Il mese di dicembre si caratterizza dall'acuirsi del genocidio dei palestinesi, un genocidio che procede ininterrottamente dal 1948.
Continua la guerra in Ucraina con i paesi della Nato che continuano a fornire armi all'Ucraina.
Continua il lento declino dell'economia europea che ha dimenticato che gli affari si fnno rispettando i diritti umani delle persone.
Dicembre 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

03 dicembre 2023 cronache della religione pagana
Formazione della coscienza e divergenza

Claudio Simeoni

Cronache mese di dicembre 2023

 

03 dicembre 2023

Ponderare

Nelle sue riflessioni sulle strategie dell'esistenza, Esopo esorta alla valutazione e alla ponderatezza.

Gli schiavi sottomessi devono ponderare accuratamente le loro scelte perché, se non valutano accuratamente, potrebbero non avere una seconda possibilità.

Esopo: Le rane e il pantano

Due rane, abbandonato il pantano dove abitavano, perché nell'estate s'era prosciugato, andavano cercandone un altro. Capitarono presse un profondo pozzo, e una di esse, quando lo vide, disse all'altra: "Ehi, tu! scendiamo giù insieme in questo pozzo". Ma l'altra le rispose: "E se poi l'acqua secca anche qui, come faremo a uscirne fuori?".

[Esopo, Le rane vicine di casa - 68]

Esopo racconta le sue storie alla gente comune, agli schiavi. Sono gli schiavi, privi di mezzi e di condizioni sociali, che devono usare la loro intelligenza per affrontare un mondo in cui altre persone, fra cui le Istituzioni o i loro padroni, si possono permettere di essere superficiali perché deresponsabilizzati e impunibili nelle loro scelte.

Questo vale anche per le nostre condizioni d'esistenza. Vale per tutte quelle persone che devono vivere in una società senza "possedere" mezzi di dominio nella società stessa. Non ci si può permettere di non valutare attentamente la situazione in cui si agisce ed entrare in un pozzo senza avere un "piano B", o una via d'uscita. Farlo, potrebbe portare al fallimento dell'intento o alla morte.

Questo vale anche quando intraprendiamo un'azione nella vita civile. Dobbiamo conoscere esattamente i limiti entro i quali agire e conoscere esattamente le vie d'uscita dalla situazione anche se l'abbiamo voluta e creata noi stessi.

 

03 dicembre 2023

Formazione della coscienza e divergenza

Scissione o divisione cellulare è il processo attraverso il quale, quella che noi chiamiamo "vita elementare", "cellule", procedono nella costruzione del loro divenire.

Noi siamo figli di un Apollo e di un'Artemide. Siamo dei bisessuati. Ma il nostro corpo procede, nel suo crescere e divenire, attraverso un continuo processo di scissione e divisione cellulare attraverso cui la struttura del nostro corpo tende a rigenerarsi continuamente.

Questa idea, che nasce dall'osservazione scientifica degli ultimi 200 anni, non è un'idea delle antiche religioni pre filosofiche. Eppure, le antiche religioni pre filosofiche avevano chiara l'idea che la coscienza dell'individuo non nasce da sé, ma nasce dalla scissione della coscienza della madre. Da una coscienza che l'ha preceduta e dalla quale si separa.

Noi non sappiamo, scientificamente parlando, il rapporto che esiste fra il corpo fisico e la coscienza che viene riassunta dal corpo fisico fino a dire "Io sono", ma sappiamo che la coscienza del "figlio uscito dall'utero" ha affinità e assonanze con la coscienza della madre più che non la coscienza del padre.

Il padre può dire "questo è mio figlio", ma lo può dire solo dal punto di vista sociale e dal punto di vista fisico (biologico), ma è la madre che può dire "questo è mio figlio" dal punto di vista emotivo perché, le emozioni del figlio, hanno una relazione diretta con le emozioni della madre mentre sono distinte dalle emozioni del padre anche se il processo di crescita e di vita in comune, agisce sui neuroni specchio del figlio portando il figlio ad imitare le relazioni gerarchiche sociali finendo per identificarsi col padre più che non con la madre.

