Continua il genocidio della popolazione Palestinese e le chiacchiere servono solo per nascondere la drammaticità e perpetuare il genocidio.
Aprile 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

28 aprile 2024 cronache della religione pagana
La persona religiosa e la cultura

Claudio Simeoni

Cronache mese di aprile 2024

 

28 aprile 2024

Passato, presente e futuro

Nel mondo della ragione, il passato è passato:

La ragione ricorda aspetti del passato vissuto, ma le nostre emozioni si sono forgiate nel passato.

Nel mondo della ragione, il presente è l'attimo in cui viviamo.

Nel presente la ragione è smarrita. Si chiede: "Che fare?"

Le mozioni alimentano il desiderio e i legami nel mondo e sollecitano la ragione ad agire nel suo presente, Scuotono la ragione dal suo smarrimento e gli dicono: "Questo desideri, devi agire per soddisfare il desiderio!"

Nel mondo della ragione il futuro è un muro di nebbia fitta davanti al quale la ragione è smarrita.

Le emozioni dicono alla ragione: "Soddisfa il desiderio nel presente e la nebbia si dirada!".

Oggi, ora, salgo sull'automobile, accendo il motore e percorro una strada, la mia ragione non sa dove quella strada porti, ma le mie emozioni hanno indicato quella strada che porta in un futuro possibile.

 

28 aprile 2024

Il Tartaro e gli Dèi dell'Olimpo:
Ragione e Tartaro nella Teogonia di Esiodo

Il Tartaro e gli Dèi dell'Olimpo

Riporto dalla pagina:

Esiste un sentimento che il Tartaro suscita nella ragione. Un senso di repulsione come non-luogo. Una specie di orrore del nulla, dell'"horror vacui", attraverso il quale la ragione lascia sgomento l'individuo disarmandolo e svuotandolo del suo coraggio.

La ragione dice: che cosa io ho a che fare con Ade? Che cosa ho a che fare con gli Dèi Titani?

La ragione ferma il tempo nel suo presente. Ogni tempo della ragione è un presente che segue un presente. La ragione non vive il divenuto, non vive le trasformazioni, ma si rappresenta ferma e immutabile in un presente che chiama ieri e un presente che chiama oggi: fra l'ieri descritto e l'oggi descritto, per la ragione, non esiste il processo di trasformazione. L'oggi appare come un apparire dal nulla. Di ieri rimane il riflesso della rappresentazione nell'oggi. La ragione vive per presenti successivi. In quei presenti, in ognuno di quei presenti, la ragione tende a presentarsi come la padrona in quanto creatrice di quel presente.

Fra il presente che la ragione chiama "ieri" e il presente che la ragione chiama "oggi", c'è una sorte di morte e rinascita della ragione. Nel sonno la ragione si disgrega e si riaggrega al risveglio dell'individuo. Il tempo del sonno, per la ragione, non esiste.

La ragione è l'unico oggetto/soggetto dentro di noi che ha paura. Mentre nel mondo del tempo l'azione è oggetto mentre è in atto e l'oggetto cessa al cessare dell'azione, nel mondo emotivo c'è l'atto di accumulazione o di esaurimento della struttura emotiva. Una struttura emotiva che capitalizza gli effetti dell'azione o della non azione modificando la struttura emotiva che rappresenta l'individuo come oggetto in sé al di là delle trasformazioni che la struttura emotiva ha subito. La ragione vive di solo dominio dell'individuo. La ragione nasce quando l'individuo esce dalla vagina di sua madre e la ragione muore con la morte del corpo fisico. In questa situazione la ragione vive nel terrore che una disgregazione al momento del sonno non si realizzi in una riaggregazione. La ragione vive di paure continue e di possibili ostacoli al proprio dominio sulla coscienza.

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28 aprile 2024

Esopo e il principio di reciprocità

Esopo invita a riflettere sul principio di reciprocità. Se i politici fanno una legge, quella legge vale anche per i politici o i politici sono esentati e fuori da tale legge?

La legge è uguale per tutti. Per tutti coloro che commettono il medesimo crimine.

Eppure, alcuni che commettono crimini non vogliono essere sottoposti alla medesima legge e alle medesime norme e pretendono un trattamento particolare o una particolare benevolenza.

Mentre i cittadini devono affrontare i tribunali speranzosi nell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, troppi tribunali dispensano benefici e favori a seconda se gli interessi del giudice coincidono con quelli dell'accusato o con quelli dell'accusatore.

La scena che ci propone la favola di Esopo è una situazione assembleare dove tutti i partecipanti sono accomunati dai medesimi interessi e hanno una conoscenza comune della situazione che stanno discutendo.

Scrive Esopo:

Un lupo che era capo del branco, aveva promulgato una legge per cui ognuno doveva mettere in comune il prodotto della sua caccia e darne a tutti in parti uguali, per evitare che gli altri lupi, affamati, si mangiassero tra loro. Ma si fece avanti un asino che, scuotendo la criniera, osservò: “Magnifica la pensata del lupo! Tu, però, come mai il tuo bottino di ieri l'hai messo da parte nella tua tana? Sù, offrilo alla comunità e fa le parti!” E il lupo, svergognato, si rimangiò la sua legge.

[Tratto da: Esopo, Favole, "Il lupo e l'asino", Edizione BUR, 1982, n. 228, pag.255]

E' più facile che oggi, fra i nostri politici, troviamo una situazione contraria. Si fanno leggi violente per aggredire le fasce sociali economicamente più svantaggiate e si fanno leggi per proteggere le persone ricche che accumulano e nascondono la loro ricchezza costringendo i "poveri" a sbranarsi fra di loro.

L'asino, nella favola di Esopo, svergogna il lupo. Dimostra come le sue azioni siano in contrasto con le sue decisioni. Ma oggi come oggi i criminali ricchi non si vergognano più e se ne fanno un vanto dell'impunità che hanno ottenuto per i loro delitti. Tale impunità suscita spesso l'ammirazione delle altre persone, che commettono i medesimi crimini, confidando che chi commette crimini e assume cariche politiche, estenda l'impunità anche a loro.

Esopo ci invita ad osservare le azioni e ad emettere un giudizio partendo dalle azioni anziché farci abbagliare da parole altisonanti e da enfasi verbali proprie dei sofisti e dei venditori da fiera.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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