli Esseri Umani non vedono la fine dei loro intenti e dei loro progetti e invocano i venti degli DEI affinché spingano nella direzione sperata gli eventi della loro esistenza. Quante volte gli Esseri Umani guardano le stelle del mattino cercando aiuto e tracciare le proprie rotte. Questo è quanto ASTREO, unito in amore con AURORA, ha generato.

---continua al link---

 

08 aprile 2024

Lo scopo dell'ignoranza contro la cultura

La cultura combatte contro questo delirio criminale dei cristiani:

Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.

1 Corinti 1, 26-29

E' sempre necessario che qualcuno accenda il lume della speranza nella disperazione costruita dai cristiani.

Il mondo in cui viviamo è pieno di guerre; spesso si tratta di guerre per il controllo mafioso di questo o quel territorio dove a soffrirne sono le persone, i cittadini, che vedono la distruzione di ogni futuro possibile

E' la logica dei cristiani: distruggere, dividere e impossessarsi di quanto altri hanno costruito.

La cultura è un'arma che va usata prima che vengano sganciate le bombe, Quando la non cultura fa guerra alla cultura perché pensa che solo con gli schiavi ottenuti con la polizia, con la negazione dei diritti ad altri, col feticcio del denaro da sottrarre alla comunità si possa avere una "vita felice", allora è inevitabile che, prima o poi, inizino a cadere le bombe perché non esiste uno schiavo più obbediente di colui che sogna di essere un padrone di uomini ridotti in schiavitù. E, gli schiavi obbedienti, sono il premio al più forte per la sua violenza sul più debole.

Se non si fanno guerre di cultura prima che le bombe cadano sulla testa, quando le bombe cadranno, ogni cultura è inutile.

 

08 aprile 2024

Le pagine mensili di Cronache Pagane

Cronache Pagane: ottobre 2023

Questa pagina, come tutta la serie (sono un centinaio, pagina più o pagina meno), sono dei varie propri giornali mensili, con centinaia di articoli di filosofia, riflessioni di religione Pagana, riflessioni sulla società e sulle sue prospettive.

Sono pagine troppo grandi per essere linkate nei motori di ricerca, ma riassumono quanto postato in Facebook e altro ancora.

In queste pagine, negli ultimi anni, si riassume il pensiero della Religione Pagana. A volte sono più attivo e a volte sono un po' più stanco.

Oltre alla pagina che riassume tutto il mese, di cui questa è un esempio che se la scorrete fino in fondo potete capire la ricchezza di quanto scrivo, c'è una pagina specifica di ogni singolo giorno che significa circa 30 pagine web per un mese. Pagine più ridotte che possono essere più facilmente trovate dai motori di ricerca.

Ora sto lavorando a questo tipo di pagina dell'Aprile 2024 e la pagina sarà chiusa a fine mese.

Ovviamente cerco di fare del mio meglio, ma sicuramente avrò fatto un immenso numero di errori che, se li trovo io, cercherò di rimediare.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

07 aprile 2024

Esopo e l'arte del venditore

L'arte del venditore consiste nel vendere gli scarti e l'immondizia come se fossero cose preziose. Cose importanti.

Offrire l'immondizia per ricevere un tornaconto personale. Cose che si sarebbero ignorate o buttate via assumono, per chi ne ha bisogno, un valore e quel valore è il prezzo a cui il venditore le offre.

Io cerco un oggetto perché ne ho necessità; ma tu, perché mi offri quell'oggetto? Qual è la tua necessità?

E' la domanda che si pone Esopo all'offerta del lupo e la risposta la mette in bocca al cavallo.

Scrive Esopo:

Passando per i campi, un lupo trovò dell'orzo e, dato che come cibo a lui non poteva servire, lo lasciò lì e continuò la sua strada. Quando però si imbatté in un cavallo, lo condusse in quel campo, dichiarandogli che aveva trovato l'orzo e, invece di mangiarlo, l'aveva serbato per lui, anche perché gli faceva piacere sentire il rumore dei suoi denti quando lo masticava. "Caro mio", gli rispose il cavallo, "se i lupi potessero mangiar orzo, tu non avresti mai dato la preferenza alle orecchie sul ventre ".

[Tratto da: Esopo, Favole, "Il lupo e il cavallo", Edizione BUR, 1982, n. 225, pag.253]

Nella società in cui viviamo noi assistiamo continuamente al commercio dell'immondizia per circuire i bisognosi e portar via loro anche quel poco che hanno. Quel poco che hanno è ciò che di prezioso hanno, ma offrendo un po' di immondizia, un pasto da parte della Caritas, gli si sottrae anche emozioni, sentimento, volontà e scopo lasciandoli ancora più vuoti e bisognosi di altri pasti.

Cosa voleva il lupo di esopo in questa favola? Voleva la complicità e l'accondiscenza del cavallo. Voleva che il cavallo lo ringraziasse per l'immondizia che lui gli offriva. Perché, pensava il lupo, abbandonare quell'immondizia che non avrebbe mai mangiato senza ricavarne un profitto ottenendo la gratitudine del cavallo?

