Selinunte - Ciò che resta degli Dèi
Oggi molte persone si definiscono Pagane.
Ma che cosa significa chiamarsi PAGANI?
Tutte queste persone sono accomunate da una grande sensibilità nei confronti della Natura. Un amore che vede in Afrodite, la figlia di Urano Stellato, il potere emotivo che si esprime in tutti gli Esseri della Natura spingendoli alla trasformazione continua in un futuro che appare come infinito.
Quando le persone, che si definiscono Pagane, devono motivare e giustificare il loro pensiero religioso, ricorrono alla cultura che hanno subito fin dalla primissima infanzia dimostrando spesso una dipendenza da idee predefinite che sono, ideologicamente e filosoficamente, proprie del monoteismo anche se vengono filtrate soggettivamente, da ogni singolo individuo, attraverso la sua esperienza. Spesso queste persone riferiscono le loro idee identificabili con idee Neoplatoniche, Stoiche, Presocratiche, Pitagoriche. A volte fanno riferimento all'imperatore Giuliano, altre volte a delle civiltà sociali, come quelle di Roma Imperiale o di Grecia che, per quanto praticassero una loro religione, è pur sempre un'interpretazione soggettiva e limitata delle Antiche Religioni.
A volte, le persone che si dichiarano Pagane, assumono le categorie di pensiero degli ebrei, la discendenza del sangue o della razza (il concetto di popolo eletto o superiorità della razza) che, attraverso movimenti magici ottocenteschi, come la Teosofia che ha reinterpretato il cristianesimo a proprio uso e consumo, sono entrate nell'immaginazione umana.
Altre volte, alcune persone, assumono categorie elaborate dai cristiani antropologi che tentano di interpretare, usando categorie di pensiero cristiano, le culture di popoli estranee al cristianesimo che definiscono sciamaniche o primitive. I popoli "antichi" vengono ridotti alla dimensione cristiana, come se fossero stati il primitivismo del cristianesimo che oggi viviamo. Quando vengono rappresentati nelle loro immaginarie pratiche religiose vengono immaginati come le cerimonie cristiane con costumi scenici diversi. Lo stesso sciamano viene rappresentato come un "prete cattolico" o un "predicatore evangelico" che invoca l'intervento di Dio o degli spiriti per risolvere una qualche situazione.
Altri Pagani, fanno riferimento a Culti Misterici dell'ultimo periodo ellenistico o a retaggi religiosi, di cui è rimasto solo un vago ricordo, di popolazioni nordiche come i Celti, i Vichinghi, i Germani, gli Slavi, ecc. Queste persone dimenticano che ciò che di loro ci è rimasto, ad indicare l'ideologia religiosa e il sentimento religioso, è stato scritto dai cristiani che nella loro guerra per l'evangelizzazione avevano la necessità di imporre a quei popoli l'interpretazione della loro stessa idea religiosa intrisa di principi religiosi cristiani. In sostanza, non ci è rimasta la cultura di quei popoli, ma solo la necessità dei cristiani di dire ciò che quei popoli credevano per poterli meglio evangelizzare. D'altro canto, i cristiani che partivano per l'evangelizzazione di quei popoli sapevano scrivere mentre, quei popoli, erano analfabeti.
Altri Pagani, infine, ricorrono all'oriente per interpretare il loro essere Pagani in occidente. Ricorrono all'Induismo, allo Scintoismo, al Taoismo e, alcuni, anche al Buddismo. Questi pagani dimenticano che quelle religioni non si chiamano "pagane", ma, appunto, Induismo, Taoismo, Scintoismo e Buddismo. Dimenticano che, spesso, tali termini generici comprendono tanti modi di essere religiosi spesso in contrasto fra loro. Questi "Pagani" si fermano alla forma apparente di quelle "religioni" con cui alimentano la loro immaginazione, ma non discutono dei loro contenuti ideologici né delle conseguenze sociali che l'applicazione di quei principi comporta.
Tutte queste forme di religiosità nascono da mediazioni fra la concezione religiosa del Mito (che descrive i bisogni dell'uomo nelle relazioni con i soggetti del mondo) e le trasformazioni del pensiero umano imposte dai filosofi presocratici, socratici, neoplatonici, ebrei e cristiani che esprimono la necessità di sottomettere l'uomo ad una morale predeterminata. Lo scetticismo, ad esempio, nasce dall'incontro del platonismo con asceti che oggi classificheremo come jainisti, i gimnosofisti, che con la loro ideologia di sviluppo della coscienza e della conoscenza distruggono il concetto platonico di "verità della realtà" imponendo il concetto che la realtà è un'interpretazione illusoria del soggetto che il soggetto può modificare continuamente rimuovendo progressivamente i "veli" con cui si illude di descrivere delle "verità del reale vissuto".
Fino all'avvento del cristianesimo il Mito non è mai stato del tutto negato. Veniva negato nell'ambito della filosofia, ma praticato nell'ambito della quotidianità degli individui. Come fra gli Stoici che negavano il pensiero filosofico del Mito, ma usavano il mito attraverso le allegorie. O gli Epicurei che negavano gli Dèi rappresentati in forma umana, ma li praticavano nella ricerca della felicità.
Così, l'uscita dalla "città del dio padrone cristiano" è avvenuta mediante la riscoperta progressiva degli Dèi e delle Antiche religioni che dal Boccaccio fino ad oggi ha sommato scoperta a scoperta. La Religione Pagana è la religione del Mito. La Religione Pagana è la religione del Mito nella società moderna. Attuale. Una società in cui il conflitto non è fra "bene e male", ma fra l'imposizione della sofferenza e il bisogno di felicità delle persone. Fra il bisogno di imporre sofferenza al mondo affinché si sottometta e la necessità del mondo di liberarsi dalla sottomissione. Un conflitto che è alimentato dai cristiani che devono imporre la paura della morte del corpo fisico e il bisogno di libertà e felicità dei cittadini che devono appropriarsi, contro i cristiani, del diritto a gestire il proprio corpo e la propria morte in funzione della propria felicità.
La Religione Pagana è la ricerca della felicità dell'uomo in quanto uomo che abita il mondo e si contrappone alla felicità dell'uomo ottenuta mediante il possesso di altri uomini costretti ad obbedire ad una morale a loro imposta. Il Paganesimo è quel processo di continua modificazione del presente vissuto che rimuove continuamente gli ostacoli che impediscono una maggiore felicità nella vita dell'uomo.
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Non esiste, nella società in cui viviamo, una disciplina o delle regole per chi voglia costruire una Religione o, più in generale, un pensiero religioso autonomo e diverso dalla religione cattolica che domina ogni anfratto dell'esistenza umana. Chi lo fa viene visto con sospetto. Un nemico da combattere e quando viene aggredito, le Istituzioni tendono ad ignorare le aggressioni. Eppure, costruire una religione è l'unico modo per agire sulle proprie emozioni e costruire i legami fra sé stessi e il mondo in cui siamo nati.
Marghera, 06 febbraio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Passato e futuro
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