Se uno Stato decide che i manifestanti in difesa dell'ambiente solo i nemici, significa che quello Stato fa delle catastrofi naturali un modo per controllare e gestire i cittadini.
La catastrofe assume il valore di "legittimità giuridica" mentre, al contrario, la denuncia di possibili catastrofi si configura come un delitto da perseguire a norma di legge.
Novembre 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.
Cronache mese di novembre 2023
10 novembre 2023
Un individuo, chiamiamolo A deve arrivare ad un punto che chiamiamo B.
Questo individuo, per giungere al punto B deve affrontare altri individui, che voglio chiamare "anonimi", e che attraversano la sua strada in innumerevoli direzioni, con innumerevoli intenzioni, con innumerevoli progetti e che non hanno intenzione di arrivare al punto B ma hanno altre mete.
Quando l'individuo che chiamiamo A incontra uno degli anonimi, sorge un conflitto. L'anonimo non vuole andare nella direzione del punto B, ha altre direzioni e, probabilmente, l'idea di A di arrivare al punto B disturba l'anonimo che ha incontrato che decide che, per andare al suo punto di arrivo ideale, deve impedire ad A di seguire il proprio cammino.
A, per arrivare a B, deve affrontare una serie di conflitti. Scopo del conflitto non è quello di guadagnare qualche cosa, ma di togliere energia ad A affinché venga dissuaso dal giungere al suo obbiettivo, B.
E' la teoria del conflitto per il conflitto.
Alcune persone, nella nostra società, si prefiggono degli obbiettivi, ma la "massa" sociale ha il compito, educazionalmente imposto, di impedire il raggiungimento di tali obbiettivi perché, il raggiungimento dell'obbiettivo di un solo individuo, modifica l'insieme della qualità della massa che agisce, di fatto, non solo senza obbiettivi per sé, ma ha come obbiettivo proprio l'impedimento del raggiungimento dell'obbiettivo di quegli individui che hanno obbiettivi.
Il conflitto per il conflitto è l'insieme di contraddizioni conflittuali il cui scopo è conchiudere gli individui nelle condizioni conflittuali impedendo loro di raggiungere un qualche risultato che, una volta riconosciuto, li ponga al di fuori della massa di conflitti in cui sono coinvolti.
In queste condizioni, non esiste la possibilità per un individuo di progettare il suo percorso da A a B perché non esiste la possibilità di individuare un percosso privo di conflitti e di tensioni.
Eppure, la vita lascia sempre una possibilità. Una possibilità che non appartiene alla promozione sociale del singolo individuo, ma alla trasformazione del sistema sociale in sé stesso. Il bisogno di un individuo A di arrivare all'ipotetico punto B, non è solo un bisogno del singolo individuo, ma, spesso, è la necessità sociale di arrivare ad un suo ipotetico punto B che si è riversata in singoli individui, che identifico con A, che tendono ad arrivare al loro specifico ipotetico punto B.
Trasformare il conflitto in oggetto in sé.
A subisce il conflitto provocato da ogni anonimo. Ma ogni anonimo non è fuori dal conflitto finché non trova A. E' immerso nei conflitti. Se una volta che inizia il conflitto con A, quel conflitto diventa centrale nell'attività di un anonimo, nello stesso tempo l'anonimo deve affrontare conflitti con altri anonimi anche se non deve raggiungere un qualche obbiettivo, ma soltanto persistere nella sua situazione.
La strada di A per arrivare a B non viene aperta dalla capacità di A di affrontare opportunamente i conflitti, anche se solo affrontando i conflitti può giungere a B, ma viene aperta dai conflitti che gli anonimi si vedono costretti ad affrontare per la presenza di A. L'acutizzarsi di tali conflitti allontanano l'attenzione dell'anonimo dai conflitti con altri anonimi che provocano la distruzione dell'anonimo stesso. Mentre gli anonimi, attraverso i conflitti, possono distruggere A, perché A ha un intento, A non può distruggere gli anonimi perché gli anonimi non hanno un intento da opporre all'intento di A.
