Si possono affrontare i problemi prima che si presentano; quando i problemi si presentano, allora li si affronta in una condizione di emergenza con tutti gli altri problemi e i disastri che l'azione in emergenza presenta e comporta.
Non si può gestire una società mettendo la polvere sotto il tappeto.
Gennaio 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

Gennaio 2024
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Argomenti del sito Religione Pagana

 

31 gennaio 2024

Bullismo

Osservando i comportamenti, sto iniziando a sospettare che il bullismo non è una manifestazione spontanea dei ragazzi in un preciso ambiente. Il bullismo sembra un'imitazione, mediante attivazione dei neuroni specchio, messa in atto dai ragazzi che imitano pratiche di bullismo, malamente mascherate, dei genitori e, soprattutto, di parte degli insegnanti. Insegnanti che potrebbero stoppare i fondamenti pulsionali che spingono al bullismo e che, invece, li trattano come manifestazione caratteriale. Gli insegnanti spesso praticano il bullismo. Per molti insegnanti i ragazzi sono gli spettatori della loro pavoneggiante interpretazione. Le pulsioni bullistiche, messe in atto da una parte degli insegnanti, troverebbero una sponda favorevole in ragazzi, non proprio scolasticamente avvantaggiati, che trovano nella violenza e nella sopraffazione una condizione di rivincita sociale.

In altre parole, per reprimere il bullismo fra i ragazzi è necessario reprimere il bullismo degli adulti (insegnanti e genitori).

Ci sto un po' riflettendo.

 

31 gennaio 2024

Inno orfico a Sabazio

Inno orfico a Sabazio

  Inno orfico a Sabazio

Ascolta, padre, figlio di Crono, Sabazio, demone glorioso,
che Bacco Dioniso, dal suono rimbombante, Eirafiote,
hai cucito nella coscia, affinché portato a termine andasse
al sacro Tmolo presso Ipta dalle belle guance.
Ma, beato, protettore della Frigia, re supremo di tutto,
benevolo vieni soccorritore a coloro che celebrano i misteri.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

L'Inno Orfico, con un gioco di situazioni, fonde in un'unica invocazione la divinità Frigia Sabazio e Zeus. Sabazio è il "sommo Dio dei Frigi" che i greci identificarono con Zeus.

L'azione di Zeus di cucirsi il feto nella coscia per permettergli di continuare la gestazione è la rappresentazione "misterica" per cui: perde il singolo, ma la vita, come insieme, vince sempre.

Sabazio era una divinità Frigia i cui riti si svolgevano di notte, era legato al sonno ed era rappresentato dal serpente della vita.

L'iniziazione ai misteri Sabazi era abbastanza frequente nella Grecia Antica ed era rappresentata dal rapporto che gli iniziati avevano con i serpenti.

Il serpente, nelle antiche religioni, era la rappresentazione della vita. La vita che striscia e cresce; che si apre una strada nell'infinito fra mille fatiche.

---continua al link indicato---

 

31 gennaio 2024

Bambini come terroristi?

Ora la stampa e l'informazione stanno raccontando che i palestinesi sono un "esercito di occupazione" che va cacciato da Gaza e si rivendica il diritto di istituire colonie ebree a Gaza in nome del grande Israele. Mi ricorda la questione hitleriana sul possesso dei monti Sudeti. L'espansionismo ebraico passa su una montagna di cadaveri e una montagna di stupri che la stampa non racconta se non come dato statistico. Oltre diecimila bambini per gli USA sono "terroristi di Hamas" e, dunque, secondo la stampa italiana, è giusto sterminarli.

 

31 gennaio 2024

Esopo e la presunzione

Esopo e il presumere che le cose siano non concedono alla persona la realtà di come le cose sono. La presunzione è manifestazione del desiderio psicologico della persona. Un desiderio che viene, normalmente frenato, indirizzato verso obbiettivi da raggiungere mediante il lavoro che trasforma la persona. Ma quando il presumere viene alimentato dall'aspettativa, la persona non lavora più per modificare il reale in cui vive e preferisce immaginare una realtà che desidera. Presumere significa anteporre al dato di realtà il proprio desiderio che la realtà sia.

Puoi presumere che l'acqua del fiume che devi attraversare a piedi sia bassa, ma se non l'hai verificato, potrebbe essere bassa o potrebbe inghiottirti.

La verifica elimina la presunzione e protegge l'individuo nelle sue scelte.

Scrive Esopo:

Pel piano solingo, a sera, un lupo aggirasi, mirando l'ombra sua, che, sotto il raggio del sol cadente, enormemente allungasi. "Ch'io tema del leone, è mai possibile?
Ben un plettro [30 metri] io son lungo!". E, pien d'orgoglio, dice: "Presto sarò re delle bestie!". Giunge in quella il leone e se lo mangia. Esclama allora il lupo, ravvedendosi: "La presunzione, ahimè! porta disgrazia!".

[Esopo: Il lupo inorgoglito dalla sua ombra e il leone, Editore BUR, 1982, 219, pag. 247]

Presumere è soddisfacente. si piega la realtà ai propri desideri. Si usa la fantasia e tutto inizia e finisce nella testa della persona. Ma la persona non vive nella propria testa, vive in una realtà che richiede attenzione e intelligenza. Richiede attenta valutazione. Quando si rinuncia a questo, ci si separa dal mondo e si fantastica con tutte le conseguenze del fantasticare.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

30 gennaio 2024

Tafuri, Nera Notte, Inni Orfici
Prima Parte
Riflessione su Nera Notte

Il concetto religioso e teologico di Nera Notte si lega al gruppo di concetti divini e teologici che stanno alla base della Religione Pagana.

Nera Notte, Caos, Eros, Materia-Energia, Emozione, sono gli oggetti divini a fondamento della Religione Pagana oggi e, dell'Orfismo e Dionisismo, degli Antichi.

Le cinque divinità menzionate, dalle cui parti ne derivano altre (per esempio: "Etere" per Nera Notte e Tempo e Ragione da Caos), possono essere pensate e vissute in modi diversi.

Come oggetti della realtà, come oggettività, come percezione soggettiva di un reale che ci circonda al di là di come lo descriviamo e pensiamo.

Questi "oggetti" rappresentano il fondamento della realtà nella quale viviamo. Il nome che attribuiamo loro è un nome "generico" per esprime un modo soggettivo di definirli a fondamento dell'esistente che da essi deriva per divenuto e trasformazione.

Le antiche religioni, prima di loro, in particolare prima di Nera Notte che la soggettività percepisce non solo come "nero", ma anche come "caos", la razionalità umana rimane smarrita perché non dispone degli strumenti, sia fisici che ideali, per definire una tale estraneità. Per questo motivo, tutto ciò che è al di fuori delle possibilità del conoscere, anche quando quell'impossibilità è classificabile come "sconosciuto", perciò indagabile, va sotto il nome di "inconoscibile".

Noi, qualunque noi, non è autorizzato a proiettare sull'inconoscibile una qualche forma e descriverla perché, qualunque forma, idea, si proietta sull'inconoscibile, altro non è che un'idea del soggetto, prodotta dal proprio desiderio, pertanto aleatoria, alla quale il soggetto, che la proietta, vuole piegare la realtà in funzione del proprio dominio sugli altri uomini.

Sull'inconoscibile si può "favoleggiare", ma quando si esce dalla "favola" per trasformare quella favola in "credenza fideistica" si violenta la realtà stessa per costringere gli uomini a mettere la "credenza fideistica" a carceriere della loro percezione umana.

Nera Notte (Notte, che io chiamo Nera Notte sia per darle una connotazione specifica sia per un mio affetto personale), come Caos, Eros, Gaia e Urano Stellato che corrispondono a "ambiente", "smarrimento della percezione soggettiva", "intento", "materia-energia" ed "emozione", sono i soggetti a fondamento della Religione Pagana.

La caratteristica originale, antica, di questi soggetti è che questi soggetti non hanno "coscienza di sé". Sono i soggetti che ad un certo punto abitano l'universo, ma non sono consapevoli del loro abitare l'universo.

Quella è l'oggettività dalla quale nasce la realtà che noi viviamo.

In questo insieme di oggetti, che concorrono alla formazione della realtà, "nascono"!

Questi cinque oggetti non sono nati perché non hanno coscienza di sé, ma esistono privi di coscienza di sé. Esistono, ma non si può dire che siano nati.

Noi, come Esseri Umani, siamo abituati a distinguere fra un oggetto consapevole ed un oggetto inconsapevole. A volte, ad un livello, tale distinzione porta Esseri Umani ad uccidere e sterminare altri Esseri Umani della propria specie negando loro coscienza e consapevolezza.

Quando ci giriamo a guardare l'immenso dal quale noi proveniamo, fatichiamo a pensare che ci fu un tempo in cui la coscienza di sé non era. Questa fatica ha indotto dei soggetti umani ad attribuire progetto e scopo a soggetti che, al contrario, non avevano né progetti né scopi: mancavano di Coscienza di sé.

Quello a Nera Notte è il secondo Inno (sempre a parte Ecate) degli Inni Orfici, ma il primo Inno è dedicato a Protirea o Prothyraia che è il "potere divino della nascita".

In sostanza, gli Inni Orfici dicono che "la necessità del venire in essere", "diventare coscienza di sé", mette in atto la prima "azione divina" che è la nascita.

La nascita, come il passaggio da uno stato di inconsapevolezza ad uno stato di consapevolezza. Questa azione divina avviene per la presenza di Nera Notte, Caos, Eros, Materia-energia ed Emozione.

Usando i nomi del Mito diventano: Nera Notte, Caos, Fanes (Fanete o Eros primordiale), Gaia (o Gea) e Urano Stellato.

Diventare "coscienza di sé" significa separare sé stessi dal "Caos" inconsapevole di cui si era parte. Separare il consapevole dall'inconsapevole. Questo significa: nascere.

—-Prima parte del commento all'Inno di Nera Notte del Tafuri—-

 

30 gennaio 2024

Il concetto sociale di uguaglianza nel Giorno Pagano Europeo della Memoria

Il Giorno Pagano della Memoria ricorda che tutti gli uomini SONO UGUALI. Ma non uguali davanti ad un'entità "superiore", ma uguali ad ogni "entità" pensata e pensabile "superiore" condividendo con questa i medesimi doveri e i medesimi diritti.

Si tratta dell'Antica Tradizione di Roma in cui gli uomini stipulavano patti con gli Dèi e gli Dèi erano tenuti a rispettare il patto stipulato.

Lo stesso vale per il "Dio dei cristiani" che i cristiani pretendono di metterlo al di sopra degli uomini e rendere impunibile la sua attività di terrore rispetto al singolo individuo.

Uguaglianza è il concetto base della Religione Pagana e il rispetto del principio di uguaglianza lo si impone a chi è socialmente "il più forte", non a chi è socialmente "più debole".

E' chi è "socialmente più forte" che deve rispettare il principio di uguaglianza rispetto a chi è "socialmente più debole", non chi è socialmente più debole rispetto a chi è socialmente più forte.

Se si impone ai più deboli di "rispettare chi è socialmente più forte" altro non fate che veicolare l'ideologia del "campi di sterminio" anche se le azioni, attraverso le quali pretendete che il più debole socialmente rispetti il più forte, possono essere solo semplici aggressioni verbali.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

29 gennaio 2024

Oggi alta pressione e nebbia

Nebbia, meravigliosa e sacra nebbia che confondi i confini delle cose.

La nebbia è meravigliosa, solo che gli uomini, quando affrontano i fenomeni naturali, dovrebbero mettere un po' più di attenzione alla nebbia che copre gli ostacoli sulla loro via.

Purtroppo ci sono nebbie che coprono molti tervelli e non vedono gli ostacoli che si frappongono nell'umana esistenza.

 

29 gennaio 2024

Ebrei e genocidio del diverso.

Scrive la Bibbia (lo prendo dalla bibbia CEI):

17 Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C'è rumore di battaglia nell'accampamento». 18 Ma rispose Mosè: "Non è il grido di chi canta: Vittoria! Non è il grido di chi canta: Disfatta! Il grido di chi canta a due cori io sento".
19 Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna. 20 Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti. 21 Mosè disse ad Aronne: «Che ti ha fatto questo popolo, perché tu l'abbia gravato di un peccato così grande?». 22 Aronne rispose: «Non si accenda l'ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è inclinato al male. 23 Mi dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato. 24 Allora io dissi: Chi ha dell'oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l'ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello».
25 Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli aveva tolto ogni freno, così da farne il ludibrio dei loro avversari. 26 Mosè si pose alla porta dell'accampamento e disse: «Chi sta con il Signore, venga da me!». Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi. 27 Gridò loro: «Dice il Signore, il Dio d'Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente».
28 I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo. 29 Allora Mosè disse: «Ricevete oggi l'investitura dal Signore; ciascuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi Egli vi accordasse una benedizione». 30 Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa».

Bibbia, Esodo 32, 17-30

In questo contesto ideologico le persone vengono educate fin dalla primissima infanzia. Vengono educate ad uccidere il diverso per compiacere il loro Dio. Può questa istruzione essere limitata dalle leggi civili, ma è questa l'ideologia ebraica che quando non è frenata dalla leggi civili fa del genocidio la manifestazione di devovione fra l'ebreo e il delirio dell'onnipotenza del suo Dio.

L'uomo è il frutto dell'educazione che riceve, fin dalla pancia della madre. Quando la violenza è il modo di risolvere i problemi pensando all'uomo "creato a immagine e somiglianza di Dio" e perciò "statico e immodificabile" solo la violenza, comunque limitata e contenuta dalle leggi civili, diventa l'idea base di chi si pensa creato.

Se non si è in grado di condannare il Dio di ebrei e cristiani per il reato di genocidio, il genocidio rimarrà il metodo usato da ebrei e cristiani per relazionarsi con gli altri che, quando non si sottomettono e sono abbastanza deboli, vanno macellati per la gloria di Dio.

 

29 gennaio 2024

Cittadini e informazione

Esiste un tipo di informazione che ha delle dinamiche proprie e non è controllabile mediante il controllo dei mezzi di informazione.

I mezzi di informazione, creando false notizie o alimentando aspettative artificiali, di fatto modificano la percezione sociale emotiva della realtà che ne hanno le persone.

Per esempio. L'informazione può diffondere la notizia su un possibile "aumento delle pensioni" per i nuovi pensionati. Gli spettatori possono far propria la notizia sul fatto che quelle pensioni aumenteranno. Si congratuleranno per le scelte del "governo" in quella direzione. Diecimila persone vanno in pensione con quelle norme, cento persone riceveranno quell'aumento mentre novemila e novecento non lo riceveranno e, magari, hanno anche delle diminuzioni dell'assegno pensionistico. Di questi novemilanovecento, seimila saranno indifferenti al contenimento della loro pensione, cento possono essere contenti mentre tremilanovecento inizieranno a "mugugnare", a "lamentarsi". In quest'ultimo caso le lamentazioni non diventano oggetto di informazione da parte dei media. TV e giornali ignoreranno quelle lamentele che, al massimo, possiamo rintracciare nei dati statistici che usciranno dopo sei mesi.

Solo che quella lamentela e quel "mugugno" incide sulla struttura emotiva di un certo numero di persone che non sono più tremilanovecento, ma trecentonovantamila (a spanne). E' come se quelle tremilanovecento persone, che si lamentano, fossero come un sasso, gettato in un lago di consenso, che inizia a formare cerchi concentrici di dissenso.

Ciò che viene alimentato non è più un "dissenso di forma", ma è un dissenso armato di emozione prodotta dalla necessità. Si tratta di un tipo di dissenso che ha una vita propria. Una propria intelligenza e una propria necessità di espansione.

Tanto più questo tipo di dissenso viene percepito nel sistema sociale e tanto maggiore sarà l'attività dell'informazione per tentare di soffocarlo creando, di fatto, uno stridere fra l'informazione e la percezione della realtà delle persone.

Tanto più è forte l'attività dell'informazione e tanto maggiore è il rifiuto individuale. Un rifiuto individuale che non si esprime mediante parole (o manifestazioni anche se qualcuno può invitare a farle) ma con azioni e scelte individuali che portano a marcare la differenza fra sé e un'informazione che viene percepita come ostile.

Questa riflessione la fermo qui.

 

29 gennaio 2024

Esopo: la prima regola consiste nel difendere il presente

Questo piccola favola di Esopo potrebbe essere applicata al momento presente.

Se non puoi vivere mentre hai una certa garanzia di fruire dei diritti Costituzionali, che ne sarà quando i diritti Costituzionali saranno cancellati?

C'è sempre qualcuno, che per sottomettere le persone, invita le persone a disarmarsi e a diventare deboli e speranzose in qualche cosa che viene alimentato nella loro immaginazione. "Vedi quanta fatica fai nel lavorare? Non è meglio rinunciare al tuo lavoro?". "Già, ma se io rinuncio al lavoro, rinuncio anche allo stipendio e io non ho altro; questa fatica mi fa sopravvivere e non ho nessuna intenzione di vivere come un accattone!"

Scrive Esopo:

I lupi mandarono ambasciatori alle pecore, offrendo loro pace perpetua, se avessero ottenuto in consegna i cani, per mandarli a morte. Le pecore, stupide, erano venute nel parere di farlo, quando un vecchio montone osservò: "Ma come mai potrò aver fiducia in voi e convivere con voi, se non mi è possibile pascolare in pace nemmeno ora che ci sono i cani a difendèrmi?".

[Esopo: I lupi, le pecore e il montone, Editore BUR, 1982, 218, pag. 245]

Esopo non dice come questa favola finisce. E' probabile che le pecore abbiano linciato il montone e abbiano finito, come avviene nell'attuale società, finito per consegnare il governo della società ai lupi che, finalmente, possono iniziare a sbranarle senza l'impiccio dei cani.

E' difficile pensare che il desiderio delle pecore di non dover più affrontare problemi sociali sia stato messo a tacere dalle parole di un vecchio montone. Quando le persone vengonoindotte a sognare gratuiti mari di "tocio" e gratuite "montagne di polenta" sono pronte a buttare nel cesso la minestra di lenticchie che con tanta fatica avevano cucinato.

 

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28 gennaio 2024

Il Tafuri, gli Inni Orfici, Prothyraia e la nascita nel Paganesimo

Il primo Inno affrontato dal Tafuri è l'Inno a Protirea o Prothyraia, il potere divino della nascita.

La nascita è un atto che esprime uno o più Dèi o la nascita è assistita da uno o più Dèi?

Nella visione cristiana il Dio è esterno all'atto. La nascita è assistita dal Dio che è un oggetto diverso dall'atto del nascere che avviene in quel momento. Il Dio non sta agendo, nascendo, con il soggetto che nasce, ma il Dio è già nato, è al di sopra del soggetto che sta nascendo, e assiste, come fosse una "levatrice divina", alla nascita del soggetto.

L'estraneazione del divino dall'azione divina dei soggetti, che agiscono, è uno degli elementi fondanti la teologia ebraica e cristiana. Tafuri la fa propria proiettandola sull'Inno a Protirea o Prothyraia.

Tafuri inizia il suo commento con una digressione relativa al profumo che gli orfici offrivano a Protirea o Prothyraia, lo storace. Lo storace è una resina profumata, usata in profumeria, e il suo fumo è leggermente assopente. Era molto usato nell'antichità e i primi a farne commercio furono i fenici.

Probabilmente, l'uso di offrire questa sorta di "incenso" a Protirea o Prothyraia era legato alla possibilità di alleviare o lenire i dolori da parto, ma è solo un'ipotesi. Il Tafuri non è interessato al dolore delle donne che partoriscono. La sua educazione cristiana lo porta a soggettivare l'idea secondo cui le donne sono condannate dal suo Dio a "partorire con dolore" e pensa che questo "partorire con dolore" sia la condizione in essere dell'umanità dalla quale non si può prescindere.

Protirea o Prothyraia è una Dea che nelle diverse culture è identificata con Ilizia, il parto, figlia di Hera e Zeus, sorella di Ebe, la giovinezza e di Ares, la contraddizione. A Roma il partorire era identificato con Giunone Lucina. Anche Artemide era considerata un divino che assiste le partorienti come ha assistito la madre Latona quando partorì Apollo. La stessa Ecate è considerata una Dèa del parto perché assiste coloro che, una volta morti, partoriscono il loro corpo luminoso.

Il Tafuri pone fin da subito il classico problema cristiano: venerare la Dèa del parto o venerare il parto come atto divino?

Nel primo caso sei indifferente ai dolori della donna, perché ci pensa il Dio che assiste al parto; nel secondo caso sei attento a ciò che succede durante il parto e metti in atto azioni affinché l'atto divino si esprima nelle migliori condizioni possibili. Nel primo caso, se la donna muore di parto è "volontà del Dio"; nel secondo caso, se la donna muore significa che avresti potuto fare qualcosa per omaggiare quel Dio e non l'hai fatto, ma potresti fare meglio. Nel primo caso si condanna la medicina perché interferisce con la volontà di Dio; nel secondo caso si sviluppa l'arte medica per partecipare al meglio all'espressione del Dio che nasce in quella situazione.

Come si venera Protirea o Prothyraia?

Partendo da queste considerazioni, anche le affermazioni devozionali nei confronti di Protirea o Prothyraia assumono un valore e una connotazione diversa a seconda del punto di vista che la persona assume nel pensare la nascita: come attività divina del venir in essere o come attività del venir in essere posseduti dal divino che assiste?

Protirea o Prothyraia viene chiamata "veneranda" "Fare oggetto di devozione religiosa, adorare." Tradotta anche come "augusta" che è un aggettivo che indica "degno di venerazione, maestoso, nobile, sacro, solenne, venerabile".

Se noi togliamo l'Inno ad Ecate, che conclude il prologo degli Inni Orfici come presentazione di Orfeo a Museo, come conclusione di un discorso e non propriamente il primo Inno, il termine "veneranda" o "augusta" è il primo aggettivo che definisce il primo concetto divino, se volete la prima divinità, degli Inni Orfici.

Il Tafuri, prendendo spunto dall'ideologia cristiana, ci dà un'interpretazione che dice:

"Veneranda: perché è venerata da molti. Dai molti nomi: poiché è invocata con differenti nomi a secondo del tipo di aiuto e delle differenze delle donne."

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.131

Per il Tafuri, Protirea o Prothyraia non è altro che "un santo del calendario cristiano" da invocare nel momento del bisogno e della sofferenza.

Il cristianesimo non concepisce che gli Dèi nascano. Per i cristiani il loro Dio "è sempre stato e sempre sarà" in una visione creazionista che sottopone la realtà ad un immaginario fantastico di immobile eternità. Ma per gli Antichi, e per i pagani moderni, gli Dèi nascono, crescono e si trasformano trasformando il mondo che abitano.

L'atto della nascita è l'atto della trasformazione della realtà dove la realtà, in cui germina il nuovo nato, di fatto, muore per ricomporsi, rinascere, in una nuova realtà che ha trasformato la realtà precedente in una nuova realtà che comprende anche il nuovo nato.

La nascita non si limita, come nella visione ideologica cristiana, a partorire un animale al servizio di Dio, ma la nascita, ogni nascita, grande o piccola che sia, è la trasformazione di una realtà in essere e quella trasformazione nega la realtà precedente per presentare una nuova e diversa realtà.

Gli Dèi nascono!

E' il concetto più rivoluzionario, del sistema religioso pagano, che possa essere introdotto in un sistema ideologico assolutistico cristiano.

Cosa implica: che gli Dèi nascono?

Implica che tutto ciò che nasce, al di là di come noi lo pensiamo, è un divino, o insieme di divini, in trasformazione e in divenire.

Tutto nasce. Questo ci dicono, fin dall'inizio, gli Inni Orfici. Tutto diviene da una trasformazione di un'esistenza precedente.

Io non sono tenuto a sapere in che cosa consisteva l'esistenza precedente, ma non sono autorizzato ad immaginare qualche cosa al di fuori del presente in cui vivo e tanto meno sono autorizzato a sottomettere il presente in cui vivo ad entità estranee e separate dal presente stesso.

Non sono autorizzato a farneticare di ontologia come giustificazione del diritto di sottomettere i nati a condizioni estranee delle necessità dei nati che, nel nostro caso, sono i nati per e nella Natura.

Tafuri non accoglie questo punto di vista e preferisce accogliere il punto di vista dell'ideologia cristiana secondo cui l'oggetto nato è proprietà delle condizioni che lo hanno generato e, quelle condizioni, sono estranee sia all'azione del nascere che al nuovo nato stesso.