Quando qualcuno offre, le persone dovrebbero sempre chiedersi: quanto mi costa?

A volte, vale la pena barattare qualcosa nel presente e compromettere qualcosa nel futuro?

Vale la pena votare quel politico basandosi su ciò che offre?

 

07 aprile 2024

Cultura e massacri

A cosa serve la cultura quando qualcuno decide che il massacro, di chi coltiva la cultura, è la soluzione dei suoi problemi? A cosa serve la cultura quando qualcuno decide che le persone che fanno cultura sono solo carne da macello e sviluppa una "cultura" che gli serve per giustificare il suo diritto a macellarle?

La cultura del macello è il nemico da guardare negli occhi e i macellai di Scalfari e della sua banda hanno le mani che grondano sangue dell'odio sociale che hanno perseguito.

E' una riflessione amara fatta da persone che si guardano attorno e hanno vista distrutta la loro vita, la loro società, i loro principi sociali in nome di farneticazioni deliranti che sottraevano i diritti dei cittadini per ridurli ad oggetti da torturare.

L'odio non si manifesta con l'insorgenza emotiva di chi reagisce ad offese; l'odio sociale si manifesta con la pacatezza dell'indifferenza di chi gira le chiavette per riempire di gas tossico un'intera società a cui è negato il fondamento del vivere civile.

 

07 aprile 2024

Teia, Iperione e i loro figli

Teia, Iperione e i loro figli

Teia e Iperione, una coppia di Titani nati da Urano Stellato e Gaia. Come Oceano e Teti danno idea del fluire del mare e dei fiumi, così Teia e Iperione danno l'idea del fluire degli astri, il fluire della luce nelle trasformazioni che sommano illuminazione di un presente vissuto ad illuminazione di un presente successivo. Il moto degli astri, la luce che illumina il divenire e che partecipa alle trasformazioni. Il moto, il corso, l'azione degli stessi pianeti che entrano con la loro azione nel mondo del tempo.

Come i fiumi sono soggetti nel mondo del tempo perché agiscono, così gli astri sono soggetti nel mondo del tempo perché agiscono: percorrono la loro rotta come fiumi dalla sorgente verso il loro infinito. La rotta degli Astri e il loro apparire è la terza nata da Teia e Iperione, Aurora.

Scrive Esiodo tradotto da Romagnoli:

E Teia ad Elio grande die' vita, e a Selene lucente,
ed all'Aurora, che brilla per quelli che stan su la terra,
e pei Beati, chàn vita perenne, signori del cielo,
poscia che ad Iperione, domata in amore soggiacque.

Esiodo Teogonia 337 370

Teia e Iperione portano gli astri nel mondo del tempo. Essi sono perché agiscono e il loro agire diventa rappresentazione di sé stessi.

Teia è il farsi Dio di ogni soggetto, la sua tensione verso il futuro attraverso cui mette in atto delle azioni per modificare il presente in cui vive. Il farsi DIO è illuminarsi e illuminare il mondo in cui si opera.

La Coscienza di Sé come intelligenza dell'Essere Luna e dell'Essere Sole sono figlie di Teia, la luce che illumina ogni cammino e dell'azione di Iperione, quel volare alto, quel muoversi sopra, che porta Sole e Luna a rappresentarsi nel mondo del tempo, dell'azione.

Con Teia e Iperione gli astri, nel nostro caso il Sole e la Luna, costruiscono una relazione con la Terra e i viventi della Terra: nel loro corso, loro appaiono. Il loro apparire è l'azione che diventa la loro rappresentazione, l'oggetto, nel mondo del tempo costruito attraverso i Titani.

---continua nella pagina linkata-----

 

07 aprile 2024

Aguzzini

Quando gli aguzzini dei campi di sterminio (qualunque sia la qualità dei campi di sterminio) celebrano i loro eroi, le vittime vengono denigrate, violentate e per l'ennesima volta uccise.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

06 aprile 2024

Gli uomini e gli Dèi

I Pagani hanno le loro peculiarità religiose. Spesso, queste difficoltà si scontrano con una realtà sociale che, pur non avendo argomenti contrari alla visione religiosa pagana, ha manipolato le persone al punto tale che costoro non riescono a vivere in presenza di idee religiose che contrastano con le loro convinzioni religiose.

Eppure le società umane hanno necessità di queste idee religiose anche se ora sono convinte di aver ancora abbastanza prede da sbranare per poter sopravvivere.

 

06 aprile 2024

Esopo: il lupo e l'airone

La favola di Esopo su "Il lupo e l'airone" può essere parafrasata nelle condizioni sociali e politiche attuali. Ha molte analogie con la situazione che stiamo vivendo e vale la pena di ricordarlo.

