Togliersi dal centro del mondo
Perché un narcisista dovrebbe uscire dalla condizione narcisistica se il mondo in cui vive tollera la sua condizione narcisistica?
Fino a quando l'individuo, chiuso in sé stesso, riesce a vivere in un mondo che sollecita relazioni e rapporti senza entrare in conflitto con altri narcisisti?
Il narcisismo porta l'individuo a distruggere il mondo in funzione di sé stesso. In questa distruzione il narcisista distrugge ogni rapporto sociale perché ogni rapporto deve essere un'esaltazione di sé stesso.
Fintanto che il narcisista ha i mezzi per comprare la sottomissione alla sua persona riesce a soddisfare parte delle sue pulsioni; quando non ha i mezzi il suo narcisismo entra in conflitto con il mondo in cui vive.
Le frustrazioni esistenziali subite dal narciso, lo portano inevitabilmente al suicidio. Il suicidio diventa la forma più alta di esaltazione di sé stessi.
La rottura della condizione narcisistica si ha attraverso il toglierci dal centro del mondo.
Questo toglierci dal centro del mondo è una delle condizioni psichiche più drammatiche che un individuo vive o per scelta soggettiva o per le condizioni che il mondo gli impone.
Provatevi ad immaginare di lavorare su un grattacielo di 100 piani. Ogni giorno, per lavoro, salite fino all'ultimo piano: il viaggio vi permette di vivere con un buon stipendio.
Quando decidete di toglievi dal centro del mondo è come se a quel grattacielo mancasse improvvisamente luce, acqua e gas. Però solo andando lassù tutti i giorni potete mantenere lo stipendio che avevate. Ebbene, voi dovete comunque andare a lavorare all'ultimo piano. All'inizio tenterete di organizzarvi, superando traumi e fatiche indicibili pur di mantenere la situazione precedente. Bestemmierete, vi arrabbierete, accuserete, sembra che stiate andando fuori di testa. Quando supererete la fase acuta della vostra disperazione inizierà ad emergere in voi l'idea che forse è bene iniziare a cambiare strategia. Comincerete a chiedervi: "Ma a me, chi me lo fa fare di andare fin lassù?" Comincerete a guardarvi attorno non con gli occhi del padrone che ammira il suo possesso, (il buon stipendio che avevate) il narcisista, ma con gli occhi di chi pensa sia bene attrezzarsi per vivere al meglio nel mondo!
Tanto più "basso" è stato il proprio ruolo di soddisfazione nella propria condizione narcisistica tanto più facile e indolore sarà il passaggio nel toglierci dal centro del mondo. Vedi, ad esempio, le difficoltà che incontrano i colletti bianchi e i manager d'azienda quando devono trovare un nuovo lavoro a mantenere lo stesso livello di vita che avevano in precedenza.
Spesso la necessità di toglierci dal centro del mondo sorge quando la propria educazione narcisistica viene frustrata dalla manifestazione di altri narcisismi.
Quando si è soffocati da narcisismi più violenti che tentano di piegare ad essi lo specifico narcisismo della singola persona, allora quell'individuo narcisistico affronta una contraddizione che nella prima fase opponendo narcisismo a narcisismo supplica il narciso più forte di lui a riconoscimenti e spazi espressivi per il proprio narcisismo. Se non li ottiene inizia un percorso di autodistruzione soggettiva che solo in qualche caso e in circostanze fortuite (spesso sfocia nel suicidio) viene messo in moto un processo d'uscita dalla situazione narcisistica in quanto l'individuo ritiene il narcisismo uno strumento inadeguato con cui affrontare la realtà. Rinunciando al narcisismo l'individuo si toglie dal centro del mondo.
In quel momento cessa la pretesa da parte dell'individuo affinché il mondo gli ruoti attorno e l'individuo si organizza per muoversi nel mondo.
