Le biografie dei filosofi che partecipano alla partita di calcio
Nasce il 26 settembre 1889, figlio di un mastro bottegaio e sacrestano della chiesa locale. E' il parroco del paese a fornirgli il denaro per frequentare la scuola. Studia a Colonia fra il 1903 e il 1906 e poi nel collegio dei Gesuiti a Friburgo fra il 1906 e il 1909.
Tutta l'infanzia di Martin Heidegger è immersa nel cristianesimo. In Heidegger è tanto grande l'amore per Dio che dal settembre 1909 diventa novizio nel collegio dei Gesuiti di Tisis in Austria. Segue per due anni i corsi di teologia cattolica per poi interessarsi di scienza e di matematica.
E' in questo periodo che legge Nietzsche, Schelling, Hegel, Hoderling, Dilthey.
In questo periodo si pubblica in Germania "La Volontà di potenza" di Nietzsche, morto da poco.
Fra il 1910 e il 1911 studia Husserl.
Heidegger il 26 luglio 1913 consegue il dottorato.
Nel 1914 Heidegger si arruola volontario nell'esercito, ma pochi mesi dopo viene congedato per motivi di salute.
E' il sacerdote teologo cattolico Engelbert Krebs che condurrà Heidegger per diventare docente all'università di Friburgo.
Nel 1915 Heidegger viene chiamato alle armi e presterà servizio presso il servizio postale e il servizio meteorologico.
Nel 1917 Heidegger sposa Elfride Petri, figlia di protestanti. Il matrimonio si svolgerà in due tempi, uno con rito cattolico e un altro con rito protestante.
Sembra che sui problemi della formazione della conoscenza Heidegger nel 1919 prenda le distanze dal cattolicesimo, ma non dal cristianesimo. Questo avviene nel momento stesso in cui a Heidegger gli si consente di diventare assistente di Edmund Husserl. Edmund Husserl è il filosofo in auge in quel momento, padre della fenomenologia e studioso di logica matematica.
La risposta su "che cosa stiamo a fare come uomini sulla terra" diventa l'oggetto di studio di Heidegger che chiama "fatticità" [nella fenomenologia e nell'esistenzialismo, il puro e contingente sussistere d'un oggetto, di una cosa, talora in quanto distinto dall'effettività dell'esistenza umana] che viene trattata mediante l'"Ermeneutica" [Nel pensiero contemporaneo, concezione dell'attività filosofica che la identifica con una continua interpretazione non soltanto dei testi, ma anche dell'intera esistenza umana].
Per mettere in rilievo il senso dell'esistenza proprio dell'attività filosofica, Heidegger pone a fondamento dei suoi studi Paolo di Tarso, Agostino d'Ippona, Lutero, Kierkegaard e Aristotele.
Nel 1920 incontra Karl Jaspers (1883 – 1969) con cui avrà una relazione che durerà una cinquantina di anni fra filosofia e nazismo.
Nel 1922, tramite la moglie, si fa costruire una baita nella foresta nera.
Nel 1923 viene nominato da Natorp professore straordinario all'università di Marburgo. A Marburgo rimarrà fino al 1928. I rapporti con i teologi sono molto attivi e fecondi. La teologia cristiana è l'elemento centrale nella preparazione del saggio "Essere e tempo".
E' dal 1928 che Husserl lavora per farsi succedere da Heidegger perché deve lasciare l'insegnamento per raggiunti limiti di età. Il 15 settembre 1935 viene privato della cittadinanza tedesca in quanto ebreo. La fenomenologia di Husserl non è in contrasto con l'ideologia nazista. Nazismo, cristianesimo, cattolicesimo, protestantesimo sono nomi di versi con cui chiamare la stessa ideologia che si presenta complessivamente uguale, ma con apparenze diverse, a seconda del momento contingente. Husserl e altri, non vengono allontanati perché pensano diversamente dal nazismo, ma vengono allontanati perché non sono di razza ariana. In sostanza, il popolo eletto e la razza ariana si contendono la primogenitura davanti al Dio cristiano che si compiace di questo conflitto. In questo periodo Heidegger evita il più possibile ogni contatto con "l'appestato ebreo" Husserl.
Husserl è furibondo, ma poi, prende atto di essere un "appestato ebreo" e si consola pensando che Heidegger era il più dotato dei suoi allievi. Heidegger non parteciperà ai funerali di Husserl.
Nel 1924 Heidegger incontrerà la studentessa diciottenne Hannah Arendt con la quale avrà una lunga relazione e contiguità ideologica. Hannah Arendt, ideologicamente affine al nazismo, sarà comunque costretta a fuggire negli USA in quanto ebrea. Sarà lei a difendere Heidegger dopo la seconda guerra mondiale.
Nel 1927 Heidegger pubblicherà il libro "Essere e tempo".