Gli appellativi che seguono descrivono la nascita sia dal punto di vista del soggetto che nasce, sia dal punto di vista dell'ambiente in cui avviene la nascita: Amabile; che acceleri i parti; che hai le chiavi; che gioisci dei conviti; che assisti le partorienti; tu partecipi;

Tafuri non è in grado di vedere il parto in essere in questo. Non può vedere il desiderio di accelerare il parto; non può vedere le chiavi della vita nelle mani del neonato; non può vedere la gioia dell'accesso al mondo del nuovo nato e della donna che si sgrava. Tafuri non può percepire gli infiniti divini che partecipano alla nascita.

Dopo di che il Tafuri si dilunga sulle interpretazioni con cui Protirea o Prothyraia viene associata ad Ilizia e ad Artemide.

Scrive il Tafuri:

9. Ilizia: perché secondo la differenza delle attività è attribuita la proprietà dei nomi e perché secondo gli astronomi questa divinità è lunare.
Selene è signora del movimento.
Nelle gravi; difficili perché le donne quando partoriscono ricevono affanni.
Nelle necessità: perché tutte quante le cose sono sottomesse alla Necessità, soprattutto la donna in quanto è essere vivente imperfetto. E, infatti, l'uomo che è essere libero ha più possibilità di sottrarsi al destino.

12. Artemide Ilizia: poiché sotto Selene molte sono le dee Artemidi, per definire, appunto, la differenza, dice Artemide Ilizia, cioè tu e non un'altra delle tante Artemidi.
Artemide deriva da "irrigare": perché vengono chiamate Artemide quelle fra le divinità lunari che sembrano agire con umidità in questo mondo terrestre.

14. Salva: non perché l'inno e la preghiera si riferiscono ai beni della fortuna o del corpo, ma perché, essendo per le cose dell'animo, in secondo luogo riguardano anche tutti i beni di fortuna e ogni salvezza e buona sorte del corpo.
Salvatrice: perché la natura della divinità riguarda la salvezza e se mai altra cosa accade, questo accade non secondo la disposizione della natura divina, ma secondo il mutamento degli opposti.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.133-135

Si è sempre voluto associare la ciclicità delle mestruazioni delle donne ai cicli lunari, si associano le similitudini e si ignorano le diversità. Le mestruazioni seguono il ciclo di tensione accumulo carica e scarica delle necessità di un organismo i cicli lunari sembrano associati al medesimo ciclo.

Ilizia è figlia di Hera e Zeus, cioè dell'Atmosfera e della Natura perché i nati respirano Zeus e alimentano la coscienza e la consapevolezza della Natura. Ilizia è la qualità divina della nascita che si trasforma a seconda delle condizioni. La nascita per scissione è Ilizia. Ma anche tutti gli altri sistemi di nascita sono Ilizia. Tutti quei sistemi riproduttivi inventati dagli organismi per espandersi nel mondo in cui sono venuti in essere, sono Ilizia.

Sono nascite che hanno preceduto i bisessuati. Ilizia è figlia della Natura, Hera, e prima che Zeus e Latona generassero i bisessuati (Artemide e Apollo), Ilizia manifestava sé stessa in altri modi. Come ci dice la scienza moderna (e io mi limito a riprodurre un piccolo elenco), Ilizia si esprimeva come: Gemmazione o paratomia; frammentazione o architomia: ormogoni: sclerozii: propaguli: talee, margotte, bulbilli e gemme avventizie; sporulazione: sporogonia: poliembrionia: amplificazione larvale ecc.

Poi, Zeus e Latona generano i bisessuati nonostante l'opposizione di Hera, la Natura, che vede nei bisessuati nuove condizioni alle quali è costretta ad adattarsi. Artemide, il principio femminile della vita, che è il fondamento della vita stessa (come Natura), aiuta Latona a partorire il principio maschile che, alla quantità della vita, principio femminile, introdurrà la perturbazione di una qualità che costringerà la quantità a modificarsi adattandosi alle nuove qualità che ne perturbano la stabilità degli adattamenti.

Artemide aiuta Latona a partorire Apollo rispondendo alla necessità di trasformazione del presente. Per il cristiano "tutto è sottomesso a necessità" e necessità è volere del suo Dio. Per un Pagano ogni coscienza esistente, qualunque sia la sua natura, esprime la sua "necessità di esistenza e di espansione". Sono due modi di pensare opposti che non consentono nessuna mediazione. Tafuri assume l'idea cristiana, gli Inni Orfici esprimono un'idea religiosa estranea al cristianesimo.

A differenza di ciò che sostiene cristianamente Tafuri, non esiste il destino. Ogni soggetto viene in essere date le condizioni oggettive che gli consentono di venire in essere. Quelle condizioni determinano la qualità della sua vita, ma in quella qualità ogni Essere ha delle possibilità di scelta e, attraverso le scelte fra opzioni diverse, determina il proprio destino: si fa Zeus che fagocita Meti! Può aprire le porte dell'infinito o può chiuderle: sua è la scelta, come risultante della sequenza delle sue scelte nella sua vita.

Anche il significato di salvezza viene dal Tafuri significato nei termini cristiani. Salvezza, in quest'Inno, significa "riuscire a nascere". La mortalità dei bambini, al momento del parto, e le donne morte per parto, erano molti e molte. La salvezza era "salvare l'inizio" dell'esistenza. L'inizio di quel percorso che porta il nato a diventare un Dio.

 

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27 gennaio 2024

L'origine ideologica dell'odio religioso

L'origine dell'odio religioso sta nell'odio del Dio di ebrei e cristiani contro gli uomini e contro la loro capacità di costruire la loro vita. Un odio che il Dio di ebrei e cristiani deve soddisfare a tutti i costi.

Proviamo a leggere Genesi 11:

5 Ma il Dio padrone scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. 6 Il Dio padrone disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. 7 Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". 8 Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. 9 Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

Genesi 11, 5-9

Non è forse la stessa tecnica usata dai cristiani in Africa col colonialismo? Non è forse la stessa tecnica usata dagli ebrei con i Palestinesi?

Li ha macellati disperdendoli. Io non ho mai visto un religioso cristiano o un religioso ebreo condannare il suo Dio che indica nella violenza il suo metodo di dominio dell'uomo sull'uomo.

Li ho sempre visti giustificare il genocidio di Dio per consentire genocidi umani in nome del loro Dio.

Se non sai combattere l'ideologia della violenza imposta dal Dio cristiano, ti stai facendo complice dell'ideologia della violenza in ogni contesto sociale.

 

27 gennaio 2024

Quando un giudice vuole analizzare i fatti

Scrive il Giudice del Tribunale di Venezia bocciando le affermazioni del Giudice di Pace di San Donà:

In termini poi di mera verosimiglianza, criterio debole di valutazione quanto si vuole che può però legittimamente alimentare il dubbio in difetto di prove certe sulla precisa dinamica dell'accaduto, in particolare su chi abbia iniziato il litigio aggredendo l'altro e in che modo, appare strano che il Simeoni, come sostiene il Prosperi, abbia intenzionalmente usato la propria macchina fotografica come corpo contundente, col rischio di danneggiarla, per di più nei confronti di una persona che imbracciava un fucile e, a quanto riferito dallo stesso denunciante, aveva al seguito il proprio cane.
E appare più simile al vero che sia stata proprio la macchina fotografica e le foto che il Simeoni stava a un certo punto scattando per documentare quanto stava accadendo, in particolare allo scopo di poter successivamente denunciare il cacciatore con il quale era già venuto a verbale diverbio, a provocare la reazione di quest'ultimo, compresa la colluttazione tra i due e la caduta nel fosso.

---fine citazione---

Il Giudice, nell'analizzare le dichiarazioni del procedimento penale di San Donà trova logico e assolutamente coerente le mie dichiarazioni mentre, al contrario trova inverosimili le dichiarazioni del Prosperi che mi aveva aggredito e che pretendeva di rigirare la questione. Questo giudice ha un po' di esperienza sulle dinamiche dell'uso pretestuoso delle controquerele come strumenti di minaccia e di ricatto nei confronti delle persone offese.

 

27 gennaio 2024

Le ragioni nostre e le ragioni di altri

Viviamo in un mondo pieno di conflitti generati perché non si vogliono conoscere e soddisfare le ragioni dell'altro in base al principio di uguaglianza. Si vuole che l'altro si sottometta. Si vuole che soffra dove l'unica gioia che rimane al macellaio è bearsi della sofferenza di altre persone che ritiene più deboli e prive di diritti religiosi.

Noi ribadiamo il diritto della libertà dell'uomo, in quanto uomo, non in quanto suprematista per razza o religione.

I principi sacri del Paganesimo sono i principi della libertà dell'uomo in sé, non appartiene alla Religione Pagana il concetto di "libertà di far del male alle persone".

 

27 gennaio 2024

Giorno Pagano Europeo della Memoria

Giorno Pagano Europeo della Memoria

Tutte le informazioni sul Giorno Pagano Europeo della Memoria le potete trovare su questo sito web.

Questa è la diciottesima celebrazione del Giorno Pagano Europeo della Memoria che celebra le tensioni di libertà delle persone contro l'oscurantismo dell'assolutismo e le violenze di cristiani, ebrei, musulmani, buddisti e induisti contro la libertà religiosa dell'uomo. Di ogni singolo uomo, in ogni epoca storica che la memoria ha potuto registrare.

 

27 gennaio 2024

Visite dall'India sulle pagine web

Da qualche mese sui siti web della Religione Pagana hanno iniziato ad arrivare anche visite dall'India con una certa, sia pur minimale ma costante, frequenza.

Non sono molte visite, si tratta di circa 60 pagine al mese aperte da una a tre volte al giorno.

Per i siti della Religione Pagana è un fenomeno abbastanza nuovo da osservare con curiosità. L'integralismo religioso, qualunque sia la rappresentazione assolutista con cui veicola l'assolutismo, tende sempre ad appiattire sulle proprie necessità le esigenze delle persone ignorando che le persone sono un coacervo di desideri e di bisogni che cercano veicolazione nelle condizioni soffocanti dell'assolutismo integralista religioso qualunque sia la sua rappresentazione.

Le stesse tensioni di necessità di libertà individuale per la gestione del proprio corpo la ritroviamo in ambiente cristiano, in ambiente musulmano, in ambiente ebreo, in ambiente buddista e in ambiente induista. Si tratta sempre di integralismo religioso che reprime l'uomo e che si organizza contro altri integralismi per giustificare guerre ed omicidi in nome del loro Dio o del loro Karma.

Anche questo è un fenomeno da osservare. Il mondo cambia, magari lentamente e non sempre per il meglio, ma cambia e di questo dobbiamo prendere consapevolezza.

 

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26 gennaio 2024

Gli intendimenti di una persona e le possibilità

Io posso, e voglio, costruire la Religione Pagana, ma io, come Stregone, non sono superman, sono solo un uomo che è passato tra i fuochi dell'esistenza. I fuochi hanno la capacità di lasciar passare i coraggiosi, ma non per questo si astengono dal bruciare la pelle e dal lasciare ferite profonde nelle emozioni.

 

26 gennaio 2024

I cacciatori cristiani picchiano i Pagani per aggredire i luoghi sacri

Questa mattina sono stato a Venezia a prendere la motivazione della sentenza con cui il Giudice Ciampaglia in giudizio d'appello rigettava quell'obbrobrio di sentenza con cui il Giudice di Pace di San Donà mi condannava.

Il giudice non si è limitato all'assoluzione, ma l'ha motivata sottolineando le incapacità giuridica del giudice di Pace di San Donà con una motivazione che dovrebbe essere usata metodo per censurare giudizi di natura tautologica che nulla hanno a che vedere con la logica del processo penale.

Il cacciatore che mi ha aggredito pretendendo che io non usassi la proprietà privata per i riti religiosi perché lui ne voleva la disponibilità per la sua azione di caccia, dopo avermi aggredito, affinché io ritirassi la denuncia fatta nei suoi confronti, ha preteso di denunciarmi affermando che io l'avevo aggredito. Il giudice di pace di San Donà mi aveva condannato dopo avermi costretto a subire 6 anni di ricatti mentre, al contrario, la mia denuncia procedeva molto lentamente per via ordinaria.

Ricorrevo in appello e oggi ho la sentenza d'appello che mi assolve senza se e senza ma e che fra l'altro recita:

"Il Giudice di Pace di S. Donà non ha però fatto buon governo della prova, prova che nel processo accusatorio disegnato dal legislatore del 1989 e poi. successivamente integrato in termini di Rules Probatorie, non può risolversi nell'affermazione di aver raggiunto una convinzione di colpevolezza dell'imputato sulla base della, del tutto generica e non analitica, "valutazione complessiva degli elementi probatori". In violazione di un consolidato caveat giurisprudenziale, non è stata sottoposta a un controllo particolarmente rigoroso la testimonianza della persona offesa che, essendo parte civile costituita, ha un proprio interesse in causa, e non è, dunque, un teste neutrale, mentre risulta del tutto pretermessa la regola probatoria di diritto positivo che impone al giudice di enunciare anche le ragioni per le quali ritiene non attendibili le prove contrarie che corroborano la versione difensiva (vedi art. 543 c.p.p.)."

Il che significa che "il delinquente" che mi ha aggredito non è stato adeguatamente sottoposto ad un giusto esame, per pavidità di un avvocato (o per avidità), che non ha voluto mettere in luce le contraddizioni di chi mi accusava nonostante la testimonianza verbale fosse in palese contraddizione con quanto denunciato nei miei confronti.

La pavidità dell'avvocato, che allora mi avrebbe dovuto difendere (poi cambiai avvocato), nonostante fosse stato pagato, ha permesso al mio accusatore di evitare di essere sottoposto ad esame per le contraddizioni che aveva espresso fra denuncia e testimonianza.

Il giudice di Pace, dice il giudice del ricorso, avrebbe dovuto anche enunciare le ragioni per le quali ritiene non attendibili le prove che la difesa (io) ho fornito nel corso del dibattimento. Cosa che il Giudice di Pace di San Donà non ha fatto. Mi chiedo: che credibilità può avere questo giudice ora che "il diritto imporrebbe al giudice di enunciare anche le ragioni per le quali ritiene non attendibili le prove contrarie che corroborano la versione difensiva". E il giudice di San Donà non l'ha fatto preferendo un aleatorio discorso tautologico (in parole più spiccie, delirante e farneticante).

Ci sono molte altre cose da dire su questa sentenza, ma per ora, bastano gueste che servono a capire quanta sofferenza subiscono i cittadini quando le norme di procedura penale non sono perfettamente rispettate.

 

26 gennaio 2024

Chi fa l'agguato ai turisti a Venezia

Venite a Venezia, i gabbiani vi stanno aspettando e non tutti hanno un pecco e due ali per prendervi il panino dalle mani. Guardatevi dai gabbiani, ma guardatevi anche dai commercianti.

 

26 gennaio 2024

Raccolsero i mattoni, ma i costruttori di macerie erano più forti

E dopo la costruzione delle macerie, si raccolsero i mattoni che ancora non erano rotti.

Li si raccolse uno ad uno mettendoli uno sopra l'altro in buon ordine.

Si estraevano i mattoni uno alla volta, li si pulivano dalla polvere e si spostava la polvere di un mondo che era rovinato su sé stesso.

Con questi mattoni saranno costruite altre case. Nuove case. Case che avrebbero riparato i sopravvissuti dalla costruzione delle macerie.

Erano contenti i sopravvissuti. Recuperavano i mattoni che ancora erano intatti. Li ammucchiavano.

E dopo mesi e mesi in cui avevano frugato nella polvere delle macerie, arrivò un carro armato, schiacciò la pila di mattoni che avevano accumulato.

Altra polvere si levò.

Alle macerie sommarono altre macerie. Dopo la costruzione delle macerie rimasero solo macerie.

 

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25 gennaio 2024

Il Tafuri, gli Inni Orfici e Prothyraia
(una prima considerazione)

Il primo Inno affrontato dal Tafuri è l'Inno a Protirea o Prothyraia, il potere divino della nascita.

La nascita è un atto che esprime uno o più Dèi o la nascita è assistita da uno o più Dèi?

Nella visione cristiana il Dio è esterno all'atto. La nascita è assistita dal Dio che è un oggetto diverso dall'atto del nascere che avviene in quel momento. Il Dio non sta agendo, nascendo, con il soggetto che nasce, ma il Dio è già nato, è al di sopra del soggetto che sta nascendo, e assiste, come fosse una "levatrice divina", alla nascita del soggetto.

L'estraneazione del divino dall'azione divina dei soggetti che agiscono è uno degli elementi fondanti la teologia ebraica e cristiana. Tafuri la fa propria proiettandola sull'Inno a Protirea o Prothyraia.

Tafuri inizia il suo commento con una digressione relativa al profumo che gli orfici offrivano a Protirea o Prothyraia, lo storace. Lo storace è una resina profumata, usata in profumeria, e il suo fumo è leggermente assopente. Era molto usato nell'antichità e i primi a farne commercio furono i fenici.

Probabilmente, l'uso di offrire questa sorta di "incenso" a Protirea o Prothyraia era legato alla possibilità di alleviare o lenire i dolori da parto, ma è solo un'ipotesi. Il Tafuri non è interessato al dolore delle donne che partoriscono. La sua educazione cristiana lo porta a soggettivare l'idea secondo cui le donne sono condannate dal suo Dio a "partorire con dolore" e pensa che questo "partorire con dolore" sia la condizione in essere dell'umanità dalla quale non si può prescindere.

 

25 gennaio 2024

Nascere come emozione

Quando una persona nasce, vive le emozioni del mondo, ma il mondo sociale picchia con tanta forza e tanta violenza sulla percezione del neonato che un po' alla volta questi abbandoneranno la percezione emotiva per adeguarsi alle aspettative di chi bastona le loro emozioni.

Molti dei conflitti sociali, che coinvolgono motivazioni psicologiche, sono generati da questo conflitto. La ragione non riesce mai ad avere l'assoluto controllo delle emozioni e le emozioni, represse e circoscritte, spesso spezzano il controllo della ragione provocando disagi e conflitti.

Il linguaggio emotivo si spegne e il linguaggio verbale invade tutta la coscienza dell'individuo. Il conflitto spesso si genera fra "conoscenza esistenziale" e "conoscenza scientifica". Mentre la "conoscenza esistenziale", al di là che acceda alla coscienza o meno, è uno sviluppo costante e lineare all'interno della specie, la "conoscenza scientifica dipende dal grado di descrizione del mondo e dei suoi fenomeni che ne viene fatto nelle diverse epoche e nelle diverse culture.

Per contro, l'"ignoranza esistenziale" è cosa diversa dall'"ignoranza scientifica". Può esistere "ignoranza esistenziale" in presenza di "conoscenza scientifica", ma necessariamente la "conoscenza esistenziale" svilupperà sempre nel soggetto la necessità dello sviluppo della propria "conoscenza scientifica" al di là di come questa è interpretata nelle varie culture o nelle varie epoche storiche.

 

25 gennaio 2024

Emozioni e ambiente emotivo

Tutti vivono di emozioni.

Ogni persona esprime le proprie emozioni.

Ogni emozione esprime la propria persona.

A volte l'emozione è la persona.

A volte l'emozione della persona non è data dalla persona che si emoziona, ma è l'emozione che si fa persona, anche quando è estranea alla persona, essendo emozione espressa da un ambiente che si fa quella persona.

Quando l'emozione "dell'ambiente" si fa persona (si direbbe che si esprime attraverso quella persona), quella persona diventa ambiente. La percezione soggettiva di quella persona si adatta alle necessità di espressione dell'emozione che, proveniente dall'ambiente, si esprime attraverso lei. La percezione soggettiva passa in secondo piano e le emozioni soggettive si fondono con le emozioni provenienti dall'ambiente.

Quel soggetto diventa ambiente. Agisce per le necessità dell'ambiente, vive, gode, respira, esulta, soffre non per ciò ciò che accade a lui personalmente, ma per ciò che accade all'ambiente di cui ha soggettivato le emozioni.

Quella persona diventa estranea all'ambiente sociale, un divergente.

La percezione, che le persone circoscrivono alla propria persona, non è in grado di comprendere la percezione di una persona estranea alla persona stessa e deve, necessariamente e spesso con la violenza, riportare la percezione della persona divergente, nell'ambito della sua soggettività.

In altre parole, si parla di repressione!

Molte persone pensano che soggettivare le emozioni di un ambiente, sostituendole alla propria percezione soggettiva, dia potere, ma è una forma di potere che non paga socialmente ma che pretende un grande impegno per consentire all'individuo di sopravvivere con quella percezione nella società in cui vive.

Io questo lo raccontavo alle persone 25 anni fa, molti di loro sognavano i superpoteri delle "streghe" e degli "stregoni", ma non erano in grado di "pagarne il prezzo" e quando il prezzo si presentava loro, le loro idee, imposte mediante l'educazione cristiana, riprendevano il controllo della loro percezione perché, in fondo, loro erano creati da Dio.

Solo che il mondo cambia continuamente e se vuoi conoscere il futuro che si presenta devi vivere nelle emozioni del mondo annullando la forma e le aspettative razionali perché passato, presente e futuro non sono scritti nella forma, ma sono scritti nelle emozioni del mondo.

 

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24 gennaio 2024

Gli Inni Orfici e il loro periodo storico

Quando furono scritti gli Inni Orfici?

La datazione degli scritti, secondo gli "studiosi", andrebbe dal II secolo a.c. al V secolo d.c.

Molte di queste ipotesi si basano su una presunta autorità della filosofia rispetto al sistema religioso. Negli Inni Orfici si trovano tracce del pensiero stoico e del pensiero neoplatonico.

Gli studiosi non hanno capovolto le priorità dove, per esempio, si può ipotizzare che il sistema religioso, che dette origine agli Inni, sia la struttura base da cui si è sviluppata la filosofia stoica e la filosofia platonica prima e neoplatonica poi come momento eretico nei confronti all'insieme religioso che si è difeso, da queste eresie, generando una sorta di ricapitolazione negli Inni Orfici.

Sta di fatto che negli Inni Orfici manca il riferimento all'anima, manca il riferimento alla reincarnazione, manca il riferimento ad un imperatore o a qualche autorità che andava di moda in quel tempo e che dominava, con la sua presenza, il mondo religioso.

Negli Inni Orfici è assente il concetto del "Dio che possiede gli uomini" come un'autorità assoluta e la presenza di Dioniso, come figura centrale, non è la presenza del "Dio padrone e dominatore", ma è il modello dell'uomo che si trasforma nella sua esistenza.

L'analisi linguistica colloca gli Inni poco prima del tempo di Proclo e il linguaggio poetico potrebbe essere di quei tempi. Alcuni pensano chi gli Inni potrebbero essere stati scritti in occasione della ricostruzione del santuario di Pergamo nel II secolo d. c.

In ogni caso, gli Inni Orfici appaiono una sorta di riepilogo della visione religiosa dell'Orfismo e del Dionisismo in un periodo storico in cui altre forze religiose e altre eresie stavano tentando di impossessarsi della società civile. E' come se qualcuno avesse avuto l'esigenza di ricapitolare la propria relazione con gli Dèi e dare un ordine al complesso delle idee religiose che caratterizzavano il suo tempo e la sua pratica religiosa.

Termini come "pregare" o "vieni benevola ai sacri riti" o, ancora "Vieni Dea beata" o, ancora, "beata santa accresci ..." Sono termini "devozionali che si allontanano dagli Inni Omerici. Termini come questi possono essere usati solo se un "concetto di sottomissione e dipendenza" stava diventando centrale nelle relazioni fra gli uomini e gli Dèi scalzando altre relazioni come quella dell'evocazione nel menadismo.

Per gli Inni Orfici non ci si chiede quanto siano antichi, ma quanto siano funzionali e come e per cosa siano funzionali nell'alimentare la percezione religiosa delle persone rispetto agli oggetti del mondo.

Noi sappiamo che la pratica religiosa dionisiaca e orfica era presente prima del VI secolo a.c. come sappiamo che Esiodo ed Omero erano attorno all'VIII secolo a.c. Possiamo supporre che nel corso di oltre un millennio ci siano state molte interpretazioni del divino articolando e diversificando sia il Mito che gli intenti del Mito. Lo sviluppo di quel divino, in molti casi tendeva ad espandersi e in altri casi a contrarsi fino a diventare dal IV secolo a.c. il nemico di una filosofia del delirio, chiamatela pure "ontologica", che aveva il solo scopo di distruggere il sentimento religioso in nome del dominio assoluto dell'uomo sull'uomo.

Quello che io devo appurare è questo: gli Inni Orfici definiscono la sottomissione degli uomini agli Dèi o sono una via "iniziatica" che mette sullo stesso piano uomini e Dèi?

