Il mese di dicembre si caratterizza dall'acuirsi del genocidio dei palestinesi, un genocidio che procede ininterrottamente dal 1948.
Continua la guerra in Ucraina con i paesi della Nato che continuano a fornire armi all'Ucraina.
Continua il lento declino dell'economia europea che ha dimenticato che gli affari si fnno rispettando i diritti umani delle persone.
Dicembre 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

Dicembre 2023
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Argomenti del sito Religione Pagana

 

31 dicembre 2023

 

 

 

30 dicembre 2023

Sull'inutilità del manifestare

Non cambia la realtà delle cose, ma permette di veicolare le proprie emozioni che si sentono offese dagli avvenimenti. La Palestina e i Palestinesi non saranno mai liberi. Saranno sterminati dagli integralisti ebraici per la gloria del loro Dio. Come i cristiani sterminarono gli ebrei fino a ieri, oggi gli ebrei sterminano i palestinesi e i popoli vicini per la gloria del Grande Israele. Nessuna manifestazione potrà mai modificare le decisioni secondo cui stuprare e violentare donne e bambini palestinesi non sia un omaggio al Dio degli ebrei. L'occidente sembra quasi divertirsi davanti alla volontà sanguinaria di Israele.

Il problema di questo tipo di espressioni sociali che si presentano mediante manifestazioni è che c'è sempre qualcuno che agisce per usare le persone sensibili per scopi diversi dall'attenzione ai problemi.

E' facile far fesse quelle persone che hanno una struttura emotiva aperta alle tensioni del mondo. Spesso sono cieche davanti a chi le vuole utilizzare. Non conoscono la ricchezza di sé stessi e permettono a troppe persone di trasformarli in oggetti d'uso.

 

30 dicembre 2023

L'anima negli Inni Orfici

Negli Inni Orfici non si parla né di anima (come intesa da Platone o dai Pitagorici) né di vita oltre la morte del corpo fisico.

A volte l'assenza di un concetto può essere più importante della presenza di un concetto, Dimostrerebbe come coloro che hanno compilato gli Inni Orfici non avevano nessuna idea di usarli per creare "speranza" e "sottomissione" cosa che, al contrario, appare pesantemente col pitagorismo e con l'Accademia di Platone. Gli Dèi degli Inni Orfici sono Dèi che abitano il presente vissuto dalle persone e, al di là di come vengono descritti nell'invocarli, sono Dèi che nascono e si trasformano assieme agli uomini.

E' il senso intimo della Religione Pagana, nascere e trasformarsi rinascendo continuamente nella realtà che viviamo.

E' sufficiente pensare come fra un paio di giorni finisce il 2023 e inizia il 2024. E' come se dicessimo "l'anno rinasce" eppure c'è continuità della realtà. Nulla cambia, solo la nostra idea con cui pensiamo il tempo che passa, i mutamenti, in questo modo siamo sempre noi e sempre diversi perché in ogni istante qualcosa muore e qualcosa rinasce ricostruendosi in noi. In questo modo noi diveniamo e allo stesso modo divengono gli Dèi. Per fermare il divenire di uomini e Dèi servono le bombe, serve il genocidio fisico di uomini e popoli, serve l'imposizione della miseria e della disperazione. Senza saccheggio che porta alla miseria e alla disperazione nella vita fisica, c'è ricchezza nella dialettica dell'esistenza. C'è ricchezza nella manifestazione degli Dèi.

 

30 dicembre 2023

Orfeo entra nell'Ade

Io ho già parlato del significato misterico della discesa all'Ade di Orfeo. Ne ho parlato a lungo all'interno de "Il crogiolo dello Stregone", ma le persone non sanno che farsene e, in effetti, fintanto che non entri nell'Ade e non esci dall'Ade, della discesa all'Ade non sai che fartene. Chi discende nell'Ade è sempre tentato di tornare indietro, di tornare da Euridice che diventa certezza razionale mentre stai navigando in Caos, privo di mete e privo di punti di riferimento. I punti di riferimento si trovano una volta usciti dall'Ade, ma intanto l'individuo vive giorni, mesi, anni di smarrimento e il desiderio di tornare da Euridice è il desiderio di una certezza che, in quel momento, è negata.

 

30 dicembre 2023

Gli Inni Orfici e il cristianesimo in Tafuri

Tafuri, nella seconda vita di Orfeo usa Eusebio e gioca sugli Inni Orfici quasi a voler fare degli Inni Orfici degli antesignani del cristianesimo.

Un'operazione simile l'aveva già fatta l'ultima accademia prima della chiusura ad opera di Proclo e di Damascio in funzione neoplatonica.

Però le affermazioni di Tafuri, pur nelle esigenze di non essere bruciato sul rogo (per cui l'uomo si comprende) rimangono vere e proprie perle, come questa:

Scrive Tafuri (1492 - 1582/84):

"Ma presso questi antichi, poiché non conoscevano ancora il mistero del regno dei cieli, la bontà veniva ricercata attraverso il discorso in difesa della divinità. Il nostro sommo sacerdote, chiamato Gesù, annunciò che il Battesimo ci ha riscattati perché è necessario che si unisca allo spirito simile a Dio. E, infatti, per similitudine avviene il procedere verso le cose simili, perciò l'iniziazione ai misteri ci esorta ad invocare il divino con forme simili; poiché siamo uomini e non è possibile che la natura terrena e la mente si elevino in alto senza qualcuno che sta in mezzo, è stato dato il discorso pronunciato; che è la preghiera, sicché se fosse possibile senza discorso alzare il capo verso le cose divine, sarebbe conveniente la preghiera dell'anima e il resto lo crediamo superfluo. Poiché prima della venuta di cristo non avevamo conoscenza della beatitudine dopo la morte, poiché non c'era un uomo tale per cui ci potessimo congiungere con le cose del regno dei cieli, che cristo ci esorta a chiedere differentemente da qui, perciò il sacerdote Orfeo, come tutti gli altri sacerdoti furono abbandonati in quella circostanza e con differenti Inni e variamente... con ricchezza di parole domandarono le cose necessarie agli Dèi e agli angeli."

Commento agli Inni Orfici, Matteo Tafuri, Bompiani, 2021, pag. 127

Se non avesse fatto così, probabilmente lo avrebbero bruciato. Però la cosa deve far riflettere sui bisogni dei cristiani di uscire dall'orrore della loro teologia.

Il rinascimento è stato una continua riscoperta degli antichi Dèi e, con essi, la riscoperta dei principi sociali che gli antichi Dèi rappresentavano.

Il tentativo di accostare Orfeo a Gesù fu già fatto ben prima di Tafuri, tutti i testi sacri cristiani hanno accolto la forma degli orfici aggiungendo, quasi esclusivamente, il diritto di Dio di possedere gli uomini e di violentarli a suo piacimento.

Col rinascimento inizia un percorso che va dall'assolutismo cristiano alla riscoperta degli Dèi e dei valori sociali precristiani, ma non è un percorso indolore.

 

30 dicembre 2023

Necessità sociale e Religione Pagana

Non bisogna confondere la diffusione della religione pagana con lo sviluppo della necessità della religione pagana fra le persone.

La necessità dei principi della Religione Pagana si sta sempre più affacciando alla coscienza delle persone, ma spesso le persone non sanno riempire quella necessità con contenuti che siano adeguati alle loro aspettative.

Spesso si fermano alla forma esteriore e questo le espone ad essere vittime di ogni sorta di inganno.

Anche se le persone, come insieme, sono tese a sopravvivere, c'è una quota non indifferente di persone che cercano dei riferimenti ideologici che possano soddisfare i loro ideali prodotti dall'emergere di necessità emotive. Per loro, cogliere l'insieme di un complesso ideologico è quasi impossibile e, d'altro canto, gli studiosi possono offrire loro solo gli spaccati del conoscere che loro riescono a raggiungere. La necessità delle persone è la mancanza di una "visione ideologica d'insieme" nella quale collocare la loro idealità sorta dalla necessità.

Questo non porta a diffondere il Paganesimo, ma porta le persone ad una instabilità ideologica che produce una sorta di "nomadismo religioso" capace di fare brevi soste per conoscere e pronto a ripartire per raggiungere altri orizzonti.

E' questa la condizione dell'interesse sociale e religioso che sta vivendo la società oggi.

La necessità soggettiva alimenta il bisogno, ma la società non è in grado di offrire un adeguato sistema che permetta loro di soddisfare tale bisogno.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

29 dicembre 2023

Stampa, informazioni e opinioni

Grazie ad una stampa e ad un'informazione complice del genocidio perpetrato da Israele nei confronti dei Palestinesi, abbiamo saputo che ogni bambino e ogni donna di Palestina è un terrorista che agisce contro Israele che "legittimamente", per "volontà di Dio", occupa quella terra e può macellare gli "scarafaggi palestinesi" in nome della supremazia della "razza ariana", pardon, del "popolo eletto". Il legittimo genocidio di Israele, che può stuprare donne e bambini Palestinesi perché nessun giornalista riporta le cronache degli stupri, delle violenze e delle incarcerazioni, altrimenti i giornalisti vengono ammazzati, non deve essere messo in discussione. E' legittimo bombardare ospedali perché i ricoverati sono terroristi.

Come se fosse legittimo occupare una nazione e pretendere che gli occupati non si ribellino all'occupazione: se tu non ti sottometti all'occupante, sei un terrorista e come tale, chiunque tu sia, sei ciò che Israele vuole che tu sia e Israele ti macella perché “Dio lo vuole”. Macella tutti quelli che ti stanno attorno e distrugge tutto affinché tu non possa più avere nulla per la tua vita. Trasforma la tua terra in un deserto finché, costringendoti ad andare via, Israele la possa "legittimamente" occupare e fare sua. Questo sappiamo dalla nostra informazione e dai nostri giornalisti.

Allo stesso modo conosciamo la tecnica adottata oggi dal Governo Italiano in materia di migranti. Soccorsi al minimo per favorire l'affondamento e l'annegamento del maggior numero di migranti possibile. Propaganda sugli arrivi e silenzio sugli affondamenti. Multe e ostacoli alle ONG. E' una tecnica giornalistica di informazione-disinformazione che al "diritto di cronaca" ha sostituito il "diritto di propaganda". Si tratta della versione edulcorata di quello che Salvini auspicava nell'affondare a cannonate le barche dei migranti per fermare "l'invasione".

Intanto, fra le righe dell'informazione veniamo a sapere che l'Ucraina, finalmente, quest'anno non celebra più il "natale ortodosso", che si celebra a gennaio, ma ha festeggiato il natale cattolico il "25 dicembre". Cosa che non avveniva dal 1917. Se qualcuno aveva dubbi che la guerra in Ucraina era uno scontro fra cattolici e ortodossi, credo che questa dichiarazione di Zelenskyj spazzi via ogni dubbio. Pregare per la pace significa voler auspicare la vittoria nella guerra. Non è ipocrisia; è ideologia religiosa del genocidio veicolata nelle condizioni esistenziali oggettive.

Infine, sempre fra le righe dell'informazione edulcorata, sappiamo che in Lombardia ci sono grossi problemi per la diffusione del covid-19 che, grazie a questo Governo, è stato lasciato libero di diffondersi e contagiare la popolazione che, tanto, non essendo così grave come i covid-19 precedenti, fa meno morti e quasi esclusivamente fra persone fragili portatrici di altre patologie. E' come se il Governo Italiano avesse deciso di sopprimere i fragili perché sono un costo per lo Stato. Vi ricorda qualcosa? Male! Cosa volete che siano, per questo Governo, 400 morti la settimana quando il covid-19, tempo fa, faceva anche 600 morti al giorno?

 

29 dicembre 2023

Le idee preconcette e gli studiosi

Io ho rispetto per gli "studiosi" che lavorano e cercano di capire il mondo in cui viviamo. Tuttavia gli uomini e le donne che si impegnano a studiare e a capire non sono al di fuori della vita e della realtà, ma nel loro capire impegnano le condizioni del loro divenuto, delle condizioni educazionali che hanno vissuto.

Questo vale per la filosofia metafisica e per le condizioni religiose che determinano idee aprioristiche che gli studiosi proiettano sui loro studi.

Quando uno studioso è psicologicamente impegnato riversa nei suoi studi un alto grado di coinvolgimento emotivo, in quel caso è in grado di modificare, sia pur leggermente, le proprie idee preconcette. Ma non di molto. Di solito sposta solo un po' il suo punto di vista.

Anche se non arriviamo agli eccessi preconcettuali di geologi testimoni di Geova che pur credendo che il mondo sia stato creato da Dio qualche millennio prima di cristo si occupano di ere geologiche e di trasformazione della terra, abbiamo studiosi di storia o di religione che proiettano l'attuale assetto religioso e le attuali idee religiose sugli

Antichi e pensano che gli Antichi pensassero come pensano i cristiani di oggi.

A loro non passa per la testa che il cristianesimo possa essere un'aberrazione umana. Un modo di pensare e di agire inumano, perverso e criminale. Vogliono trovare le stesse idee cristiane fra gli Antichi e piegano il pensiero degli Antichi alla morale e alle idee cristiane per dimostrare che la religione deve essere solo quella cristiana o variazioni sul tema della religione cristiana con la stessa morale. Alle parole che traducono dagli Antichi attribuiscono lo stesso significato che a quelle parole attribuisce il cristianesimo partendo dal presupposto che con la parola il loro Dio ha creato il mondo e quella parola deve avere solo quel significato perché a quella parola il significato glielo ha attribuito Dio.

Studiosi, indubbiamente intelligenti e preparati sono incapaci di osservare ciò che si discosta dalla loro educazione cristiana e tendono a cancellare e ignorare tutto ciò che non ha riscontro nella loro stessa educazione.

Tutti questi "studiosi" non sono in grado di discutere con chi, avendo una diversa visione, parte da presupposti diversi dai loro che li costringerebbe a mettere in discussioni i presupposti che danno per scontati e da cui partono per formulare i loro ragionamenti.

La piaga culturale è l'educazione cristiana che ha trasformato un bambino in una merce che, attraverso gli studi, vuole riaffermare il suo ruolo di merce sociale pretendendo di essere considerata un prodotto atto a soddisfare i bisogni umani. Ma si tratta di merce avariata e non soddisfa i bisogni, ma li avvelena.

 

29 dicembre 2023

I concetti religiosi negli Inni Orfici

Negli Inni Orfici non c'è il concetto di salvezza come cristianamente inteso.

Gli Dèi non "salvano" gli uomini dalla loro esistenza. Gli Dèi accompagnano gli uomini nella loro esistenza. Partecipano, con gli uomini ai riti, sorreggono gli uomini nelle sfide della loro esistenza, ma gli Dèi non ordinano e non chiedono obbedienza agli uomini.

Quando l'Inno a Demetra Eleusina dice:

Vieni, beata, santa, carica di frutti estivi,
portando Pace e l'amabile Legalità
e ricchezza che fa felici, e insieme Salute sovrana.

Non c'è il concetto di "salvezza", ma c'è il concetto di "affiancamento": uomini e Dèi camminano assieme. Si modificano assieme. Assieme divengono e si trasformano.

Lo stesso vale per quanto scritto nell'Inno al Coribante:

ascolta, beato, le voci, allontana l'aspra ira,
mettendo fine alle visioni, tormenti dell'anima intimorita.

Si tratta sempre della richiesta di un affiancamento che possa facilitare, non della richiesta di salvezza.

Lo stesso vale per l'Inno ai Titani:

Vi invoco affinché allontaniate l'aspra ira
se uno dei progenitori ctoni si è accostato alle case.

Anche quando appare una richiesta di "salvezza" questa appare più una richiesta di supporto e affiancamento nella vita quotidiana che non una "salvezza" cristianamente intesa.

Come nell'Inno Orfico ad Apollo che si conclude con:

Da qui i mortali ti celebrano col nome di signore,
Pan, dio dalle due corna, che invii i sibili dei venti;
perché hai il sigillo che dà forma a tutto il cosmo.
Ascolta, beato, salvando gli iniziati dalla voce supplice.

Lo stesso discorso vale per la chiusura dell'Inno Oefico a Persefone. Persefone è parte indistinta del mondo in cui gli uomini vivono e gli uomini non chiedono una "salvezza", ma chiedono che tutto prosegua e dalla terra spuntino i frutti. I frutti spunteranno lo stesso, ma l'uomo guida le sue emozioni nella trasformazione del presente in cui vive.

Si conclude l'Inno a Persefone:

Ascolta, Dea beata, manda su dalla terra i frutti,
tu che fiorisci di Pace e di Salute dalla mano soave
e di vita felice che conduce una splendida vecchiaia
alla tua regione, signora, e al potente Plutone.

Al di là delle interpretazioni del Tafuri che cerca di far coincidere gli Inni Orfici con il suo cristianesimo attraverso il neoplatonismo, le osservazioni di Luana Rizzo sono chiarificatrici nel delineare una dimensione religiosa diversa, e per molti versi incomprensibile, degli Inni Orfici rispetto sia al neoplatonismo che al cristianesimo quando osserva che:

"In realtà negli Inni mancano riferimenti alle modalità del culto e alle sue rappresentazioni, i sacrifici; sono, invece, reiterate le richieste di salvezza, affinché la divinità, assistendo l'uomo sulla terra, possa salvarlo. Mancano anche accenni espliciti ad una possibile vita ultraterrena [non c'è né reincarnazione né metempsicosi] dell'anima umana o alla condizione del corpo come carcere dell'anima."

Tratto da: Saggio introduttivo del "Commento agli Inni Orfici" di Matteo Tafuri, a cura di Luana Rizzo, Editore Giunti [Bompiani], 2021, p 51

In sostanza si rileva come non esista nessun concetto di salvezza cristiana da un eventuale peccato o colpa. C'è il riconoscimento delle difficoltà che si incontrano nell'esistenza di un corpo che abita il mondo e quel corpo chiede al mondo e agli Dèi del mondo di favorire le sue trasformazioni anziché ostacolarle.

Negli Inni Orfici non si incontra nemmeno il concetto di anima [almeno io non l'ho trovato] e la mancanza di questo concetto dovrebbe far riflettere i commentatori degli Inni Orfici.

[nota: le citazioni degli Inni Orfici sono tratte da "Inni Orfici" a cura di Gabriella Ricciardelli, edizione Valla, 2000]

 

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28 dicembre 2023

Riflessione sugli studiosi degli Inni orfici

Inno orfico a Madre Antaia

Scrive Laura Gemelli Marciano a proposito di Talete nei "Presocratici - sentieri di sapienza attraverso la Ionia e oltre...":

"Per Talete, come anche per Omero e altri Presocratici, "anima" significa ovviamente "principio vitale"."

Io condivido questa affermazione e non capisco lo stupore, a parte Tafuri, da parte degli studiosi di non trovare nessun accenno all'anima negli Inni Orfici.

Gli studiosi sono talmente convinti che fantasie come quella della metempsicosi sia attribuibile agli orfici che si stupiscono nel non trovare citazioni che supportino idee come la metempsicosi o la reincarnazione.

Per parlare di metempsicosi o di reincarnazione è necessario che esista l'idea di un oggetto, definito come anima, diverso e separato dal corpo fisico che, una volta morto il corpo fisico permane, innortale, trasferendosi in un diverso corpo.

Gli studiosi non si rendono conto che questa è un'idea politica. Un'idea finalizzata al dominio dell'uomo e questa idea può farsi strada fra i pitagorici la cui attività aveva poco di filosofico e molto di attività legislativa che permettesse il dominio dell'uomo sull'uomo.

L'orfismo non era un sistema "religioso" salvifico e gli Dèi, rispetto all'uomo, coabitavano in un processo di continua trasformazione. Gli Dèi, come gli uomini, nascono e divengono.

Sembra che questo concetto non entri nella testa di "studiosi" che vogliono appiattire l'orfismo sul modo di vedere il sistema religioso cristiano e neoplatonico.

Poi vengono a dire "ma Platone dice...", Platone giocava sporco, faceva del suo desiderio di dominio il fondamento del suo pensiero filosofico. Gli Dèi erano i suoi nemici, come i suoi nemici erano i poeti, da Omero a Orfeo, e Democrito. Però, guarda caso, era amico di Archita di Taranto, il Pitagorico scampato dalla battaglia che i pitagorici persero contro i siracusani.

Certe cose, per capirle, è necessario entrare nella testa di cristiani che interpretano il Mito.

 

28 dicembre 2023

Inni Orfici e perplessità

Finito di leggere la presentazione della curatrice degli Inni Orfici del Tafuri.

Meglio che inizio a caricare un altro commento agli Inni Orfici, quello relativo a Madre Antaia.

Con questo ho superato la revisione di 40 Inni commentati.

Quello che mi scoccia di questi studiosi sono gli "stupori". Negli Inni Orfici non si parla dell'uomo al centro dell'universo, non si parla dell'anima, non si parla di metempsicosi, non si parla di salvezza.

Eppure c'è sempre la necessità di cercare i temi cristiani o neoplatonici in ciò che non è né cristiano né riconducibile al neoplatonismo.

Tafuri era cristiano e, come tale la centralità di ogni suo discorso viene ricondotta al cristianesimo. Un conto che lo faccia Tafuri nel 1500 e un altro conto è che lo stupore per la mancanza di questi riferimenti sia riproposta da studiosi moderni.

Ciò che è il pensiero di Pitagora non è il pensiero degli orfici anche se Pitagora ha usato gli orfici per dare dignità al proprio delirio di potere. Platone non scrive ciò che "credono" gli orfici, ma ciò che lui vuole attribuire agli orfici nascondendosi dietro ad un'"autoritas" con cui tentare di legittimare le sue affermazioni.

Gli Inni Orfici vanno interpretati nel Mito e per Mito intendo il sostrato religioso e poetico che ha preceduto il VI secolo a.c. estraneo sia agli eleatici, a Pitagora e ai sofisti di Socrate e Platone.

 

28 dicembre 2023

The Gods

There's who believe in on reality created and there's who believe in on reality come in itself for itself.

This two ideas are opposite and don't possible that cohabit in the same religious contest.

 

28 dicembre 2023

Prevert

Sono sempre belle le poesie di Prevert. L'emozione riempie le parole e blocca il respiro nel petto del lettore

Il bouquet

Per te per me
lontano da me vicino a te
con te contro me
ogni battito del mio cuore
è un fiore irrorato dal tuo sangue
Ogni battito è tuo
ogni battito è mio
in tutti i tempi tutto il tempo
La vita è una fioraia
la morte un giardiniere
Ma la fioraia non è triste
il giardiniere non è malvagio
il bouquet troppo rosso
e il sangue troppo vivo
la fioraia sorride
il giardiniere attende
e dice Avete tempo!
Ogni battito dei nostri cuori
è un fiore irrorato dal sangue
dal tuo dal mio
dallo stesso nello stesso tempo.

Da: Prevert, Poesie d'amore, pag. 213

 

28 dicembre 2023

The Gods

The world is full of Gods, but we feel only those that we evoke in us.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

27 dicembre 2023

Inno Orfico a Demetra Eleusina

Inno Orfico a Demetra Eleusina

Questo Inno Orfico è dedicato a "Demetra Eleusina". Sembra che sia necessario precisare "quale Demetra" perché altre figure negli Inni Orfici potrebbero essere riferiti a Demetra come l'Inno ad Antaia.

I misteri Eleusini si ricollegano ai misteri Orfici e ai misteri Dionisiaci. Tutti questi "misteri" hanno un tratto comune: la morte e la discesa nell'Ade. L'Ade è il centro di tutte le antiche religioni misteriche. Orfeo entra nell'Ade e ritorna dall'Ade. Persefone, figura centrale nei misteri Eleusini, diventa la figura centrale dell'Ade e Dioniso viene fatto a pezzi dai Titani.

La Demetra di Eleusi è una Demetra che assiste allo sviluppo dei fanciulli e li conduce nel fuoco delle emozioni verso l'eternità. Non è solo il principio della crescita, del grano, è la libertà da ogni costrizione.

 

27 dicembre 2023

Esopo e l'incapacità di farsi gli "affari propri"

Esopo sottolinea come certa gente non è proprio in grado di farsi gli affari propri.

Un asino si sta facendo gli affari propri. Ha deciso di mangiarsi un cardo e si assume la responsabilità soggettiva di mangiarsi un cardo.

A noi non interessa se l'asino ha scelto il cardo per piacere o per necessità (anche se sappiamo che l'ha scelto per piacere), tuttavia sono affari dell'asino che ha valutato le proprie possibilità.

La pecora o la mucca si sarebbero mangiato erba più fresca e tenera. L'asino ha scelto il cardo.

Purtroppo c'è sempre qualcuno che per bullismo deride gli altri per le loro scelte. Li canzona e li provoca al fine di ottenere la loro sottomissione agli atti di bullismo.

Scrive Esopo:

Del cardo l'irta chioma brucava un ciuco. A lui beffarda disse la volpe: "E come potrai, con lingua sì molle e delicata, l'aspro tuo cibo domare e sgretolarlo?".

[Esopo: L'asino che mangiava un cardo e la volpe, BUR, 1982, 280, p. 307]

Che la volpe forse è in grado di mangiarsi un cardo?

