Il mese di dicembre si caratterizza dall'acuirsi del genocidio dei palestinesi, un genocidio che procede ininterrottamente dal 1948.
Continua la guerra in Ucraina con i paesi della Nato che continuano a fornire armi all'Ucraina.
Continua il lento declino dell'economia europea che ha dimenticato che gli affari si fnno rispettando i diritti umani delle persone.
Dicembre 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

02 dicembre 2023 cronache della religione pagana
Sette sapienti, Biante di Priene

Claudio Simeoni

Cronache mese di dicembre 2023

 

02 dicembre 2023

Sette sapienti, Biante di Priene

Biante (Priene, 600 a.c – 530 a.c).

Biande di Priene è uno dei sette sapienti di cui parla Diogene Laerzio. Fu un filosofo moralista, sembra molto apprezzato da Eraclito.

Su di lui non c'è molto da dire se non che ha lasciato una serie di citazioni che mette in luce una soggettività che si proietta come modello di giudizio dell'oggettività vissuta. L'oggettività viene misurata dalla sua soggettività.

"Se io sono buono" dice Biante "e gli uomini si comportano diversamente da come mi comporto io, gli uomini sono necessariamente malvagi". I buoni sono solo coloro che si confanno ai miei desideri?

Se Biante avesse detto che "tutti coloro che acquisiscono un profitto contro le leggi, sono la maggioranza degli uomini e, pertanto, la maggioranza degli uomini è malvagia", noi avremmo dedotto che il giudizio di Biante è relativo alle azioni degli uomini e non all'essere degli uomini in sé. Ma Biante parte dal presupposto che gli uomini siano malvagi in sé e, partendo da questo presupposto, può giustificare ogni sua malvagità in quanto reazione alla malvagità degli uomini. Questo concetto lo ritroveremo nella bibbia di ebrei e cristiani.

Le regole morali e comportamentali di Biante vanno lette nell'ottica di una contrapposizione fra la persona Biante e il mondo degli uomini dove, il significato degli aggettivi con cui Biante qualifica l'azione, appartiene a contenuti morali che stanno in Biante e che sono privi di significato collettivo. "Bello, buono, bravo, giusto, malvagio, ecc" non sono termini che qualificano giudizi soggettivi. Giudicano il mondo partendo da una visione soggettiva che nega la soggettività, e con essa le ragioni, per le quali gli oggetti del mondo vivono e agiscono.

Un atteggiamento soggettivo che può essere anche generalizzato, ma che, tuttavia, rimane soggettivo anche quando assume un carattere collettivo all'interno di una specifica comunità.

Il mio concetto di bello, non è il concetto di bello di Biante. Io so che cosa è bello e Biante sa che cosa è bello nella sua testa, ma questo riguarda me e riguarda Biante. Due teste separate nella determinazione soggettiva del concetto di bello. Puoddarsi che alcuni aspetti del concetto possono coincidere (entrambi abbiamo delle cose in comune, come due mani, due braccia, ecc.), ma diverso è il contesto e diverso è il modo di percepire e soggettivare il mondo in cui si vive. Diversi sono gli intenti soggettivi per i quali si chiama una cosa "bella" o "brutta".

Biante di Priene, figlio di Teutamo, disse:

1. La maggioranza degli uomini sono malvagi.
2. E' necessario, disse, che ti guardi nello specchio e che, se appari bello, tu faccia cose belle; se invece appari brutto, che tu corregga con la probità le deficienze della natura.
3. Lentamente poni all'opera; ma perdura in ciò che hai cominciato.
4. Odia il parlare svelto, per non errare: segue poi il pentimento.
5. Non essere sciocco né malvagio.
6. Non accettare l'insensatezza.
7. Ama la sapienza.
8. Circa gli dèi, di che esistono.
9. Pensa a ciò che hai fatto.
10. Ascolta molto.
11. Parla a proposito.
12. Se sei povero non biasimare i ricchi, a meno che tu non ne abbia grande vantaggio.
13. Non lodare l'uomo indegno per la sua ricchezza.
14. Ottieni con la persuasione, non con la violenza.
15. Metti in conto degli dèi, e non di te stesso, ciò che fai di buono.
16. In gioventù avere prosperità, in vecchiaia sapienza.
17. Con applicazione avrai memoria, con opportunità precauzione, con carattere nobiltà d'animo, con fatica temperanza, con timore pietà, con ricchezza amicizia, con discorso persuasione, con silenzio compostezza, con senno giustizia, con audacia coraggio, con azione potenza, con fama egemonia.

