Si possono affrontare i problemi prima che si presentano; quando i problemi si presentano, allora li si affronta in una condizione di emergenza con tutti gli altri problemi e i disastri che l'azione in emergenza presenta e comporta.
Non si può gestire una società mettendo la polvere sotto il tappeto.
Gennaio 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.
17 gennaio 2024
Continua la riflessione di Tafuri che arriva a paragonare Protogono a Gesù affermando che tutte le cose (quali cose?) attraverso Gesù sono state mandate dal "padre dell'universo".
Solo che l'universo, negli Inni Orfici, è in sé e per sé. Non esiste qualcuno che invia Protogono e Protogono non illumina "il buio di ciò che è", ma "illumina" la materia rendendola cosciente di sé: "illuminare l'oggettività" o "accendere il soggetto"?
Protogono "accende" la materia che diventa consapevole del mondo in cui vive perché Protogono è l'intento della materia.
Scrive Tafuri:
6. Dagli occhi: il quale Protogono è da ritenersi che sia uguale allo stesso Gesù, per mezzo del quale tutte le cose sono inviate dal Padre dell'universo, egli che illuminò il buio dell'Antico Testamento, che è molto simile alla nebbia tenebrosa, nel quale vi sono la maggior parte delle cose, non vanificandole prima della venuta.
Dissipasti le tenebre: eliminasti l'oscurità e con la tua grazia rendesti visibile agli uomini la verità; infatti, per mezzo di Lui noi ora vediamo, come attraverso lo specchio del Vangelo, la casa da dove stiamo per andare via.
Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165
Protogono apre gli occhi della materia che può pensare il mondo e progettare sé stessa e le proprie trasformazioni fintanto che la situazione, in cui è la materia, permette all'aspetto Protogono di quella materia di venir in essere.
Protogono rende la materia cosciente di sé stessa e la materia, cosciente di sé stessa, alla coscienza attraverso la quale è venuta in essere, somma la propria volontà modificando e trasformando sé stessa.
Tafuri fonda il suo discorso sulle sacre scritture cristiane perché, probabilmente, questo giustifica il pensiero degli Orfici o, forse, semplicemente non comprende il pensiero degli Orfici o, peggio, deve dimostrare che il discorso che fa sugli Inni Orfici dimostra la centralità del cristianesimo che gli Inni Orfici hanno, in qualche modo, anticipato.
Scrive Tafuri:
7. Vorticoso dappertutto: bene il "dappertutto", solo, infatti, la prima mente, quella della divinità, attraversa tutto e tutto comprende, gli altri conoscono la parte spettante a ciascuno.
Vorticoso: andando in giro ti preoccupi di tutto.
A colpi di ali: con i movimenti delle ali, cioè dei pensieri che noi paragoniamo ad ali per la rapidità degli impulsi; come anche lo stesso Platone dice ali dell'anima.
Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.165.
Si deve tener presente la situazione in cui siamo al momento in cui Protogono esce dall'uovo dopo il Big Bang. La materia e l'energia mancano di consapevolezza. La consapevolezza della materia che era, ha cessato di essere con il Big Bang. Nell'universo tutto è silenzio. Non c'è una coscienza, non c'è consapevolezza e non c'è relazione fra segmenti diversi della materia o dell'energia.
Quando un veggente vede la nascita delle coscienze in quel momento, scorgere il germinare, qua e là per l'universo, coscienze di sé che, nella materia e nelle condizioni in cui sono, iniziano a progettare la propria esistenza.
Si può descrivere come un "vorticare" di Protogono nell'universo che coglie ogni situazione affinché ogni frazione di materia diventi consapevole di sé. Un Protogono che attraversa tutta la materia anche se Protogono è presente nella materia (e nell'energia che sono la stessa cosa organizzate in maniera differente) in quanto qualità caratteristica delle materia.
Si può pensare che Protogono si muova a "colpi d'ala", perché le coscienze vengono in essere in maniera sparsa, quà e là, senza un ordine apparente Come se Protogono svolazzasse nell'universo. Oggi come oggi, la nostra attuale educazione cinematografica ci porterebbe a visualizzare il movimento di Protogono nella materia allo stesso modo in cui vola il superman cinematografico.