Che forse l'asino, mangiando il cardo, priva di qualche cosa la volpe?

Chi vuole dominare le persone deve entrare nella loro sfera personale, deve processare i loro comportamenti censurando ogni loro scelta finché costoro non si sottomettono e non fanno ciò che la volpe di turno vuole che facciano.

Vale la pena di citare il discorso di Pericle in Tucidide:

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Il discorso di Pericle, riportato da Tucidide, è di oltre un secolo dopo Esopo, ma è in grado di dimostrare la relazione fra concetto filosofico e vita sociale. Gli uomini vengono dominati quando si pretende di comandare i comportamenti della loro vita privata. Quando si impone una morale contro le loro necessità. Per contro, la libertà dell'uomo e della donna si misura dalla libertà e dalla sicurezza che vivono nella loro vita privata perché la vita sociale, la vita collettiva, è un riflesso di essa.

 

27 dicembre 2023

Riflessione su Talete

Mi sono letto la presentazione/biografia di Talete come presentata da M. Laura Gemelli Marciano nei Presocratici, vol. 1 Sentieri di sapienza attraverso la Ionia e oltre da Talete a Eraclito.

E' la migliore presentazione di Talete che io abbia mai letto. Credo che sia un indirizzo di filosofia quello di non dare credito assoluto a gente come Socrate e Aristotele. La filosofia sembra sia diventata consapevole che Socrate e Aristotele avessero dei progetti loro di dominio sociale e che le loro affermazioni erano funzionali a questo progetto

Mette in discussione la convinzione comune che l'acqua fosse l'archè di Talete ma che, piuttosto era un concetto comune secondo cui la terra galleggiava sull'acqua e questo spiegava i terremoti

Ci sono arrivate poche informazioni su Talete e quasi tutte discutibili come quella secondo cui Talete era un "anti religioso". Infatti, l'affermazione, attribuibile a Talete secondo cui "Il mondo è pieno di Dèi che era un'opinione corrente propria del Mito. Come per Omero, anche per Talete "anima" significava "principio vitale" e non aveva nulla a che vedere con i contenuti che Platone volle attribuire alla parola "anima".

 

27 dicembre 2023

Riflessione su Gerione

E' complesso conoscere che cosa il Mito intende per Gerione. Se si vive nel mondo emotivo si capisce subito, ma se si vive nel mondo razionale, della parola e della ragione, lo si può individuare solo col senno di poi.

Il problema è che il poi è troppo tardi perché il risultato che si esprime, sempre nella società è l'espressione di Gerione mediata, favorita o ostacolata, dalle scelte di ogni singolo individuo.

Il mito ci dice che Ercole uccide Gerione. C'è un Ercole che fronteggia Gerione, ma che cosa fanno le "rosse mucche" che Gerione pascola?

Ognuno di noi è una mucca pascolata da Gerione o dalle sue teste. Qualche volta una mucca si fa Ercole ed esce dalla mandria. Gerione fa di tutto per riportarla nella mandria, ma nella contraddizione che si sviluppa, Gerione non sarà più lo stesso Gerione di prima e la mandria non sarà più la mandria che era prima che quella mucca decidesse di uscire dalla mandria.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

26 dicembre 2023

I fastidiosi proclami

Sarà perché l'età avanza o forse perché questa "tecnica" la vedo mettere in atto da 60 anni a questa parte, ma sta di fatto che mi infastidiscono i proclami, le affermazioni gratuite, che affermano una realtà senza argomentarla e senza documentare tali affermazioni distinguendo l'oggettività della fonte dall'interpretazione soggettiva.

Io capisco che i cristiani vogliono che il loro Gesù sia buono.

Ma il loro Gesù si erge a padrone degli uomini, in quanto figlio del Dio padrone; in diritto di condannarli fra "sofferenze e stridor di denti"; di dividerli in grano e loglio e di gettare quelli che considera loglio nei forni crematori; e ordina di sgozzare quelli che non si mettono in ginocchio davanti a lui.

Assolvere un'autorità per i suoi diritti contro le persone che non sono autorità è un concetto ebraico e cristiano che sancisce il diritto del più forte di sterminare il più debole come stanno facendo gli ebrei a Gaza con la benedizione e la complicità dei nostri giornalisti.

Io non posso discutere con le convinzioni psicologiche di un cristiano che cerca un Gesù buono da pregare quando, nello stesso tempo, gli stessi cristiani ammazzano le persone per la gloria di Dio.

Io posso discutere solo se i cristiani conoscono la loro letteratura sacra.

E' sconvolgente constatare che i cristiani sono dei malati mentali alla ricerca di un padrone che consoli la loro psiche malata in una continua ricerca di riaffermazione di sé stessi facendo violenza alle altre persone che non si adeguano alle loro convinzioni.

Il nostro principio Costituzionale di uguaglianza, che significa uguaglianza giuridica degli uomini con Dio, stessi doveri e stessi diritti degli uomini con Dio, è nato dal sangue delle stragi con cui i cristiani hanno sviluppato il razzismo portando strage ed odio fra i popoli al di là di come i cristiani veicolavano politicamente tale odio e al di là di come lo giustificavano.

Come puoi discutere quando qualcuno ti dice che "Dio è buono" quando quello stesso Dio ha macellato l'umanità col diluvio universale e il cristiano non condanna il genocidio?

Significa esaltare e giustificare il genocidio come metodo. Ieri lo ha fatto Dio, come atto di volontà di Dio, poi lo hanno fatto e lo stanno facendo i colonialisti, i crociati, i nazisti e tutti per volontà di Dio ad imitazione dello stesso Dio dei cristiani.

Come si può discutere con persone psicologicamente malate che abbisognano di un padrone per poter giustificare il loro delinquere? Che forse Toto Reina o Provenzano non avevano la bibbia per giustificare la loro attività? Non è forse la stessa cosa di Berlusconi, Blair e Bush quando sterminarono gli iracheni nella loro crociata giustificata dalle "armi di distruzione di massa" allo stesso modo con la quale il Dio dei cristiani giustifica il diluvio universale con "loro sono malvagi"?

Chiamare le vittime "malvagie" per giustificare l'atto di malvagità è solo propaganda del genocidio!

Come si può discutere con i cristiani che non riconoscono a sé stessi nessun dovere, ma rivendicano il diritto di onnipotenza e impunità come il loro Dio?

 

26 dicembre 2023

Cervello e corpo

Uno degli errori commessi per arroganza dagli Esseri Umani è quello di aver voluto legare il concetto di intelligenza al cervello. Gli Esseri Umani, all'interno di precise ideologie, pensano di essere superiori perché hanno il cervello con cui pensano parlando. In realtà l'intelligenza va attribuita ai corpi, non a parte dei corpi. E' il corpo che pensa e il cervello è una parte del corpo a cui il corpo ha delegato alcune funzioni. Ma senza il corpo che pensa, il cervello non pensa.

Ogni animale che ha un corpo (come ogni oggetto che ha un corpo) pensa al di là di come attribuisce delle funzioni a parti specifiche del corpo stesso.

Si è mai visto un cervello che pensa senza un corpo?

Ovviamente l'arroganza che produce il delirio della superiorità del pensare immagina un pensiero senza un corpo, ma si chiama delirio. Una fantasia che immagina distaccandosi dalla realtà vissuta.

 

26 dicembre 2023

I tentativi di colpo di Stato in Italia

Ci sono storie dimenticate che tornano alla memoria solo casualmente dal momento che sembra che nessuno voglia ricordare un passato nel quale la Repubblica Democratica Italiana ha vissuto i giorni neri del terrorismo. Quello vero. Non solo delle bombe, ma il terrorismo della disarticolazione Istituzionale che con troppa violenza gli organi di stampa hanno voluto far dimenticare.

Sergio Flamigni, parlamentare per 20 anni circa ha fatto parte delle commissioni d'inchiesta parlamentare, fra l'altro, sulla P2 e sull'antimafia oltre che sul caso Moro.

Flamigni scrive un libro "Le trame Atlantiche" attraverso il quale percorre la storia dei tentativi di Cospo di Stato e di disarticolazione delle Istituzioni avvenuti in Italia.

Riporto una riflessione:

Il processo per il "golpe Borghese", celebrato presso il Tribunale di Roma, consentirà di accertare una serie di gravissimi fatti. Ma tutti gli imputati piduisti, anche grazie al sotterraneo attivismo di Licio Gelli, verranno assolti. Agli atti ci sono le false informative del Reparto D del Sid diretto dal piduista Gianadelio Maletti, e dello stesso capo del Sid, il piduista Vito Miceli. Tra i documenti sequestrati nell'abitazione di Maletti, nel 1980, ce n'è uno che dimostra come il Sid fosse ben informato della "organica penetrazione da parte del Fronte nazionale" negli ambienti militari fin dall' inizio del 1969, e della stessa preparazione del golpe. Il documento contiene un resoconto della "articolazione del Fronte nazionale", che viene descritta "come una organizzazione avente scopi preventivi o, se necessario, repressivi nei confronti di una eventuale presa del potere da parte comunista"; c'è scritto che "intorno al maggio [1969] si cominciò a parlare insistentemente e senza cautela alcuna di "colpo di Stato" ", si riferisce dell'esistenza, in ogni provincia, di una banda armata "avente ciascuna una consistenza dichiarata compresa fra le 30 (Pistoia) e le 500 unità (Genova)". Il documento comprende anche un resoconto sommario sul numero e sul grado degli ufficiali aderenti, di alcune riunioni di militari nelle quali si parla apertamente della preparazione di un colpo di Stato e della fornitura di armi, e vi sono aggiunti, a penna, i nominativi dei partecipanti civili e militari. Tra i civili, molti dei futuri imputati, come Remo Orlandini ("braccio destro del principe Borghese ... continuamente in movimento per tenere contatti, organizzare, animare"), Torquato Nicoli ("responsabile dei contatti con i militari della provincia di La Spezia"), Maurizio Degli Innocenti ("già ufficiale di Marina della Rsi"); tra i militari, ufficiali dei paracadutisti come il piduista Vitaliano Gambarotta, Franco Monticone (sospeso dal servizio nell'ottobre 1993 perché coinvolto in altra vicenda para-golpista), e una serie di altri ufficiali parte dei quali saranno tra gli imputati del tentato "golpe Borghese".

Tratto da Sergio Flamigni, Trame Atlantiche, Editore Kaos, 2005, pag. 50

Flamigni parla attraverso le carte della Commissione d'Inchiesta, ciò che sfugge è il dolore vissuto dalle persone. L'ansia per un colpo di stato imminente. Il terrore e la necessità di dover fare qualcosa a qualunque costo.

Ovviamente le persone non avevano in mano le carte che Flamigni usa per il suo libro, ma avevano il vivere e attraverso il vivere percepivano quanto stava succedendo e anche se qualcuno tentava di dire loro che erano solo fantasie, il dolore era forte e la certezza emotiva segnava, nella società civile, la necessità di fare qualcosa.

 

26 dicembre 2023

A proposito delle statuette trovate a Pompei

Scrive il Post chiudendo il suo articolo:

Il Parco archeologico [di Pompei] dice che in base ai primi studi sembra che alcuni soggetti rimandino al mito di Cibele e Attis, che è "connesso al ciclo vitale delle stagioni e della fertilità della terra e dunque all'equinozio di primavera".

[Tratto da Il Post on-line del 25-12-2023]

La devozione degli antichi è molto ben documentata. Il cristianesimo si è imposto con la violenza cambiando forma e contenuti della devozione che gli ha permesso di distruggere le società umane per la gloria del suo Dio.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

25 dicembre 2023

Riflessione sulla filosofia

Ho avuto questo libro: Presocratici volume 1 - Sentieri di sapienza attraverso la Ionia e oltre da Talete ad Eraclito a cura di Laura Gemelli Marciano.

Sicuramente è un lavoro che approfondisce i filosofi ionici con una premessa sulla formazione di una cultura che definisce una storia della classificazione del pensiero filosofico. Molto utile per il mio lavoro.

Aggiunge qualche cosa in più al Diels-Kranz anche se le citazioni non sono cambiate perché poche sono le aggiunte in questi decenni.

Il libro non ha lo scopo di individuare le relazioni nella trasformazione del pensiero filosofico. Non scrive qualche cosa prima di Talete e, forse, non era il suo scopo però, sta di fatto, che c'era un sostrato filosofico-religioso ben prima di Talete di Mileto (640-548 circa) anche se Aristotele, secondo il suo orientamento filosofico, lo indica come il primo dei filosofi.

La filosofia vuole, a tutti i costi, ignorare il Mito; però accetta, senza discutere, l'Uno dei Pitagorici e di Parmenide o il demiurgo di Platone. Rifiuta l'analisi scientifica del Mito, con cui il Mito descrive il divento della realtà, ma permette a fantasie deliranti come l'Uno dei Pitagorici e dei neoplatonici, le farneticazioni di Parmenide e il demiurgo di Platone di essere messi a fondamento del pensiero filosofico.

Troppo spesso la filosofia ignora i contesti storici, come lo scontro fra democratici e oligarchici assolutisti di cui la filosofia è spesso giustificazione sociale del dominio dell'uomo sull'uomo. Ignorare che Platone scrive per giustificare la dittatura di Crizia e di Archita di Taranto significa voler ignorare il contesto storico dell'assolutismo platoniano e voler rinnovare quell'assolutismo nel presente.

 

25 dicembre 2023

Ade parla di Crono

"Tutto ciò che esiste è manifestazione di Caos. Caos, il senza coscienza, come Nera Notte del resto, prende via via coscienza quando i separati da Caos, nel Caos, un po' alla volta si trasformano in coscienza di sé. Il cammino delle discendenze che vanno da Caos a Zeus è un continuo sforzo soggettivo di ritagliare un po' d'ordine in un'immenso e caotico disordine inconoscibile dal quale tutto emerge. Più ti avvicini a Zeus e più la descrizione delle cose appare chiara perché limita, le cose da descrivere, dell'immenso; più ti allontani da Zeus, andando verso Caos, e maggiormente le cose ti appaiono confuse e spesso prive di senso. Quando entri in Crono il non senso di Caos che ti appare diventa non senso di caos che si materializza come tempo, mutamento. L'immobilità presente di tutte le trasformazioni. La presenza nell'immediato di tutti gli avvenimenti che si sono succeduti nel tempo razionale. Non c'è un prima, non c'è un dopo: sono tutti là, davanti a te e anche se tu scegli, distinguendo l'uno dall'altro, l'altro è là come l'uno a sollecitare la tua attenzione in un presente che sembra mai mutare. Puoi scorgere tutto, meno che il futuro, le conseguenze, che ancora non sono state. Puoi immaginare il futuro possibile, dedurlo, ma non vederlo."

[Tratto da: La decima fatica di Beppi di (o da) Lusiana]

 

25 dicembre 2023

Riflessione amara

Mangiare, bere, dimenticare i problemi per un giorno, per due giorni, per una breve vacanza.

I problemi vanno in vacanza per tutti, meno per chi nel campo profughi di Gaza continua a ricevere bombe in testa.

Il genocidio continua. Oggi nel campo di sterminio di Gaza peggio di ieri nel campo di sterminio di Auschwitz, le vittime ideologiche di ieri sono diventati gli aguzzini di oggi da più di settanta anni a questa parte.

Oggi la politica vuole la sua propaganda: non si sentivano condanne dei campi di sterminio da parte del Vaticano o da parte dello Stato Italiano nel '43 e nel '44. Condannare gli ebrei per essere ebrei, per il Vaticano e per lo Stato Italiano, era normale. E' normale oggi per lo Stato del Vaticano e per lo Stato Italiano condannare i palestinesi.

Si tratta di quelle rappresentazioni propagandistiche della storia che tendono a ripetersi, non perché la storia si ripete, ma perché la propaganda usa sempre gli stessi meccanismi macellando persone in funzione della razza dominatrice, del popolo eletto, che stermina in nome di un Dio padrone comandante di eserciti sterminatori.

Mangiare, bere, dimenticare i problemi per un giorno, per due giorni, per una breve vacanza mentre le bombe che cadono macellano persone indifese. Persone lontane, ma quel sangue ricade sulle nostre mani e forse verrà il giorno in cui saremo condannati per essere stati complici di quello e di altri genocidi.

Mangiare, bere, dimenticare i problemi per un giorno, per due giorni, per una breve vacanza.

 

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24 dicembre 2023

Inni Orfici
Demetra Eleusina

Deo, dea madre di tutto, demone dai molti nomi,
augusta Demetra, che nutri i fanciulli, dispensatrice di felicità,
dea che doni la ricchezza, nutri le spighe, tutto doni,
che ti allieti della pace e dei lavori dalle molte fatiche,
protettrice della semina, accumulatrice di spighe,
custode dell'aria, dai frutti verdeggianti,
desiderabile, amabile, nutrice di tutti i mortali,
che per prima aggiogasti all'aratro i buoi muscolosi
e ai mortali mandi la desiderabile vita molto felice,
che favorisci la vegetazione, vivi con Bromio, splendidamente onorata
portatrice di fiaccola, santa, ti allieti delle falci estive:
tu ctonia, tu che appari, tu favorevole a tutti;
dalla bella prole, amante dei bambini, augusta, fanciulla che nutri i fanciulli,
che hai attaccato il carro imbrigliando draghi
gridando evoè intorno al tuo trono con volute circolari,
unigenita, dea dalla molta prole, venerabilissima per i mortali,
che hai molte forme di sacre fronde e ricche di fiori.
Vieni, beata, santa, carica di frutti estivi,
portando Pace e l'amabile Legalità
e ricchezza che fa felici, e insieme Salute sovrana.

da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

L'Inno Orfico a Demetra Eleusina mette in rilievo l'aspetto del divenire, ogni divenire, di cui la Dea è espressione.

Dea che nutri i fanciulli significa "Dea che fai crescere i fanciulli", li fai diventare persone adulte esattamente come fai crescere il grano che da un seme porti alla maturazione delle spighe.

Demetra è la crescita.

Una crescita che si identifica mediante il cibo la cui presenza è dispensatrice di felicità.

Demetra Eleusina è presente in ogni situazione che favorisce la crescita. Questo favorire la crescita qualifica Demetra come "libertà". Quella forza che porta ogni soggetto a superare il presente in cui vive e costruire un diverso presente. Il soggetto che scioglie i legami del presente per un futuro che sarà, per lui, un diverso presente.

La visione di questo divino è la visione del costruttore di civiltà. Usare i buoi e l'aratro significa diventare un "popolo" stanziale. Significa coltivare la terra, significa curare la vegetazione.

In questo, Demetra Eleusina negli Inni Orfici è associata a Dioniso (Bromio è un nome con cui è chiamato Dioniso) e come "portatrice di fiaccola" ti allieti delle falci estive che mietono quanto è cresciuto.

Il culto di Eleusi è un culto legato al Dionisismo e diventa quasi logico che Demetra venga associata alle Baccanti o alle Menadi che urlano avoè in onore di Dioniso.

A differenza della sorella Estia, la verità, Demetra non è vergine perché chiunque ha il diritto di possedere la libertà rimuovendo gli ostacoli che impediscono le sue trasformazioni e la sua crescita.

Nell'Inno si sottolinea come Demetra ami l'infanzia che esprime Demetra nelle sue tensioni di crescita, ma nello stesso tempo la libertà deve imbrigliare i draghi legandoli al carro dell'umana esistenza.

Le Tesmoforie erano feste che in tutto il mondo greco erano dedicate a Demetra. In particolare, a tale festa, partecipavano le donne ed era una festa che doveva propiziare la fecondità della terra e la fecondità delle donne stesse. La fecondità era liberazione dalle condizioni esistenti, Come la crescita è un atto di libertà del vivente, così l'essere fecondi è un atto generativo che implica la libertà del soggetto che genera e del soggetto che viene generato.

Il concetto di nascita, crescita e trasformazione, incarnato da Demetra, è un concetto che appartiene alla Religione Pagana e a nessun'altra ideologia religiosa. Questo concetto, chiaro nell'Orfismo, nel Dionisismo, in Eleusi diventa il concetto centrale attraverso la spiga che viene offerta agli iniziati.

Molti furono coloro che tentarono di farsi iniziare ai Misteri Eleusini, ma i Misteri Eleusini erano troppo semplici nella loro definizione, ma troppo complessi per portare le persone a praticarli e a viverli.

La spiga è il seme che l'ha generata, ma non è più il seme che l'ha generata, è cosa diversa dal seme pur avendo in sé tutti i caratteri del seme.

E' il concetto di libertà che spinge alla trasformazione ogni Essere e ogni Essere che pratica la libertà, trasformandosi ora, non è l'Essere che era prima della trasformazione pur essendosi trasformato da ciò che prima era.

In ogni istante noi siamo Demetra. In ogni istante noi ci modifichiamo. In ogni istante il mondo attorno a noi manifesta Demetra modificandosi.

Il mistero dei misteri di Eleusi: la libertà è Demetra e la necessità di libertà che porta i soggetti a modificarsi in un ambiente che si modifica è Demetra.

Onoriamo Demetra perché, alla fine, Demetra è il nostro modo di essere in un mondo che si fa Demetra.

 

24 dicembre 2023

Matteo Tafuri 1492 - 1584

Matteo Tafuri fu una strana figura di mago, astrologo, molto dotto e molto appassionato e contribuì moltissimo alla fondazione di quel rinascimento filosofico che portò a smuovere l'oscurantismo cristiano.

Matteo Tafuri era un cattolico che subì processi per eresia, ma fu assolto.

Dei suoi scritti e dei suoi lavori è andato quasi tutto perduto. L'unica cosa rimasta è un commentario degli Inni Orfici.

Quando ho visto il libro mi sono incuriosito. Matteo Tafuri concilia l'orfismo col pitagorismo, col platonismo e il neoplatonismo costruendo, attraverso essi, un filo rosso che porta al cristianesimo come "naturale evoluzione" di tali scienze religiose.

Scrive la Trecani di Matteo Tafuri:

L'adesione alle dottrine esoteriche e le seduzioni per la filosofia della natura nelle sue implicazioni magico-astrologiche, nonché la negazione di alcuni articoli della fede cristiana, gli procurarono la fama di mago e negromante, l'accusa di eresia. Si accostò affascinato alle ‘scienze' occulte, ai misteri platonici e alla sapienza dei prisci theologi, da Orfeo a Pitagora a Platone, conciliando questa tradizione con il neoplatonismo di derivazione sia greca sia latina, per approdare alla teologia cristiana ritenuta il culmine di un processo iniziatico che conduce alla Rivelazione. Scrisse di filosofia, di magia naturale, di astrologia e fisiognomica, ma tutte le sue opere sono andate perdute. Sopravvivono, entrambi manoscritti e ancora inediti, un Pronostico scoperto nella Biblioteca della Badia di Cava dei Tirreni da Giorgio Fulco e un commento agli Inni Orfici, di cui è latore il codice Vaticano greco 2264, non autografo, composto da 203 carte rv., copiato a Napoli per mano di Francesco Cavoti nel 1537 e ritrovato da André Jacob agli inizi degli anni Ottanta.

Io che sto lavorando sugli Inni Orfici sono rimasto incuriosito da questa pubblicazione che è una prima pubblicazione assoluta perché esce dagli archivi Vaticani.

Io, come si dice, per non sapere né leggere né scrivere, sospetto che la pubblicazione abbia degli scopi che vanno oltre la cultura.

Io lavoro sugli Inni Orfici da oltre 20 anni e ho contribuito non poco alla loro conoscenza aggiungendo qualche cosa di religioso al lavoro di ricerca delle università.

Comunque, mi sono comperato il libro di Mateo Tafuri e lo consulterò per il lavoro dei prossimi Inni Orfici a cui sto lavorando.

 

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23 dicembre 2023

Celebrazione del Solstizio d'Inverno 2023

Presso il Bosco Sacro in Jesolo, Venezia, è stato celebrato il Solstizio d'Inverno 2023.

In una bella serata, con un cielo sereno e con la bruma che saliva dalla terra in un tramonto di fuoco, si è celebrato la fine di questo 2003. Si è celebrato l'uomo e la donna vivente che è in noi e che freme per spezzare le catene della conoscenza, della coscienza e del vivere nel mondo per sciogliere ogni ostacolo che la opprime e che gli impedisce di espandere sé stessa nel mondo.

 

 

 

La lettura degli Inni, presso il braciere che rappresenta il fuoco dentro di noi, ha seguito la chiamata dei Quattro Canti del Mondo.

 

 

Poi è stato acceso il Fuoco della vita, il Fuoco della libertà, il Fuoco del Sol Invicto che spezza i legamenti e allunga i suoi giorni come l'uomo spezza i confini della conoscenza e allunga il suo conoscere nel mondo.

 

Si è diviso il fuoco, si sono alimentate le due colonne del Fuoco Sacro ed è iniziato il passaggio fra i fuochi dei partecipanti alla Celebrazione.

Il passaggio fra i Fuochi è una sorta di iniziazione. Un inizio sia di inizio del nuovo anno sia dell'inizio di nuove e diverse trasformazioni dei partecipanti alla celebrazione.

