Venti di guerra soffiano sull'Europa. La destra politica si compiace del genocidio messo in atto dagli ebrei nei confronti del Palestinesi. La sinistra politica si scopre prigioniera nell'essere contro l'antisemitismo che gli rende impossibile condannare il genocidio nazista che gli ebrei stanno compiendo finendo per legittimare il nazismo e il genocidio come prassi.
Giugno 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.
Argomenti del sito Religione Pagana
30 giugno 2024
Intanto, secondo il volere di Zeus, portava con sé la dea riluttante
colui che è signore di molti, e molti uomini accoglie, il fratello del padre,
il figlio di Crono, che ha molti nomi, con i cavalli immortali.
Fin quando la dea scorgeva la terra e il cielo stellato,
il mare pescoso dalle vaste correnti,
e i raggi del sole, e ancora si attendeva di rivedere la cara madre
e la stirpe degli dèi che vivono in eterno,
sebbene ella fosse angosciata, la speranza le confortava il nobile cuore [...]
Risuonarono le vette dei monti, e gli abissi del mare,
alla sua voce immortale, e l'udì la madre veneranda.
Un acuto dolore la colse nell'animo: le bende, che le chiome
immortali cingevano, lacerava con le sue mani,
si gettava sulle spalle un cupo velo,
e si slanciò sopra la terra e il mare, come un uccello,
alla ricerca.
Tratto da: La religione dei misteri, a cura di Paolo Scarpi, Inno omerico a Demetra, edizione Lorenzo Valla, 2002, pag. 14 vol. 1
La descrizione della forma della contraddizione contraddistingue questa parte dell'Inno Omerico a Demetra.
I tre soggetti sono in azione all'interno di un mondo che si sta scuotendo.
Ade sta mettendo in moto il cambiamento del presente; Persefone, la protagonista del cambiamento, sta soffrendo per uscire dall'utero della sua attuale condizione ed entrare in una luce sconosciuta il cui abbaglio non gli permette di vedere un possibile futuro; Demetra, disperata, sta vivendo una modificazione del presente al quale Lei, la trasformazione e la libertà di ogni Essere nell'Universo, è stata tenuta all'oscuro.
Il mito, nella forma con cui si presenta, ci racconta che Demetra, perdendo Persefone, perde il suo futuro: i figli sono ciò che uomini e donne, nel presente, costruiscono per il futuro. La forma del mito ci dice che Ade si è invaghito di Persefone e ha tolto a Demetra sua figlia. Nella forma, il mito ci racconta che Zeus, come padre di Persefone, ha concesso ad Ade di prendere, con la forza, Persefone contro il volere della madre Demetra.
La forma con cui si presenta il Mito nasconde un principio dei misteri Eleusini.
I sei fratelli figli di Cronos si sono separati dal tempo, il padre, che con Rea ha permesso loro di venire in essere, e stanno procedendo a "costruire" il mondo nel quale potranno nascere e vivere gli Esseri della Natura.
Il quadro della contraddizione, descritto in questa forma, nasconde l'immensità della trasformazione in corso.
Intanto, riflettiamo sulla figura di Ade, questo fratello oscuro di cui il mito parla usando il suo nome per definire una sorta di mondo infero: Ade e l'Ade. Il mondo che a lui è toccato in sorte.
Nei suoi misteri, il Mito ci racconta che Ade "che è signore di molti, e molti uomini accoglie" porta nell'Ade, Persefone.
Perché Ade porta Persefone nel luogo in cui Persefone "deve" abitare?
La riflessione va fatta sui figli di Cronos e Rea. Cronos è il tempo, Rea è la Terra. Quando nascono i figli di Cronos, Cronos li protegge "divorandoli", non c'era posto per la loro esistenza. Potevano solo sopravvivere in potenza, nelle fauci del tempo, in attesa che la situazione oggettiva cambiasse. La situazione cambia con la nascita di Zeus. Ora Zeus avvolge la terra, Rea. Cronos ora può rendere manifesti i suoi figli che conservava in potenza dentro di sé, "vomitarli". Posidone, il mare fecondo ricco di vita; Hera la natura; Demetra, gli Esseri che crescono; Hestia, la difesa del presente vissuto dalla vita; e Ade ...
Tutti i figli di Cronos concorrono a costruire (sono la) vita come noi la conosciamo; e Ade?
Ci fu un tempo in cui la vita del mare fecondo, Poseidone, e della Natura, Hera, era costituita da Esseri che, per abitare il mondo costruito dai figli di Cronos, si riproducevano per scissione. La vita era nata sul pianeta, si sviluppava, ma era "povera". Tendeva a riprodursi sempre uguale a sé stessa. Dovevano nascere nuovi sistemi affinché la vita potesse svilupparsi e diversificarsi. D'altro canto, Zeus con Latona aveva generato il principio femminile prima e, poi, dette vita al principio maschile.
L'Ade è l'utero della vita. Il mondo, in cui la vita nasce iniziando quel cammino che, a seconda del punto di vista che assumiamo nel descrivere una materia che si emoziona e che riconosce sé stessa diversa dall'ambiente, passa dal buio della non coscienza alla luce della coscienza in un Ade che ne protegge i primi passi del suo sviluppo. Sia che l'Ade si presenti come un utero, come un uovo, come un seme o in altri modi che io non conosco né immagino.
Affinché questo possa avvenire è necessario che "la crescita", la "libertà", entri nell'Ade e si manifesti come Necessità dentro ogni frammento di materia che si emoziona.
Demetra non può entrare nell'Ade, essa è la crescita, la trasformazione che avviene nell'atmosfera, in Zeus. Ma la figlia di Demetra, la piccola crescita, può entrare nell'Ade e alimentare la necessitò di ogni frammento di materia che diventa cosciente nell'Ade.
Gli Esseri che crescono nell'Ade sono Esseri che vengono sottratti a Demetra? Vedremo come gli Esseri, formatisi nell'Ade, verranno alla luce e continueranno le trasformazioni alimentando la Demetra dentro di loro. Sarà la riappacificazione finale, ma questo lo vedremo a mano a mano che leggiamo l'Inno Omerico a Demetra e rifletteremo sui numerosi misteri che quest'Inno racchiude.
Per questo aspetto dell'Inno fermiamoci a leggere gli elementi che compongono la contraddizione. Ascoltiamo le grida dei lamenti di Persefone e abbracciamo Demetra nella sua disperazione.
Pagina specifica dell'argomento
29 giugno 2024
Che ideologia hanno ladri, rapinatori e stupratori? Come pensano, i ladri, i rapinatori, gli stupratori e gli spacciatori di eroina?
La sociologia ha sempre sorvolato sulla qualità del loro pensiero sociale e politico perché, dal momento che vengono classificati come criminali, il loro pensiero sociale e politico viene annullato aprioristicamente dall'analisi sociale del loro essere cittadini.
Non vengono considerati cittadini, ma criminali e, una volta classificati come tali, si vuole ignorare il loro pensiero perché, se lo si considera, si teme (si dice) che il loro essere criminali assuma un certo grado di dignità che terrorizza la società civile e i giudici stessi, nelle loro sentenze, non hanno mai voluto considerare il loro pensiero sociale e politico. I giudici dei tribunali fuggono dal considerare l'azione, definita criminale, come effetto del complesso ideologico soggettivo di cui tale azione è la manifestazione condannata per legge. I giudici minacciano i cittadini se i cittadini tentano di esprimere un'ideologia in relazione alle azioni per le quali sono, spesso ingiustamente, incriminati.
A monte dell'azione criminale, del furto, della rapina, dello spaccio di droga, dello stupro e della violenza di sopraffazione c'è un pensiero sociale, etico, morale. Un insieme ideologico che giustifica il "criminale" nell'esecuzione delle sue azioni. Il giudice non processa il pensiero criminale, ma le azioni commesse. Solo che il giudice, ignorando l'ideologia che giustifica le azioni, non volendo discutere di tali idee con l'imputato (o con la parte civile) finisce, di fatto, per legittimare la criminalità sociale come il prodotto della volontà di Dio. E questo, che piaccia o meno, è un atto criminale.
Per contro, la medesima ideologia che giustifica il criminale è la medesima ideologia che giustifica un tipo di repressione della criminalità che è a propria volta espressione di quell'ideologia criminale.
L'ideologia espressa dal "criminale" è rivolta, ufficialmente, contro la società che appare, rispetto a chi è considerato "criminale", come innocente rispetto ad esso mentre, l'ideologia criminale rivolta contro il "criminale", considera il "criminale" colpevole a prescindere; soggetto privo di diritti e destinatario di azioni criminali che altri "criminali", spesso nelle Istituzioni, rivolgono nei suoi confronti.
Questo significa che criminali, detti "comuni" e "criminali", che fanno gli stessi atti ma che agiscono attraverso la protezione Istituzionale, stanno facendo uno sporco gioco la cui vittima è la società nel suo insieme.
Esistono delle condizioni esistenziali che costringono il singolo individuo a commettere gesti che possono essere definiti "criminali" in contrasto con la legge. Normalmente le azioni delittuose spinte dallo stato di necessità hanno un peso sociale irrilevante e in una società civile non dovrebbero nemmeno essere sanzionate. Poi, si può discutere del limite di quant'è irrilevante. Il codice della Strada definisce la qualità dell'infrazione dall'infrazione più grave a quella meno grave. Questo non avviene per quanto riguarda il furto. E' vero che un magistrato è tenuto a valutare l'entità del furto, ma io parlo della censura ideologica del furto con cui le Istituzioni aggrediscono un cittadino prima e dopo il giudizio del magistrato. I cittadini non vengono informati sulle implicazioni giuridiche. I cittadini, a parte coloro che entrano a far parte delle Istituzioni, vengono lasciati nell'ignoranza al punto tale che i miliardi che Silvio Berlusconi ha sottratto alla società civile vengono socialmente censurati meno, dall'opinione pubblica, dell'accattone che ruba una mela. Sono due "ladri", ma il secondo subisce disprezzo mentre al primo si costruisce un monumento.
Chiudo il discorso sul delitto di necessità e veniamo alle altre forma di delitto come il furto, la rapina, lo stupro e lo spaccio di droga che, comunque, al di là delle diverse condizioni per le quali un individuo mette in atto queste pratiche criminose, hanno tutte un minimo comune denominatore: l'azione di chi si ritiene più forte contro chi si ritiene più debole.
Il più forte, o chi si ritiene il più forte, giustifica ideologicamente il suo diritto di fare violenza a chi ritiene "più debole" ritenendo che l'altro, "il più debole", si debba sottomettere a lui in quanto lui, per la sua forza o per il suo diritto, è demandato a dominarlo.
Si conoscono due sole rappresentazioni della medesima ideologia che legittimano questo tipo di violenza sia socialmente che emotivamente. Quella del Dio e del Gesù dei cristiani, in campo religioso, e quella del nazismo e del fascismo in campo politico. Essenzialmente qui mi occuperò della seconda.