Nel primo caso verrebbero rifiutati in quanto contrasterebbero con la Religione Pagana, nel secondo caso vengono accolti come una delle strategie di adattamento soggettivo degli antichi alle variabili oggettive che si manifestavano nel loro tempo e possono essere interpretati adattandoli al tempo presente.

 

24 gennaio 2024

 

 

24 gennaio 2024

Inno orfico a Dioniso Licnite

Inno orfico a Dioniso Licnite

  Inno orfico a Dioniso Licnite

Con queste preghiere invoco Dioniso Licnite,
di Nisa fiorente, desiderato, Bacco gioioso,
amabile germoglio delle Ninfe e di Afrodite dalla bella corona,
che attraverso i boschi una volta muovevi passi di danza
con le Ninfe "graziose", spinto dai deliri,
e condotto secondo i voleri di Zeus alla magnifica Persefoneia
fosti allevato timore per gli dei immortali.
Vieni benevolo, beato, e accetta i graditi sacrifici.

da Inni Orfici ed Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Perché Dioniso Licnite? Perché si evoca Dioniso che sta nella culla? Liknon significa culla, anche se il termine come cesta era adibito anche per altri usi!

--continua al link---

 

24 gennaio 2024

La libertà dell'altro garantisce la mia libertà

Se qualcuno ritiene che ci sia un qualche diritto di qualcuno a commettere genocidio, sappia che lui, proprio lui, prima o poi, non è quello che mette in atto il genocidio, ma è colui che subisce e subirà il genocidio.

 

24 gennaio 2024

Un giorno anch'io

Un giorno anch'io potrò chiudere le mie orecche alle voci del mondo.
Un giorno anch'io potrò separarmi dal dolore di un mondo senza prospettive
Un giorno, spero, un giorno prima che l'indifferenza mi assalga
Un giorno prima che mi assalga il disprezzo per gli indifferenti.
Un giorno prima di essere costretto ad augurare agli indifferenti la sofferenza più atroce che possono immaginare.
Un giorno prima, un giorno prima è sufficiente.

 

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23 gennaio 2024

 

 

23 gennaio 2024

Carta Europea dei Diritti dell'Uomo

Davanti alla pretesa di legittimare la pratica del genocidio e la pretesa di incarcerare nei campi di concentramento persone è necessario riprendere il discorso su quali sono i principi sociali dell'Europa.

Vedo questi principi traditi, ogni giorno, per interessi o per prospettiva di interessi, da criminali che sventolano il crocifisso costringendo altre persone a rispondere ai crimini con altri crimini in una spirale di violenza che appare senza fine e che ogni giorno inghiotte un numero sempre maggiore di persone e di territori devastati.

Ci si crede furbi mentre si tifa per qualcuno che stermina i più deboli. O si crede di essere furbi quando si massacrano i giornalisti perché non testimonino degli stupri che gli ebrei fanno a Gaza mentre macellano i bambini "pensandosi beati mentre sbattono la loro testa sulle rocce". Ma ciò che sta morendo, in quello e negli altri massacri (come il genocidio in Iraq ad opera dei cristiani, il genocidio in Libia ad opera dei cristiani francesi e USA, il genocidio in Siria ad opera dell'Isis ecc. con tutti gli strascichi del colonialismo) è l'Europa.

Sono i principi sociali che hanno fondato l'Europa ad essere traditi. Un'Europa che va verso il fondamentalismo religioso legittimando la violenza dell'uomo sull'uomo.

E' bene ricordare che i principi occidentali, scritti sulla carta dei diritti, che legittimano ogni Stato dell'Unione Europea sono questi, e non quelli del diritto del Macellaio di Sodoma e Gomorra:

CAPO I DIGNITA'

Articolo 1 - Dignità umana

La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata.

Articolo 2 Diritto alla vita

1. Ogni individuo ha diritto alla vita.

2. Nessuno può essere condannato alla pena di morte, né giustiziato.

Articolo 3 Diritto all'integrità della persona

1. Ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica.

2. Nell'ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati:

o il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge
o il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle persone
o il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro
o il divieto della clonazione riproduttiva degli esseri umani.

Articolo 4 Proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti

Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti inumani o degradanti.

Articolo 5 Proibizione della schiavitù e del lavoro forzato

1. Nessuno può essere tenuto in condizioni di schiavitù o di servitù.
2. Nessuno può essere costretto a compiere un lavoro forzato o obbligatorio.
3. è proibita la tratta degli esseri umani.

--fine capo 1 dei diritti dell'uomo dell'Unione Europea ----

Questo è il Capo 1 della dignità dell'uomo.

Questa pagina web la feci 20 anni fa, circa.

Adesso Google e i motori di ricerca me l'hanno seppellita preferendo mettere in evidenza le "interpretazioni" in quel gioco che mette in evidenza il disprezzo degli uomini in nome di assolutismi e sovranismi che calpestano ogni dignità. Certo, oggi tocca a loro, e domani?

 

23 gennaio 2024

Strategie di guerra. coinvolgimento, nemico reale e nemico apparente

Ho l'impressione che stiano facendo di tutto per coinvolgere l'Iran nella guerra con Israele. Lo sterminio del Palestinesi ha questo scopo, e null'altro. Allargare il conflitto bombardando la Siria, il Libano e l'Iraq in appoggio all'Isis.

Stanno giocando sui sentimenti di solidarietà nel mondo arabo dove affaristi e cinici stanno ad osservare il genocidio sperando che siano altri Stati a sacrificarsi in una guerra contro Israele e gli USA.

Il nemico che Israele vuole distruggere è l'Europa e per farlo deve annientare la circolazione delle merci immiserendo le popolazioni con cui l'Europa intratteneva rapporti economici.

Israele continuerà a sterminare i Palestinesi in nome del Grande Israele; i suoi alleati della destra integralista in Europa appoggeranno il genocidio dei palestinesi accusando, chi non condivide il diritto di Israele di sterminare uomini donne e bambini Palestinesi, di Antisionismo!

Il Sionismo è diventato la legittimazione dello sterminio e chi è contro lo sterminio viene etichettato come antisionista, guarda caso, dalle stesse parti politiche che parteciparono attivamente allo sterminio degli ebrei, dei Rom, degli omosessuali e dei nemici politici.

La propaganda è un'arte, Hitler insegna. E qualcuno ha capito!

 

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22 gennaio 2024

I finti "pagani" e l'ideologia nazista

Quando ho iniziato il percorso Pagano, nel 1980, non sapevo (proprio per mancanza di conoscenza) che forme "immaginifiche" di Paganesimo erano usate da ideologie fasciste e naziste per mascherare il proprio nazismo e il proprio fascismo facendolo apparire come una forma ideologica fra il "tradizionale" e l'esaltazione di super-uomini che macellavano altri popoli per un diritto di supremazia.

Ingenuamente pensavo che la cultura pagana fosse generalizzata e che la contrapposizione fra "mutamento del presente" e "verità del presente", che inchioda gli uomini in una visione statica dell'esistenza, fosse un patrimonio di consapevolezza comune dei pagani al di là delle diversità con cui si presentava il Paganesimo.

Pensavo alla buonafede delle persone che si definivano "pagani diversi da me" e anche quando venivo aggredito e insultato, tendevo a giustificarli pensando che non avessero capito i termini della questione Pagana.

Invece è chiaro, come maturato in questi ultimi anni, che mi sbagliavo!

Si tratta di fondamentalisti cristiani del super-uomo, del super Gesù che, vergognandosi di chiamarsi "cristiani", si facevano e si fanno chiamare "pagani" per nascondere l'assolutismo biblico di cui sono portatori.

Nemmeno i vertici cattolici, oggi come oggi, fanno "guerra sociale" ai musulmani, ma costoro provvedono ad aggredirli socialmente in nome della civiltà occidentale che identificano con il crocifisso e non con le trasformazioni che la società ha avuto proprio contro l'ideologia del crocifisso.

Non si mettono in divisa militare e fanno il passo dell'oca, ma si vestono da antichi celti o antichi veneti fingendo di fare "riti pagani" in una visione razzista, assolutista e separatista della società italiana. Quante volte Bosio e altri si sono messi i corni in testa spacciandosi per Celti? O Bossi andare a prendere l'ampolla dell'acqua del Po in nome di un assolutismo separatista da "super-Italia" contro il resto dell'Italia? Contro una "Roma ladrona".

E l'assolutismo dell'indipendentismo Veneto non si è nascosto forse dietro "presunto paganesimo" in nome di quella "razza padrona" che si identifica con la "razza ariana" o di "popolo eletto" o, ancora, di "popolo di Dio" mentre sventolava la bandiera del pederasta san Marco (è lui che scrive di un Gesù col bambino nudo) per offendere non solo i cittadini Veneti, ma l'intera Italia?

Dal punto di vista dell'ideale religioso non hanno prodotto nulla perché nulla potevano produrre in quanto, ogni loro produzione altro non sarebbe stata che rifacimento di tesi della bibbia e dei vangeli riscritti in una diversa forma per farsi apparire diversi da ebrei e cristiani.

La conoscenza e il conoscere si costruiscono anche affrontando le illusioni.

Ora, quando mi guardo attorno vedo ancora personaggi che presentano sé stessi. Personaggi che si fanno chiamare "pagani" e che vanno farneticando: "In verità in verità ti dico..."; non presentano nessuna idea, nessuna argomentazione ideale, ma spesso si presentano con una serie di foto evitando di definire i contenuti del loro pensiero religioso.

Dopo oltre quaranta anni di lavoro sto assistendo a questa miseria che si è svelata ai miei occhi un po' alla volta.

Io non traffico in carne umana, non cerco adepti.

Io parlo di idee attraverso le quali l'uomo guarda e abita il mondo in cui vive.

Non antepongo la mia persona alle mie idee religiose, ma metto la mia persona al servizio delle idee religiose.

E, sinceramente, trovo squallidi e miserevoli quei nazisti che si vestono da antichi celti, antichi romani e antichi veneti per mascherare il loro passo dell'oca o la loro supremazia di razza.

 

22 gennaio 2024

Inno orfico a Dioniso Bassareo Trieterico

Inno orfico a Dioniso Bassareo Trieterico

Vieni beato Dioniso, nato dal fuoco, con la fronte di toro,
Bassaro e Baccheo, dai molti nomi, onnipotente,
che ti rallegri delle spade e del sangue e delle sante Menadi,
gridando evoé sull'Olimpo, Bacco folle, dal suono rimbombante,
con il tirso come lancia, dall'ira profonda, onorato da tutti gli dei
e dagli uomini mortali, quanti abitano la terra:
vieni, beato, danzante, portando molta gioia a tutti.

da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Questo inno è dedicato a Dioniso Bassareo Trieterico ed inizia una serie di Inni che celebrano gli aspetti divini di Dioniso.

Il termine "trieterico" ha fatto discutere gli "studiosi" che non erano in grado di capire perché venisse chiamato "trieterico" quando i riti in onore di Dioniso venivano celebrati ogni due anni.

---continua al link--

 

22 gennaio 2024

Riflessione sull'arroganza

L'arroganza è una sorta di barriera psichica che si frappone fra ciò che l'individuo è e ciò che l'individuo potrebbe essere facendo, di ciò che l'individuo è, l'essere perfettissimo creato da Dio. L'arroganza manifesta, in tutte le sue azioni esteriori, supponenza e superiorità rispetto ad una situazione oggettiva che lo impaurisce e dalla quale vuole separarsi nascondendosi in un cielo emotivo circoscritto in sé stesso.

 

22 gennaio 2024

Prevaricazione e percezione

Esiste una volontà violenta, messa in essere da molti, per garantirsi diritti che spesso sono solo un disperato elemosinare nel presente.

Quell'elemosinare viene percepito come atti criminali da chi li subisce e percepiti come irrilevanti da chi non li subisce che, quando deve emettere un giudizio, finisce con l'essere complice degli elemosinatori falliti.

 

22 gennaio 2024

Corte di Cassazione e saluto fascista

Sembra che la sentenza della Corte di Cassazione sia ambigua e non condanni le manifestazioni fasciste, ma lascia ampio spazio per la reiterazione dell'ideologia assolutista con finalità di eversione dell'ordine democratico.

Sembra che i giudici si riservino di perseguire quando ci sarà il pericolo concreto. Cioè quando, cominceranno a costruire i campi di sterminio. Fintanto che si chiamano fratelli dell'itaglietta i giudici non sanno distinguere fascisti da non fascisti perché mancano di preparazione ideologica.

Poi i giudici non si lamentino se i fratelli dell'itaglietta, che non si chiamano partito fascista, taglieranno l'indipendenza della magistratura, in fondo, era solo un saluto!

 

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21 gennaio 2024

Come Tafuri interpreta l'Inno Orfico ad Ecate

Proviamo a vedere come il Tafuri interpreta Ecate che, posta all'inizio degli Inni Orfici in continuazione con l'introduzione di "Orfeo a Museo", sembra un Inno a sé, staccato da ogni altro Inno Orfico.

Per Tafuri la forma materiale è la forma di giudizio. Il fatto che gli antichi indicavano Ecate come protettice delle strade; le strade materiali sono il riferimento del Tafuri. Avendo il Tafuri la concezione che l'uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio e che, pertanto, non si può trasformare percorrendo un cammino di mutazione perché nulla può modificare la creazione di Dio, può concepire solo l'esistenza di strade materiali e non di percorsi divini che Ecate protegge.

Nei crocicchi delle strade c'erano delle edicole dedicate a Ecate e in queste edicole veniva lasciato del cibo per i viandanti bisognosi. Veniva chiamato "il pasto di Ecate". La vita degli Esseri della Natura è una strada che porta dalla nascita del corpo fisico alla morte del corpo fisico. Una strada fatta di crocicchi dove, ogni Essere della Natura, ad ogni crocicchio deve scegliere che cosa fare. La sua scelta lo porta ad imboccare una strada verso un futuro possibile piuttosto che un'altra strada.

Per il Tafuri, "Sepolcrale: Selene è padrona anche dei morti a causa del flusso e del mutamento e per questo la chiama sepolcrale."

Ecate non è "padrona dei morti", Ecate tiene aperta la porta verso un futuro possibile alla morte del corpo fisico degli Esseri della Natura. Non è Ecate che determina il passaggio dalla vita fisica ad un diverso stato di vita. Questo è determinato dalle scelte delle persone nella loro quotidianità. Ecate si limita ad aprire la porta cedendo un po' di energia a chi ce la potrebbe fare, ma non ce la fa perché, con le sue scelte, non ne ha accumulato energia emotiva a sufficienza.

Perse è un Titano, figlio di Euribia e Crio, fratello di Astreo e di Pallante che, con Asteria, generò Ecate. Perse è il distruttore di un presente dal quale si genera un diverso presente di cui Ecate è la guardiana nel passaggio fra l'uno e l'altro. Fra un passato che si disgrega in un presente che lo riaggrega per un futuro possibile.

Il Tafuri interpreta la discendenza di Ecate da Perse, figlio di Elio e Perseide fratello di Eete, Circe e Pasifae. Una confusione che si trova anche in qualche autore antico.

Ma qui stiamo parlando di Ecate dai tre volti, figlia di Titani, alla quale Zeus apre le porte dell'Olimpo. Non stiamo parlando di una guerra fra fratelli in cui Medea uccide lo zio per restituire il trono al padre Eete.

Ecate è detta "protettrice dei cani" perché anche nell'oscurità gli Esseri Cani sanno ritrovare la via quando gli uomini l'hanno smarrita. E non solo la via come strada, ma anche la via della vita che l'uomo può percorrere col suo onore.

Ecate ha alcune analogie con Luna. Ecate è giovane, si trasforma in ogni presente e invecchia. E' la vita degli uomini che come altrettante lune, che attraversano il cielo con le sue fasi, attraversano il cielo della loro vita con le loro fasi.

Le analogie della trasformazione legano Ecate a Selene, ma si tratta solo di analogie del mutamento. Selene illumina la nostra via, Ecate è un compagno di viaggio verso l'infinito.

Ecate è detta anche "domatrice di tori" e, mentre il Tafuri lega la questione all'astrologia, dimentica i simboli del toro nelle Antiche religioni Scrive un dizionario dei simboli:

"Nella tradizione greca i tori indomiti simboleggiano lo scatenarsi sfrenato della violenza. Sono animali consacrati a Posidone, "Dio degli oceani e delle tempeste", a Dioniso, Dio della virilità feconda. "Bestia altera" lo dice Esiodo "dall'impeto indomabile" (Teogonia 832). Zeus assume la forma di un toro dal biancore abbagliante per sedurre Europa. Si avvicina lentamente alla giovane e si accoscia ai suoi piedi; ella lo accarezza e si siede sul suo dorso; subito l'animale si slancia perso il cielo portandola seco, attraverso il mare, discende a Creta dove i due si uniscono; e la leggenda aggiunge che ebbero tre figli." Tratto da: Dizionario dei simboli, di Chevalier e Gheerbrant, edizione BUR, 1988, voce "toro".

Domare questo tipo di tori è proprio di Ecate.

Anche l'invocazione dell'Inno a Ecate quale "Signora custode di tutto il mondo" induce il Tafuri ad associare ulteriormente Ecate a Selene mettendo Selene al "stando al servizio delle decisioni delle entità supreme". Entità supreme che appartengono all'educazione ricevuta dal Tafuri, ma che non sono presenti in nessuna parte degli Inni Orfici di cui, Ecate, appare una sorta di "divinità suprema" quale accompagnatrice degli Esseri della Natura verso la morte del corpo fisico.

Ecate viene indicata come "Guida, ninfa e nutrice dei giovani". Un potere che li accompagna nelle trasformazioni della vita. E li accompagna fino alla fine del cammino perché le scelte che faranno i giovani sono le scelte che influiranno sulla qualità della loro vita nel proseguo della loro esistenza.

Tafuri, al contrario, porta queste affermazioni in una dimensione astrologica. Scrive Tafuri:

"Nutrice dei giovani: poiché gli astronomi dicono che i primi quattro tempi dei fanciulli sono sotto l'influsso di Selene per la loro tenera età, ogni tenerezza, infatti, è ricondotta a Selene."

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.111

E, infine: dove abita Ecate?

Nel culmine delle scelte di ogni Essere della Natura.

Le scelte sono "cime dei monti" che ogni Essere scala mediante la propria consapevolezza e la propria conoscenza fino a raggiungere la cima della scelta che deve fare. E dopo la salita, c'è la discesa, irta di conseguenze per la scelta fatta.

 

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20 gennaio 2024

Per la corte di Cassazione, a sezioni riunite, il saluto fascista è un reato

Era ora.

La Corte di Cassazione, convocata a camere riunite (massimo organo di interpretazione giuridica in Italia) ha finalmente fatto chiarezza sulle manifestazioni del fascismo.

Oggi, a camere riunite, la Corte di Cassazione ha dato i termini della corretta interpretazione della legge dicendo che:

"Nelle informazioni provvisorie la Suprema Corte afferma che «la "chiamata del presente" o "saluto romano" è un rituale evocativo della gestualità propria del disciolto partito fascista, integra il delitto previsto dall'articolo 5 delle Scelba, ove, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idonea a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista» I giudici, inoltre, ritengono che «a determinate condizioni può configurarsi» anche la violazione della legge Mancino che vieta «manifestazioni esteriori proprie o usuali di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi."

[fonte internet]

Da qui ha rinviato a nuovo processo in Appello di otto militanti fascisti processati in questo contesto giuridico per il quale la Corte di Cassazione è stata costretta ad intervenire a camere riunite.

Troppi poliziotti e troppi giudici sono sempre stati troppo tolleranti con le manifestazioni di fascismo che hanno favorito continuamente aggressioni e pestaggi delle persone democratiche.

Non si tratta di "libertà di espressione", si tratta di pretesa di libertà di fare violenza alle persone.

Il fascismo è un'ideologia. Tale ideologia, che implica il dominio dell'uomo sull'uomo e la negazione dei diritti Costituzionali dell'uomo dovrà, prima o dopo, essere applicata per intero e non solo alle manifestazioni esteriori di apologia al fascismo come regime.

 

20 gennaio 2024

Davos ed il capitalismo fallito

Nell'incontro di Davos si sono sentite tante sciocchezze, qualche delirio e manifestazioni al limite del ridicolo.

L'inflazione sotto il 2% è un desiderio degli Stati Europei per poter far abbassare il costo del denaro, ma è solo un desiderio che cozza contro i dati di realtà.

Una realtà politica e sociale nelle mani di un sovranismo la cui ideologia consiste nel saccheggio delle società civili e, per conseguenza, un aumento dell'inflazione e della corruzione che porta ad impoverire lo Stato e la ricchezza sociale. Vedi l'attività di distruzione del Servizio Sanitario Nazionale.

Un parlamento inglese che legifera per la deportazione delle persone in Africa con i medesimi principi del nazismo come in Italia, seguendo l'ideologia nazista, si favorisce abuso, corruzione ed evasione fiscale, lavoro nero, sfruttamento di persone sottopagate togliendo strumenti di indagine ai magistrati sui politici mentre si legifera per aumentare la repressione contro i cittadini (vedi la punizione agli studenti che hanno protestato a Roma e i complimenti del Ministro degli Interni).

L'ideologia nazista si erge in occidente contro l'"invasione", mentre l'occidente saccheggia i paesi africani bloccandone lo sviluppo sociale ed economico. Non dimentichiamo il genocidio in Libia e non dimentichiamo l'attività dei missionari cristiani per la diffusione dell'AIDS in Africa.

Cattolici e ortodossi cristiani che si affrontano con i carri armati in Ucraina; ebrei che sterminano impunemente la popolazione della Palestina per togliere loro terre, case, spazi di vita in nome dell'assolutismo del Dio sterminatore ebreo e cristiano.

Persone che tentano di sopravvivere contro gli schiavisti occidentali che vengono indicati come "terroristi" e l'occidente che finanzia l'Isis, fingendo di combatterlo, per devastare le società civili arabe. Con gli arabi che non riescono a vedere inoltre l'attimo presente che stanno vivendo.

L'occidente, pensando di essere "unto da Dio" e portando lo sterminio in nome del crocifisso, sta sacrificando la popolazione d'Europa distruggendo i mercati e impedendo l'acquisto di merci e la circolazione del denaro.

In questa situazione i perseguitati cercano di organizzarsi in altrettante strutture assolutiste alimentando quella spirale di distruzione continua di un presente dal quale non sono in grado di uscire.

E Davos progetta la distruzione dell'occidente: ma almeno, i dati li sapete leggere in una dimensione che superi l'immediato presente?

Capitalisti che non sono nemmeno in grado di fare i capitalisti, ma si riducono al ruolo di accattoni che elemosinano sovvenzioni da parte degli Stati. Banchieri che non sono in grado di fare i finanzieri e si riducono a saccheggiare il presente anziché arricchirlo per aumentare la circolazione del denaro. Lo spaccio di droga è diventata la maggiore attività imprenditoriale che crea profitto a imprenditori e alla finanza. E i cittadini?

A Davos c'è una sfilata di malati di fallimento. Falliti che stanno portando l'occidente al fallimento sfoggiando la ricchezza che hanno sottratto alla società civile.

E le società civili occidentali? Non c'è più una prospettiva (non dico un progetto) di società, solo strutture mafiose che cercano di preservare i loro privilegi nei confronti di altre strutture mafiose.

E' trista, ma è così!

 

20 gennaio 2024

Considerazioni sulle relazioni fra nazioni

Preferiscono spararsi addosso piuttosto che parlarsi. Chi adora un Dio assoluto, come i cristiani, i musulmani, gli ebrei o i buddisti, non possono far altro che ammazzarsi a vicenda quando si sentono forti e ammazzare quelli che ritengono più deboli.

A rimetterci, poi, sono sempre le popolazioni.

Anziché ampliare la ricchezza delle popolazioni per rendere più ricca una nazione, preferiscono saccheggiare la nazione pensando di rendere più ricchi sé stessi.

E' il denaro trasformato in idolo come rappresentazione del dominio del Dio cristiano che domina l'uomo e ne distrugge la vita.

 

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19 gennaio 2024

Distruggere come metodo sociale di oggi

Sembra che non riescano fare a meno di ammazzarsi. Troppi stanno giocando ad ammazzare quelli che ritengono più deboli e non si preoccupano, invece, di diventare più forti aumentando produzioni e commercio.

E' una questione di equilibrio mentale rispetto a prospettive future. Da un lato si pensa che derubare qualcuno delle proprie possibilità esistenziali rende il ladro più forte e, dall'altro lato, chi , in realtà, non è forte, vive di arroganza e di illusione finendo per distruggere sé stesso per incapacità di valutare la propria situazione nel mondo.

Israele sta giocando al massacro e l'Europa, giocando al massacro si è fatta distruggere tutto il mercato economico mediorientale e nord africano dal quale ricavava ricchezza e supporto economico.