Nel 1925 viene proposto come successore di Nicolai Hartmann alla prima cattedra di filosofia, ma nel 1926 il ministero respinge la richiesta. La richiesta sarà accolta nell'ottobre del 1927 dopo aver pubblicato "Essere e tempo".
L'8 luglio del 1927 Heidegger tiene una conferenza all'università di Tubinga (facoltà di teologia) in cui dimostra la relazione esatta fra fenomenologia e teologia cristiana.
Nel gennaio 1929 a Francoforte incontrerà Theodor Adorno in occasione della sua disquisizione sulla relazione fra antropologia filosofica e metafisica dell'esserci.
C'è stata una marea di "filosofi" che ignorando la partecipazione di Heidegger al partito nazional-socialista hanno evitato di rilevare come l'intero sistema di pensiero di Heidegger altro non è che ideologia nazista. Come del resto il pensiero di Husserl o il pensiero di Hannah Arendt. Entrambi i filosofi non vengono allontanati perché il loro pensiero filosofico diverge dall'ideologia nazista, ma vengono allontanati in quanto ebrei. Individuare l'ideologia nazista in "Essere e tempo" significa cercare la genesi del nazismo la cui rappresentazione, sia ideologica che fattuale, altro non è che rappresentazione politica del modello della bibbia. A questo inganno hanno partecipato anche italiani come Emmanuele Severino e Umberto Galimberti.
In sostanza, questi filosofi non vengono a dire che il concetto di "cura" espresso da Heidegger in "Essere e tempo" è un concetto ideologico nazista (che cos'è la soluzione finale se non la cura nazista per la società tedesca?), ma ci sono venuti a dire che, in fondo, la sua iscrizione al partito social-nazionalista era strumentale per poter insegnare nelle università.
Il 30 gennaio 1933 Adolf Hitler del partito nazionalista tedesco dei lavoratori ottiene l'incarico per formare il governo. Essendo in minoranza in parlamento i nazisti decidono di incendiare il parlamento e accusano del gesto i comunisti. E' un po' come i cristiani che danno fuoco a Roma e accusano Nerone.
Il 5 marzo 1933 il partito di Hitler vince le elezioni. Il 23 marzo 1933 Hitler fa approvare una legge che assegna al suo governo poteri eccezionali. Il 7 aprile il governo di Hitler vara una legge per la quale i funzionari pubblici non ariani vengono allontanati dai loro posti di lavoro.
Nell'aprile del 1933 Heidegger diventa rettore dell'università Albert-ludwigs di Friburgo dove inizia non solo a sviluppare le sue idee cristiane nella formazione dell'ideologia nazista, ma opera fattivamente per trasformare l'università in un centro di propaganda nazista. Il rettore precedente, Wilhelm von Möllendorff, aveva tentato in tutti i modi di opporsi all'allontanamento dei professori di origine ebraica. I docenti nazisti guidati da Wolfgang Aly propongono la nomina di Heidegger. Non viene appoggiato dai voti dei tredici docenti di origine ebrea i cui voti, peraltro, per la nuova legge, non potevano essere conteggiati.
Il 1 maggio 1933 Heidegger si iscrive al partito nazional-socialista.
Il 27 maggio 1933 Heidegger si insedia ufficialmente all'università con un discorso (L'autoaffermazione dell'università tedesca) che sarà criticato per opportunismo (Benedetto Croce) e che sarà esaltato dalla stampa nazista. Il discorso sarà apprezzato da Karl Jaspers che il 23 agosto 1933 invierà una lettera di complimenti salvo pentirsi in un secondo momento. Il discorso di Heidegger non è altro una riproposizione della tripartizione platonica, tanto cara all'ideologia nazista, operai e schiavi, guerrieri e filosofi nella posizione di comando. Parlerà di "servizio del lavoro", "servizio della difesa", "servizio del sapere". La gerarchia di Platone è sempre presente nell'ideologia dei cristiani e dei nazisti.
Nel settembre del 1933 si offrono ad Heidegger le cattedre di filosofia di Berlino e di Monaco. Queste cattedre vengono rifiutate da Heidegger, ma in quel periodo viene criticato sia da docenti di filosofia nazisti che non vedono nei suoi scritti la Weltanschauung [Concezione della vita, del mondo; modo in cui singoli individui o gruppi sociali considerano l'esistenza e i fini del mondo e la posizione dell'uomo in esso] tipicamente nazista.
Erich Rudolf Ferdinand Jaensch un filosofo e psicologo nazista descrive Heidegger come un pericoloso schizofrenico e un propugnatore dell'ideologia ebraica.
Nel 1934 Heidegger viene proposto per la direzione della "Lega dei docenti nazionalsocialisti", ma Ernst Krieck, che mira alla medesima carica, con un articolo attacca Heidegger afferma che la cura e l'angoscia, in l'Essere e tempo, sono posizioni sostenute da ambienti ebraici. Infatti Heidegger non parla di popolo, di razza o di Stato.