Scrive Benito Mussolini:
3. Anzitutto il fascismo, per quanto riguarda, in generale, l'avvenire e lo sviluppo dell'umanità, e a parte ogni considerazione di politica attuale, non crede alla possibilità né all'utilità della pace perpetua. Respinge quindi il pacifismo che nasconde una rinuncia alla lotta e una viltà - di fronte al sacrificio. Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le energie umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla. Tutte le altre prove sono dei sostituti, che non pongono mai l'uomo di fronte a se stesso, nell'alternativa della vita e della morte. Una dottrina, quindi, che parta dal postulato pregiudiziale della pace, è estranea al fascismo così come estranee allo spirito del fascismo, anche se accettate per quel tanto di utilità che possano avere in determinate situazioni politiche, sono tutte le costruzioni internazionalistiche e societarie, le quali, come la storia dimostra, si possono disperdere al vento quando elementi sentimentali, ideali e pratici muovono a tempesta il cuore dei popoli. Questo spirito anti-pacifista, il fascismo lo trasporta anche nella vita degli individui. L'orgoglioso motto squadrista "me ne frego", scritto sulle bende di una ferita, è un atto di filosofia non soltanto stoica, è il sunto di una dottrina non soltanto politica: è l'educazione al combattimento, l'accettazione dei rischi che esso comporta; è un nuovo stile di vita italiano. Così il fascista accetta, ama la vita, ignora e ritiene vile il suicidio; comprende la vita come dovere, elevazione, conquista: la vita che deve essere alta e piena: vissuta per sé, ma soprattutto per gli altri, vicini e lontani, presenti e futuri.
Tratto da: Benito Mussolini, La dottrina del fascismo, terzo paragrafo, 1932, Enciclopedia Italiana.
I crimini sono il prodotto dell'ideologia fascista e sovranista trasportata in ambito sociale e Istituzionale.
Qualche uomo stupra una donna?
Sta dicendo alla donna: "Me ne frego!". "Me ne frego" dei tuoi diritti, me ne frego della tua persona, "Io ho bisogno di stuprarti e ti stupro!".
Il prete cattolico che stupra il bambino dice: "Me ne frego!", me ne frego della tua persona, me ne frego della tua integrità psico-emotiva, me ne frego. Io sono il più forte, rappresento Gesù in terra, e faccio quello che voglio.
Il rapinatore non è da meno quando rapina qualcuno: "Me ne frego" dei tuoi diritti, io sono più forte. Dice, come Mussolini:
"L'orgoglioso motto squadrista "me ne frego", scritto sulle bende di una ferita, è un atto di filosofia non soltanto stoica, è il sunto di una dottrina non soltanto politica: è l'educazione al combattimento, l'accettazione dei rischi che esso comporta; è un nuovo stile di vita italiano."
Per il fascismo, rubare, rapinare, stuprare, spacciare droga è: "un nuovo stile di vita italiano": lo stile di vita fascista.
La ragazza o il ragazzo è stato stuprato? Si tratta del nuovo stile di vita italiano imposto alle persone dall'ideologia fascista voluto da Mussolini.
I ladri vi sono entrati in casa? Si tratta del nuovo stile di vita italiano imposto dall'ideologia fascista voluto da Mussolini.
Vostro figlio è stato riempito di eroina dagli spacciatori? Si tratta del nuovo stile di vita italiano imposto alle persone dall'ideologia fascista voluto da Mussolini.
La donna è stata accoltellata dall'ex che non si rassegava alla fine della relazione? Si tratta del nuovo stile di vita italiano imposto alle persone dall'ideologia fascista voluto da Mussolini.
E quando le vittime della violenza, voluta da Mussolini in nome del rifiuto alla viltà, vanno a denunciare la violenza alla Polizia di Stato o ai Carabinieri, questi si preoccupano di aggredire la vittima dicendo: "Ma tu che cosa hai fatto?". Costoro si pongono davanti alle vittime della violenza come se le vittime della violenza fossero dei "vigliacchi" e, così facendo, alimentano quell'avversione nei loro confronti che porta i cittadini a desiderare giustizia dai soprusi di Polizia di Stato e Carabinieri.
Costoro, con la loro violenza Istituzionale sulle vittime e la loro complicità pisco-emotiva con gli aggressori in nome del mussoliniano esprimono questa ideologia:
"Solo la guerra porta al massimo di tensione tutte le energie umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla."
Polizia e Carabinieri si ritengono delegati e in diritto di fare violenza sui cittadini e, il criminale che fa violenza sui cittadini, per quanto venga censurato e incriminato, suscita nella Polizia di Stato e nei Carabinieri ammirazione perché, come loro, trasforma i "deboli" in vittime.
Quando la cronaca ci dice che: "La donna ha denunciato la violenza subita e la Polizia non è intervenuta finché lei è stata accoltellata.". Si tratta di ideologia fascista, mussoliniana, espressa dalla polizia dove, la vittima viene considerata vile perché non reagisce alla violenza e, quando, lasciata sola, reagisce alla violenza, allora la Polizia interviene con forza perché la vittima, anziché sottomettersi alla violenza, ha reagito sostituendosi al diritto di violenza che, la Polizia, ritiene sia un suo esclusivo diritto in nome del fascismo mussoliniano.
Scrive Mussolini nel brano citato:
"Una dottrina, quindi, che parta dal postulato pregiudiziale della pace, è estranea al fascismo così come estranee allo spirito del fascismo, anche se accettate per quel tanto di utilità che possano avere in determinate situazioni politiche, sono tutte le costruzioni internazionalistiche e societarie, le quali, come la storia dimostra, si possono disperdere al vento quando elementi sentimentali, ideali e pratici muovono a tempesta il cuore dei popoli."
Il non rubare, il non violentare, il non prevaricare, il non spacciare droga, il non rapinare, il non stuprare sono atti intollerabili per il fascismo: è un pregiudizio.
Lasci la porta di casa aperta? Secondo il fascismo è giusto che tu venga derubato.
Hai sposato quell'uomo? Secondo il fascismo è giusto che tu venga stuprata e se non ti sottometti allo stupro, è giusto che tu venga accoltellata.
Vai a fare la spesa con la borsa a tracolla? Secondo il fascismo mussoliniano è giusto che tu venga rapinata.
Sei il fesso che si è fatto di droga? Secondo il fascismo mussoliniano è giusto che tu venga picchiato, rapinato e violentato.
Per il fascismo, le relazioni interpersonali e gli strumenti, diversi dalla violenza, con cui risolvere i problemi sono dei "pregiudizi estranei al fascismo".
Questo modo di essere del fascismo viene imposto fin dalla primissima infanzia in cui le persone sono educate a veicolare la violenza come diritto del più forte sul più debole.
La violenza sociale inizia col bullismo. Quella violenza tollerata perché, secondo l'ideologia fascista, "tempra il carattere". Solo che la violenza propria del bullismo crea la condizione psicologica dell'impunità della violenza del più forte sul più debole e costruisce l'ideologia della violenza. In pratica, quell'insieme delle giustificazioni ideali che il violento usa per legittimare la sua azione. Lo abbiamo visto nelle azioni del figlio di La Russa, presidente de Senato Italiano, e del figlio di Beppe Grilli, fondatore del movimento dei 5 stelle. Al di là di come la magistratura sanzionerà o non sanzionerà la violenza di cui sono imputati, alla base di quella violenza c'è l'ideologia fascista del disprezzo dei cittadini che, ligi alle regole sociali, vengono pensati come deboli, vili, al punto tale che loro, i prepotenti, si ritengono in diritto di sottometterli attraverso la loro violenza.
Anche nel recente fatto di cronaca di Pescara, gli assassini sono uno figlio del comandante dei carabinieri, l'altro di un noto avvocato. Un delitto brutale. Vittima Thomas Christopher Luciani, un ragazzo di 16 anni: attirato in una trappola da coetanei e poi ucciso con più coltellate. Il ragazzo è stato trovato morto accoltellato in un parco di Pescara. Sta a dimostrare che se il bullismo fosse stato represso non si sarebbe creata l'ideologia della sopraffazione. Cosa ha dato quel carabiniere a suo figlio se non l'idea della volenza che lui mette in atto nella società? E quale altro esempio ha dato quell'avvocato a suo figlio dal momento che non ha nascosto di essere un adoratore del macellaio di Sodoma e Gomorra?
La criminalità c'è nel paese perché in Italia c'è l'educazione dei ragazzi all'ideologia fascista. Un'ideologia fascista che si finge di non vedere indicando come fascista l'imbecille che fa il "saluto romano" e non in tutti quei gesti e tutti quegli atti che violentano i diritti civili delle persone nella società civile.
La cosa più aberrante di tutto questo è che all'attività fascista che costruisce il disagio sociale e la criminalità si vuole opporre il fascismo dello squadrismo repressivo. Come se lo squadrismo repressivo (sia fatto dalle tanto invocate ronde, a Carabinieri e Polizia) non si affiancasse alla criminalità per vessare, da un lato i cittadini fiduciosi nelle leggi e nelle Istituzioni e, dall'altro, per far violenza contro ogni cittadino che chiede giustizia per i torti e le violenze subite in nome del fascismo mussoliniano.
Non è importante se al potere andranno partiti politici di destra o di sinistra. Il disagio sociale continuerà perché continuerà l'educazione dei cittadini alla pratica della violenza fascista che né partiti politici di destra o di sinistra vogliono affrontare.
Ovviamente, ci sono delle soluzioni per far fronte alla violenza fascista che induce a rubare, violentare, stuprare, ecc. ma sono soluzioni sociali la cui applicazione deve coinvolgere più generazioni perché si tratta di proporre un diverso modo di pensare alla vita mentre i politici sono tesi ad aggravare e peggiorare le condizioni di vita delle persone perché, per loro:
"Solo la guerra [la violenza fisica e psicologica] porta al massimo di tensione tutte le energie umane e imprime un sigillo di nobiltà ai popoli che hanno la virtù di affrontarla."
E in questo ideale fascista di violenza e sopraffazione arriva il momento in cui il criminale viene esaltato da Mussolini:
"Così il fascista accetta, ama la vita, ignora e ritiene vile il suicidio; comprende la vita come dovere, elevazione, conquista: la vita che deve essere alta e piena: vissuta per sé, ma soprattutto per gli altri, vicini e lontani, presenti e futuri."
Gli altri, per il fascista, sono oggetti da conquistare e sottomettere: sottomettere gli altri, vicini e lontani, presenti e futuri.
Per questo motivo i fascisti si sentono ideologicamente giustificati a spacciare eroina e cocaina.
Ogni volta che un partito politico lancia un allarme "criminalità", state certi che quella criminalità nasce dalla sua stessa ideologia politica e l'allarme che lancia non è per combattere la criminalità, ma per usare la criminalità, di cui è ideologicamente complice, per un tornaconto elettorale: appunto, criminale.
