Continua il genocidio della popolazione Palestinese e le chiacchiere servono solo per nascondere la drammaticità e perpetuare il genocidio.
Aprile 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

26 aprile 2024 cronache della religione pagana
La persona religiosa e la cultura

Claudio Simeoni

Cronache mese di aprile 2024

 

26 aprile 2024

La violenza dei cristiani sui bambini

I cristiani stuprano sempre i bambini. Il termina stupro sta ad indicare un atto di violenza arbitrario che modifica la struttura emotiva della persona costringendola a vivere entro modelli che vengono predefiniti e nei quali si costringe il bambino a veicolare le proprie emozioni.

Lo stupro dei cristiani nei confronti dei Bambini parte dalla credenza, che i cristiani impongono all'infanzia, secondo cui l'uomo è creato da Dio e deve essere grato a Dio, sottomettendosi a lui, per il fatto di averlo creato.

Questo stupro impedisce la percezione del bambino di essere divenuto in sé e per sé e non gli consente di pensarsi come soggetto indipendente da forze che lo dominano e che gli chiedono di sottomettersi emotivamente.

Una volta che l'individuo è stato violentato dai cristiani nella sua struttura emotiva vive una vita di conflitti permanenti fra ciò che gli è stato imposto di sentire "moralmente giusto" sottomettendosi a Dio e una società che gli chiede di essere responsabile delle proprie azioni e delle proprie scelte.

Un esempio di questo sono le malattie mentali dei soldati statunitensi che tornano dal fronte: non riescono a superare il delirio di onnipotenza, come soggetti creati da Dio, e la realtà, morale, fisica ed etica, di uomini che, secondo il loro Dio, avrebbero dovuto essere inferiori. Non solo questi inferiori li affrontano, ma incutono loro un terrore folle di vedere il proprio delirio di onnipotenza cadere nella polvere.

Lo stupro è un'azione che modifica la struttura emotiva delle persone e solo qualche volta comprende violenza fisica o la violenza sessuale che appaiono numericamente secondarie rispetto alla massa di bambini e bambine la cui struttura emotiva è stata manipolata dai cristiani.

Il Tartaro e le condizioni della vita nella Teogonia di Esiodo

Il Tartaro e le condizioni della vita nella Teogonia di Esiodo

Riporto dalla pagina:

Esiodo dà la descrizione di che cos'è il Tartaro. La sua descrizione è presa dal punto di vista di Zeus "in essere", lo Zeus uscito dal Tartaro, non dal punto di vista di Zeus nel Tartaro. Esiodo non racconta della magia del Tartaro né che cosa sia il Tartaro in funzione del divenire umano. Dal momento che Esiodo fa propria l'azione di Zeus uscito dal Tartaro, assume il punto di vista di Zeus nella formazione del proprio giudizio. D'altro canto, se Zeus non avrebbe costruito il presente come noi lo descriviamo, Esiodo non avrebbe narrato nulla. Noi facciamo nostra la soggettività di Zeus, ma contemporaneamente non dimentichiamo che noi non siamo Zeus. Sappiamo che potenzialmente siamo Déi come Zeus, ma diversi da Zeus. Zeus ebbe origine da Urano Stellato, da Gaia, da Rea e Cronos. La sua origine è nel mondo del tempo in cui si appropria del mutamento per trasferirlo nei soggetti della Natura. Il mondo del tempo, il Tartaro. Quel Tartaro davanti al quale ha sollevato porte di bronzo affinché nessuno possa entrarci. Quel Tartaro alla cui soglia ha messo Cerbero figlio di Echidna affinché nessun Essere, figlio di Hera, possa uscirne.

---continua al link---

 

26 aprile 2024

La persona religiosa e la cultura

Essere una persona religiosa è cosa diversa dall'essere un cultore di qualunque altra materia di studio. In ogni materia di studio si studia ciò che già è stato scoperto. Un grande studioso, alla propria materia di studio, può sperare di aggiungere qualche cosa con una qualche scoperta che dia un valore superiore ai suoi studi.

Chi pratica religione non segue una cultura. Chi pratica religione usa la cultura per la propria pratica, ma non è lui che deve rendere conto alla cultura, è la cultura che deve rendere conto a lui. Per contro, la propria attività, quando usa la cultura non può prescindere dalla dimensione della cultura nel proprio tempo.

Alla priorità della cultura razionale, propria dello studioso, la persona religiosa contrappone la struttura emotiva che viene giustificata, nelle relazioni interpersonali, mediante l'interpretazione emotiva della cultura.

Se lo studioso delle materie culturali deve essere preciso e rigoroso nei suoi studi e nelle sue conclusioni che devono essere coerenti con la materia studiata, alla persona religiosa non è richiesta questa precisione razionale. Per contro, alla persona religiosa è richiesto l'armonizzare i fondamenti religiosi e teologici, con la pratica quotidiana; con la vita sociale; con le prospettive di vita del singolo individuo e della società. E' richiesto di definire la relazione fra il divino e gli uomini ed è richiesta la responsabilità soggettiva dei danni e dei successi derivati dall'applicazione di tali interpretazioni.

In altre parole, se proclami il Macellaio di Sodoma e Gomorra, la persona religiosa non si fa solo responsabile di quella strage, ma di tutte le stragi che sono avvenute nell'applicazione di tale principio religioso. E a nulla vale che mascheri quel principio mediante interpretazioni sofistiche, la responsabilità non solo non diminuisce, ma si accresce perché mascherare una cosa del genere e non condannarla significa approvarla e reiterarla.

Le persone religiose, o le persone che praticano filosofia metafisica, hanno responsabilità enormi per i danni fatti nella società.

 

26 aprile 2024

Le persone e la libertà

Le persone non sono interessate alla libertà dell'uomo. Le idee di libertà dalle condizioni vissute, disturbano le persone. Le persone cercano le assonanze con l'idea che loro hanno di libertà. La loro idea di libertà non è legata alle condizioni dell'uomo, ma alla loro personale condizione e solo per quanto loro desiderano essere nella loro vita. Le persone, in generale, si sentono tanti Dio padrone che misura la realtà della vita su loro stessi che si ergono a modello della vita stessa.

Ogni persone che parla di libertà ad un'altra persona, esprime la propria personale idea di libertà pretendendo che l'altra persona capisca la sua idea di libertà quando quest'idea è estranea alla persona a cui parla.

Quando Salvini parla di libertà, non è l'idea di libertà che ne ha l'immigrato sul gommone e l'idea di libertà dell'immigrato sul gommone non è l'idea che ne ha Salvini che, da parte sua, appoggia il genocidio dei Palestinesi a Gaza in nome della superiorità di razza.

Le persone non sono interessate ai concetti di libertà, sono più interessate a scannarsi fra di loro, e chiamano libertà il loro diritto a scannare l'altro. Quando si assiste a questo, spesso, viene voglia di dire loro: scannatevi!

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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