Il primo maggio si celebra il lavoro: si sono dimenticati di riempire di significato la parola "lavoro".
In questo modo è facile prendere in giro le persone. Lavora l'imprenditore, il politico e il mafioso. Lavora il ladro, il corrotto e il commerciante. Vengono celebrati ignorando il bracciante, il cameriere, l'operaio e chi pulisce i gabinetti.
Maggio 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

16 maggio 2024 cronache della religione pagana
I molti Dèi e il Dio unico

Claudio Simeoni

Cronache mese di maggio 2024

 

16 maggio 2024

A proposito dell’Isola di Egina

Egina – fu la prima città a battere moneta. Sull’isola di Egina è stato innalzato il tempio di Afaia, Afaia in greco significa “scomparsa”. Questa divinità, secondo alcuni mitologi, è associata nelle interpretazioni a Britomarti, talora ad Artemide e a volte ad Atena. Britomarti è una delle compagne di caccia di Artemide, le teneva i cani al guinzaglio.

Britomarti era uno scienziato del suo tempo. Creò le reti per cacciare. Considerata Dea della fertilità, della caccia, delle reti per la pesca, per uccellagione e della caccia di piccola selvaggina. Nella versione più comune, Britomarti è figlia di Zeus e di Carme ma esistono versioni dove la madre è Latona.

A me pare che Afaia debba sia una versione più antica di Demetra e di Atena.

Sull’isola di Egina rimangono i resti del Tempio ad Afaia.

 

16 maggio 2024

I molti Dèi e il Dio unico

Come già ho detto, gli Dèi degli antichi sono gli stessi, ma percepiti soggettivamente e soggettivamente descritti attraverso le condizioni che il singolo individuo ritiene importanti per sé nel mondo in cui vive.

Questo modo di pensare la realtà ha generato alcune idee religiose, riconducibili all'assolutismo, secondo cui il "Dio Unico" si presenta in modi diversi.

Ciò che viene annullato, in questo modo di presentare la realtà divina sono le relazioni dialettiche fra gli Dèi, Se il Dio è unico e si presenta in modi diversi, non c'è dialettica fra i modi di presentarsi. Inoltre, non c'è attività nella percezione soggettiva di percezione della realtà perché è la "realtà divina" che si presenta.

In questo modo di pensare, gli Dèi non divengono perché sono rappresentazioni formali di Dio, sempre all'esterno della realtà, e non Dèi che partecipano e abitano la realtà.

In questo modo di pensare, gli Dèi non si trasformano e la percezione stessa degli uomini non è in trasformazione.

Questo tipo di idee non sono relative alla teologia, ma sono relative alla sottomissione dell'uomo. L'idea che l'uomo debba essere sottomesso al divino di cui, alcuni uomini sono i rappresentanti, è l'idea base dell'assolutismo, comunque questo rappresenti gli Dèi per riaffermare l'assolutismo stesso.

Gli Dèi sono di numero infinito e infiniti sono i modi attraverso i quali noi li percepiamo. Ridurre all'unità del percepito, come piace ad alcuni, non consiste nel ridurre la realtà all'unità, ma consiste nel restringere la nostra percezione che, annullando la percezione degli infiniti oggetti della realtà, li riduce alla propria dimensione soggettiva dichiarando che quella ragione è uno, al di fuori della realtà quotidiana e confinata in sé stessa.

Per questo motivo è difficile discutere con chi sottomette gli uomini perché costui ridurrà la realtà divina ad un Dio unico con cui si identifica e attraverso il quale giustificherà il suo dominio sull'uomo. Non è un caso che a Roma l'idea del Dio unico arrivi quando Cesare Augusto diventa imperatore. L'idea del Dio Unico, precedentemente confinata nel Circolo degli Scipioni e propagandata da Cicerone e Seneca diventa l'idea forte su cui si fonda il dominio dell'imperatore: l'assolutismo!

 

16 maggio 2024

Zeus e Temi nella Teogonia di Esiodo

Zeus e Temi nella Teogonia di Esiodo

Temi è il Titano della giustizia universale, l'equilibrio che si realizza fra le forze che entrano in gioco, nell'universo.

Come tutti i Titani, manifesta la condizione del tempo e l'equilibrio è l'azione presente nel tempo. Un oggetto che si adatta ad ogni squilibrio imposto mediante le scelte soggettive di ogni soggetto.

L'equilibrio, inteso come controllo da parte dello sviluppo della vita, delle contraddizioni che in essa si generano, deve essere "calato" da regola cosmica-universale alla specificità degli Esseri della Natura nelle "creazione" di Zeus.

L'amplesso di Zeus con Temi permette questo trasferimento del principio equilibratore dell'universo al principio equilibratore che favorisce lo sviluppo degli Esseri della Natura e delle società umane come soluzione delle contraddizioni e dei conflitti che incontrano nella vita.

Dalla relazione fra Zeus e Temi discendono quei "meccanismi" che compongono quella che noi comunemente chiamiamo Giustizia. Per questo motivo Giustizia, come insieme di forze divine e tensioni sociali, sono figlie di Zeus e Temi e viene sovente indicata con la figlia: Dike.

Scrive Esiodo nella Teogonia tradotta da Romagnoli:

Sposò la molle Tèmi seconda, che a luce die' l'Ore,

Dice, con Eunomia, con Pace possente - su l'opre

esse a vegliare sempre degli uomini stanno - e le Parche,

a cui massimo onore concesse il Cronide: Lachèsi

Atropo e Cloto: il bene partiscono agli uomini e il male.

Esiodo, Teogonia 901 - 906

I Titani sono confinati nel Tartaro, ma dal Tartaro parlano agli Esseri figli di Era con voce tonante che lo stesso Zeus non può ignorare. Zeus deve prendere dai Titani i mattoni che gli mancano per costruire il presente razionale. Egli stesso, germinato dai Titani, non può ignorare quanto lo portò ad essere ciò che è! Dopo Meti, germinata dai Titani Oceano e Teti, è la Titanide Temi a partecipare con Zeus alla costruzione dei Guardiani del divenire degli Esseri che in Era germinano.

Dopo aver fagocitato Meti, Zeus non è più un lo stesso Titano. Ora possiamo considerarlo come il padre degli Dèi in quanto costruisce e fonda quanto noi vediamo sia guardando indietro nei mutamenti che portarono a fondare il presente, sia nelle scelte che facciamo per fondare il futuro. Tutti i Titani si esprimeranno, ma dovranno accettare la mediazione degli Dèi Olimpi di cui noi, in quanto Esseri della Natura, siamo padri e figli allo stesso tempo. Siamo figli perché germiniamo dalla loro Coscienza, dalla loro Consapevolezza e dalle loro azioni che hanno modificato il loro presente. Siamo i loro padri perché esprimendoli noi li trasformiamo alimentando le loro trasformazioni e diventando Dèi a nostra volta.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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