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28 giugno 2024
Libertà non è un concetto astratto, ma non è nemmeno un concetto che ha un valore assoluto. Non esiste "la libertà" se non nei proclami di chi intende negare libertà agli individui.
Libertà è espressione di chi percepisce oppressione dei propri desideri, dei propri progetti, ostacoli a quanto vorrebbe fare. Libertà è l'insorgenza emotiva come risposta all'impedimento percepito da una o più persone.
Le persone desiderano essere libere, ma non desiderano essere libere in astratto, desiderano essere libere dagli ostacoli che opprimono la loro vita nel momento presente.
Spesso le persone non elencano gli ostacoli che impediscono la loro vita, ma preferiscono parlare genericamente del bisogno di libertà come bisogno di liberarsi dagli ostacoli dai quali vengono oppresse.
Le persone vengono educate a "vergognarsi" di avere dei problemi. Vergognarsi di essere oppresse da ostacoli insormontabili; di non riuscire a definire esattamente la qualità dell'ostacolo che le opprime. Le persone si vergognano della propria debolezza in quanto educate a supplicare Dio che rimuova, al posto loro, gli ostacoli alla loro esistenza.
In queste condizioni le persone idealizzano il concetto di "libertà". Libertà diventa un concetto dai contorni sfumati e la parola sta solo a significare "siamo persone sofferenti ed insoddisfatte e vogliamo liberarci dall'insoddisfazione".
In questa situazione "libertà" diventa una parola che fa accorrere masse di persone il cui "minimo comune denominatore" è la sofferenza che alimenta la speranza nella fine del loro soffrire che chiamano "libertà".
Questo modo di pensare libertà crea illusione e nuova e diversa sofferenza.
Non si sono elencati e affrontati gli oggetti che creano sofferenza, si è modificato, quando ci si riesce, una situazione generale che continua a riprodurre quegli oggetti che hanno creato sofferenza ricreando nuovamente sofferenza.
E' il caso della Brexit.
La libertà sognata con la Brexit dagli Inglesi era la libertà dagli ostacoli che percepivano nella loro esistenza. Solo che non hanno fatto un bilancio degli ostacoli, della loro qualità e individuati i mezzi per la loro rimozione.
Hanno preferito una dimensione astratta desiderando una "liberazione" dagli accordi europei senza analizzare che cosa comportavano gli accordi europei e i benefici che agli inglesi portavano gli accordi europei.
Desideravano così tanto una libertà astratta da ottenere un disastro economico reale.
Quel disastro economico aggrava i loro problemi. Si sono accorti che il mondo non appartiene all'impero britannico, ma tende ad appartenere solo a sé stesso ed essi non sono abbastanza attrezzati per vivere alla pari in un mondo che di loro non ha soggezione.
Se noi non individuiamo esattamente l'elemento da rimuovere come ostacolo ai nostri desideri, i nostri desideri insoddisfatti si aggrappano alle illusioni e le illusioni imprigionano le nostre azioni aggravando le nostre condizioni di vita.
Il mio vicino, infastidito dai gatti che qualche volta miagolavano, ha provveduto ad ucciderli. Ora la sua casa è invasa dai topi ed è stato costretto a cambiare casa.
I cacciatori desideravano una cacciagione più ricca, così hanno importato i cinghiali. Ora i cinghiali sono padroni di molti territori e devastano molti raccolti.
Come il mio vicino si è liberato dal fastidio dei gatti, così i cacciatori si sono liberati dalla povertà delle loro battute di caccia.
I topi si sono liberati dall'ostacolo dei gatti e i cinghiali si sono liberati dalle restrizioni territoriali e dai nemici che sui loro precedenti territori ne limitavano la popolazione.
Attenzione all'uso del concetto di "libertà"; non sempre chi lo usa ti vuole liberare. Troppo spesso chi vuole liberare le società da ostacoli che le opprimono viene indicato come nemico di un concetto astratto di libertà che troppo spesso viene inteso come libertà di far del male alle persone socialmente più deboli.
28 giugno 2024
L'illusione di libertà è un atto di fede in un evento che ha la capacità di modificare radicalmente le condizioni di vita delle persone che lo attendono.
La gestione delle condizioni di schiavitù delle persone avviene mediante "l'illusione di libertà": dopo questo sarai libero.
"Gesù verrà con grande potenza dalle nubi" e finalmente i tuoi affanni cesseranno.
Georgia Meloni sarà eletta e risolverà i "tuoi" problemi che ti opprimono; vuoi mettere gli altri che, anziché prometterti un luminoso futuro si limitano a gestire la cosa pubblica migliorando, dove possibile, le condizioni di vita del paese?
Meglio il luminoso avvenire del crocifisso promesso da Georgia Meloni che non la "noiosa" gestione della cosa pubblica.
Vuoi mettere il luminoso avvenire promesso agli Inglesi con la Brexit?
Con i soldi che non daremo all'Europa sistemeremo il sistema sanitario Inglese: dissero!
Da allora ad oggi il sistema sanitario inglese è allo sfascio, ogni giorno di più. L'illusione delle speranze riposte nella Brexit non solo sono sparite, ma tutta l'Inghilterra si sta intristendo spinta sempre di più alla periferia del mondo economico e sociale. Gli stessi pub chiudono.
Creare l'illusione di libertà porta una parte dei cittadini, trasformati in massa, ad accorrere perché le loro emozioni, accarezzate dalle libertà fantastiche, spingono il soggetto ad identificarsi con il nuovo profeta, il nuovo Gesù, il nuovo rappresentante di Dio,
Non bastano loro gli attuali rappresentanti di Dio in terra per comprendere come sono e che cosa vogliono i rappresentanti di Dio in terra.
Ma questo nuovo profeta è certamente diverso. Lui manterrà ciò che promette.
Hai analizzato le sue parole? Hai messo in relazioni le sue parole con le sue passate scelte e le sue passate azioni? Hai analizzato la fattibilità di quanto proclamato?
L'illusione di libertà, una volta stimolata nelle persone, genera un atto di fede acritica,
Non importa se il profeta che sventola il vessillo della libertà è un ladro o un corrotto; l'illuso pensa che anche a lui, grazie alla nuova libertà, sarà concesso di corrompere, essere corrotto o di rubare.
Poi, quando si scoprirà che il profeta, come Gesù, parlava solo della sua personale libertà proprio nei confronti degli illusi che lo hanno appoggiato e seguito, il gregge inizierà a disperdersi lasciando sul terreno solo le rovine di un mondo che avrebbe potuto essere e che il profeta della libertà ha impedito che sia.
Alla fine rimane solo la libertà di "credere, obbedire e combattere" dove l'illuso si trova ad obbedire e a combattere per conto del suo profeta in cui credeva.
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27 giugno 2024
Inno Orfico a Melinoe
Invoco Melinoe, fanciulla ctonia, dal peplo color croco,
che presso la foce del Cogito l'augusta
Persefone generò ai sacri letti di Zeus Cronide,
alla quale l'ingannato Plutone si unì con scaltre astuzie,
e con l'ira di Persefone tirò fuori un'apparenza dal doppio corpo,
che rende folli i mortali con apparizioni brumose,
rivelando l'impronta della forma con visioni strane,
talora ben visibile, talora oscura, si accende di notte
in attacchi ostili nella notte tenebrosa.
Ma, dea, ti supplico, regina di sotterra,
di far uscire dall'anima la follia verso i confini della terra,
mostrando agli iniziati il sacro volto benevolo.
Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli
Questa divinità era sparita dalla mitologia antica.
C'era solo quest'Inno a ricordarla.
Oggi, qualcuno, pensa che sia un epiteto di ECATE.
Questa figlia di Plutone e Persefone può essere legata ad Ecate.
Melinoe è quel velo di illusioni che deve essere alzato dalla percezione umana affinché l'Essere Umano trasformi sé stesso, superi l'apparenza e colga la qualità degli oggetti al di là di ciò che crede che gli oggetti siano.
Le apparizioni brumose sono proprie di chi altera la percezione, ma non ha potere sufficiente per mettere a fuoco gli oggetti; oppure, gli oggetti appartengono ad un inconoscibile del quale può soltanto intravedere una forma sbiadita in sintonia con la sua capacità di descrivere lo sconosciuto.
Melinoe è il fantasma delle cose.
Un fantasma che si appropria dell'Essere Umano che non ha il coraggio, o la forza, di rappresentare sé stesso nel mondo: il pavido! Melinoe si appropria del pavido, lo lega al fantasma dell'apparenza e alimenta la sua paura e la sua dipendenza.
Al contrario, Melinoe alimenta il coraggioso!
Manifestando il fantasma delle cose costringe il coraggioso ad affrontare sé stesso, a modificare la propria capacità di percepire superando la forma presentata e cogliere cosa si nasconde dietro l'apparenza.
Il fantasma delle cose, le forme indistinte, la nebbia che evidenzia forme di cui non conosciamo il nome.
---continua al link----
27 giugno 2024
E' buffo sapere che, quando si racconta il mito, si usano le parole deprivate del loro significato e, questo, sembra abbastanza normale.
Se io dico 5+2=7, ho detto 5+2=7, ma se non c'è accordo fra la qualità indicata da 5 e la qualità indicata da due, il mio 5+2= 7 è una semplice astrazione priva di riferimenti reali.
Allo stesso modo, dicendo Demetra+Zeus= Persefone, se non si precisano i contenuti di Demetra, di Zeus non posso comprendere Persefone e i contenuti che rappresenta.
Si parte dal presupposto che tutti sappiano cos'è Demetra, tutti sappiano co'è Zeus e tutti possono, pertanto, sapere che cos'è Persefone.
Quel 5+2 sono cinque carote e due cipolle? Se si, posso sapere che sono 7 vegetali.
Ma se con quel 5+2 volessi indicare 5 cavalli e 2 mucche, non avrei 7 vegetali, ma sette animali.
Lo stesso vale per il Mito.
Se Demetra è una donna e Zeus un uomo, Persefone, come figlia è una ragazza o una donna.
Ma se Demetra è la libertà che porta a crescere modificando il presente e Zeus è l'aria che respiriamo: che cos'è Persefone?
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26 giugno 2024
Ci sono eventi che appaiono come degli inizi quando sembra che nulla sia l'inizio di un cambiamento che, invece, sta maturando.
Sono gli effetti delle elezioni avvenuti in Europa. E' l'inizio di un cambiamento che non viene avvertito perché il modo con cui avviene il cambiamento non era possibile prevederlo stando ai modelli di pensiero cristiano che gli analisti applicano.
Sta morendo l'idea della "salvezza profetica", quell'idea secondo cui un politico è una sorta di Gesù salvatore che arriva dalle nubi e risolve i problemi delle persone, con una sorta di "bacchetta magica", come fatto balenare da troppi politici negli ultimi quaranta anni.