Scrive Esopo:

Un lupo aveva ingoiato un osso e andava attorno per trovare qualcuno che lo liberasse. S'imbatté in un airone, e lo pregò di estrargli l'osso dietro compenso. Quello cacciò la testa nella gola del lupo, tirò fuori l'osso e poi reclamò l'onorario pattuito. Ma il lupo gli disse: "Caro mio, non sei contento d'aver tirata fuori intera la testa dalla bocca del lupo? e osi ancora chiedere un compenso?".

[Tratto da: Esopo, Favole, "Il lupo e l'airone", Edizione BUR, 1982, n. 224, pag.253]

Meloni e Salvini giravano per le periferie chiedendo voti a tutti i disperati che a malapena sbarcavano il lunario.

I disperati decisero di votarli eccitati dalla prospettiva di migliori condizioni di vita.

Quando Meloni e Salvini furono eletti i disperati reclamarono il compenso per averli votati. Protestarono quando Meloni e Salvini anziché venir incontro alle loro richieste decisero di condonare chiunque non avesse pagato le tasse facendo loro molti favori e molti sconti su quanto avrebbero dovuto pagare.

Mentre le persone protestavano per le case perse perché Meloni e Salvini volevano favorire la mafia costruendo il ponte fra la Calabria e Messina, a quei disperati Meloni e Salvini dissero: "Cari, non siete contenti di aver tirato fuori la testa dalla bocca del lupo (di averli votati)? E osate ancora chiedere qualche cosa?"

Certe analogie saltano subito agli occhi, ma, in fondo, Esopo ci esorta ad osservare il mondo intorno a noi e ad interpretarlo.

Ogni tifoso attribuisce questa rappresentazione ai suoi "avversari politici", ma, al di là di come noi interpretiamo nell'immediato l'insegnamento di Esopo, sta di fatto che Esopo ci racconta di un mondo di "lupi voraci" che cercano il pietismo e la collaborazione delle loro prede per poterle predare meglio.

 

06 aprile 2024

La Stella a Cinque punte dei Pagani

La Stella a Cinque punte dei Pagani

Ho modificato quattro pagine nei siti che trattano vari aspetti relativi alla Stella a Cinque punte come usata nella Religione Pagana.

Erano pagine molto vecchie. Alcune risalivano ancora ai primi anni del 2000.

Ho introdotto nelle pagine il filmato che spiega il significato della Stella a Cinque punte. Un filmato fatto nel 2005 ed elaborato, allora, da Manuela. Fu il secondo filmato che facevo quando iniziavo a sperimentare.

Si tratta di 4 pagine messe in formato attuale, ma il testo è rimasto quello originale.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

05 aprile 2024

Inno Orfico alle Moire

Inno Orfico alle Moire

  Inno Orfico alle Moire

  Moire infinite, care figlie della Notte Nera,
dai molti nomi, ascoltate me che prego, voi che abitando
presso il lago celeste, dove l'acqua candida per il calore notturno
scaturisce nell'ombroso fondo lucente dell'antro di belle pietre,
volate sulla terra infinita dei mortali;
da dove avanzate verso la stirpe mortale che nutre opinioni,
vana nella speranza, coperte di lini purpurei
nella pianura fatale, dove l'opinione guida il carro che percorre tutta la terra
verso la meta della giustizia e della speranza e degli affanni
e dell'antica legge e dell'infinito potere retto da buone leggi;
la Moira sola infatti osserva nella vita, nessun altro
degli immortali, che occupano le cime dell'Olimpo nevoso,
e l'occhio perfetto di Zeus; poiché quanto ci succede,
tutto sanno la Moira e la mente di Zeus continuamente.
Ma, beate, di cuore benevolo, d'animo mite,
Atropo e Laghesi, Cloto, a me venite, figlie di padre illustre,
aeree, invisibili, immutabili, sempre indistruttibili,
che tutto donate, che togliete, necessità per i mortali;
Moire, esaudite le mie sante libagioni e le preghiere,
con volontà propizia venendo agli Iniziati liberatrici di mali.
[E' finito il canto delle Moire, che Orfeo ha tessuto.]

da Inni Orfici ed Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Qui finisce il canto delle Moire che Orfeo ha tessuto. Una visione grandiosa.

  "da dove avanzate verso la stirpe mortale che nutre opinioni,
vana nella speranza, coperte di lini purpurei
nella pianura fatale, dove l'opinione guida il carro che percorre tutta la terra
verso la meta della giustizia e della speranza e degli affanni
e dell'antica legge e dell'infinito potere retto da buone leggi;"

E' l'essenza stessa delle Moire!

Le Moire sono figlie di Nera Notte! Nascono dalla Nera Notte e rappresentano lo svolgersi della vita. Il passaggio di tutta l'energia vitale da inconscia a cosciente! Tutto il processo di trasformazione universale è rappresentato dalle Moire figlie di Nera Notte. Il termine Nera Notte non sta solo ad indicare la visione dei veggenti relativa allo spazio siderale, alla loro sospensione nell'immenso silenzio, ma sta ad indicare la non esistenza, in tutto l'universo, della Coscienza e della Consapevolezza.

La Nera Notte è l'uno e l'altro.