L'area mediterranea, che avrebbe dovuto diventare un'area di sviluppo economico, è stata trasformata in un teatro di guerra e di distruzione distruggendo, di fatto, l'economia europea. L'Europa è diventata debole e fragine, economicamente, sia rispetto agli USA che rispetto alla Cina e alla Russia.

Entrati in questa logica, in questa spirale emotiva, sembra quasi che la distruzione sia l'unica soluzione perché l'immediato della bomba diventa prevalente su ogni progetto di costruzione che necessita di tempi e di attese maggiori per generare un qualche risultato. Risultati su tempi lunghi che, comunque, non sono spendibili rispetto a bombe che servono ad azzerare ogni sforzo tendente a modificare in positivo il presente vissuto.

E' triste, ma è così.

E' la logica del sovranismo: di quelli che pensano di avere "coglioni", ma hanno solo peni al posto del cervello. Il "pene di Dio" deve essere più lungo del "pene" di ogni altro Dio!

 

19 gennaio 2024

Gli Inni Orfici come cammino

Gli Inni Orfici iniziano con una divinità del parto "Prothyraia" e termina con l'Inno a Morte.

Fuori dalla serie, agganciato al Proemio e che sembra dare un significato agli Inni Orfici, c'è l'Inno a Hekate.

Io non so se questa sia un'aggiunta a meno dei neoplatonici presa dal senso degli Oracoli Caldaici o se effettivamente Hekate è parte indistinta degli Inni. Ma sta di fatto che la presenza in quella posizione dell'Inno a Hecate dà un significato teologico esatto del senso stesso degli Inni.

Gli Inni Orfici rappresentano una "strada metafisica" con cui si interpreta la realtà vissuta dall'uomo che nella sua vita incontra sempre "tre strada" La strada da dove viene e due strade davanti alle quali deve fare la sua scelta per poterle percorrere.

I volti di Ecate corrispondono ai volti di Giano: passato presente e futuro dove il presente sceglie quale cammino percorrere per giungere al futuro.

La scelta come trasformazione è un elemento centrale della teologia Pagana dove non c'è il concetto di peccato, ma solo il concetto di responsabilità delle conseguenze di ogni scelta.

Ecate rappresenta il passaggio fra la vita fisica e la vita altra oltre la morte che si conquista riconoscendo gli Dèi nel mondo che ci circonda.

Ecate è al di fuori degli Inni perché rappresenta una sorta di "perché di questo cammino".

Ecate è colei che apre la porta dell'infinito agli iniziati che hanno percorso il cammino. Prothyraia è la nascita del corpo fisico, Ecate è la nascita del corpo luminoso alla fine del cammino. Negli Inni Orfici non si parla mai di anima o di qualcosa distinto dai corpi fisici.

 

19 gennaio 2024

Esopo e il diritto di sopravvivenza dello schiavo

Se ti muovi come preda in un mondo di predatori, non ti aspettare che qualcuno possa aiutarti affinché tu non venga predato.

Si tratta dell'osservazione di filosofia metafisica messa in essere da Esopo in quanto osservatore delle relazioni sociali in un mondo dal quale egli si ritiene emarginato.

Esopo è il primo dei grandi filosofi che osserva le dinamiche nel mondo degli uomini e le trasforma in riflessioni proprie in una filosofia metafisica che si rifiuta di farneticare su mondi desiderati e immaginari. Si rifiuta di prestarsi a diventare uno strumento di dominio dell'uomo sull'uomo.

La condanna dell'idea razzista in Esopo è assoluta. Se tu pensi che la "razza", o l'appartenenza ad una comunità, ti faccia compagno o sodale dei tuoi simili, sei solo un illuso. Sono gli interessi esistenziali specifici che permettono di costruire solidarietà, non il sangue, la razza o la cittadinanza.

Questo concetto era chiaro a Roma, meno chiaro in Grecia che, tuttavia, non vedeva nell'altro un nemico, in quanto altro, per provenire da un diverso paese. Oggi, al contrario, spesso le persone di altri paesi vengono viste come "prede da catturare" e, spesso, i trafficanti di tali "prede" sono altri, prede addomestica, della stessa nazionalità delle persone offerte come prede.

Scrive Esopo:

Un uccellatore aveva teso le sue reti, legandovi delle colombe domestiche. Poi si appostò a una certa distanza e aspettò. Ed ecco che si avvicinarono ad esse delle colombe selvatiche, e si impigliarono tra le maglie. Mentre l'uccellatore, accorso, cercava di afferrarle, queste rimproveravano le colombe domestiche che, pur essendo della stessa razza, non le avevano preavvisate dell'inganno. Ed esse risposero: “Ma, per noi è più conveniente tenere i buoni i padroni che favorire i nostri parenti".

[Esopo: L'uccellatore, le colombe selvatiche e le colombe domestiche, Editore BUR, 1982, 282, pag. 309]

Esopo esorta le persone a non confidare sulla razza o sulla comune appartenenza per riuscire ad avere un qualche vantaggio perché, nella società in cui viviamo, i cacciatori di persone indifese trovano sempre degli aiutanti che trovano soddisfazione nell'aggredire persone indifese o a negare loro quella giustizia che la società dovrebbe garantire loro.

Se cerchi un alleato, cercalo fra chi ha intenti e propositi uguali ai tuoi e, meglio ancora, se ha degli obbiettivi comuni agli obbiettivi che hai tu.

 

19 gennaio 2024

Protogono negli Inni Orfici

Protogono negli Inni Orfici

Ho terminato la riflessione su Protogono come presentata dal Tafuri nel 1500. La pagina sulla riflessione del Tafuri l'ho aggiunta alla pagina su Protogono degli Inni Orfici che sto analizzando.

La pagina diventa corposa ed articolata.

Se dovessi fare altre riflessioni sugli Inni Orfici come commentati dal Tafuri le aggiungerò alle pagine degli Inni Orfici che sto sistemando e riscrivendo.

C'è un'errore di prospettiva. Non sono io a "criticare" il cristianesimo, è il cristianesimo in guerra perenne e violenta contro tutto ciò che è Pagano. E' il cristianesimo che ha storpiato le antiche religioni per poterle insultare e diffamare rendendole oggetto di persecuzione.

Non so per quanto potrebbe proseguire questo lavoro e quante interruzioni avrà, ma per ora questi sono gli intendimenti.

Se mai un giorno finirò questo libro (o deciderò di averlo finito), avrò impiegato oltre 25 anni per scriverlo.

 

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18 gennaio 2024

Tafuri e Protogono
Quarta parte (ultima)

Priapo è figlio di Afrodite e di Dioniso: Afrodite è l'emozione, calata fra gli Esseri della Natura e Dioniso che, fra l'altro, è emozione che si trasforma nell'esistenza per costruire il Dio che persiste dopo che i Titani hanno ripreso, ognuno, la propria parte del corpo fisico. Priapo è l'essenza dei due, il sesso per il sesso imposto ad Afrodite da Hera mentre Afrodite era incinta. Priapo non è bello, Priapo ragiona col proprio pene, non ha intelligenza, non ha progetto esistenziale, ha solo la sessualità. Il Priapo dentro di noi si fa sesso consentendo ad Hera, l'Essere Natura, di riprodurre sempre sé stessa generazione dopo generazione.

Priapo fu cacciato dall'Olimpo perché tentò di fare ciò che nessun Dio ha mai tentato di fare: impossessarsi della Verità, di Estia.

Sarebbe diventata "la verità del pene" un aspetto che nessuno degli Dèi Olimpi avrebbe mai tollerato.

L'aspetto priapeo è una componente di Protogono che germina in ogni essere e si esprime nella necessità soggettiva di espansione di cui la necessità sessuale, fra gli Esseri della Natura, rappresenta un aspetto non secondario. Le coscienze di sé tendono alla persistenza e all'espansione nell'oggettività in cui nascono. E' l'aspetto principale di Protogono; come le coscienze di sé tendono a persistere e ad espandersi dipende dalla qualità del divenuto delle singole coscienze e dalle loro specifiche strategie d'esistenza.

Scrive Tafuri:

9. E Priapo signore: chiamano Priapo la mente del dio in quanto produttrice e generatrice. Signore: perché è primo e re di tutte le menti.
E Antauge: nei nostri confronti, in quanto anche il Sole e i re noi chiamiamo scintillanti, perché non possiamo sollevare la vista verso di loro, ma essi sono di un grande splendore e di fronte a noi.
Dal vivido sguardo: cioè dall'occhio sferico per la perfezione assoluta della prima mente, che pensa tutte le cose nel momento decisivo e con ogni perfezione.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.171

Per Tafuri la gerarchia, sia dei personaggi mitici che degli attributi, gli consente di elevare il soggetto divino al di sopra, come dominatore di uomini. E' uno schema mentale predeterminato dal quale Tafuri non è in grado di sottrarsi.

In questo contesto, l'attività sessuale che "signoreggia" nei comportamenti umani come attività con cui costruire le relazioni e come attività per veicolare le emozioni, diventa "Signore: perché è primo e re di tutte le menti". In questa condizione, gli attributi che l'Inno Orfico attribuisce a Priapo può essere accettata da Tafuri in quanto è una condizione di dominio che corrisponde all'idea cristiana di dominio.

Anche questo splendere è discutibile. Tafuri dice "perché non possiamo sollevare la vista verso di loro, ma essi sono di un grande splendore e di fronte a noi". Per l'Inno lo splendore è la manifestazione di Protogono in ogni Essere vivente che, in questo caso, si cala anche fra i nati nella Natura. Noi splendiamo quando nelle nostre azioni manifestiamo Protogono, il Protogono che noi stessi siamo.

Gli hai mai guardati gli occhi di uomini e donne innamorati? Se li hai visti, se hai visto i loro occhi e i fremiti del loro corpo, allora saprai che cosa significa nell'Inno quel "vivido sguardo".

Scrive Tafuri:

10. Ma, beato, mente molteplice: orsù, o dio Protogono, mente molteplice, volere infinito, di tutte le cose, infatti, c'è presso la divinità preveggenza e in modo distinto.
Fecondissimo: perché la mente divina è origine di tutte le cose. Nota bene che Protogono, ossia Cristo, in questo differisce dal Padre, perché questi è generato ed è custode di ogni cosa dai primi angeli fino all'ultima materia, il Padre, invece, è non generato.
Vieni gioioso: vieni lieto.
Alla santa cerimonia: a noi che festeggiamo in purezza.
Multiforme: perché il divino sacrificio con la varietà delle immagini presenta come esempi tutta quanta l'iniziazione ai misteri delle schiere angeliche.
Fra i sacerdoti che iniziano ai misteri: ai sacerdoti ed iniziati che mostrano a noi le cose divine.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.171

Svegliare il Protogono dentro ad ogni uomo e ad ogni donna è un qualcosa che sfugge al Tafuri che interpreta Protogono come altro dalla vita stessa. Una sorta di Dio cristiano che viene supplicato affinché "doni grazia" agli uomini disperati.

Attivare l'Intento dentro di noi, il Protogono primordiale, il Fanes che mostra le realtà per ciò che è, e che a noi serve, anziché per ciò che altri vogliono far apparire perché noi dobbiamo servire altri, significa attivare dentro di noi il potere di Protogono.

All'interno dell'attributo "fecondissimo", Tafuri vuole assimilare Protogono al suo Gesù. Ma nella specie umana il fecondissimo Protogono si fa Priapo e non risulta da nessuna parte dei vangeli che Gesù si faccia Priapo; al massimo viene arrestato col bambino nudo. Protogono è la qualità della materia, comunque quell'unità di materia veicoli Protogono date le sue condizioni e il suo divenuto.

Ancora una volta Tafuri ha la necessità di indicare la "creazione" biblica come modello per affermare, in un contesto assolutamente estraneo, la centralità del suo Dio cristiano.

Se noi leggiamo le varie parti dell'Inno Orfico a Protogono scorgiamo in esso Dioniso, l'uomo che si trasforma e diventa un Dio. Ogni specie della Natura, ogni Essere di ogni specie della Natura, ha una sua propria veicolazione del Protogono dentro di lei e Dioniso è un modello con cui rappresentare Protogono fra gli Esseri Umani. Il fatto di avere delle correlazioni fra Protogono e Dioniso porta alcune interpretazioni del Mito a considerare la centralità di Dioniso sostituendolo a Protogono.

Questo è molto simile al fatto che fra gli Esseri Umani si dà centralità alla figura di Afrodite anziché a quella di Urano Stellato di cui Afrodite è la sua manifestazione nella natura pur essendo un soggetto diverso e distinto da Urano Stellato.

E, infine, l'ultima perla di Tafuri che chiama "sacerdoti" coloro che custodiscono e iniziano ai "misteri" orfici come se il cristianesimo, con i suoi sacerdoti, fosse custode di segreti che non siano giochi sofistici con cui schiavizzare le persone in nome del Dio cristiano.

 

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17 gennaio 2024

Tafuri e Protogono
Terza parte

Continua la riflessione di Tafuri che arriva a paragonare Protogono a Gesù affermando che tutte le cose (quali cose?) attraverso Gesù sono state mandate dal "padre dell'universo".

Solo che l'universo, negli Inni Orfici, è in sé e per sé. Non esiste qualcuno che invia Protogono e Protogono non illumina "il buio di ciò che è", ma "illumina" la materia rendendola cosciente di sé: "illuminare l'oggettività" o "accendere il soggetto"?

Protogono "accende" la materia che diventa consapevole del mondo in cui vive perché Protogono è l'intento della materia.

Scrive Tafuri:

6. Dagli occhi: il quale Protogono è da ritenersi che sia uguale allo stesso Gesù, per mezzo del quale tutte le cose sono inviate dal Padre dell'universo, egli che illuminò il buio dell'Antico Testamento, che è molto simile alla nebbia tenebrosa, nel quale vi sono la maggior parte delle cose, non vanificandole prima della venuta.
Dissipasti le tenebre: eliminasti l'oscurità e con la tua grazia rendesti visibile agli uomini la verità; infatti, per mezzo di Lui noi ora vediamo, come attraverso lo specchio del Vangelo, la casa da dove stiamo per andare via.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165

Protogono apre gli occhi della materia che può pensare il mondo e progettare sé stessa e le proprie trasformazioni fintanto che la situazione, in cui è la materia, permette all'aspetto Protogono di quella materia di venir in essere.

Protogono rende la materia cosciente di sé stessa e la materia, cosciente di sé stessa, alla coscienza attraverso la quale è venuta in essere, somma la propria volontà modificando e trasformando sé stessa.

Tafuri fonda il suo discorso sulle sacre scritture cristiane perché, probabilmente, questo giustifica il pensiero degli Orfici o, forse, semplicemente non comprende il pensiero degli Orfici o, peggio, deve dimostrare che il discorso che fa sugli Inni Orfici dimostra la centralità del cristianesimo che gli Inni Orfici hanno, in qualche modo, anticipato.

Scrive Tafuri:

7. Vorticoso dappertutto: bene il "dappertutto", solo, infatti, la prima mente, quella della divinità, attraversa tutto e tutto comprende, gli altri conoscono la parte spettante a ciascuno.
Vorticoso: andando in giro ti preoccupi di tutto.
A colpi di ali: con i movimenti delle ali, cioè dei pensieri che noi paragoniamo ad ali per la rapidità degli impulsi; come anche lo stesso Platone dice ali dell'anima.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165.

Si deve tener presente la situazione in cui siamo al momento in cui Protogono esce dall'uovo dopo il Big Bang. La materia e l'energia mancano di consapevolezza. La consapevolezza della materia che era, ha cessato di essere con il Big Bang. Nell'universo tutto è silenzio. Non c'è una coscienza, non c'è consapevolezza e non c'è relazione fra segmenti diversi della materia o dell'energia.

Quando un veggente vede la nascita delle coscienze in quel momento, scorgere il germinare, qua e là per l'universo, coscienze di sé che, nella materia e nelle condizioni in cui sono, iniziano a progettare la propria esistenza.

Si può descrivere come un "vorticare" di Protogono nell'universo che coglie ogni situazione affinché ogni frazione di materia diventi consapevole di sé. Un Protogono che attraversa tutta la materia anche se Protogono è presente nella materia (e nell'energia che sono la stessa cosa organizzate in maniera differente) in quanto qualità caratteristica delle materia.

Si può pensare che Protogono si muova a "colpi d'ala", perché le coscienze vengono in essere in maniera sparsa, quà e là, senza un ordine apparente Come se Protogono svolazzasse nell'universo. Oggi come oggi, la nostra attuale educazione cinematografica ci porterebbe a visualizzare il movimento di Protogono nella materia allo stesso modo in cui vola il superman cinematografico.

Scrive ancora Tafuri:

8. Conducendo la splendente luce santa: egli che introdusse la luce, la chiarezza dei segni e la verità del volere, origine del primo ed anche di ogni bene. Santa: pura e incontaminata.
Da cui ti invoco Fanete: giustamente il poeta attribuisce al dio, un tempo manifestatosi presso di noi, il nome di Fanete, perché per mezzo di lui apparvero tutte le cose.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.171

Il veggente vede Protogono muoversi perché, qua e là, appare la materia che diventa cosciente e sembra che la materia si accenda, ma Protogono è nella materia. Protogono è la materia stessa e rivela la sua presenza quando la materia diventa cosciente di sé distinguendo sé stessa dalla materia che la circonda.

La "luce santa" è l'accendersi della coscienza nella materia. La "luce santa" è il momento in cui quella materia, riconoscendo sé stessa diversa dal circostante, impegna la propria volontà per scegliere fra le proprie possibilità, progettando sé stessa e le proprie trasformazioni, consapevole di essere in un mondo che si trasforma.

L'Inno usa un altro nome per definire Protogono, ed è Fanes o Fanete: colui che mostra. L'accendersi della coscienza mostra al soggetto il mondo in cui vive. Si chiama conoscenza. Una conoscenza che cresce, attimo dopo attimo, a mano a mano che il soggetto, diventato consapevole di sé, prende atto di ciò che è nel mondo in cui è diventato consapevole. Una Stella, consapevole di sé, fa scelte diverse da un Pianeta consapevole di sé o da un Essere nato nella Natura consapevole di sé. In tutti, Fanete, accendendo la loro coscienza, mostra il mondo in cui sono e la loro volontà va alla ricerca delle possibilità per meglio divenire e trasformarsi.

 

17 gennaio 2024

L'importanza del commento all'Inno Orfico di Protogono

Io insisto sul concetto della divinità Protogono nelle antiche religioni. Ho insistito con tale divino col nome di Fanes, Fanete, per la Partita Mondiale di Calcio della Filosofia e quanto sto facendo a proposito delle affermazioni del Tafuri lo userò per integrare gli Inni Orfici su cui sto lavorando.

Da quanto ne so, gli antichi non elevarono mai un tempio a Protogono o Fanes o, come ancora è chiamato, Eros. Eppure è il fondamento di ogni antica religione precristiana ed è il concetto religioso che permette di conquistare la libertà dell'uomo e della donna nei confronti della sottomissione imposta dal cristianesimo, dall'ebraismo, dall'islamismo e dal buddismo.

La contrapposizione è questa:

O Dio ha creato il mondo, e allora Dio è padrone del mondo e i suoi portavoce sono gli schiavisti della realtà sociale alla quale apparteniamo; oppure il mondo è divenuto in sé e per sé e, allora, gli schiavisti sono un'aberrazione del genere umano, le anomalie sociali, i malati mentali che farnetica di diritti con i quali si ritengono in diritto di macellare popoli in nome del loro Dio.

Non per nulla il Vaticano è una monarchia assoluta in nome di Dio; Israele è uno stato confessionale estremista, non per nulla l'Isis è stato finanziato da Israele; non per nulla il Tibet buddista è stato uno degli ultimi "stati" ad abolire la schiavitù.

A troppe persone fa piacere di essere col più forte, o chi ritengono più forte, contro il più debole e lo Stato di Diritto appare quasi una foglia di fico con cui nascondere di comportamenti mafiosi e socialmente distruttivi.

Eppure la contrapposizione fra Protogono e il Dio assolutista dei cristiani, iniziata nel 700 a.c. continua ancora oggi sia nel campo che trattiamo della filosofia metafisica, sia in campo sociale in una continua contrapposizione fra democrazia e dittatura. Un mondo sociale in cui la dittatura si traveste da democrazia e i democratici vengono aggrediti in nome di interessi assolutistici.

In tutto questo, noi, comunque possiamo sopravvivere nonostante il dolore di gruppi sociali interi a cui sono negati i diritti elementari in nome del Dio dei cristiani, degli ebrei, dei musulmani e dei buddisti.

 

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16 gennaio 2024

Tafuri e Protogono
Seconda parte

Tafuri commenta l'Inno Orfico a Protogono parola per parola. Tutto deve rientrare nella logica dei vangeli e della bibbia cristiana. La bibbia cristiana deve essere onnicomprensiva di ogni ipotesi teologica e ogni affermazione, che potrebbe allontanarsene o affermare qualche cosa di critico, va ricondotta in quell'ambito.

Il problema dell'uovo cosmico viene conosciuto da Tafuri attraverso gli Inni Orfici. Nemmeno Esiodo ne parla. In Esiodo la nascita di Eros è preceduta da Caos e Gaia. Esiodo non parla della qualità di Caos (se potesse definirlo non sarebbe più Caos) e non parla della qualità di Gaia (Gea) circoscrivendo la sua realtà nelle condizioni scientifiche (razionali) della sua conoscenza possibile.

Quello che la scienza moderna definisce come Big Bang permette di comprendere l'uovo cosmico degli Orfici. L'uovo cosmico degli Orfici altro non sarebbe che la condizione cosmica che ha preceduto il Big Bang.

Le condizioni che la Teogonia Esiodea descrive definisce Caos una condizione di inconoscibilità mentre, la materia-energia si comprime, e Gaia, la stessa materia-energia in compressione, rendono assolutamente logica e conseguenziale la nascita di Eros come qualità della materia-energia che si sprigiona col Big Bang.

Se oggi appare abbastanza semplice dare questa spiegazione, non lo era per Tafuri che per spiegare l'uovo cosmico doveva metterci dietro il Dio cristiano che lo crea. Solo che, in tutti gli Inni Orfici non esiste nessun concetto che faccia supporre una "creazione dal nulla", ma tutto si genera, l'uno dall'altro, Dèi compresi.

Applicando la logica cristiana, Protogono perde le sue caratteristiche e la sua qualità, e le affermazioni degli Inni Orfici diventano, per Tafuri, delle opinioni da piegare alla realtà descritta dalla bibbia cristiana.

Scrive Tafuri:

2. Nato dall 'uovo: secondo l'opinione di Orfeo, il quale ritiene che Dio ha formato dalla terra un uovo, da cui derivò Adamo che era femmina e maschio.
Orgoglioso delle sue ali d'oro: dopo che lo disse nato dall'uovo, aggiunse le ali perché gli esseri che nascono dalle uova sono alati. Nato dall'uovo: di senso passivo, cioè colui che è stato generato dalla divinità, il primo angelo nato dall'uovo, come rende chiaro la Teogonia. D'oro per la loro preziosità e per l'importanza e il valore degli uomini.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165

Orfeo non ha mai detto che "Dio ha formato dalla terra un uovo". E tanto meno che da quell'uovo nacque qualche cosa che è assimilabile all'Adamo biblico.

La domanda al cristiano dovrebbe essere questa: come puoi pensare che tutti gli uomini abbiano pensato a ciò che pensi tu? Bisogna essere malati per pensare un "Dio" che crea al di fuori di quanto i nostri sensi possono definire nella realtà in cui viviamo. Possiamo pensare la realtà in cui viviamo in mille modi diversi, ma tutto deve essere ricondotto alla quotidianità, non si può sovrapporre alla quotidianità qualche cosa che pretende di dominare e comandare la quotidianità al di fuori della percezione della quotidianità stessa.

Tafuri, nel tradurre, scrive che Protogono è "Orgoglioso delle sue ali d'oro" mentre, in una traduzione moderna, viene tradotto in "superbo delle sue ali d'oro". Eros penetra tutta la materia e l'energia del cosmo o, se vogliamo, tutta la materia-energia del cosmo è impregnata di Eros. Eros è la possibilità di trasformazione dell'energia-materia che, senza la qualità divina di Eros, non ha la possibilità di trasformarsi in consapevolezza.