"Arriva lui e risolve la situazione", peccato che l'unica situazione che risolve è solo la propria situazione personale saccheggiando ulteriormente le condizioni sociali ed economiche del paese.
Ogni Stato, ogni nazione, vive delle modificazioni che vengono vissute dalle persone come pesanti e faticose. La politica può scegliere di ovviare alla fatica delle persone, migliorando la situazione in essere, o promettere un luminoso avvenire con Gesù che arriva con grande potenza dalle nubi, raccogliere consensi di speranza, e saccheggiare ulteriormente la vita delle persone.
Negli ultimi 40 anni, in Italia e in Europa, è successo questo. I profeti del luminoso avvenire legati al cristianesimo messianico hanno saccheggiato le condizioni di vita del paese Italia e dell'Europa.
Il cambiamento in corso è questo: il rifiuto del cristianesimo messianico.
Non si tratta di un cambiamento repentino, si tratta di una valanga che si mette in moto lentamente e lo smottamento è avvertibile solo attraverso grande sensibilità.
Le persone faticano a percepire lo stridere fra realtà in cambiamento e propaganda dell'informazione che celebra i trionfi del messia di turno.
Ad esempio, si è celebrata la vittoria della destra fascista di FdI in Italia alle elezioni europee. Pochi hanno sottolineato che i consensi di FdI altro non erano che un massiccio spostamento di voti dal partito fascista della Lega all'FdI. Mentre, l'altro partito fascista, quello del "vaffanculismo", è stato fortemente ridimensionato.
Quattro partiti politici in Italia che hanno fondato sé stessi sull'idea messianica si sono travasati a vicenda i voti diminuendo, di fatto, la massa di consensi.
Forza Italia, la Lega, i 5stelle e Fratelli d'Italia sono partiti messianici. Raccolgono i voti promettendo dei luminosi avvenire e gestiscono il paese distruggendo le condizioni di vita delle persone.
Il tentativo di innestare il messianesimo anche in altre condizioni mentali, definite "di sinistra", ha fatto molti danni al paese.
Sia Romano Prodi che Matteo Renzi hanno imposto il messianesimo cristiano là dove prima, bene o male, c'era una certa attenzione per la realtà vissuta dal paese Italia.
In tutta Europa l'idea messianica impera.
Non è solo in Francia con Macron. ma anche in Inghilterra con la separazione dell'Inghilterra dall'Europa e, più in generale, con una visione razzista che vuole condannare chi considera "emarginato" all'inferno dell'esistenza finendo per condannare all'inferno dell'esistenza le loro stesse nazioni.
Queste elezioni Europee hanno dimostrato l'inizio del tramonto del messianesimo in politica.
Come in tutti i tramonti sociali il nuovo che emerge, e qualche cosa di nuovo deve emergere, vive di contraddizioni e di incertezze.
L'incertezza è fra il nuovo che germina e forme di messianesimo che tendono a perpetrarsi aggravando ulteriormente le condizioni di vita dei cittadini.
Purtroppo, il messianesimo moribondo non sarà privato del potere di danneggiare la società civile e la sua ideologia, del "muoia Sansone con tutti i Filistei", tende a riprodursi dove i cittadini sono i Filistei che non hanno voluto accogliere il messia Sansone che come un Gesù era venuto con grande potenza dalle nubi.
26 giugno 2024
Come si pensava Eleusi e i misteri eleusini negli anni '60 del secolo scorso?
Ci sono alcuni studi universitari, anche di un certo valore, che hanno cercato di capire la qualità dei misteri eleusini applicando ai misteri eleusini i modelli di pensiero cristiani.
Come se i misteri eleusini fosse un pensiero cristiano primitivo.
Il testo è in inglese e me lo sto leggendo un po' alla volta anche come esercizio estivo d'Inglese.
Quello che mi sconcerta, oggi come oggi quando leggo questi testi, è l'infantilismo degli studiosi che devono attribuire agli antichi le loro stesse idee morali, etiche ed esistenziali.
Il cristianesimo è parola. Solo parola. una parola che ha un solo significato perché quella è la "parola di Dio".
Le antiche religioni sono emozione che si realizza e veicola nel presente alimentando un nuovo e diverso presente in continua trasformazione.
La volontà degli studiosi di non cogliere questa differenza trasforma gli Dèi Greci in una "banda di puttanieri" e non coglie i meccanismi del venir in essere della realtà che loro stessi abitano.
Questi "studiosi" necessitano di una realtà che "appare in sé stessa" e questo apparire deve essere attribuito al loro Dio (o agli Dèi). Questi "studiosi" appaiono perplessi e smarriti davanti ad una realtà che diviene e si trasforma dove gli Dèi sono parte di questa trasformazione e non oggetti esterni ad essa.
Questi "studiosi" non sono in grado di cogliere le relazioni emotive che le parole vogliono, con i loro limiti, descrivere. Riducono una realtà immensa al loro misero infantilismo verbale.
Rimane il concetto base: non si possono conoscere i misteri eleusini se non si comprende l'Inno Omerico a Demetra.
Da questo presupposto segue: non si può comprendere l'Inno Omerico a Demetra, come rivelatore dei misteri eleusini, se non si attribuiscono alle parole i significati che gli antichi volevano rappresentare con quelle parole.
Fintanto che gli "studiosi" penseranno a Demetra come una "donna bella" che si è scopato un uomo chiamato "Zeus", suo fratello, e partorisce una figlia che ha chiamato Persefone, non faranno altro che insultare gli antichi per soddisfare il loro infantilismo (qualche volta morboso alimentato dal moralismo cristiano).
Di questo libro, "Eleusis and the eleusinian mysteries" di George E. Mylonas, che cercherò di leggere pur non conoscendo l'Inglese, proverò, di tanto in tanto, a condividere qualche riflessione.
Pagina specifica dell'argomento
25 giugno 2024
Attonita, ella protese le due mani insieme
per cogliere il bel giocattolo: ma si aprì la terra dalle ampie strade
nella pianura di Nisa, e ne sorse il dio che molti uomini accoglie
il figlio di Crono, che ha molti nomi, con i cavalli immortali.
E afferrata la dea, sul suo carro d’oro, riluttante,
in lacrime, la trascinava via; ed ella gettava alte grida
invocando il padre Cronide, eccelso e possente.
Ma nessuno degli immortali o degli uomini mortali
udì la sua voce, e nemmeno gli olivi dagli splendidi frutti.
Solo la figlia di Perse, che ha candida mente,
Ecate dal diadema luminoso, nel suo antro,
e il divino Elio, splendido figlio di Iperione,
udivano la fanciulla che invocava il padre Cronide; ma questi, in disparte
lontano dagli dèi sedeva nel tempio dalle molte preghiere,
ricevendo belle offerte dagli uomini mortali.
Tratto da: La religione dei misteri, a cura di Paolo Scarpi, Inno omerico a Demetra, edizione Lorenzo Valla, 2002, pag. 14 vol. 1
Il mondo getta le persone nel conflitto quando meno se lo aspettano. Oggi tutto è calmo, tranquillo e le persone tendono a pensare che tutto sia calmo e tranquillo mentre, calmo e tranquillo è solo il soggetto che, ignaro, osserva il mondo in cui vive.
Il mondo in cui viviamo è composto da soggetti con infinite necessità, infiniti desideri, infiniti progetti. Questi si alimentano nei soggetti e il loro crescere, dentro di loro, non appare alla forma che ci rappresentiamo del mondo in cui viviamo.
Tutto appare bello, tutto appare tranquillo mentre, nei soggetti del mondo, crescono le loro necessità e, con queste, la necessità di variare a proprio favore quegli equilibri, che noi stiamo vivendo come tranquillità, a proprio favore.
Poi, all’improvviso, qualcuno turba l’equilibrio. Qualcuno decide di agire e quello che ci appariva tranquillo diventa, immediatamente, una situazione conflittuale: una contraddizione.
Persefone non era attrezzata per far fronte all’azione di Ade. Non se lo aspettava, non l’avrebbe immaginato.
In questa situazione la Dea affronta la contraddizione che si è presentata urlando e supplicando non avendo armi per reagire.
Il mondo tace. Tutto è silenzio. La stessa terra, che sorrideva in previsione dell’evento, è muta davanti alle suppliche di Persefone.
Dopo il mondo che diviene per squilibri e riequilibri; per contraddizioni che si risolvono con una modificazione del presente; la seconda lezione di questo è che, comunque sia, tu sei solo a dover affrontare gli squilibri che altri hanno messo in atto coinvolgendoti.
Ogni uomo e ogni donna è solo. Da soli affrontano l’universo che avvolge la loro vita. Da soli costruiscono loro stessi anche se, a volte, si accompagnano con qualcuno.
Nessuno sente le grida di Persefone, solo Ecate sulla luna. Ma la Luna è nascosta perché il Sole abita il cielo e il Sole, che tutto vede, sente le grida, ma tace.
E Zeus invocato da Persefone?
Zeus se ne sta lontano perché il progetto di portare Persefone all’Ade, Ade non lo ha fatto contro il volere di Zeus, ma lo ha predisposto in accordo con Zeus.
Qui siamo alla terza riflessione, di questa seconda parte, attorno ai misteri eleusini.
Esiste una separazione fra le necessità del mondo in cui viviamo e le nostre necessità. Ciò che noi viviamo come “male”, perché ci impedisce di veicolare le nostre necessità nel momento presente, non è oggettivamente “male”, non sempre, almeno. Noi non siamo al centro del mondo; non siamo al di fuori delle necessità del mondo. Noi siamo nel mondo e la nostra presenza concorre a formare un mondo che viene abitato e che manifesta delle necessità anche nei nostri confronti.
Pagina specifica dell'argomento
24 giugno 2024
La celebrazione del Solstizio d'Estate presso il Bosco Sacro in Jesolo, Venezia, fatta dalla Federazione Pagana ha lo scopo di ricordare i principi religiosi legati alla Conoscenza in relazione agli Dè che abitano il mondo e con i quali camminiamo assieme.
La vita è una continua relazione fra noi e il mondo. Solo la violenza cristiana ruba agli uomini la loro possibilità di eternità sottomettendo i bisogni e i desideri degli uomini ai fantomatici desideri del loro Dio padrone. I cristiani rubano agli uomini qualcosa di reale, la loro vita. In cambio gli uomini ricevono una "promessa" che non sarà realizzata perché i cristiani hanno rubato loro l'esistenza.
La Religione Pagana pensa gli Esseri della Natura come soggetti che, una volta nati, vivono per costruire sé stessi manipolando la propria energia emotiva. Tanto più è intenso l'impiego delle proprie emozioni per affrontare le condizioni e le contraddizioni della vita, tanto maggiore è l'azione con cui il soggetto manipola la propria energia emotiva e plasma il proprio corpo luminoso. Il corpo luminoso che viene costruito giorno dopo giorno mediante le proprie emozioni è l'unica ricchezza mediante la quale l'individuo affronta la morte del proprio corpo fisico.