La magia non consiste nel trasformare il mondo in cui viviamo, ma consiste nel compattare noi stessi per poter affrontare le sfide della vita che ci trasformano.

 

 

 

Il passaggio fra i Fuochi avviene quando il partecipante alla celebrazione desidera, se vuole, farlo. Inizialmente le colonne di fuoco sono alte ed arrivano all'altezza del viso delle persone. Basta aspettare un po' e le fiamme si abbassano. Più il tempo passa e più diventa agevole, per le persone, passare fra i fuochi.

Non è importante quando si passa fra i fuochi. Non è importante quando nella vita si decide di affrontare le contraddizioni dell'esistenza. Prima o poi dobbiamo iniziare ad affrontare le contraddizioni anche se, a volte, ci sentiamo piccoli davanti a fuochi che sembrano vogliano inghiottirci.

 

 

Questo è il rito con cui la Federazione Pagana celebra il Solstizio d'Inverno e il Sole che, Invicto, inizia ad allungare i suoi giorni.

 

 

23 dicembre 2023

Inno Orfico al Coribante Cirbante

Inno Orfico al Coribante Cirbante

Anche la figura di Cirbante è una figura mitica poco conosciuta perché, nonostante i neoplatonici abbiano adottato gli Inni Orfici, Cirbante non rientrava nella loro ideologia.

L'orfismo, come sistema religioso, mal si adattava al neoplatonismo, ma il neoplatonismo, come del resto Platone, non poteva esistere senza i riferimenti all'Orfismo e al dionisismo.

 

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22 dicembre 2023

Altari con le statuine degli Dèi

Noi, durante il Solstizio d'Inverno allestiamo un piccolo altare con molte divinità degli Antichi Dèi. Statuine che vanno da pochi centimetri a 20 centimetri circa.

All'inizio, quando abbiamo iniziato a fare questo, sembrava una sorta di violenza alle antiche Tradizioni ma, anche se non avevamo dati su questa "tradizione", conoscendo gli Antichi, non avevamo dubbi che, quanto noi stavamo facendo, era assolutamente coerente con le antiche Tradizioni.

Ora, un ritrovamento archeologico a Pompei inizia a dire che, comunque, questa tradizione c'era, come avevano già dimostrato i bronzi di Montorio.

Dice il giornale La Repubblica:

"Le sculture sono di circa 15 cm di altezza, quasi la stessa misura media di un tipo di pastori che si trova oggi a San Gregorio Armeno. Ovviamente, i riti di riferimento sono ben altri rispetti al racconto della nascita di Cristo, ma l'appartenenza alla sfera rituale e religiosa del rinvenimento viene confermata da archeologi, come riportato nell'E-journal degli scavi di Pompei"

[La Repubblica on-line del 22 dicembre 2023]

Durante la celebrazione del Solstizio d'Inverno di domani 23 dicembre verrà allestito un altarino con le immagini di Dèi di varie Tradizioni antiche e qualche simbolo religioso proprio della Religione Pagana.

 

22 dicembre 2023

La Cina e le relazioni con gli Stati nel mondo

Penso che dopo i casi di Italia e Argentina la Cina stia riflettendo.

E' possibile fare accordi con qualsiasi Stato, finanziare investimenti in esso, se, una volta che cambiano i partiti politici al governo gli accordi non solo vengono disattesi, ma alla Cina arrivano insulti per sperare di avere i favori dagli USA?

Il caso Italia, con l'uscita dell'Italia dai progetti sulla Via della Seta, può comportare una diminuzione di scambi commerciali fra i due paesi, ma poco altro a parte la perdita di uno status favorevole per le imprese italiane in Cina. Nel caso dell'Argentina la questione è molto più pesante dal momento che la Cina stava finanziando il pesos argentino consentendo all'Argentina di contenere l'inflazione. La Cina acquistava pesos argentini pagandoli in dollari.

Poi arrivò il nuovo regime che, affiancando ideologicamente Israele nel genocidio dei palestinesi, dichiarava che i cinesi erano comunisti e assassini. Denunciava gli accordi per l'entrata nel Brics dell'Argentina per tentare di ottenere i favori USA al fine di dollarizzare la moneta argentina.

In realtà, il nuovo regime argentino ha fatto tutta la campagna elettorale con la promessa di dollarizzare la moneta argentina vendendo la prospettiva secondo cui a 100 pesos argentini sarebbero corrisposti 100 dollari. E la massa argentina ha creduto a queste promesse eleggendo il nuovo regime applaudito da Trump e da Bolsonaro.

La Cina ha immediatamente sospeso l'acquisto di pesos e il governo argentino ha deprezzato il pesos del 53%. In sostanza, un argentino che avesse avuto 100 pesos in conto corrente, ora quei 100 pesos valgono meno del 50%. Mentre prima una merce veniva acquistata a 100 pesos, ora ne occorrono oltre 200 pesos, in particolare per gli acquisti dall'estero. Il regime argentino ha bloccato gli aiuti cinesi e non ha nessun aiuto dagli USA.

E' una questione sulla quale la Cina sta riflettendo molto: con quali paesi possiamo fare affari? Quali garanzie dobbiamo richiedere per fare affari con quel paese evitando di ricorrere ai metodi USA del bombardamento?

 

22 dicembre 2023

Le emozioni che modificano le strutture sociali

Sentire un'emozione prodotta da intenti che viaggia nella società degli uomini è una cosa; definire la razionalità da cui quell'emozione è generata e gli intenti che tale emozione persegue è una cosa impossibile alla razionalità umana.

La razionalità umana può solo affrontare gli effetti che quell'emozione produce fra gli uomini razionalizzando e definendo quegli effetti.

Quanto ad affrontare quell'emozione, che sta agendo fra gli uomini, prima che gli uomini le diano il loro personale significato, può farlo solo un Dio. Un Essere Umano che si fa questo o quel Dio e affronta le emozioni come oggetto in sé. Solo che, quando un Essere Umano fa questo, la sua azione diventa razionalmente incomprensibile e, per farla accettare agli uomini, quell'Essere Umano deve sviluppare una diversa emozione, che si contrappone alla prima, e deve essere in grado di razionalizzarla, descriverla, giustificarla in termini razionali, pur non avendo, lo sviluppo di quell'emozione, nessun carattere di razionalità.

 

22 dicembre 2023

Beppi e Gerione

Gerione, fratello di Echidna, è un uomo a tre teste. Pascola le sue mandrie. Figlio di "spada d'oro" e di un'oceanina.

E' una rappresentazione divina che incarna un modo di essere nella società in cui gli uomini tendono a vedere una sola testa là dove le altre teste stanno pensando a qualcosa che potrebbe non essere gradito loro.

Tre teste agiscono nella società degli uomini e tutte e tre fanno capo ad un solo corpo. Tutte e tre quelle teste pascolano greggi di uomini che, come vacche, sacrificano ai loro scopi.

E' la decima fatica di Beppi di (o da) Lusiana che dovrà compiere con l'aiuto di Ade e di Cronos.

Sto lavorando alla decima fatica di Beppi di (o da) Lusiana che ha permesso a Beppi di diventare un Dio e di arbitrare la partita di calcio della filosofia con Yahweh, Allahu (che nella partita di calcio sarà chiamato Allahu Akbar) e Fanes.

Dopo aver scritto l'intera Partita Mondiale di Calcio della Filosofia ho avuto la necessità di definire il modo con cui sono stati scelti gli arbitri e il loro venir in essere.

L'ultimo che mi manca di definire come è diventato un Dio arbitro è Beppi, che lo diviene attraverso le sue 12 fatiche.

 

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21 dicembre 2023

Esopo e il millantare

Noi oggi viviamo in una società in cui il millantare sembra che sia uno sport nazionale accanto all'arroganza con cui gli uomini negano la realtà in cui vivono. Il millantare e l'arroganza sono talmente diffuse che quando una persona non millanta e non è arrogante, per i millantatori e per gli arroganti è facile distruggerla accusandola di millantare o di arroganza.

Specialmente per quegli individui che si possono classificare come "topi di fogna" che aggrediscono i cittadini nascondendosi dietro a privilegi istituzionali.

Tutti questi "topi di fogna" si nascondono sotto una pelle di "dignità Istituzionale" e mettono in fuga gli Esseri Umani dal loro essere cittadini portatori di diritti Costituzionali.

Poi, costoro, derubano o aggrediscono qualcuno di troppo. Qualcuno abbastanza forte da togliere loro la "pelle di dignità Istituzionale" con cui si ricoprono e rivelano ciò che sono: piccoli e squallidi uomini.

E' una storia che ci racconta Esopo in "L'asino che passava per leone":

Un asino aveva indossata la pelle di un leone, e tutti lo scambiavano per un leone; di qui, fuga di uomini, fuga d'armenti. Ma ecco che un soffio di vento gli portò via la pelliccia, e l'asino restò nudo. Allora, tutti addosso a picchiarlo con bastoni e con randelli!

[Esopo: L'asino che passava per leone, BUR, 1982, 279, p. 307]

La filosofia metafisica di Esopo è una filosofia superiore ad ogni altro sistema filosofico del suo tempo. Non parla delle fantasticherie provvidenziali, ma parla di azioni e di scelte. Se fai quell'azione, vivi delle conseguenze e con quelle conseguenze ti devi confrontare.

 

21 dicembre 2023

Secondo giorno di preparazione dell'Altare Pagano
per celebrare il Solstizio d'Inverno

Solstizio d'Inverno, purificazione dell'Altare Pagano in vista della celebrazione di Sabato 23 dicembre 2023

La purificazione dell'Altare Pagano consiste in un gesto alimentato dalle emozioni di chi parteciperà alla celebrazione del rito. Con le proprie emozioni si libera l'Altare e il Bosco Sacro delle emozioni diverse che lo hanno invaso nei mesi in cui non sono state praticate celebrazioni.

Un solo gesto caricato di emozioni. In questo caso il gesto consiste nell'accensione del braciere e nella manifestazione degli intenti delle persone (bastava una sola persona).

Sostizio d'Inverno

 

Terminata la preparazione dell'Altare portando gli ultimi carretti di legna.

La catasta di legna che stiamo preparando è piuttosto consistente. Il Fuoco Sacro deve darci la sensazione di risplendere con la stessa forza del fuoco emotivo che arde dentro ogni Essere Umano.

 

 

Tutto ciò che può rimanere sull'Altare da oggi a sabato deve essere portato sull'Altare.

Questo faciliterà l'ultima preparazione per la celebrazione del Solstizio d'Inverno con i teli che indicano i propositi dei partecipanti alla celelbrazione, con il piccolo altarino dedicato con un campionario di piccole statue di Dèi e, in generale, di simboli propri delle Antiche Religioni.

Perché le Antiche Religioni rappresentate da queste statuette, sono come i prigionieri che come il Sol Invicto cercano di spezzare la prigionia dell'oblio e allungare i propri giorni. Quelle statuette saranno messe sull'Altare solo poco prima del rito.

 

 

In questo modo abbiamo lasciato l'Altare Pagano. Quando parliamo dell'Altare Pagano tutti tendono a pensarlo come un altare delle chiese cattoliche, ma per il Paganesimo l'Altare è uno spiazzo nel quale le persone praticano il rito, accendono il fuoco, mettono in atto il passaggio fra i fuochi. L'Altare Pagano è uno spiazzo in cui viene acceso il Fuoco Sacro che incarna il soggetto per il quale facciamo la celebrazione (la nascita nell'Equinozio di Primavera; la conoscenza nel il Solstizio d'Estate; i mondi del silenzio nell'Equinozio d'Autunno; il prigioniero che rompe le catene nel Solstizio d'Inverno o il Sole che allunga i suoi giorni).

 

21 dicembre 2023

Il sentimento religioso e la motosega

Io so di vivere in un sistema sociale in cui il sentimento religioso viene o usato per dominare le persone oppure, quando espresso dalle persone, banalizzato, deriso e spesso offeso in nome di un assolutismo dal quale, quel sentimento religioso, preserva e separa le persone.

So che quando le persone esprimono un sentimento religioso diverso da quello dominante, le si aggredisce opponendo loro un apparente ateismo col quale si vuole stoppare ogni ricerca religiosa.

So che le persone non sanno il significato di religione e, con esso, non sanno il potere che ha il sentimento religioso in una società che pretende un appiattimento del pensiero religioso sulla legittimazione di un assolutismo voluto da un Dio padrone che domina le persone.

Nessuna parola, nessuna affermazione, nessun ragionamento potrà mai scuotere le persone dal torpore di un assoggettamento ad un'idea religiosa che le domina e che conchiude in essa la loro percezione del mondo.

Eppure non c'è altra scelta che non quella di continuare a seminare riflessioni in un campo sociale che troppo spesso viene allagato da ondate di assolutismo che soffoca ogni pianta che tenta di crescere per un futuro possibile.

La tecnica cristiana ed ebrea di creare piccoli o grandi diluvi universali con cui distruggere ogni possibilità di questi o quegli individui, di questo o quel "popolo", di questa o quella città, è una tecnica di devastazione ideologica che permane, continua, sistematica, in ogni contesto umano.

E' la contrapposizione che c'è fra un albero che cresce in cento anni e la motosega che lo taglia in pochi minuti azzerando, in un attimo, cento anni di trasformazioni e di possibilità future. In questo modo si crea il deserto, sia nelle persone che nella società.

Poi, viene il tempo in cui le persone possono morire. Sono anziane. Rimane il bilancio di una vita fatta di colpi di motosega dove il nulla e il vuoto riempie tutto ciò che sono e arriva il rimpianto fra ciò è stato e ciò che avrebbe potuto essere. E queste persone, disperate, pregano il loro padrone immaginario per la loro occasione persa. Ma noi non ci saremo e altre motoseghe taglieranno le possibilità sociali perché noi non siamo stati in grado di sedimentare un futuro possibile attraverso il nostro sentimento religioso.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

20 dicembre 2023

Solstizio d'Inverno
Primo giorno di preparazione dell'Altare Pagano
Presso il Bosco Sacro in Jesolo

La preparazione dell'Altare Pagano per la celebrazione del Solstizio d'Inverno richiede molto lavoro. Lavoro fatto di braccia che raccolgono la legna nel Bosco Sacro. La raccolta avviene nel primo giorno di preparazione dell'Altare Pagano e poi la si porta con un carretto, sempre a mano (a volte anche motorizzato), sull'Altare costruendo la catasta ramo dopo ramo.

Per fare la catasta si sfrutta anche il lavoro di manutenzione, fatto in precedenza, del Bosco portando sull'Altare la legna che si era accatastata precedentemente.

Questo ci permette l'accensione del Fuoco Sacro per ricordare le condizioni di prigionia, sia morali, sociali o culturali, in cui è rinchiusa la conoscenza e la coscienza dell'uomo e la necessità di spezzare quelle condizioni opprimenti per allargare i confini della conoscenza personale sia sociale che morale o culturale.

La preparazione dell'Altare continuerà fino a sabato, prima della celebrazione, con l'allestimento del piccolo altare con una serie di divinità e simboli propri delle Antiche Religioni delle quali noi ci riteniamo i continuatori.

 

 

E' l'alba di un giorno d'Inverno.

Tutto è silenzio nel Bosco Sacro a Jesolo. Solo uccelli, grandi e piccoli, fanno sentire il loro suono. Li si vede saltare sui rami senza foglie di alberi che attendono la primavera.

Siamo arrivati questa mattina e ci stiamo guardando attorno.

 

 

Raccolta la legna nel Bosco Sacro, si carica sul carretto e la si porta sull'Altare.

Il carretto andrà tirato molte volte, su e giù lungo tutto il vecchio Bosco Sacro che, a differenza del giovane Bosco Sacro, sta fornendo molta legna per i riti Sacri.

Nel frattempo ci si prepara a caricare anche della legna già accatastata. La legna accumulata durante l'attività di ordinaria manitenzione del Bosco.

 

 

Costruire la parte centrale della catasta di legna per il Fuoco Sacro è la parte più impegnativa.

Eppure, a fine giornata, la catasta sta prendendo forma.

Domani il lavoro continuerà.

La Religione Pagana è la Religione dell'abitare il mondo e questa attività, piccola e simbolica, rappresenta l'abitare il mondo dell'uomo e come l'uomo dovrebbe operare in esso.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

19 dicembre 2023

Inno Orfico ai Dioscuri- Cureti

Inno Orfico ai Dioscuri- Cureti

L'Inno Orfico ai Dioscuri- Cureti è una sorta di anomalia fra gli Inni Orfici. Questa anomalia è data dal fatto che il principio religioso che esprime è in contrasto col neoplatonismo e il neoplatonismo, a mio avviso, ha mascherato questo Inno Orfico per mascherare il principio religioso di cui era manifestazione.

 

19 dicembre 2023

Per i cristiani, nessuno è innocente, solo la pietra

Quando qualcuno dice: "persone o bambini innocenti". lo fa per ignoranza.

Per i cristiani e la chiesa cattolica in particolare, la colpa, per la quale gli uomini, donne e bambini devono vivere nelle sofferenze è quella di essere nati.

Non esistono innocenti. Tutti sono colpevoli di essere nati (a parte la Maria dei cristiani).

ABC della teologia cristiana!

Per questo i cristiani possono ammazzare tutti e li ammazzano per volontà di Dio in quanto, nascendo, hanno dimostrato di essere malvagi!

Non è colui che ammazza gli uomini per puro divertimento che dimostra di essere malvagio, ma è l'uomo, la donna e il bambino che vengono ammazzati ad essere malvagi perché, se non fossero malvagi, Dio non permetterebbe che venissero ammazzati.

E' la logica di chi sventola il crocifisso.

 

19 dicembre 2023

Modifica della presentazione dei siti web Pagani

Sarà necessario un po' di tempo prima che questa nuova presentazione delle prime pagine dei siti web inizi ad affermarsi.

Domani siamo ad Jesolo per preparare l'Altare per il rito del Solstizio d'Inverno. La preparazione dell'Altare dura da due a tre giorni prima del giorno della celebrazione.

Manderò delle foto su come si presenta l'altare domani. Entro stasera spero di condividere il commento ad un Inno Orfico particolare "Inno Orfico ai Cureti" che però non parla dei Cureti in sé, ma sovrappone i Cureti ai Dioscuri mescolando o confondendo le due figure.

E' un Inno che avevo tralasciato di commentare 20 anni fa ma che ora, nella sistemazione del commento agli Inni Orfici, vale la pena di riprendere per riaffermare un principio fondamentale della Religione Pagana che gli stessi neoplatonici, che conservavano questi Inni, non compresero.

 

19 dicembre 2023

Le persone non protestano più, riflessione sociale

Nella società esistono degli insiemi in cui circoscrivere le persone nella società quando si vuole ragionare su di essa. Si tratta di modelli entro i quali classificare il comportamento psicologico degli individui. Ci permettono di semplificare per circoscrivere alcuni tipi di comportamenti sui quali riflettere.

Ci sono i "pavidi", coloro che vivono nella paura di violare regole, principi morali o etici, che sono stati loro imposti nell'infanzia e che limitano e circoscrivono la loro percezione del mondo costringendoli a vivere in un mondo tutto loro.

Politici, magistrati, poliziotti, gestori di Istituzioni, industriali e finanzieri vivono in questa condizione. Proprio perché vivono in questa condizione di isolamento di sé dal mondo vengono favoriti nelle loro carriere.

Poi esistono le persone con una certa consapevolezza della qualità del mondo in cui vivono. Queste persone un tempo pensavano che tutti potessero vedere l'ovvio sotto i loro occhi, poi hanno capito che per le altre persone l'ovvio era irreale e che queste persone preferivano vivere in un mondo fantastico, in cui le condizioni della realtà venivano capovolte, piuttosto che prendersi la responsabilità di affrontare le condizioni del mondo per quello che erano.

E così si sono ritirati dal dibattito sociale. Hanno preferito difendere i loro interessi personali lasciando campo libero alle farneticazioni di chi vive di paura in una realtà che negano, perché procura loro angoscia, consentendo loro di spacciare le loro farneticazioni come se fossero parte della realtà. Si sono ritirati per conservare sé stessi lasciando i farneticanti liberi di agire. Le persone con una certa consapevolezza non hanno più protestato e hanno lasciato i farneticanti a vedersela con le conseguenze delle loro scelte.

 

19 dicembre 2023

Organizzazione siti web pagani

Nella sistemazione delle prime pagine dei siti a cui ho lavorato ieri in vista del 2024, le prime pagine dei siti web sono state così organizzate:

La pagina index di federazionepagana.it espone i post che faccio anche per Facebook con la presenza degli ultimi 10 giorni di post sui lavori quotidiani sia di cronaca che di filosofia, sociologia pagana, ecc.

In questa prima pagina ogni giorno, finché è possibile, aggiungo il nuovo giorno e tolgo l'ultimo giorno che, comunque, è sempre raggiungibile attraverso i link.

La pagina index di religionepagana.it per ora è dedicata alla Partita mondiale di Calcio della Filosofia. Ciclicamente verranno postate sia le fatiche con cui Beppi diventa un Dio, sia altre pagine. Il ricambio sarà più lungo.

La pagina index di stregoneriapagana.it conterrà i capitoli del settimo volume della Teoria della Filosofia Aperta. Anche su questa pagina index il ricambio avrà tempi più lunghi.

Per ora ho dato questa sistemazione ai siti web vedrò in seguito il risultato della gestione.

Se avessi più tempo sarei in grado di pubblicare in cartaceo ameno altri quattro volumi, ma non ho tempo e devo accontentarmi di parlare di Religione Pagana quasi esclusivamente sui siti web.

 

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18 dicembre 2023

I più grandi filosofi metafisici della storia

Se qualcuno oggi mi chiedesse: chi furono i più grandi filosofi nella storia umana?

Farei molta fatica a dare una risposta.

I filosofi che coltivano la libertà degli uomini sono filosofi che vivono il momento presente. Non sono filosofi che presentano delle verità universali, ma sono filosofi che tentano di cogliere i meccanismi del mondo e della vita consapevoli che tutto cambia e tutto si trasforma.

Se dovessi indicare un filosofo all'inizio della storia della filosofia, come considerata in occidente, indicherei senz'altro Orfeo.

Il problema è: in che anno collochiamo Orfeo?

Il frammento più antico che ci parla di Orfeo è del poeta di Reggio Calabria, Ibico (570 a c - 522 a.c.). Quando Ibico ne parla, Orfeo era già famoso per la sua musica che incantava uomini e animali e per una struttura di pensiero che indicava le emozioni a fondamento di una realtà nella quale lui stesso operava con la sua musica.

Tuttavia, Orfeo continua ad appartenere al Mito. Di lui non si conosce nulla e agli stessi orfici vengono attribuite credenze che spesso, vedi Platone, sono state smentite dai ritrovamenti archeologici.

Oggi come oggi, inizio a pensare che il maggior poeta del VI secolo a c sia stato Esopo.

Fra un Pitagora di Samo (580 a c e il 570 a c) che anela al potere giuridico e un Talete di Mileto (640 a.C./625 a c circa – 548 a.C./545 a c circa) alla ricerca degli arché della vita, solo Esopo si guarda attorno e cerca di scoprire i meccanismi dell'esistenza.

Già fin dal VI secolo c'è chi domina e chi vive. Vivere e dominare sono le pulsioni alla base di sistemi filosofici diversi ed opposti. Sono alla base di filosofie metafisiche diverse.

Poi, oggi come oggi, posso annoverare Democrito come il maggior filosofo del V-IV secolo, (460 a c – 370 a c circa). La sua "fame di conoscenza" che lo portava a viaggiare nel mondo è un modello preso a prestito da numerosi "filosofi" che affermavano di aver fatto altrettanto per apprendere la loro conoscenza. Per Democrito era importante comprendere i meccanismi del mondo e della vita. La sua teoria degli atomi è uno dei fondamenti della scienza moderna.

Fra il IV e il III secolo a c troviamo un a altro gigante della filosofia che, a differenza di Democrito, non ha mai viaggiato, ma fece della speculazione filosofica arte morale dell'esistenza sociale.

Fra il IV e il III secolo c'è un altro gigante della filosofia: Pirrone. Pirrone lo scettico, Pirrone, il greco che comprese il sistema filosofico dei gimnosofisti e lo tradusse nella cultura occidentale (greca) portando al definitivo affossamento dell'indirizzo dell'Accademia come imposto da Platone e avviando l'Accademia verso l'indirizzo scettico.

Fra il III secolo e il II secolo incontriamo Carneade di Cirene, (214 a c – Atene, 129 a c) fu il fondatore della terza accademia, quella che fu distrutta da Silla in nome dell'assolutismo. Lo scetticismo di Carneade metteva in discussione ogni verità e costrinse gli stoici a modificare le loro deliranti affermazioni attorno al Logos e all'assoluto.

E dopo di loro?

Le scuole di filosofia continuarono con alcuni "allievi" che lasciarono tracce, ma ora l'assolutismo stava avanzando prepotentemente. Gli imperatori avevano bisogno di sentirsi uguali a Dio e repressero chiunque contestasse la loro autorità esaltarono quei filosofi che, al contrario esaltavano la loro divinità affiancandola al potere assoluto di Dio.

La filosofia è questo.

