Sì! Se nel nostro cammino, che va dalla nascita fisica alla morte fisica, noi abbiamo usato la nostra volontà e la nostra determinazione in funzione dei nostri bisogni e dei nostri desideri.
Solo se siamo riusciti a rifiutare di interiorizzare la sottomissione o la dipendenza in contrapposizione alle nostre pulsioni di libertà.
Solo se il nostro desiderio è privo di rimpianti e di nostalgie di ciò che avrebbe potuto essere se avessimo scelto in base ai nostri desideri e non in base all'obbedienza.
La condanna di Esculapio, da parte di Zeus, è motivata dal fatto che Esculapio distrugge il Dio che l'Essere Umano è diventato per riportarlo nuovamente nella Natura. Esculapio, facendo risorgere persone morte, ha ucciso il Dio che costoro hanno costruito nel corso della loro vita.
Non esiste un Dio che si fa carne, ma la carne si fa Dio accumulando potere mediante l'accumulo di esperienza nella sua esistenza. E' il corpo di materia che nel suo vivere plasma la sua energia emotiva, l'energia vitale, e costruisce il Dio che partorisce alla morte del corpo fisico.
Ogni Essere della Natura, per varie cause, può abortire il Dio che avrebbe potuto diventare. Fra gli Esseri Umani, la causa d'aborto del Dio che dovrebbe crescere dentro di loro, è data dalla sottomissione. La sottomissione ad una morale imposta, ad una verità rivelata, ad un padrone, richiede come sacrificio la rinuncia a sé stessi e alla veicolazione delle proprie emozioni nei propri desideri per obbedire a qualcosa di estraneo. In quel caso, la morte del corpo fisico coincide con la morte del corpo luminoso.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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Ultima formattazione 21 ottobre 2021
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