La conoscenza che viene celebrata durante il Solstizio d'Estate è la conoscenza raggiunta da ogni soggetto nel momento in cui viene celebrata nel proposito soggettivo di alimentarla e ampliarla.
Per questo motivo, come Pagani, non mettiamo l'accento sul fine che avrebbe la nostra esistenza, ma sui mezzi mediante i quali affrontare le condizioni della nostra esistenza: non siamo nati per essere sottomessi, ma per poter scegliere il nostro futuro.
24 giugno 2024
Scrive il Corriere della Sera:
"Cardinal Ruini: “Fino alla resurrezione l'anima è come un pinguino all'Equatore. La morte? Un po' di paura c'è”
Raffinato studioso e "politico", ha guidato i vescovi italiani per 16 anni. Ora il sacerdote venuto da Sassuolo ha 93 anni e passa le giornate pregando e leggendo. Con lui inizia una serie di conversazioni dedicate all’esistenza."
[Corriere ella Sera on-line del 22-06-2024]
Continua la propaganda della menzogna finalizzata a rubare la vita delle persone.
Ruini mente! E' un millantatore bugiardo! E non si tratta di fede, si tratta di truffa!
Intanto Ruini non ha un oggetto come definito da Platone o dal cristianesimo e chiamato "anima". Non ce l'ha proprio per il semplice fatto che non esiste: lo dimostri, anziché affermarlo.
E non si dica che la credenza è un oggetto di fede, è un oggetto di malattia mentale prodotto dal fallimento esistenziale che porta l'individuo a desiderare un'eternità che ha perduto durante la sua esistenza.
Il criminale che è vissuto violentando e costringendo persone in ginocchio davanti ad un Dio assassino (il criminale che si vanta di aver macellato un'umanità col diluvio universale) in cui si identificava e del quale si qualificava come "portavoce", (ovviamente dopo il suo "capo"), ora vecchio e moribondo vorrebbe che la frottola, dell'anima che ha raccontato per tutta la sua vita, fosse un dato di realtà.
Il male che ha fatto alle persone è talmente enorme da condannare il suo stesso Dio all'infamia: Ruini, con tutta la sua organizzazione, è responsabile dello stupro di milioni di bambini giustificato dal come i cristiani, per il loro tornaconto personale, hanno descritto la fantasia del loro Gesù spacciandola per "verità"!
Ruini morirà, come tutti devono morire, e l'ultimo avanzo della sua energia si disperderà nel nulla: l'uomo è divenuto con tutti gli Esseri della Natura per milioni e milioni di anni trasformandosi e la vita, fin dal brodo primordiale, richiede volontà, partecipazione, emozioni. Richiede relazioni fra gli Esseri Umani mentre Ruini stuprava gli Esseri Umani affinché fossero costretti ad "amare il suo Dio" con cui si identificava. Questo essere, senza dignità, anziché imporre al suo Dio di sottomettersi all'uomo, costringeva bambini in ginocchio a pregare affinché si sottomettessero a quel Dio: ad un assassino privo di ogni condotta definibile come "morale".
Come non c'è un'anima, così non c'è nessuna resurrezione della carne.
Hai vissuto distruggendo la tua struttura emotiva in nome di Dio e l'attività di sottomissione che hai fatto in nome di Dio ti ha prosciugato, giorno dopo giorno, l'energia emotiva che avresti potuto usare per costruire il tuo corpo luminoso.
Arrivi alla morte come hai vissuto: vuoto!
Un vuoto che si spegne.
Certamente sei economicamente ricco e la ricchezza ti ha permesso di tenere in salute il tuo corpo meglio delle centinaia di milioni di persone che hai costretto nella miseria e alle quali hai rubato la loro vita in nome di Dio.
La ricchezza ti aiuta a prolungare un po' la vita, ma il vuoto alimenta il terrore dentro di te. Ti aggrapperai alla speranza che la menzogna che hai spacciato abbia un qualche fondo di verità, ma il terrore crescerà un po’ alla volta a mano a mano che il corpo, con la tua ragione, sente avvicinarsi il momento della morte.
Questo perché la morte non è solo morte del corpo fisico, ma è morte della ragione. La ragione cessa col corpo fisico. La ragione è un mezzo mentre la vita è emozione che chiede veicolazione mentre tu, Ruini, hai stuprato l'emozione sottomettendola alla morale del tuo Dio. Hai fatto del male a tanta gente, ma mentre facevi il male agli altri, facevi il male anche a te stesso.
Per te Ruini non è un po' di paura, è terrore. Paura del vuoto, paura del nulla. E più il tuo corpo si avvicina alla morte e più pregherai e supplicherai quel tuo inesistente Dio che hai spacciato come una dose di eroina fra gli uomini.
Avevi la possibilità di plasmare la tua energia emotiva. Di costruire il tuo corpo luminoso, ma tu ti pensavi onnipotente, immortale ed eterno e hai buttato la tua vita truffando e derubando le persone.
L'arroganza è l'unico peccato che gli Dèi non perdonano!
Pagina specifica dell'argomento
23 giugno 2024
Non è da oggi che gruppi di fascisti e nazisti nascondono la loro ideologia assolutista sotto una "tradizione antica" costruita su misura per legittimare l'assolutismo politico.
Molti fascisti e nazisti sono dichiaratamente cristiani. Poi esiste il folklore dei nazisti che chiamano sé stessi pagani evitando di dire in che cosa consiste il loro paganesimo.
Sono nazisti i no-vax. Solo che si preferisce mettere l'accento sulla loro opposizione ai vaccini piuttosto che sull'ideologia dalla quale viene generata quella posizione.
Sono nazisti molti gruppi di rievocazione storica che nascondono la loro ideologia e il loro squadrismo sotto i costumi dei rievocatori (non tutti i rievocatori, ma molti di loro).
Sono nazisti gruppi di indipendentisti in uno Stato democratico come i venetisti.
Sono nazisti la gran parte dei complottisti come sono nazisti la stragrande maggioranza degli occultisti che praticano l'occultismo con l'illusione (o vendono l'illusione) di poteri da superuomo o da miracoli ad imitazione di quello che le persone pensano abbia fatto Gesù.
Sono nazisti coloro che "credono negli UFO" e sono nazisti i terra piattisti.
Fare una carrellata di ciò che credono fascisti e nazisti è abbastanza semplice, ma ridurre il tutto in un articolo, per quanto lungo, appare abbastanza complesso.
Il paganesimo, a cui molti nazisti si riferiscono non sono le religioni precristiane e pre filosofiche, ma sono deliri da supremazia della razza che sfociano nella tripartizione sociale (società classista) di Platone (di cui loro si scelgono la classe migliore); o in esaltazione di "tradizioni" con cui vorrebbero certificare la loro superiorità.
I fascisti italiani esaltano l'impero romano (spesso non importa se è quello precristiano o quello cristiano) perché l'impero romano certifica una loro pretesa di supremazia sul mondo mentre, i nazisti di altri paesi, esaltano fasti passati con cui certificare la loro supremazia che spesso diventa la supremazia della razza bianca.
I deliri fascisti sono deliri da superiorità della razza bianca, ariana, su tutte le altre "razze" degli altri paesi del mondo.
L'idea secondo cui la razza ariana ha progredito, mentre tutte le altre razze sono il risultato di regressioni, più o meno accentuate, avvenute per distacco dal ceppo che progredisce, è un'idea delirante fascista in opposizione al darwinismo. Una razza bianca che avrebbe la sua origine nell'estremo nord dell'Europa e da là di sarebbe espansa nel mondo.
La stessa religione cristiana, secondo i fascisti, non sarebbe di origine ebraica e greca, ma sarebbe di origine ariana ed estranea all'ebraismo e alla filosofia mediterranea.
Il fascista Evola, come il fascista Guido de Giorgio o il fascista Giovanni Gentile devono identificare il Dio assoluto cristiano con l'idea dello Stato assoluto, dominatore della "plebaglia" in nome di un'aristocrazia di dominio come indicata da Platone e idealizzata nei dodici apostoli dei vangeli. Il numero dodici più il tredicesimo, per Evola, è una sorta di simbolismo sacro.
Per costruire una gerarchia di dominio al di fuori di ogni regola, è necessario costruire una "razza", un gruppo di uomini "superiore" a tutti gli altri uomini e che, proprio per la loro superiorità, ha il "diritto naturale" di comandare e di vessare altri uomini. In questo sistema mentale, il genocidio e i campi di sterminio sono pensati come un diritto della "razza superiore" per distruggere e annientare le "razze inferiori" e contenerne lo sviluppo.
L'idea dello sterminio degli altri e l'idea della razza superiore sono idee bibliche; come sono idee bibliche l'idea della discendenza di sangue che determina i confini della razza.
Qui tratto su come si forma l'idea fascista della razza superiore e come questa si è sviluppata nel fascismo e nel nazismo. Evola usa due personaggi per legittimare la superiorità della razza: Herman Wirth (1885-1981) e Johann Jakob Bachofen, (1815-1887). Per fare il discorso che mi sono prefisso mi occupo essenzialmente, riguardo ad Evola, di quanto dice Evola di Herman Wirth e come lo usa. Alcune riflessioni vanno fatte su Herman Wirth:
"Nel 1922 conobbe Adolf Hitler, con cui pare abbia avuto una solida amicizia. In quello stesso anno divenne professore emerito all'università di Marburg, dove fece ricerche sulla cultura e il folklore della Frisia e su una presunta opera del primo secolo, il Libro di Ura Linda, un manoscritto ritenuto un falso storico di origine ottocentesca che racconterebbe l'origine dei popoli germanici tra il sesto e il primo secolo avanti Cristo. Nel 1925 si unì ufficialmente al Partito Nazionalsocialista Tedesco seppur la sua attività fu discontinua dal 1926, per non rovinare le relazioni con colleghi ebrei."
Appunto da wikipedia
L'uso di falsi storici e l'uso di farneticazioni assolutiste è proprio dell'ideologia nazista e fascista. A Evola non passa nemmeno per il cervello che si possano trattare di bufale. Per lui sono "studi profondi".
Scrive J. Evola nei saggi della nuova antologia, 1930, Aspetti del movimento culturale della Germania contemporanea,
Ognuno sa di quante minute e pittoresche descrizioni sull'Atlantide e sulla Terra degli Iperborei sulla base di una "chiaroveggenza" sempre occupata a ben più alte cose per potersi prima far credito con qualche piccola prova positivamente controllabile, sia ricca quella letteratura pseudo-occultistica e teosofìstica, che ai nostri giorni costituisce una vera piaga.