Si può dire che la coscienza della madre, mentre il figlio è in gestazione, si scinde in due. Una parte della coscienza della madre rimane alla madre mentre, un'altra parte della coscienza viene ceduta dalla madre e diventa la coscienza del figlio.

La coscienza del figlio in gestazione è la coscienza ceduta dalla madre al figlio.

La coscienza ha in sé la somma delle esperienze della madre e delle generazioni che l'hanno preceduta. Ma dal momento che quell'esperienza non serve, diventa ridondante e relegata, da ogni nuova coscienza, ad una sorta di rumore di fondo della consapevolezza di ogni nuovo nato.

E' indubbio che da quel "rumore di fondo" si può attingere quanto potrebbe servire all'individuo in risposta alle sollecitazioni del mondo in cui è nato, ma quasi sempre si tratta di pulsioni, tensioni in risposta, veicolazione di bisogni e di desideri stimolati dall'insorgenza emotiva, mai di costruzioni razionali. Questo perché la memoria emotiva è un insieme di tensioni, pulsioni, emozioni, mai descrizione razionale di forme.

Una volta scissa la coscienza, la madre continua con la sua esperienza e continua a modificare la propria coscienza mentre, la parte della coscienza ceduta al figlio, fin dalla fase di gestazione del figlio, inizia una modificazione propria relativa alle esperienze che il figlio affronta sia nella pancia della madre che nel mondo in cui nasce.

Questo è uno dei significati misterici della "spiga di Eleusi".

Demetra è la "Dea del grano e della crescita". La spiga stava a significare anche "l'uno diventa molti".

Per combattere questo concetto religioso Platone si inventò l'anima come oggetto diverso dal corpo e gestito da un'entità diversa dal corpo stesso che, proprio per il fatto di gestire l'anima, privava l'uomo della proprietà del proprio corpo.

Il concetto di anima c'era anche prima di Platone, ma non era inteso come "oggetto diverso dal corpo", era inteso come manifestazione del corpo animato che si differenziava dai corpi considerati inanimati. Inoltre, oltre al concetto di animato i greci avevano il concetto di daimon, l'aspetto divino che cresce nell'uomo e nei viventi della natura. Nella religione di Roma quest'aspetto viene chiamato “Genio” o “Juno”, per il femminile.

E' importante, dal punto di vista religioso, che noi ricordiamo il processo di divenire della coscienza perché questo ci permette di comprendere come la "piccola Demetra", Persefone, sia entrata nell'Ade rendendo fecondo ogni seme, ogni uovo e ogni utero. La “piccola Demetra, Persefone, è un aspetto della coscienza di Demetra, ma non è Demetra e, non essendo Demetra, fa scelte diverse da quelle desiderate da Demetra.

Persefone rende l'Ade fecondo di coscienza che riproduce sé stessa per scissione permettendo ad ogni soggetto della Natura di arricchirla, soggettivamente, attraverso la propria esperienza.

La coscienza del figlio diventa altro rispetto alla coscienza della madre a mano a mano che il figlio affronta le contraddizioni della propria vita. Le affronta, interpretandole soggettivamente, e soggettivamente risponde a quelle sollecitazioni in maniera diversa da come avrebbe risposto la madre in possesso delle sue esperienze a cui ha adattato la propria struttura emotiva.

La coscienza del nuovo nato è una coscienza che affronta lo stesso mondo della madre ma, alle condizioni che incontra, dà risposte diverse. La coscienza del nuovo nato è naturalmente e necessariamente divergente dispetto all'omologazione subita dalla madre nel corso della sua esperienza esistenziale.

La divergenza, rispetto alla realtà vissuta, è la condizione naturale della coscienza scissa della madre che nel figlio inizia una nuova e diversa esperienza esistenziale.

Ovviamente, questo discorso apre ad altre implicazioni nel modo in cui pensiamo il divenire della vita e dell'esistenza.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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