Il 14 aprile 1934 Heidegger si dimette da rettore dell'università di Friburgo. Le dimissioni di Heidegger, secondo alcuni studiosi, sono dovute a delusione perché il nazismo non era sufficientemente attivo contro l'idealismo e il conservatorismo che, secondo lui, imperava nelle università. Si trattava di una sorta di lotta per la purezza della cultura ariana che, venendo a mancare come Heidegger avrebbe voluto, lo ha indotto a dimettersi.
Heidegger usava denunciare i docenti ebrei che gli erano contrari mentre aiutava ebrei con cui simpatizzava trovando loro un posto all'estero. E' indubbio che Heidegger partecipò con entusiasmo al nazismo e alla sua ascesa al potere e agì con forza e determinazione per rendere l'università una università nazista. Ma aiutò alcuni ebrei come la sua amante e confidente Elisabeth Blochmann che aiuta a fuggire in Inghilterra.
Karl Löwith, Hans Jonas, Hannah Arendt e Herbert Marcuse, allievi di Heidegger si affrettarono a dire che Heidegger non era antisemita. Ci fu una grande campagna di propaganda che volle far credere che Heidegger non fosse contro gli ebrei, ma si adattava alle circostanze. Poi, nel 2014, uscirono i Quaderni neri e non ci furono dubbi sull'essere nazista convinto di Heidegger.
Scrive Donatella Di Cesare sul Corriere della Sera dell'8 febbraio 2015 nell'articolo intitolato "Heidegger: «Gli ebrei si sono autoannientati»" e il sottotitolo: "Nei nuovi «Quaderni neri» del filosofo l'interpretazione choc della Shoah":
"In linea con il suo antisemitismo metafisico, Heidegger vede dunque nello sterminio un «autoannientamento». La Judenschaft, la «comunità degli ebrei» — scrive nel 1942 — «è nell'epoca dell'Occidente cristiano, cioè della metafisica, il principio di distruzione». Poco più avanti aggiunge: «Solo quando quel che è essenzialmente "ebraico", in senso metafisico, lotta contro quel che è ebraico, viene raggiunto il culmine dell'autoannientamento nella storia».
La Shoah avrebbe allora un ruolo decisivo nella storia dell'Essere, perché coinciderebbe con il «sommo compimento della tecnica» che, dopo aver usurato ogni cosa, consuma se stessa. In tal senso lo sterminio degli ebrei rappresenterebbe quel momento apocalittico in cui ciò che distrugge finisce per autodistruggersi. Culmine «dell'autoannientamento nella storia», la Shoah rende quindi possibile la «purificazione dell'Essere»."
Nel 1934 Heidegger diventa membro della Commissione di filosofia del diritto dell'Accademia per il diritto tedesco e in maggio incontra Elisabeth Nietzsche visitando l'archivio Nietzsche.
Non pubblicherà nulla fino al 1942.
1945 alla caduta del regime nazista, a Heidegger viene impedito l'insegnamento e viene riammesso all'insegnamento nel 1949 su intervento di Jaspers. Jaspers sapeva che Heidegger era nazista, ma non capiva bene dove e perché, in fondo la filosofia di Jaspers non si differenzia molto da quella di Heidegger. Nel 1947 Heidegger critica l'esistenzialismo umano di Sartre rilevando la differenza dei campi di interesse delle due filosofie.
Fra il 1959 e il 1969 continua a sviluppare il concetto di tecnica che diventerà tanto caro a Umberto Galimberti. L'avvento della tecnica è destinato, secondo Heidegger, a scuotere l'uomo nel profondo.
1975 muore Hannah Arendt che difese Heidegger quando dopo la seconda guerra mondiale vennero esaminati i docenti e la loro partecipazione al nazismo.
1976 Heidegger muore a Friburgo.
Chi ha ispirato il pensiero di Heidegger?
Emanuele Severino, Emil Cioran, Jean-Paul Sartre, Georges Bataille, Herbert Marcuse, Michel Onfray, Umberto Galimberti, Albert Camus, Alexandre Kojève.
In particolare è da sottolineare Emanuele Severino e Umberto Galimberti che si sono preoccupati di innestare in Italia l'ideologia filosofica nazista.
In Germania Heidegger è stato cancellato ed emarginato nella cultura quando è apparso chiaro che non potevano esserci più dubbi sul suo essere nazista. Il nazismo di Heidegger è insito in tutti i suoi scritti, ma è talmente diffuso fra i filosofi che i filosofi stessi non sono in grado di distinguere l'ideologia nazista, leggendo i testi filosofici, da altre ideologie. Hanno bisogno che qualcuno dichiari apertamente le proprie simpatie naziste. Solo allora prendono atto della realtà. Come Jaspers la cui filosofia nazista non viene censurata in quanto tale perché non si è iscritto al partito nazista.
Marghera, 25 settembre 2018
Pagina tradotta in lingua Portoghese.
Tradução para o português: Capítulo 96 A biografia de Martin Heidegger - décima terceira biografia
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Claudio Simeoni
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