Quando le Istituzioni, anziché pensare "uomini e donne" pensano alle persone, garantiscono il principio di uguaglianza; quando le Istituzioni pensano alle persone come due categorie distinte "uomini e donne" possono privilegiare uno nei confronti dell'altro istituendo forme di discriminazione (lavoro, mansioni, ecc.).
Ottobre 2022: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.
Si annunciano problemi nella società italiana
01 ottobre 2022
"Le colpe dei padri non ricadono sui figli" è un'idea interpretativa della bibbia messa in atto da ambienti laici e comunisti in contrapposizione all'idea cristiana per cui i figli, con problemi fisici o mentali, erano così per punizione di Dio. E' un'idea che deriva da Platone che afferma che nella vita attuale paghi le colpe delle vite precedenti.
In sostanza è un'idea funzionale al dominio assolutista che, attraverso il positivismo, contribuisce a costruire le idee razziste e legittima l'emarginazione delle persone.
Questa idea è sempre stata alimentata dall'attività dei cattolici fra le persone e attraverso il catechismo. Imposta ai bambini, ha supportato gli atteggiamenti razzisti nella società.
L'uomo non è creato da "Dio pazzo cretino e deficiente" con quelle che lui ritiene "colpe dei padri" e non è nemmeno creato da "Dio pazzo, cretino e deficiente" come una "tabula rasa" che, finito il padre e la madre si azzera tutto e si ha una persona diversa.
I figli si nutrono dell'ambiente, costruito dai genitori e fanno propri i modelli socio-ideologici dei genitori anche portando qualche modifica soggettiva. Se il padre e la madre sono appassionati di calcio, il figlio riverserà le sue emozioni seguendo il calcio anche se non necessariamente la squadra di calcio amata dai genitori. Se il padre e la madre sono appassionati di fantasy, anche il figlio farà propria questa passione indirizzandola verso argomenti fantasy personali.
E' l'ambiente in cui nasce che termina la veicolazione emotiva e le aspettative del bambino. Se l'ambiente in cui il bambino nasce è un ambiente le cui categorie mentali e sociali sono mafiose, il bambino farà di quelle categorie gli apriori dei suoi modelli comportamentali anche se nella sua vita diventerà un magistrato o un funzionario di polizia.
Pertanto, non si tratta di dire che "quella tizia" ha colpe perché il padre è stato condannato per narcotraffico, ma si tratta di dire che "quella tizia" è cresciuta in un ambiente in cui la trasformazione delle persone in oggetti a cui vendere droga era un atto meritorio che promuoveva la persona. L'idea di fondo è: trasformare le persone in oggetti d'uso. Che è il senso e il significato dell'ideologia cristiana. Dove lo spacciatore si fa Dio e tutti devono obbedire a Dio.
Di questa idea di fondo ne vedremo le conseguenze se non sarà mediata da altre forme ideali di relazione fra l'uomo e il mondo.
01 ottobre 2022
Affinché l'assolutismo possa legittimarsi è necessaria la discriminazione.
La discriminazione storica ha lasciato nelle nazioni forme di linguaggio che arrivano ad inquinare anche quando le nazioni sanciscono il principio di uguaglianza fra le persone.
Uomini e donne sono uguali, ma sono uomini e donne. Non sono persone, sono uomini e donne. La legge decide il principio di uguaglianza, ma nell'immaginario rimane l'idea "che sono oggettivamente differenti e, dunque, non uguali". Non parliamo di "persone", ma di "uomini e donne". E non parliamo di "persone" o di "uomini e donne" davanti alla legge", ma di "uomini e donne" che vanno distinti in quanto non uguali nell'immaginario collettivo. Un immaginario collettivo che si fissa nelle persone anche quando queste persone, assumendo ruoli Istituzionali, tendono a categorizzare "uomini e donne" quando dovrebbero pensarli come persone uguali.
Quando le Istituzioni anziché pensare "uomini e donne" pensano alle persone, garantiscono il principio di uguaglianza; quando le Istituzioni pensano alle persone come due categorie distinte "uomini e donne" possono privilegiare uno nei confronti dell'altro istituendo forme di discriminazione (lavoro, mansioni, ecc.).
Il principio di uguaglianza non livella le diversità fisiologiche, ma permette alle diversità fisiologiche di essere protette dalla discriminazione. Sul lavoro, ad esempio, le donne partoriscono figli e il principio di uguaglianza garantisce l'uguaglianza del lavoro salvaguardando questa diversità che è prodotta da esigenze soggettive.
Persone che hanno necessità e che trovano nel principio di uguaglianza la soddisfazione delle diverse necessità soggettive. Necessità soggettive che non possono essere soddisfatte attraverso la discriminazione, la sottrazione al principio di uguaglianza, di altre persone.
Le diverse necessità trovano nel principio di uguaglianza le specifiche risposte.
L'esigenza di uscire dalla cultura discriminatoria costringe la cultura a riformulare, sia pur con le difficoltà del caso, anche le definizioni culturali dei ruoli delle persone. E' il caso della dicitura di "genitore 1" e "genitore 2" che è un modo per uscire dalla cultura socialmente discriminante del pene e della vagina con cui i cristiani hanno fissato la discriminazione sociale.
Sentire che qualcuno riafferma il pene e la vagina per definire le persone nel loro ruolo sociale, significa che sta alimentando un assolutismo religioso antagonista ai principi di uguaglianza degli individui difronte alla legge.
01 ottobre 2022
Se mi chiedo: "Che cosa stanno progettando gli Dèi?"
Mi sto ponendo la domanda sbagliata perché dovrei chiedermi: "Come progettano gli Dèi?"
Progettare è una trasformazione mediante scelte messe in atto dai soggetti che vengono coinvolti.
Gli Dèi non dicono che cosa le persone devono o non devono fare, ma costruiscono, facendo coincidere, le condizioni affinché ogni singolo soggetto coinvolto scelga. Le scelte sono sempre fatte fra più opzioni e non sempre la volontà specifica del singolo coincide con le aspettative degli Dèi.
La questione chiave è un'altra.
Ogni singolo individuo, ogni soggetto della Natura, è un crogiolo di quegli stessi Dèi che progettano e sta all'individuo scegliere quali Dèi far emergere alla propria coscienza nel momento delle scelte.
Gli Dèi emergono nella mia coscienza spinti dalla mia necessità, alimentano le mie azioni. La mia necessità è una "cosa" che mi appartiene, ma la mia necessità si adatta alle condizioni oggettive e per farlo apre le porte dell'Ade facendo affluire alla mia coscienza gli Dèi che con le loro necessità alimentano le mie azioni.
Anche la volontà appartiene a me. La volontà è la forza che mette in atto le mie scelte e le mie decisioni. Anche gli Dèi hanno una loro volontà con la quale alimentano la mia volontà o ne smorzano gli impeti.
Ora, gli stessi Dèi non agiscono solo dentro di me, ma sono parte di ogni soggetto della Natura. Ne consegue, che tutte le condizioni nelle quali vivo sono condizioni determinate dagli Dèi uniti alla volontà d'esistenza del singolo soggetto che forma l'oggettività nella quale io scelgo. Nello stesso tempo, gli uomini sono un'oggettività nella quale gli Dèi agiscono e scelgono.
Il come "gli Dèi progettano" è il fine della progettazione divina perché la vita è in essere e manifesta sé stessa.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
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