Scrive Tafuri:

3. Dalla voce taurina: questo dio, ricevuta la facoltà della prima nascita dal fango presso le paludi e le pozzanghere d'acqua, luoghi putrescenti, ancora oggi è sentito emettere voce di toro. Quelli che lo definiscono un essere fantastico dicono che quel muggito viene emesso dal di sotto della terra, perché là è rimasta nascosta l'origine della nascita di tutto e non solo per l'uomo, ritenendo che anche la nostra anima sia mortale; su questa cosa hanno scritto molti e anche Aristotele.
Origine degli dèi e degli uomini mortali:per questo forse i teologi di allora pensavano che la causa prima e il primo dio avesse originariamente creato tutti gli ordini degli angeli, che sono appunto dieci, e alla fine l'uomo, sicché l'ultima sfera ha in sorte tutte le intelligenze inferiori.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165

Il Toro è il simbolo maschile della vita. La lettera "A" non è altro che una testa di toro capovolta. Il toro è un simbolo della riproduzione, del sesso. Eros, Protogono, in quanto Intento della materia-energia, si manifesta, fra gli Esseri della Natura, attraverso relazioni sessuali nelle quali viene riversata l'energia emotiva. Difficilmente gli antichi potevano pensare, anche se nella pratica lo facevano, che l'energia emotiva potesse essere scaricata non solo col sesso, ma anche con l'attività intellettuale e con l'attività fisica (lavoro e sport). Tafuri riprende i concetti della "generazione spontanea" e un dibattito attorno all'anima, mortale o immortale.

Una cosa inconcepibile per un cristiano è che "Dio nasce". Per il cristiano "Dio è sempre stato e sempre sarà", ma questa concezione è una concezione biblica costruita dagli ebrei in opposizione ai miti babilonesi. Tutte le culture antiche riconoscevano che "gli Dèi nascono" esattamente come gli Esseri della Natura, e per descrivere la nascita degli Dèi ricorrevano al meccanismo delle relazioni sessuali umane capaci di descrivere e spiegare il venir in essere degli Dèi. Gli Dèi nascevano da relazioni sessuali.

Protogono non crea. Non esiste nessun passo negli Inni Orfici che giustifichi una simile "idea". Il passo commentato dal Tafuri dice che Protogono è origine, causa, degli Dèi e degli uomini mortali. Senza la presenza dell'Intento, Eros, Protogono, nella materia-energia dell'universo, anche in condizioni favorevoli, non nasce la coscienza e se non nasce la coscienza non nascono né Dèi né Esseri della Natura, né altra materia-energia può diventare, in vari modi, cosciente di sé.

In Tafuri persiste l'idea cristiana secondo cui c'è un superiore e un inferiore come se questa gerarchia fosse una condizione naturale dell'esistenza.

Scrive Tafuri:

4. Egli, il molto celebrato: il quale dio, generato per primo dall'uovo, come si produce una materia, divenne autore di tutto ciò che nasce, introducendo questi e presso gli angeli e presso gli uomini. Molto celebrato: per gli inni che infiniti gli angeli rendono a dio sollevando la testa e per i suoi sacri riti.
Onorato con molte orge: per i sacrifici e le feste degli uomini. Trovò, inventò, egli è la causa. Peana: l'inno, il termine generico al posto di quello specifico. Peani, infatti, sono propriamente gli inni in onore di Apollo. Orge sono chiamate per due ragioni, l'una perché gli iniziati giurano in nome del grande dio, giurando di non trasgredire le regole imposte loro da chi li inizia, l'altra perché l'amore, quasi eccitandosi, innalza il sacrificato verso la divinità.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165

Con Tafuri siamo all'origine, o quasi, dello sviluppo del pensiero libertino e, comunque, Tafuri, per quanto accusato di eresia, non rinnega la sua visione biblica della realtà in cui vive.

Protogono, il molto celebrato. Per cosa e come è celebrato Protogono? Nell'immaginario di Tafuri "per gli inni che infiniti gli angeli rendono a dio sollevando la testa e per i suoi sacri riti". L'unica cosa che sfugge a Tafuri è che per celebrare Eros è necessario veicolare emozioni nel mondo e per veicolare emozioni è necessario il rapporto sessuale fra soggetti, al di là della qualità dei soggetti.

In questa frase, commentata da Ricciardelli, appare il nome Erichepeo che non appare in Tafuri. Erichepeo significa "datore di vita". La traduzione del Tafuri dice "Egli che inventò il Peana, molto celebrato, onorato con molte orge" mentre la Ricciardelli traduce: "Seme memorabile, onorato con molti riti, Erichepeo".

Ricciardelli non accenna alla presenza del Peana nella sua traduzione. Il Peana è un Inno dedicato esclusivamente ad Apollo. Aristotele, che compilò un Peana in onore del suocero Ermia, fu condannato all'esilio. Sono molto scettico sull'introduzione di questo passo da parte del Tafuri.

Protogono è la qualità della materia-energia che consente il passaggio della materia dallo stato di inconsapevolezza allo stato di consapevolezza e, pertanto, chiamarlo "erichepeo", datore di vita, o chiamarlo "onorato con molte orge", non cambia molto. Semmai cambia l'aspetto su cui si vuole concentrare l'enfasi per far proseguire il ragionamento. Che poi la relazione sessuale innalzi le persone veicolando le loro emozioni è una condizione conosciuta dal cristianesimo che proprio negando le relazioni sessuali impedisce alle persone di innalzarsi dalla loro condizione di sottomessi.

Scrive Tafuri:

5.Indicibile: che non può menzionarsi perché onnipotente.
Nascosto: in rapporto alla capacità della nostra mente e alla nostra autosufficienza dalla quale sono nascosti, indagano i recessi di chi può cose tanto grandi.
Strepitante: per la categoria dei vaticinatori, i quali fanno solo strepito col corpo e fragore, quando predicono le volontà di questo dio; con metafora, dunque, viene chiamato strepitante per quest'attività.
Germoglio splendente: primo germoglio luminosissimo; per mezzo di esso, infatti, che è primo presso Dio e illumina tutte le cose, noi entriamo nel regno dei cieli. Germoglio, per così dire, rampollo per le parti del cielo, dove precede, appunto, le cose che sono su.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165

Seguono una serie di aggettivi che definiscono l'azione di Protogono e la sua rappresentazione.

Protogono si rappresenta con questi aggettivi, ma non definisce una forma.

Il termine "indicibile" sta per: Insolitamente grave o profondo, tale da non poter essere descritto o raccontato; indescrivibile, inenarrabile. Dell'indicibile non si può parlare perché estraneo ad ogni definizione possibile. "Nascosto" impossibile da individuare. Il nascosto manifesta la sua presenza ma non può essere definito perché la ragione necessita di una forma da descrivere, ma Protogono non ha forma. "Strepitante" è un termine di difficile interpretazione per il Tafuri.

Il passaggio della materia, o dell'energia, dallo stato di inconsapevolezza allo stato di consapevolezza, permette alla materia o all'energia (o una miscela di entrambe) di diventata consapevole, di progettare le proprie trasformazioni. Lo "strepito" è il progettare là dove prima non c'era progettare perché non c'era coscienza. "Germoglio splendente" l'intento che permea la materia e l'energia fa nascere in esse la coscienza di sé che è splendore rispetto alla materia e all'energia inconsapevoli che vengono vissute come buio: il buio della non coscienza.

—continua nella terza parte——-

 

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15 gennaio 2024

I limiti della pubblicità

Quando cercate un oggetto in internet, Internet presuppone che voi lo vogliate comperare e vi riempie di pubblicità di quell'oggetto. Spesso, però, una volta cercato viene anche acquistato e la pubblicità che vi mandano è assolutamente inutile.

Diverso è se io cerco un oggetto e venissero interessate le persone che mi sono vicine e che potrebbero essere interessate a quell'oggetto. Solo che al pubblicitario non interessa raggiungere le persone interessate all'oggetto. Al pubblicitario interessano le visualizzazioni dello spot perché lui si fa pagare dal cliente in base alle visualizzazioni dello spot, non in base ai risultati ottenuti dallo spot pubblicitario.

 

15 gennaio 2024

Tafuri e Protogono
Prima parte

Tafuri, nel commentare Protogono, non ci dice che cosa egli comprende degli antichi Dèi degli Orfici, ma ci parla dei limiti e delle condizioni dei cristiani in relazione agli Antichi Dèi.

Un cristiano ha al centro del suo pensiero religioso la superiorità dell'uomo rispetto a tutto l'esistente. Lo stesso Dio dei cristiani viene immaginato in forma umana là dove, la teologia cristiana, dice che l'uomo è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio.

Tafuri non si scosta da questa visione. Per Tafuri Protogono deve coincidere con la forma umana perché solo nella forma umana può essere pensato da Tafuri.

Tafuri prende Protogono e lo getta nelle scritture cristiane facendo della "duplice natura" di Protogono l'immagine dell'Adamo cristiano. Protogono, l'Intento, Eros, è una potenza che rende la materia-energia consapevole ed è di natura umanamente non definibile in quanto è intento e desiderio che si esprime in ogni frammento di materia ed energia. La doppia natura non è quella di Protogono, ma è quella degli Esseri che, animati da Protogono, manifestano il desiderio d'esistenza mediante la loro volontà.

Dice Tafuri:

1. Invoco Protogono di duplice natura: la forma è in potenza tale quale era l'atto; Adamo dalla duplice natura, come si legge nella Sacra Scrittura, della quale il dio Protogono fu autore; da quello, poi, per successive generazioni da uno all'altro discendiamo, perché quei servitori prendono parte a ciascuna nascita.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165

Il termine "grande" che viene usato dal cristianesimo, induce Tafuri a collocare Protogono in una dimensione gerarchica dove, Protogono, sarebbe "grande nei confronti degli altri Dèi che sono causa delle generazioni, quelli privi di ragione e quelli naturali". Per i cristiani, la dimensione gerarchica è importante. Non esiste, per la teologia cristiana, una funzione di ruoli, ma solo una gerarchia di dominio. Eppure, Protogono, sia in quanto Protogono, Eros Primordiale, sia nella forma di Eros che accompagna Afrodite, nel Mito non hanno mai avuto la pretesa di dominio su altri Dèi o sugli Esseri della Natura. La grandezza di Protogono non sta nella dimensione gerarchica, ma sta nel fatto che permea tutta la materia e tutta l'energia dell'universo.

Questo discorso di Tafuri quale "gli Dèi al servizio dell'uomo" è una concezione cristiana secondo cui tutto ciò che esiste è al servizio dell'uomo per volontà di Dio. Gli oggetti della Natura, come gli Dèi, secondo i cristiani, non esistono per sé stessi e in funzione di sé stessi, ma esistono per servire l'uomo in quanto creato ad immagine e somiglianza di Dio. Per i cristiani, servire l'uomo significa servire Dio.

Dice Tafuri:

Grande: in confronto agli altri dèi, quelli che sono causa delle generazioni, quelli privi di ragione e quelli naturali, che sono al servizio all'uomo e sono molto inferiori a lui.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165

Proprio perché Protogono penetra tutta la materia e l'energia dell'universo appare come "errante nel cielo" che non è inteso come atmosfera, ma è inteso come universo sia in qualsiasi concezione dell'universo abbiano avuto gli antichi, sia nell'attuale concezione scientifica dell'universo.

Anche la concezione manifestata dal Tafuri secondo cui "ci siano Dèi quasi illimitati che trascorrono la vita fra loro" è una concezione prettamente cristiana. Nel Mito, uomini e Dèi vivono nel medesimo ambiente. L'Olimpo stesso non è al di fuori del mondo, ma è una "rocca" all'interno del mondo nel quale vivono gli uomini. Vivono, dice il Tafuri, senza mischiarsi fra loro. Estranei fra loro ed estranei con gli Esseri della Natura come si addice all'idea cristiana di separazione del divino dalla materia e dai corpi materiali. Demetra, per esempio, non è estranea alla vita degli uomini.

Scrive Tafuri:

Errante nel cielo: che erra e vive nell'Etere; lì i teologi e in ogni punto del cosmo sostengono ci siano dèi quasi illimitati che trascorrono la vita fra loro, con giustizia, senza mischiarsi tra loro, perché non è straordinario per esseri incorporei stare tutti insieme.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165

E' evidente la volontà del Tafuri di dare un'interpretazione cristiana ad un soggetto come Protogono di cui non comprende né la natura né la condizione mitica. Questo desiderio del Tafuri attraversa tutta l'interpretazione dell'Inno Orfico a Protogono e, probabilmente, tutte le interpretazioni agli Inni Orfici.

Il commento del Tafuri non ci permette di conoscere i contenuti teologici dell'Inno Orfico, ma ci permette di conoscere le idee cristiane in relazione ad un Mito che i cristiani non conoscevano attorno al 1500.

Tafuri è sicuramente un attento utilizzatore degli Inni Orfici in relazione alla condizioni ideologiche nelle quali vive, Proprio per questo è capace di fornirci scampoli di teologia cristiana in relazione alle affermazioni degli Inni Orfici.

I cristiani hanno nascosto molta della loro teologia negli ultimi 200 anni. Se ne vergognano e hanno paura che venga loro rinfacciata per l'uso di questa nello spargere odio fra i popoli. Tafuri ci permette di osservare un aspetto storico e attuale della teologia cristiana in un ambito assolutamente originale.

—continua nella seconda parte——-

 

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14 gennaio 2024

Protogono nell'interpretazione di Tafuri degli Inni Orfici

Tafuri nel 1400 introduce la sua riflessione su Protogono negli Inni Orfici dicendo:

Protogono è messaggero degli esseri supremi e mente che tutto domina, perché dal principio è ritenuto primo genitore degli uomini. è naturale ritenere perciò che anche Adamo sia stato forgiato, come pensano alcuni filosofi, dalla putrefazione di un verme; come altri, invece, dalla putrefazione di uovo in terreno umido e a causa del calore favorevole alla putrefazione e alla produzione di questo essere quale è l'uomo. Perciò in modo particolare offriamo mirra al dio Protogono custode degli uomini; la mirra, infatti, è una resina che protegge i corpi dalla putrefazione, per la sua specificità e per la natura che ha, donde dicono che i Giudei con questa seppelliscono i corpi degli uomini, affinché li conservi incorrotti; ci serviamo di questa, volendo, dunque, invocare uno degli dèi antenati dell'uomo servitori di Protogono.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165

La base ideologica di Tafuri è quella creazionista, quella cristiana. Per lui tutto deve essere ricondotto al cristianesimo e non coglie la diversità del pensiero orfico espresso negli Inni Orfici perché non ha nessuna idea di una realtà divenuta in assenza di un artefice che determini la realtà stessa.

Il commento di Tafuri ha la funzione di condurre nell'ambito cristiano un qualche cosa che non appartiene al cristianesimo, ma che contrasta con la teologia cristiana.

Per poter fare questo, Tafuri deve negare la teologia intrinseca degli Inni Orfici e cercare le analogie fra gli Inni Orfici e la teologia del possesso e della sottomissione del presente, concetti ideologici propri dell'ideologia cristiana.

Protogono è "Eros primordiale", E’ la forza emotiva che per prima emerge dalla materia-energia del cosmo e che, proprio per la sua presenza, permette alla materia (Gaia) di generare un infinito numero di coscienze di sé, qualunque sia la loro natura. Protogono è Eros, l'Intento, che, rendendo consapevole una frazione di materia o energia, si trasforma nella volontà della coscienza di sé venuta in essere.

Questo concetto, apparentemente semplice, è in assoluto contrasto, e perciò incomprensibile, a chiunque pensi, direttamente o indirettamente, un'intelligenza all'inizio delle trasformazioni dell'universo come noi lo conosciamo.

Il testo di Tafuri, dettagliato nel voler commentare l'Inno Orfico a Protogono, vuole dimostrare come la religione cristiana non sia estranea agli Inni Orfici e che la religione cristiana, per questo, può far propri gli Inni Orfici.

Ovviamente, Tafuri si è guardato bene dal diffondere quest'idea. L'ha mantenuta in un circolo ristretto di persone. Il suo scritto non circolò mai pubblicamente. Forse sarebbe andato bruciato e distrutto, come tutte le opere del Tafuri, se Francesco Cavoti nel 1537 non lo avesse ricopiato a mano.

 

14 gennaio 2024

Che cos'è la realtà?

Viviamo in boschi e foreste in cui gli alberi non sono di legno, ma fatti di cultura e di informazione. Informazioni, fenomeni, che abitano un mondo nel quale ci dobbiamo aprire un varco a colpi di macete.

I fenomeni che ci giungono dal mondo sono come le alte erbe di una palude che con fatica cerchiamo di attraversare per tutta la vita mentre altre persone ci dicono che "Non è vero che ci sono quelle erbe ad impedirti il cammino. Sei solo tu che le immagini!". Loro vedono solo orizzonti liberi e sconfinati, ma spesso sono deserti emotivi che percorrono inconsapevoli della realtà in cui vivono, Ma forse sono solo io o pochi di noi che scorgono nel mondo problemi da risolvere e mi creo l'illusione di problemi in essere quando, in realtà, l'orizzonte è libero e sgombro.

 

14 gennaio 2024

Sopravvivere

Per molte persone la parola chiave in questo momento è: sopravvivere.

Non solo dal punto di vista fisico o sociale, ma proprio dal punto di vista psico-emotivo. Sopravvivere in un mondo che ha rubato la sicurezza psicologica alle persone. Il loro desiderio di partecipare ad una vita pubblica che si è compartimentata elevando muri fra singole situazioni sociali per separarsi da altre situazioni sociali che vengono vissute come nemiche.

Sopravvivere non è una questione puramente economica, ma una questione emotiva dove l'incerto che avanza è l'incertezza di un futuro che costringe le persone a rifugiarsi in ciò che loro conoscono e in ciò che considerano un rifugio.

Questo vale soprattutto per le ideologie. In questa ricerca di sopravvivenza emerge la pulsione razzista in cui l'altro è vissuto come il nemico da distruggere o il nemico che mette in pericolo il proprio "stile di vita".

Si tratta della situazione psico-emotiva che visse il "ceto abbiente", quelli che vengono chiamati i "ricchi", prima della prima e prima della seconda guerra mondiale e che alimentò l'esigenza di sterminare un nemico immaginario. Ha finito per saccheggiare le condizioni di vita delle persone. Ora si cerca un nemico abbastanza debole su cui poter esercitare violenza e scaricare questo accumulo di tensione psico-emotiva che si sta accumulando nella società. Un esempio ne è Salvini che dopo aver sequestrato dei disgraziati, mostra muscoli ed arroganza affermando di "aver salvato l'Italia dall'invasione", manco fossero arrivati con i carri armati. E' quella disperazione sociale che sta attraversando il ceto medio-ricco della nazione in una ossessiva ricerca di un nemico da distruggere per poter promuovere sé stessa.

Il pericolo non sta nella situazione sociale in sé, ma nella percezione delle emozioni che la situazione in sé produce e trasmette ai singoli cittadini. Una situazione emotiva continuamente negata dalla mancanza di informazioni che tendono a presentare una realtà diversa da quanto viene emotivamente percepito aggravando, in questo modo, l'incertezza esistenziale delle persone.

Non è la realtà in sé che preoccupa, ma il fiume emotivo che si muove in questa realtà. Un fiume emotivo che non trova i corrispettivi razionali in cui potrebbe sfogare le proprie tensioni finendo per alimentare fantasie complottistiche nelle quali si inserisce la propaganda di "venditori di pentole".

 

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13 gennaio 2024

Esopo: se devi ammazzare qualcuno, ammazzalo e basta

Devi imparare a giocare sull'arroganza di chi si crede più forte, invincibile e superiore. Nella sua arroganza non scorge tante cose che lo circondano e che non sempre gli possono essere favorevoli.

Ma soprattutto, dice Esopo, se sei un predatore preda e non ti mettere a discutere con chi stai predando.

Scrive Esopo:

Un asino stava pascolando in un prato, quando scorse un lupo che si dirigeva verso di lui, e fece finta di zoppicare. Il lupo gli si avvicinò e gli chiese perché zoppicava; quello rispose che, nello scavalcare una siepe, aveva messo il piede sopra una spina, e lo consigliò di estrargliela, per poterlo poi divorare senza correre il rischio di bucarsi la bocca masticando. Il lupo, persuaso, sollevò il piede dell'asino. Ma, mentre concentrava tutta la sua attenzione sullo zoccolo, l'asino, con un calcio sulla bocca, gli fece saltare tutti i denti. "E mi sta bene!", dichiarò il lupo malconcio."Perché ho voluto ìmpicciarmi di medicina, quando mio padre m'aveva insegnato il mestiere di macellaio?".

[Esopo: L'asino che si fingeva zoppo e il lupo, Editore BUR, 1982, 281, pag. 307]

Quando arriva il predatore, le prede, quando possibile, si allontanano. Si mettono sulla difensiva e ogni predatore sa di dover ricorrere all'inganno per impedire alle prede di fuggire o di difendersi

 

13 gennaio 2024

Gli insegnamenti del Dio dei cristiani

Se pensano di avere dei problemi, bombardano e distruggono. Non fanno nulla per costruire la vita: sanno solo ammazzare.

Ma, in fondo, questo è l'insegnamento del Dio degli ebrei e dei cristiani.

Loro devono essere ricchi e benestanti, gli altri devono essere poveri e sofferenti.

E' l'insegnamento di Gesù e della donna che elemosinava le briciole sotto la tavola come i cani.

Questo crea molta sofferenza psicologica a tutti coloro che hanno una qualche sensibilità nei confronti del mondo e della vita.

 

13 gennaio 2024

Inno Orfico a Semele

Inno orfico a Semele

  Inno orfico a Semele

Invoco la fanciulla figlia di Cadmo, di tutto sovrana,
Semele dal bell'aspetto, dalle chiome amabili, dal seno pieno,
madre del gioioso Dioniso portatore di tirso,
la quale subì grandi doglie a causa dello splendore portatore di fuoco,
ottenendo onori presso la splendida Persefone
fra gli uomini mortali ogni due anni,
quando celebrando la doglia feconda del tuo Bacco
e la tavola sacra e i santi misteri.
Ora ti supplico, dea, fanciulla figlia di Cadmo, sovrana,
invocando affinch´ sii sempre d'animo dolce verso gli iniziati.

Da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Per chi pensa ad un creatore dell'uomo, quanto attiene a Dioniso sa di misterioso, di inconoscibile.

Dioniso è colui che nasce tre volte. Nasce e cresce nella pancia della madre; esce dalla pancia della madre e viene cucito a crescere nel cielo; esce dal cielo, fatto a pezzi dai Titani e continua a crescere nell'infinito (sia come spazio che come mutamenti).

Nasce nel ventre della madre, nasce nel cielo e nasce nell'infinito!

Dioniso è il nato tre volte.

---continua al link---

 

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12 gennaio 2024

Esercizio del potere e democrazia

La Democrazia ai Greci fu insegnata dagli Dèi. Se c'è una forma, al di là dei contenuti puramente religiosi, che gli Dèi forniscono agli uomini è che il gerarca, nella misura in cui antepone sé stesso alle esigenze del mondo, va detronizzato.

Non discuto in questo momento dei contenuti religiosi o delle questioni teologiche. Prendo in considerazione solo la forma dell'abbattimento della gerarchia fatto da Cronos contro Urano e fatto da Zeus contro Cronos.

A prescindere dalle questione teologiche, la forma ci dice che quando chi esercita una funzione decide di usare quella funzione per dominare, deve essere abbattuto perché se la sua funzione deve permanere, il suo dominio deve cessare perché, tale dominio, impedisce lo sviluppo di altri Esseri.

Questo è uno dei principi fondamentali della democrazia: la capacità di cedere il comando in funzione del "bene collettivo" al di là dei modi e dei metodi attraverso i quali il comando viene ceduto.

Dopo di che possiamo valutare il grado di una democrazia dal grado di comando che viene ceduto e da quanto permane, nel cedere il comando, l'esercizio della funzione dalla quale è scaturito il comando.

Urano Stellato non viene ucciso. L'emozione continua ad essere la funzione che permette alla materia e all'energia di diventare consapevoli di sé stessi; solo che l'emozione, Urano, non domina più l'universo delle consapevolezze perché, detronizzato da Crono, il tempo, altre consapevolezze possono germinare dopo che Cronos ha detronizzato Urano.

Questo vale anche per le società civili. Un sistema o un gruppo di uomini che le dominano, vanno detronizzati quando la loro azione diventa soffocamento di possibilità di sviluppo della società. Che questa detronizzazione avvenga con una crocetta su una scheda in un seggio elettorale; che avvenga attraverso il congresso di un partito; che avvenga per la sostituzione di un partito al governo con un altro partito; che avvenga con un colpo di Stato o con una rivoluzione; la democrazia, al di là delle preferenze personali, implica sempre una detronizzazione di chi è passato dall'esercizio di una funzione al dominio sociale. Ovviamente ci sono metodi più auspicabili di altri, ma questo non fa parte di questa riflessione.

