Il primo maggio si celebra il lavoro: si sono dimenticati di riempire di significato la parola "lavoro".
In questo modo è facile prendere in giro le persone. Lavora l'imprenditore, il politico e il mafioso. Lavora il ladro, il corrotto e il commerciante. Vengono celebrati ignorando il bracciante, il cameriere, l'operaio e chi pulisce i gabinetti.
Maggio 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

06 maggio 2024 cronache della religione pagana
Costruire una Religione ed essere contro le religioni

Claudio Simeoni

Cronache mese di maggio 2024

Costruire una Religione ed essere contro le religioni

Cosa significa costruire una Religione? Cosa significa essere "contro" le religioni?
Perché Costruire una Religione? A cosa serve una religione?

 

06 maggio 2024

Una persona riflette sul filmato

Costruire una religione è un processo complesso che coinvolge la creazione di credenze, pratiche, rituali, e strutture organizzative che guidano la vita spirituale e comportamentale di un gruppo di individui. Questo atto può nascere da varie motivazioni, come la ricerca di significato, la necessità di coesione sociale, il desiderio di risposte alle domande fondamentali sull'esistenza umana, o la volontà di trasmettere valori morali e etici.

Essere "contro" le religioni può significare diversi aspetti:

Ateismo o agnosticismo: Alcune persone sono "contro" le religioni perché non credono nell'esistenza di divinità o nell'approccio religioso alla realtà. Questa posizione può derivare da una mancanza di evidenza empirica o da una visione del mondo basata su principi razionali e scientifici. Critica alle istituzioni religiose: Essere "contro" le religioni può anche significare avere obiezioni nei confronti delle istituzioni religiose a causa del loro potenziale per abusi di potere, discriminazione, o contributo a conflitti e divisioni sociali.

Alternative spirituali: Alcune persone potrebbero essere "contro" le religioni tradizionali perché cercano espressioni spirituali alternative che non si adattano ai modelli convenzionali di religiosità.

Per quanto riguarda il motivo per cui costruire una religione, le ragioni possono essere molteplici:

Ricerca di significato: Le religioni offrono un quadro interpretativo per comprendere il mondo e dare un senso alla vita attraverso narrazioni mitiche, valori, e pratiche rituali.

Comunità e coesione sociale: Le religioni spesso fungono da collante sociale, unendo individui con valori e credenze condivise e offrendo un senso di appartenenza e solidarietà. Guida morale ed etica: Le religioni possono fornire un insieme di principi e norme morali che guidano il comportamento individuale e sociale, promuovendo la virtù, la compassione, e la giustizia.

Consolazione e speranza: Le religioni offrono conforto emotivo nelle sfide della vita, come la malattia, la morte, o le catastrofi, e offrono la speranza di una vita dopo la morte o di un mondo migliore.

Quando le persone religiose intendono costruire e promuovere una religione, è importante che agiscano con responsabilità e rispetto verso gli altri. Alcuni comportamenti che dovrebbero essere tenuti in considerazione includono:

Tolleranza e rispetto per la diversità: Accettare che le persone possano avere credenze diverse e non cercare di imporre la propria visione del mondo agli altri. Promozione della pace e della comprensione: Evitare l'uso della religione come pretesto per conflitti o discriminazioni e lavorare per la pace e la comprensione tra le diverse tradizioni spirituali.

Integrità e trasparenza: Essere onesti e trasparenti nelle pratiche religiose e organizzative, evitando l'abuso di potere o la manipolazione delle credenze delle persone a fini personali o politici.

Impegno per il bene comune: Utilizzare le risorse e l'influenza della religione per promuovere il benessere sociale, la giustizia, e la tutela dell'ambiente. In ultima analisi, costruire e promuovere una religione dovrebbe essere un atto che contribuisce al benessere individuale e collettivo, rispettando la dignità e la libertà di ogni persona.

Così rispondo

Ci sono cose che non ho mai voluto dire perché apparirebbero come boriose e arroganti, ma se ci si pone la domanda "come si costruisce una religione" non si può prescindere dalla boria o dall'arroganza e se si vuole smussare i toni, se ne parla di solito in terza persona. Parlandone in terza persona si appare "modesti", ma si sposta l'attenzione su persone che sono gratuitamente arroganti e boriose finendo per aiutarle a far danni.

Per esempio quando scrivi:

"Costruire una religione è un processo complesso che coinvolge la creazione di credenze, pratiche, rituali, e strutture organizzative che guidano la vita spirituale e comportamentale di un gruppo di individui. Questo atto può nascere da varie motivazioni, come la ricerca di significato, la necessità di coesione sociale, il desiderio di risposte alle domande fondamentali sull'esistenza umana, o la volontà di trasmettere valori morali e etici."

Io capisco la domanda, ma la domanda ha un preambolo costituito dall'uomo che fa questo lavoro: costruisce una religione.

Come fa un uomo a costruire una religione se l'oggetto della religione comprende argomenti trascendenti agli uomini?

A che titolo un uomo può parlare per definire il divino?

Per costruire una religione che agisce sulla struttura emotiva dell'uomo è necessario o che ci siano emozioni capaci di accordarsi alla realtà trascendente all'uomo; o che ci sia un delirio da malattia psichiatrica capace di coinvolgere le emozioni dell'uomo in una dimensione fantastica ed immaginifica.

Costruire una religione come un gruppo di persone che segue una "fede", o costruire una religione come un complesso di idee, principi, modi di guardare alla vita che possano essere utili agli uomini al di là che questi seguano quella religione o che, pur non considerandosi aderenti a quella religione, ne manifestano e praticano i principi?