Tratto da: Diels e Kranz, I presocratici, testimonianze e frammenti, Universale Laterza, 1990, p 75

La forma non determina la qualità delle mie azioni. Semmai sono le mie azioni che posso far apparire, allo spettatore, gradevole o sgradevole la mia forma.

Vedremo come lo sviluppo di questo concetto sulla relazione fra "forma fisica" e "struttura dell'animo" diventerà uno degli elementi che giustificheranno il razzismo, l'eugenetica e le teorie di Lombroso con la condanna all'internamento manicomiale di persone mediante teorie fisionomiche.

La costanza è considerata una caratteristica positiva delle persone a meno che non sfoci nell'ostinazione quando la realtà dimostra il fallimento dell'impresa nella quale si vuole comunque perseguirla contro i dati di realtà.

Il parlare svelto è una manifestazione psicologica, spesso una necessità di dire un numero sufficiente di cose prima che l'interlocutore ti fermi per dire a te cose con cui interrompere il tuo ragionamento. Spesso il parlare svelto è una necessità in presenza di persone che non hanno pazienza di ascoltare.

Termini come "sciocco", "malvagio", "insensatezza", "sapienza" sono termini che non dicono nulla se chi li usa non ne precisa i contenuti.

Dice Biante: "Circa gli dèi, di che esistono". Gli Dèi non esistono se una persona ne afferma l'esistenza. Gli Dèi esistono solo se la persona ne percepisce la presenza ed esistono nella qualità in cui è percepita tale presenza. Dire che gli Dèi esistono se non vengono percepiti o se non servono come punto di riferimento per condizioni di vita nella società, significa voler ingannare le persone. Questa affermazione è sufficiente per indicare la malafede in Biante.

"Pensa a ciò che hai fatto". "Ascolta molto". "Parla a proposito". Sembrano più suggerimenti con cui raggirare il proprio interlocutore. Pensare alle conseguenze di quanto si è fatto è più utile che non rimuginare su quanto si è fatto. Ascoltare e parlare sono delle attività che si svolgono nella società e, attraverso le parole, spesso si determina la gerarchia fra gli uomini.

Interessanti sono le indicazioni sull'investimento emotivo per ottenere qualche cosa nel corso della propria vita. Peccato che quando una persona pensa di applicarsi in un'attività non sempre quell'applicazione è sufficiente per quell'attività. Non sempre l'opportunità induce alla precauzione. Non sempre la nobiltà d'animo è espressione del carattere. E non sempre col carattere si conquista una nobiltà d'animo. La fatica non porta alla temperanza. Il timore non porta alla pietà. L'amicizia non viene portata dalla ricchezza. Il discorso porta alla persuasione e, nello stesso tempo, all'inganno. Il silenzio non è compostezza, La giustizia dovrebbe essere gestita con ponderatezza, ma la richiesta di giustizia è espressione di un'insorgenza emotiva per il torto subito. E' il coraggio che rende la persona audace e l'azione determina la capacità di veicolare il proprio "potere di essere" nell'oggettività che produce, secondo Biante, fama che porta all'egemonia.

Le idee, forse chiare nella soggettività di Biante, diventano confuse e discutibili per la mancanza di contenuti che vengono espressi soltanto attraverso aggettivi.

Si tratta di un vuoto che parte dal presupposto che una parola abbia un significato in sé, inteso in quanto tale da ogni uomo.

Questo modo di descrivere i comportamenti umani sarà utilizzato dal cristianesimo che userà aggettivi vuoti per non prendersi la responsabilità di riempirli di contenuti e non dover rispondere dei contenuti con i quali vengono definiti gli aggettivi.

