Il mese di dicembre si caratterizza dall'acuirsi del genocidio dei palestinesi, un genocidio che procede ininterrottamente dal 1948.
Continua la guerra in Ucraina con i paesi della Nato che continuano a fornire armi all'Ucraina.
Continua il lento declino dell'economia europea che ha dimenticato che gli affari si fnno rispettando i diritti umani delle persone.
Dicembre 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

07 dicembre 2023 cronache della religione pagana
Sulla formazione del giudizio

Claudio Simeoni

Cronache mese di dicembre 2023

 

07 dicembre 2023

Se distruggi un ponte affinché io non lo possa attraversare
ti sei privato della possibilità di poterlo attraversare.

 

07 dicembre 2023

Esopo: i buoi e le persone sul carretto

Diventa interessante ragionare sulla favola di Esopo relativa ai buoi e l'asse del carro.

Esopo descrive i meccanismi della vita, ma vuole allontanare l'attenzione dell'ascoltatore da riferimenti che siano troppo immediati e coinvolgenti.

Esopo si accontenta dj far comprendere il meccanismo alle persone.

Scrive Esopo:

I buoi e l'asse del carro

Mentre i buoi trascinavano un carro, l'asse strideva. Allora quelli, voltandosi indietro, gli dissero: "Ohi, amico! il carico lo portiamo tutto noi, e quel che si lamenta sei tu"

[Esopo, I buoi e l'asse del carro - 70]

La metafora di Esopo è una metafora sociale: c'è chi produce la ricchezza sociale tirando carretti e chi, al contrario, si appropria di quella ricchezza e, se non bastasse, mette in atto azioni di protesta, più o meno violente, contro chi tira il carretto perché non gli fa avere sufficiente ricchezza.

Con la tecnica che usa Esopo, l'ascoltatore si fissa sull'asse del carro ritenendo legittima la protesta dei buoi. Poi, una volta ascoltata la favola, esce dalla stanza e accusa le persone che lavorano per lui di procurargli un "eccessivo costo del lavoro" ignorando, da asse del carro, che sono loro che tirano il carro permettendogli di accumulare ricchezza.

 

07 dicembre 2023

Sulla formazione del giudizio

Davanti ad azioni cinematografiche che suscitano stupore e meraviglia nello spettatore, uno degli attori dice, più o meno: "Dite che le pensa prima o le vengono come le vengono fortunosamente?"

Questa è l'incognita del cittadino quando assiste ad una sequenza di azioni distruttive messe in essere dalle Istituzioni che mettono in pericolo la sua vita e alle quali assiste quasi impotente. Dice: "Ma possibile che siano così stupidi?". Oppure, se le sue convinzioni erano avverse a chi gestisce le Istituzioni dice: "Questo è tutto voluto e programmato!"

E' la difficoltà del cittadino di cercare la "verità" delle cose per poter farsi un giudizio capace di riassumere le sue emozioni uscendo dalle sue proprie convinzioni storiche e dai meccanismi ideologici che si sono fissati dentro di lui nella sua vita.

La storia è un processo di trasformazione.

Un processo di trasformazione che agisce su piani diversi della percezione umana e, pur interferendo l'uno con l'altro, spesso il piano razionale della descrizione del mondo è il piano su cui si forma il giudizio perché è l'unico piano sul quale il giudizio può essere definito, comunicato, descritto e giustificato.

Però è un piano fallace perché l'uomo, che produce quel giudizio, vive piani diversi dell'esistenza, quello emotivo e quello della partecipazione sociale e della partecipazione nella natura.

Se il giudizio razionale è il punto d'arrivo del giudizio perché viene collettivizzato, il punto di partenza, dal quale si inizia a formare il giudizio, non è mai una condizione razionale, ma è una condizione psico-emotiva attraverso la quale il soggetto percepisce soggettivamente gli avvenimenti e li inquadra nel proprio modo di pensare precostituito. Da questa operazione emerge, poi, il giudizio razionale che può essere più o meno coerente a seconda della capacità del soggetto di mettere in sintonia la propria struttura emotiva con gli avvenimenti a cui assiste e per i quali emette il suo giudizio.

Quando gli avvenimenti, a cui il soggetto assiste, stridono con la sua percezione soggettiva; il soggetto tende a sottovalutare l'effetto di quegli avvenimenti. Quando gli avvenimenti, a cui il soggetto assiste, collimano con la sua percezione soggettiva, quegli avvenimenti appaiono giganteschi e rilevanti alla sua coscienza.

Quando noi assistiamo a trasformazioni, imposte dalle Istituzioni, che modificano la qualità della vita delle persone, è tutto calcolato e voluto o le persone delle Istituzioni sono così ignoranti da ignorare gli effetti dei provvedimenti e delle azioni che mettono in atto?

 

Tutti i testi del mese di dicembre 2023 in un'unica pagina

 

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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