La filosofia per rinascere dovette aspettare la peste del 1300. Fu la peste che permise la nascita di un diverso modo di pensare la vita e, questo diverso modo di pensare la vita richiese nuove e diverse riflessioni sulla vita stessa. Richiese pensatori che sapessero riflettere sui meccanismi della vita.

Il 1300 è il secolo della rinascita.

Inizialmente sono le persone che pagano il prezzo più alto per i loro desideri. I roghi illumineranno questo e i secoli successivi mentre le orecchie delle persone saranno piene di suoni e di urla delle persone torturate. Fra persone bruciate vive e persone deformate dalla tortura rinascerà una nuova e diversa filosofia metafisica.

Di questo ne ho già parlato e ne parlerò ancora.

 

18 dicembre 2023

Esopo e l'attesa che uccide

L'attesa è l'assassino delle trasformazioni.

Era un concetto conosciuto dalla filosofia di Esopo mentre era sconosciuto nella filosofia assolutista sia dei sette sapienti che dei filosofi, tanto celebrati, del suo tempo.

Attendere è una forma di morte, Una condizione soggettiva che blocca ogni trasformazione dell'individuo nell'attesa di un accadimento desiderato, auspicato, ma del quale non c'è certezza. C'è desiderio di un accadimento, ma non certezza che quell'accadimento avverrà. L'attesa si nutre di fede che alimenta la speranza nell'accadimento e che blocca le decisioni e le trasformazioni dell'individuo in un'attesa permanente.

Questa condizione è descritta da Esopo, forse anche in altre parti, nella favola dell'asino e delle cicale.

Scrive Esopo:

L'asino e le cicale

Sentendo cantar le cicale, un asino, pieno d'invidia per quella voce melodiosa, chiese loro che cosa mangiavano per poter emettere tali suoni. "Rugiada", risposero quelle; e l'asino, aspettando che scendesse la rugiada, mori di fame.

[Esopo: L'asino e le cicale, BUR, 1982, 278, p. 307]

L'asino muore attendendo la provvidenza che gli conceda una voce melodiosa come quella delle cicale.

E' in questa condizione che gli uomini consumano la loro vita; nell'attesa di una provvidenza che modifichi le loro condizioni di vita.

Quest'attesa si alimenta mediante una fede che è un'illusione capace di nutrirsi dei desideri degli uomini e che, per poter continuare a nutrirsene, blocca gli uomini in un presente privo di trasformazioni e di divenire.

Alla fine del percorso la fede uccide l'uomo. Si è nutrita delle sue emozioni desideranti, che l'uomo non è mai riuscito a veicolare nella propria esistenza, ed ora cessa di esistere; di desiderare.

L'attesa della provvidenza ha ucciso l'uomo come ha ucciso l'asino l'attesa per la rugiada.

 

18 dicembre 2023

Esempi di Pietas

L'Antologia Palatina ci offre, fra le altre cose, al VII libro, una serie di epigrammi sepolcrali dai quali si comprende la relazione che esisteva fra le persone.

Questo che presento è quello dedicato a Praxo, una donna di Samo morta di parto a 22 anni.

L'iscrizione sulla tomba è una sorta di dialogo fra la donna morta e il viandante che la interroga.

163 Leonida (di Taranto)

- Chi sei e di qual padre, o donna che giaci sotto Paria stele?
- Praxo, di Callìtele.
- E di qual luogo mai? - Di Samo.
- Chi ti eresse la tomba? - Teocrito, a cui mi diedero sposa i genitori.
- Per qual cagione moristi? - Di parto.
- A quale età? - Ventidue anni avevo.
- Eri senza figli? - No, lasciai di tre anni Call1tele. - Che almeno lui viva e giunga a tarda vecchiaia.
- E anche a te, viandante, ogni bene dia la sorte.

Quest'altro Epigramma che voglio presentare è l'epigramma dedicato a Filònimo.

La caratteristica di questo epigramma è la supplica che Filònimo fa a coloro che seppelliscono il suo corpo.

Filònimo chiede di non bruciare il suo corpo. Lui è persiano e i persiani espongono i morti su torri o, comunque, in alto dove gli avvoltoi o i corvi se ne possono cibare. I Persiani vogliono guardare il cielo e il loro corpo nutrire altri corpi. Non vogliono la distruzione del corpo mediante il fuoco.

162 Dioscoride

Non bruciare il corpo di Eufrate, Filònimo,
per causa mia non contaminare il fuoco.
lo sono Persiano di generazione,
Persiano d'origine, sì, o mio signore.
Contaminare il fuoco è per noi più triste
della morte dogliosa. Ma dammi sepoltura
e aflidami alla terra, senza far libami
sulla mia spoglia: io venero anche l'acque correnti.
Filònimo chiede di rispettare le sue tradizioni religiose, dammi alla terra e, per favore, non fare libagioni sulla mia tomba. Però, aggiunge, io venero anche le acque correnti.

Si tratta di Epigrammi di rispetto per le persone decedute. In questi epigrammi non c'è ipocrisia, solo quel dolore composto per una perdita e il desiderio del defunto affinché, per i viventi, la vita possa proseguire.

 

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17 dicembre 2023

La poesia di Catullo e il femminicidio

Oggi si parla di violenza, di coltelli, estratti da cristiani quando vengono lasciati da quella che loro consideravano "la loro copagna".

La poesia di Roma Antica è una poesia piena di sesso. Le pratiche sessuali esplicite sono parte della poesia di Roma. Ma manca "il possesso dell'altro".

C'è il dolore di chi viene lasciato, ma non ritiene che l'altro gli abbia portato via qualcosa se non una pausa nella sua felicità.

Cito questa lirica di Catullo abbastanza casta da non offendere le orecchie dei finti puritani cristiani:

La poesia di Catullo

Basta con la pazzia, sventurato Catullo.
E ciò che vedi morto impara che è perduto.
Ci sono stati giorni splendidi, nel sole.
E andavi dove lei ti conduceva,
l'amata come non sarà nessuna,
e avvenivano cose deliziose
che tu volevi e lei non disvoleva.
Davvero giorni splendidi nel sole.
Ora non vuole più. Dunque anche tu
non volere. Non inseguire ciò che fugge,
o uomo senza freno, non vivere infelice.
Sii ostinato, Catullo, sii deciso.
Addio, ragazza. Catullo è deciso,
se non vuoi non ti cerca, non ti chiede.
Però ne soffrirai, se non ti cercano.
Sventurata, che vita ti rimane.
Verrà qualcuno? e ti vedranno bella?
e l'amore? Dirai più "sono sua"?
Bacerai? Morderai labbra amate?
Catullo, sii ostinato, sii deciso.

[Gaio Valerio Catullo, Canti, Rizzoli Bur, 2013, p. 87]

Forse le persone dovrebbero imparare un po' dgli antichi anziché giocare con i coltelli ogni volta che vengono lasciati. Dovrebbero chiedersi: "cosa ho fatto affinché succedesse?" e ancora: "che cosa ha fatto affinché succedesse?". E, una volta comprese le cause dell'accadimento, far in modo di ricominciare evitando, almeno, gli errori fatti.

 

17 dicembre 2023

La Religione Pagana come scopo della mia esistenza

Quaranta cinque anni fa, circa, quando iniziai questo cammino, ero convinto che si potesse trovare negli Antichi principi filosofici, sociali, etici e morali facilmente utilizzabili e immediatamente comprensibili capaci di chiarire che cosa si intendeva per Paganesimo.

Ho esplorato sentieri esoterici e sentieri filosofici che la società e la cultura presentavano cercando quegli aspetti che fossero in sintonia col mio sentire psicologico ed emotivo del mondo. Trovavo qualcosa che mi piaceva, lo analizzavo, ne esaltavo la condizione del principio, ma poi, in un secondo tempo, mi rendevo conto che quel principio era una sorta di "foglia di fico" con cui coprire principi più vergognosi.

Chi ama il mondo in cui vive e ne percepisce le emozioni è naturalmente portato ad andare verso le altre persone e questo viene spesso chiamato "amare il prossimo". E' una buona cosa. Ma quando questo "amare il prossimo" diventa un espediente per coinvolgere le persone appassionate e farle funzionare per scopi diversi dalla passione stessa, non siamo più davanti al principio di "amare il prossimo" ma siamo davanti al "propaganda l'amare il prossimo per fottere sia il prossimo sia te stesso". E questo diventa intollerabile, come tante altre cose che appaiono ovvie e banali e, al contrario, sono distruttive sia per gli uomini che per la società.

E, allora, ad un certo punto, dovetti iniziare ad occuparmi di filosofia metafisica ed esplorare i meandri della cultura selezionando i principi religiosi, etici, sociali, economici e psicologici ripulendoli dall'insieme delle farneticazioni ridondanti con cui erano ricoperti e ridefinirli in un nuovo e diverso contesto che potesse definire il principio sociale e religioso in sé al di là di un uso del principio stesso.

Anno dopo anno, questo lavoro di filosofia metafisica è diventato un lavoro sempre più importante e spesso si è sviluppato su percorsi culturali inattesi, inaspettati e nuovi.

La necessità di spiegare legando la specifica percezione della realtà del mondo ai meccanismi della cultura, che spesso non contiene un linguaggio adeguato ma è costretta a impiegare linguaggi presi a prestito da ambiti culturali specifici (come quello giuridico) ha generato molti fraintendimenti fra linguaggio simbolico e pragmatismo giudiziario al quale diventano incomprensibili i meccanismi della filosofia metafisica. Questa difficoltà mi ha costretto a definire i meccanismi della trasformazione di una realtà in continuo mutamento che, coinvolgendo il soggetto che agisce e che muta in essa, assume il nome di STREGONERIA,

Io ho percorso questi sentieri, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Questo percorso l'ho offerto e lo offro senza chiedere nulla a nessuno. Lo so che si ritiene che ciò che è gratis non ha valore, ma questo io so fare e questo faccio,

Io agisco in base alla mia percezione della realtà e quello che percepisco è quanto io definisco cercando di descrivere la Religione Pagana per quello che essa è, ieri e oggi, in funzione di un futuro possibile per gli Dèi e per gli uomini.

Ho vissuto moltissime polemiche con chi voleva usare il Paganesimo per fini diversi dalla Religione Pagana. Alcune di queste polemiche mi hanno ferito profondamente, ma sono sempre pronto ad altre polemiche pur di preservare lo sviluppo della Religione Pagana come oggetto in sé e non come un oggetto d'uso per cose diverse dalla difesa del sentimento religioso dell'uomo.

 

17 dicembre 2023

Soliti bambini comprati e venduti dai cattolici come merce

L'ho trovata in rete ed è abbastanza orribile. La pratica dei cattolici e dei cristiani in generale di commerciare in bambini.

Ho preso varie citazioni da vari giornali, a volte tradotti con Google. Sono i traffici di esseri umani messi in atto dalla chiesa cattolica e, più in generale dai cristiani.

Lo scandalo è scoppiato e in Belgio ormai non si parla d'altro: secondo il podcast Kinderen van de Kerk (Figli della Chiesa) realizzato dalla testata nazionale Het Laatste Nieuws, in un periodo temporale che va dalla fine del secondo conflitto mondiale agli anni Ottanta, circa 30mila bambini sono stati venduti dalla Chiesa cattolica belga all'insaputa delle loro madri,

Decine di migliaia di donne partorirono nelle Fiandre cattoliche del dopoguerra dove nessuno poteva vedere o sapere. Le madri furono costrette dalla Chiesa a rinunciare ai propri figli. Nel podcast HLN 'Figli della Chiesa' madri e figli adottivi raccontano i loro traumi e la loro difficile ricerca in un passato doloroso. In questo episodio, i creatori di podcast Achille Van Ingelgem e Feline Franceus raccontano la storia delle donne incinte e di come venivano "guidate" dai monaci e come erano tenute segregate.

Secondo l'inchiesta dell'Het Laatste Nieuws il trattamento riservato alle giovani ragazze madri era a dir poco brutale. Nel "mirino" finivano le giovani donne incinte fuori dal matrimonio: portate in strutture gestite dalla Chiesa cattolica belga, alcune venivano anestetizzate prima del parto, così da non ricordare.

Il vescovo di Anversa Johan Bonny ha risposto per la prima volta al podcast HLN 'Figli della Chiesa', che dimostra che la Chiesa era colpevole di traffico di esseri umani. Circa 30.000 giovani donne furono portate in rifugi e partorirono in modo anonimo, dopodiché la Chiesa vendette i loro figli per un sacco di soldi. Non è giusto, dice il vescovo Bonny. I genitori adottivi hanno pagato una somma, ma si trattava di un risarcimento "per l'alloggio e le eventuali spese mediche".

Altre venivano sterilizzate dopo il parto, mentre il trattamento "standard" prevedeva l'indossare maschere per non vedere la nascita del proprio bambino. Quindi venivano fatti firmare documenti di rinuncia al nascituro e alle fine le giovani venivano rinchiuse in istituti cattolici dove subivano umiliazioni e abusi sessuali, oltre a venire sfruttate lavorando gratis.

[Collage da vari siti web compreso il sito del giornale l'Unità del 15 dicembre 2023]

 

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16 dicembre 2023

Toni Negri e gli "intellettuali di sinistra"

Toni Negri è morto, il leader di Autonomia Operaia è deceduto nella notte a Parigi.

La notizia è data dai giornali di oggi 16 dicembre 2023.

La morte di Toni Negri porta a fare una riflessione: perché sono scomparsi gli "intellettuali" di sinistra?

Fra gli anni '70 e gli anni '80 questi intellettuali erano molto quotati dall'informazione. A volte sembrava che avessero il controllo della cultura.

Ora sono scomparsi?

La questione è un'altra. Chi ha conosciuto Toni Negri sa benissimo che Toni Negri era un cattolico come lo era Tronti o Cacciari. Cattolico lo è Galimberti e cattolico lo era Emanuele Severino e cattolico lo è Asor Rosa.

La questione è un'altra. Un tempo c'erano molte persone che sognavano una società diversa e queste persone chiamavano sé stesse "di sinistra" e, alcuni, "comunisti" pur non avendo nessuna cognizione di marxismo e di come il marxismo poteva coniugarsi nella società attuale. Semplicemente avevano l'idea cristiana del comunismo in ginocchio davanti al padrone Gesù in un "mondo nuovo" dopo la venuta di Cristo tanto sognata dai cattolici.

Queste persone, nella società, erano una grossa percentuale di persone e a queste persone servivano delle guide cristiane che spacciasse loro ideologia cristiana per sottometterle a Dio e riportare queste pecorelle, un po' ribelli, dentro l'ovile della sottomissione.

Gli intellettuali di "sinistra" servivano a questo: riportare alla chiesa cattolica chi cercava una via esistenziale diversa da quella offerta dalla chiesa cattolica. Trasformare il concetto di solidarietà sociale in "volontariato per i poveri" in nome e per conto di Dio.

Un po' alla volta, hanno tutti ritrovato Dio. Toni Negri compreso.

Mentre la massa delle persone che cercavano una via sociale diversa da quella cattolica un po' alla volta si ritiravano dalla vita sociale, questi intellettuali, tanto di moda, rettificavano le loro posizioni ideologiche in funzione dell'ideologia assolutista. Delusi dalle "masse" che hanno deciso di sciogliersi come massa per assumere l'individuale condizione di cittadino, più o meno consapevole, sono tornati alla visione assolutistica del loro "papà Platone" di cui si servono per costringere le persone alla sottomissione evitando di coinvolgere il Dio dei cristiani e il loro Gesù.

Gli intellettuali "di sinistra" sono stati dei veri e propri parassiti sociali. Sanguisughe che si sono nutrite dei desideri di persone che sognavano condizioni diverse per la propria esistenza.

Il fatto che un ministro dell'attuale governo, le cui pratiche sono inquadrabili nell'ideologia del trafficante di schiavi, venga a dire che Toni Negri fu un "cattivo maestro", ha solo del ridicolo e dell'offensivo: ha mai discusso pubblicamente dei contenuti della filosofia di Toni Negri? No, gli interessa solo denigrarlo come persona. Io non avevo simpatie per Toni Negri come non ne ho per ebrei o musulmani o cristiani, ma non li aggredisco in quanto persone, semmai censuro la loro ideologia e gli effetti che questa ha sulla vita delle persone.

 

16 dicembre 2023

La poesia sessuale di Roma

Nella poesia di Roma antica sono particolarmente sottolineate le liriche che riguardano l'attività sessuale da Catullo a Marziale, Ovidio e altri.

Particolarmente sottolineate sono nell'Antologia Palatina.

Sono liriche che parlano di sesso, di attività sessuale esplicita.

In queste liriche spicca un aspetto: il sesso è sesso e non è un oggetto di controllo sull'altro. Il sesso è un mezzo per ottenere il piacere, ma non è un mezzo per controllare le persone.

Non esiste una morale di "negazione della sessualità" una "morale della continenza" come non esiste una morale sessuale anche se esiste il concetto di "virtù" che non riguarda il sesso in sé, ma riguarda piuttosto i comportamenti sociali nelle relazioni personali con l'altro.

Lo stesso "ratto delle sabine" non viene censurato per una morale sessuale, ma viene censurato in quanto "sequestro di persona". I Sabini non accusano i romani di "violenza sessuale", ma accusano i romani di aver sequestrato delle persone sabine.

Nella sessualità di Roma non esiste il "peccato", ma esiste l'opportunità. Ciò che è opportuno fare e ciò che non è opportuno fare, ma questo non riguarda la sfera sessuale, riguarda la sfera sociale.

Il controllo delle persone mediante il sesso arriverà in epoca tarda, prima con lo stoicismo e il platonismo, che introdurranno il concetto secondo cui la pratica sessuale indebolisce le persone, ed eleveranno la continenza a ideale religioso e sociale. Poi arriverà il neoplatonismo e il cristianesimo che, facendo proprio il disprezzo per le donne proprio di Platone, Aristotele e Pitagora, eleveranno il controllo sessuale delle persone a volontà di Dio. Il mezzo con cui Dio controlla uomini e donne. Controlla i loro comportamenti, vieta le pratiche sessuali trasformando uomini e donne in un bestiame il cui scopo è fare figli per la gloria di Dio.

I neoplatonici con i cristiani introdurranno il concetto del sesso come strumento di controllo e di possesso dell'altro finché, il concetto di possesso, diventa la condizione per veicolare la propria sessualità costringendo l'altro a sottomettersi.

Il possesso della persona permette di fare sesso e se fai sesso con la persona che l'altro pensa di possedere, stai sottraendo quella persona all'altro e l'altro deve reagire per riprendere il controllo della persona che gli hai sottratto facendo sesso.

Da questa condizione psicologica imposta dal cristianesimo nasce la pratica dell'accoltellamento nella stessa ottica nella quale, fino a qualche anno fa, era in vigore la pratica del "delitto d'onore".

I femminicidi non nascono a caso, nascono perché il cristianesimo ha imposto alle persone una precisa ideologia del possesso dell'altro. Un'ideologia del possesso che, anche se negata da un sistema giuridico in continua modificazione, continua a persistere nel sistema educazionale imposto nell'infanzia ad opera dei cristiani che alimentano il femminicidio nella società in nome della riaffermazione del diritto di Dio di violentare Maria per esercitare il suo diritto di possesso dell'altro: del più forte sul più debole.

 

16 dicembre 2023

Esopo e la filosofia metafisica della corteccia cingolata anteriore

Gioire per le disgrazie che capitano a chi fa del male alle persone non riguarda la questione morale, ma è una questione fisica. La Corteccia cingolata anteriore è la zona cerebrale che trasmette messaggi e rilassa la tensione emotiva alla vista o all'informazione delle disgrazia capitata ad un individuo che ha provocato, direttamente o indirettamente sofferenza.

Dice Wikipedia (riporto per brevità) della corteccia cingolata anteriore:

L'ACC è un'area integrativa che stabilisce connessioni dirette con altri importanti centri sottocorticali coinvolte nell'elaborazione affettiva, come l'insula e l'amigdala, e aree prefrontali di stampo maggiormente cognitivo ed esecutivo, come la corteccia prefrontale. Date queste connessioni, è stata definita da alcuni il "ponte tra cognizioni ed emozioni", in quanto permette di elaborare cognitivamente informazioni di tipo emotivo, svolgendo un ruolo importante quindi nei processi di regolazione emotiva

--fine citazione--

Quest'area cerebrale registra tutte le offese ricevute dalla persona che, superando la descrizione razionale delle azioni che la persona percepisce come offese, modificano, costruendo sofferenza, la percezione emotiva. Quella percezione emotiva offesa percepisce soddisfazione ed elimina il dolore soggettivo solo quando un evento interviene a punire l'oggetto che le ha recato offesa.

Spesso le persone non hanno soddisfazione per le offese ricevute, ma a volte, coloro che hanno offeso, si ammalano e muoiono.

Questa condizione è quella che viene indicata dal cristianesimo come una "punizione divina" e il cristianesimo costringe le persone, che hanno subito dei torti, spesso gravi, ad essere compassionevoli, in nome di Dio, per l'aguzzino che in quel momento sta subendo la "punizione divina". E mentre le persone sono costrette con la violenza dal cristianesimo ad essere "compassionevoli" nei confronti dell'aguzzino, il loro cervello, perdendo il dolore dell'offesa ricevuta, vive un momento di euforia.

Questa condizione psicologica è ben conosciuta da chi vive il dolore della sottomissione e desidera la distruzione di chi provoca sottomissione.

Questo sentimento è descritto in Esopo e non lo troviamo nella filosofia metafisica assolutista che, al contrario, chiede comprensione alla vittima per il proprio aguzzino.

Scrive Esopo in "Il brigante e il gelso":

Un brigante, dopo aver assassinato un uomo per la strada, abbandonò in un lago di sangue la sua vittima e fuggi, inseguito da quelli che avevano assistito al delitto. Ma ecco alcuni viaggiatori che venivano dalla parte opposta e che gli chiesero di che cosa fossero sporche le sue mani. Egli rispose che era sceso allora allora da un gelso ma, mentre stava dicendo questo, sopraggiunsero i suoi inseguitori, che lo presero e lo impiccarono a un gelso. E l'albero gli disse: "Non mi dispiace affatto di servire al tuo supplizio, perché tu hai cercato di riversare su di me il sangue sparso dalle tue mani".

[Esopo: Il brigante e il gelso, BUR, 1982, 214, p. 239-241]

Dice l'albero al brigante: "Sono felice di contribuire alla tua morte. Dovevi proprio difenderti accusando me?"

Gioire per la morte di qualcuno che fece del male, non è solo una cosa normale, ma è una normale reazione fisiologica che nessuno dovrebbe mai permettersi di reprimere.

Per questo motivo è legittimo gioire quando si ammala o muore un uomo politico che ha usato la carica politica per i propri personali interessi e non per il bene pubblico.

 

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15 dicembre 2023

La forma degli Dèi

Alcune persone pensano che parlare degli Dèi sia cosa diversa dal parlare della situazione sociale, politica ed economica del paese in cui vivono.

Pensano che "la religione" sia un'oggetto altro rispetto alla vita delle persone e vivono con fastidio le esternazioni di filosofia metafisica preferendo un atteggiamento devozionale nei confronti delle divinità.

Queste persone sono abituate a pensare agli Dèi allo stesso modo in cui la religione cattolica pensa il suo Dio. Un Dio personale che vivrebbe interessandosi delle vicende umane alle cui vicende appare estraneo. Non vive le condizioni in cui vivono gli uomini e pretenderebbe di dire agli uomini che cosa devono fare affinché egli si possa compiacersi della loro obbedienza.

Gli Dèi della Religione Pagana non stanno su un altare. Non chiedono alle persone di prostrarsi davanti a loro.

Gli Dèi della Religione Pagana vivono fra gli uomini, sono gli uomini stessi, sono gli Esseri della Natura, sono il mondo in cui viviamo. Sono Esseri che hanno corpi, ma non hanno forma e vivono e si trasformano come soggetti del mondo in cui viviamo.

Per riuscire a trasmettere quest'idea esiste solo la filosofia metafisica che può parlare degli Dèi in una forma diversa da come fece la filosofia metafisica fino a ieri.

Ridurre gli Dèi alla medesima forma nella quale i cristiani pensano il loro Gesù e il loro Dio, non è essere pagani, ma è essere cristiani chiamando il Dio e il Gesù dei cristiani con nomi diversi.

So che non è semplice comprendere la Religione Pagana quando si è educati cristianamente, ma non è legittimo dirsi Pagani quando la forma degli Dèi è quella del Dio personale come i cristiani impongono il loro Dio.

 

15 dicembre 2023

La pandemia continua sia pur in tono minore

Sembra superfluo ricordare che la pandemia da covid-19 continua e che i 322 morti in Italia in questa settimana sono avvenuti nella totale indifferenza delle Istituzioni.

E' facile pensare che le persone decedute siano persone fragili affette da altre patologie in cui il covid-19 ha accelerato il decesso.

Tuttavia, questo non giustifica la completa indifferenza delle Istituzioni più preoccupate di non turbare gli italiani in vista delle feste natalizie che della loro salute e del loro benessere.