E' l'invenzione dei "sette saggi": svuotare dei contenuti gli aggettivi con cui si definisce la saggezza. Della saggezza stessa lasciando gli aggettivi vuoti, buoni per ogni e diversa interpretazione anche quando l'interpretazione nega la saggezza che aggettivo pretendeva di definire.

 

02 dicembre 2023

I carabinieri al servizio dei cittadini?

Una notizia come questa, ben venga.

Almeno forse, ora, i carabinieri anziché considerarsi "servitori dello Stato" possono iniziare a considerarsi "servitori dei cittadini" rispettando la Costituzione senza atteggiarsi a tanti padroni dei cittadini in nome di quel crocefisso col quale fino ad oggi hanno identificato e giustificato la loro arrogante presunta superiorità.

Arroganza, da parte dei carabinieri, è stata il voler qualificare la denuncia di scomparsa come "allontanamento volontario" per non indagare e, magari, indicare il padre come un "rompipalle".

Riporto la citazione dal giornale La Repubblica-on line:

Violenza sulle donne, le nuove direttive dei carabinieri: "Interventi tempestivi per le richieste di aiuto"

Circolare del comando generale dell'Arma dopo la sottovalutazione della segnalazione arrivata da un testimone dell'aggressione a Giulia Cecchettin

Che non accada più quello che è successo con Giulia Cecchettin, che una segnalazione su un'aggressione di un uomo a una donna venga ignorata per mancanza di uomini o mezzi o messa in coda ad altri interventi.

Dopo aver in qualche modo cercato di respingere le critiche sul mancato intervento a Vigonovo e sulla sottovalutazione persino della denuncia di scomparsa presentata dal padre della ragazza, incredibilmente codificata come allontanamento volontario, il comando generale dell'Arma corre ai ripari ed emette una circolare a tutte le caserme dettando nuove regole per la trattazione in via prioritaria di qualsiasi richiesta di aiuto o segnalazione che riguardi una donna in difficoltà. [La Repubblica- on line del 30 novembre 2023]

 

02 dicembre 2023

Eleusi fra mito e favola

Le informazioni reali sui Misteri Eleusini sono molto scarse. Non esistono testimonianze di persone che hanno vissuto o praticato i Misteri Eleusini.

Esistono solo informazioni "storiche" di persone che testimoniano per aver assistito a pratiche rituali che però ne parlano da esterni e non da praticanti.

Il sostrato ideale alla base di Eleusi è conosciuto, ma dal momento che le persone non ritengono che quelle idee siano idee religiose e che loro stessi non sanno che farsene di quelle idee, si preferisce lavorare di fantasia immaginando ritualità e fini della ritualità che appartengono più al mondo del fantastiche che non della vita reale.

C'è sempre qualcuno che, fantasticando, cerca adepti, ma la realtà di Eleusi, come quella delle altre "religioni misteriche", era molto pragmatica e definiva un modo per guardare il mondo con occhi e sentimenti diversi da quelli che la filosofia sofistica, stoica, pitagorica e platonica volevano imporre.

In questo libro si trova tutto quanto è rimasto delle antiche testimonianze attorno ad Eleusi. Il Prof. Scarpa (non so se sia ancora vivo) è stato professore di questo all'Università di Padova e anche se questo libro potrebbe essere esaurito nelle librerie, lo trovi sicuramente alla biblioteca umanistica dell'Università di Padova. E' un libro che cita tutto quello che è rimasto delle varie religioni misteriche.

Oltre a questo, non c'è altro. Purtroppo ci sono molte persone che lavorano di fantasia e non sai questo quanto "infastidisca". Ricordo quando uscì il libro "le nebbie di Avalon" grandi elogi al libro mentre io venivo insultato perché, secondo loro, "non capivo" la "stregoneria" e la "stregheria". Poi saltò fuori che l'autrice era una fondamentalista cattolica e che col suo compagno stuprava la figlia. Ed era tutto chiaro nel romanzo. Bastava saperlo leggere. Ci fosse stato un "cane di wicca" che si fosse scusato.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

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