Continua il genocidio della popolazione Palestinese e le chiacchiere servono solo per nascondere la drammaticità e perpetuare il genocidio.
Aprile 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

24 aprile 2024 cronache della religione pagana
Fascismo e schiavitù in Giovanni Gentile

Claudio Simeoni

Cronache mese di aprile 2024

 

24 aprile 2024

Fascismo e schiavitù in Giovanni Gentile

Nella volontà di trafficare in uomini ridotti in schiavitù, Giovanni Gentile riempie di enfasi il cristianesimo negando la realtà su cui il cristianesimo interviene costruendo secoli di oscurantismo, di odio e di genocidio.

Sono i contenuti che giustificano l'ideologia fascista che hanno in Giovanni Gentile il suo profeta ideologico.

Scrive Giovanni Gentile:

Quando col Cristianesimo sorge un nuovo concetto della vita, che non è più natura, ma spirito, per l’avvento del quale quella natura che c è, dev’esser negata, e il cui avvento non è un ritorno a una realtà preesistente ma l’inizio di una nuova realtà, che si attua solo con la buona volontà, allora si comincia a parlare di qualche cosa che nella vita spirituale dell’uomo ha molto maggiore importanza del sapere razionale e della filosofia dei dotti. Si parla di amore che ricrea, di fede, di speranza di atteggiamenti, insomma, dello spirito che non possono essere conclusioni di sillogismi, e per i quali tuttavia si fanno progressi infinitamente maggiori che non se ne siano mai fatti o mai se ne possano fare con la più squisita sapienza. Concetti, se si vuole, non definiti, ma che accennano ben chiaro a qualche cosa di vivo ed essenziale che si annida nel soggetto, cioè nell’uomo che ha i suoi bisogni e i suoi dolori, e sente insomma la sua vita e ha l’ansia degli ostacoli che incontra nella sua via, e il tormento de’ peccati che son suoi e l’angoscia della sua propria infelicità e della morte che falcerà anche lui, proprio lui, come ha mietuto infinite altre vite; qualche cosa, che trae l’uomo verso la vita, in cui può essere la sua salvezza; e gli preme dentro, e lo spinge a muoversi, ad andar incontro a codesta vita, che non è in natura, ma è la vita dello spirito: qualche cosa che pare seconda natura, una grazia, quasi virtù ricevuta gratuitamente e senza nulla aver fatto per conquistarla, e che pure non è quella immediatezza che toglie la libertà, e con essa ogni merito, allo spirito, abbassando questo a cosa affatto naturale.

Giovanni Gentile, L'attualismo, edizione Bompiani, 2014, pag. 1076 - 1077

"Quando col cristianesimo sorge un nuovo concetto della vita ..." è un'affermazione del tutto gratuita e priva di argomentazione. Che cosa si intende per "un nuovo concetto della vita"? Il cristianesimo porta il concetto ideologico di schiavitù elevato a volontà di Dio.

La schiavitù, da condizione sociale viene elevata dal cristianesimo a fondamento religioso delle relazioni fra gli uomini e la schiavitù sarà esercitata dal cristianesimo fino a pochi decenni fa e usata dal fascismo nelle occupazioni coloniali.

La nuova realtà della schiavitù, per volontà di Dio, è la guerra di Dio contro l'uomo.

Dio che combatte la torre di Babele della cultura umana. Una nuova realtà che si attua, come dice Gentile, solo con la "buona volontà" di accettazione dello schiavismo voluto da Dio cominciando a negare la vita materiale dell'uomo per parlare della "vita spirituale" che allontana l'uomo sia dalla realtà vissuta sia dai processi storici che hanno costruito la condizione presente.

Una vita spirituale che ha "molto maggiore importanza del sapere razionale e della filosofia dei dotti.".

Giovanni Gentile riprende Paolo di Tarso:

26 Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. 27 Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, 28 Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, 29 perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.