 

12 gennaio 2024

La carta Europea dei Diritti dell'Uomo e la partecipazione al genocidio a Gaza

Prima o dopo il dibattito dovrà essere aperto anche se fino ad oggi è stato ostacolato dall'incapacità ideologica di politici europei di confrontarsi con la loro stessa base ideale.

L'ebraismo fu il fondamento del nazismo in Germania.

Non che gli ebrei fondarono il nazismo, ma vi parteciparono attivamente in quanto il razzismo positivista, manifestato dal nazional-socialismo, coincideva con la loro ideologia religiosa della razza quale "popolo di Dio". Per contro, gli ebrei in Russia, perseguitati dallo Zar, furono una delle colonne portanti di Trotzki durante la rivoluzione russa.

Per questo motivo i bolscevichi vennero accusati di filo ebraismo dai nazisti.

Ora, l'ideologia bolscevica è una cosa; l'ideologia nazista è un'altra cosa. L'ideologia ebraica coincide con l'ideologia nazista allo stesso modo in cui l'ideologia mafiosa di Toto Reina coincideva con l'ideologia mafiosa di Provenzano; erano uguali come ideologia mafiosa, ma si contrastavano per questioni di egemonia. L'ideologia ebraica non coincideva con l'ideologia bolscevica, ma le necessità degli ebrei russi, perseguitati dallo Zar, coincidevano con le necessità dei bolscevichi.

Capisco che la dirigenza Europea stia collaborando col genocidio dei palestinesi di Gaza perché non è in grado di distinguere il diritto Costituzionale Europeo dal nazional-socialismo in quanto prigioniera della sua stessa incapacità di fare i conti con il passato, ma se non si farà un dibattito serio su che cos'è l'ideologia fascista e l'ideologia nazista si finirà per ricostruire il nazismo e il fascismo chiamandoli con un altro nome ma artefici dei medesimi disastri sociali.

Il campo di concentramento e di sterminio di Gaza non è diverso dal campo di sterminio di Auschwitz nella qualità dello sterminio. E’ diverso solo perché il campo di sterminio Gaza è più grande e ha gli ebrei che fanno i macellai al posto dei tedeschi.

Il Sud Africa si è schierato con gli oppressi, un ruolo che avrebbe dovuto avere l'Europa se fosse stata rispettosa della sua carta dei Diritti dell'Uomo. L'Europa ha voluto tradire sé stessa schierandosi con il nazismo e chiamando i "partigiani" palestinesi: terroristi! E questo, dopo che l'Europa ha finanziato l'Isis contro i paesi laici di religione musulmana e solo per odio religioso reiterando le crociate contro gli "infedeli" come auspicato dal nazista Ratzinger.

Io non butto via "il bambino con l'acqua calda". So distinguere l'ideologia sociale che fondò l'Unione Europea dal tradimento, di tale ideologia, messo in atto dall'attuale governance che nega il diritto dei popoli in funzione dell'assolutismo politico (nazismo) e religioso (integralismo cristiano).

 

12 gennaio 2024

Riflessione sull'ideologia sociale e le prospettive per il futuro

La crisi economica del 2007 e del 2008 fu caratterizzata da una crisi finanziaria che portò al fallimento di molte banche che, a loro volta, resero la vita difficile a molti cittadini.

Le caratteristiche della crisi economica di oggi è quella di rendere la vita difficile ai cittadini mantenendo le banche e il settore finanziario in efficienza a discapito dei cittadini.

Come accade in queste condizioni, molti soffriranno e qualcuno, comunque, continuerà ad arricchirsi. Altri, nelle sicurezza che si sono costruiti, saranno indifferenti ai cambiamenti.

Il sistema finanziario, in questo momento, sembra cannibalizzare la società civile aggravando i costi dei servizi, smobilitando i servizi sociali stessi e alimentando l'inflazione dei beni di prima necessità con il conseguente danno della struttura economica primaria (beni di consumo, carrello della spesa, possibilità di affittare, aggravio delle spese della mobilità lavorativa) ecc.).

In questo momento domina l’idea che i servizi sociali sono un costo per lo Stato dimenticando che lo Stato si regge sui Servizi sociali e senza i Servizi Sociali muore lo Stato.

Non fai un dispetto ai cittadini se cancelli il servizio sanitario nazionale; fai un’azione criminale contro lo Stato che dovrà vivere con cittadini più fragili e meno concorrenziali con i cittadini di altri Stati e più timorosi perché privi di assistenza.

Queste difficoltà comportano una vera e propria rivoluzione nei comportamenti e nelle soluzioni che le persone, aggravate dai problemi, metteranno in atto per poter sopravvivere. Nessuno scenderà in piazza a protestare; scenderà la fiducia dei cittadini nei confronti dei partiti politici che sembra (sembra) abbandonare ogni struttura ideologica per arroccarsi nell'amministrazione (ricerca di poltrone di comando).

In questo contesto i partiti politici nasconderanno le loro intenzioni ideologiche da un lato dietro ad una martellante propaganda che investe la quotidianità e, dall'altro lato la destra di Governo si nasconderà dietro la condanna di un regime passato (fascista) per riprodurne l'ideologia e riproporre nell'attuale i disastri sociali del passato.

Tutta la lotta si riduce fra quei cittadini che ancora pretendono di fruire dei valori Costituzionali e quei cittadini che vogliono privare i cittadini dei valori Costituzionali per farli diventare i diritti di Dio contro i cittadini stessi trasformando i diritti dei cittadini in doveri, dei cittadini, rispetto a Dio o di chi si fa Dio nei loro confronti.

E in questo gli Dèi non possono che aiutare quegli uomini che cercano delle soluzioni non solo per il proprio sopravvivere, ma per far sopravvivere un sistema sociale a cui viene impedito di guardare ad un possibile futuro.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

11 gennaio 2024

Oggetto reale ed oggetto percepito

Se io dico che il Sole è un Dio, sono io che sostengo che il Sole è un Dio. Chi vede nel sole solo una palla di materia infuocata non vede il Dio che è e, per lui, il Sole non è un Dio.

Ciò che Aristotele ignora è che le cose sono perché il soggetto descrive la cosa, ma se il soggeto non descrive la cosa, la cosa, per il soggetto, non è.

E' al di fuori dell'orizzonte del soggetto e, come è fuori dall'orizzonte del soggetto, è al di fuori anche dall'orizzonte di un insieme di soggetti che, insieme, fanno cultura ignorando o quella cosa o qualità di quella cosa che la rendono una cosa diversa da ciò che è per diventare ciò che loro vogliono che sia.

Dice il Diels Kranz riportando Aristotele che commenta Eraclito:

7. ARISTOT. metaph. I' 3. 1005 b 23.

E' impossibile infatti che qualcuno possa pensare che la stessa cosa sia e non sia, come alcuni ritengono che abbia sostenuto Eraclito.

Aristotele ignora i piani della percezione umana e le differenze di percezione che esistono fra un individuo e un altro. Per lui tutto è forma, tutto è materia (anche l'anima è una forma di materia). Sarà necessario l'arrivo di Pirrone per cambiare questo punto di vista in filosofia che, per la sua miseria concettuale, sarà fatto proprio dalla teologia cristiana.

 

11 gennaio 2024

Esopo: agisci che gli Dèi ti aiutano

Viviamo in un mondo che educa le persone a fermarsi nell'attesa della provvidenza. Qualcuno che faccia per loro cose che loro non vogliono prendersi la responsabilità di fare.

Le persone potrebbero fare un infinito numero di azioni positive, sia per sé che per la società, ma vengono educate a pensare che non è loro dovere mettere in atto quelle azioni e, se lo fanno e come spesso succede non ottengono il risultato desiderato, possono essere accusate di incapacità o, peggio, di danno.

Le persone vengono indotte a comportarsi da irresponsabili perché, se si comportano responsabilmente, vengono aggredite e accusate di voler sostituirsi a chi ha il "dovere sociale" di prendere quelle decisioni: cioè Dio.

Nella favola di Esopo, l'uomo sa come tirare fuori il carro dal fosso. Ma è stato intimidito. Gli sembra di sostituirsi alle prerogative di Ercole. E' talmente intimidito da supplicare Ercole, anziché tirare fuori da sé il carro dal fosso.

Scrive Esopo:

Un bifolco il suo carro verso il paese menava; ed ecco gli rovina in un fosso. Invece d'affannarsi, quello sta fermo ed Eracle a gran voce prega ed invoca, Eracle, il primo per lui di tutti i numi. Eracle appare, e dice: "Mano alle ruote! E pungola quei bovi! Muoviti prima, e dopo prega! Se no, preghi per niente".

[Esopo: Il contadino ed Ercole, Editore BUR, 1982, 72, pag. 105]

Ercole non tira fuori il carretto al posto del contadino. Ercole libera il contadino dalle forze che impediscono al contadino di intervenire per tirare fuori il carretto.

Dal momento che la relazione formale che ci presenta Esopo è quella di un contadino e di un carretto, non appare chiara l'azione di Ercole. Sembra quasi che Ercole rimproveri il contadino per la sua inettitudine.

Se davanti ad un problema sociale il contadino prende l'iniziativa, non sempre questa va a buon fine, ma può subire la reazione di altre persone o delle Istituzioni che possono sentirsi scavalcate nelle loro funzioni. Però, se le Istituzioni liberano il contadino dagli obblighi, come quello di vendere direttamente i prodotti anziché essere obbligato a cederli ad un grossista, il contadino può prendere l'iniziativa; mettere mano alle ruote e pungolare i buoi. Ma fintanto che c'era la legge che obbligava il contadino a cedere il prodotto al grossista, il contadino non poteva intraprendere il commercio dei propri prodotti.

L'azione, con cui Ercole libera il contadino affinché agisca per uscire dall'incidente che aveva subito, ha il suo contrario nei vangeli cristiani in cui Gesù sollecita l'inazione nell'uomo per consentire a Dio di provvedere all'uomo.

Dice Gesù nel vangelo di Matteo

Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.

Vangelo di Matteo 6, 25-34

In sostanza, il Dio dei cristiani va a tirare fuori il carretto dal fosso per dimostrare il suo potere e la sua gloria nei confronti delle persone che lo hanno pregato cercando il regno di Dio.

Esopo ci descrive un modo di essere che verrà ignorato teologicamente. Una relazione della divinità con l'uomo che è ignota sia nell'ebraismo che nel cristianesimo.

 

11 gennaio 2024

La costruzione dell'ideologia della sopraffazione nello Stato

Un po' alla volta, questo Stato toglie le garanzie ai cittadini. I cittadini distratti vedono sparire le garanzie che consentono loro di fruire dei diritti e, un po' alla volta, saranno consegnati nelle mani di una mafia, cattolica, ovviamente, che ne potrà disporre a proprio piacimento.

E' il concetto di libertà di questo Stato che significa "libertà di delinquere" e "libertà di abusare" nei confronti dei cittadini più deboli.

L'unica promozione sociale che rimane ai cittadini è quella di scalare i vertici di associazioni, che oggi appaiono delinquenziali, garantirsi il diritto di far violenza ai cittadini che, a quanto pare, questo stato renderà impunibili i violentatori e condannerà le vittime quando si ribellano ai soprusi. n po' alla volta, provvedimento dopo provvedimento, lo Stato Fascista avanza stuprando una Costituzione mal digerita dalle Istituzioni fra l'indifferenza di cittadini costretti a subire un'inflazione che erode e distrugge i loro poteri d'acquisto immiserendo le loro condizioni di vita.

L'idea secondo cui a pagare "non sono io", ma è "il mio vicino e non riguarda me" fa parte di quell'arrampicata sociale che ha la sua logica ideologica e psicologica in un delinquere anche se la legge non perseguiterà quel delinquere e, anche se lo facesse, secondo questo Stato, quella legge andrà abolita.

Dal "non bisogna essere cattivi con gli accoltellatori di donne", al "non è l'ideologia patriarcale che arma la mano dei violentatori, ma sono uomini creati deboli da Dio: un po' di comprensione!", all'eliminazione del reato di "abuso d'ufficio" per permettere di abusare del proprio ufficio Istituzionale a danno dei cittadini.

Buon fascismo a tutti.

 

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10 gennaio 2024

Proclo la teologia platonica e l'orfismo

Riflessione dell'eternità di uomini e donne nell'orfismo in un frammento della Teologia Platonica di Proclo

Vale la pena di discutere sul desiderio di eternità e di immortalità che, da Platone ai neoplatonici, ha alimentato le speranze di uomini falliti che interpretavano parole "iniziatiche" come fossero speranza.

Il rifiuto a diventare vecchi e la paura della morte attraversa un po' tutti i filosofi nella continua ricerca di "perfezione" ideale che li avvicini a Dio o che permetta loro di entrare nelle grazie di Dio in modo da beneficiare della sua benevolenza.

Il desiderio dei filosofi è alla base di molte storpiature ideologiche che si generano da un'interpretazione che pone l'interpretazione dei principi filosofici al servizio dei desideri personali del filosofo.

Le affermazioni di eternità e di immortalità non partono mai da colui che scrive, ma colui che le scrive le attribuisce ad un'"autoritas" che, né chi scrive né chi legge, è in grado di interrogare perché collocata in un passato remoto.

Scrive Kern in Orfici "Discorsi sacri in ventiquattro rapsodie":

142. [1] - (245) Procl. Theolog. Plat. V 10 p. 264,20

Poiché i teologi affermano che il non invecchiare si addice a quest'ordine (di Crono), come sostengono non solo i barbari, ma anche il teologo dei Greci, Orfeo - infatti, costui dice in modo mistico che i peli sul volto di Crono erano sempre neri e che non diventavano mai bianchi (v. fr. 130) - , io ammiro l'intelletto divinamente ispirato di Platone, che fa su questo dio le stesse rivelazioni di quanti camminano sulle sue tracce. Infatti, nell'era di Crono, dice che le anime rigettano la vecchiaia, ritornano alla giovinezza, si sbarazzano dei loro capelli bianchi e riprendono i capelli scuri. Infatti (dice Plat. Polit. 270 d. e) "i capelli bianchi dei vecchi diventavano neri. Le guance di coloro che avevano la barba, rese lisce, tornavano alla loro trascorsa giovinezza". Queste sono parole dello Straniero di Elea. Orfeo dice cose simili a queste riguardo al Dio

(Crono):

- - - - - Sotto Zeus, figlio di Crono,
una vita immortale procurarsi con la fatica, col mento incorrotto,
- - - roride chiome profumate, né
- - che rende deboli mescolarsi al bianco fiore;
- - - - - ma una florida chioma.

Muovendo da qui sembra si debba ricostruire questo testo:

- " " - " " - " Sotto Zeus, figlio di Crono,
ottenere in sorte e una vita immortale, col mento incorrotto,
e roride chiome profumate, né affatto
mescolarsi al fiore bianco della vecchiaia che rende deboli,
ma avere intorno alle tempie una florida chioma.

Tratto da: Orfici, testimonianze e frammenti (Rapsodie Orfiche), Otto kern, Editore Bompiani, 2011, pagina 407

[Rorido: termine poetico che indica, bagnato di sudore o di rugiada]

La citazione di Platone dal Politico usata decontestualizzata da Proclo, rimessa nel contesto del discorso suona in questo modo:

"Straniero – Quest'età che ciascun animale aveva, innanzi tutto, si ferma, per tutti, e ogni essere mortale cessa di procedere verso un'apparenza più vecchia, ma cambiando direzione in senso contrario, germoglia come fosse più giovane e più fresco. E i capelli bianchi dei vecchi tornano neri, e le guance di coloro che avevano la barba, tornano di nuovo lisce, riportano ciascuno nella stagione trascorsa; i corpi degli adolescenti, diventano lisci e più piccoli di giorno in giorno, tornano di nuovo alla natura del bambino neonato, ridiventandogli simile nell'anima e nel corpo; da questo momento, ormai, consumati del tutto, scompaiono completamente. D'altra parte. Il cadavere di coloro che morivano di morte violenta i quel periodo di tempo subiva questi medesimi effetti e rapidamente, in pochi giorni, si distruggeva e scompariva.
Straniero – E' chiaro, Socrate, che nell'ordine naturale di allora non si nasceva gli uni dagli altri, ma quel genere nato dalla terra, che si dice esserci stato una volta, era proprio questo, che in quel tempo rispuntava di nuovo dalla terra, e il suo ricordo veniva tramandato dai primi nostri progenitori, i quali si trovavano vicini, nel tempo immediatamente successivo al primo ciclo che stava terminando, e nacquero nel presente ordine naturale. Infatti, sono stati costoro a farsi per noi araldi di questi racconti, ai quali oggi molti, a torto, non prestano fede."

Tratto da Platone, Tutti gli scritti (Politico), Editore Bompiani, 2014, p. 331

Platone mette in bocca la frase ad uno Straniero che spiega al giovane Socrate le trasformazioni del divenire degli uomini nelle età del mondo prima dell'età presente.

Un venir in essere dell'uomo senza il concorso della donna: gli uomini che nascono dalla terra già adulti e che, anziché invecchiare, ringiovaniscono.

E' la premessa sulle teorie sulla nascita della donna di Platone: la donna altro non sarebbe che la reincarnazione di uomini malvagi perché, secondo Platone, la donna è malvagia e va punita sottomettendola all'uomo e alla servitù domestica.

La cosa che dobbiamo stabilire è: in che cosa si inquadrano le affermazioni di Platone prese in considerazione da Proclo per ragionare su Cronos? Quali sono gli intenti psico emotivi per i quali Platone fa quelle affermazioni?

Leggiamo alcuni passi dal Politico di Platone:

"Straniero – Ebbene, trascuriamo una di queste parti, e prendiamo, invece, l'altra, e, presala, dividiamo il suo insieme in due.
Straniero – Senza dubbio, quella che da ordini riguardanti gli esseri viventi. Infatti, il compito della scienza regia non sta certo nel sovraintendere alle cose inanimate, come fa, per esempio, l'architettura, bensì è più nobile, in quanto ha il potere sempre tra gli esseri viventi, ed in relazione proprio a loro.
Straniero – E la generazione e l'allevamento degli esseri viventi si può ben vedere che è, da una parte, allevamento di un singolo, e, dall'altra, la cura dei giovani animali nelle greggi.
Straniero – Ma il politico non lo troveremo certo come allevatore di individui, come chi si cura di un solo bue o di un solo cavallo, ma, piuttosto, somigliante ad uno che pascola mandrie di cavalli e di buoi."

Tratto da Platone, Tutti gli scritti (Politico), Editore Bompiani, 2014, p. 322

Allevare persone comporta introdurre, fra le persone, idee farneticanti sulla loro vita e sul divenuto della loro esistenza. Si allevare persone per poterle comandare, per poterle controllare, inducendo nelle persone idee farneticanti che allontanano le persone comandate dall'analisi della realtà nella quale vivono.

E' in questo contesto, volto al dominio dell'uomo sull'uomo, che leggiamo l'interpretazione fatta da Proclo del frammento orfico.

Quando il frammento dice:

- - Sotto Zeus, figlio di Crono,
una vita immortale procurarsi con la fatica, col mento incorrotto,
- roride chiome profumate, né
- che rende deboli mescolarsi al bianco fiore;
- - ma una florida chioma.

Il dominatore dell'uomo sull'uomo interpreta:

- " " - " " - " Sotto Zeus, figlio di Crono,
ottenere in sorte e una vita immortale, col mento incorrotto,
e roride chiome profumate, né affatto
mescolarsi al fiore bianco della vecchiaia che rende deboli,
ma avere intorno alle tempie una florida chioma.

Un'interpretazione che appare logica per un creazionista come Proclo, ma è meno corretta del:

Sotto Zeus ci si procura con la fatica [della quotidianità o nella quotidianità] una vita immortale.

Il mento incorrotto non sta nella "corruzione fisica del viso", come pensa Proclo, ma è simbolico e si riferisce alla faccia di un uomo che decide la sua azione fra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto e non si lascia corrompere perché la corruzione, che impedisce di giungere all'eternità, avviene quando gli uomini scendono a compromessi sostituendo quanto ritengono giusto con quanto loro, al momento, conviene.

Le "roride chiome profumate" non riguarda l'aspetto fisico, ma l'aspetto intellettuale dell'uomo e della donna che affronta la sua quotidianità. Poi c'è un "né" che, comunque, è una negazione e, anche se manca una parola nel testo riportato da Proclo, appare logico dedurre che "la fatica, il mento incorrotto e le roride chiome profumate" non " rende deboli mescolarsi al bianco fiore;" di una vecchiaia che avanza.

Che la vita fisica invecchi e il corpo fisico muoia insieme al corpo di energia di ogni singolo vivente che respira Zeus è effetto della trasformazione, del tempo, di Cronos, che abita in ogni vivente della Natura. Che poi ogni vivente della natura costruisca la propria eternità con fatica, giustizia e onore, questo non appartiene a Crono, ma alle prerogative dei nati nella natura.

Prerogative che vengono meno quando il dominio dell'uomo sull'uomo trasforma gli uomini in animali da allevamento, greggi da condurre al macello della loro esistenza per il profitto immediato di qualche re, padrone, filosofo-padrone che pretende di dominare le società degli uomini.

Orfeo dice che i peli sul volto di Cronos sono sempre neri. E in effetti, tutti i presenti che si sono manifestati, in tutti i mutamenti dell'universo, sono tutti presenti, in ogni attimo, come presenti in Cronos. Cronos è manifestazione di presenti che si fanno presenti perché in Cronos, nel tempo, non c'è passato e non c'è futuro, ma tutto è ora, l'adesso in cui tutte le trasformazioni sono presenti ora.

Nel mondo di Zeus, al contrario, tutto nasce e tutto si trasforma continuamente. Qualche cosa muore e qualche cosa continua ad esistere trasformandosi attraverso "la fatica, il mento incorrotto e le roride chiome profumate".

 

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09 gennaio 2024

Esopo: i cani che tradiscono gli uomini in nome di Dio

Esopo non si limita a guardare alla propria condizione, ma osserva i meccanismi che costruiscono le condizioni degli uomini.

La contrapposizione fra chi possiede uomini e li costringe alla sottomissione e gli uomini che vivono la condizione di sottomessi è una condizione costruita attraverso la pulsione psichica che induce i sottomessi ad identificarsi con i possessori di uomini e a fare del possesso il proprio ideale.

Il possessore di uomini diventa il modello ideale a cui il posseduto tende per modificare la propria condizione esistenziale.

In questa situazione, il possessore di uomini, per controllare e gestire il posseduto, non deve far altro che prospettare, ad alcuni uomini posseduti, la speranza di fruire, almeno in parte, del suo potere di possesso su altri uomini. La sola prospettiva di poter partecipare al potere del possessore di uomini è sufficiente perché, almeno una parte, di uomini posseduti si schieri con i possessori di uomini aggravando le condizioni di vita degli uomini posseduti.

Per molti uomini e donne posseduti da padroni, i padroni diventano l'ideale a cui tendere. Mentre tendono a quell'ideale diventano oggetti d'uso da parte di chi li possiede, sia fisicamente che emotivamente. Nel cristianesimo questa condizione psichica viene definita come "Ama il tuo Dio con tutto il tuo cuore e tutta la tua anima!" che tende a portare uomini e donne ad identificarsi con l'onnipotenza di Dio anche macellando uomini e donne per la gloria di Dio.

Nel tradire gli uomini e le donne in nome di Dio che li possiede, questi uomini e queste donne, si sentono forti ed onnipotenti; uguali a Dio esattamente come i cani, in questa favola di Esopo, si sentono uguali ai lupi. Solo che le vittime non sono solo le "pecore" che i cani tradiscono, ma sono i cani stessi perché sono i possibili ostacoli che potrebbero frapporsi fra i lupi e le pecore rendendo difficoltoso per i lupi la fruizione del bene pecore.

Scrive Esopo:

Dissero i lupi ai cani: "Perché voi, che ci siete simili in tutto, non andate d'accordo con noi come fratelli? Non c'è tra noi nessuna differenza, tranne che nelle idee. Noi viviamo in libertà, e voi vi sottomettete agli uomini, servendoli, sopportando le loro percosse, portando il collare e custodendo le loro pecore. Quando poi mangiano, a voi non gettano altro che le ossa. Ma se date retta a noi, voi ci consegnerete tutto il gregge; lo metteremo in comune e mangeremo a sazietà". I cani, dunque, diedero retta a queste proposte; e i lupi, appena entrati nella stalla, per prima cosa misero a morte i cani.

