Si possono affrontare i problemi prima che si presentano; quando i problemi si presentano, allora li si affronta in una condizione di emergenza con tutti gli altri problemi e i disastri che l'azione in emergenza presenta e comporta.
Non si può gestire una società mettendo la polvere sotto il tappeto.
Gennaio 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.
06 gennaio 2024
Temi, figlia di Urano Stellato, l'emozione, e di Gaia (energia-materia), mantiene in equilibrio e ripristina gli equilibri nell'intero universo.
Possiamo dire che Temi è la giustizia. Non come ente morale, ma giustizia come azione di ogni ente esistente finalizzato a soddisfare la tensione di Intento che lo attraversa mantenendo le relazioni con ogni ente che partecipa nell'oggettività in cui agisce.
L'equilibrio nello sviluppo delle contraddizioni che si instaura fra gli enti è manifestazione e presenza di Temi che tuttavia sostiene le ragioni, all'interno della contraddizione, dell'ente che maggiormente esprime Intento.
Anziché usare il termine "Intento" possiamo usare il termine esiodeo e. Allora, parleremo di Eros; se vogliamo usare le immagini degli Inni Orfici, usiamo il termine di "Protogono". Cambiano i nomi, ma il soggetto è il medesimo.
Comprendere ed evocare Temi in noi, attraverso le nostre emozioni, significa diventare consapevoli della presenza di Temi che noi possiamo nutrire e dalla quale possiamo nutrirci, in tutte le nostre azioni. Temi non obbedisce a nessuna briglia morale, né si sottomette a nessuna condizione.
Gli Esseri figli di Hera, l'Essere Natura, non sono in grado di intendere ciò che Temi è nella sua complessità. Per gli Esseri della Natura è necessario ritagliare un frammento di Temi adattandolo alle loro condizioni d'esistenza e alle necessità delle loro trasformazioni. Il frammento di Temi che viene calato fra gli Esseri della Natura sono le figlie di Zeus e Temi, le Ore (e sotto un altro aspetto, le Moire).
[tratto dal lavoro che sto facendo sugli Inni Orfici]
06 gennaio 2024
L'inchiesta di due mesi del New York Times ha indagato e approfondito le fonti sugli stupri, ma nessuna vittima ha presentato denuncia o denunciato pubblicamente i fatti e non furono fatte autopsie sui corpi. Media indipendenti scrivono invece che sia stata costruita ad arte una narrazione volta a criminalizzare Hamas e farla apparire all'opinione pubblica mondiale uguale all'Isis
Media indipendenti come Greyzone di Max Blumenthal pensano invece che sia stata costruita ad arte una narrazione volta a criminalizzare Hamas e farla apparire all'opinione pubblica mondiale uguale all'Isis. Per questo alcune associazioni, come la superortodossa Zaka, avrebbero inventato di sana pianta alcune storie come quella della famiglia del kibbutz di Bee'ri riunita, durante l'attacco di Hamas, per la prima colazione . Le fonti militari hanno detto che i figli sono stati uccisi e la madre violentata e le è stato amputato anche il seno, mentre secondo la ricostruzione di Blumenthal non ci fu alcuna vittima di quell'età nel kibbutz.
--continua nell'articolo--
[https://www. africa- express. info/2024/01/03/]
In effetti, in questo modo si spiegherebbe il genocidio perpetrato dagli israeliani di giornalisti che avrebbero potuto testimoniare. Il genocidio di personale delle Nazioni Unite. Il genocidio di bambini fatti passare per terroristi e il genocidio di donne. Donne molto probabilmente stuprate dai soldati israeliani che, per occultare la loro attività non solo le hanno uccise, facendole passare per terroriste, ma hanno distrutto gli ospedali per impedire la documentazione delle loro atrocità.
Dal punto ideologico: ebraismo e nazismo sono sinonimi. Come sono sinonimi ebraismo e l'islamismo dell'Isis. L'Isis fu finanziato da Israele per destabilizzare la Siria in funzione del "grande Israele" che fa il pari con la "grande Germania" di Hitler. Non si tratta di analogie, ma della stessa struttura ideologica che si ripropone in ambienti e contesti storici diversi.
06 gennaio 2024
Esopo si rivolge agli schiavi, ai sottomessi, quando si ribellano all'autorità.
I lupi sono in accordo fra di loro quando vogliono trasformare i cani in schiavi, ma i cani che desiderano liberarsi dai lupi, sono in disaccordo fra di loro. Alcuni vorrebbero trovare un compromesso con i lupi, altri vorrebbero sì combattere i lupi, ma solo fino ad un certo punto; altri ancora, vorrebbero solo cacciare i lupi e, altri cani, vorrebbero sbranare i lupi.
C'è differenza nella conduzione della guerra. Specialmente se i cani decidono che ci sono lupi buoni e lupi cattivi. Padroni buoni e padroni cattivi; da premiare l'uno e da sbranare l'altro.
Scrive Esopo:
Tra i lupi e i cani scoppiò un giorno la guerra, e i cani scelsero a comandare le loro forze un cane greco. Questo continuava a temporeggiare dinanzi alla battaglia, e i lupi facevano grandi millanterie di ciò. Ma egli disse loro: "Sapete perché io vado coi piedi di piombo? Perché, prima d'agire, bisogna sempre riflettere. Voi siete tutti d'una stessa razza e d'uno stesso colore, mentre i nostri sono diversi di costumi e fieri delle loro diverse patrie. Ma se non hanno nemmeno un colore solo e uguale per tutti! Ce n'è di neri e di rossi, di bianchi e di cenerini. Come potrei portarli in guerra, se sono così discordi e differenti sotto tutti i rapporti?".
[Esopo: I lupi e i cani in guerra tra di loro, Editore BUR, 1982, 215, pag. 243]
Io, dice il cane greco, non entro in guerra fintanto che non viene individuato un fattore comune che unisca tutti i cani nella stessa causa per perseguire gli stessi fini.
Tutti i tipi di cani vanno fieri delle loro conclusioni ideologiche, ma spesso quelle conclusioni ideologiche confliggono con le conclusioni ideologiche di altri cani che, delle loro conclusioni ideologiche, vanno altrettanto fieri.
Fintanto che non esiste un fattore unico per tutti i cani, io, dice il cane greco, non entro in guerra con i lupi e preferisco temporeggiare.
D'altro canto, dice il cane greco, i lupi hanno un solo obbiettivo, fisso e preciso: sottomettere i cani al loro dominio con qualunque mezzo adattando la violenza della reazione alla forza della necessità con la quale i cani vogliono sottrarsi alla sottomissione imposta dai lupi.
I cani hanno decine di strategie diverse e per questo non possono mai essere uniti. Se i cani avessero come obbiettivo quello di sottomettere i lupi, allora sarebbe facile costruire un esercito per combattere i lupi. Ma i cani non vogliono sottomettere i lupi, vogliono solo sottrarsi alla sottomissione imposta dai lupi. Per questo i cani appaiono più deboli dei lupi.
In compenso, i lupi dicono che i cani vogliono dominarli e per questo possono esercitare ogni ferocia contro i cani che vogliono liberarsi dal dominio dei lupi perché, secondo i lupi, la violenza contro i cani è l'unica garanzia che i lupi hanno per non essere dominati dai cani.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
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Tel. 3277862784
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