---CONTINUA AL LINK---

 

05 aprile 2024

L'immenso soggettivo

Ogni persona ha la propria idea soggettiva di "immenso". Per questo motivo quando dico "siamo circondati dall'immenso" ogni persona è convinta di sapere in che cosa consiste "l'immenso". Lo riduce alla propria dimensione immaginaria e, sicuramente, il significato che lei attribuisce a quanto io indico come "immenso" è sicuramente corretto. Lei sa in che cosa consiste "l'immenso" e io ho detto solo una banalità di cui lei ha la perfetta conoscenza. Dunque, tutto a posto!

Se qualcuno dovesse chiedere: "Spiegami l'immenso!". Non sono in grado di farlo perché l'immenso può essere solo abitato soggettivamente, per questo, ogni persona "sa che cos'è l'immenso" e in quel sapere conchiude la sua conoscenza.

Se poi provassi a raccontare qualche cosa con le parole, dovrei distinguere fra la significazione che hanno le parole per me e che cosa significano quelle stesse parole per il mio interlocutore. Il dubbio che mi assale è: le parole che io uso, per raccontare qualche cosa della qualità dell'immenso, assumono il medesimo significato nel mio interlocutore? In questo caso sarei fermato dalla necessità di trovare parole adeguate non per dire cosa io percepisco, ma che cosa l'altro può capire di quello che io percepisco. L'unica soluzione, in questo caso, è quella di affermare la presenza dell'immenso senza poterlo definire: arrangiatevi!

 

05 aprile 2024

Rivoluzione sovranista

Una delle rivoluzioni dell'informazione sovranista è la privatizzazione del dolore per le aggressioni subite. Hanno cessato di essere un fatto sociale, il prodotto di una società che necessita di modificazione per essere trattate dall'informazione come un puro fatto privato. La donna accoltellata, l'azione dei bulli, l'aggressione al semaforo, ecc, non sono più espressione di una società che manifesta dei problemi, ma sono fatti privati: che si arrangi la donna accoltellata, che si arrangi la vittima dei bulli, che si arrangi l'aggredito al semaforo. L'idea che viene ingenerata dall'informazione è che la colpa dell'aggressione va attribuita alla vittima e l'aggressore, quando all'informazione conviene, non è il prodotto di disfunzioni sociali, ma è lui il malvagio che va punito perché la società deve vendicarsi e non per portare giustizia alla vittima.

In questo contesto, l'evasore fiscale è il furbo; il ladro è protagonista di imprese; l'imprenditore che sfrutta il lavoro nero un eroe sociale e il mafioso è un esempio da imitare e da guardare come modello.

Ciò che viene considerato "onore", "onestà", "partecipazione sociale" è roba da fessi, da cretini, da potenziali vittime di ogni truffatore che si fa "furbo" nei loro confronti.

Tutto ciò che appartiene alle distorsioni sociali, nel sovranismo diventa modello imitativo. Nel sovranismo la cultura non serve perché il sovranista è "furbo", lui "spaccia eroina" (qualunque sia l'eroina che spaccia) e la sua attività consiste nel trovare sempre nuovi consumatori. Per farlo non è richiesta cultura, ma solo partecipazione attiva in quel "bosco umano" in cui cerca le sue prede fra farneticazioni, illusioni, inganni, diffamazione.

In questo contesto la donna accoltellata, violentata, viene colpevolizzata; il bambino stuprato viene deriso, la vittima dei bulli viene denigrata, la Polizia di Stato si trova a vivere infastidita per le lamentele di cittadini che si sentono abbandonati, loro hanno altro da fare.

Il sovranismo, altro nome con cui definire l'ideologia fascista e nazista, ha liberato queste manifestazioni sociali che un tempo erano nascoste da un dibattito sociale che a poco a poco è stato sopito. Ora viviamo in un contesto sociale che se definisci "nazista" un comportamento riconducibile all'ideologia nazista, vieni denunciato perché chi ha comportamenti nazisti, assolutisti, sovranisti, non vuole che si sveli la natura ideologica delle sue azioni. Vuole che il suo comportamento nazista sia pensato come democrazia, come suo diritto, come manifestazione della sua libertà. La libertà di accoltellare, di bullizzare, di picchiare, di sopraffare, di insultare, di denigrare. Quella libertà del Dio padrone cristiano che toglie la libertà agli uomini e che li rende schiavi di una violenza alla quale si devono sottomettere.

La rivoluzione sovranista. Iniziata in Italia con Silvio Berlusconi, ha superato il ventennio, ma all'orizzonte non si scorge ancora nessuna luce mentre, al contrario, la società sta sprofondando in una disperazione sempre più profonda.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

04 aprile 2024

Un documento Pagano di 20 anni fa
Cosa disse la Federazione Pagana al congresso WCER di Atene nel 2004

La Federazione Pagana al Congresso WCER di Atene

Per presentare la pagina di religionepagana.it ho caricato l'intervento in lingua inglese che la Federazione Pagana ha fatto al congresso WCER di Atene nel giugno del 2004.

