Chiamare le cose col loro vero nome
Il primo colpo d'occhio
La prima sensazione con cui si coglie un fenomeno, un attimo prima che venga riconosciuto ed elaborato dalla ragione, viene percepito dalle nostre emozioni che inviano alla coscienza la prima sensazione sulla realtà del fenomeno.
Vale spesso come prima impressione sulle persone.
Il primo colpo d'occhio nei confronti di un oggetto o di una persona è quello che ci produce una sensazione sgombra dal giudizio razionale della ragione.
Quanto colgo in quel momento è una sensazione risultante dalla proiezione delle mie emozioni allineandole con le emozioni e le sensazioni emesse dall'oggetto e che si trasformano nella mia ragione in un sentimento di coinvolgimento, ripulsa, cameratismo, affetto, compassione, solidarietà o scontro e contrapposizione.
Si tratta della prima sensazione.
Prima che noi sappiamo chi è l'oggetto o la persona che abbiamo davanti; prima che alla persona che abbiamo davanti attribuiamo un giudizio da elementi diretti o indiretti che su di essa si fa la nostra ragione. La prima sensazione, prima che la ragione metta in movimento la propria spiegazione descrittiva.
La prima sensazione non è un giudizio sul fenomeno, l'oggetto o la persona che abbiamo davanti, ma la relazione che si costruisce fra le nostre emozioni e le emozioni esposte da quanto abbiamo di fronte. Si chiama empatia ed è quell'antica capacità che avevamo anche prima di costruire la ragione e che ci permetteva di costruire le assonanze e le dissonanze con il mondo che ci circonda. E' quanto ci permetteva di comunicare con Esseri e Specie diverse. La capacità empatica o di comunicazione e relazione emozionale si è via via ritirata nel nostro profondo nascosta sotto la ragione. Spesso noi ci costruiamo un giudizio su una persona partendo da ciò che abbiamo saputo sulla persona. Questo giudizio che abbiamo costruito frena la manifestazione del primo colpo d'occhio e l'arrivo della sensazione che produce al giudizio della ragione. E' come quando abbiamo un'idea relativa ad un partito politico e ai suoi militanti. Quando noi sappiamo che quella persona appartiene a quel partito politico già abbiamo formato un giudizio che blocca l'arrivo della sensazione empatica.
Della Sospensione del Dialogo Interno ne abbiamo già parlato, della Sospensione del Giudizio ne parleremo in relazione ai mondi della percezione, ma solo in presenza di Sospensione del Dialogo Interno e in presenza di Sospensione del Giudizio la percezione empatica può esprimere la propria sensazione all'interno della ragione.
Quella sensazione è un CHIAMARE LE COSE COL LORO VERO NOME.
Quella sensazione (come altre) può diventare uno strumento d'uso solo se noi abbiamo AUTODISCIPLINA nella nostra quotidianità. Solo cioè se noi Sospendiamo il Dialogo Interno e pratichiamo la Sospensione del giudizio e abbiamo, soprattutto imparato ad Ascoltare le Correnti Vegetative: le nostre sensazioni e i nostri umori emozionali.
Se volete esercitarvi a CHIAMARE LE COSE COL LORO VERO NOME è sufficiente che prima di fare qualche cosa, o prima di emettere un giudizio o prima di prendere delle decisioni che appartengono al mondo della ragione, vi fermiate un attimo. Rallentate il respiro e concentrate la vostra attenzione sulle vostre sensazioni in riferimento all'oggetto rispetto al quale vi ponete. Per chi ha pratica di Sospensione del dialogo interno e di Ascolto delle Correnti Vegetative servono solo pochi secondi per allineare le nostre sensazioni e ricavare da esse un giudizio non pensato da usare per comprendere la qualità di ciò che può succedere. Su questa sensazione giocano molto le aspettative e gli stati d'ansia: l'autodisciplina dovrebbe sgombrare le aspettative e gli stati d'ansia!
Poi sta all'intento dell'individuo scegliere come agire e perché!
trascritto 14 aprile 2004 a Marghera come data generica testo base del ciclo del 2001/2002
Chiamare le cose col loro vero nome
vai all'indice completo del libro
Cod. ISBN 9788891170897
Sito di Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Ultima formattazione 21 ottobre 2021
Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.