Non si tratta semplicemente di dissentire dal gregge; si tratta, innanzitutto, di non far proprie le idee dei pastori di greggi che non hanno certo le idee delle "pecore" del loro gregge.
Aprile 2022: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

29 aprile 2022
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Cronache mese di aprile 2022

 

29 aprile 2022

Cronache pagane nell'agosto 2021

I post di religione pagana messi su Facebook nel mese di agosto del 2021.

E ho caricato tutte le proposte di discussioni del mese di agosto del 2021 fatte su Facebook relative alla Religione Pagana.

In questo momento ho caricato nei siti web nove mesi di proposte di discussione. Ho fatto le pagine con le relative foto.

I post di religione pagana messi su Facebook nel mese di agosto del 2021.

 

29 aprile 2022

Giornalisti o propagandisti

I giornalisti da operatori dell'informazione sono diventati dei propagandisti politici. Ognuno lo dice quando quanto viene scritto suona alle sue orecchie non come informazione, ma come propaganda. Noi non possiamo mai sapere quando un giornalista fa una cosa anziché l'altra però possiamo analizzare i dati e tralasciare quella che pensiamo sia propaganda,. Se non analizziamo i dati oggettivi, non possiamo sapere dove c'è la cronaca o dove la cronaca sfocia in propaganda.

 

29 aprile 2022

I media e l'educazione alla superficialità

La predisposizione degli individui alla superficialità fa della superficialità il fondamento del successo di ogni iniziativa sociale. Per Marshall McLuhan il mezzo è il contenuto. In sostanza, tu non comperi un giornale per i contenuti che il giornale ti offre, ma compri il giornale e dal giornale risali ai contenuti offerti dal giornale. E' il mezzo, il giornale, che ti afferra e il mezzo è il contenuto, il messaggio, che ti arriva e dal quale tu accetti di essere guidato.

Dal momento che le persone sono educate alla superficialità, ogni discorso analitico viene, automaticamente, scartato o passa in secondo piano rispetto a rappresentazioni più leggere, divertenti e meno impegnative.

Nel contempo, le persone educate alla superficialità, non pensano a sé stesse come prede. Pensano che tutto sia un gioco, tutto è superficiale, tutto è leggero e quel superficiale e leggero, per loro, diventa la profondità culturale che alimenta e accarezza la loro intelligenza. Essere superficiali garantisce al mezzo il successo. Una TV superficiale ha molta popolarità perché incontra l'intelligenza indotta dall'educazione. Un'intelligenza che trova doloroso impegnarsi in un lavoro analitico e trova tale impegno inutile e improduttivo.

I giornali, come la TV, hanno colto benissimo questo aspetto dell'umana esistenza. La superficialità alimenta la superficialità perché ogni nuovo nato trova soddisfazione nei propri bisogni nella superficialità. Diventare superficiale gli garantisce la sopravvivenza. Per cui, il nuovo nato, finisce per comprendere solo la superficialità e tutto il resto è "pedanteria" o, peggio, manifestazione di arroganza da parte di chi propone qualcosa che non sia superficiale.

Scrive Marshall McLuhan in "Gli strumenti del comunicare":

Un mio amico che cercò di insegnare qualcosa sulle forme dei media in una scuola secondaria, rimase colpito dalla reazione unanime che aveva suscitato. Gli studenti non potevano accettare neppure per un attimo l'ipotesi che la stampa o qualsiasi altro mezzo pubblico di comunicazione potesse essere usata con intenzioni "spregevoli". Pensavano che sarebbe stato come contaminare l'aria o le riserve d'acqua ed erano convinti che nessuno dei loro parenti e amici che lavoravano per questi media si sarebbe mai abbassato a tanta corruzione. Questa incapacità di capire si verifica proprio perché si presta attenzione al "contenuto" programmatico dei media e se ne ignora la forma, si tratti della radio, della stampa o della stessa lingua inglese. Ci sono stati innumerevoli Newton Minow (ex-capo della Commissione federale per le comunicazioni) pronti a parlare del Deserto dei media, senza sapere nulla di nessun medium. Costoro immaginano che toni più seri e temi più austeri alzerebbero il livello del libro, del giornale, del cinema e della TV. Ma sbagliano in modo grottesco. Basta che mettano a confronto la loro teoria con cinquanta parole consecutive di quel mass medium che è la lingua inglese. Che cosa farebbe il signor Minow e che cosa farebbe qualunque inserzionista senza i logori e banali cliché del linguaggio popolare? E supponiamo di venire obbligati a elevare il livello della nostra conversazione quotidiana con qualche bella frase esprimente sentimenti nobili e gravi: sarebbe questo un modo di affrontare il problema del miglioramento del medium? Se l'inglese fosse da tutti usato a un livello mandarinesco di eleganza e sentenziosità uniformi, ne sarebbero meglio serviti il linguaggio e i suoi utenti? Viene in mente l'osservazione di Artemus Ward secondo il quale "Shakespeare ha scritto delle buone commedie, ma non avrebbe mai avuto successo come corrispondente da Washington di un quotidiano newyorkese. Gli mancavano l'ingegnosità e la fantasia necessarie".
L'uomo a orientamento libresco vive nell'illusione che i giornali sarebbero migliori senza le inserzioni e le pressioni degli inserzionisti. I sondaggi sui lettori hanno sbalordito persino gli editori rivelando che gli sguardi vaganti dei lettori del quotidiano traggono eguale soddisfazione dalle inserzioni e dagli articoli.