Paolo di Tarso, 1 Lettera ai Corinti 1, 26 - 28

La base teologica della schiavitù di Paolo di Tarso viene fatta propria da Giovanni Gentile. Giovanni Gentile se ne serve per legittimare lo schiavismo proprio dell'ideologia fascista che controlla gli uomini mediante la negazione dell'importanza della vita materiale ed elevando a modello quel sentimento di "dipendenza impotente" che Dio richiede all'uomo e che lo Stato fascista pretende dall'uomo.

Giovanni Gentile parla di "amore", dello schiavo per il padrone; di "fede" dello schiavo nel padrone nel padrone; della speranza dello schiavo nel padrone. Si tratta di strumenti di controllo emotivo dell'uomo. Strumenti che si sostituiscono alle catene fisiche per creare una dipendenza obbediente che consenta, al gestore di tale obbedienza, di usare gli uomini ridotti in schiavitù per combattere tutti quegli uomini che non sono ancora ridotti all'obbedienza.

Concetti che, come dice Giovanni Gentile, non sono definiti perché, se si definissero, svelerebbero la loro vera natura agli uomini ed è bene che tali concetti siano indefiniti in modo che ogni schiavo possa riempire quei concetti con le proprie aspettative soggettive mentre, al contrario, l'utilizzatore di schiavi riempie quei concetti del proprio significato mantenendo inalterata la relazione padrone-schiavo.

Qualche cosa di essenziale che si annida nel soggetto, dice Gentile, che alimenta in lui l'ansia degli ostacoli, il tormento dei peccati e l'angoscia della sua infelicità e della sua morte. Si tratta di catene che creano dipendenza altrettanto violente che le catene fisiche. Solo che le catene fisiche si vedono mentre, la coercizione emotiva fatta di angoscia, infelicità, tormenti dei sentimenti, sensi di colpa e infelicità appaiono allo schiavo come naturali, imposte dalle circostanze e non dalla violenza di chi vuole trasformarlo in schiavo.

E poi la paura della morte.

Tutto questo trae l'uomo verso una vita di sottomissione. Qualche cosa che appare una seconda natura, una grazie, per la quale lo schiavo ringrazia il proprio padrone. E il ringraziamento appare come una virtù, una benevolenza ricevuta gratuitamente dal proprio padrone.

Appare come se lo schiavo non avesse fatto nulla per conquistare quella benevolenza e non si rende conto che quella benevolenza è stata conquistata con la sua rinuncia ad essere un uomo preferendo essere uno schiavo sottomesso. Non è gratis quella benevolenza. Lo schiavo l'ha pagata con la sua vita.

Tanto più il bestiame devierà dalla strada che porta al macello, tanto più forte i guardiani lo bastoneranno.

 

24 aprile 2024

Pensare il mondo

La forma fisica è solo una forma. Noi immaginiamo tutto riducendo la realtà a forme o descrizione perché solo in questo modo interpretiamo il mondo. E' la vittoria di Zeus contro Crono che ha imposto la forma (ragione) all'interno dell'azione.

Noi viviamo la forma e ogni volta che alteriamo la percezione e percepiamo cose "strane" la nostra mente le trasforma in forme a cui diamo un nome e le riduciamo a quanto noi conosciamo. Dopo entra in funzione il nostro desiderio e troppo spesso (fino alle allucinazioni della malattia mentale) finiamo per descrivere il mondo che desideriamo anziché sospendere il giudizio nei confronti del mondo.

In questo modo finiamo per vivere in un mondo tutto nostro, popolato dei nostri desideri e finiamo per separarci dal mondo della realtà. Troppe persone sono talmente affezionate ai loro cari morti che spesso li vedono materializzarsi in sogno o in allucinazioni, spesso anche in allucinazioni tattili. Poi, quando raccontano, riempiono le loro sensazioni di enfasi e sono talmente convinte della realtà che immaginano da alimentare una fede in una realtà immaginaria.

Se una persona crede o ha fede, io non ci posso fare nulla, ma non venga a dire che quello è reale perché è solo frutto del suo desiderio che spesso sfocia in una malattia mentale anche se non è debilitante psicologicamente.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

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