Il Governo Italiano sta scommettendo su uno spontaneo rientro del contagio mantenendo indifferenza e, nello stesso tempo, lamentando un basso tasso di vaccinazioni nello stesso momento in cui il medesimo Governo vorrebbe mettere sotto accusa Speranza per aver difeso gli italiani dal covid-19

 

15 dicembre 2023

La filosofia metafisica in Esopo

E' sicuramente difficile per chi ha studiato filosofia nelle scuole comprendere la qualità della filosofia metafisica sia degli ionici che di Esopo.

Chiamano l'una "la filosofia della natura", come se fosse meccanicismo e non metafisica di volontà e desiderio con cui la materia agisce nel mondo, e l'altro "favole" senza cogliere in esse le strategie della materia nel suo essere e divenire nel mondo.

Uno dei temi ricorrenti nelle favole di Esopo è la necessità di mettere attenzione a che cosa accade nel mondo attorno a noi per non essere sopraffatti da imprevisti che rientrano nella nostra conoscenza o nelle nostre previsioni.

Mentre la filosofia metafisica di eleatici, pitagorici, sofistici, stoici, Platone, Aristotele e neoplatonici parla della benevolenza dell'"Assoluto" nei confronti dell'uomo separato dalla Natura e dalla sua quotidianità, Esopo parla dell'uomo che abita il mondo con la sua volontà, i suoi desideri e i suoi progetti esistenziali che sono il fondamento della sua trasformazione nel mondo.

Scrive Esopo:

Il Leone che mise attenzione al topo

Mentre il leone dormiva, un topo gli fece una corsa su per il corpo. Quello si destò e si girava da tutte le parti per cercare quel che gli era venuto addosso. La volpe, a quella vista, prese a canzonarlo perché lui, che era un leone, aveva paura di un topolino. "Non è che io abbia paura di un topo" rispose lui, "ma mi meraviglio che qualcuno abbia osato correre addosso al leone mentre dormiva".

[Esopo: Il leone che mise attenzione al topo, BUR, 1982, 213, p. 241]

Ho voluto modificare il titolo della favola perché il leone non ha paura del topo, ma mette attenzione su ciò che accade attorno a lui.

Ed è proprio dell'uomo che abita il mondo cogliere i segnali che si presentano nel mondo per poter agire prima che gli accadimenti siano così violenti da non poter più fare nulla. L'uomo prudente agisce prima che arrivi il disastro e, per poterlo fare, deve cogliere i segnali nel mondo in cui vive.

Questa è la filosofia metafisica delle trasformazioni, del divenire, che si contrappone alla filosofia metafisica degli assolutisti che, al contrario, vivono il fatalismo degli avvenimenti del mondo come la manifestazione di una volontà superiore alla quale essi si adeguano sperando nella provvidenza.

La filosofia metafisica degli assolutisti non costruisce la medicina per affrontare le malattie (tanto per fare un esempio), ma sperano nella miracolistica individuale, l'intercezione di un qualche potere presso Dio, che ripari i guasti fisici che, magari, avrebbero potuto prevenire mettendo attenzione al mondo e alle trasformazioni, sia di sé stessi che del mondo.

 

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14 dicembre 2023

Esopo: osservare il mondo circostante

L'uomo, secondo Esopo, deve imparare ad osservare il mondo circostante e non farsi lusingare dalle parole.

Sono le azioni che rivelano le intenzioni.

Questo modo di pensare è proprio di chi non si ritiene un "padrone di uomini" e nemmeno un uomo superiore al mondo e alla vita. E' un modo di pensare di chi abita il mondo, consapevole che, spesso, nel mondo lui è la preda.

Scrive Esopo in "Il leone e il toro":

Un leone che insidiava la vita di un enorme toro, pensò di sopraffarlo con l'astuzia. Perciò gli disse che immolava una pecora, e lo invitò al banchetto, con l'intenzione di ucciderlo mentre quello era sdraiato a tavola. Il toro venne; vide una gran quantità di caldaie e spiedi grossissimi, ma niente pecore; allora, senza dir parola, se ne andò. II leone lo rimproverò e gli chiese perché si allontanava così silenzioso, senza che gli fosse stato fatto alcun torto. "Ho le mie buone ragioni", gli rispose il toro, "vedo dei preparativi che mi paiono più da toro che da pecora".

[Esopo: Il leone e il toro, BUR, 1982, 211, p. 239]

Non sempre chi ti invita al banchetto lo fa perché tu gli sei simpatico, a volte quell'invito costituisce una trappola, un inganno. Attraverso un apparente atto gentile si cela la distruzione dell'individuo. La tua distruzione.

La filosofia di Esopo è una filosofia legata alla quotidianità, all'abitare il mondo. Una filosofia metafisica che, ritenendosi estranea al mondo, parla dell'azione creatrice di un fantomatico Dio non è in grado di comprendere la filosofia metafisica di Esopo. Quella di Esopo è una filosofia dura da comprendere perché per un filosofo dell'assolutismo è impensabile che un uomo, senza dire una parola, volti le spalle a Dio, alle sue farneticazioni assolutiste, e se ne vada.

 

14 dicembre 2023

Artemide nella Religione Pagana

Inno Orfico ad Artemide

Attraverso l'analisi degli Inni Orfici vengono delineate le figure religiose della Religione Pagana.

Siamo consapevoli di abitare in un immenso nel quale convivono un numero infinito di Dèi, ma trattare quanto è rimasto delle Antiche Religioni ci consente di recuperare solo un frammento degli Antichi.

Tuttavia, attraverso le figure degli Dèi noi possiamo definire l'attuale Religione Pagana e recuperare quella filosofia che la filosofia degli assolutisti ha cercato di cancellare trasformando gli Dèi delle Antiche Religioni in personaggi da fumetto cinematografico.

Riflessione sull'Inno Orfico ad Artemide:

  Inno orfico ad Artemide

Ascoltami, o regina, figlia dai molti nomi di Zeus,
Titana, Bromia, di gran nome, arciera, augusta,
a tutti visibile, Dea che porti la fiaccola, Dictinna, protettrice del parto,
soccorritrice nelle doglie e non iniziata alle doglie,
sciogli le cinture, ami infondere delirio, cacciatrice, sciogli gli affanni,
dalla corsa veloce, saettatrice, amante della caccia, vaghi di notte,
celebrata, affabile, scioglitrice, d'aspetto maschile,
Orthia, acceleri i parti, demone che nutri i figli dei mortali,
selvaggia, ctonia, uccidi le fiere, dal destino felice,
che occupi i boschi dei monti, ferisci i cervi, augusta,
signora, di tutto sovrana, bel germoglio, sei sempre,
silvestre, protettrice dei cani, cidonia, dalle forme cangianti:
vieni, dea salvatrice, cara, con tutti gli iniziati
affabile, portando dalla terra bei frutti
e l'amabile Pace e Salute dalle belle chiome;
manda invece alle sommità dei monti malattie e dolori.

da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Tutto è trasformazione; tutto è divenire. Artemide partecipa alle trasformazioni del mondo essa stessa partecipe di quelle trasformazioni. Essa stessa, col suo abitare nel cuore degli Esseri della Natura, aiuta gli Esseri ad uccidere le fiere che si presentano nella loro esistenza superando gli ostacoli e continuando a modificarsi.

 

14 dicembre 2023

Il Solstizio d'Inverno

La prossima settimana iniziamo a preparare l'Altare presso il Bosco Sacro di Jesolo per la celebrazione del Solstizio d'Inverno proprio della Religione Pagana.

Vorrei ricordare che la Religione Pagana è una "religione della trasformazione", non è una "religione di verità".

Per la Religione Pagana, l'uomo vive e si trasforma nel mondo, non è definito mediante un modello statico al quale si deve adeguare e il rito del Solstizio d'Inverno sottolinea questo modo di essere dell'uomo religioso Pagano.

Nella Religione Pagana gli Dèi nascono e si trasformano e la vita divina degli Esseri è sempre caratterizzata da nascite e da trasformazioni vero "l'infinito dei mutamenti". Celebrare il Solstizio d'Inverno, quel "romano sol Invicto", significa celebrare una precisa condizione dell'uomo nel mondo attraverso la quale l'uomo diviene e si trasforma nel mondo e nella sua esistenza.

 

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13 dicembre 2023

Esopo: Il leone, Prometeo e l'elefante

Esopo usa una tecnica narrativa nella quale, spesso, occulta il protagonista effettivo della storia dietro ad un protagonista apparente.

Nella storia "Il leone, Prometeo e l'elefante" i protagonisti, tolto Prometeo che è assolutamente ininfluente nella narrazione, sono la zanzara e il gallo.

Scrive Esopo in "Il leone, Prometeo e l'Elefante":

Il leone, Prometeo e l'elefante

Il leone si lamentava spesso con Prometeo che l'aveva fatto grande e bello, e gli aveva armato di zanne le mascelle, e gli aveva munito di artigli le zampe, e l'aveva reso più potente di tutte le altre bestie ... , ma "Con tutto questo", diceva, "io ho paura del gallo". E Prometeo gli rispose: "Perché mi accusi a vanvera? Da parte mia, tutto quello che io potevo fare per te l'hai avuto. E' il tuo coraggio che, solo davanti a questa bestiola, vien meno". Ordunque, il leone piangeva su se stesso, accusandosi di viltà, e alla fine decise di togliersi la vita.
Mentre meditava su questo proposito, incontrò l'elefante e, salutatolo, si fermò a discorrere con lui. A un tratto notò che quello continuava a scuotere le orecchie, e gli chiese: "Che cos'hai? perché le tue orecchie non stan ferme nemmeno un minuto?". E l'elefante gli disse, mentre una zanzara per caso stava svolazzando intorno a lui: "Vedi quel cosino, quello lì che ronza? Se quello penetra nel condotto delle mie orecchie, io son bell'e morto". "Perché dunque morire", disse allora il leone, "se sono così potente e tanto più fortunato dell'elefante quanto più grosso è un gallo di una zanzara?".

[Esopo: Il leone, Prometeo e l'elefante, BUR, 1982, 210, p. 239]

I soggetti attivi della storia sono il gallo, capace di mettere paura al leone, e la zanzara, capace di mettere paura all'elefante.

L'idea di Esopo è quella che anche Esseri, apparentemente piccoli e insignificanti, hanno la possibilità di agire contro Esseri considerati potenti come il leone o l'elefante.

Si tratta della prospettiva del subalterno che come una zanzara può fare molto male a chi, nei suoi confronti, si pone come un elefante.

Nel caso del leone, non si tratta di avere o non avere coraggio, si tratta di considerare le possibilità di una fragilità all'interno della propria possanza. Esopo ci dice che il potere del leone non è assoluto, si ferma davanti ad un gallo che lo può impaurire. Lo stesso vale per l'elefante la cui forza viene intimidita dalla possibile azione della zanzara.

Se un principio può essere in qualche modo distillato da questo racconto, può essere solo questo: "Che tu sia un gallo o un elefante, una zanzara o un leone, devi essere sempre attento ai pericoli che sorgono in un mondo in cui non ti puoi permettere di vivere di arroganza o di superficialità".

Al subalterno, Esopo dice: "Anche se sei piccolo e debole, trova il punto di fragilità dell'elefante o del leone che hai davanti e potrai ricavarti uno spazio nonostante l'arroganza del leone e dell'elefante.

 

13 dicembre 2023

Javier Milei

Quando gli Argentini hanno votato Javier Milei come presidente, sapevano che fin dal primo giorno della presidenza avrebbe svalutato il pesos del 54%. In sostanza i conti correnti in Argentina hanno perso il 54% del loro valore.

Gli argentini hanno fatto una scelta consapevole fra gli applausi di Trump e di Bolsonaro.

D'altro canto, il partito di Javier Milei si chiama "La Libertà Avanza" un buon modo per rivendicare la libertà di costruire miseria in Argentina.

E' il fascismo bellezza!

 

13 dicembre 2023

Vai avanti tu

Il modo di pensare di molte persone appare buffo. Si lamentano che non nascono abbastanza figli e che viviamo in una situazione di "calo demografico", ma loro, e il loro ambiente, evitano di partorire figli.

Si lamentano perché le persone non protestano per le situazioni di crisi sociale ed economica, ma loro non protestano e non contestano perché attenti alla loro carriera.

In fondo, che c'è da protestare?

Il lavoro è spesso sottopagato, gli asili nido hanno un costo inaccessibile per molti stipendi., case in affitto non se ne trovano e quando si trovano costano quasi come la rata di un mutuo, spostarsi dal sud per andare a lavorare al nord è economicamente impossibile, il lavoro delle donne è ancora sottopagato e precario e infine i diritti sociali sono negati dalla prepotenza.

Che protesti a fare?

Si arrangino!

 

13 dicembre 2023

Periandro di Corinto

Periandro di Corinto

E con Periandro di Corinto ho terminato di commentare i sette sapienti. Io ho preso lo schema fornito dal Diels Kranz. Ci sono fonti che per i sette sapienti indicano nomi diversi.

Si tratta di personaggi che ruotano attorno al VII - VI secolo a.c. più o meno ai tempi in cui si iniziò, forse un po' dopo, la guerra alle religioni del mito. Una guerra che, ora, possiamo indicarla nell'attività di Parmenide e Pitagora. In generale fu la scuola di Elea seguita dagli stoici e da Platone dell'accademia come continuazione dei sofisti.

L'Orfismo e il Dionisismo risposero a questo attacco con la nascita di Eleusi. Nel loro tempo né Pitagora, né Parmenide o Platone ebbero delle considerazioni e orfismo e dionisismo prosperarono anche se dovettero modificare, almeno in parte, la loro struttura di pensiero.

Ancora nel IV secolo d.c. erano abbastanza importanti da relegare in ambienti culturali ristretti il neoplatonismo che di lì a poco sarebbe morto nello scontro militare con il cristianesimo.

L'ultima traccia degli antichi culti appare nelle Dionisiache di Nonno di Panopoli. Gli ultimi libri sul pensiero orfico e sul pensiero dionisiaco verranno distrutti dai crociati cristiani nel sacco di Costantinopoli in cui fu bruciata la biblioteca di Costantinopoli.

Questi sette sapienti sono interessanti perché ci forniscono uno spaccato dell'ideologia del potere e del dominio prima del tempo della filosofia di Parmenide e Platone.

A questi pensatori del dominio, nel medesimo periodo storico, va contrapposto Esopo e la sua filosofia esistenziale che trasmette mediante favole.

E' certamente un lavoro lungo e noioso affrontare una filosofia che non si esprime come filosofia, ma si esprime attraverso favole che solo all'apparenza sono banali. Eppure, se vogliamo parlare di grande filosofia del VI secolo a.c. dobbiamo riferirci ad Esopo perché quasi nulla è rimasto che possa riferirsi ad Orfeo o a Museo.

 

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12 dicembre 2023

I sette sapienti: Periandro Corinzio

Periandro d Corinto è annoverato fra i "sette sapienti".

Periandro di Corinto fu un feroce dittatore che succedette al padre come dittatore di Corinto e governò Corinto per oltre 40 anni tessendo relazioni con altri dittatori, cacciando da Corinto coloro che il padre aveva risparmiato e ammazzando varie persone, per il suo tornaconto personale come la moglie incinta del suo terzo figlio.

Periandro di Corinto abita fra il VII e il VI secolo a.c. Non esiste una data precisa della sua dominazione sopra la città di Corinto. Si sa che dominò la città di Corinto per quaranta anni, ma Erodoto e Diogene Laerzio non concordano sulle date della sua dominazione. Diogene Laerzio lo fa di alcune decine d'anni più antico di quanto non dice Erodoto.

Sta di fatto che non ci sono dubbi sulla sua crudeltà e la sua impellente necessità di dominio, cosa che del resto appare chiara dalle massime attraverso le quali è conosciuto che vanno lette e interpretate in funzione del dominio dittatoriale esercitato da Periandro.

Con Periandro Corinzio noi abbiamo le "regole auree della dittatura". Regole che diverranno il fondamento del comportamento di ogni dittatore che vorrà mantenere la propria dittatura per molto tempo. La regola aurea della dittatura è: "tu devi fare questo..." non è "io devo fare questo..." oppure, "noi uomini è bene che facciamo questo..." Le regole di Periandro saranno assunte dai vangeli cristiani e sarà il modo con cui i vangeli descrivono il comportamento di Gesù.

Non è un caso che Heidegger, il filosofo del regime nazista, faccia propria la prima regola etico-morale proposta da Periandro sulla necessità di occuparsi di tutti. Questa regola viene assunta da Heidegger come concetto di cura diventando così importante da legittimare i campi di sterminio per curare la società dalla peste degli zingari, degli omosessuali, dei portatori di handicap, dei comunisti e degli ebrei.

Occupati di tutti, dice Periandro, ma evita di dire come e perché. Il come e perché lo si deduce dal suo modo di "occuparsi di tutti".

Le citazioni di Periandro sono prese da Diels-Kranz, Presocratici, testimonianze e frammenti, Editore Laterza, 1990, p 76.

Scrive Periandro corinzio, figlio di Cipselo:

1. Occupati di tutti.
2. Cosa bella è la tranquillità.
3. Cosa pericolosa è la temerarietà.
4. Turpe è il guadagno.
5. (?) accusa della natura.
6. La democrazia è migliore della tirannide.
7. I piaceri sono mortali, le virtù immortali.
8. Se hai successo sii misurato, se hai insuccesso sii saggio.
9. E' meglio morire rispettato che vivendo aver bisogno.
10. Prepara te stesso ad esser degno dei genitori.
11. Sii lodato da vivo e considerato beato da morto.
12. Sii lo stesso con gli amici, nella buona e nella cattiva sorte.
13. (Mantieni) ciò che hai volontariamente convenuto; gravoso (infatti è il) trasgredire.
14. Non divulgare discorsi segreti.
15. Rimprovera in modo tale da diventare subito amico.
16. Serviti delle leggi antiche, ma anche dei cibi freschi.
17. Non punire solo coloro che sbagliano, ma anche coloro che stanno per sbagliare.
18. Nascondi le disgrazie, per non far gioire i nemici.

Il dittatore deve occuparsi di tutti. Tutti devono funzionare all'interno degli interessi del dittatore. Se qualcuno non funziona secondo gli interessi del dittatore è compito del dittatore mettere in atto la cura e riportare all'ordine i divergenti.

Cosa bella è la tranquillità del dittatore che, avendo distrutto ogni opposizione, non deve preoccuparsi di venir contestato nelle sue decisioni. Dio non permette agli uomini di discutere le sue decisioni che devono essere obbedite e seguite senza che questi contestino il diritto assoluto del dittatore di dominarli.

Cosa pericolosa, deve essere considerata, ogni azione temeraria nei confronti del dittatore. Il dittatore deve intervenire perché i temerari mettono in pericolo il suo potere.

Chi domina una società deve trasmettere l'idea che il guadagno è una cosa turpe, talmente turpe che solo lui, come dittatore, può garantirsi il guadagno che, come dice Paolo di Tarso, "lo fa per lo Stato non per sé stesso" (commette il delitto per lo spirito, non per la carne dunque, è legittimato a commetterlo) come se gli interessi di quello Stato non coincidessero con i suoi personali interessi.

Non commento i quinto punto perché non si comprende il punto di vista di Periandro sulla Natura.

Che il dittatore affermi che la democrazia è migliore della tirannide, equivale al mafioso che partecipa alle manifestazioni contro la mafia o a Bergoglio, la monarchia assoluta, che parla in favore dei diritti sociali dei poveri e degli immigrati. C'è quanto meno da ridere.

Sentirsi dire, da chi vive nel lusso, che i piaceri sono mortali mentre le virtù sono immortali, sembra una presa in giro delle persone che, non potendo accedere ai piaceri, si devono accontentare delle virtù in vista di una possibile immortalità. E' il premo che Gesù concede ai miserabili che hanno funzionato per dargli il potere temporale: avrete come premio il regno dei cieli. Intanto, dice Gesù, pagatemi obbedendomi nella vostra quotidianità. E' un concetto proprio dei dittatori che spargono speranza e illusione per mantenere il controllo del potere temporale.

E' proprio del dittatore intimidire le persone che possono aver un qualche successo. Devono essere misurate per non mettere in pericolo il comando e il dominio del dittatore. A Venezia non era ignorata la pratica di tagliare la testa ai generali di successo che avrebbero potuto mettere in pericolo la Repubblica che si basava sui commerci e qualche volta necessitava di generali e di eserciti. Se hai successo, sii discreto altrimenti ti si taglia la testa. Se, al contrario, sei un fallito, sii saggio. Il che significa: accetta il fallimento. E' proprio di Dio usare gli ignoranti e gli analfabeti per mettere a disagio i dotti e i sapienti affinché nessuno di loro si possa vantare davanti a Dio (Paolo di Tarso).

Il dittatore dice che è meglio morire "rispettato" piuttosto che cadere in disgrazia ed essere spodestato. Vivere nel bisogno significa cadere in miseria, ma per cadere in miseria significa che prima non si era in miseria. Periandro dice che preferisce morire piuttosto che vivere nell'indigenza.

Secondo Peliandro le persone devono prepararsi ad essere degne dei loro genitori. E' un principio proprio della dittatura che fa del genitore il padrone dei figli e pretende che i figli siano degni dei genitori anziché imporre il concetto secondo cui i genitori devono essere degni dei propri figli. E' come dire che il Dio dei cristiani dovrebbe essere degno degli uomini. Non avrebbe elevato il genocidio a principio religioso.

Il dittatore deve cercare le lodi da vivo e deve cercarne tante da riuscire ad arrivare alla morte ancora lodato in modo da essere considerato "beato". Periandro, nonostante una vita da violento dittatore, è stato al potere per oltre 40 anni ed è arrivato a cedere il potere senza essere detronizzato.

Sii lo stesso con gli amici nella buona e nella cattiva sorte. Ma sii lo stesso nel tuo atteggiamento di amicizia verso gli amici quando tu hai la buona o la cattiva sorte o sii lo stesso quando i tuoi amici hanno una buona o una cattiva sorte? La buona e la cattiva sorte si riferisce all'interno delle relazioni di amicizia che hai o si riferisce a condizioni diverse dalle relazioni di amicizia coinvolgendo condizioni esterne all'amicizia stessa?

Il dittatore dice alle persone che devono mantenere i patti che hanno stipulato, specialmente quelli con il dittatore. La curiosità di questo principio consiste nel fatto che Periandro non dice "Io devo mantenere i patti che ho stipulato", ma dice "tu devi mantenere quanto hai promesso" altrimenti sarebbe gravoso per te.

Il dittatore si preoccupa che non vengano divulgati i "discorsi segreti", altrimenti qualcuno potrebbe approfittarne. Il segreto e il mistero appartiene al dittatore, al Dio padrone. Gli uomini che ne sono a conoscenza, sottomettendosi al Dio padrone, non divulgano i suoi segreti e i suoi misteri. "Qualunque segreto dirai in un orecchio, sarà proclamato sui tetti" dice Gesù ma non sono i segreti di Dio o di Gesù che saranno proclamati dai tetti, bensì quei segreti che gli uomini vogliono che siano celati a Dio o a Gesù; al dittatore.

Il dittatore dice che è necessario rimproverare in modo tale che il rimprovero non crei conflitto, ma possa costituire motivo con cui costruire un'amicizia. Quel tu "devi fare" che è alla base delle affermazioni del dittatore che dice ai suoi subordinati come si devono comportare per non minare il proprio dominio. Diventerà un classico nella storia umana. Ripreso dai vangeli "Non guardare la pagliuzza nell'occhio dell'altro, ma guarda la trave che hai nell'occhio" è un classico dei vangeli a cui pochi, nella storia, hanno risposto a Gesù di guardarsi il palo della luce che ha nell'occhio. Eppure, il senso è chiaro nella relazione fra il dittatore che dice a Caio che ha un conflitto con un Sempronio. Il conflitto fra Caio e Sempronio indebolisce il potere del dittatore e questo, per il dittatore è intollerabile. Per cui Caio, anziché rimproverare Sempronio per le sue mancanze, rimproveri sé stesso per le proprie. Nei vangeli Gesù ordina ai suoi seguaci "di amarvi l'un l'altro" perché, se non ottiene questo, Gesù in presenza di discordie interne non può formare il suo gregge per distruggere gli altri greggi che hanno un diverso "pastore". E' l'dea della dittatura che deve ottenere l'unità del proprio esercito contro altri eserciti.

Il dittatore si serve delle leggi che gli hanno consentito di conquistare il potere dittatoriale, ma. Al contempo, introduce nuove leggi, cibi freschi, per poter conservare tale potere dittatoriale. E' come Gesù che usa le leggi della dittatura di Dio che impongono gli ebrei, ma, per il suo tornaconto personale, introduce "nuove leggi", nuove disposizioni, che gli siano favorevoli (Gesù si ritiene il padrone del sabato e, come tale, non si ritiene in dovere di rispettare alcune leggi esistenti).

Il dittatore, secondo Periandro, non deve solo perseguire coloro che agiscono contro la sua dittatura, ma anche contro coloro che potrebbero agire contro la sua dittatura. Deve reprimere preventivamente seguendo un principio di precauzione per poter mantenere il proprio potere. Se il dittatore sospetta che qualcuno lo possa tradire, non ha importanza se non lo fa, è diritto del dittatore perseguirlo.