Marshall McLuhan, "Gli strumenti del comunicare", Editore Il Saggiatore, 1979, p. 223 - 224

La superficialità chiede di essere ingannata per poter essere soddisfatta. E' sufficiente pensare al complottismo generalizzato negli ambienti politici della destra USA e Europea. La lettura superficiale della realtà necessita di risposte che devono essere coerenti con la superficialità del lettore. La CIA USA nascose i propri esperimenti su velivoli sperimentali diffondendo l'ufologia. Per il cittadino superficiale era più facile pensare alla presenza degli extraterrestri che non ad esperimenti di carattere militare.

La risposta "Dio ha creato il mondo" è una risposta superficiale che soddisfa il bisogno di semplicità e di superficialità di chi è stato educato nella semplicità e nella superficialità. Affermare dei contenuti per i quali il mondo diviene in sé ed elencarne meccanismi per giustificare il mondo che diviene in sé, appare troppo difficile per chi trova soddisfazione emotiva nel pensare che un "Dio ha creato il mondo".

Per McLuhan il mezzo è il messaggio. Il medium è il contenuto. Se voi osservate, nel panorama giornalistico italiano sono rimasti solo giornali di destra. Nessun giornale mette in discussione Dio. Nessun giornale delegittima il diritto di Bergoglio, la monarchia assoluta, di interferire nella società democratica consentendo, di fatto, la violazione delle norme democratiche. Non esiste pluralità di voci, ma esiste un'unica voce articolata su giornali diversi che presenta il medesimo fatto con delle ottiche leggermente diverse, ma tutte per il medesimo fine.

A differenza dei tempi dell'amico di McLuhan, oggi molte persone hanno coscienza che i giornalisti, di molti giornali e in molte cose, mentono e sono corrotti. Tuttavia, per quanto mentano e sono corrotti rimangono il messaggio sociale perché loro, come medium. Sono i contenuti e i contenuti sono il prodotto della loro corruzione morale, economica e sociale.

C'è molto da riflettere.

 

29 aprile 2022

Considerazioni sulla pandemia da covid-19

Questa è la situazione della pandemia ad oggi, 29 aprile 2022 alle ore 20 (ora italiana). Con questa schermata io ho raccolto con una certa puntualità lo sviluppo della pandemia negli ultimi 2 anni. La prima immagine che ho fatto è del primo maggio 2020. Ho assistito allo sviluppo della pandemia prima dei vaccini e ho seguito tutta la sua evoluzione con tutte le varianti che si sono presentate. Solo gli 11 miliardi e oltre di vaccini hanno permesso ora di contenere i morti da covid-19. La pandemia ha avuto il merito di dimostrare in che cosa consiste la democrazia nei vari paesi. Ha sottolineato quali governi antepongono la sicurezza e la salute dei cittadini agli affari e quali paesi pensano ai loro concittadini come "sudditi di scarso valore" Ho analizzato lo sviluppo della pandemia attimo per attimo cercando di capire come si sarebbe presentata nel prossimo futuro, Questo è un virus nuovo con pochi riferimenti ai comportamenti passati ed è un qualche cosa con cui l'umanità sarà costretta a convivere perché questo virus ha il potere del divenire e della trasformazione e quando uno stato canta vittoria contro la sua diffusione è il momento in cui quello Stato è pronto per essere smentito e disilluso.

 

 

29 aprile 2022

Riflessione sull'impunità del delinquere

Scrive Giacomo Leopardi in Pensieri:

Verso gli uomini grandi, e specialmente verso quelli in cui risplende una straordinaria virilità, il mondo è come donna. Non gli ammira solo, ma gli ama: perché quella loro forza l'innamora. Spesso, come nelle donne, l'amore verso questi tali è maggiore per conto ed in proporzione del disprezzo che essi mostrano, dei mali trattamenti che fanno, e dello stesso timore che ispirano agli uomini. Così Napoleone fu amatissimo dalla Francia, ed oggetto, per dir così, di culto ai soldati, che egli chiamò carne da cannone, e trattò come tali. Così tanti capitani che fecero degli uomini simile giudizio ed uso, furono carissimi ai loro eserciti in vita, ed oggi nelle storie fanno invaghire di se i lettori. Anche una sorte di brutalità e di stravaganza piace non poco in questi tali, come alle donne negli amanti. Però Achille è perfettamente amabile: laddove la bontà di Enea e di Goffredo, e la saviezza di questi medesimi e di Uliss e, generano quasi odio.

Tratto da Leopardi, Pensieri, Feltrinelli, 2014, p. 120

Mi riesce difficile capire perché Leopardi si stupisce di questa condizione. Lui stesso ama il Dio dei cristiani pur sapendo che quel Dio è un assassino dalle cui mani gronda il sangue dell'umanità che millanta di aver macellato col diluvio universale.

Si tratta del "principio di identificazione": dal momento che amo l'assassino, anch'io, all'occorrenza, posso assassinare. Ma se condanno l'assassino, la mia morale di condanna condannerebbe anche le mie azioni. Per questo motivo la società in cui viviamo tende ad amare (o perdonare) i grandi assassini o i grandi ladri mentre condanna, con leggi spietate, colui che uccide mosso dalla rabbia o colui che ruba poche mele. Rubare miliardi di denari garantisce l'impunità (evito di propositi di fare esempi); rubare al mercato non sottrae il ladruncolo dalle botte del poliziotto e da una denuncia per furto con tutte le conseguenze legali che ne consegue. Non vengono condannati i soldati che bombardano; ma l'uomo spinto dalla rabbia che uccide un altro uomo con una coltellata, non solo subisce procedimenti penali, ma è messo alla gogna dalla stampa.

Per questo i cittadini amano i grandi delinquenti istituzionalizzati. Vedono in essi la possibilità di delinquere sottraendosi alla pena e alla punizione, come il Dio dei cristiani che dopo aver assassinato persone indifese, si fa un vanto della sua superiore potenza.

 

Tutti i testi del mese di aprile 2022 in un'unica pagina

 

 

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Claudio Simeoni

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