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13 aprile 2024 cronache della religione pagana
Riflessione sull'educazione in Labriola

Claudio Simeoni

Cronache mese di aprile 2024

 

13 aprile 2024

Riflessione sull'educazione in Labriola

La questione sull'uso dell'insegnamento scolastico era già ben presente in Labriola ed è stato praticamente dimenticato dalle organizzazioni socio-politiche che vedevano la scuola esclusivamente con un modo per produrre lavoratori funzionali all'industria e all'amministrazione dello Stato.

La domanda che si pone Labriola in questo passo è: a che cosa serve, e pertanto a che cosa deve servire, l'istruzione scolastica?

In fondo, non aver applicato le indicazioni di Labriola produce quello che conosciamo come "abbandono scolastico" e, per contro, il suo fenomeno opposto e che lo compensa: l'emigrazione dei laureati. Studenti che cercano altrove quella che Labriola definisce: "riflettono il modo d'intendere e di godere lo spettacolo della vita circostante, come in alcune prime inclinazioni ad apprezzare variamente le forme del convivere sociale, in quanto capaci di destar sentimenti di simpatia e di avversione.".

Quando la scuola non serve per creare passione per la vita, ma si trasforma in un allevamento di futura manodopera che deve avere un certo grado di nozioni, ma non la forza di essere protagonisti nella società, si è trasformata la scuola in una sorta di "allevamento di animali" che hanno un solo scopo: fuggire dall'allevamento.

Vale la pena di riflettere sulle parole di Labriola qualora si abbia a cuore la società nelle quale viviamo. Il profitto che portano è quello di una società umanamente ricca, non certo il sovranismo che legittima la dominazione dell'uomo sull'uomo che, al contrario di Labriola, alimenta il bullismo nella scuola e nella società.

Scrive Labriola;

Le operazioni riflesse, ordinate e successive, che si riassumono nel generale concetto dell'educare, sono per la maggior parte rivolte ad influire direttamente su l'animo, cioè a dire, a promuoverne e governarne a un tempo medesimo 1'attività; perché in essa si formino così gli stati abituali del conoscere e dell'apprezzare esatto, come i moventi del retto volere. Ma 1'azione educativa non comincia ab origine, perché ha innanzi a sé 1'animo dell'educando che e già in una certa maniera preformato, così in alcuni primi abiti conoscitivi che riflettono il modo d'intendere e di godere lo spettacolo della vita circostante, come in alcune prime inclinazioni ad apprezzare variamente le forme del convivere sociale, in quanto capaci di destar sentimenti di simpatia e di avversione. Or mentre le esigenze disciplinari vogliono si eserciti su l'animo dell'educando una certa pressione, perché in esso non s'ingenerino di quelle tendenze che possono per avventura presentare ostacolo alla vera e propria azione educativa, questa dal canto suo deve a poco a poco venirsi esplicando in operazioni che dieno certa, sicura e stabile forma alle movenze interiori del conoscere e del simpatizzare. In ciò consiste l'uso delle materie d'istruzione per il fine educativo; uso che non si confonde col semplice addestrare e con l'ammaestrare.

Tratto da: Labriola, tutti gli scritti filosofici e la Teoria dell'Educazione, Editore Bompiani, 2014, p. 936

Per riflettere sull'educazione è necessario che non si pensi ai ragazzi come individui creati da Dio, ma li si pensi come soggetti in formazione ai quali vanno forniti i migliori mezzi per affrontare la vita che sta loro davanti.

E, al contrario dei cristiani, è necessario pensare ai ragazzi come soggetti che devono vivere per sé e in sé e non essere allevati come un gregge di pecore che il buon pastore porta al massacro della loro vita.

 

13 aprile 2024

Esopo, la schiavitù e il benessere

Esistono tanti tipi di catene e non sempre la catena che si vede è la più efficace nell'incatenare le persone.

Il cane di Esopo è incatenato con una catena. Ma quante catene legano i nostri giornalisti votati alla propaganda dei corrotti che poi, quando li incontri in privato, ti dicono che loro non sono così come appaiono. In sostanza chiedono la tua comprensione. Pretendono che tu, che non ti sei fatto legare da catene, comprenda la loro necessità di farsi legare ad una catena per poter "mangiare".

Queste persone che sono legate da catene sono molto ben nutrite. Pensate agli attori, ai calciatori e in generale a tutti coloro che raccolgono l'attenzione delle persone per allontanarla dai problemi

Anche i poliziotti sono ben pagati. Quando c'è da rinnovare un contratto collettivo di lavoro degli Statali, il contratto dei poliziotti è il primo ad essere firmato ed essi si sottraggono dall'insieme dei dipendenti pubblici pensandosi una categoria a parte.

Colui che non si è prestato è il "lupo della situazione", il "paria", la vittima di tutti costoro pronti ad abbaiare per compiacere il caciatore (spesso cacciatore di voti).

Scrive Esopo:

Un lupo vide un gran bel cane attaccato per il collare e gli chiese: "Chi è che t'ha legato e ti ha dato tanto da mangiare?". E l'altro rispose: "Un cacciatore". "Se c'è un lupo che m'è caro, Dio gli risparmi questa sorte: meglio la fame, piuttosto che il peso del collare!".

[Tratto da: Esopo, Favole, "Il lupo e il cane", Edizione BUR, 1982, n. 226, pag.255]

Esopo non ci dice se il cane ha scelto di accettare il collare o meno. Però, nella società in cui viviamo, torme di uomini e donne vanno alla ricerca di un collare da mettersi in cambio di buone condizioni di vita.

Guardatevi da tutti coloro che cercano un collare. Spesso, per mettersi quel collare e compiacere un "cacciatore" sono pronti a trasformare i loro stessi amici in prede da sacrificare per la gloria del loro cacciatore dal quale si aspettano la ricompensa di un biscotto e una carezza sulla testa.

Chi vive la condizione appeso ad un collare non ha la sensazione di vivere col collare. Per lui quella è una situazione normale, logica, naturale. Solo chi lo guarda dall'esterno può cogliere l'anomalia della sua situazione e immaginare sé stesso con quel tipo di collare.

Sono così tante le persone che barattano collari per buone condizioni di vita che oggi sembra sia diventata una sorta di regola sociale: vendersi e cercare di spuntare il miglior prezzo.

Collari di tutti i tipi vengono messi in bella mostra e invitano i cittadini a metterseli al collo.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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