L'individuo sposta la sua attenzione dal mondo che avrebbe voluto ruotare attorno alla sua persona alla sua persona che deve imparare a muoversi nel mondo!
SI CHIAMA GIRARE LO SGUARDO.
Attrezzarci per affrontare il mondo anziché pretendere che il mondo si attrezzi per noi.
TOGLIERCI DAL CENTRO DEL MONDO SIGNIFICA: FARE I NOSTRI INTERESSI: sviluppare il nostro Potere di Essere.
Spostare l'attenzione su noi stessi significa costringere il nostro agire ad essere in sintonia con i nostri bisogni che agiscono nel mondo!
Noi ci sottraiamo alla gerarchia del narcisismo non omaggiando il narciso né pretendendo l'omaggio. Noi camminiamo assieme al Sistema Sociale per comuni interessi. Noi sviluppiamo quanto abbiamo dentro di noi fornitoci dalla nostra specie.
Dal momento che abbiamo rinunciato a piegare le persone affinché ruotino intorno a noi; dal momento che abbiamo rinunciato a sottomettere il nostro narciso ad altri narcisi: dobbiamo attrezzare noi stessi per muoverci in queste nuove condizioni nel mondo sociale.
I nostri bisogni e le nostre tensioni sono le basi sulle quali costruiremo la nostra strategia d'esistenza: devono esprimersi nel mondo senza essere padrone del mondo!
Paradossalmente: la condizione narcisistica si supera quando si costruiscono delle strategie di vita finalizzate ai nostri scopi e ai nostri intenti. Non esistono strategie di vita nel narcisismo: esiste adorazione di sé stessi e pretesa che il mondo adori quanto noi adoriamo!
C'è tutta una branca della psichiatria che parla del narcisismo come dell'incapacità del soggetto di proiettarsi verso l'esterno, ma di aver bisogno di autoapprovazione del mondo che gratifichi e lo rassicuri che lui è bello, è bravo, è l'unica cosa nei loro pensieri.
Energia che si accumula dentro il soggetto in quanto l'individuo non la scaglia portando doni al mondo, ma pretende che il mondo gli porti doni perché lui è ciò che è. Il mancato dono del narciso al mondo è energia accumulata e non scaricata. Col risultato che il narciso si carica di energia autodistruttiva; i doni che gli vengono portati, gli vengono portati per il ruolo sociale che occupa (padre, madre, capufficio, presidente, magistrato, poliziotto, capobanda ecc.).
Il narciso deve pertanto alimentare il ruolo sociale che occupa perché questo ruolo sociale perché questo soddisfa il suo essere narciso. Egli, come persona, non scarica la propria energia se non per garantirsi il ruolo. Quando perderà il ruolo la sua energia continua a non poter essere scaricata, ma perderà anche la possibilità di scaricare le proprie tensioni di narciso. E' il caso dei narcisi che muoiono (o si rattrappiscono) nel momento in cui vanno in pensione: non sanno più in che modo scaricare le proprie tensioni. Non sanno caricarsi di tensioni emotive e di scaricarle; sanno solo riaffermare sé stessi attraverso il ruolo che è venuto a mancare.
Il pensiero astratto è una delle migliori maniere per uscire dalla condizione narcisistica togliendoci dal centro del mondo.
Meglio ancora se usiamo il pensiero astratto nella vita di tutti i giorni o, se preferite, trasferiamo quanto avviene e quanto succede nella vita di tutti i giorni in pensiero astratto.
Anche se qualcuno ha studiato filosofia, provate ad usare il pensiero astratto e il filosofare sul posto di lavoro, in ufficio o mentre affrontate questioni collettive. Trasformare la quotidianità in pensiero astratto, cogliendo i meccanismi motori della quotidianità e poi riportare nella quotidianità quello che avete elaborato verificandolo e riportandolo nell'astratto del vostro pensiero.