Scrive ancora Tafuri:
8. Conducendo la splendente luce santa: egli che introdusse la luce, la chiarezza dei segni e la verità del volere, origine del primo ed anche di ogni bene. Santa: pura e incontaminata.
Da cui ti invoco Fanete: giustamente il poeta attribuisce al dio, un tempo manifestatosi presso di noi, il nome di Fanete, perché per mezzo di lui apparvero tutte le cose.
Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.171
Il veggente vede Protogono muoversi perché, qua e là, appare la materia che diventa cosciente e sembra che la materia si accenda, ma Protogono è nella materia. Protogono è la materia stessa e rivela la sua presenza quando la materia diventa cosciente di sé distinguendo sé stessa dalla materia che la circonda.
La "luce santa" è l'accendersi della coscienza nella materia. La "luce santa" è il momento in cui quella materia, riconoscendo sé stessa diversa dal circostante, impegna la propria volontà per scegliere fra le proprie possibilità, progettando sé stessa e le proprie trasformazioni, consapevole di essere in un mondo che si trasforma.
L'Inno usa un altro nome per definire Protogono, ed è Fanes o Fanete: colui che mostra. L'accendersi della coscienza mostra al soggetto il mondo in cui vive. Si chiama conoscenza. Una conoscenza che cresce, attimo dopo attimo, a mano a mano che il soggetto, diventato consapevole di sé, prende atto di ciò che è nel mondo in cui è diventato consapevole. Una Stella, consapevole di sé, fa scelte diverse da un Pianeta consapevole di sé o da un Essere nato nella Natura consapevole di sé. In tutti, Fanete, accendendo la loro coscienza, mostra il mondo in cui sono e la loro volontà va alla ricerca delle possibilità per meglio divenire e trasformarsi.
17 gennaio 2024
Io insisto sul concetto della divinità Protogono nelle antiche religioni. Ho insistito con tale divino col nome di Fanes, Fanete, per la Partita Mondiale di Calcio della Filosofia e quanto sto facendo a proposito delle affermazioni del Tafuri lo userò per integrare gli Inni Orfici su cui sto lavorando.
Da quanto ne so, gli antichi non elevarono mai un tempio a Protogono o Fanes o, come ancora è chiamato, Eros. Eppure è il fondamento di ogni antica religione precristiana ed è il concetto religioso che permette di conquistare la libertà dell'uomo e della donna nei confronti della sottomissione imposta dal cristianesimo, dall'ebraismo, dall'islamismo e dal buddismo.
La contrapposizione è questa:
O Dio ha creato il mondo, e allora Dio è padrone del mondo e i suoi portavoce sono gli schiavisti della realtà sociale alla quale apparteniamo; oppure il mondo è divenuto in sé e per sé e, allora, gli schiavisti sono un'aberrazione del genere umano, le anomalie sociali, i malati mentali che farnetica di diritti con i quali si ritengono in diritto di macellare popoli in nome del loro Dio.
Non per nulla il Vaticano è una monarchia assoluta in nome di Dio; Israele è uno stato confessionale estremista, non per nulla l'Isis è stato finanziato da Israele; non per nulla il Tibet buddista è stato uno degli ultimi "stati" ad abolire la schiavitù.
A troppe persone fa piacere di essere col più forte, o chi ritengono più forte, contro il più debole e lo Stato di Diritto appare quasi una foglia di fico con cui nascondere di comportamenti mafiosi e socialmente distruttivi.
Eppure la contrapposizione fra Protogono e il Dio assolutista dei cristiani, iniziata nel 700 a.c. continua ancora oggi sia nel campo che trattiamo della filosofia metafisica, sia in campo sociale in una continua contrapposizione fra democrazia e dittatura. Un mondo sociale in cui la dittatura si traveste da democrazia e i democratici vengono aggrediti in nome di interessi assolutistici.
In tutto questo, noi, comunque possiamo sopravvivere nonostante il dolore di gruppi sociali interi a cui sono negati i diritti elementari in nome del Dio dei cristiani, degli ebrei, dei musulmani e dei buddisti.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
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