[Esopo: I lupi e i cani alleati, Editore BUR, 1982, 216, pag. 243]

Negli ultimi settanta anni di guerra nel mondo abbiamo assistito alla nascita di numerosi Stati fantoccio al servizio di un qualche invasore e di un qualche macellaio dove, l'obbiettivo del macellaio era quello di distruggere la struttura esistenziale di quei popoli stessi per sottometterli ad una qualche struttura ideologica a loro estranea usando parte di quegli uomini come servi.

Lo stesso comportamento è quanto i mafiosi sollecitano nella società civile a tutti quei cittadini che, occupando ruoli Istituzionali, potrebbero essere in grado di ostacolare la loro attività che consiste nel "tosare le pecore del gregge" che le Istituzioni dovrebbero proteggere e garantire nelle loro condizioni di vita.

Troppe pecore, che si sentono cani, vogliono farsi lupi, ma sono solo schiavi e servi che scimmiottano altri schiavi e altri servi che attraverso la violenza, sia fisica che psichica, si sono fatti padroni di uomini e donne aspettando solo di morire.

Si sentono padroni di uomini, ma sono solo accattoni che allungano la mano per elemosinare un frammento di un'esistenza che loro stessi si sono negata.

Lloyd J. Austin III, capo del Pentagono USA è ricoverato segretamente in terapia intensiva a 70 anni. Lui che si è fatto lupo, macellando cani e pecore, è ricoverato segretamente perché nessuno deve sapere che tu sia pecora o che tu sia lupo, sempre quella è la fine che farai. L'unica differenza è la disperazione con la quale muori.

 

09 gennaio 2024

Schiavitù e prostituzione nel medioevo cristiano

A volte gli evocatori storici di condizioni medioevali dimenticano la condizione degli uomini in quell'epoca, ma soprattutto dimenticano la condizione sociale della donna sotto il giogo cristiano.

Vivono come se fossero in una favola e ignorano il dolore delle persone perché si sentono disturbati. Sarebbe bene che questi evocatori storici, anziché mettersi a costruire spade iniziassero a leggere e ad osservare il mondo che sta attorno a loro imparando a leggere la quantità del dolore che è costato per costruire quello che permette loro di vivere con superficialità.

Riporto da "Storia delle Donne di Duby e Perrot:

Gli schiavi non sono più tanto numerosi come durante l'Impero romano, o nel corso del primo millennio, ma si è ancora lontani da una loro scomparsa, soprattutto al nord (Scandinavia, Islanda) e al sud (Italia e Spagna) dell'Europa. La differenziazione fra i sessi è qui particolarmente sensibile: le donne sono destinate principalmente alla prostituzione e al servizio domestico - che spesso implica il sottostare ai desideri del padrone. Ricordiamo quelle mandrie di donne gallesi per le quali il vescovo di Upsala consiglia di evitare che ingrassino troppo prima di essere inviate negli harem della Turchia. Sulle rive del Mediterraneo, la schiava costituisce una presenza familiare fra la popolazione urbana durante tutto il Medioevo: le fonti sono più ricche per quanto riguarda il periodo successivo, ma già ora sufficienti a provare la permanenza dell'istituzione. Nuovo, soprattutto a questo livello, il fenomeno della prostituzione. L'immagine teologica della città, creazione di Caino secondo la tradizione dei testi biblici, è fortemente negativa. E' logico che lo sviluppo urbano faccia nuovamente convergere su di essa la preoccupata attenzione della Chiesa. La città, tra i tanti mali ad essa connessi, rappresenta il denaro e il sesso; l'uno già di per sé sospetto, consente di acquistare l'altro, necessariamente malvagio se esercitato fuori dal matrimonio. Anche su questo argomento la documentazione relativa ai secoli XI e XII non è paragonabile a quella di cui disponiamo per il basso Medioevo. E ad ogni modo provato che in molte città esisteva un lupanare. Se ne conosce l'esistenza a Parigi, a Angers o a Tolosa: la regolamentazione della prostituzione era lì anteriore al 1201. Quasi sempre ignoriamo quali fossero le fasce di reclutamento. Vanno tenuti presenti fattori diversi: psicologici, economici e sociali. E' segnalata la presenza di numerose prostitute in quelle torme di laici che seguivano i grandi predicatori erranti, talvolta eretici: un fenomeno particolarmente originale del periodo. In questi gruppi si rivendica l'eguaglianza fra i sessi, la partecipazione delle donne ai sacramenti. E' possibile che, in alcuni casi, alle prostitute si siano unite le mogli dei preti scacciate dai mariti a partire dal 1139. Roberto d'Arbrissel ne accoglie alcune nel suo istituto di Fontevraud. Presto le autorità locali creeranno delle case destinate a dar loro rifugio.

Duby e Perrot, Storia delle donne, il medioevo (Le donne nell'ordine feudale), Laterza, p. 287-288

Ci si stupisce per gli accoltellamenti e gli omicidi di donne, ma non si vuole individuare le cause al fine di consentire ulteriori accoltellamenti e ulteriori violenze.

C'è una storia di schiavitù dietro ai femminicidi di ogni. Questa storia è fatta da cristiani che vivono di odio per le persone che non si sottomettono.

La schiava si ribella al padrone? Va frustata e accoltellata. E' la logica cristiana. La storia umana voluta e imposta dal cristianesimo.

 

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08 gennaio 2024

La nascita di Gerione

Il Gerione che viene affrontato da Beppi, nasce il 06 agosto 1945. In quel giorno la sua testa esce della vagina di sua madre. Diventa consapevole di sé il 09 agosto 1945.

Da allora le sue tre teste iniziano ad infilarsi, come serpenti, una in Asia, una in Africa e l'altra in Europa.

Gerione vive per tentare di soddisfare le proprie emozioni represse da Atena nella nonna Medusa e la sua guerra ad Atena è la guerra dell'oscurantismo contro la ragione.

Sconfitto dalla Rivoluzione Francese è rinato ben più potente e determinato il 06 agosto 1945. Le sue teste manipolano i sistemi sociali dei continenti evocando l'oscurantismo, in ogni sua forma, contro il razionalismo di Atena.

Ho descritto le condizioni della nascita di Gerione e cercherò di essere il più riassuntivo possibile nel descrivere e abbandonare le teste di Gerione che agiscono in Asia e in Africa per concentrarmi maggiormente sulla lotta di Beppi contro la testa di Gerione in Europa.

Trattare il Mito non è un gioco e, per quanto io provi ad essere breve e sintetico, il breve e sintetico, quando parla dell'infinito, per quanto breve è sempre infinito. D'altro canto una storia ha la caratteristica di avere un inizio e una fine, anche se la fine non si può scrivere nella vita. E allo stesso modo non si può definire un inizio che ebbe inizio da altri, infiniti, inizi.

 

08 gennaio 2024

La Religione Pagana e la Stregoneria

La Religione Pagana e la Stregoneria si esprimono nella donna e nell'uomo che vivono la loro vita quotidiana, nelle condizioni del mondo che hanno incontrato.

La Religione Pagana e la Stregoneria non sono separazione dal mondo. Non costituiscono comunità separate dalla vita degli uomini per costruire qualcosa di alternativo: sono arti, modi, punti di vista, tecniche, percezioni di una realtà che si modifica continuamente e quotidianamente esprimendo bisogni, desideri, tensioni, propositi e progetti.

Questo sia per quanto riguarda il singolo individuo che insiemi di individui che possono avere condizioni, propositi e desideri comuni.

Gli Dèi non vi rendono "potenti" perché siete diversi dal resto della società. Gli Dèi vi aiutano a rendervi partecipi della realtà. Vi aiutano ad essere più lucidi, più attenti, più determinati, più consapevoli del vostro e del mio essere nel mondo, ma non vi aiuteranno mai ad essere "padroni del mondo".

La Stregoneria è l'arte della trasformazione di sé stessi, ma non si può comprendere il trasformarsi se si pensa di essere "il meglio del meglio" o se si vive uno stato di frustrazione e di impotenza davanti agli avvenimenti della propria vita.

Detto in questo modo, si tratta solo di parole. Parole che rimangono prive di significato se gli uomini e le donne non caricano la loro vita di emozione e di tensione.

Però spesso è la vita stessa che costringe le persone a caricare la propria esistenza di emozione e di passione. Solo che quando lo fa la vita, le condizioni dell'esistenza, spesso quelle emozioni e quelle tensioni attraversano un dolore che rende le persone impotenti perché sorprese dall'inaspettato che tende a travolgerle.

Per portare una persona, un uomo o una donna, ad essere sacrificati sul rogo è necessario che quell'uomo e quella donna siano prigionieri di illusioni e di credenze; siano prigionieri di aspettative e di speranze che si infrangono come un maroso sulla roccia della realtà.

Ogni volta che ci si leva un'illusione o una credenza, socialmente imposta, si vive uno stato di dolore psichico perché è come se una parte di noi dovesse morire per essere ricostruita. Quel dolore è la reazione della ragione che tende a rifiutarsi di staccarsi dall'illusione, dalla credenza, che fino a prima gli dava l'illusione di una certezza esistenziale. Ma ciò che appariva un salvagente alla ragione, era in realtà una zavorra che impediva la trasformazione nella vita.

La Religione Pagana e la Stregoneria sono le realtà emotive di una realtà fattiva capaci di proteggere il singolo individuo nel suo vivere nel mondo anche quando l'individuo è costretto a mediare fra ciò che desidera nella realtà e ciò che può ottenere e fare nelle condizioni della sua realtà quotidiana.

La Stregoneria e la Religione Pagana sono questo. Il resto è finzione cinematografica che quando esce dallo schermo diventa inganno e raggiro attraverso il quale imprigionare gli uomini e le donne con l'illusione.

E' indubbio che i miei scritti sono pedanti e noiosi per chi cerca una qualche forma di potere e di dominio dell'uomo sull'uomo. Ma io posso fare solo questo. Non illuderò le persone cieche di vedere, Nè dirò alle persone "alzati e cammina" e nemmeno dirò mai "in verità, in verità ti dico...". Dirò alle persone che le scelte che fanno oggi influiranno su ciò che sarà il loro domani e ciò che oggi vogliono ignorare costruirà un ostacolo per la vita di domani.

 

08 gennaio 2024

USA e bombardamenti

Al generale Eisenhower sarà inviato, a guerra conclusa, nell'aprile del 1946, un memorandum in cui si ordina: "Da nessuno dei documenti destinati alla pubblicazione deve risultare che la bomba atomica fu lanciata su un popolo che aveva già cercato la pace"

Da metà luglio del 1945 l'imperatore giapponese Hirohito aveva iniziato a trattare la resa con Stalin.

Chiamano queste azioni: democrazia!

 

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07 gennaio 2024

La Befana

A volte è necessario ricordare perché certe "tradizioni" vengono vissute superficialmente fintanto che qualcuno non viene messo sui roghi e, allora, quel qualcuno comincia a riflettere su ciò cheavrebbe potuto pensare quando poteva pensarlo, su ciò che avrebbe potuto dire quando poteva dirlo, su ciò che avrebbe potuto fare quando poteva farlo. Quando si è sul rogo, vero o simbolico che sia, non c'è più nulla da pensare, dire o fare.

[foto esposta nella Piazza centrale di Pisogne che ricorda un rogo di donne chiamate "streghe"]

 

07 gennaio 2024

Inno Orfico alle Stagioni

Inno Orfico alle Stagioni - Le Ore

Con l'Inno alle Stagioni, o Ore, sono arrivato a metà degli Inni Orfici.

Dopo questo Inno, dedicato alle figlie di Temi e di Zeus, inizia una serie di Inni dedicati a Dioniso in tutte le sue manifestazioni. Dalla madre Semele a tutti i vari aspetti che assume nell'orfismo e nel dionisismo

In tutto gli Inni sono 87 e delinea una struttura religiosa sconosciuta anche ai neoplatonici che hanno contribuito a salvare gli Inni dalla distruzione.

Per i neoplatonici il complesso ideologico degli Inni era di difficile interpretazione perché si era perso il concetto secondo cui il mondo diviene in sé e per sé. Il danno fatto dai Pitagorici e da Parmenide, che probabilmente pensavano che contare con le dita fosse una manifestazione divina, nel 400 d.c. era diventato totale e gli uomini non erano più in grado di pensare senza un padrone che dicesse loro che cosa dovevano o potevano pensare.

 

07 gennaio 2024

Il mondo della comunicazione

Non amo il mondo in cui sto vivendo, almeno per l'aspetto che riguarda la comunicazione. Sembra che le bufale, le fake news, siano diventate un'arma con cui distruggere un nemico che cerca di ottenere un qualche risultato, ma che qualcuno vuole che continui ad essere sottomesso.

Io non parteggio nella guerra fra Ucraina e Russia, ma non ho mai visto l'informazione sottolineare le ragioni dell'altro.

Ho visto l'informazione giocare a mettere in rilievo le notizie "positive" della parte per cui tifava e cancellare notizie provenienti dalla parte avversa che risultavano negative per la parte per cui, quell'informazione, tifava.

In questo contesto si inseriscono le notizie false. Attività di guerra finalizzata ad alimentare la disinformazione per pilotare a proprio vantaggio l'opinione pubblica.

Il cattivo, che si vuole distruggere, deve essere proprio cattivo e non deve avere delle motivazioni che giustificano i suoi comportamenti.

L'uomo cessa di essere tale. La donna cessa di essere tale. Il bambino cessa di essere tale. Vengono circoscritti in categorie apersonali, loglio legato in covoni, pronto per essere bruciato nei forni crematori.

Tanto, alle persone queste riflessioni non interessano fintanto che non vengono, a loro volta, chiamati loglio, legati in covoni, e infilati nei forni crematori.

 

07 gennaio 2024

La Befana e i bambini

Quando eravamo bambini si cantava:

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col capel da befana,
la Befana la è to mama.

Ma noi eravamo bambini poveri (rispetto al complesso sociale) e le piccole cose avevano valore. Come la vita delle donne bruciate vive dai cristiani per la gloria del loro Dio.

Allora le chiamavano "streghe".

Oggi Israele brucia vive altre donne e altri bambini e li chiama "terroristi".

Le cose non sono cambiate, solo che, alcuni di noi, non sono più bambini ma, spesso, vecchi e stanchi, per il troppo camminare, che aspettano solo di morire.

 

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06 gennaio 2024

Il Titano Temi

Temi, figlia di Urano Stellato, l'emozione, e di Gaia (energia-materia), mantiene in equilibrio e ripristina gli equilibri nell'intero universo.

Possiamo dire che Temi è la giustizia. Non come ente morale, ma giustizia come azione di ogni ente esistente finalizzato a soddisfare la tensione di Intento che lo attraversa mantenendo le relazioni con ogni ente che partecipa nell'oggettività in cui agisce.

L'equilibrio nello sviluppo delle contraddizioni che si instaura fra gli enti è manifestazione e presenza di Temi che tuttavia sostiene le ragioni, all'interno della contraddizione, dell'ente che maggiormente esprime Intento.

Anziché usare il termine "Intento" possiamo usare il termine esiodeo e. Allora, parleremo di Eros; se vogliamo usare le immagini degli Inni Orfici, usiamo il termine di "Protogono". Cambiano i nomi, ma il soggetto è il medesimo.

Comprendere ed evocare Temi in noi, attraverso le nostre emozioni, significa diventare consapevoli della presenza di Temi che noi possiamo nutrire e dalla quale possiamo nutrirci, in tutte le nostre azioni. Temi non obbedisce a nessuna briglia morale, né si sottomette a nessuna condizione.

Gli Esseri figli di Hera, l'Essere Natura, non sono in grado di intendere ciò che Temi è nella sua complessità. Per gli Esseri della Natura è necessario ritagliare un frammento di Temi adattandolo alle loro condizioni d'esistenza e alle necessità delle loro trasformazioni. Il frammento di Temi che viene calato fra gli Esseri della Natura sono le figlie di Zeus e Temi, le Ore (e sotto un altro aspetto, le Moire).

[tratto dal lavoro che sto facendo sugli Inni Orfici]

 

06 gennaio 2024

Sollevati dubbi sulla accuse
israeliane ad Hamas di stupri etnici:
Blumenthal: "Prove fabbricate"

L'inchiesta di due mesi del New York Times ha indagato e approfondito le fonti sugli stupri, ma nessuna vittima ha presentato denuncia o denunciato pubblicamente i fatti e non furono fatte autopsie sui corpi. Media indipendenti scrivono invece che sia stata costruita ad arte una narrazione volta a criminalizzare Hamas e farla apparire all'opinione pubblica mondiale uguale all'Isis

Media indipendenti come Greyzone di Max Blumenthal pensano invece che sia stata costruita ad arte una narrazione volta a criminalizzare Hamas e farla apparire all'opinione pubblica mondiale uguale all'Isis. Per questo alcune associazioni, come la superortodossa Zaka, avrebbero inventato di sana pianta alcune storie come quella della famiglia del kibbutz di Bee'ri riunita, durante l'attacco di Hamas, per la prima colazione . Le fonti militari hanno detto che i figli sono stati uccisi e la madre violentata e le è stato amputato anche il seno, mentre secondo la ricostruzione di Blumenthal non ci fu alcuna vittima di quell'età nel kibbutz.

--continua nell'articolo--

[https://www. africa- express. info/2024/01/03/]

In effetti, in questo modo si spiegherebbe il genocidio perpetrato dagli israeliani di giornalisti che avrebbero potuto testimoniare. Il genocidio di personale delle Nazioni Unite. Il genocidio di bambini fatti passare per terroristi e il genocidio di donne. Donne molto probabilmente stuprate dai soldati israeliani che, per occultare la loro attività non solo le hanno uccise, facendole passare per terroriste, ma hanno distrutto gli ospedali per impedire la documentazione delle loro atrocità.

Dal punto ideologico: ebraismo e nazismo sono sinonimi. Come sono sinonimi ebraismo e l'islamismo dell'Isis. L'Isis fu finanziato da Israele per destabilizzare la Siria in funzione del "grande Israele" che fa il pari con la "grande Germania" di Hitler. Non si tratta di analogie, ma della stessa struttura ideologica che si ripropone in ambienti e contesti storici diversi.

 

06 gennaio 2024

Esopo: l'andare in battaglia

Esopo si rivolge agli schiavi, ai sottomessi, quando si ribellano all'autorità.

I lupi sono in accordo fra di loro quando vogliono trasformare i cani in schiavi, ma i cani che desiderano liberarsi dai lupi, sono in disaccordo fra di loro. Alcuni vorrebbero trovare un compromesso con i lupi, altri vorrebbero sì combattere i lupi, ma solo fino ad un certo punto; altri ancora, vorrebbero solo cacciare i lupi e, altri cani, vorrebbero sbranare i lupi.

C'è differenza nella conduzione della guerra. Specialmente se i cani decidono che ci sono lupi buoni e lupi cattivi. Padroni buoni e padroni cattivi; da premiare l'uno e da sbranare l'altro.

Scrive Esopo:

Tra i lupi e i cani scoppiò un giorno la guerra, e i cani scelsero a comandare le loro forze un cane greco. Questo continuava a temporeggiare dinanzi alla battaglia, e i lupi facevano grandi millanterie di ciò. Ma egli disse loro: "Sapete perché io vado coi piedi di piombo? Perché, prima d'agire, bisogna sempre riflettere. Voi siete tutti d'una stessa razza e d'uno stesso colore, mentre i nostri sono diversi di costumi e fieri delle loro diverse patrie. Ma se non hanno nemmeno un colore solo e uguale per tutti! Ce n'è di neri e di rossi, di bianchi e di cenerini. Come potrei portarli in guerra, se sono così discordi e differenti sotto tutti i rapporti?".

[Esopo: I lupi e i cani in guerra tra di loro, Editore BUR, 1982, 215, pag. 243]

Io, dice il cane greco, non entro in guerra fintanto che non viene individuato un fattore comune che unisca tutti i cani nella stessa causa per perseguire gli stessi fini.

Tutti i tipi di cani vanno fieri delle loro conclusioni ideologiche, ma spesso quelle conclusioni ideologiche confliggono con le conclusioni ideologiche di altri cani che, delle loro conclusioni ideologiche, vanno altrettanto fieri.

Fintanto che non esiste un fattore unico per tutti i cani, io, dice il cane greco, non entro in guerra con i lupi e preferisco temporeggiare.

D'altro canto, dice il cane greco, i lupi hanno un solo obbiettivo, fisso e preciso: sottomettere i cani al loro dominio con qualunque mezzo adattando la violenza della reazione alla forza della necessità con la quale i cani vogliono sottrarsi alla sottomissione imposta dai lupi.

I cani hanno decine di strategie diverse e per questo non possono mai essere uniti. Se i cani avessero come obbiettivo quello di sottomettere i lupi, allora sarebbe facile costruire un esercito per combattere i lupi. Ma i cani non vogliono sottomettere i lupi, vogliono solo sottrarsi alla sottomissione imposta dai lupi. Per questo i cani appaiono più deboli dei lupi.

In compenso, i lupi dicono che i cani vogliono dominarli e per questo possono esercitare ogni ferocia contro i cani che vogliono liberarsi dal dominio dei lupi perché, secondo i lupi, la violenza contro i cani è l'unica garanzia che i lupi hanno per non essere dominati dai cani.

 

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05 gennaio 2024

L'uccisione di Gerione
Dalla decima fatica di Beppi di (o da) Lusiana

La nascita di Gerione

Descrivere la gestazione e la nascita del Gerione che Beppi ha affrontato è difficile e complesso, ma Gerione in questo modo mise fuori la testa dalla vagina della propria madre. Fu uno tsunami che travolse l'Europa e che vide il male incarnato nella Germania, nell'Italia, nel Giappone, nella Bulgaria, nella Croazia, nell'Ungheria, nella Romania e nella Slovacchia.

E Gerione iniziò a prendere forma:

"La politica nazista fu all'incirca la stessa in tutti i territori sovietici occupati. Le divergenze tra i dirigenti nazisti non riguardavano gli orientamenti generali, che nessuno contestava, ma problemi di priorità e di efficacia. Non è esagerato parlare in proposito di genocidio e ad attestarlo sono i documenti del processo di Norimberga 5. Lo sterminio in massa di coloro che i nazisti definivano gli Untermenschen costituisce uno dei più grandi atti di barbarie della storia. Il trattamento riservato ai prigionieri di guerra è un esempio che merita la nostra attenzione. Secondo i documenti tedeschi studiati da Dallin negli archivi, su un totale di 5.160.000 prigionieri sovietici registrati, 1.980.000 erano morti nei campi e 1.308.000 nel corso del trasporto: la cifra è dunque di 3.288.000 morti ed è ancora incompleta, in quanto c'è un'altra statistica tedesca che parla di 5.755.000 prigionieri. Sono dunque dai tre ai quattro milioni i prigionieri che sono morti nei campi. A questi vanno aggiunti i 2.800.000 civili sovietici deportati ai lavori forzati, la cui sorte non fu migliore di quella dei prigionieri di guerra: la percentuale dei decessi va stimata senz'altro uguale, ovverosia dei 3/5, per un totale di 1.700.000 morti. I prigionieri e deportati sovietici morti in Germania furono dunque circa cinque milioni, e questo costituisce solo l'aspetto quantitativo del problema. Le sofferenze degli uni e degli altri non sono misurabili. I nazisti li trattavano come schiavi. All'alimentazione insufficiente si aggiungevano i maltrattamenti e le torture. Von Keitel, su richiesta di Hitler, prese addirittura la decisione di far marchiare sulle natiche dei prigionieri un segno indelebile; sembra che poi si sia rinunciato a questa misura, ma il solo fatto di averla presa in considerazione è carico di significato."

Tratto da: Storia dell'URSS, di Jean Elleinstein, Editori Riuniti, Volume II, 1976, p. 114. Untermenschen significa subumani ed è espressione dell'ideologia razzista per cui gli Italiani e i tedeschi avrebbero potuto e dovuto sterminare gli slavi.

Lo tsunami mise in moto altre forze che generarono, un po' alla volta, le teste di Gerione che divennero i veri agenti operativi nelle società civili.

---continua--- a fine lavoro metterò il link alla pagina---

 

05 gennaio 2024

Realtà e delirio

Per individuare il "vero" nella realtà che viviamo necessitiamo di cultura, capacità di analisi, attenzione e un'apertura personale capace di sostituire ciò che vogliamo con ciò che è possibile avere date le condizioni in cui viviamo.

L'immaginazione spesso compensa la non conoscenza della realtà e siamo portati ad immaginare che le cose siano; perché desideriamo che le cose siano piuttosto che prendere atto come le cose sono.

Una volta che immaginiamo, l'immaginazione si impossessa di noi. In quel momento noi non possiamo vivere nel mondo se non immaginando il mondo in quel modo e negando ogni dato di realtà che confligge col nostro modo di immaginare la realtà.