Ma nel Wirth non si tratta di nulla di simile. Per quanto ardite siano le sue sintesi, il Wirth resta un "Fachmann", un tecnico, la cui erudizione in fatto di filologia, di paleografia, di antiche saghe, di tutto ciò che ha riferimento sia alla preistoria, sia alle culture dei popoli primitivi di ogni parte del mondo, trova difficilmente la pari. Il materiale che egli raccoglie nel primo volume (e per il secondo si annuncia la riproduzione di cinquemila grafismi a sostegno della tesi) è smisurato, ed in una prima ed anche in una seconda lettura non è possibile padroneggiarlo quando non si sia già addentro in questi studi. Si tratta dunque di un'opera seria, che sul piano stesso delle scienze specializzate in tal senso, non può essere ignorata, né agevolmente demolita.
Wirth dice che egli era semplicemente partito dallo studio di certi segni e di certi simboli, che per una antichissima tradizione venivano conservati nel Nord-Olanda, sua patria, specie nei cosiddetti "ulebord". Il primo passo fu l'accorgersi della corrispondenza di questi segni con altri portati da iscrizioni, oggetti rituali, pali funerari ecc. - sparsi in Sassonia, nella regione dello Zuidersee, sulle coste baltiche - di origine runica, risalenti all'età del bronzo e delle "trasmigrazioni dei popoli" ; poi, fu il ritrovarli, muti e misteriosi, sulle nere rocce scandinave del periodo paleolitico, onde all ipotesi di una loro derivazione mediterranea venne a sostituirsi quella di una derivazione nordica ben altrimenti antica.
Da questo punto, si trattò di raccogliere e di comparare una quantità di elementi consimili, in precedenza non considerati che separatamente. Dal nord al sud: mentre in antiche saghe irlandesi e brettoni riecheggia la tradizione di una "gente dai grandi vascelli stranieri" venuta dal nord, come pure quella di un'isola, terra o città mitica sommersa - dalle regioni baltiche scendendo verso la Francia e la Spagna, e poi sullo stesso litorale dell'Africa atlantica e nell'antichissimo materiale paleografico delle razze dei negri Vai, Jorubi ecc. già messo in luce dal Frobenius - si stendono le tracce di una medesima forma di cultura, risalente al periodo megalitico.
Né qui si arresta il filo di queste strane corrispondenze. Esso si porta nello stesso bacino mediterraneo: si stabilisce il collegamento, se pure come con tracce di un periodo più recente, col grafismo libico (numido-bèrbero), con la scrittura lineare egizia predinastica, con le altre tracce di culture antichissime sparse nello Egeo, nel Sud-Arabia, nel Kanaan amoritico.
E' allora che si affaccia al Wirth l'idea di una grande tradizione preistorica unitaria, retaggio, originariamente, di una razza unica : che dall'Europa portandosi ad occidente in America (tracce esquimesi e nord-americane del periodo primario dell'età della pietra, poi, più giù, tracce più recenti nell'America centrale), ad occidente nell'Asia del nord, nell'Asia centrale e nella Polinesia, ad una corrispondenza etnico-antropologica dei ceppi superstiti, legati da affinità al tipo bianco dell'homo europaeus, si congiunge la corrispondenza di simboli, di immagini, di voci e di miti primordiali. Frammenti così disparati si dispongono come in un mosaico grandioso a comporre una figura unica.
Da qui l'ipotesi del Wirth sulla razza nordico atlantica.
Portatrice di una cultura di carattere cosmico-simbolico, questa razza avrebbe avuta per sua prima sede la regione che oggi corrisponde all'Artide. Nel periodo terziario, il congelamento - di cui secondo Wirth anche nei Veda, negli Avesta, nell'Edda, si ritroverebbe il ricordo - avrebbe spinta questa razza verso il sud. Una prima ondata emigratoria avrebbe raggiunta l'America del nord, l'Asia del nord e una regione corrispondente alla parte settentrionale dell'Atlantico. E' la razza "nordico-artica", cui sarebbe da riferirsi il gruppo I della moderna classificazione sanguino-sierologica B. A distanza di migliaia di anni, sarebbe avvenuta una seconda emigrazione spintasi sino all'America centrale (tracce nel Maine, in California, nei ceppi degli indiani Hopi e Pueblo - le civiltà atzeco-incas nascerebbero per derivazione in epoche molto più recenti). Infine, da là, o direttamente, sarebbe avvenuto un grande spostamento in una regione corrispondente all'Atlantico : è la razza "atlantico-nordica", ceppo del gruppo sanguino-sierologico II.
Nell'epoca primaria dell'età della pietra, gli atlantico-nordici avrebbero raggiunta l'Europa occidentale (cultura della Magdaleine, Gourdan, Altamira), e infine, fra il paleolitico ed il neolitico, una nuova grande irradiazione da occidente ad oriente, con determinazione, via via, di incroci con razze già miste: per via continentale fino in Asia (ceppi biondi cinesi) ; lungo l'Africa settentrionale (Cabili, ceppo biondo bèrbero) sino all'Egitto predinastico (ritrovamenti di E1 Hosch, scrittura lineare pregeroglifica) e alle regioni del mediterraneo orientale (incontro con i Sumeri); per mare, sino ai centri dell'Egeo preistorico (Cipro, Creta) ; ancora per mare, sboccando nell'Arabia meridionale, in Mesopotamia, in India, fino ai ceppi bianchi maori. Dovunque queste ondate giunsero, si troverebbero residui di una identica civilizzazione, da cui le corrispondenze già rilevate in cicli di miti, di segni, di voci, di simboli, ideogrammi e ierogrammi.
Dovunque queste ondate giunsero, si troverebbero residui di una identica civilizzazione, da cui le corrispondenze già rilevate in cicli di miti, di segni, di voci, di simboli, ideogrammi e ierogrammi. Le più antiche scritture geroglifiche - come l'egizia e la cinese - sarebbero forme recenti, cui precederebbe una scrittura lineare unitaria, risalente all'età della pietra. L'isola "Atlantide" - quella appunto che si ritrova nella tradizione riferita da Platone e da Diodoro, quella cui un gruppo di saghe del litorale atlantico euro-africano riferisce una "Gente d'Occidente" o "Gente della Terra della Madre", o "Gente dalle navi straniere", e che nel Vendidad viene menzionata col termine di Mo-uru, cioè "Terra della Madre"(donde, secondo il Wirth, i Ma-uri, i Ma-ori, gli A-muri ecc.) - sarebbe stata la sede centrale di tale cultura. Le varie colonie dovettero verosimilmente conservare una certa connessione con essa (ciò spiegherebbe alcune variazioni concordanti del simbolismo dell'anno, di cui diremo), sin verso il 6000 a. Cr. In questo periodo - che coincide approssimativamente con il sopravvenire della cosiddetta "età oscura" (kàlì-yuga') secondo la tradizione indù - si constata una misteriosa interruzione.
I legami con la tradizione centrale sono rotti. Un cataclisma dovette sommergere l'isola Mo-uru. Il ricordo gradatamente se ne spense o passò nel mito nelle colonie, che pur continuarono a portarne il retaggio in radici di lingua, in segni e riti e ierogrammi di uno stesso tipo. Ci si avvia verso il limite dei "tempi storici".
Per quanto riguarda il tema centrale del simbolismo che sarebbe stato al centro di tale civiltà preistorica, dalle ricerche del Wirth risulterebbe che esso era legato alla vicenda della Luce nell'anno, all'assunzione della grande vicenda cosmica delle stagioni in un significato superiore e sacro. Il sole è il principio manifestato, il "Figlio" della divinità, che come calore come luce sveglia la vita : "seme di vita", "vita", "luce delle terre" (il landa Ijòme delle inscrizioni arcaiche dei Runi), il suo segno, nell'ideografia di ceppo nordico-atlantico, esprime simultaneamente l'"Uomo". E come nel suo corso annuale il sole muore e rinasce, così pure l'uomo ha il suo anno, muore e rinasce. Tale sarebbe il tema centrale : l'anno solare come espressione di una legge universale di rinnovamento. Le singole fasi del sole nel suo corso sono conseguentemente "momenti" della divinità, o divinità esse stesse; fissate ideograficamente in relazione alle costellazioni dello Zodiaco - e così spesso con disegni di animali, come quelli di alcuni rinvenimenti preistorici, la comune interpretazione dei quali come riproduzioni naturalistiche sarebbe errata - costituivano una "serie sacra" che valeva simultaneamente come alfabeto, come simbolo, come notazione del tempo e degli astri, con corrispondenze con voci determinate, radici di un linguaggio primordiale.
Nella vicenda del "dio-anno", un punto avrebbe avuto importanza speciale, a causa anche del maggior contrasto fra le stagioni proprio all'originaria sede nordica: il punto in cui la luce, nel punto più basso dell'eclittica, sembra estinguersi ed abbandonare la terra, su cui invece, ecco, di nuovo risplende: è il solstizio d'inverno. Il "dio-anno" qui è l'"ascia",
Il "dio-ascia", il "dio-spina" ciò che spezza in due - arco ascendente e arco discendente ("doppio arco", "doppia serpe", "cielo e terra", i "due monti" ecc.) - il segno Q dell'anno. Il simbolismo allora si complica con un nuovo elemento, che esprime appunto ciò in cui la "vita", il "sole", la "luce dei campi", l'"uomo" ecc., si sprofonda per poi risorgere: "madre", "terra", "tomba", "fossa", "caverna", "acqua", "abisso", "serpe", "pietra", "monte", "foresta", "casa" - "casa della forza", "casa della profondità", "casa della sapienza", "casa della madre", "casa della notte" ecc. - sarebbero tanti aspetti dei segni, degli ierogrammi e degli elementi di miti arcaico-primitivi che lo esprimono, e che confluirebbero in uno stesso significato. Nella "casa" o "madre" o "caverna" 6, dunque, la "luce dei campi" muore, ed in essa ritrova altresì nuova forza. Nel suo risorgere e riascendere, il suo segno si confonde con quello dell'"albero" - l'"albero della vita", l'"albero dell'abisso" ecc. - è il segno della resurrezione, l'"uomocosmico con braccia levate"
[.. Omessa frase con simboli..]
Qui la divisione simbolico-calendarica si compie, si pone il segno del nuovo anno, la "bocca si apre", "nasce la lingua": in paleo-egizio ed in sumerico il geroglifo del sole che si leva ha altresì il valore "apertura della bocca", "lingua" o "parola" - è l'iniziarsi della nuova "serie sacra" in quanto, come dicemmo, essa si identifica a quella dei segni del linguaggio e a voci, di cui Wirth si sforza di ritrovare la corrispondenza: è la nascita del "figlio", "principio di ogni sapienza". Così tutte quelle forme di miti più recenti, più o meno legati al mistero della palingenesi umana, ove una natura solare e divina nasce o rinasce come un principio di salute e di sapienza, ovvero lotta con animali di cui spesso si può scoprire una corrispondenza zodiacale, sarebbero echi e derivazioni del simbolismo primordiale nordico-atlantico. Introducendo due fattori di variazione: il punto di riferimento prima artico, poi atlantico della notazione astrale - e poi : la precessione degli equinozi, che portando di epoca in epoca il solstizio di inverno sotto un segno zodiacale diverso produce uno spostamento dell'ordine e una diversa struttura dei segni della "serie sacra" ; introducendo questi due fattori, Wirth giunge ad organizzare intorno ad un asse unico un materiale sterminato: da segni a voci, da voci a simboli, da simboli a voci e segni attraverso idoli, scongiuri, notazioni calendariche, nomi di iddìi e di demoni, ornamenti, riti e oggetti rituali, inscrizioni, maschere, disegni preistorici su roccia o in caverna, ornamenti funerari e ritrovamenti di ogni specie, arricchiti da elementi raccolti sui luoghi in anni di ricerche dal Wirth stesso - è come in un castello incantato che ci si trova: si può si rifiutare di entrarvi, ma una volta varcata la soglia, è ben difficile evadere.