Infine, Periandro raccomanda ai dittatori di non apparire deboli con il diffondere l'informazione di qualche disgrazia che può loro capitare. Nascondi le disgrazie e vedi di apparire sempre forte, sempre giovane; sempre efficiente. Se non fai questo i tuoi nemici ne potrebbero approfittare.

E' proprio dei dittatori tentare di farsi vedere al top della forma fisica. Lo stesso Biden negli USA mostra la sua agilità nel salire le scale dell'aereo presidenziale anche se spesso scivola per la sua età avanzata e per un fisico in forte sofferenza. Berlusconi ricorreva alla chirurgia estetica e a trucchi estetici per apparire giovane. E' necessario far credere che il dittatore sia eterno, come il Dio dei cristiani. Se poi il dittatore inizia a mostrare un decadimento fisico come il Bergoglio dei cattolici, allora la propaganda deve suscitare compassione. Il povero deve avere compassione per le disgrazie del miliardario che lo sta costringendo a vivere nella povertà.

Non male come regole. Poi ci penserà l'esperienza storica ad aggiungere altri principi per garantire l'eterno potere alle dittature costringendo popoli interi a desiderare le dittature contro gli interessi di ogni singolo individuo. Il dittatore dice che la democrazia è migliore della dittatura, ma io, dittatore, costringo le persone a vivere nella dittatura e sognare una dittatura migliore della dittatura presente. Non vi educo a gestirvi come persone democratiche. In questo modo, qualora la mia dittatura fosse abbattuta, voi cercherete un altro tiranno perché la dittatura è l'unica condizione esistenziale che conoscete.

 

12 dicembre 2023

12 dicembre 1969

!2 dicembre 1969, il progetto era quello di iniziare per trasformare l'Italia in un regime simile a quello dei Colonnelli Greci. Dopo l'attentato (notate le analogie con le bombe dell'Isis oggi) magistratura, polizia e stampa coprirono gli autori dell'attentato con la più grande caccia all'uomo anarchico della storia italiana. Nonostante sapessero che gli anarchici erano estranei (vedi morte Pinelli) la campagna durò anni. D'Ambrosio, il sostituto Procuratore di Milano che dissentiva intuendo che le cose erano diverse, fu cacciato dalla Procura e riabilitato con la carica di Procuratore generale molte decine di anni dopo.

Le persone difesero questa democrazia anche quando la polizia spaccava la testa dei cittadini a manganellate. Le Istituzioni tradirono il mandato Istituzionale tradendo la Costituzione della Repubblica.

Quel tempo, oggi, è diventato letteratura. Se ne parla nei pochi salotti rimasti. I sognatori di un mondo di "giustizia" hanno finito, spesso, per alimentare l'ingiustizia alleandosi con gli aguzzini sociali. Il dibattito sociale è stato silenziato. Tutto appare omologato in una situazione sociale di stanca rassegnazione. Molti auspicano che qualcuno riprenda a lottare contro le ingiustizie che percepisce. Ma lui non lotta, spera che lo facciano altri per lui. Ma gli altri, ora, gli dicono: arrangiati! Se non sai prenderti la responsabilità nelle tue mani passi solo per un provocatore. E' il vero cambiamento epocale. Puoi protestare, ma dal momento che nessuno ascolta le tue proteste, non serve protestare.

 

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11 dicembre 2023

Appunto sulla Stregoneria

Avete mai sentito dire che la magia è trasformazione?

L'arrogante pensa di poter cambiare il mondo in cui vive con un atto magico, lo Stregone sa che l'azione nel mondo è l'atto magico con cui modifica sé stesso.

La differenza fra la Stregoneria e la buffoneria è tutta qui.

Tutti cambiano, giorno dopo giorno. Lo Stregone impegna la sua volontà e sceglie la direzione in cui cambiare, le altre persone seguono il caso, inconsapevoli che cambieranno ogni volta che nel mondo avranno una relazione vivendo nell'inconsapevolezza della direzione nella quale cambieranno. A volte correndo verso l'autodistruzione.

 

11 dicembre 2023

Periandro Corinzio

Sto lavorando all'ultimo dei sette sapienti greci, Periandro Corinzio, un dittatore di Corinto, sanguinario, che nei suoi principii elenca le questioni "etico-morali" a cui un dittatore deve attendere.

A parte la simpatia che alcune affermazioni possono suscitare, non si salva molto dei sette sapienti greci.

Mi sto sempre più rendendo conto come Esopo, davanti a questi nani della sapienza, sia un gigante della conoscenza esistenziale.

Tutti gli scritti appartengono fra il VII e il VI secolo a. c. e appare come se in quel momento ci fosse uno scontro di etica morale fra i "sette sapienti" che, chi più o chi meno, legittima il dominio sull'uomo (alcuni scansano il dominio, ma finiscono per esserne complici) ed Esopo che non contesta direttamente il dominio, ma, con le sue favole, traccia una diversa morale e una diversa etica.

Non a caso il filosofo hitleriano, Heidegger, prende il concetto di cura da Periandro. Sia Heidegger che Periandro hanno curato molto bene sia la società tedesca che quella di Corinto.

 

11 dicembre 2023

Riflessione sull'ateismo di Natalia Ginzburg

Mi è stato mandato un link di un vecchio articolo di Natalia Ginzburg, un'anfifascista ebrea che da ebrea è diventata cattolica e come gli ebrei e i cattolici mal digerisce i propri libri sacri e, soprattutto, nega le trasformazioni dell'uomo e della vita, in funzione dell'idea, e dei meccanismi ideologici, secondo cui l'uomo è creato da Dio.

Capisco che in una "sinistra sociale" cattolica il pensiero di Natalia Ginzburg abbia sortito un certo effetto di scuotimento dell'immobilismo ideologico cattolico. Ciò non toglie che Natalia riafferma l'ideologia assolutista cattolica contro movimenti sociali che stanno spingendo per la rimozione dei simboli, come quello della croce, che sono il fondamento del razzismo e del fascismo. L'articolo che mi si propone è stato scritto 30 anni fa e dopo trenta anni assistiamo a ideologhi fascisti come la Meloni e Salvini che sventolano il crocifisso come simbolo per la costruzione dei nuovi campi di concentramento chiamati di "internamento ed espulsione" di immigrati.

L'articolo della Ginzburg è questo:

E così ho commentato.

Sono parole superficiali più dettate da un desiderio personale che non da una reale conoscenza. La superficialità è disprezzo per la vita e per i processi di adattamento dell'infanzia alle sollecitazioni etico-religiose assolutiste che vedono nel Dio padrone di ebrei e cristiani il modello assolutista a cui i bambini sono costretti ad aderire.

Che la Ginzburg cercasse una via alternativa all'assolutismo religioso ebraico attribuendo all'assolutismo cattolico i meriti delle lotte sociali e di trasformazione antiassolutista delle società occidentali, è una sua prerogativa di perseguitata ebrea, ma voler estendere una condizione personale, ad una riflessione generale mentre cattolici ed ebrei, in nome dell'assolutismo, stuprano e violentano bambini spostando l'ottica razzista della loro ideologia religiosa su altri popoli da sterminare per la gloria di Dio, al di là di come chiamano quel Dio, mi sembra una riflessione altamente aberrante.

La Ginzburg passa per essere di "sinistra", ma l'ebraismo era "di sinistra" fintanto che i cattolici indicavano gli ebrei come nemici. La cessazione delle persecuzioni cristiane degli ebrei, fece emergere l'ideologia ebraica, come fondamento biblico del nazismo e della supremazia di razza, trasformandosi nei macellai dei Palestinesi.

Prima di Gesù tutti gli uomini erano uguali.

La discriminazione era economica, non in quanto uomini o donne, razza o fede religiosa.

Con Gesù la discriminazione e la disuguaglianza divenne religiosa. Discriminazione personale, intima, totale: discriminare era l'atto con cui Dio costruiva l'emarginazione sociale per avere "poveri sempre con sé" da usare come merce di scambio nella società. I cristiani non danno i soldi alla chiesa cattolica, danno i soldi ai poveri assistiti dalla chiesa cattolica. Soldi con i quali la chiesa cattolica finanzia sé stessa mantenendo le persone in povertà per continuare a ricevere soldi per i poveri con cui arricchire sé stessa.

Gli uomini non trattavano più con gli Dèi.

Non erano uguali agli Dèi.

Gli uomini dovevano prostrarsi davanti al Dio padrone, il macellaio di Sodoma e Gomorra. Gesù è l'inventore dei forni crematori. E Hitler imparò a dividere il grano dal loglio e, come insegna Gesù, prese gli ebrei che erano loglio e li mise nei forni a bruciare,

Questo è un articolo pieno di ignoranza che può essere accolto solo da cattolici che cercano consolazione dall'odio religioso che spesso subiscono.

 

11 dicembre 2023

Esopo tratta del principio di uguaglianza.

Il principio di uguaglianza non può esistere, dice Esopo, quando una parte è debole rispetto ad un'altra parte che esercita il proprio "diritto" con la prepotenza e con la prevaricazione.

Dal momento che non esiste il principio di uguaglianza, chi te lo fa fare, dice Esopo, di stringere alleanze con chi, quando poi vuole, ti può schiacciare e distruggere a proprio piacimento?

E' un principio di etica sociale che Esopo offre ai subalterni quando pensano di allearsi con i proprio padroni nell'illusione di spartirsi i benefici dell'alleanza. Quando ti allei con il prepotente, una volta che il prepotente ha raggiunto i suoi obbiettivi, tu diventi il suo obbiettivo affinché tu non possa sottrarre qualche cosa vantando dei diritti nei suoi confronti.

E' il principio ebraico cristiano secondo cui nessuno può vantare diritti nei confronti di Dio, qualunque sia il servizio che ha fatto per favorire Dio.

Il prepotente ti offre "alleanza" non perché tu gli sia simpatico, ma perché gli sei utile in qualche cosa e non può fare a meno di farti promesse.

Le sue promesse valgono soltanto fintanto che gli sei utile, dopo diventi un fastidio da schiacciare.

Scrive Esopo:

Esopo: Il leone l'asino e la volpe

Il leone, l'asino. e la volpe fecero società fra loro e se ne andarono a caccia. Quand'ebbero fatto un buon bottino, il leone invitò l'asino a dividerlo tra di loro. L'asino fece tre parti uguali e invitò il leone a scegliere. La belva inferocita gli balzò addosso, lo divorò e poi ordinò alla volpe di far lei le parti. Essa radunò tutto in un mucchio, lasciando fuori per sé solo qualche piccolezza, e poi lo invitò a scegliere. Il leone allora le chiese chi le aveva insegnato a fare le parti così. "E' stata la disgrazia dell'asino", rispose la volpe.

[Esopo: Il leone l'asino e la volpe BUR, 1982 p. 237]

Il principio di uguaglianza è un principio giuridico che si regge soltanto se esiste una parte terza, non ricattabile, che possa redimere le controversie.

Altrimenti, il principio di uguaglianza, dice Esopo, non esiste se non in vuote promesse.

Pertanto, dice Esopo, se devi stringere delle alleanze, non farlo mai con chi è più forte di te e, se proprio non ne puoi fare a meno, fai in modo che chi è più forte di te non raggiunga mai l'obbiettivo, raggiunto il quale, può far a meno di te.

Il "più forte" è sempre il tuo nemico. E quando ha bisogno di allearsi è perché non è in grado di assumersi la responsabilità di affrontare da solo le contraddizioni della propria esistenza.

Perché il leone non è andato a cacciare da solo?

Se l'asino e la volpe non si fossero alleati con lui forse non sarebbe riuscito a cacciare. Ha avuto bisogno di loro, esseri deboli e inferiori. Quando, risolto il problema, gli hanno chiesto di stare ai patti è ricorso alla violenza. Il leone non era in grado di cacciare, ma era in grado di sbranare e divorare i suoi alleati.

C'è molto da riflettere in questo, anche al giorno d'oggi.

 

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10 dicembre 2023

Riflessione sull'omicidio di Giulia Cecchettin ad opera di Filippo Turetta

E' iniziata un altro tipo di campagna messa in atto dalla propaganda assolutista. L'omicidio di Giulia Cecchettin ha suscitato un'ondata di indignazione per la pratica del femminicidio e, più in generale, per quella voglia di "punire" il più debole che non si sottomette al più forte che pretende la sua sottomissione.

Non si tratta di un problema individuale, come sostengono i detentori del crocifisso, ma si tratta di un problema sociale, di una costante comportamentale che, di tanto in tanto, emerge con fatti di cronaca più o meno eclatanti. Da una massa di comportamenti violenti per imporsi sull'individuo, emergono alcune qualità di eventi più drammatici che attirano l'attenzione sulla generalità dei comportamenti violenti.

Alcuni magistrati, appoggiati dalla gran parte della stampa italiana, sono tesi a cercare cause individuali per il comportamento dell'assassino Filippo Turetta. E' Filippo Turetta il malvagio, non la situazione sociale e familiare che ha costruito quel Filippo Turetta affinché esercitasse il suo dominio su Giulia Cecchettin fino ad ammazzarla quando ha visto il suo delirio di onnipotenza frustrato.

Si tratta sempre del solito discorso proprio dell'ideologia cristiana: Dio ti ha creato malvagio, tu sei malvagio e la malvagità non può essere attribuita a cause sociali in quanto tu sei stato creato in questo modo da Dio. Devi essere punito per la tua malvagità perché Dio ti ha creato così al fine di essere punito. Nello stessa mentalità, Giulia Cecchettin è stata creata da Dio per essere destinata a diventare vittima e, in quanto destinata da Dio in questo ruolo, deve perdonare il suo aguzzino perché il suo aguzzino ha agito facendo la volontà di Dio.

Per i magistrati l'importante è allontanare la percezione sociale della loro responsabilità per il delitto commesso. Loro devono essere ritenuti innocenti perché, il fatto che loro hanno fatto numerose violenze in ambito giudiziario a vittime di delitti sociali affinché queste fossero, quanto meno, tolleranti nei confronti dei loro aguzzini, costituisce una responsabilità di compartecipazione morale a quel (e ad altri) delitti di cui non potranno liberarsene.

Per un certo tipo di magistrati e di stampa è necessario che si dimostri che Filippo Turetta era un malvagio in sé, un malato mentale, e che Giulia Cecchettin in qualche modo se l'è cercata. In questo modo si vuole assolvere la società dalla responsabilità di aver "prodotto" persone disadattate la cui massiccia attività nella società viene favorita dalla magistratura. I magistrati sono i responsabili del disagio sociale perché, attraverso il loro dovere di interpretare e applicare la legge, con le loro pregresse sentenze, alimentano l'idea di impunità dell'azione del "più forte" sul "più debole". Di fatto assolvono la famiglia di Filippo Turetta nel suo ruolo di "educatrice" in modo da assolvere il ruolo sociale della famiglia assolutista capace di costruire "disfunzioni mentali" ai propri figli.

Dal momento che la vicenda di Giulia Cecchettin è stata portata all'attenzione nazionale, la questione cessa di essere (o almeno la questione principale) fra la vittima e il suo assassino, ma assume il simbolo della contrapposizione fra l'ideologia assolutista del dominio dell'uomo sull'uomo (per estensione dello Stato o di Dio sull'uomo) e l'ideologia democratica sui diritti di uguaglianza che l'assolutismo nega a chi, secondo lui, deve obbedire all'assolutismo.

Purtroppo, si prende coscienza di questo quasi soltanto quando si è costretti ad un ruolo di vittima. Troppo spesso si è educati nell'arroganza che porta le persone ad essere spettatori separati dagli attori dell'evento e non con-partecipi all'evento stesso.

 

10 dicembre 2023

Crisi climatica e propaganda negazionista

La questione climatica sta diventando una questione di contesa politica. Chi detiene i mezzi di informazione legati alla grande industria fra petrolio, carbone, nucleare e altro ha iniziato la campagna contro chi mette in allarme per le conseguenze di una realtà in trasformazione.

Hanno iniziato la campagna stampa contro i "gretini" quando qualcuno manifestava per le conseguenze degli effetti sul clima. Gli USA hanno tentato di colpevolizzare il desiderio di sviluppo della Cina e dell'India per le conseguenze del cambiamento climatico.

Ora stanno tentando di imporre l'idea che chi lotta per far comprendere le conseguenze sulla variazione del riscaldamento globale sia un terrorista.

All'interno di questo progetto si inizia a definire chi protesta "eco-vandali" per costruire una sorta di legittimazione di una repressione e poter spaccare loro la testa a manganellate incarcerandoli una volta indicati a disprezzo.

Da Trump a Bolsonaro, dall'Inghilterra all'Europa è tutto un disconoscere dell'esistenza di un problema che a loro non riguarda.

 

10 dicembre 2023

Cosa mette in pericolo la democrazia occidentale

Se gli USA continueranno perpetrare il genocidio della popolazione di Gaza accusando bambini di essere dei terroristi, costruiranno le basi ideologiche per la disfatta di tutto l'occidente. L'occidente ha bisogno di popoli e uomini amici, non di popoli terrorizzati e sottomessi dal genocidio o affamati dopo essere stati diffamati.

Apparentemente la storia sembra ripetersi. Macellati gli iracheni per le "armi di distruzione di massa", macellati i siriani dopo aver armato l'Isis con l'aiuto di Israele, ora si sta procedendo ad un altro sterminio che pone le basi per altri stermini.

L'occidente ha bisogno di mercati con cui commerciare, popolazioni ricche che possano comperare, popolazioni amiche possano essere turisti e che offrano ambienti per turisti. L'occidente non ha bisogno di baraccopoli, gente costretta ad emigrare e ad abbandonare la loro vita sotto minacce di bombe.

Vedo un'informazione che ha privato i palestinesi del loro status di persone, allo stesso modo con cui la stessa informazione, ai suoi tempi, privò zingari, omosessuali ed ebrei dello status di cittadini per poterli inviare nei campi di sterminio. Allo stesso modo con cui la stessa informazione trasformò gli slavi in una "razza inferiore" che doveva essere sterminata dalla superiore razza italica.

Dopo aver sterminato gli iracheni, i siriani, gli afgani ora si procede al genocidio dei palestinesi. Domani a chi tocca?

Se l'Europa perde l'idea dell'universalità della sua carta dei diritti fondamentali e li confina attribuendoli solo a sé stessa, l'Europa passerà da un'idea di democrazia ad un'idea nazional-socialista di superiorità di razza con tutte le conseguenze che derivano da questa ideologia per la vita delle persone.

Triste, è triste, ma pessime sono le prospettive da questo punto di vista.

 

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09 dicembre 2023

I principi etici e morali in Esopo

Non pensavo che fosse così complesso mettere le mani nelle favole di Esopo.

La cultura tratta quelle favole con assoluta insufficienza forse perché altri "poeti" le hanno usate attualizzandole nel loro tempo e privando le favole stesse del loro significato sociale per presentare un diverso significato morale.

Le favole di Esopo assumono significati diversi a seconda di quale favola si sceglie di raccontare e del contesto in cui quella favola si vuole inserire. I personaggi, animali, persone o Dèi, sono simboli a cui si può attribuire un diverso significato a seconda dell'uso che se ne vuole fare.

Esopo vive la condizione economica che nell'antichità è definita come "schiavo" in una relazione conflittuale con i "padroni" che per lui rappresentano il "comando sociale". Nello stesso tempo abita una società di persone, di "schiavi", che cercano di sopravvivere nella loro condizione cercando di assicurarsi delle migliori condizioni di vita.

In questo ambiente Esopo definisce i suoi principi sociali e morali.

Come subalterno sociale non si assume la responsabilità di promuovere principi morali che potrebbero confliggere con gli interessi sociali, ma nello stesso tempo non attribuisce i suoi principi morali ad un'autorità che ne certifichi una "superiorità morale" rispetto al proprio vissuto.

I principi morali, l'etica che emerge dalle favole di Esopo, sono i principi morali ed etici di Esopo che diventa questo o quell'animale, questo o quella persona, questo o quel Dio, a seconda del meccanismo che Esopo intende presentare.

Le favole di Esopo sono state riscritte e rimaneggiate da Fedro (15 a.c. - 50 d.c.) e da La Fontaine (1621 d.c. - 1695).

Si tratta di due periodi storici particolari. Il primo, sotto Fedro, iniziano a prendere forma i vangeli cristiani che useranno una interpretazione delle favole di Fedro per mettere in bocca a Gesù quella saggezza popolarmente riconosciuta e utile per la propaganda popolare-superstiziosa cristiana. Il secondo periodo, quella di La Fontaine, è il trionfo della monarchia religiosa assolutista francese. La Fontaine si mette a disposizione della monarchia e usa le favole di Esopo, e altre, per sottolineare i difetti delle persone e, con questo, legittimare la supremazia del re sulle "classi popolari".

Esopo non è un re. Non è un proprietario di uomini, Esopo è un uomo che cammina fra gli uomini osservando una società che si trasforma consapevole di essere al di fuori ed estraneo a quei meccanismi di trasformazione e impotente davanti ad essi.

Esopo non è un fatalista. E' consapevole del suo ruolo nel mondo in cui vive ed è consapevole che quel mondo non è statico. Quel mondo si modificherà anche dopo la sua morte sia che gli uomini vogliano o che gli uomini non vogliano.

 

09 dicembre 2023

Esopo: il leone e l'asino che andavano a caccia insieme

E' proprio della società in cui viviamo l'attività attraverso la quale costruire le persone come tanti gregari alla perenne ricerca di una "guida" o di qualcuno con cui associarsi e, attraverso questo, millantare un potere che per sé stessi non avrebbero.

Per contro, nella medesima società vengono costruiti dei gregari che vengono usati come "leaders" attraverso i quali costringere altri gregari a seguirli in modo che i leaders dei gregari che fungono da leaders, non siano oberati da troppi "ruffiani".

Il tema del gregario viene affrontato da Esopo nella relazione fra il leone e l'asino che andavano a caccia insieme.

scrive Esopo:

Il leone e l'asino che andavano a caccia insieme

Fatta società, il leone e l'asino uscirono insieme a caccia. Giunti dinanzi ad una caverna dove c'erano delle capre selvatiche, il leone si fermò davanti all'entrata per prenderle a mano a mano che uscivano, mentre l'asino entrava e, balzando in mezzo ad esse, ragliava per spaventarle. Quando il leone le ebbe prese quasi tutte, l'asino venne fuori e gli chiese se non si era mostrato un valoroso guerriero nella cacciata delle capre. "Ma sai", gli rispose il leone, "che persino io avrei avuto paura di te, se non avessi saputo che eri un asino?".

[Esopo, Il leone e l'asino che andavano a caccia insieme, BUR, 1982 p. 237]

Il racconto ci lascia un dubbio: il leone avrebbe catturato tutte le capre se l'asino non fosse entrato nella grotta spaventandole? Cosa giudica il leone dell'asino: il coraggio del suo agire o manifesta il disprezzo perché l'asino è una razza diversa dal leone?

I leone dice chiaramente che, davanti all'azione messa in atto dall'asino anche lui, il leone, avrebbe avuto paura se non avesse saputo che quella rappresentazione era fatta da un essere debole come l'asino.

L'asino può credere che il leone sia un essere forte e coraggioso, ma se l'asino avesse osservato, il leone non è entrato nel buio della grotta e non ha affrontato le capre nel buio della grotta.

L'asino è orgoglioso di quello che ha fatto, del coraggio che ha dimostrato. Il leone ha paura del coraggio dell'asino e deve sminuire il valore dell'azione dell'asino, deve umiliarlo: "affinché l'asino non si possa vantare del proprio coraggio davanti a "Dio"."

Questa favora ricorda molto Paolo di Tarso che usa gli ignoranti per umiliare i sapienti affinché non si vantino del loro sapere davanti a Dio.

 

09 dicembre 2023

Curiosità studiando inglese

Io sto cercando di riprendere lo studio dell'inglese. Mi serve molto per allenamento mentale dal momento che non avendolo mai studiato da giovane e studiandolo a 70 anni mi costringe a fare uno sforzo che è salutare per il cervello (modificazione dei collegamenti neuronali).

Alcune cose le trovo abbastanza curiose come l'uso del termina "pray" che, come verbo, significa "pregare" o "implorare" mentre, la variabile "prey" significa "preda". Come se si volesse costruire il concetto secondo cui "la preda prega il predatore", oppure "il predatore viene pregato dalla preda. Indica il rapporto fra Dio e gli uomini.

Un altro aspetto curioso che ho incontrato è il sostantivo "lie" che sta per "bugia", "menzogna" e che, come verbo (to lai) significa sia "essere sdraiato", come posizione che in inglese fa verbo, sia mentire. Quando si coniuga il verbo "to lie" come mentire, il verbo è regolare (lie, lied, lied) quando si usa nel significato di "essere sdraiati". il verbo diventa irregolare (lie, lay, lain). Quale idea trasmette questo verbo? Ogni bugia non è detta a qualcuno, ma è detta a Dio e il bugiardo si deve sdraiare, umiliarsi, pentirsi, davanti a Dio come penitente. Che poi, nell'uso attuale e comune, non trasmetta più questo significato, questo dipende dalla storia, non dal linguaggio.

