Si possono affrontare i problemi prima che si presentano; quando i problemi si presentano, allora li si affronta in una condizione di emergenza con tutti gli altri problemi e i disastri che l'azione in emergenza presenta e comporta.
Non si può gestire una società mettendo la polvere sotto il tappeto.
Gennaio 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

14 gennaio 2024 cronache della religione pagana
Protogono nell'interpretazione di Tafuri degli Inni Orfici

Claudio Simeoni

Cronache mese di gennaio 2024

 

13 gennaio 2024

 

14 gennaio 2024

Protogono nell'interpretazione di Tafuri degli Inni Orfici

Tafuri nel 1400 introduce la sua riflessione su Protogono negli Inni Orfici dicendo:

Protogono è messaggero degli esseri supremi e mente che tutto domina, perché dal principio è ritenuto primo genitore degli uomini. è naturale ritenere perciò che anche Adamo sia stato forgiato, come pensano alcuni filosofi, dalla putrefazione di un verme; come altri, invece, dalla putrefazione di uovo in terreno umido e a causa del calore favorevole alla putrefazione e alla produzione di questo essere quale è l'uomo. Perciò in modo particolare offriamo mirra al dio Protogono custode degli uomini; la mirra, infatti, è una resina che protegge i corpi dalla putrefazione, per la sua specificità e per la natura che ha, donde dicono che i Giudei con questa seppelliscono i corpi degli uomini, affinché li conservi incorrotti; ci serviamo di questa, volendo, dunque, invocare uno degli dèi antenati dell'uomo servitori di Protogono.

Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165

La base ideologica di Tafuri è quella creazionista, quella cristiana. Per lui tutto deve essere ricondotto al cristianesimo e non coglie la diversità del pensiero orfico espresso negli Inni Orfici perché non ha nessuna idea di una realtà divenuta in assenza di un artefice che determini la realtà stessa.

Il commento di Tafuri ha la funzione di condurre nell'ambito cristiano un qualche cosa che non appartiene al cristianesimo, ma che contrasta con la teologia cristiana.

Per poter fare questo, Tafuri deve negare la teologia intrinseca degli Inni Orfici e cercare le analogie fra gli Inni Orfici e la teologia del possesso e della sottomissione del presente, concetti ideologici propri dell'ideologia cristiana.

Protogono è "Eros primordiale", E’ la forza emotiva che per prima emerge dalla materia-energia del cosmo e che, proprio per la sua presenza, permette alla materia (Gaia) di generare un infinito numero di coscienze di sé, qualunque sia la loro natura. Protogono è Eros, l'Intento, che, rendendo consapevole una frazione di materia o energia, si trasforma nella volontà della coscienza di sé venuta in essere.

Questo concetto, apparentemente semplice, è in assoluto contrasto, e perciò incomprensibile, a chiunque pensi, direttamente o indirettamente, un'intelligenza all'inizio delle trasformazioni dell'universo come noi lo conosciamo.

Il testo di Tafuri, dettagliato nel voler commentare l'Inno Orfico a Protogono, vuole dimostrare come la religione cristiana non sia estranea agli Inni Orfici e che la religione cristiana, per questo, può far propri gli Inni Orfici.

Ovviamente, Tafuri si è guardato bene dal diffondere quest'idea. L'ha mantenuta in un circolo ristretto di persone. Il suo scritto non circolò mai pubblicamente. Forse sarebbe andato bruciato e distrutto, come tutte le opere del Tafuri, se Francesco Cavoti nel 1537 non lo avesse ricopiato a mano.

 

14 gennaio 2024

Che cos'è la realtà?

Viviamo in boschi e foreste in cui gli alberi non sono di legno, ma fatti di cultura e di informazione. Informazioni, fenomeni, che abitano un mondo nel quale ci dobbiamo aprire un varco a colpi di macete.

I fenomeni che ci giungono dal mondo sono come le alte erbe di una palude che con fatica cerchiamo di attraversare per tutta la vita mentre altre persone ci dicono che "Non è vero che ci sono quelle erbe ad impedirti il cammino. Sei solo tu che le immagini!". Loro vedono solo orizzonti liberi e sconfinati, ma spesso sono deserti emotivi che percorrono inconsapevoli della realtà in cui vivono, Ma forse sono solo io o pochi di noi che scorgono nel mondo problemi da risolvere e mi creo l'illusione di problemi in essere quando, in realtà, l'orizzonte è libero e sgombro.

 

14 gennaio 2024

Sopravvivere

Per molte persone la parola chiave in questo momento è: sopravvivere.

Non solo dal punto di vista fisico o sociale, ma proprio dal punto di vista psico-emotivo. Sopravvivere in un mondo che ha rubato la sicurezza psicologica alle persone. Il loro desiderio di partecipare ad una vita pubblica che si è compartimentata elevando muri fra singole situazioni sociali per separarsi da altre situazioni sociali che vengono vissute come nemiche.

Sopravvivere non è una questione puramente economica, ma una questione emotiva dove l'incerto che avanza è l'incertezza di un futuro che costringe le persone a rifugiarsi in ciò che loro conoscono e in ciò che considerano un rifugio.

Questo vale soprattutto per le ideologie. In questa ricerca di sopravvivenza emerge la pulsione razzista in cui l'altro è vissuto come il nemico da distruggere o il nemico che mette in pericolo il proprio "stile di vita".

Si tratta della situazione psico-emotiva che visse il "ceto abbiente", quelli che vengono chiamati i "ricchi", prima della prima e prima della seconda guerra mondiale e che alimentò l'esigenza di sterminare un nemico immaginario. Ha finito per saccheggiare le condizioni di vita delle persone. Ora si cerca un nemico abbastanza debole su cui poter esercitare violenza e scaricare questo accumulo di tensione psico-emotiva che si sta accumulando nella società. Un esempio ne è Salvini che dopo aver sequestrato dei disgraziati, mostra muscoli ed arroganza affermando di "aver salvato l'Italia dall'invasione", manco fossero arrivati con i carri armati. E' quella disperazione sociale che sta attraversando il ceto medio-ricco della nazione in una ossessiva ricerca di un nemico da distruggere per poter promuovere sé stessa.

Il pericolo non sta nella situazione sociale in sé, ma nella percezione delle emozioni che la situazione in sé produce e trasmette ai singoli cittadini. Una situazione emotiva continuamente negata dalla mancanza di informazioni che tendono a presentare una realtà diversa da quanto viene emotivamente percepito aggravando, in questo modo, l'incertezza esistenziale delle persone.

Non è la realtà in sé che preoccupa, ma il fiume emotivo che si muove in questa realtà. Un fiume emotivo che non trova i corrispettivi razionali in cui potrebbe sfogare le proprie tensioni finendo per alimentare fantasie complottistiche nelle quali si inserisce la propaganda di "venditori di pentole".

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
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