Venti anni fa eravamo più giovani. L'impegno che ci siamo assunti in quel Congresso, noi lo abbiamo onorato anche uscendo dal WCER quando la rappresentazione razzista e fascista diventò molto pesante e abbiamo preferito difendere la dimensione religiosa che un po' alla volta stavamo costruendo.

Quella fu la nostra scelta, altri hanno continuato su quella strada e altri hanno scelto, da allora, strade diverse.

Abbiamo partecipato con entusiasmo all'iniziativa del WCER. Questo finché non abbiamo realizzato, a poco a poco, che la maggior parte delle associazioni erano razziste e fasciste che si servivano dell' "idea" di paganesimo per mascherare la loro attività. Nel 2010 la Federazione Pagana, in linea con i propri principi, abbandonò il WCER che nel frattempo cambiò il nome in ECER circoscrivendo la partecipazione al solo ambito europeo. Tutti i nostri tentativi di discutere sulla "natura degli Dèi" furono delusi e frustrati. Non avevano nessuna idea teologica e nessuna idea religiosa che non fosse una riproposizione delle idee cristiane.

Oggi questo spezzone di filmato rappresenta quasi un "documento antico" che certifica i propositi della Federazione Pagana fin da 20 anni fa.

Grazie al lavoro di Ferdinando siamo in possesso dell'intero documento di quel Congresso (come del Congresso di Bologna nel 2010) capaci di testimoniare l'ambiente che abbiamo attraversato. In ogni caso, conserviamo molti ricordi positivi e l'amore per la Grecia non ci ha mai abbandonato.

 

04 aprile 2024

Tafuri, Inno Orfico a Sole

Lo sforzo di Tafuri di far accettare gli Inni Orfici ai cristiani volendo dimostrare come ci siano relazioi fra gli Inni Orfici e il cristianesimo è, a dir poco, patetico.

Il Sole è un Dio, ma a Tafuri interessa controllare la relazione che hanno gli uomini nel mondo legittimando il suo "cristo" in relazione al Sole.

Scrive Tafuri, fra l'altro, commentando l'Inno Orfico a Sole

18. Occhio di rettitudine: cioè causa che ci mostra, per mezzo del continuo ritorno degli anni (e) dell'uguaglianza delle stagioni, come dobbiamo agire anche noi; e, infatti, anche il nostro Cristo ci disse che noi dobbiamo imitare il nostro Padre che è nei cieli, e l'uomo ha due padri, quello naturale e il Sole.

Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici, Ed. Bompiani, 2021, Pag. 193

Tafuri fa molti accostamenti del cristianesimo con gli Inni Orfici, da un lato appaiono comprensibili viste le condizioni nelle quali viveva la cultura nel suo tempo, dall'altro lato, questi accostamenti appaiono fastidiosi perché si vuole attribuire al cristianesimo una morale che gli è estranea. Una morale che serve solo a trasformare gli individui sottomessi e obbedienti mentre si sparge il terrore della strage contro gli "infedeli".

 

04 aprile 2024

Riflessione sulla Stregoneria

Stregoneria Pagana

Modificata la pagina d'ingresso di Stregoneria Pagana.it. Aggiunto un filmato su "Come si diventa stregoni e perché" e il testo di riflessione sul Poema sulla Natura di Parmenide (quello che è rimasto) e le sue farneticazioni assolutiste (è considerato il padre dell'ontologia).

La pagina d'ingresso del sito stregoneriapagana.it presenta i principali contenuti del sito stesso. La Stregoneria per ciò che è per coloro che praticano Stregoneria e non per ciò che vogliono che sia coloro usano la parola "Stregoneria" come uno spauracchio per allontanare le persone dalla partecipazione della vita e tenerle sottomesse.

E' ben chiaro, a chi pratica Stregoneria, che per quanto le persone siano attratte dall'idea vengono allontanate dall'educazione che hanno ricevuto che le costringe ad identificare sé stesse col modello "creato da un Dio" e non come soggetti che vivono in perenne trasformazione in un mondo che si trasforma continuamente. Focalizzare la propria attenzione sul mutamento, anziché sugli effetti del mutare, è forse la maggior difficoltà delle persone educate cristianamente.

Il filmato ha lo scopo di separare la pratica della Stregoneria da pratiche che nulla hanno a che vedere con la Stregoneria ma, verso essa, praticano l'inganno illudendo le persone. Una volta che le persone vivono l'illusione, per esse non è più possibile fare nulla. Le persone hanno perso sé stesse e, anche se in un certo momento della loro vita hanno intrapreso un cammino, quel cammino è irrimediabilmente perduto.

 

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03 aprile 2024

Quando le persone parlano

Non è semplice capire le persone quando parlano.

Considerando una situazione, per quanto è possibile, nel momento presente che si vive, ammesso che le persone siano in grado di percepire tale situazione più o meno allo stesso modo, esistono almeno tre modi differenti di pensare e di vivere quella situazione.