 

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08 dicembre 2023

Covid-19 in aumento i contagi in Italia

La situazione covid-19 si sta drammatizzando. Davanti ad un governo che ha istituito una "commissione di indagine sui danni dei vaccini" e che con la sua propaganda (non dimentichiamo l'aggressione propagandistica all'ex ministro Speranza) ha allontanato i cittadini dai vaccini e dalla prevenzione, ora che la situazione sanitaria si sta aggravando questo governo appare smarrito. La situazione covid-19 andava affrontata 3 mesi fa quando ancora il livello di contagio era contenibile. E' vero che questo covid-19 non è letale come quello degli anni precedenti, ma sta di fatto che da quasi zero morti a settimana siamo passato ora a 307 morti con un aumento significativo dei ricoveri ospedalieri (quasi 1000 in più questa settimana) e un aumento di ricoverati che necessitano di terapia intensiva.

Ora, il governo che fece guerra a Spaventa si trova a dover affrontare una situazione che, sia pur infinitamente meno grave di quella affrontata da Spaventa, appare in rapido sviluppo con una popolazione anziana che, non avendo rinnovato il vaccino, si trova ancora esposta al contagio e alle sue conseguenze.

C'è una domanda che deve essere posta: questo Governo favorirà i commercianti, lasciando libero il contagio di diffondersi oppure favorirà i cittadini a discapito dei commercianti tentando di bloccare la diffusione del covid-19?

 

08 dicembre 2023

Materialismo meccanicista

Il materialismo meccanicista è quella branca della filosofia che tende a definire l'uomo in quanto oggetto creato da Dio. Per esempio, l'esistenzialismo va inquadrato nel materialismo meccanicista in quanto la sua visione dell'esistenza dell'uomo altro non è che il meccanismo che Dio ha dato all'uomo (come anima in qualunque modo definita) con cui far funzionare il suo corpo.

L'ideale esistenzialista non eleva l'uomo in un processo di trasformazione, ma fissa la schiavitù dell'uomo in modelli esistenziali predefiniti che priva l'uomo delle trasformazioni come effetto delle sue decisioni esistenziali nelle condizioni del mondo in cui vive.

 

08 dicembre 2023

La Religione Pagana

Una visione del mondo può essere definita "paganesimo", mentre, una diversa visione del mondo può essere definita in tanti modi ma quando ha dei caratteri assolutistici di dominio sull'uomo, può essere definita in vari modi ma si tratta sempre di cristianesimo al di là delle sfaccettature e delle specificità che il dominio assume nelle diverse situazioni storiche e nelle diverse culture.

Spesso il Paganesimo nella storia non si incontra per "un insieme ideale definito", ma si incontra come espressione dei bisogni e dei desideri dell'uomo di uscire dalla coercizione fisica e psicologica che il dominio dell'uomo sull'uomo impone nelle società.

Spesso il Paganesimo è una variabile, una divergenza ideale all'interno di un contesto conservatore che fissa in un modo, in quel modo, il dominio dell'uomo sull'uomo.

A volte incontriamo comportamenti Pagani, come singoli gesti, in contesti ideologici cristiani. Alcune persone nella storia hanno messo in atto grandi gesti Pagani nel loro presente. Gesti che sono stati riassorbiti, subito dopo, nell'ideologia cristiana perché il gesto singolo era il "gesto fatto dall'uomo" per il suo presente e non metteva in discussione la fonte d'origine del male a cui con quel gesto si ribellava.

Il "paganesimo" è il prodotto di una tensione umana generata dal bisogno e dai desideri dell'uomo nel suo vivere sociale. Tale tensione, abitando nel desiderio umano, spinge l'uomo a modificare il proprio presente al di là di come l'uomo può pensare la qualità e la realtà del suo presente.

La Religione Pagana, a differenza di ogni altro sistema religioso, non determina il complesso ideale in cui l'uomo vive ma, al contrario, fissa la libertà della vita che l'uomo ha raggiunto cercando di porre le condizioni per nuove e diverse libertà che l'uomo esprime mediante il desiderio nel proprio vivere. La Religione Pagana non ha la funzione di dire all'uomo che cosa fare, ma avrebbe il compito di dire all'uomo che cosa è stato fatto per uscire dalla sottomissione e impedire la ricostruzione del dominio dell'uomo sull'uomo che la natura desiderante dell'uomo ha rimosso in quella cultura e in quel presente storico.

Per la Religione Pagana la storia è un cammino in cui l'uomo libera le proprie potenzialità psico-fisiche-emotive contro ogni dominio imposto dalle religioni che stuprano l'uomo pretendendo di sottometterne la vita in nome di una volontà esterna all'uomo stesso, alla società dell'uomo, alla vita dell'uomo e della natura tutta.

 

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07 dicembre 2023

Se distruggi un ponte affinché io non lo possa attraversare
ti sei privato della possibilità di poterlo attraversare.

 

07 dicembre 2023

Esopo: i buoi e le persone sul carretto

Diventa interessante ragionare sulla favola di Esopo relativa ai buoi e l'asse del carro.

Esopo descrive i meccanismi della vita, ma vuole allontanare l'attenzione dell'ascoltatore da riferimenti che siano troppo immediati e coinvolgenti.

Esopo si accontenta dj far comprendere il meccanismo alle persone.

Scrive Esopo:

I buoi e l'asse del carro

Mentre i buoi trascinavano un carro, l'asse strideva. Allora quelli, voltandosi indietro, gli dissero: "Ohi, amico! il carico lo portiamo tutto noi, e quel che si lamenta sei tu"

[Esopo, I buoi e l'asse del carro - 70]

La metafora di Esopo è una metafora sociale: c'è chi produce la ricchezza sociale tirando carretti e chi, al contrario, si appropria di quella ricchezza e, se non bastasse, mette in atto azioni di protesta, più o meno violente, contro chi tira il carretto perché non gli fa avere sufficiente ricchezza.

Con la tecnica che usa Esopo, l'ascoltatore si fissa sull'asse del carro ritenendo legittima la protesta dei buoi. Poi, una volta ascoltata la favola, esce dalla stanza e accusa le persone che lavorano per lui di procurargli un "eccessivo costo del lavoro" ignorando, da asse del carro, che sono loro che tirano il carro permettendogli di accumulare ricchezza.

 

07 dicembre 2023

Sulla formazione del giudizio

Davanti ad azioni cinematografiche che suscitano stupore e meraviglia nello spettatore, uno degli attori dice, più o meno: "Dite che le pensa prima o le vengono come le vengono fortunosamente?"

Questa è l'incognita del cittadino quando assiste ad una sequenza di azioni distruttive messe in essere dalle Istituzioni che mettono in pericolo la sua vita e alle quali assiste quasi impotente. Dice: "Ma possibile che siano così stupidi?". Oppure, se le sue convinzioni erano avverse a chi gestisce le Istituzioni dice: "Questo è tutto voluto e programmato!"

E' la difficoltà del cittadino di cercare la "verità" delle cose per poter farsi un giudizio capace di riassumere le sue emozioni uscendo dalle sue proprie convinzioni storiche e dai meccanismi ideologici che si sono fissati dentro di lui nella sua vita.

La storia è un processo di trasformazione.

Un processo di trasformazione che agisce su piani diversi della percezione umana e, pur interferendo l'uno con l'altro, spesso il piano razionale della descrizione del mondo è il piano su cui si forma il giudizio perché è l'unico piano sul quale il giudizio può essere definito, comunicato, descritto e giustificato.

Però è un piano fallace perché l'uomo, che produce quel giudizio, vive piani diversi dell'esistenza, quello emotivo e quello della partecipazione sociale e della partecipazione nella natura.

Se il giudizio razionale è il punto d'arrivo del giudizio perché viene collettivizzato, il punto di partenza, dal quale si inizia a formare il giudizio, non è mai una condizione razionale, ma è una condizione psico-emotiva attraverso la quale il soggetto percepisce soggettivamente gli avvenimenti e li inquadra nel proprio modo di pensare precostituito. Da questa operazione emerge, poi, il giudizio razionale che può essere più o meno coerente a seconda della capacità del soggetto di mettere in sintonia la propria struttura emotiva con gli avvenimenti a cui assiste e per i quali emette il suo giudizio.

Quando gli avvenimenti, a cui il soggetto assiste, stridono con la sua percezione soggettiva; il soggetto tende a sottovalutare l'effetto di quegli avvenimenti. Quando gli avvenimenti, a cui il soggetto assiste, collimano con la sua percezione soggettiva, quegli avvenimenti appaiono giganteschi e rilevanti alla sua coscienza.

Quando noi assistiamo a trasformazioni, imposte dalle Istituzioni, che modificano la qualità della vita delle persone, è tutto calcolato e voluto o le persone delle Istituzioni sono così ignoranti da ignorare gli effetti dei provvedimenti e delle azioni che mettono in atto?

 

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06 dicembre 2023

Riflessione sulla Religione Pagana

La Religione Pagana non è "una delle tante religioni", ma va considerata come "la religione". Quella religione che ha preceduto ogni altra forma che noi chiamiamo religione e che ha nella Religione Pagana il nemico da combattere e distruggere.

La Religione Pagana è l'incarnazione del sentimento emotivo degli uomini che abitano il mondo.

Tale sentimento emotivo ha individuato le intelligenze nel mondo e le ha chiamate "Dèi".

Su quelle intelligenze, incontrate dagli uomini in risposta ai loro bisogni e alle loro necessità, si sono costruiti i riti e le pratiche religiose.

L'aggressione alla Religione Pagana si può iniziare da Pitagora e da Parmenide che, all'infinito che ci circonda, opposero l'Uno sia come numero che come rappresentazione di un dominio da cui il mondo, in cui viviamo, è stato creato o prodotto e, pertanto, quell'uno ha il dominio sull'uomo. L'assoluto che domina il presente.

La Religione Pagana ha reagito a questa aggressione. Si è adattata, modificata, per mantenere l'idea delle molteplicità del mondo.

Per centinaia di anni l'idea dell'assoluto non è riuscita a scalfire il sentimento religioso delle persone fintanto che non arrivò l'imperatore, un potere sociale assoluto, che trovò nell'idea del Dio assoluto la legittimazione del proprio diritto a dominare.

Furono necessari centinaia di anni perché l'assolutismo riuscisse ad impossessarsi del sentimento delle persone e, quel sentimento è stato allontanato dall'uomo e dal mondo in cui l'uomo vive per trasformarlo in sentimento di amore per il dominatore.

 

06 dicembre 2023

La conquista della cintura di Ippolita

La conquista della cintura di Ippolita e Beppi di (o da) Lusiana - Nona di dodici fatiche di Beppi

Anche la nona fatica attraverso la quale Beppi di (o da) Lusiana si è trasformato in un Dio è stata raccontata.

La nona fatica consiste nel comprendere il dolore, la fatica, la storia della coercizione subito dalle donne e, nello stesso tempo, le tecniche di uscita dalla coercizione messe in atto dalle donne a beneficio dell'intera società umana.

Nemmeno Ercole avrebbe retto ad una tale fatica, ma Beppi, sfidato da Zeus, Poseidone ed Hera, ad affrontare l'impresa, ha avuto il soccorso di Ade che ha mediato fra la realtà del vissuto e il racconto.

Dalla pagina:

"La storia dell'uomo cambia" dice Ade "le persone diventano oggetto di proprietà. Uomini, donne e bambini sono un capitale da usare per arricchire qualcuno e alimentare il suo potere. La capacità di partorire è il grande potere che domina la società. Partorire non è un semplice "fare figli", ma è la capacità della donna di scindere in due la propria coscienza perché la coscienza del figlio altro non è che una frazione della coscienza che la madre ha ceduto al figlio. Un pezzo di sé stessa. Il legame che esiste fra madre e figlio è il primo legame che i dominatori sociali devono spezzare per poter controllare le società. La donna deve essere trasformata in una schiava della società. Non gli devono essere riconosciuti diritti sociali e la società deve avere il diritto, attraverso il ruolo del maschio, di strappare e allontanare dalla donna i figli che lei ha partorito per impedire alle assonanze di quelle coscienza di continuare ad alimentarsi dalla fonte della loro stessa coscienza."

 

06 dicembre 2023

Riflessione sulla società

Non ha importanza dove vivi o come vivi. A meno che tu non abbia servi da far lavorare al posto tuo o tu non viva in una società in cui i servizi funzionano, in caso di tempesta di neve devi prendere la pala e iniziare a spalare se vuoi arrivare ai negozi e acquistare, se puoi, quanto ti serve.

E questo vale per problema che la vita presenta.

Una società dai servizi efficienti garantisce l'individuo; un buon stato di salute garantisce l'individuo.

Puoi distruggere i servizi della società solo se sei abbastanza ricco da poterti pagare gli stessi servizi godendo del fatto che i tuoi vicini non se lo possono permettere. Puoi far a meno di alcuni servizi fintanto che sei in salute fisica, ma quando un problema si affaccia alla tua vita, allora chiami l'autoambulanza, richiedi il servizio scolastico, richiedi i trasporti o l'illuminazione pubblica.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

05 dicembre 2023

Il problema del covid-19

Il Governo Italiano, dopo aver istituito una commissione d'inchiesta per accertare i danni prodotti dal vaccino anti covid-19 e aver orchestrato una campagna d'odio contro Speranza ora si trova a dover far i conti con le conseguenze delle sue scelte scellerate.

Il contagio da covid-19 è in forte aumento. I morti stanno per superare i 300 morti alla settimana. Le persone sono state indotte a rifiutare il vaccino e così, anche se apparentemente in Italia ci sono i vaccini, le persone non ricorrono al vaccino dal momento che i media hanno avuto una sorta di ordine di tacitare la virulenza dell'epidemia.

Ora i medici iniziano a lanciare allarmi. Troppo tardi. on solo il covid19 appare inarrestabile nella sua virulenza, ma si somma all'influenza che, fermata negli anni scorsi dall'uso delle mascherine, ora si presenta con tutta la sua violenza.

Scrive il Sole24 ore:

Il Covid rialza la testa facendo segnare nell'ultima settimana un aumento dei ricoveri del 25% ma la nuova campagna vaccinale procede ancora a rilento: in tutto ad oggi sono un milione le persone immunizzate contro il virus. Tra gli over 70 solo il 7% si è vaccinato e tra i malati fragili, le percentuali risultano ancora ancora più basse. Al punto che la Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi) teme 15mila morti.

[Da Il Sole 24ore-on line del 05.12.2023

 

05 dicembre 2023

A chi interessa il cambiamento climatico?

A chi interessa il cambiamento climatico?

Agire sul cambiamento climatico non porta a modificare lo stato presente delle cose e, dunque, non modifica la struttura degli interessi economici e le sue dinamiche che agiscono oggi.

Non fanno guadagnare soldi o potere all'industria o alla finanza che vedono, in caso di provvedimenti, minacciato il loro potere necessitando di variare la struttura degli investimenti con costi che qualcuno può non sostenere se non tassando, a loro favore, i singoli cittadini.

Il fatto che la terra debba affrontare problemi molto forti, non interessa a nessuno. Anche se vengono sterminate migliaia di persone queste non sono vissute per il dolore del singolo, ma come "bestiame estraneo" sacrificabile ad un progresso che altro non è che la conservazione di condizioni di vita, più o meno privilegiate rispetto a quelle migliaia di persone morte che vengono classificate fra le "sfortunate".

Alla fin fine, del cambiamento climatico non interessa a nessuno se non a quelle persone che sono emotivamente aperte alle pulsioni emotive di un mondo che trasmette loro una sofferenza di una trasformazione dolorosa prima che la trasformazione dolorosa coinvolga strati più ampi della popolazione.

Dopo arriveranno i disastri e a seconda di chi è coinvolto i telegiornali ne parleranno o silenzieranno l'evento continuando a deridere questi pochi illusi che come tante Cassandre tentano di mettere in guardia gli uomini su ciò che sta avvenendo.

 

05 dicembre 2023

Riflessione sull'analisi Censis

Dice il Censis:

"Alcuni processi economici e sociali largamente prevedibili nei loro effetti sembrano rimossi dall'agenda collettiva del Paese, o comunque sottovalutati. Benché il loro impatto sarà dirompente per la tenuta del sistema, l'insipienza di fronte ai cupi presagi si traduce in una colpevole irresolutezza. "

Io continuo a guardare, sconvolto, il genocidio in Palestina allo stesso modo con cui guardavo il genocidio di zingari, ebrei e politici nei campi nazisti di Hitler. Vedo agire la stessa tensione ideologica mentre la stampa italiana nasconde il dolore individuale di 6000 bambini ammazzati in quei forni crematori come se costoro non fossero persone ma militanti terroristi.

Nello stesso tempo si assiste ad ampio risalto sulla stampa alle vicende del calcio nostrano. E lascio perdere il resto delle banalità a cui gli italiani assistono.

Nello stesso tempo la circolazione del denaro in Italia è sofferente per paghe basse, per la massiccia presenza del lavoro sottopagato, per il disprezzo per donne e bambini che spesso sfocia in accoltellamenti.

Nello stesso tempo uomini e donne sono costretti ad arrangiarsi per arrivare a fine mese e, nel farlo, creano disagio sociale ad altri. Nello stesso tempo vedo una gioventù smarrita che riempie le cronache con atti di bullismo che appaiono ingiustificati e insensati perché vuoti di desiderio esistenziale.

Non so se è responsabilità di una vecchiaia che avanza e che tende a vedere il mondo in declino proiettando sul mondo la lenta degenerazione del corpo fisico o se effettivamente il mondo sta entrando in una fase di sofferenza dove, troppe persone e troppi interessi fanno di quella sofferenza riaffermazione del proprio potere e del proprio dominio.

 

05 dicembre 2023

Il rapporto del Censis

Dice il rapporto Censis del dicembre 2023

"Alcuni processi economici e sociali largamente prevedibili nei loro effetti sembrano rimossi dall'agenda collettiva del Paese, o comunque sottovalutati. Benché il loro impatto sarà dirompente per la tenuta del sistema, l'insipienza di fronte ai cupi presagi si traduce in una colpevole irresolutezza. La società italiana sembra affetta da un sonnambulismo diffuso, precipitata in un sonno profondo del calcolo raziocinante che servirebbe per affrontare dinamiche strutturali, di lungo periodo, dagli effetti potenzialmente funesti"

Mi sembra che ci sia poco da aggiungere a queste osservazioni.

Un'Italia che muore un po' alla volta perché si è voluto uccidere nel paese la capacità delle persone di guardare verso un furturo possibile.

Ora si vegeta e in questo vegetare l'unica cosa seria è proteggere s'é stessi da una situazione politica che sempre più usa modelli ideologici mafiosi e anti Costituzionali relegando i cittadini alla condizione di merce di scarso valore.

 

05 dicembre 2023

Bibbia e ideologia religiosa ebraica

Il genocidio dei Madianiti e l'ideologia ebrea del razzismo e del genocidio.

Il fondamento ideologico del conflitto mediorientale del grande Gerusalemme e del "popolo eletto" in nome di Dio.

La vicenda è uno dei vari esempi proposti dalla bibbia e fatto proprio dai fondamentalisti ebrei come metodo per risolvere i problemi. Non si tratta di un ordine relativo all'uccisione del nemico, ma un ordine di strage, di genocidio.

Secondo la bibbia devono essere ammazzati uomini, donne e bambini. Macellati al punto tale che la popolazione, che subisce il genocidio ad opera degli ebrei, non deve più aver futuro e, dunque, diventa imperativo il macello dei bambini dei nemici. I bambini sono il primo obbiettivo del genocidio perché, in questo modo, quella popolazione non avrà futuro garantendo il futuro agli ebrei e ai loro figli.

 

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04 dicembre 2023

Gli scacchi nella vita

Quando si gioca a scacchi, premetto che io non so giocare né mai ho giocato, la prima mossa consiste nel muovere un pedone nel tentativo di conquistare il centro della scacchiera.

Quel pedone andrebbe chiamato "morto che cammina" perché viene sacrificato. Quel pedone non ha un nome. Non ha una personalità e nella società corrisponde al "servo sciocco" che per far piacere al proprio "padrone" mette in atto azioni che si riveleranno distruttive per sé stesso. E' il pedone che, "volontariamente", accetta di "muovere per primo" sperando di avere un qualche vantaggio da parte del suo "padrone" conoscendo la realtà di un pericolo che potrebbe travolgerlo.

 

04 dicembre 2023

Le personalità molteplici

Noi, ogni essere umano come ogni Essere della Natura, non siamo un "individuo definito", ma la nostra personalità e la nostra coscienza diviene trasformandosi continuamente dentro di noi. Si seleziona fra un numero infinito di possibilità. Alcune di queste possibilità vengono annullate e annichilite fin dall'inizio della formazione della coscienza di ogni singolo individuo. Altre personalità convivono come possibilità, quasi condividendo la medesima coscienza, per molto tempo, per molte esperienze, fintanto che una personalità emerge, come principale, relegando le altre personalità possibili ai margini della coscienza.

La personalità non è un oggetto in sé, ma è il prodotto dell'adattamento della sfera desiderante dell'individuo alle possibilità, offerte dall'oggettività di veicolare le proprie pulsioni emotive soddisfacendo desideri e bisogni che sono alla base della vita dell'individuo stesso.

La personalità, che emerge dall'insieme delle possibilità, si adatta al corpo fisico e il corpo fisico si adatta alla personalità perché quella personalità garantisce la migliore soddisfazione dei desideri nel mondo in cui il soggetto è nato.

La personalità è interpretazione del mondo che permette al soggetto di agire nel mondo.

Nel soggetto persistono, e continuano ad esistere, altre interpretazioni del mondo che, quando le necessità lo richiedono, emergono alla sua coscienza modificando i comportamenti dell'individuo in base ai desideri e ai bisogni di quel momento.

La schizofrenia non è solo una malattia mentale debilitante. La schizofrenia si presenta come modificazione della personalità del soggetto spesso repentina e spesso distruttiva e autodistruttiva. La schizofrenia ha un infinito numero di modi di presentarsi nei singoli soggetti e non sempre raggiunge livelli debilitanti tali da richiedere un ricovero ospedaliero e violenti trattamenti medici.

L'emergere delle personalità diverse negli uomini e nelle donne è estremamente diffusa nella società, non perché questo sia una malattia, ma perché la società in cui viviamo è una società che vive mediante il controllo delle persone. Controlla i corpi, i desideri, i bisogni e attraverso il controllo fa commercio delle persone stesse. A loro volta corpi, desideri e bisogni, si ribellano a costrizioni e, per ribellarsi a costrizioni, i corpi sono costretti ad aprire la loro coscienza a personalità diverse capaci di far fronte a situazioni che la personalità che domina, in quel momento la coscienza, non è in grado di affrontare.

La disciplina dell'individuo consiste nell'usare la personalità più opportuna in quel momento in relazione alle condizioni del mondo che incontra per ottenere il massimo vantaggio possibile.

L'indisciplina consiste nel subire le azioni del mondo e farsi travolgere da personalità, da pulsioni, che emergono repentinamente nella coscienza e che costringono l'individuo ad azioni che, poi, si riveleranno dannose o distruttive.

Un mondo sociale coerente con i propri interessi non metterà mai le singole persone in condizioni in cui desideri e pulsioni non trovano possibilità di veicolazioni nella società.

Un mondo sociale distruttivo costringerà le persone ad aderire ad una morale, a modelli comportamentali, che danneggiano la loro struttura emotiva desiderante; impedirà loro di veicolare i propri desideri e le proprie emozioni costringendo, gli individui che non si adattano, a comportamenti sociali distruttivi che finiranno per essere distruttivi per i singoli individui e per la società nel suo insieme.

 

04 dicembre 2023

Esopo: medico cura te stesso

Questa favola di Esopo, riportata dall'Edizione BUR di Esopo, Favole, del 1982 a pagina 105, ci lascia un po' perplessi. Esopo nasce nel 620 a.c e muore nel 564. Questa favola diventa una citazione riportata in vari testi e diversi contesti, chiaramente copiata da Esopo.

Quando i cristiani col vangelo di Luca 4,23 scrivono:

Ma egli rispose: "Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fallo anche qui, nella tua patria!"

Si è semplicemente "dimenticato" di citare la fonte. In ogni caso, in Esopo questa frase, a quanto ne so, è la più antica che si possa trovare. Poi, questa favola, indubbiamente diventa comune. Le favole di Esopo sono facili da leggere, non richiedono grande preparazione filosofica e sono diffuse fra strati abbastanza comuni della popolazione.

Dice Esopo:

Medico, cura te stesso

Standosene nel suo pantano, un ranocchio annunciava un giorno a gran voce a tutti gli animali: "lo sono un medico pratico di ogni sorta di cure." E la volpe, udendolo, disse: "Ma come potrai guarire gli altri, tu che sei zoppo e non sei capace di curare te stesso?"

[Esopo, Il ranocchio medico e la volpe - 69]

Questo dovrebbe dimostrarci la grande diffusione delle favole di Esopo che fungono da miniera culturale che i cristiani saccheggiano per legittimare una "conoscenza" che il loro Gesù millantato non aveva.