Innanzi tutto libererete dentro di voi una quantità enorme di energia, prenderete l'abitudine di darvi delle risposte sul perché delle cose e delle situazioni e poi sposterete la vostra attenzione dalla folle fissità del ruolo sociale e inizierete a seguire il percorso del vostro pensiero astratto scoprendovi a guardarvi attorno con maggior distacco.
Qualcuno dirà di voi che volete essere dei "sapientoni" ma i vostri discorsi saranno sempre vivi e pieni del vostro interesse e sarà il dono che voi portate al mondo scaricando con quel dono (e con quanto consegue) parte della vostra energia pronti a riceverne di rivitalizzata.
Nel mondo non vi rappresentate più (o almeno non solo) per il ruolo che socialmente ricoprite, ma per i discorsi astratti che fate e che saranno pieni delle vostre passioni, dei vostri desideri, ma soprattutto dei vostri progetti, del vostro Intento e del vostro modo di porvi (attenti a non esporvi eccessivamente, ma questo appartiene al dibattito della Follia Controllata).
Voi che vi presentate come persone con la forza di ciò che siete e non (o non solo) per il ruolo che socialmente ricoprite.
Quando noi ci organizziamo in funzione di idee o obiettivi astratti come manifestazione dei nostri bisogni cerchiamo alleanze nell'oggettività: un camminare assieme, un risvegliare gli Dei!
La ricerca delle alleanze è il riconoscimento che noi riconosciamo nel mondo ciò che riconosciamo in noi stessi! E questo dimostra che ci siamo sottratti alla condizione narcisistica. Dal mondo non pretendiamo il riconoscimento di quanto noi immaginiamo di noi stessi come unicità del mondo, ma riconosciamo che il mondo è attraversato dalle stesse forze e dalle stesse tensioni che ci attraversano. Gli stessi Dei sono dentro di noi e negli oggetti del mondo.
Non solo, ma proprio perché cerchiamo dei compagni di strada, riconosciamo delle mancanze e delle inadeguatezze dentro di noi. Questo non significa che ci sottomettiamo a qualcuno o che immaginiamo qualcuno di perfetto, significa che ci rendiamo conto dell'immenso che ci circonda e dell'assurdità psicologica di piegare l'immenso a noi stessi.
Si può diventare dei protagonisti all'interno del Sistema Sociale (per il Sistema Sociale) soltanto se ci si è tolti dal centro del mondo, altrimenti ci si limita a scalare le gerarchie sociali o ad adattarci ad esse, a biasimarle o ad approvarle, ma sempre all'interno della gerarchia determinata.
Si diventa artefici della nostra esistenza all'interno del Sistema Sociale quando ci si sottrae al gioco di dominio a cui l'educazione narcisistica ci spinge.
Così si forma un gioco apparentemente irrisolvibile in cui sembra che un serpente si mangi la coda e invece dobbiamo vederlo come una spirale, un ritorno che ci porta a crescere: SI DIVENTA ARTEFICI DELLA PROPRIA ESISTENZA ALL'INTERNO DEL SISTEMA SOCIALE SOLO TOGLIENDOCI DAL CENTRO DEL MONDO, PER TOGLIERCI DAL CENTRO DEL MONDO E' NECESSARIO DIVENTARE ARTEFICI DELLA NOSTRA ESISTENZA.
E' una relazione dialettica fra le nostre decisioni e la soddisfazione che le nostre decisioni hanno in noi.
"NON FUGGIRAI MAI DA QUESTA GABBIA!" dice lo spacciatore di narcisismo: "QUESTE SONO LE REGOLE SOCIALI!" riafferma.
In realtà siamo noi che confermiamo questa gabbia. Rinunciando a riaffermare no stessi.
trascritto dibattito del febbraio 2005 scritto a Marghera come data generica Ampiamente modificato in data 30 dicembre 2016
Togliersi dal centro del mondo
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Cod. ISBN 9788891170897
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Ultima formattazione 21 ottobre 2021
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