Così la visione del Wirth non si può scalar la con una critica dall'esterno: è soltanto una serie di ricerche condotta sulla stessa linea e con lo stesso metodo che potrà decidere sulla sua giustezza. Intanto, resta che, sia pure attraverso un mito essa porta le nostre origini sopra uno sfondo di luce; risuscita in noi la sensazione di qualcosa che non finisce quaggiù, ma che invece viene dall'infinito e va verso l'infinito.
Fine citazione Evola
Anche se nel corso degli anni, dal 1930 ad oggi, queste farneticazioni fasciste sono state smentite a più riprese dalla ricerca archeologica, dalla ricerca biologica e quant'altro, rimangono a fondamento di tutto il pensiero da delirio di onnipotenza suprematista che caratterizza ambienti culturali poveri che si identificano col fascismo e con il nazismo.
Il concetto di "tradizione" è un nome che maschera un'idea sociale assolutista permettendo a fascisti e nazisti di invocare l'assolutismo religioso cristiano chiamandolo "tradizione".
Costruire campi di sterminio o bruciare le persone è proprio dell'assolutismo fascista che si rifà alla tradizione medioevale e alle relazioni che venivano intrattenute dalla chiesa cattolica con gli eretici.
Scrive il fascista Guido de Giorgio per il misticismo fascista:
La Tradizione Romana, il Fascismo sacro, rappresenta l'equilibrio armonizzatore e unificatore, l'asse che comprende e concilia i due estremi Oriente e Occidente in una ricostituzione radicale col ritorno alla legge e allo spirito di Dio. L'universalità romana è la base di questa cooperazione integratrice tra due civiltà i cui tipi fissi possono ridursi all'Oriente e all'Occidente come opposizione teorica tra Contemplazione e Azione, Intellettualità e Razionalità, Spiritualità e Sentimentalità. Non si tratta qui di sintesi artificiali, disincretismi che vorrebbero armonizzare confondendo e giungere così a un connubio provvisorio tra due orientamenti completamente antagonistici. La Tradizione Romana che esige la fascificazione del mondo è naturalmente destinata ad abolire questo dissidio ristabilendo l'equilibrio gerarchico e realizzando l'unità radicale a cui necessariamente si riconducono i due tipi, non per una ricomposizione artificiale, bensì per una risoluzione efficace e integrativa.
Guido de Giorgio, la Tradizione romana, Edizioni mediterranee, 1989, pag. 296
Il misticismo fascista della supremazia razziale, della razza italica e della razza ariana, fu l'ideale con cui la Germania e l'Italia partiranno per mettere in atto il genocidio della razza slava.
Il misticismo fascista non ha nulla a che vedere con il Paganesimo delle antiche religioni. Il misticismo fascista fa propria solo con l'idea di superpotenza imperiale Romana, della quale intende imitare le gesta condannando la popolazione ad una vita di miseria in nome della "tradizione". Il misticismo fascista rifiuta lo sviluppo scientifico (la guerra fatta dal fascismo contro i vaccini anti-covid l'abbiamo appena vissuta).
Una tradizione tutta riconducibile al medioevo quando le persone, i dissidenti, sia che siano accusati di stregoneria o di eresia vengono bruciati vivi da persone che, in nome di Dio, si ritengono al di fuori e al di sopra della legge.
Scrive ancora Guido De Giorgio:
Questo l'Occidente moderno ignora completamente col dilagare della profondità che tende sempre più a ridurre la zona già esigua di ciò che è sacro, invadendo tutti i domini, imbrattando tutte le soglie dei Templi e contaminando colla vita, coll'arte e colla scienza la sfera ove dimorano i simboli santi e gli emblemi della potenza trasfiguratrice.
Ciò è la conseguenza del processo anti tradizionale che ha determinato la fine del Medio Evo e che, in tre ondate successive miranti allo stesso fine ma con forma varia ed estensione sempre più grande, la Rinascenza, la Riforma, la Rivoluzione, ha sgretolato l'edificio della Romanità colpendola nelle sue stesse basi, nella Conoscenza e nella Legge, cioè nello spirituale e nel temporale. Si è cercato di spegnerlo il fuoco sacro di Vesta opponendo le due tradizioni confluenti in Roma e interpretandole in senso assolutamente contrario all'ortodossia, poiché una tradizione deve essere presa così com'è integralmente, nei suoi principi e nell'efficienza reale delle sue applicazioni: non si invochino il tempo e le circostanze i quali rappresentano una modificazione esteriore che è ammessa nella misura in cui non nuoce allo spiegamento tradizionale. L'Occidente moderno è anti romano e anti tradizionale da secoli, anche quando si è invocato il ritorno alla Romanità limitandosi soltanto a imitazioni e riferimenti esterni, come è stato il caso dell'umanesimo che è un processo degenerativo consistente in un innesto di mentalità anti tradizionale quale poteva essere il latino, che non essendo più romano o cattolico non era più nulla, una vera e propria lingua morta.
Guido de Giorgio, la Tradizione romana, Edizioni mediterranee, 1989, pag. 240
Questa mistica al ritorno dei cavalieri medioevali in nome di una "tradizione" immaginata è una delle chiavi che ha alimentato l'ideale fascista. Il fascista pensa sé stesso come un "grande cavaliere" benedetto da Dio e non come lo stalliere costretto a spalare liquame di cavallo affinché il nobile possa bearsi nella tradizione nella riaffermazione del proprio dominio sull'uomo. Su lui in quanto servo sottomesso.
Un modo diverso e meno appariscente per riaffermare il cattolicesimo e i suoi valori di sottomissione dell'uomo a Dio e a chiunque rappresenti Dio, I principi di dominio assolutisti del cattolicesimo imposti ad un mondo che cerca di costruirsi un futuro.
I nazisti vengono indicati come pagani allo stesso modo per cui i cattolici vengono indicati come pagani dai protestanti cristiani. Questi ultimi affermano che i cattolici sono pagani perché hanno riempito il loro paradiso di santi ad imitazione dei numerosi Dèi dei Pagani.
E' necessario, inoltre, riflettere sull'immaginario ideologico fascista e nazista.
Scrive "Il mattino dei maghi":
La Terra è vuota. Noi ne abitiamo l'interno. Gli astri sono blocchi di ghiaccio. Molte lune sono già cadute sulla Terra. La nostra cadrà. Tutta la storia dell'umanità si spiega con la lotta' tra il ghiaccio e il fuoco. L'uomo non è terminato. Egli è vicino ad una formidabile mutazione la quale gli darà i poteri che gli antichi attribuivano agli dei. Esistono nel mondo alcuni esemplari dell'uomo nuovo, venuti forse da oltre le frontiere del tempo e dello spazio. Sono possibili alleanze con il Signore del Mondo, con il "Re della Paura" che regna su una città nascosta in qualche luogo dell'Oriente. Coloro che faranno un patto cambieranno per millenni la superficie della Terra e daranno un senso alla vicenda umana. Tali sono le teorie "scientifiche" e le concezioni "religiose" che hanno alimentato il nazismo originario, e ad esse credevano Hitler e i membri del gruppo di cui faceva parte, e che hanno orientato in notevole misura i fatti sociali e politici della storia recente. Questo può sembrare stravagante. Una spiegazione della storia contemporanea, anche parziale, partendo da tali idee e credenze, può sembrare ripugnante. Ma noi pensiamo che niente sia ripugnante nell'esercizio della verità.
E' noto che il partito nazista si mostrò antintellettuale in modo franco, e anche clamoroso, che bruciò i libri e respinse i fisici teorici fra i nemici "giudeo-marxisti". E' meno noto in base a quali spiegazioni del mondo rifiutò le scienze occidentali ufficiali. E' ancor meno noto su quale concezione dell'uomo si fondava il nazismo, almeno nella mente di alcuni dei suoi capi. Quando si viene a saperlo si colloca meglio l'ultima guerra mondiale nel quadro dei grandi conflitti spirituali; la storia ritrova il respiro de La Légende des Siècles.
"Ci scagliano addosso l'anatema, come a nemici dello spirito" diceva Hitler. "Ebbene, si, lo siamo. Ma in un senso ben più profondo di quanto non l'abbia mai immaginato, nel suo imbecille orgoglio, la scienza borghese." E' pressa poco quello che dichiarava Gurdjiev al suo discepolo Uspensky dopo aver fatto il processo alla scienza: "La mia via è quella dello sviluppo delle possibilità nascoste dell'uomo. E' una via contro la natura e contro Dio". Questa idea delle possibilità nascoste dell'uomo è essenziale. Essa conduce spesso al rifiuto della scienza e al disprezzo dell'umanità comune. Al livello di quest'idea, esistono realmente pochissimi uomini. Essere è essere diverso. L'uomo comune, l'uomo allo stato naturale non è che una larva, e il Dio dei cristiani non è che un pastore di larve. Il dottor Willy Lev, uno dei più grandi esperti del mondo in materia di missili, fuggi dalla Germania nel 1933. Da lui abbiamo appreso l'esistenza a Berlino, poco prima del nazismo, di una piccola comunità spirituale, per noi realmente interessante. Questa comunità segreta si era fondata, letteralmente, su un romanzo dello scrittore inglese Bulwer Lytton: La razza che ci soppianterà.
Il romanzo descrive uomini la cui vita psichica è molto più evoluta della nostra. Essi hanno acquistato poderi su se stessi e sulle cose, che li fanno simili a divinità. Per il momento si tengono ancora nascosti. Abitano caverne al centro della Terra. Ne usciranno presto, per regnare su di noi.
Da: Il Mattino dei maghi, Oscar Mondadori p. 288-289
L'intera credenza nazista si basa sulla promessa divina di ritorno di Gesù con grande potenza sulle nubi. Questa idea viene spostata su "super uomini" che alimenta il desiderio di essere, a propria volta, dei super-uomini.