Mentre il Gesù di Luca usa la frase per distrarre i suoi interlocutori che gli chiedono di fare, davanti a loro, quanto la propaganda di Gesù millanta, in Esopo la favola serve proprio per mettere in guardia contro i millantatori esattamente ciò che il Gesù temeva da coloro che gli chiedevano di dimostrare quanto andava millantando.

 

04 dicembre 2023

Riflessione esistenziale

Ricordi le urla nella notte?
Ti addestrarono i cani mentre ti mordevano i piedi per impedirti di correre.
Ricordi le lacrime che il sole asciugava?
Era il dolore di un mondo impotente davanti alla vita che veniva negata.
Ricordi la rabbia che faceva fremere il petto?
Era l'impotenza per un mondo che correva verso un baratro dalla fine sconosciuta.

Ora, finalmente, sei andato in pensione dentro un'urna che contiene le ceneri di un corpo stanco.
Cosa è rimasto di quel vissuto?
Le urla nella notte che ancora riecheggiano, un mondo impotente davanti alla vita negata, il baratro che inghiotte ogni fallimento.
Cosa è rimasto di quel vissuto?
Ceneri dentro un'urna che fremono, impastate di lacrime e divorate da un Cerbero furioso.

Che ne è stato dei cani che mordevano i piedi?
Che ne è di chi negava la vita?
Che ne è di chi correva verso il baratro dalla fine sconosciuta?

 

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03 dicembre 2023

Ponderare

Nelle sue riflessioni sulle strategie dell'esistenza, Esopo esorta alla valutazione e alla ponderatezza.

Gli schiavi sottomessi devono ponderare accuratamente le loro scelte perché, se non valutano accuratamente, potrebbero non avere una seconda possibilità.

Esopo: Le rane e il pantano

Due rane, abbandonato il pantano dove abitavano, perché nell'estate s'era prosciugato, andavano cercandone un altro. Capitarono presse un profondo pozzo, e una di esse, quando lo vide, disse all'altra: "Ehi, tu! scendiamo giù insieme in questo pozzo". Ma l'altra le rispose: "E se poi l'acqua secca anche qui, come faremo a uscirne fuori?".

[Esopo, Le rane vicine di casa - 68]

Esopo racconta le sue storie alla gente comune, agli schiavi. Sono gli schiavi, privi di mezzi e di condizioni sociali, che devono usare la loro intelligenza per affrontare un mondo in cui altre persone, fra cui le Istituzioni o i loro padroni, si possono permettere di essere superficiali perché deresponsabilizzati e impunibili nelle loro scelte.

Questo vale anche per le nostre condizioni d'esistenza. Vale per tutte quelle persone che devono vivere in una società senza "possedere" mezzi di dominio nella società stessa. Non ci si può permettere di non valutare attentamente la situazione in cui si agisce ed entrare in un pozzo senza avere un "piano B", o una via d'uscita. Farlo, potrebbe portare al fallimento dell'intento o alla morte.

Questo vale anche quando intraprendiamo un'azione nella vita civile. Dobbiamo conoscere esattamente i limiti entro i quali agire e conoscere esattamente le vie d'uscita dalla situazione anche se l'abbiamo voluta e creata noi stessi.

 

03 dicembre 2023

Formazione della coscienza e divergenza

Scissione o divisione cellulare è il processo attraverso il quale, quella che noi chiamiamo "vita elementare", "cellule", procedono nella costruzione del loro divenire.

Noi siamo figli di un Apollo e di un'Artemide. Siamo dei bisessuati. Ma il nostro corpo procede, nel suo crescere e divenire, attraverso un continuo processo di scissione e divisione cellulare attraverso cui la struttura del nostro corpo tende a rigenerarsi continuamente.

Questa idea, che nasce dall'osservazione scientifica degli ultimi 200 anni, non è un'idea delle antiche religioni pre filosofiche. Eppure, le antiche religioni pre filosofiche avevano chiara l'idea che la coscienza dell'individuo non nasce da sé, ma nasce dalla scissione della coscienza della madre. Da una coscienza che l'ha preceduta e dalla quale si separa.

Noi non sappiamo, scientificamente parlando, il rapporto che esiste fra il corpo fisico e la coscienza che viene riassunta dal corpo fisico fino a dire "Io sono", ma sappiamo che la coscienza del "figlio uscito dall'utero" ha affinità e assonanze con la coscienza della madre più che non la coscienza del padre.

Il padre può dire "questo è mio figlio", ma lo può dire solo dal punto di vista sociale e dal punto di vista fisico (biologico), ma è la madre che può dire "questo è mio figlio" dal punto di vista emotivo perché, le emozioni del figlio, hanno una relazione diretta con le emozioni della madre mentre sono distinte dalle emozioni del padre anche se il processo di crescita e di vita in comune, agisce sui neuroni specchio del figlio portando il figlio ad imitare le relazioni gerarchiche sociali finendo per identificarsi col padre più che non con la madre.

Si può dire che la coscienza della madre, mentre il figlio è in gestazione, si scinde in due. Una parte della coscienza della madre rimane alla madre mentre, un'altra parte della coscienza viene ceduta dalla madre e diventa la coscienza del figlio.

La coscienza del figlio in gestazione è la coscienza ceduta dalla madre al figlio.

La coscienza ha in sé la somma delle esperienze della madre e delle generazioni che l'hanno preceduta. Ma dal momento che quell'esperienza non serve, diventa ridondante e relegata, da ogni nuova coscienza, ad una sorta di rumore di fondo della consapevolezza di ogni nuovo nato.

E' indubbio che da quel "rumore di fondo" si può attingere quanto potrebbe servire all'individuo in risposta alle sollecitazioni del mondo in cui è nato, ma quasi sempre si tratta di pulsioni, tensioni in risposta, veicolazione di bisogni e di desideri stimolati dall'insorgenza emotiva, mai di costruzioni razionali. Questo perché la memoria emotiva è un insieme di tensioni, pulsioni, emozioni, mai descrizione razionale di forme.

Una volta scissa la coscienza, la madre continua con la sua esperienza e continua a modificare la propria coscienza mentre, la parte della coscienza ceduta al figlio, fin dalla fase di gestazione del figlio, inizia una modificazione propria relativa alle esperienze che il figlio affronta sia nella pancia della madre che nel mondo in cui nasce.

Questo è uno dei significati misterici della "spiga di Eleusi".

Demetra è la "Dea del grano e della crescita". La spiga stava a significare anche "l'uno diventa molti".

Per combattere questo concetto religioso Platone si inventò l'anima come oggetto diverso dal corpo e gestito da un'entità diversa dal corpo stesso che, proprio per il fatto di gestire l'anima, privava l'uomo della proprietà del proprio corpo.

Il concetto di anima c'era anche prima di Platone, ma non era inteso come "oggetto diverso dal corpo", era inteso come manifestazione del corpo animato che si differenziava dai corpi considerati inanimati. Inoltre, oltre al concetto di animato i greci avevano il concetto di daimon, l'aspetto divino che cresce nell'uomo e nei viventi della natura. Nella religione di Roma quest'aspetto viene chiamato "Genio" o "Juno", per il femminile.

E' importante, dal punto di vista religioso, che noi ricordiamo il processo di divenire della coscienza perché questo ci permette di comprendere come la "piccola Demetra", Persefone, sia entrata nell'Ade rendendo fecondo ogni seme, ogni uovo e ogni utero. La "piccola Demetra, Persefone, è un aspetto della coscienza di Demetra, ma non è Demetra e, non essendo Demetra, fa scelte diverse da quelle desiderate da Demetra.

Persefone rende l'Ade fecondo di coscienza che riproduce sé stessa per scissione permettendo ad ogni soggetto della Natura di arricchirla, soggettivamente, attraverso la propria esperienza.

La coscienza del figlio diventa altro rispetto alla coscienza della madre a mano a mano che il figlio affronta le contraddizioni della propria vita. Le affronta, interpretandole soggettivamente, e soggettivamente risponde a quelle sollecitazioni in maniera diversa da come avrebbe risposto la madre in possesso delle sue esperienze a cui ha adattato la propria struttura emotiva.

La coscienza del nuovo nato è una coscienza che affronta lo stesso mondo della madre ma, alle condizioni che incontra, dà risposte diverse. La coscienza del nuovo nato è naturalmente e necessariamente divergente dispetto all'omologazione subita dalla madre nel corso della sua esperienza esistenziale.

La divergenza, rispetto alla realtà vissuta, è la condizione naturale della coscienza scissa della madre che nel figlio inizia una nuova e diversa esperienza esistenziale.

Ovviamente, questo discorso apre ad altre implicazioni nel modo in cui pensiamo il divenire della vita e dell'esistenza.

 

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02 dicembre 2023

Sette sapienti: Biante di Priene

Biante (Priene, 600 a.c – 530 a.c).

Biande di Priene è uno dei sette sapienti di cui parla Diogene Laerzio. Fu un filosofo moralista, sembra molto apprezzato da Eraclito.

Su di lui non c'è molto da dire se non che ha lasciato una serie di citazioni che mette in luce una soggettività che si proietta come modello di giudizio dell'oggettività vissuta. L'oggettività viene misurata dalla sua soggettività.

"Se io sono buono" dice Biante "e gli uomini si comportano diversamente da come mi comporto io, gli uomini sono necessariamente malvagi". I buoni sono solo coloro che si confanno ai miei desideri?

Se Biante avesse detto che "tutti coloro che acquisiscono un profitto contro le leggi, sono la maggioranza degli uomini e, pertanto, la maggioranza degli uomini è malvagia", noi avremmo dedotto che il giudizio di Biante è relativo alle azioni degli uomini e non all'essere degli uomini in sé. Ma Biante parte dal presupposto che gli uomini siano malvagi in sé e, partendo da questo presupposto, può giustificare ogni sua malvagità in quanto reazione alla malvagità degli uomini. Questo concetto lo ritroveremo nella bibbia di ebrei e cristiani.

Le regole morali e comportamentali di Biante vanno lette nell'ottica di una contrapposizione fra la persona Biante e il mondo degli uomini dove, il significato degli aggettivi con cui Biante qualifica l'azione, appartiene a contenuti morali che stanno in Biante e che sono privi di significato collettivo. "Bello, buono, bravo, giusto, malvagio, ecc" non sono termini che qualificano giudizi soggettivi. Giudicano il mondo partendo da una visione soggettiva che nega la soggettività, e con essa le ragioni, per le quali gli oggetti del mondo vivono e agiscono.

Un atteggiamento soggettivo che può essere anche generalizzato, ma che, tuttavia, rimane soggettivo anche quando assume un carattere collettivo all'interno di una specifica comunità.

Il mio concetto di bello, non è il concetto di bello di Biante. Io so che cosa è bello e Biante sa che cosa è bello nella sua testa, ma questo riguarda me e riguarda Biante. Due teste separate nella determinazione soggettiva del concetto di bello. Puoddarsi che alcuni aspetti del concetto possono coincidere (entrambi abbiamo delle cose in comune, come due mani, due braccia, ecc.), ma diverso è il contesto e diverso è il modo di percepire e soggettivare il mondo in cui si vive. Diversi sono gli intenti soggettivi per i quali si chiama una cosa "bella" o "brutta".

Biante di Priene, figlio di Teutamo, disse:

1. La maggioranza degli uomini sono malvagi.
2. E' necessario, disse, che ti guardi nello specchio e che, se appari bello, tu faccia cose belle; se invece appari brutto, che tu corregga con la probità le deficienze della natura.
3. Lentamente poni all'opera; ma perdura in ciò che hai cominciato.
4. Odia il parlare svelto, per non errare: segue poi il pentimento.
5. Non essere sciocco né malvagio.
6. Non accettare l'insensatezza.
7. Ama la sapienza.
8. Circa gli dèi, di che esistono.
9. Pensa a ciò che hai fatto.
10. Ascolta molto.
11. Parla a proposito.
12. Se sei povero non biasimare i ricchi, a meno che tu non ne abbia grande vantaggio.
13. Non lodare l'uomo indegno per la sua ricchezza.
14. Ottieni con la persuasione, non con la violenza.
15. Metti in conto degli dèi, e non di te stesso, ciò che fai di buono.
16. In gioventù avere prosperità, in vecchiaia sapienza.
17. Con applicazione avrai memoria, con opportunità precauzione, con carattere nobiltà d'animo, con fatica temperanza, con timore pietà, con ricchezza amicizia, con discorso persuasione, con silenzio compostezza, con senno giustizia, con audacia coraggio, con azione potenza, con fama egemonia.

Tratto da: Diels e Kranz, I presocratici, testimonianze e frammenti, Universale Laterza, 1990, p 75

La forma non determina la qualità delle mie azioni. Semmai sono le mie azioni che posso far apparire, allo spettatore, gradevole o sgradevole la mia forma.

Vedremo come lo sviluppo di questo concetto sulla relazione fra "forma fisica" e "struttura dell'animo" diventerà uno degli elementi che giustificheranno il razzismo, l'eugenetica e le teorie di Lombroso con la condanna all'internamento manicomiale di persone mediante teorie fisionomiche.

La costanza è considerata una caratteristica positiva delle persone a meno che non sfoci nell'ostinazione quando la realtà dimostra il fallimento dell'impresa nella quale si vuole comunque perseguirla contro i dati di realtà.

Il parlare svelto è una manifestazione psicologica, spesso una necessità di dire un numero sufficiente di cose prima che l'interlocutore ti fermi per dire a te cose con cui interrompere il tuo ragionamento. Spesso il parlare svelto è una necessità in presenza di persone che non hanno pazienza di ascoltare.

Termini come "sciocco", "malvagio", "insensatezza", "sapienza" sono termini che non dicono nulla se chi li usa non ne precisa i contenuti.

Dice Biante: "Circa gli dèi, di che esistono". Gli Dèi non esistono se una persona ne afferma l'esistenza. Gli Dèi esistono solo se la persona ne percepisce la presenza ed esistono nella qualità in cui è percepita tale presenza. Dire che gli Dèi esistono se non vengono percepiti o se non servono come punto di riferimento per condizioni di vita nella società, significa voler ingannare le persone. Questa affermazione è sufficiente per indicare la malafede in Biante.

"Pensa a ciò che hai fatto". "Ascolta molto". "Parla a proposito". Sembrano più suggerimenti con cui raggirare il proprio interlocutore. Pensare alle conseguenze di quanto si è fatto è più utile che non rimuginare su quanto si è fatto. Ascoltare e parlare sono delle attività che si svolgono nella società e, attraverso le parole, spesso si determina la gerarchia fra gli uomini.

Interessanti sono le indicazioni sull'investimento emotivo per ottenere qualche cosa nel corso della propria vita. Peccato che quando una persona pensa di applicarsi in un'attività non sempre quell'applicazione è sufficiente per quell'attività. Non sempre l'opportunità induce alla precauzione. Non sempre la nobiltà d'animo è espressione del carattere. E non sempre col carattere si conquista una nobiltà d'animo. La fatica non porta alla temperanza. Il timore non porta alla pietà. L'amicizia non viene portata dalla ricchezza. Il discorso porta alla persuasione e, nello stesso tempo, all'inganno. Il silenzio non è compostezza, La giustizia dovrebbe essere gestita con ponderatezza, ma la richiesta di giustizia è espressione di un'insorgenza emotiva per il torto subito. E' il coraggio che rende la persona audace e l'azione determina la capacità di veicolare il proprio "potere di essere" nell'oggettività che produce, secondo Biante, fama che porta all'egemonia.

Le idee, forse chiare nella soggettività di Biante, diventano confuse e discutibili per la mancanza di contenuti che vengono espressi soltanto attraverso aggettivi.

Si tratta di un vuoto che parte dal presupposto che una parola abbia un significato in sé, inteso in quanto tale da ogni uomo.

Questo modo di descrivere i comportamenti umani sarà utilizzato dal cristianesimo che userà aggettivi vuoti per non prendersi la responsabilità di riempirli di contenuti e non dover rispondere dei contenuti con i quali vengono definiti gli aggettivi.

E' l'invenzione dei "sette saggi": svuotare dei contenuti gli aggettivi con cui si definisce la saggezza. Della saggezza stessa lasciando gli aggettivi vuoti, buoni per ogni e diversa interpretazione anche quando l'interpretazione nega la saggezza che aggettivo pretendeva di definire.

 

02 dicembre 2023

I carabinieri al servizio dei cittadini?

Una notizia come questa, ben venga.

Almeno forse, ora, i carabinieri anziché considerarsi "servitori dello Stato" possono iniziare a considerarsi "servitori dei cittadini" rispettando la Costituzione senza atteggiarsi a tanti padroni dei cittadini in nome di quel crocefisso col quale fino ad oggi hanno identificato e giustificato la loro arrogante presunta superiorità.

Arroganza, da parte dei carabinieri, è stata il voler qualificare la denuncia di scomparsa come "allontanamento volontario" per non indagare e, magari, indicare il padre come un "rompipalle".

Riporto la citazione dal giornale La Repubblica-on line:

Violenza sulle donne, le nuove direttive dei carabinieri: "Interventi tempestivi per le richieste di aiuto"

Circolare del comando generale dell'Arma dopo la sottovalutazione della segnalazione arrivata da un testimone dell'aggressione a Giulia Cecchettin

Che non accada più quello che è successo con Giulia Cecchettin, che una segnalazione su un'aggressione di un uomo a una donna venga ignorata per mancanza di uomini o mezzi o messa in coda ad altri interventi.

Dopo aver in qualche modo cercato di respingere le critiche sul mancato intervento a Vigonovo e sulla sottovalutazione persino della denuncia di scomparsa presentata dal padre della ragazza, incredibilmente codificata come allontanamento volontario, il comando generale dell'Arma corre ai ripari ed emette una circolare a tutte le caserme dettando nuove regole per la trattazione in via prioritaria di qualsiasi richiesta di aiuto o segnalazione che riguardi una donna in difficoltà. [La Repubblica- on line del 30 novembre 2023]

 

02 dicembre 2023

Eleusi fra mito e favola

Le informazioni reali sui Misteri Eleusini sono molto scarse. Non esistono testimonianze di persone che hanno vissuto o praticato i Misteri Eleusini.

Esistono solo informazioni "storiche" di persone che testimoniano per aver assistito a pratiche rituali che però ne parlano da esterni e non da praticanti.

Il sostrato ideale alla base di Eleusi è conosciuto, ma dal momento che le persone non ritengono che quelle idee siano idee religiose e che loro stessi non sanno che farsene di quelle idee, si preferisce lavorare di fantasia immaginando ritualità e fini della ritualità che appartengono più al mondo del fantastiche che non della vita reale.

C'è sempre qualcuno che, fantasticando, cerca adepti, ma la realtà di Eleusi, come quella delle altre "religioni misteriche", era molto pragmatica e definiva un modo per guardare il mondo con occhi e sentimenti diversi da quelli che la filosofia sofistica, stoica, pitagorica e platonica volevano imporre.

In questo libro si trova tutto quanto è rimasto delle antiche testimonianze attorno ad Eleusi. Il Prof. Scarpa (non so se sia ancora vivo) è stato professore di questo all'Università di Padova e anche se questo libro potrebbe essere esaurito nelle librerie, lo trovi sicuramente alla biblioteca umanistica dell'Università di Padova. E' un libro che cita tutto quello che è rimasto delle varie religioni misteriche.

Oltre a questo, non c'è altro. Purtroppo ci sono molte persone che lavorano di fantasia e non sai questo quanto "infastidisca". Ricordo quando uscì il libro "le nebbie di Avalon" grandi elogi al libro mentre io venivo insultato perché, secondo loro, "non capivo" la "stregoneria" e la "stregheria". Poi saltò fuori che l'autrice era una fondamentalista cattolica e che col suo compagno stuprava la figlia. Ed era tutto chiaro nel romanzo. Bastava saperlo leggere. Ci fosse stato un "cane di wicca" che si fosse scusato.

 

Pagina specifica del giorno

 

Celebrazione Solstizio d'Inverno
Bosco Sacro - Jesolo
23 dicembre 2023

Sabato 23 dicembre 2023 dalle ore 16.00 alle ore 19.00

Celebrazione del Solstizio d'Inverno 2023

Bosco Sacro di Jesolo

Evento organizzato dalla Federazione Pagana
Bosco Sacro di Jesolo
Durata: 3 h

 

 

 

01 dicembre 2023

Il rito religioso del Solstizio d'Inverno è organizzato dalla Federazione Pagana presso il Luogo di Culto del Bosco Sacro in Jesolo, Venezia.

Il rito del Solstizio d'Inverno è il rito che celebra il prigioniero, il Sole rinchiuso nei giorni corti, che non si arrende, ma risorge a nuova vita. E' l'attimo in cui la sconfitta è trasformata in vittoria e il Sole inizia ad allungare i suoi giorni.
Il rito segue lo schema di tutti i riti religiosi della Federazione Pagana con l'accensione del braciere, la chiamata dei Quattro Canti del mondo, la recitazione degli Inni Sacri, l'accensione del Fuoco Sacro e la chiamata degli Dèi con i giri attorno al fuoco, la divisione del fuoco e il passaggio, dei partecipanti al rito, fra i fuochi.
Sarà allestito l'altare degli Dèi e se ce ne sarà la possibilità sarà portato sull'altare, qualche cosa da bere.
La partecipazione al rito è gratuita. Non comporta nessun obbligo e nessun impegno.
Anche quest'anno si potrà constatare quanto è cresciuta l'area boschiva.

 

01 dicembre 2023

Anche quest'anno celebriamo il Solstizio d'Inverno con le modalità rituali che abbiamo vissuto in questi decenni.
Ricordo che si tratta di un rito religioso che alimenta la specifica relazione fra gli uomini e gli Dèi nelle relazioni che si costruiscono nel corso della vita.
Non si tratta di una "rievocazione storica" di "Antiche religioni" si tratta dell'effettiva relazione fra uomini e Dèi che nasce e si sviluppa nelle condizioni attuali in cui viviamo.

 

01 dicembre 2023

Chi nella vita non si è sentito abbattuto o sgomento per aver dovuto affrontare condizioni troppo forti rispetto alle sue possibilità? Eppure, spesso, anche trascinandosi, da quelle condizioni me è uscito. Lui è cambiato, il mondo cambia continuamente e gli uomini vivono troppo spesso fra sofferenze e difficoltà mentre dovrebbero essere impegnati nella ricerca della felicità.
Quei momenti di abbattimento sono i momenti del "prigioniero". Sono i momenti in cui il Sole, il Sole che siamo, viene oscurato e la sua luce si attenua.
Eppure sappiamo che dobbiamo brillare di nuovo. Dobbiamo riprenderci la nostra luce e, quando proprio non è possibile, fare in modo di permettere ai nostri figli di tornare nella luce della vita.
Questo è uno degli aspetti del rito del Solstizio d'Inverno che celebreremo presso il Bosco Sacro a Jesolo.

 

01 dicembre 2023

Quando si inizia a pensare all'organizzazione del rito del Solstizio d'Inverno, è come se la celebrazione fosse già iniziata.
Le condizioni di vita moderne non sono le condizioni di vita dei tempi pre-cristiani e pre-filosofici tuttavia la mancanza di capacità di relazione costruita nella società fra l'uomo e il mondo porta a presentarsi di problemi dei quali spesso non conosciamo la soluzione psicologica.
Si parla spesso di disagio sociale o di "malattia mentale non debilitante" che induce noia e insoddisfazione nell'esistenza e ci dimentichiamo che la causa prima è data dall'impossibilità di scorgere l'immenso divino degli oggetti che ci circondano.
C'è un modo per liberarci dell'insoddisfazione esistenziale e consiste nell'allungare la durata del giorno della nostra esistenza.
Come fare, riguarda ognuno di noi, ma il modello rimane il sole che, costretto a brillare per poche ore, si ribella alle condizioni e inizia un percorso per allungare le sue ore di luce durante il giorno.
E' il modello ideologico della lotta fra la luce e il buio dove noi siamo il sole della nostra esistenza in un'oggettività che non sempre ci permette di brillare.

 

01 dicembre 2023

La Religione Pagana è la religione che incontra gli Dèi come presenza nel mondo perché gli Dèi nascono e si trasformano continuamente. Noi stessi siamo Dèi che si trasformano e che divengono in un cammino attraverso il quale accumuliamo conoscenza modificando la nostra coscienza mediante l'esperienza fatta attraverso la nostra consapevolezza d'esistenza.
Non solo tutto diviene e tutto si trasforma, ma noi stessi diveniamo e ci trasformiamo. La vita è un processo di trasformazione. Per questo la Religione Pagana sottolinea mezzi, modi e decisioni attraverso le quali avviene la trasformazione soggettiva nel corso della vita delle persone.
Il Solstizio d'Inverno è una tappa del divenire della trasformazione dell'uomo individuando una condizione precisa attraverso la quale avviene la trasformazione umana.

 

Pagina specifica del giorno

 

La pagina sarà alimentata giorno dopo giorno in base alle possibilità.

Verranno postati tutti i messaggi, tutte le proposte di discussione, nel mese di dicembre 2023.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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