Continua il genocidio della popolazione Palestinese e le chiacchiere servono solo per nascondere la drammaticità e perpetuare il genocidio.
Aprile 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

19 aprile 2024 cronache della religione pagana
Schiavitù e discriminazione

Claudio Simeoni

Cronache mese di aprile 2024

 

19 aprile 2024

Schiavitù e discriminazione

Il conflitto di pensiero fra la necessità di uguaglianza fra gli uomini e la necessità di alcuni uomini ad argomentare attorno al loro diritto di possedere altri uomini di cui, la scuola come Istituzione, deve, secondo quest'ultimi, sancire il loro diritto al dominio, è una costante nella storia dell'umanità.

Fra la metà del 1800 e la metà del XX secolo tutto il dibattito sociale vive queste contraddizioni. Il conflitto fra l'ideologia che sancisce il dominio dell'uomo sull'uomo e l'ideologia che vorrebbe la rimozione d ogni dominio dell'uomo sull'uomo.

Un esempio di queste contraddizioni si trova nei pensieri di Giacomo Leopardi dove, le sue riflessioni, si fermano alla forma e non disquisiscono sulle necessità degli uomini. In queste riflessioni, della prima metà del XIX, secolo c'è tutta la contraddizione della schiavitù che solo i democratici, i giacobini, durante la rivoluzione francese rimossero, ma che fu ripristinata immediatamente dagli interessi dei finanziatori del governo assolutista di Napoleone e confermate poi dalla restaurazione monarchica.

Scrive Giacomo Leopardi:

Nel secolo presente i neri sono creduti di razza e di origine totalmente diversi da' bianchi, e nondimeno totalmente uguali a questi in quanto è a diritti umani. Nel secolo decimosesto i neri, creduti avere una radice coi bianchi, ed essere una stessa famiglia, fu sostenuto, massimamente da' teologi spagnuoli, che in quanto a diritti, fossero per natura, e per volontà divina, di gran lunga inferiori a noi. E nell'uno e nell'altro secolo i neri furono e sono venduti e comperati, e fatti lavorare in catene sotto la sferza. Tale è l'etica; e tanto le credenze in materia di dovere morale hanno che fare colle azioni.

E ancora scrive Leopardi:

"Cosa curiosa, e notabile per chi vuol conoscere la storia, e dalla storia inferire il valore, delle opinioni degli uomini intorno ai diritti e ai doveri, si è che ne' secoli passati, i Negri erano creduti d'una origine e quindi d'una famiglia stessa co' bianchi, e pur quei medesimi che li tenevano per tali, sostenevano la ineguaglianza naturale di diritti tra i bianchi e loro, la inferiorità dei Negri, e la giustizia della loro servitù, anzi schiavitù ed oppressione: oggi i Negri sono conosciuti di origine, e però di famiglia, onninamente diversa dai bianchi, e quelli che gli hanno per tali, sostengono la loro uguaglianza sociale rispetto a noi, e la parità de' loro diritti, e la totale ingiustizia del farli schiavi, o maltrattarli, o dominarli, e l'assurdità dell'opinione antica in tal proposito".

Giacomo Leopardi, Pensieri, Editore Feltrinelli, 2014, pag. 112

Lo schiavismo, come la discriminazione, è un'ideologia che si esprime nelle azioni che si presentano alla nostra coscienza. Le persone vedono gli schiavi in catene e parlano di ingiustizia, ma non sono in grado di scorgere l'ingiustizia quando questa è annunciata ideologicamente senza che la loro coscienza assista alle catene. Pertanto, all'ideologia dello schiavismo è sufficiente togliere la rappresentazione formale delle catene fisiche dagli occhi di chi guarda e sostituire quelle catene con catene diverse (assenza di diritti, negazione dei diritti, impossibilità a rivendicare diritti, ecc.) che non appaiono nella rappresentazione formale alla coscienza di chi guarda e quelle catene non potranno essere rimosse dall'indignazione.

Fu necessario abolire la schiavitù giuridica per riaffermare la schiavitù di fatto. Così era necessario abolire la discriminazione fra persone, sessi e religioni, per riaffermare la discriminazione di fatto e legittimare la violenza del più forte sul più debole dal punto di vista sociale.

C'è forse qualcuno che ha analizzato l'ideologia della schiavitù?

Questo è il problema, fintanto che si penserà che la schiavitù e la discriminazione sono un prodotto naturale dell'esistenza (ed è un'esistenza, secondo costoro, creata da Dio) non si metterà mai in discussione la schiavitù o la discriminazione, ma solo la rappresentazione formale mantenendo immodificata e immodificabile l'ideologia della schiavitù e della discriminazione che continuerà a presentarsi sotto diverse rappresentazioni formali per mantenere il controllo sociale.

 

19 aprile 2024

Sul chiedersi il perché: delle cose

Chiedersi il perché: delle cose significa non dare per scontato che le cose siano. Non si tratta di "umiltà" rispetto alla possibilità del conoscere, ma si tratta della certezza che il proprio conoscere sia sempre in modificazione.

La differenza fra "proiettare" sulle cose ciò che sappiamo, o pensiamo di sapere, e proiettare sulle cose un conoscere alimentato dalla necessità soggettiva, rappresentano due atteggiamenti soggetti diversi. Il primo definisce le cose per ciò che pensiamo che esse siano e, dunque, devono essere, il secondo per ciò che pensiamo esse siano ma non necessariamente devono essere.

Il primo è un "giudizio di verità", il secondo è un "giudizio di necessità". Il primo tende ad essere un giudizio immodificabile e, quando si modifica, la modificazione appare superficiale. Spesso non coinvolge le convinzioni profonde che coinvolgono le emozioni. Il secondo è il giudizio che viene dato per necessità di dare quel giudizio sulla cosa, o sul concetto, per poter proseguire nella ricerca. Non condiziona le emozioni di chi dà quel giudizio ed è pronto a modificarlo all'apparire di nuovi fenomeni e di nuove condizioni della cosa alla sua coscienza.

Nel "giudizio di verità" gli studi non aprono nuove prospettive perché: la persona tende a studiare solo ciò che conferma il suo giudizio. Nel secondo caso, gli studi modificano il giudizio perché: apportano nuovi e diversi fenomeni alla coscienza.

Di questo ne ho parlato fin da oltre trent'anni fa nel Crogiolo dello Stregone. La differenza di giudizio definisce due grandi tipologie di insiemi di persone, spesso in conflitto fra di loro. Fra questi due insiemi esiste una "zona grigia del pensiero umano" in cui esiste una certa comunicazione. Tendenzialmente, fra questi due insiemi c'è solo conflitto ideologico dove uno crede di capire l'altro e l'altro tende a distruggere il primo.

 

Tutti i testi del mese di aprile 2024 in un'unica pagina

 

 

Indice pagine mensili di cronache Pagane

 

Torna agli argomenti del sito Religione Pagana

Home Page Religione Pagana

 

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

Iside con bambino - Museo di Napoli prestata a Torino!

 

 

Questo sito non usa cookie. Questo sito non traccia i visitatori. Questo sito non chiede dati personali. Questo sito non tratta denaro.