Sarà complesso far comprendere il concetto di religione perché tutte le persone agiscono per religione. La religione è, fra le altre cose, il modo di credere delle singole persone. Il credere è un atto che si fa religione.
Io credo che la terra sia piatta; io credo che la terra sia rotonda. Sono manifestazioni religiose. Cessano di essere manifestazioni religiose quando io DIMOSTRO che la terra è piatta o DIMOSTRO che la terra è rotonda.
L'affermazione cessa di essere un atto religioso quando si passa dall'affermazione all'argomentazione. L'affermazione può essere religiosa, l'argomentazione è espressione della cultura. L'affermazione è sempre un'espressione soggettiva, l'argomentazione è un tentativo di oggettivare l'affermazione.
Il Dio dei cristiani può essere come il singolo cristiano vuole che sia o può essere quanto descritto e affermato nei libri sacri cristiani. Nel primo caso è un atto di fede, un'opinione, un atto religioso; nel secondo caso sono le argomentazioni culturali che reggono e costruiscono l'atto di fede: la religione, l'opinione.
Nessuno può discutere che cosa un individuo cristiano crede o non crede. Si può discutere solo sulle argomentazioni culturali con cui i cristiani giustificano la loro fede attraverso i loro libri sacri.
Un partito politico o un'idea sociale diventa un'idea religiosa quando è espressione di un'idealità che non nasce dalle esigenze quotidiane o dall'individuazione delle esigenze del singolo nel mondo sociale in cui vive, ma nasce dalla costruzione di una realtà immaginata e desiderata che si vuole che sia e si sostituisce la realtà immaginata alla realtà vissuta anteponendo l'immaginazione alla realtà che costringe il soggetto ad agire nella realtà come se questa fosse descritta dall'immaginazione.
Esattamente come il Dio dei cristiani. I cristiani ne affermano la realtà per come lo desiderano. Immaginando la realtà di quel Dio, dicono agli uomini che cosa quel loro Dio vuole. La chiamano "ontologia" e le condizioni mentali che la generano non sono diverse dalla schizofrenia o dalla paranoia.
In questo modo l'affermazione religiosa di fede del cristiano non è diversa dalle affermazioni del malato mentale allo psichiatra. La realtà immaginata si sostituisce alla realtà vissuta in maniera così totalizzante che, nei casi più estremi, il soggetto non è più in grado di riconoscere il mondo in cui vive e si perde in un mare di allucinazioni.
Questo vale anche in politica. Ideologie come il cristianesimo, l'islamismo, il liberalismo, il fascismo, il nazismo hanno tutte la loro radice in una fede religiosa. La fede in una realtà immaginata e desiderata in antitesi alla realtà vissuta.
Molti partiti politici non devono essere affrontati sul piano della ragione, ma vanno affrontati sul piano della religione, della credenza, delle opinioni che negano le opinioni guidando i desideri e i bisogni delle persone.
L'esoterismo è un'espressione religiosa. Il complottismo, come immaginazione di complotti che si sostituisce all'analisi del reale, è una religione. Una religione che viene usata da chi complotta per indurre le persone ad immaginare complotti che distraggono dai loro complotti. Il suprematismo bianco è una religione. Il sovranismo nazionale è una religione. Religioni che si alimentano immaginando complotti esterni o complotti di razza. I complotti dei comunisti che per "mangiarsi i bambini" vogliono "prendere la tua casa", servono per nascondere complotti che incidono in maniera grave sulla vita delle persone che devono essere distratte dall'immaginario complotto comunista. Si tratta di religione, si crede che quanto detto sia vero perché si vuole credere che sia vero.
Come la P2 e Gladio che accusavano altri di complotti mentre complottavano contro la democrazia. Gladio, la P2, la CIA, giocavano sulle credenze religiose per allontanare le persone all'analisi della realtà in cui vivevano.
Il nemico da combattere viene dipinto come malvagio perché si vuole che sia malvagio come prologo allo sviluppo della necessità di distruggerlo.