Per ora basta sapere questo: perché A possa arrivare al punto B deve affrontare una vera e propria "Guerra di Troia", ma gli anonimi, contro cui combatte, non sono in grado di vedere le conseguenze delle loro azioni e questo, nella "guerra di Troia", va sotto il nome di "ira funesta" con cui l'oggettività si abbatte sugli uomini che non conoscono le conseguenze delle loro azioni o che vivono ignari delle azioni di un mondo che si adatta ai conflitti che in lui si manifestano.
La condizione vissuta da A, consideriamo A in quanto conosciamo, o pensiamo di conoscere, il punto B dove vuole arrivare, vale sia per le condizioni di spazio che nelle condizioni di tempo.
Pensate ad un migrante che parte dal Centrafrica e vuole arrivare in Germania passando per l'Italia attraverso percorsi a piedi nel deserto e barchini di scafisti senza, magari, conoscere l'Italiano e, ancora, con una cultura universitaria ignorata da chi lo incontra.
Oppure, pensate ad una persona che costruisce un progetto di vita e che si pone vari obbiettivi, vari punti B da raggiungere nel corso degli anni e, qualche volta, quei punti B confliggono con le necessità di controllo delle persone di una società che non tollera la modificazione di equilibri sociali capaci di mettere in pericolo le strutture di dominio. O il potere del boss mafioso di turno, se preferite.
Come si affronta una situazione in cui A deve giungere all'obbiettivo B?
Questo è il segreto che si può rivelare senza per questo rivelarlo.
In ogni Essere della Natura, ogni uomo e ogni donna, quando ci riferiamo alla loro coscienza e alla loro consapevolezza, convivono tre persone in una. Ed ognuna di queste persone non sa che cosa vuole fare o farà l'altra. Ognuna delle tre coscienze e consapevolezze ha una propria visione del punto B da raggiungere e ognuna delle tre coscienze e consapevolezze descrive un proprio percorso per raggiungere il punto B. Ognuna delle tre coscienze e consapevolezze confligge con gli anonimi che incontra sul suo cammino con qualità diverse di conflitto che appaiono incomprensibili alle altre due coscienze e consapevolezze vissute dalla persona.
Gli ospedali psichiatrici sono pieni di persone che non sanno mantenere l'equilibrio fra le tre tre coscienze e le tre consapevolezze di cui ogni uomo e ogni donna è composto.
Troppo spesso i confini fra le coscienze e le consapevolezze diventano instabili perché le persone mancano di energia per alzare o abbassare i confini fra le tre coscienze e consapevolezze a seconda delle loro necessità.
Gli ospedali psichiatrici accolgono coloro in cui coscienze e consapevolezze diverse sconfinano nella coscienza razionale facendo diventare l'individuo inadeguato a vivere nelle condizioni sociali. Noi guardiamo queste persone con tristezza perché sono spesso persone con grandi sentimenti chiusi in emozioni che si esprimono nel mondo senza una disciplina e, spesso, senza i limiti necessari per vivere nella società.
Ma noi ignoriamo l'altra malattia psichiatrica cioè l'invasione, da parte della necessità di razionalizzazione delle coscienze e delle consapevolezze che non sono razionalizzabili. Questo tipo di malattia psichiatrica non viene rilevato dal sistema sanitario. Non entra negli ospedali psichiatrici. Devasta le società civili. Porta stragi, genocidio. Impone doveri e violenta i bisogni degli uomini affinché sottomettano i loro desideri a modelli imposti e a loro estranei.
Quando la persona A intende arrivare al punto B, lo può fare soltanto ignorando che cosa essa sia in quanto A e ignorando che cosa sia il punto B a cui deve giungere. Non perché l'ignoranza sia parte della sua coscienza e della sua consapevolezza, ma perché la sua coscienza razionale non può descrivere né sé stessa come individuo né gli intenti dell'individuo stesso: può solo esprimere i suoi desideri nel tentativo di comprendere il mondo stesso.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
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