Continua il genocidio della popolazione Palestinese e le chiacchiere servono solo per nascondere la drammaticità e perpetuare il genocidio.
Aprile 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

21 aprile 2024 cronache della religione pagana
Galan ex Presidente della Regione Veneto e i Pagani

Claudio Simeoni

Cronache mese di aprile 2024

 

21 aprile 2024

Cosa significa tornare nella Natura?
L'individuo che vive nel mondo - Seconda Parte

 

21 aprile 2024

Il corpo

Il corpo appartiene alla persona perché il corpo è la persona. Il tempo del corpo appartiene alla persona, perché le trasformazioni del corpo sono un patrimonio della persona.

Ogni limitazione all'uso del proprio corpo e ogni obbligo imposto al corpo contro la volontà, i bisogni e i desideri del corpo, sono imposizioni schiaviste al corpo. Atti criminali che minano la libertà dei corpi di abitare il mondo.

 

21 aprile 2024

Esopo e la proprietà privata

La preda, a chi appartiene?

E' la domanda che si pone Esopo.

La preda, in questo caso, è una pecora. La domanda è: a chi appartiene la pecora?

Secondo l'impostazione iniziale che ne dà Esopo, la pecora appartiene al gregge. La pecora non vive nel gregge, ma appartiene al gregge. Per estensione si potrebbe dire che il gregge appartiene al pastore, ma di questo aspetto non c'è traccia in questa favola di Esopo.

Il lupo non ha catturato una pecora, ma, secondo l'impostazione di Esopo, il lupo ha "rubato" una pecora.

Fin dall'inizio della favola Esopo sottolinea che l'oggetto che appartiene ad un soggetto esterno dall'oggetto stesso, è stato rubato.

Per estensione diciamo che il gregge ha rubato la pecora. Per questo motivo, secondo Esopo, la pecora appartiene al gregge.

Il lupo ruba la pecora al gregge. Non cattura la pecora, ma la ruba.

In questo momento noi abbiamo due livelli di furto. Il primo fatto dal gregge che ha fatto propria la pecora e il secondo fatto dal lupo che ha rubato la pecora al gregge.

Scrive Esopo:

Un lupo aveva rubata una pecora dal gregge e la trascinava nel suo covo, quando gli si fece incontro un leone e gliela portò via. Tenendosi a rispettosa distanza, il lupo gli gridò: "Bell'ingiustizia! mi porti via quel che è mio!". E il leone, ridendo: "Già! perché tu l'avevi avuta secondo giustizia, da un amico ...".

[Tratto da: Esopo, Favole, "Il lupo e il leone", Edizione BUR, 1982, n. 227, pag.255]

Il terzo incomodo è il leone che "ruba" la pecora al lupo e se ne appropria.

In tutto questo contendersi la pecora; la pecora è l'unico soggetto che non parla. Non ha diritto di parola, ha solo il ruolo di oggetto muto, preda, che i soggetti si contendono.

Quando il leone porta via la pecora al lupo, il lupo protesta perché il leone, più forte, lo ha privato della sua preda.

Il lupo ritiene di aver subito un'ingiustizia perché il leone, anziché andare a prendersi una pecora dal gregge, preferisce portargli via la pecora che lui ha sottratto al gregge.

L'ingiustizia, di cui parla il lupo, non è relativa al leone che gli ha sottratto la pecora, ma consiste nella scelta del leone che, anziché scegliere di andare a prendersi una pecora dal gregge, ha preferito toglierla al lupo.

Ciò che il lupo ignora è che anche lui può diventare una preda e, in questo caso, il leone gli ha predato la preda.

L'insegnamento di Esopo è semplice: c'è sempre qualcuno più forte che ambisce a trasformarti in preda e non esiste giustizia quando il predatore decide di trasformarti in preda.

O reagisci in quanto preda, evitando di essere predato o accetti la predatura da parte del predatore.

 

21 aprile 2024

Galan ex Presidente della Regione Veneto e i Pagani

Quest'uomo fece guerra ai Pagani. Prese in giro il Bosco Sacro e minacciò di denunciarmi perché in una certificazione notarile dichiarai di essere il responsabile, con la qualifica di "Pontefice" della Federazione Pagana. Secondo la sua infinita ignoranza io avrei usurpato il titolo di "Pontefice" al suo padrone in Vaticano.

Era una sorta di "padrone del Veneto" e fu scoperto a rubare e ancora non ha restituito il mal tolto. Era amico e complice di Silvio Berlusconi e di dell'Utri. Non solo rubò, ma mentì per salvare il suo padrone Silvio Berlusconi.

Io non so se è intervenuta la "magia", ma sicuramente i suoi atti e le sue scelte hanno determinato il suo destino da miserabile.

Non fu perseguito per le vigliaccate fatte a noi, ma quando si è abituati a fare vigliaccate, inevitabilmente, prima o poi, si fa la vigliaccata che ti presenta il conto.

Buon Galan a tutti coloro che si comportano da miserabili.

[fonte: Corriere della sera on line]

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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