Si possono affrontare i problemi prima che si presentano; quando i problemi si presentano, allora li si affronta in una condizione di emergenza con tutti gli altri problemi e i disastri che l'azione in emergenza presenta e comporta.
Non si può gestire una società mettendo la polvere sotto il tappeto.
Gennaio 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.
18 gennaio 2024
Priapo è figlio di Afrodite e di Dioniso: Afrodite è l'emozione, calata fra gli Esseri della Natura e Dioniso che, fra l'altro, è emozione che si trasforma nell'esistenza per costruire il Dio che persiste dopo che i Titani hanno ripreso, ognuno, la propria parte del corpo fisico. Priapo è l'essenza dei due, il sesso per il sesso imposto ad Afrodite da Hera mentre Afrodite era incinta. Priapo non è bello, Priapo ragiona col proprio pene, non ha intelligenza, non ha progetto esistenziale, ha solo la sessualità. Il Priapo dentro di noi si fa sesso consentendo ad Hera, l'Essere Natura, di riprodurre sempre sé stessa generazione dopo generazione.
Priapo fu cacciato dall'Olimpo perché tentò di fare ciò che nessun Dio ha mai tentato di fare: impossessarsi della Verità, di Estia.
Sarebbe diventata "la verità del pene" un aspetto che nessuno degli Dèi Olimpi avrebbe mai tollerato.
L'aspetto priapeo è una componente di Protogono che germina in ogni essere e si esprime nella necessità soggettiva di espansione di cui la necessità sessuale, fra gli Esseri della Natura, rappresenta un aspetto non secondario. Le coscienze di sé tendono alla persistenza e all'espansione nell'oggettività in cui nascono. E' l'aspetto principale di Protogono; come le coscienze di sé tendono a persistere e ad espandersi dipende dalla qualità del divenuto delle singole coscienze e dalle loro specifiche strategie d'esistenza.
Scrive Tafuri:
9. E Priapo signore: chiamano Priapo la mente del dio in quanto produttrice e generatrice. Signore: perché è primo e re di tutte le menti.
E Antauge: nei nostri confronti, in quanto anche il Sole e i re noi chiamiamo scintillanti, perché non possiamo sollevare la vista verso di loro, ma essi sono di un grande splendore e di fronte a noi.
Dal vivido sguardo: cioè dall'occhio sferico per la perfezione assoluta della prima mente, che pensa tutte le cose nel momento decisivo e con ogni perfezione.
Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.171
Per Tafuri la gerarchia, sia dei personaggi mitici che degli attributi, gli consente di elevare il soggetto divino al di sopra, come dominatore di uomini. E' uno schema mentale predeterminato dal quale Tafuri non è in grado di sottrarsi.
In questo contesto, l'attività sessuale che "signoreggia" nei comportamenti umani come attività con cui costruire le relazioni e come attività per veicolare le emozioni, diventa "Signore: perché è primo e re di tutte le menti". In questa condizione, gli attributi che l'Inno Orfico attribuisce a Priapo può essere accettata da Tafuri in quanto è una condizione di dominio che corrisponde all'idea cristiana di dominio.
Anche questo splendere è discutibile. Tafuri dice "perché non possiamo sollevare la vista verso di loro, ma essi sono di un grande splendore e di fronte a noi". Per l'Inno lo splendore è la manifestazione di Protogono in ogni Essere vivente che, in questo caso, si cala anche fra i nati nella Natura. Noi splendiamo quando nelle nostre azioni manifestiamo Protogono, il Protogono che noi stessi siamo.
Gli hai mai guardati gli occhi di uomini e donne innamorati? Se li hai visti, se hai visto i loro occhi e i fremiti del loro corpo, allora saprai che cosa significa nell'Inno quel "vivido sguardo".
Scrive Tafuri:
10. Ma, beato, mente molteplice: orsù, o dio Protogono, mente molteplice, volere infinito, di tutte le cose, infatti, c'è presso la divinità preveggenza e in modo distinto.
Fecondissimo: perché la mente divina è origine di tutte le cose. Nota bene che Protogono, ossia Cristo, in questo differisce dal Padre, perché questi è generato ed è custode di ogni cosa dai primi angeli fino all'ultima materia, il Padre, invece, è non generato.
Vieni gioioso: vieni lieto.
Alla santa cerimonia: a noi che festeggiamo in purezza.
Multiforme: perché il divino sacrificio con la varietà delle immagini presenta come esempi tutta quanta l'iniziazione ai misteri delle schiere angeliche.
Fra i sacerdoti che iniziano ai misteri: ai sacerdoti ed iniziati che mostrano a noi le cose divine.
Tratto da: Matteo Tafuri, Commento agli Inni Orfici (vergato nel 1537 a Napoli), Edizione Bompiani, 2021, pag.171
Svegliare il Protogono dentro ad ogni uomo e ad ogni donna è un qualcosa che sfugge al Tafuri che interpreta Protogono come altro dalla vita stessa. Una sorta di Dio cristiano che viene supplicato affinché "doni grazia" agli uomini disperati.
Attivare l'Intento dentro di noi, il Protogono primordiale, il Fanes che mostra le realtà per ciò che è, e che a noi serve, anziché per ciò che altri vogliono far apparire perché noi dobbiamo servire altri, significa attivare dentro di noi il potere di Protogono.
All'interno dell'attributo "fecondissimo", Tafuri vuole assimilare Protogono al suo Gesù. Ma nella specie umana il fecondissimo Protogono si fa Priapo e non risulta da nessuna parte dei vangeli che Gesù si faccia Priapo; al massimo viene arrestato col bambino nudo. Protogono è la qualità della materia, comunque quell'unità di materia veicoli Protogono date le sue condizioni e il suo divenuto.
Ancora una volta Tafuri ha la necessità di indicare la "creazione" biblica come modello per affermare, in un contesto assolutamente estraneo, la centralità del suo Dio cristiano.
Se noi leggiamo le varie parti dell'Inno Orfico a Protogono scorgiamo in esso Dioniso, l'uomo che si trasforma e diventa un Dio. Ogni specie della Natura, ogni Essere di ogni specie della Natura, ha una sua propria veicolazione del Protogono dentro di lei e Dioniso è un modello con cui rappresentare Protogono fra gli Esseri Umani. Il fatto di avere delle correlazioni fra Protogono e Dioniso porta alcune interpretazioni del Mito a considerare la centralità di Dioniso sostituendolo a Protogono.
Questo è molto simile al fatto che fra gli Esseri Umani si dà centralità alla figura di Afrodite anziché a quella di Urano Stellato di cui Afrodite è la sua manifestazione nella natura pur essendo un soggetto diverso e distinto da Urano Stellato.
E, infine, l'ultima perla di Tafuri che chiama "sacerdoti" coloro che custodiscono e iniziano ai "misteri" orfici come se il cristianesimo, con i suoi sacerdoti, fosse custode di segreti che non siano giochi sofistici con cui schiavizzare le persone in nome del Dio cristiano.
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Claudio Simeoni
Meccanico
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