L'immaginare è un processo di trasformazione in cui la nostra coscienza diviene rifugiandosi da una fuga dal reale che appare, in quel momento, troppo doloroso per essere affrontato.

La fuga da quel dolore comporta la fuga dalla realtà.

Una fuga dalla realtà che può non essere debilitante per l'individuo. Questo appare ad altri in una banda di comportamenti e affermazioni fra il "fantasioso" e la condizione del "delirante" finendo per far parte di un contesto sociale nel quale questo soggetto pretende "rispetto" per i suoi "voli pindarici" o per i suoi "deliri" che fungono da veri e propri atti di eversione e destabilizzazione per la vita degli uomini.

 

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04 gennaio 2024

Esopo: se non li fermi prima, ora lascia perdere

Esopo fornisce elementi, alle persone più fragili della società, per affrontare le loro condizioni esistenziali.

Il leone è furioso e la furia, unita alla sua forza, alimenta il terrore nelle persone allo stesso modo con cui la violenza della Polizia aumenta la paura fra i cittadini che, magari, non hanno mai avuto simpatia per la Polizia in quanto "corpo sociale estraneo" alla società.

Se prima la Polizia aveva il potere di far violenza, ma lo usava con alcune precauzioni, e questo era visto con sospetto, ora che è infuriata, ha messo da parte ogni precauzione e ogni rispetto; quali danni e quali devastazioni è in grado di fare ora fra gli uomini?

Scrive Esopo:

Un leone era infuriato. "Poveretti noi!" disse un cervo, scorgendolo di tra le piante del bosco, "che cosa mai non farà, ora che è su tutte le furie, costui, che noi non riuscivamo a sopportare nemmeno quand'era in buona?"

[Esopo: Il leone infuriato e il cervo, Editore BUR, 1982, 212, pag. 241]

Esistono condizioni sociali che hanno una tale capacità di repressione che è consigliabile tenersi lontani. Quando un soggetto, che ritiene di essere il più forte, non rispetta puntualmente le regole sociali mandando quelle regole a quel paese quando gli interessa, è necessario starci lontani.

E' un po' quello che accade nel mondo con gli USA che rispettano le leggi internazionali solo fintanto che le leggi internazionali garantiscono loro dei vantaggi, ma sono pronti a distruggere tutto, ammazzare, bombardare, quando ritengono che i loro interessi non siano adeguatamente garantiti anche in dispregio ai diritti di altre nazioni.

E' quello che sta succedendo a Gaza. L'ONU ha dato delle regole, ma queste regole non hanno protetto i Palestinesi, anche quando le intenzioni erano quelle, ma hanno consentito ad Israele il genocidio dei Palestinesi e dei popoli limitrofi. Il leone ha visto la possibilità di infuriarsi e ha visto l'impunità per la distruzione che ora si ritiene libero di perpetrare.

L'insegnamento di Esopo, deducetelo voi.

 

04 gennaio 2024

Riflessione sul potere

Qualcuno, partendo da considerazioni esoteriche, pensa che il "paganesimo" sia portatore di arti magiche capaci di dargli un certo potere sulla realtà in cui vive.

La Religione Pagana è potere. Ma non si tratta di "potere di dominio", ma di "potere esistenziale".

Esistono due tipi di "potere". Uno è il "potere", come siamo abituati a conoscerlo: il più forte che domina il più debole.

E' un "potere" che si costruisce attraverso la violenza e solo per la violenza. Si mantiene con la violenza e il suo dominio è caratterizzato da una violenza tesa a danneggiare continuamente e sistematicamente le persone per sottometterle a quel "potere".

L'altro è il "potere esistenziale", il "potere di essere". Essere, significa: ogni singolo individuo e, per estensione, ogni singolo soggetto della Natura.

Il "potere esistenziale" è la capacità del soggetto di vivere nel mondo. Questa capacità necessita di cultura, preveggenza, conoscenza delle condizioni e dei fenomeni del mondo.

Necessità della capacità soggettiva dell'individuo di fare scelte che siano "economicamente vantaggiose" per la sua esistenza o, quanto meno, per i suoi progetti.

Il "potere di essere" è il potere attraverso il quale, per milioni di anni, gli esseri della natura sono divenuti, si sono trasformati in un mondo in continua trasformazione.

ll "potere", come inteso dal dominatore, è la capacità della forza fisica di costringere altre persone all'obbedienza e, per estensione, agisce principalmente per trasformare l'ambiente in funzione del proprio dominio.

Il "potere esistenziale" porta l'individuo ad adattarsi alle condizioni che incontra e tende a modificare l'individuo per adattarlo alle modificazioni del mondo.

Spesso, il "il potere esistenziale" vive il conflitto fra la necessità di espansione dell'individuo per la quale tende a proporre sé stesso nel mondo e la violenza che subisce dal mondo e che costringe l'individuo a rinunciare all'espansione e a ritirarsi in una condizione di sopravvivenza psico-fisica rinunciando alla stessa vita.

Il "potere" della Religione Pagana non è quello di dominare gli altri, ma è quello di gestire la sopravvivenza dei soggetti anche quando le condizioni oggettive sono avverse.

Ovviamente, chi vive di arroganza considera il "potere di essere" con disprezzo.

 

04 gennaio 2024

Inno Orfico a Mise

Inno Orfico a Mise

E con Inno Orfico a Mise sono 42 le presentazioni degli Inni Orfici.

Delineare una cultura religiosa che appare così estranea in un mondo che fa della sopraffazione e del dominio dell'uomo sull'uomo, è indubbiamente complesso.

Inno orfico a Mise

Invoco Dioniso legislatore portatore del tirso,
seme degno di molto ricordo, Eubuleo dai molti nomi,
santa e sacra Mise sovrana indicibile,
maschio e femmina, dalla doppia natura, Iacco Lisio;
sia che ti rallegri nel tempio profumato di Eleusi,
sia che in Frigia celebri i misteri con la madre,
o che a Cipro ti rallegri con Citerea dalla bella corona,
o che esulti nei santi campi che producono frumento
con tua madre, l'augusta dea Iside vestita di nero,
presso le correnti d'Egitto con le ancelle nutrici:
vieni benevola ai nobili cimenti dell'iniziazione.

da Inni Orfici, ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

E' uno di quegli insiemi religiosi di cui gli Orfici furono capaci di vedere nell'insieme degli Dèi nel mondo in cui vivevano.

Chi è MISE?

Mille divinità che possono apparire come una sola rappresentazione riassunte dall'iniziato in una sola forma.

Mise ci apre questo problema religioso: la differenza fra realtà oggettiva e definizione soggettiva della realtà oggettiva. Quando io trasmetto qualche cosa di relativo agli Dèi, non trasmetto ciò che è, ma trasmetto ciò che io interpreto di ciò che è. La realtà divina è una cosa, l'interpretazione della realtà divina è un'altra cosa. E questo è il caso di Mise, una realtà religiosa chiara agli occhi degli orfici, per il loro vissuto.

---continua al link---

 

04 gennaio 2024

Sul concetto di "Dea Madre"

Ci sono delle ragioni, definite nel Mito, per le quali alcune divinità, e non altre, vengono definite "madri".

Queste divinità hanno materialmente curato una prole facendo loro da "madre" e sostituendosi alla loro "madre naturale".

Una di queste è Demetra che cura la crescita del figlio di Metanira facendolo diventare quasi immortale.

Un altra "dea Madre" è la titanessa Teti compagna di Oceano che accoglie molti Dèi fra i quali Efesto che viene, secondo il Mito, gettato da Zeus giù dall'Olimpo.

La madre è colei che cura la prole. Estendere il concetto di "divinità madre" ad ogni Divinità femminile comporta una distorsione della vita che trasforma gli Esseri Umani in eterni bambini che abbisognano di una "madre" per poter continuare a vivere.

 

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03 gennaio 2024

Arlecchino

In origine Arlecchino era uno Stregone. Poi i cristiani vollero esorcizzare l'immagine e lo trasformarono in una maschera del teatro comico. Oppure, probabile, i cristiani ne perseguirono l'immagine e questa si difese trasformandosi in una maschera comica.

Scrive Wikipedia, che riporto solo per la facilità di prelevare:

"Quanto alla radice del nome, è di origine germanica: Holle Konig (re dell'inferno), traslato in Helleking, poi in Harlequin, con chiara derivazione infernale. Questa interpretazione "infernale" del nome è di chiara matrice cristiana. In epoca pagana era credenza condivisa in tutto il centro e nord Europa che nel periodo "oscuro" (invernale) dell'anno e in occasione di feste particolari una schiera composta di spiriti dei morti corresse per il cielo e sulla terra, con a capo una divinità a seconda del pantheon del luogo. Questa Caccia Selvaggia pagana è divenuta poi la schiera dei morti inquieti (i "dannati") sotto il cristianesimo.

--fine citazione--

Arlecchino guidava le armate di Wotan, Odino, e la "caccia selvaggia" altro non era che la sopravvivenza della vita in ambiente cristiano che fa della morte e del dolore imposto agli uomini l'esaltazione di cristo.

 

03 gennaio 2024

Lo stato della cultura in Italia

A volte penso che la cultura in Italia sia ridotta come in questi cassonetti. Troppa gente ha ridotto la cultura alle "lasagne della nonna" o agli interessi dei commercianti.

La cultura viene spesso ridotta a delimitare i confini personali. Una sorta di barriera che l'individuo alza per difendersi dalla cultura nel mondo che potrebbe mettere in difficoltà la propria cultura personale.

 

03 gennaio 2024

Le teste di Gerione

Non mi è difficile vedere le teste di Gerione nella società in cui vivo. Difficile e complesso diventa individuare il corpo-non-corpo da cui le teste di Gerione si allungano e diventano tentacoli che agiscono nella società.

Oggi come oggi appare facile dire che una "certa decisione", politica o sociale, ha generato delle conseguenze nella società. Ma solo perché la decisione politica è un "oggetto in sé" definito, ma quando la decisione è presa su condizioni deliranti dove il "si dice" o il "si crede" diventa, nella testa delle persone, dato di realtà che pone le basi per delle azioni, allora, ciò che deve essere individuato non è il dato di realtà, ma va individuato ciò in cui, chi prese quelle decisioni, "credono" e "perché lo credettero", per provocare ciò che provocarono.

Le teste di Gerione si muovono nella società. Sono creatrici di illusioni, credenze, fideismo e certezze che hanno il compito di allontanare le persone dall'analisi del reale.

Si tratta di una forza psico-emotiva che emerge nelle persone e le persone non sono in grado di farsi Ercole e di fermarla, ma preferiscono abbandonarvisi perché, abbandonarsi ad essa, per loro, comporta un dolore minore.

Nella primavera del 1949, negli USA si insegnava che i "comunisti mangiano i bambini" era una psicosi che avanzava al punto tale che in una città della Florida, Hobe Sound, un uomo con indosso i pantaloni del pigiama correva a perdifiato in strada urlando "L'esercito rosso è sbarcato!". Fu fermato. Non riuscendo a convincerlo che non era vero lo portarono nell'ospedale psichiatrico della Marina nel Maryland. Quest'uomo era il Ministro della Marina degli USA, James Forrestal. Daranno il suo nome anche ad una portaerei.

Due mesi dopo il ricovero si buttò da una finestra dal sedicesimo piano e morì. Il terrore dei "comunisti" lo aveva sopraffatto. Non importa se non c'era un dato di realtà. Il terrore era l'unico dato di realtà che lo attraversava e la sua mente gli aveva dato una forma: "i comunisti".

In Cronos gli eventi appaiono come fiamme che si accendono e si spengono; il potere degli uomini è in grado di cogliere parte della forma di queste fiamme, ma il fuoco, la luce che alimenta questo fuoco appare sfuggente e spesso incomprensibile ad ogni persona che non sappia immergersi in Cronos. E anche a coloro che si immergono in Cronos tutto appare slegato, senza un senso logico, come in un caleidoscopio in cui i colori si fondono uno nell'altro dando vita a colori diversi che producono sensazioni diverse. In Cronos l'azione è la forma delle cose. Un'azione come oggetto in sé, priva di senso agli occhi di chi cerca una forma razionale o un senso "logico". Il senso delle azioni che appaiono come forma in Cronos c'è in Urano Stellato, in quella realtà emotiva che è il fondamento dell'esistenza e dalla quale la nostra ragione è separata da barriere insuperabili che confinano, l'immenso emotivo, nell'inconoscibile, pur essendo causa e senso della vita.

Solo comprendendo Gerione si può comprendere il presente in cui noi viviamo.

 

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02 gennaio 2024

Terrore oggettivo e percezione soggettiva
Le indicibili sofferenze dei cittadini

E' abbastanza complesso sapere che cosa le persone hanno dovuto affrontare in questi cinquanta anni per difendere la democrazia e la Carta Costituzionale contro le Istituzioni che agivano contro la Costituzione per disarticolare il paese.

Il testo "Trame Atlantiche" di Flamigni ci fornisce soltanto uno spaccato di episodi accertati dalla commissione d'inchiesta della Camera. Ci parla di fatti giuridicamente accertati, ma non ci parla delle tensioni, del dolore e della percezione che correva nella società civile che si vedeva, giorno dopo giorno, privare della società civile.

La percezione di quello che stava succedendo era palpabile, vissuta emotivamente dalle persone che stavano abitando all'interno delle Istituzioni, Le persone sensibili stavano percependo le Istituzioni come le nemiche della democrazia.

Scrive Sergio Flamigni in "Trame atlantiche":

Nel luglio 1974, nello studio privato del ministro della Difesa Giulio Andreotti, si tiene una riunione alla quale partecipano, oltre al ministro: il nuovo capo del Sid ammiraglio Mario Casardi, il comandante dei Carabinieri generale Enrico Mino, il capo dell'ufficio D del Sid generale Gianadelio Maletti (piduista), e gli ufficiali del Sid colonnello Sandro Romagnoli e capitano Antonio Labruna (piduista). Oggetto della riunione è un dossier compilato dai Servizi sul "golpe Borghese", da inviare alla magistratura. Il dossier giunto al ministro Andreotti è già stato sottoposto a numerosi tagli; infatti il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Eugenio Henke, ha disposto la cancellazione di ogni riferimento ad alcuni collaboratori del Sid. Ma a questo punto è Andreotti che suggerisce a Maletti di "sfrondare il malloppo e di eliminare i dati non riscontrabili" 49. Così dal rapporto scompare il nome di Gelli, sebbene il futuro Venerabile avesse partecipato all'elaborazione del progetto golpista, si fosse assunto il compito di comandare una squadra di congiurati armati che avrebbe dovuto fare irruzione al Quirinale per sequestrare il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, e fosse pervenuto da lui il "contrordine" che aveva sospeso l'operazione. Dal dossier scompaiono anche: ogni riferimento alla partecipazione di Giovanni Torrisi (che Gelli favorirà nella carriera fino a farlo nominare capo di Stato maggiore della Difesa), tutta la parte riguardante i contatti del colonnello Lo Vecchio con Gelli, e la parte relativa al ruolo del neofascista Stefano Delle Chiaie e ai suoi contatti col piduista Federico D'Amato e con gli uomini dell'Ufficio affari riservati del ministero dell'Interno.

Da: Trame Atlantiche, di Sergio Flamigni, Edizione Caos, 2005, pag. 48

Non siamo arrivati ad avere questo governo attraverso un dibattito fra i cittadini, ma ci siamo arrivati attraverso trame golpiste che hanno potuto agire per la complicità diretta delle Istituzioni che hanno represso, in vario modo e con diversi sistemi, ogni voce che nella società si levava in difesa del diritto Costituzionale.

Quando la commissione d'inchiesta della Camera accerta gli avvenimenti, Andreotti diventa un "intoccabile" e nominato senatore a vita viene da un lato assolto nel processo per fatti "recenti", ma, dall'altro lato, il tribunale gli concede la prescrizione per aver accertato che Andreotti, e a questo punto tutta la democrazia cristiana, era in combutta con la mafia.

Le opposizioni, schiacciate da feroci campagne di stampa nelle quali spiccavano le firme di giornalisti che si spacciavano "di sinistra", non ha potuto fare opposizione perché vivevano in uno stato di minaccia e di ricatto continuo.

Quando si richiama alla memoria gli avvenimenti di quegli anni, bisogna ricordare che gli avvenimenti di quegli anni, e degli anni successivi, avvenivano in questo contesto di violenza sociale davanti alla quale i cittadini erano disarmati.

 

02 gennaio 2024

I discorsi di fine anno dei Presidenti

Buffi sono certi discorsi di fine anno di qualche Presidente e fastidiosi sono alcuni commenti dei giornalisti che come un'armata, in guerra fra ingiurie e diffamazione, fa della disinformazione arte militare contro i loro stessi cittadini.

Il Presidente della Repubblica Italiana vede orizzonti scuri per i diritti sociali minacciati dalle solite forze che cento anni fa marciavano su Roma in combutta con la monarchia. Chiede ai cittadini una maggiore partecipazione. A cosa? Per cosa? con cosa? E' un appello generico, come può fare il Presidente, ma si è dimenticato, come sempre i Presidenti si sono dimenticati, di censurare i comportamenti anti Costituzionali delle Istituzioni permettendo a queste di violentare i cittadini e nello stesso tempo di usare violenza contro i cittadini ogni volta che i cittadini protestavano o indicavano malfunzionamenti sociali. Fintanto che il Presidente della Repubblica, o quant'altro nelle Istituzioni, non impareranno a censurare gli atti commessi dalle Istituzione a danno dei cittadini, la corruzione, la malversazione, i crimini e le difficoltà dei cittadini aumenteranno e aumenterà l'apatia dei cittadini nei confronti delle Istituzioni.

La Costituzione parla dei doveri delle Istituzioni nei confronti dei cittadini; il fascismo e il cristianesimo (ideologie sinonime e interdipendenti) parlano di doveri dei cittadini nei confronti delle Istituzioni. Prima o poi si dovrà decidere se l'Italia è uno Stato Democratico o uno Stato Fascista.

E poi c'è il discorso di Xi Jinping. Un discorso che avrebbe dovuto far tremare l'occidente. I giornalisti italiani sottolineano la volontà della Cina di unificarsi con l'isola, ancora dominata da Chiang Kai-shek, che il colonialismo USA impedì la costituzione della Repubblica Popolare Cinese per mantenere uno stato di guerra permanente in funzione della destabilizzazione della Cina. I giornalisti italiani auspicano una guerra, un'invasione dell'isola da parte del continente cinese, per poter alimentare l'immagine di un nemico da distruggere. Il centro del discorso di Xi Jinping è stato "L'obbiettivo finale è una vita migliore per le persone". Significa aver l'intenzione di ampliare il benessere sociale. Che non è un atto caritativo, ma una strategia economica globale. Aumentare il livello di ricchezza dei cittadini cinesi significa aumentare la circolazione del denaro e delle merci portando altri "centinaia di milioni" di persone ad acquistare più merci e di vivere una vita più attiva con la quale rendere più dinamica la società civile.

La stampa italiana ama talmente tanto le bombe che vorrebbe guerra e distruzione del suo "nemico" dove tutta l'umanità è un nemico da distruggere e da stuprare. Le bombe servono solo per distruggere i poveri, i disperati e gli illusi costruendo campi di concentramento e di sterminio.

Se si vuole fare una guerra oggi, una vera guerra di conquista, è necessario conquistare gli uomini a cause di sviluppo umano non ridurli a schiavi di greggi pronti per essere macellati. Per avere società partecipate non si possono picchiare i cittadini o permettere a gente, come la chiesa cattolica, di stuprare bambini in nome del crocifisso.

Si! L'occidente deve aver paura della Cina. Coltivando lo sviluppo e il benessere dei cittadini, pur fra mille problemi, si sta aprendo ad un futuro dal quale l'occidente sembra fuggire per paura di affrontarlo e si rifugia nelle bombe e nei stermini per tentare di proteggere la propria supremazia razziale.

Il 2024 è questo: un orizzonte cupo.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

01 gennaio 2024

L'infinito della follia sui muri di Montelupo

E l'infinito sta a guardare!

 

01 gennaio 2024

Esopo e il "serrare i ranghi"

Esopo è il filosofo dell'abitare il mondo. Un mondo che è sì un terreno ospitale, ma è anche un terreno di morte e di distruzione.

Esopo non "prega gli Dèi". Esopo si chiede: che cosa è meglio fare per essere abbastanza forti e poter affrontare i problemi quando arrivano?

L’indicazione di Esopo è quella di costruire alleanze.

L'alleanza va costruita con la passione o con la vicinanza, ma va coltivata con onore, disponibilità e attenzione per gli alleati.

Aver costruito un'alleanza o un'amicizia comporta impegno e comprensione per i bisogni dell'altro o degli altri con cui si sono costruite le relazioni.

L'alleanza funziona solo se le parti, che hanno stabilito l'alleanza, si ritengono uguali, portatori di medesimi diritti e di medesimi doveri. L’uno verso l’altro.

Scrive Esopo:

"Tre buoi pascolavano sempre insieme. Un leone aveva voglia di mangiarseli e non ci riusciva a causa di questa loro concordia. Allora egli li separò, inimicandoli tra di loro con subdole dicerie, e poi, quando poté trovarli soli, uno per volta, se li divorò."

[Esopo: I tre buoi e il leone, Editore BUR, 1982,71, pag. 105]

Entra nell'alleanza chi non fa parte dell'alleanza. Non vi entra per assumere gli stessi diritti e gli stessi doveri dei componenti dell'alleanza, ma agisce gettando discredito fra alleati troppo pavidi per rivolgersi ai loro stessi alleati.

"Lui dice che tu vuoi comandare e tu dovrai accettare il suo dominio!" Perché devo credere alla diceria? Vado da lui e gli chiedo: "Davvero vuoi comandare come mi ha detto quello?". Subdolo è il lavoro del diffamatore che riesce solo là dove l'alleanza non era forte e già germinavano i semi della disgregazione.

Se accogli la diceria infamante nei confronti del tuo amico, significa che già dentro di te c'era un seme che tentava di germogliare contro di lui.

Se qualcuno alimenta quel seme, non è per colpire il tuo amico che sta diffamando, ma è per colpire te in modo da allontanarti dal tuo amico e renderti debole.

La tecnica del dividere, mediante la diffusione del sospetto, è una tecnica usata anche in politica per controllare e determinare le decisioni delle persone.

Vi ricordate l'inchiesta Nordio sul Partito Comunista? Non approdò a nulla, perché non c’era nulla da scoprire, serviva solo per diffondere il sospetto e allontanare le persone da quella formazione politica per favorire il fascismo che, inchieste più serie sulla corruzione, avevano messo in difficoltà.

Ora, a pagare non furono i politici di questo o di quel partito politico che si sono riciclati; a pagare sono state le persone della società che hanno visto crescere a dismisura il lavoro sottopagato e precario rispetto al lavoro che forniva una sicurezza sociale.

 

01 gennaio 2024

La metafisica della trasformazione

L'arte della Stregoneria è l'arte della modificazione e della trasformazione di noi stessi in un mondo che si trasforma.

Se noi ci riteniamo "perfetti" o "arrivati" e non ci pensiamo suscettibili di cambiamento, non agiremo mai per impegnare la nostra volontà per modificarci. Nello stesso tempo non avremo l'idea che il mondo in cui viviamo si sta modificando e cambiando. Allo stesso tempo non saremo in grado di cogliere i cambiamenti e, tanto meno, la direzione dei cambiamenti e le conseguenze che su di noi avranno quei cambiamenti.

Se non alimentiamo l'idea del cambiamento dentro di noi perdiamo di vista il tempo, Cronos, e viviamo una condizione continua di smarrimento che ci costringe a supplicare condizioni favorevoli per la nostra esistenza.

L'idea stessa di poter cambiare è in grado di mettere in moto il cambiamento. Il nostro cambiamento. La prospettiva del nostro cambiare, per raggiungere obbiettivi soggettivi ed oggettivi che, al presentarsi della necessità del cambiamento non erano né immaginati né desiderati, è l’unica condizione che ci rende sufficientemente duttili per adattarci ed affrontare condizioni nuove e inaspettate.

Cambiare significa percorrere un sentiero che non sappiamo dove conduca, ma conduce. Ci conduce fuori dall'immobilità, fuori da una verità che imprigiona la nostra esistenza in una condizione apparentemente statica dove l'unico cambiamento possibile è cannibbalizzare il nostro divenuto affinché non vada oltre il presente.

Se gli uomini si sentono perfetti creati da Dio, in quella condizione psichica consumano sé stessi nell'ossessione di ridurre il mondo all'idea che il mondo debba essere come il loro Dio lo ha creato.

 

Pagina specifica del giorno

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

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e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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