Ci sono persone che hanno lo sguardo rivolto al passato e interpretano il loro vissuto presente in base al passato nel quale hanno fissato la loro attenzione. Gli avvenimenti saranno interpretati col modello del passato, di un già vissuto, e verranno esposti come una sorta di ripetizione del passato.

Ci sono persone che hanno lo sguardo rivolto al presente e che separano il divenuto storico del presente dal presente stesso e pensano al presente come una sorta di assoluto. Per costoro gli avvenimenti sono avvenimenti in sé. Cause ed effetti sono conchiusi nel presente, non hanno una storia, non hanno una trasformazione, non sono il prodotto di un divenuto, non sono portatori di altro che non di sé stessi. Per costoro, gli avvenimenti vissuti non sono effetti che si trasformano in cause pronti a generare altri effetti.

Ci sono persone che hanno fissato la loro attenzione al futuro, qualunque sia questo futuro, e che vivono il presente non in quanto presente, ma in quanto artefice del futuro su cui hanno centrato la loro attenzione. Nelle loro parole quel futuro è già presente. Vive ed agisce ora e quando queste persone parlano appaiono, agli altri, come dei "mitomani" che fanno affermazioni che non hanno riscontro né nel presente né nel passato.

Ovviamente, questi tre tipi di persone non si capiscono e dal punto di vista della percezione vivono, fra loro, attraverso le loro affermazioni, un conflitto attraverso il quale si contendono la definizione della realtà nella quale vivono.

Questi diversi modi di pensare hanno delle precise condizioni ideogiche perché, questo modo di collocarsi nell'esistenza, necessita di una definizione ideologica per entrare in conflitto con diversi modi di vedere la realtà che, a loro volta, elaborano diverse definizioni ideologiche.

 

03 aprile 2024

Oceano, Teti e i loro figli nella Teogonia di Esiodo

Oceano, Teti e i loro figli nella Teogonia di Esiodo

Ricordo come i Titani, figli di Gaia e Urano Stellato, sono la manifestazione del movimento e della trasformazione dell'esistente coniugato in tutti i diversi modi.

Riporto dalla pagina:

Lo scorrere è il senso intimo dei figli di Oceano e Teti.

I fiumi della vita, i fiumi dell'esistenza degli Esseri della Natura. Uno scorrere continuo in un mutare senza sosta verso una meta più o meno pensata e considerata.

Lo scorrere dei fiumi emotivi che generano la vita là dove trovano vortici e gorghi che possano compattare in qualche modo Eros che emerse dall'uovo luminoso. Lo scorrere dell'universo e lo scorrere del torrente sotto casa che, gonfio da una pioggia improvvisa, allaga villaggi, città e campi. Tutto si trasforma, nell'universo come sotto casa.

Oceano, lo scorrere della vita e Teti, l'ava, la Nonna, colei che giacendo con Oceano genera i fiumi turbinosi dell'esistenza umana. Teti è la fonte dalla quale i fiumi sgorgano e l'infinito è il mare a cui tendono.

Tutto scorre.

Tutto diviene e si trasforma in un cessante mutare che ha il suo presente nel mondo del tempo in cui, l'azione e lo scorrere, sono un presente che si manifesta ora. Lo scorrere, il trasformarsi continuo, è il presente in cui genero l'azione che, agendo nello scorrere, si fa sostanza e rappresentazione della mia esistenza. Nello scorrere dell'universo tutto lo scorrere è presente ora, perché le infinite azioni dello scorrere si fanno oggetti nel tempo che determinano le mie decisioni al di fuori dell'ordine razionale che vuole mettere un ordine temporale alle azioni.

--CONTINUA AL LINK---

 

03 aprile 2024

La situazione di oggi e la situazione di Cicerone

La situazione che stiamo vivendo oggi, non è molto dissimile dalla situazione che viveva Roma ai tempi di Cicerone.

La violenza di Cicerone pose fine a Roma alla libertà di parola e, dopo Cicerone, sparì l'era degli oratori.

Alla libertà di parola e di argomentazioni si sostituì la libertà di farneticare e la libertà di farneticare impose al più debole la libertà di adulazione.

Il miliardario Cicerone, tornato dall'esilio in Grecia dopo il genocidio che aveva commesso nei confronti dei popolari di Catilina, si circondò di decine e decine di scribi a cui dettò, o fece scrivere, i suoi trattati di esaltazione della potenza dell'assoluto stoico di cui egli si sentiva la manifestazione ponendo le basi ideologiche per la distruzione della Repubblica già iniziata da Silla.

Una situazione ideologica che poi fu continuata da altri, come il famigerato Seneca forse uno dei fondatori del cristianesimo in nome dell'assolutismo imperiale.

La situazione di oggi non è molto diversa. Dalla libertà di inchiesta si è passati alla libertà di farneticazione, al diritto di fare propaganda assolutista e sovranista, al diritto di incarcerazione senza processo e senza reato (vedi l'internamento degli immigrati) fino alla libertà di deportazione (vedi gli accordi Italia-Albania).

