Il mese di dicembre si caratterizza dall'acuirsi del genocidio dei palestinesi, un genocidio che procede ininterrottamente dal 1948.
Continua la guerra in Ucraina con i paesi della Nato che continuano a fornire armi all'Ucraina.
Continua il lento declino dell'economia europea che ha dimenticato che gli affari si fnno rispettando i diritti umani delle persone.
Dicembre 2023: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

09 dicembre 2023 cronache della religione pagana
I principi etici e morali in Esopo

Claudio Simeoni

Cronache mese di dicembre 2023

 

09 dicembre 2023

I principi etici e morali in Esopo

Non pensavo che fosse così complesso mettere le mani nelle favole di Esopo.

La cultura tratta quelle favole con assoluta insufficienza forse perché altri "poeti" le hanno usate attualizzandole nel loro tempo e privando le favole stesse del loro significato sociale per presentare un diverso significato morale.

Le favole di Esopo assumono significati diversi a seconda di quale favola si sceglie di raccontare e del contesto in cui quella favola si vuole inserire. I personaggi, animali, persone o Dèi, sono simboli a cui si può attribuire un diverso significato a seconda dell'uso che se ne vuole fare.

Esopo vive la condizione economica che nell'antichità è definita come "schiavo" in una relazione conflittuale con i "padroni" che per lui rappresentano il "comando sociale". Nello stesso tempo abita una società di persone, di "schiavi", che cercano di sopravvivere nella loro condizione cercando di assicurarsi delle migliori condizioni di vita.

In questo ambiente Esopo definisce i suoi principi sociali e morali.

Come subalterno sociale non si assume la responsabilità di promuovere principi morali che potrebbero confliggere con gli interessi sociali, ma nello stesso tempo non attribuisce i suoi principi morali ad un'autorità che ne certifichi una "superiorità morale" rispetto al proprio vissuto.

I principi morali, l'etica che emerge dalle favole di Esopo, sono i principi morali ed etici di Esopo che diventa questo o quell'animale, questo o quella persona, questo o quel Dio, a seconda del meccanismo che Esopo intende presentare.

Le favole di Esopo sono state riscritte e rimaneggiate da Fedro (15 a.c. - 50 d.c.) e da La Fontaine (1621 d.c. - 1695).

Si tratta di due periodi storici particolari. Il primo, sotto Fedro, iniziano a prendere forma i vangeli cristiani che useranno una interpretazione delle favole di Fedro per mettere in bocca a Gesù quella saggezza popolarmente riconosciuta e utile per la propaganda popolare-superstiziosa cristiana. Il secondo periodo, quella di La Fontaine, è il trionfo della monarchia religiosa assolutista francese. La Fontaine si mette a disposizione della monarchia e usa le favole di Esopo, e altre, per sottolineare i difetti delle persone e, con questo, legittimare la supremazia del re sulle "classi popolari".

Esopo non è un re. Non è un proprietario di uomini, Esopo è un uomo che cammina fra gli uomini osservando una società che si trasforma consapevole di essere al di fuori ed estraneo a quei meccanismi di trasformazione e impotente davanti ad essi.

Esopo non è un fatalista. E' consapevole del suo ruolo nel mondo in cui vive ed è consapevole che quel mondo non è statico. Quel mondo si modificherà anche dopo la sua morte sia che gli uomini vogliano o che gli uomini non vogliano.

 

09 dicembre 2023

Esopo: il leone e l'asino che andavano a caccia insieme

E' proprio della società in cui viviamo l'attività attraverso la quale costruire le persone come tanti gregari alla perenne ricerca di una "guida" o di qualcuno con cui associarsi e, attraverso questo, millantare un potere che per sé stessi non avrebbero.

Per contro, nella medesima società vengono costruiti dei gregari che vengono usati come "leaders" attraverso i quali costringere altri gregari a seguirli in modo che i leaders dei gregari che fungono da leaders, non siano oberati da troppi "ruffiani".

Il tema del gregario viene affrontato da Esopo nella relazione fra il leone e l'asino che andavano a caccia insieme.

scrive Esopo:

Il leone e l'asino che andavano a caccia insieme

Fatta società, il leone e l'asino uscirono insieme a caccia. Giunti dinanzi ad una caverna dove c'erano delle capre selvatiche, il leone si fermò davanti all'entrata per prenderle a mano a mano che uscivano, mentre l'asino entrava e, balzando in mezzo ad esse, ragliava per spaventarle. Quando il leone le ebbe prese quasi tutte, l'asino venne fuori e gli chiese se non si era mostrato un valoroso guerriero nella cacciata delle capre. "Ma sai", gli rispose il leone, "che persino io avrei avuto paura di te, se non avessi saputo che eri un asino?".

[Esopo, Il leone e l'asino che andavano a caccia insieme, BUR, 1982 p. 237]

Il racconto ci lascia un dubbio: il leone avrebbe catturato tutte le capre se l'asino non fosse entrato nella grotta spaventandole? Cosa giudica il leone dell'asino: il coraggio del suo agire o manifesta il disprezzo perché l'asino è una razza diversa dal leone?

I leone dice chiaramente che, davanti all'azione messa in atto dall'asino anche lui, il leone, avrebbe avuto paura se non avesse saputo che quella rappresentazione era fatta da un essere debole come l'asino.

L'asino può credere che il leone sia un essere forte e coraggioso, ma se l'asino avesse osservato, il leone non è entrato nel buio della grotta e non ha affrontato le capre nel buio della grotta.

L'asino è orgoglioso di quello che ha fatto, del coraggio che ha dimostrato. Il leone ha paura del coraggio dell'asino e deve sminuire il valore dell'azione dell'asino, deve umiliarlo: "affinché l'asino non si possa vantare del proprio coraggio davanti a "Dio"."

Questa favora ricorda molto Paolo di Tarso che usa gli ignoranti per umiliare i sapienti affinché non si vantino del loro sapere davanti a Dio.

 

09 dicembre 2023

Curiosità studiando inglese

Io sto cercando di riprendere lo studio dell'inglese. Mi serve molto per allenamento mentale dal momento che non avendolo mai studiato da giovane e studiandolo a 70 anni mi costringe a fare uno sforzo che è salutare per il cervello (modificazione dei collegamenti neuronali).

Alcune cose le trovo abbastanza curiose come l'uso del termina "pray" che, come verbo, significa "pregare" o "implorare" mentre, la variabile "prey" significa "preda". Come se si volesse costruire il concetto secondo cui "la preda prega il predatore", oppure "il predatore viene pregato dalla preda. Indica il rapporto fra Dio e gli uomini.

Un altro aspetto curioso che ho incontrato è il sostantivo "lie" che sta per "bugia", "menzogna" e che, come verbo (to lai) significa sia "essere sdraiato", come posizione che in inglese fa verbo, sia mentire. Quando si coniuga il verbo "to lie" come mentire, il verbo è regolare (lie, lied, lied) quando si usa nel significato di "essere sdraiati". il verbo diventa irregolare (lie, lay, lain). Quale idea trasmette questo verbo? Ogni bugia non è detta a qualcuno, ma è detta a Dio e il bugiardo si deve sdraiare, umiliarsi, pentirsi, davanti a Dio come penitente. Che poi, nell'uso attuale e comune, non trasmetta più questo significato, questo dipende dalla storia, non dal linguaggio.

 

Tutti i testi del mese di dicembre 2023 in un'unica pagina

 

 

Indice pagine mensili di cronache Pagane

 

Torna agli argomenti del sito Religione Pagana

Home Page Religione Pagana

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Iside con bambino - Museo di Napoli prestata a Torino!

 

 

Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.