Tommaso Campanella,
Francis Bacon, Giambattista Vico

Giocatori rinascimentali
Quinto gruppo di cinque

Capitolo 21

La partita di calcio mondiale fra i filosofi

Claudio Simeoni

Infine, la squadra dei Rinascimentali é completata dall'arrivo di questi giocatori.

Campanella, il detenuto che nessuno avrebbe scoperto che era pazzo, che pose le basi della magia rinascimentale. Bacon il filosofo che scoprì come gli uomini erano legati a categorie mentali che imponevano giudizi predeterminati e Giambattista Vico quello che elaborò l'eterno ritorno della storia per volontà di Dio.

Presento il gioco degli ultimi tre giocatori della squadra dei Rinascimentali che affronteranno tutte le altre squadre in lizza per il campionato mondale di filosofia dinamica nel mondo del tempo.

Tommaso Campanella

Videro gli altri dotti queste inconvenienze, e però dissero che le cose sono mosse da natural istinto all'opere loro, dato da Dio a ciascuna cosa, e siccome noi con sproni e briglie i cavalli guidiamo, e gli uomini con le parole e i comandamenti, così Iddio guida tutte cose con gli impulsi naturali e gli uomini liberamente per l'intelletto che hanno.

Tommaso Campanella, Il senso delle cose e la magia, Melita, 1987, p. 17-18

Francis Bacon

E per di più, poiché si dà, nella Maestà Vostra, una rara congiunzione tanto nella letteratura teologica e sacra come di quella mondana e umana, la Maestà Vostra é rivestita del triplice dono che con somma venerazione si attribuiva allo Hermes degli antichi: il potere e la fortuna di un re, la conoscenza e l'illuminazione di un sacerdote, e la dottrina e l'universalità di un filosofo.

Francis Bacon, Opere, Sapere divino e sapere umano in Scritti filosofici, Utet, 2009, Pag. 133

Giambattista Vico

Da tal prima morale della superstiziosa e fiera gentilità venne quel costume di consagrare vittime umane agli déi, come si ha dagli più antichi fenici, appo i quali, quando loro sovrastava alcuna grande calamità, come di guerra, fame, peste, gli re consagravano i loro propi figliuoli per placare l'ira celeste, come narra Filone biblio! e tal sacrifizio facevano di fanciulli ordinariamente a Sa- turno, al riferire di Quinto Curzio. Che, come racconta Giustino," fu conservato poi dai cartaginesi, gente senza dubbio colà pervenuta dalla Fenicia (come qui dentro si osserva), e fu da essi praticato infin agli ultimi loro tempi, come il conferma Ennio.

Giambattista Vico, Principi di scienza nuova, Tomo secondo, Einaudi, 1976, p. 217

Marghera, 13 marzo 2018

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