Il parassitismo sociale è diventata la prassi della Repubblica e la parola "Democrazia" ha assunto il significato di "metodo per far fessi i cittadini illudendoli per poterli derubare e immiserire). La parola d'ordine "esportare la democrazia" ha assunto il significato di "macellare le persone per privarle delle condizioni di vita che hanno raggiunto con fatica". In Italia, la parola "democrazia" ha assunto il significato "metodo retorico che garantisce l'impunità di delinquere e ingannare".

Con questo metodo si vuole aprire la strada all'assolutismo sovranista, come fece Cicerone aprendo la strada alla distruzione della Repubblica con l'avvento dell'impero, che seppellirà la Costituzione della Repubblica e, con essa, i diritti dei cittadini. La situazione non è molto diversa. Cicerone sventolava il proprio essere il Logos degli stoici, i nuovi profeti sovranisti sventolano il crocifisso coniugato in tutte le varie salse (cattolici, ortodossi, evangelici, anglicani, protestanti, ecc.).

 

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02 aprile 2024

Esiodo e la sua visione divina

Nera Notte e i suoi figli

Ho modificato anche le pagine relative a Nera Notte, sia quella in Esiodo che quella che parla della via alla Stregoneria della quale metto il link. Ho modificato la pagina che parla di Echidna e Tifone e la pagina relativa alla "creazione" di Nereo.

In Esiodo ci sono varie "discendenze" che definiscono i vari aspetti del venir in essere della realtà in cui viviamo. Credo che nemmeno Esiodo conoscesse il significato di quanto scriveva. Secondo la mia opinione elaborava altre storie, storie che apparivano belle, ma senza conoscere i contenuti religiosi che quelle storie contenevano.

Il link che metto è relativo alla relazione che esiste fra i figli di Nera Notte e le trasformazioni dell'uomo. Nella pagina ho caricato anche un filmato che racconta quanto è scritto, così, in questo caso, oltre al testo c'è l'audio che permette di ascoltare.

 

02 aprile 2024

Il delirio di onnipotenza nella società

Il delirio di onnipotenza, imposto nelle persone dal cristianesimo, non si esprime solo con azioni apparentemente eclatanti, ma soprattutto attraverso i piccoli gesti quotidiani che poi, alla fine, non sono così piccoli dal momento che mettono in difficoltà le persone più fragili.

Il delirio di onnipotenza ha alla sua base il disprezzo per l'altro. Un altro che viene considerato inferiore e, in quanto tale, non meritevole di attenzione o di diritti particolari.

Il delirio di onnipotenza si esprime attraverso atti che affermano la superiorità del delirante rispetto alla sua vittima. Una vittima alla quale è riconosciuto solo il diritto di sottomettersi al delirante.

L'esempio del parcheggio "selvaggio" dei cattolici durante la commemorazione della loro Pasqua è un esempio di disprezzo dei cristiani che imita lo stesso disprezzo bullesco che Gesù teneva con i farisei. Il bullo che vive di impunità fintanto che non fa un'azione di provocazione o alle persone sbagliate o tanto grave da non poter più essere ignorata.

Sono educati ad essere sovranisti, a proclamare "Roma ladrona" o "prima i veneti" in quel delirio da superiorità della razza che deve garantire loro l'impunità per ogni atto di bullismo e di violenza messo in atto contro chi non si può difendere.

Questo comportamento è stato sanzionato con delle contravvenzioni (che molti di loro non pagheranno in attesa di un qualche condono) ma spesso gli atti di violenza sui più deboli non vengono sanzionati perché spesso, agli occhi di qualche magistrato, appaiono come "fatti lievi" in quella necessità furiosa di alimentare e proteggere il terrorismo contro chi non si può difendere. Sono state necessarie delle leggi speciali per difendere le donne dalla violenza domestica e, ancor oggi, ci sono magistrati che favoriscono la violenza domestica in nome del sovranismo cristiano.

[fonte: Il Gazzettino on line]

 

02 aprile 2024

Gaia generatrice

Gaia generatrice

Continuo a ritoccare le pagine relative a "La stirpe dei Titani" della Teogonia di Esiodo.

Si tratta di mettere in ordine l'idea della trasformazione del mondo e, per conseguenza, di quel noi stessi che abitiamo il mondo.

Dopo i lavori che sono stato costretto a fare in questo fine settimana ho ripreso sia con gli Inni Orfici, sia nella sistemazione delle pagine dei siti web.

Purtroppo il lavoro è molto e un po' alla volta introdurrò i filmati nelle varie pagine dei siti cercando di fare una specie di ordine nel mare di pagine che ho condiviso in internet.