Un individuo che costruisce una religione e che parla di una divinità e della relazione fra quella divinità e gli uomini, sta promuovendo sé stesso, non sta costruendo qualche cosa che sia utile agli uomini. La tecnica evangelica del "In verità, in verità ti dico..." è una tecnica usata da tutti quelli che vogliono radunare uomini in nome di un Dio di cui loro sono i rappresentanti.

Si tratta della tecnica della setta cristiana che raggruppa persone allontanandole dalla società affinché riconoscano quel "profeta" come portavoce di Dio.

In queste persone non trovi molto spessore culturale. Le loro frasi sono semplici, devono far colpo sulle persone e non devono allontanarsi troppo da quanto, le persone del gregge che stanno formando, già credono.

Io ora non ricordo cosa dico, esattamente, in quel filmato, ma quando decidi che quello che fai deve essere utile agli uomini e non a te stesso, arrivi a costruire una struttura di pensiero estremamente articolata perché non vai a dire alle persone "Il Dio vuole che voi...", ma devi dire dove sono le asperità e le contraddizioni della società in cui vivi e che cosa è necessario fare per rimuoverle. Questo si arriva a farlo in mezzo a decine di persone che vengono a dirti che cosa tu dovresti fare affinché loro ti possano riconoscere, Se il tuo proposito è quello di aggregare persone ti adegui a quanto ti chiedono, se il tuo proposito è costruire una visione sociale, religiosa, etica, morale, ecc. che sia utile agli uomini, mandi a "cagare" queste persone e continui a lavorare. Per contro, queste persone si preoccuperanno di sputtanarti perché loro pensano di sapere che cosa fare e tu, facendolo, stai disturbando la loro immaginazione.

Essere contro le religioni, non è essere contro il sentimento religioso, emotivo delle persone, è essere contro la definizione ideologica con cui le religioni giustificano sé stesse e, a quella definizione ideologica (che può essere cristianesimo, islamismo, buddismo, ebraismo, induismo, ecc.), opporre una diversa struttura ideologica, un diverso pensiero religioso, capace di definire in maniera diversa la realtà trascendente dell'uomo e il percorso di vita dell'uomo in funzione di quella realtà trascendente. Una realtà trascendente che deve essere in grado di misurarsi e di articolare il proprio discorso religioso al punto tale da negare ogni pretesa di realtà oggettiva ad ogni altro sistema di pensiero religioso che definisce una diversa realtà trascendente.

Per essere tolleranti rispetto ad una persona che segue un diverso sistema religioso, è necessario essere intolleranti, e sto parlando di intolleranza ideologica, di idee, non di intolleranza fisica che porta ad aggressioni, emarginazioni o censure sociali, rispetto al suo sistema ideologico religioso. Io posso mangiare, lavorare e divertirmi con dei cristiani. Questo perché sono persone, ma quando il cristiano manifesta il suo perché è un cristiano, lui sta offendendo me, il mio sistema di pensiero ed io, opponendo le mie idee alle sue, egli mi percepisce come offensivo. La tolleranza consiste nel rimanere nell'ambito della discussione delle cose e delle idee, non nell'accettazione del sistema religioso dell'altro.

Ateismo e agnosticismo sono tutti aspetti cristiani che negano l'aspetto formale, ma non la sostanza dei principi e per come questi agiscono sull'uomo.

Tutte le categorie che usi, tipo: "Comunità e coesione sociale: Ricerca di significato: Tolleranza e rispetto per la diversità: Integrità e trasparenza: Impegno per il bene comune: ecc." Si tratta di categorie religiose cristiane che implicano l'esistenza di progetti di immiserimento sociale, emarginazione, costruzione della povertà, costruzione di conflitti per la supremazia religiosa e sociale capillarmente diffusi in nome della sofferenza da necessitare di iniziative i cui contenuti siano: "Comunità e coesione sociale: Ricerca di significato: Tolleranza e rispetto per la diversità: Integrità e trasparenza: Impegno per il bene comune: ecc." Ma la costruzione della miseria e dei conflitti è la strategia generale mentre, quelle che tu citi, sono le forme palliative per continuare a legittimare la costruzione della miseria sociale.

Io non sto costruendo una religione perché alcune persone credano in quello che sto facendo. Io sto costruendo una religione affinché questa possa essere uno strumento che possa servire alle persone nella società in cui vivono e per la società in cui vivono.

E perché lo faccio? Perché io ho relazioni col divino, ma non uso quelle relazioni col divino per dire alle persone di "credere in me". Dico alle persone: questi sono gli strumenti, se ti possono servire usali, altrimenti lasciali. Io non promuovo me stesso come persona, promuovo un sistema di pensiero ogni giorno più complesso e, ogni giorno, è sempre più lontano dalla superficialità e per conoscerlo necessita di impegno; un impegno che allontana i superficiali.

Ma perché lo faccio se non mi porta un utile? Perché l'utile che mi porta è un utile religioso, l'ampliamento della mia frequentazione con le emozioni del mondo. Non mi porta denaro, non mi porta seguaci, non mi porta fama. Mi porta solo insulti di chi ritiene che dovrei fare e dire ciò che lui vuole perché lui ha fede in paradisi, inferni, karma, reincarnazione, destino o in un divino che ritiene superiore.

In ultima analisi: io sto costruendo una sistema ideale religioso perché questo coinvolge i miei desideri, le mie emozioni, le mie passioni e i miei bisogni.

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

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Tel. 3277862784

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