Diventa una credenza religiosa. La volontà di distruggere il nemico è inamovibile, nessuna argomentazione razionale può smuovere la volontà di distruggere quel nemico a meno che non intervengano stati di necessità soggettivi che attenuino la volontà di distruzione e poi la deviano su altri obbiettivi (gli inglesi volevano fare guerra all'URSS, ma poi arrivarono i bombardieri tedeschi e decisero che era meglio far guerra alla Germania).
Tutto ciò che coinvolge la sfera emotiva dell'uomo è religione.
L'uomo può chiudersi su sé stesso o può aprirsi al mondo. Sono due modi di essere persone religiose.
Se non si comprende che tutte le relazioni sociali sono relazioni religiose, non si può comprendere l'altro all'interno di un conflitto che preveda visioni sociali differenti.
Una religione malvagia deve essere combattuta con una religione funzionale alla società. Una religione malvagia distrugge la struttura emotiva dell'uomo e nessun argomento razionale è in grado di opporvisi. Per opporsi serve una religione i cui principi siano avversi ad una religione malvagia e salvi l'uomo dal diventare aguzzino e vittima in quella malvagità.
Le religioni sono costruite dagli uomini. Sempre, tutte!
Gli uomini dovrebbero chiedersi: qual era il fine dell'uomo che ha proposto agli uomini quel sistema religioso? Cosa percepiva l'uomo nel mondo e nella vita per proporre quella religione? Questa proposta è utile all'uomo?
Una volta che una religione penetra nelle emozioni dell'uomo questa diventa il mezzo per veicolare le sue emozioni e le emozioni prendono la forma di quella religione perché i suoi bisogni si specchiano in quella religione.
Un cristiano rimarrà sempre un cristiano e giustificherà il diritto del suo Dio di macellare tutta l'umanità e, come disse Kierkegaard, vivrà il piacere di seguire Abramo mentre va a sacrificare Isacco per compiacere il suo Dio. Un cristiano non sarà mai in grado di concepire l'uguaglianza di sé stesso con Dio, sarà solo in grado di sentirsi onnipotente, quando ne ha i mezzi, identificandosi con Dio al di sopra e al di fuori di ogni legge.
Gli uomini sottomessi alle religioni rivelate non sono in grado di costruire una religione perché vivono nel timore di Dio. Ne hanno paura. Lo temono. Le loro emozioni si contraggono. Non sono in grado di sollevare la testa dalla sottomissione a Dio. Quando un cristiano si ribella a condizioni che altri cristiani gli dicono che "sono la volontà di Dio", interpreta in maniera diversa la volontà di Dio.
Costruire una religione diversa dalle religioni che impongono sottomissione all'uomo è possibile solo se si percepisce il mondo in modo diverso. Se l'uomo cammina nel mondo, vive le sue contraddizioni, penetra i bisogni del mondo, li fa propri e poi trasforma quest'esperienza in cultura. Argomenta la propria percezione e le proprie relazioni emotive e li fa diventare un patrimonio sociale.
Tanto più la religione si allontana dalla necessità di sottomettere gli uomini e tanto più oscura e inspiegabile sarà questa religione per il cristiano. Il cristiano (e con esso l'islamico, l'ebreo e il buddista) non concepiscono l'uomo che si sottrae alla sottomissione. Sottrarsi alla sottomissione per loro è dolore. Un dolore provocato dall'allontanamento da Dio, un allontanamento dalla manipolazione mentale religiosa subita nell'infanzia.
La religione è l'elemento centrale della vita dell'uomo e solo gli uomini coraggiosi possono modificare il presente nel quale stanno vivendo. Essere sottomessi a Dio, con tutto il cuore e con tutta l'anima, è un tradimento dell'umanità. E' un tradimento di sé stessi in quanto uomini. Essere sottomessi a Dio, al di là della forma con cui si identifica Dio, è un riconoscere sé stessi parte di un gregge che Dio ha diritto di sacrificare per i propri capricci.
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Marghera, 29 maggio 2021
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore della Federazione Pagana
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L'arroganza dei cristiani!
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