 

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01 aprile 2024

Inno orfico a Eros

Inno orfico a Eros

  Inno Orfico ad Ermes Ctonio

   Invoco il grande, santo,amabile, dolce Eros
possente per l'arco, alato, dalla corsa di fuoco,veloce nello slancio,
che gioca con gli dèi e con gli uomini mortali,
industrioso, dalla duplice natura, che ha le chiavi di tutto,
dell'etere celeste, del mare, della terra, e quanti soffi generatori di tutto
per i mortali nutre la dea che produce frutti verdeggianti,
e quante cose ha l'ampio Tartaro e il mare sonoro;
tu solo, infatti, governi il timone di tutte queste cose.
Ma, beato, unisciti con pensieri puri agli iniziati,
e allontana da questi gli slanci vili e strani.
da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

L'Inno Orfico ad Eros oscilla fra l'Eros Universale, Protogono o Fanes, e Eros come "Desiderio Bello" che segue Afrodite.

In questa esaltazione di Eros c'è tutto lo slancio fisico dell'amore sessuale. C'è il ricordo di Eros come Intento "governi il timone di tutte le cose". Nello stesso tempo Eros viene invocato come la guida di tutti gli Iniziati. Non esiste, infatti, un Apprendista Stregone che percorra il proprio sentiero di Conoscenza e dello sviluppo della propria Consapevolezza senza esprimere l'Intento nelle sue azioni.. Per "esprimere l'Intento" intendo manifestare sé stesso nel mondo in cui vive. Non esiste un Apprendista Stregone che non semini giustizia.

Eros ha la caratteristica di essere la qualità intrinseca della materia e dell'energia che pervade l'universo. La qualità che rende la materia consapevole di sé stessa nei suoi processi di trasformazione. Si chiama Eros, ma anche Fanes, Fanete, Protogono. Per contro, tali termini vengono riempiti di contenuti soggettivi e nella trasformazione degli individui assumono connotati diversi che i singoli individui individuano in essi nel proprio percorso di trasformazione.

--continua al link---

 

01 aprile 2024

Piccola riflessione tecnica

Fino a 10 anni fa (circa, non ricordo esattamente) caricavo filmati nei siti web in formato FLV. Era un formato leggero che per essere visibile nel sito era necessario caricare anche dei file di supporto.

Ne caricai molti, in particolare nel sito religionepagana.it che inizialmente era nato per presentare filmati e questa tecnica risultava funzionale alla necessità.

Poi, il formato FLV fu rifiutato perché venne ritenuto pericoloso solo che nel sito religionepagana sono rimasti molti di questi materiali sia che ho deciso di cancellare, ma dal momento che cancellerò quanto relativo ai video in flv e non le pagine in html che tali video presentavano, su alcune pagine che supportavano quei video risulteranno dei "buchi" che un po' alla volta riempirò. Si tratta, comunque, di pagine molto vecchie e poco visitate. E' un'operazione chirurgica dolorosa, ma penso che sia arrivato il momento di farla.

 

01 aprile 2024

Cristianesimo e perversione sociale

Il cristianesimo non muore solo perché qualcuno lo combatte, al contrario, muore perché le Istituzioni vogliono proteggerlo a tutti i costi. Anche a costo di sé stesse.

Quando si mandano i militari nelle chiese cattoliche nel giorno che i cristiani celebrano la loro pasqua, e l'informazione alimenta la fobia di possibili "attentati" pur sapendo perfettamente che non esiste nessuna ragione per pensare ad attentati alle chiese cattoliche, i cittadini cattolici si allontanano dalla loro stessa chiesa e scoprono che, non andando in chiesa e sottoponendosi ai controlli di polizia, si può anche vivere meglio.

Non dimentichiamo che le parrocchie sono il peggior centro di diffusione della droga fra i giovani perché i giovani che frequentano le parrocchie sono i più fragili in una generazione. Solo coloro che cercano la dipendenza da Dio o dalla droga. Nella parrocchia trovano l'uno e l'altro.

 

01 aprile 2024

Riflessione da primo aprile

Rispetto a molti anni fa in cui l'idea "pagana" sollecitava le fantasie di molte persone che la coniugavano in maniera fantasiosa senza pensare al significato fattivo delle loro affermazioni e delle loro pratiche, come tutte le mode illusorie, anche queste fantasie sono andate via via spegnandosi.

Rimane la serietà con la quale si affronta la vita.

Ma la serietà è complessa, richiede impegno e passione. La serietà a volte è leggerezza, ma la leggerezza è solo uno spazio emotivo fra impegno e verifica in un mondo che stimola la leggerezza per trasformare le persone in prede.

Il Paganesimo è una cosa seria. E' un modo di vivere, di essere, di rappresentarsi nella società che non è circoscritto al singolo individuo, ma è aperto alle relazioni sociali e mette in discussione gli equilibri emotivi che si presentano nella soicetà partendo dagli equilibri emotivi delle singole persone.

La Religione Pagana è una cosa seria, non è la bacchetta magica di Herry Potter e nemmeno l'alzati e cammina del pazzo che va farneticando "In verità, in verità vi dico...". La religione pagana richiede impegno. Lo stesso impegno che serve per portare le pietre quando si vuole costruire un edificio: molti chiacchierano su come sarà quell'edificio, pochi immergono le mani nella creta per costruire i mattoni che servono.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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