Tutto ciò che può essere immaginato di una "realtà mistica" diventa funzionale al super-uomo, al dominatore e, quando l'dea del super uomo, del Gesù che dovrebbe venire con grande potenza, svanisce nelle menti naziste, ecco recuperare l'idea dell'oltre uomo di Nietzsche utilizzabile immediatamente per sopperire al fallimento nazista. Ecco che Nietzsche col suo dionisismo e col suo apollineo viene identificato come "pagano" mentre, con l'uno e con l'altro Nietzsche non fa altro che identificarsi con Gesù in un eterno ritorno che riproduce i medesimi gesti perché destinato a compiere le medesime azioni per l'eternità.
E ancora Il Mattino dei maghi :
Bisogna fare attenzione a questa idea di una mutazione della razza. La ritroveremo in Hitler [vedi nota aggiunta] e non è ancor oggi scomparsa. Bisogna fare attenzione anche all'idea dei "Superiori Sconosciuti". La si trova in tutte le mistiche nere d'Oriente e d'Occidente. Abitanti nel sottosuolo o venuti da altri pianeti, giganti simili a quelli che dormirebbero sotto una corazza d'oro in cripte tibetane, oppure presenze informi e terrificanti quali le descriveva Lovecraft, questi "Superiori Sconosciuti" di cui si parla nei riti pagani e luciferiani, esistono? Quando Machen parla del mondo del Male, "pieno di caverne e di abitanti crepuscolari", da discepolo della Golden Dawn si riferisce all'altro mondo, quello in cui l'uomo prende contatto con i "Superiori Sconosciuti". Ci sembra certo che Hitler condivideva quella credenza. Meglio: egli credeva di avere esperienza del contatto con i "Superiori".
Da: il Mattino dei maghi, Oscar Mondadori, pag. 291
E a questo viene aggiunta una nota:
II fine di Hitler non è né l'istituzione della razza dei dominatori, né la conquista del mondo; questi non sono che mezzi per attuare la grande opera sognata da Hitler; il vero fine è di fare opera di creazione, opera divina, il fine della mutazione biologica; il risultato sarà un'ascesa dell'umanità, non ancora raggiunta, "l'apparizione di un'umanità di eroi, di semidei, di uomini dio". Dr. Achille Delmas.
P. 291
La realtà mistica del nazismo e del fascismo, con tutte le sue contraddizioni fra cristianesimo, metodologia biblica e credenze religiose, oscilla continuamente fra una ricerca di tradizione, che possa opporre una forma diversa al cristianesimo mantenendo e imponendo i valori di suprematismo cristiano nella sostanza e la proclamazione dell'ideologia cristiana come volontà assoluta di Dio manifestata nel fascismo e nel nazismo (Quel "Dio lo vuole"!). La gerarchia fascista e nazista necessita dell'assolutismo cristiano, come descritto dalla bibbia, ma lo vuole vestito di abiti diversi per rivendicare a sé quei valori.
La continua ispirazione che Hitler sosteneva di ricevere da Cristo come "primo antisemita" mostra anche il persistere di elementi cristiani nell'antisemitismo di Hitler. Nelle Conversazioni a tavola Hitler non fa nessun riferimento esplicito al fatto che il suo antisemitismo fosse religioso piuttosto che razziale. Tuttavia il suo testamento politico, scritto pochi giorni prima del suicidio, contiene un passaggio che la dice lunga sulla natura del suo odio: "Parliamo di razza ebraica solo per convenienza linguistica,perché nel vero senso della parola e da un punto di vista genetico non esiste alcuna razza ebraica... La razza ebraica è soprattutto una comunità dello spirito. Dal punto di vista antropologico gli ebrei non mostrano quei tratti comuni che permettono di identificarli in una razza uniforme... Una razza spirituale è più tenace e duratura di una razza naturale"
Tratto da: Richard Steigmann-Gall, "Il santo reich", Boroli editore, 2005, Pag. 394
Hitler si identificava con Gesù, il suo modello di super uomo e la sua idea di combattere gli ebrei era soprattutto la vendetta per aver crocifisso Gesù.
Questa ambiguità continua ad esistere fra i nazisti attuali. Il loro paganesimo è solo una forma che consente loro di considerare sé stessi cosa diversa dai nazisti fondamentalisti cattolici. I loro riti sono finalizzati alla riaffermazione della superiorità della loro razza e sono nell'attesa del loro salvatore che li guiderà alla conquista del mondo. In questa impostazione psicologica misticheggiante sono pronti a correre dietro qualunque messia che possa consentire loro di diventare i padroni della società. Lo fecero con Andreotti, Craxi, con Berlusconi, con Bossi, con Grillo, Renzi, Salvini e oggi con Meloni.
Il loro modello è sempre Hitler che vendica il cristo crocifisso dagli ebrei anche se oggi, con la comunità ebraica che si è compattata sull'ideologia nazista, appoggiano la comunità ebraica nel genocidio con i palestinesi in nome di Gesù.
E' indubbio che anche i nazisti fanno dei riti che chiamano religiosi perché in questo modo possono compattare il loro gruppo in una comunità di spirito dove, i simboli, rimangono i simboli descritti da Evola nel suo "I simboli della tradizione occidentale" fra svastiche, fasci, asce bipenne e croci celtiche.
Gli stessi massoni vengono considerati "pagani" perché parte della loro ideologia proviene da una fusione di cristianesimo e neoplatonismo. Anche i massoni fanno riti che sono considerati "pagani" e fra i massoni ci sono molti nazisti (vedi Gelli).
Il legame che unisce il nazismo del secolo scorso con i nazisti attuali é sempre il delirio del nazismo tedesco e l'assolutismo fascista italiano.
Come il Fuhrer affermò nelle sue conversazioni segrete, Cristo comprese il pericolo che gli ebrei rappresentavano e guidò una lotta ispirata dall'alto contro di loro. Anche se Hitler non affermò esplicitamente che lo sterminio degli ebrei era una vendetta per la morte di Cristo o per il loro rifiuto di riconoscere Cristo come Signore, nondimeno egli credeva che Cristo avesse "combattuto" gli ebrei e che questi l'avessero "liquidato". L'esempio positivo di Cristo venne riproposto ripetutamente, per tutto il periodo della Soluzione finale.
Tratto da: Richard Steigmann-Gall, "Il santo reich", Boroli editore, 2005, Pag. 394-395
Per i nazisti il paganesimo altro non è che una parola con la quale giustificare il proprio odio contro qualcuno che ritengono emarginato e che, in quanto tale, non deve né può chiedere giustizia per le vessazioni subite.
All'avvicinarsi della seconda guerra mondiale, lo scontro fra regime nazista e chiese cristiane si acutizzò. I nazisti cristiani si scontrarono con i nazisti paganisti di Rosemberg e di Himmler.
Rosenberg, che venne sistematicamente fermato nella sua scalata al potere, fu sconfitto nel suo tentativo finale di raggiungere l'egemonia proprio sulla questione del cristianesimo. I cristiani del partito, sia quelli di primo piano sia quelli sconosciuti, perseverarono nelle loro pratiche religiose, mentre certi paganisti, e in particolare Himmler, rivelarono in modo sorprendente che il loro astio verso il cristianesimo aveva meno a che fare con gli insegnamenti cristiani che con quella che ritenevano una manipolazione della religione da parte dei nemici istituzionali.
Tratto da: Richard Steigmann-Gall, "Il santo reich", Boroli editore, 2005, Pag. 396
Himmler era cristiano anche se praticava rituali che chiamava tradizionali e che venivano attribuiti ai "pagani", ma non espresse mai un pensiero pagano né contenuti ideologici che non fossero riconducibili all'ideologia cristiana. Il cristianesimo, per Himmler, non era ciò che i libri sacri raccontavano, ma era qualche cosa di diverso in opposizione alle interpretazioni delle chiese cristiane.
La posizione di Himmler, come quella dei nazisti attuali, era più contro le interpretazioni del cristianesimo, fatto dalle chiese, che non un'opposizione ai principi ideologici assolutisti cristiani.
[Hitler] Anche quando accusò il cristianesimo di essere giudaico e bolscevico, mise sempre attentamente al riparo dai suoi attacchi l'ebreo Gesù. Secondo Hitler, il "messaggio originale" di Gesù poteva ancora essere separato da quello che più tardi fu chiamato cristianesimo.
Tratto da: Richard Steigmann-Gall, "Il santo reich", Boroli editore, 2005, Pag. 397
Il fascismo e il nazismo sono ideologie suprematiste che assumono aspetti rappresentativi di volta in volta diversi pur di far violenza a chi è più debole e si pensa emarginato.
Spesso non siamo davanti a nazisti e fascisti che fanno i suprematisti; siamo davanti a suprematisti che, comunque chiamino sé stessi, rientrano nell'ideologia fascista e nazista e vanno definiti fascisti e nazisti per le affermazioni e per le azioni.
Il disprezzo per le persone è un'azione suprematista che qualifica l'ideologia fascista e nazista sia quando questo disprezzo è contro gli ebrei che quando è contro gli immigrati. L'ideologia suprematista viene occultata da fascisti e nazisti accusando altri di fare le stesse azioni che loro hanno fatto e intendono fare. I nazisti ritengono che tutte le ideologie siano della stessa qualità della loro ideologia. Tutti pensano come loro anche se hanno ideologie diverse e sono, anche loro, dei suprematisti che ci combattono per il controllo della supremazia.
Se si analizzano i contenuti del loro "paganesimo" si tratta solo di buffoneria. E' vuoto, privo di contenuti ideologici e, quando viene espresso, oscilla fra idee assolutistiche cristiane, neoplatonismo e stoicismo immaginario.
Il nazismo, in quanto nazismo, è privo di cultura e, in quanto privo di cultura, può facilmente radunare masse per un linciaggio, per un successo immediato, ma il fallimento del fascismo avviene nell'attimo successivo perché una nazione non si governa con un colpo di Stato, ma nella gestione dei doveri che ha lo Stato nei confronti dei cittadini e nelle relazioni paritarie dello Stato con altri Stati.
I fascisti, in nome della supremazia della razza italica possono, una volta al potere, dichiarare guerra per lo sterminio della razza slava, ma non sono in grado di gestire le relazioni con le altre nazioni che non accettano di mettersi in ginocchio davanti a tanta "supremazia".
Se vogliamo semplificare, il nazismo e il fascismo altro non sono che manifestazioni di bullismo adolescenziale al quale i genitori hanno addestrato i loro figli. Questi bulli, una volta adulti, rivestono la loro condizione di bulli con un'ideologia, più o meno fantastica, con cui legittimare il loro bullismo. Il bullismo, come fascismo e nazismo, sono fini a sé stessi e non sono in grado di prospettare un futuro sociale, ma solo la distruzione del presente in cui fascismo e nazismo si esprimono.
Il delirio suprematista è ideologicamente definito solo dalla bibbia ebrea e cristiana.
Marghera, 21 giugno 2024
Pagina specifica dell'argomento
22 giugno 2024
In questa storia Esopo ci parla dell'antico concetto di "umiltà". Umiltà non è essere sottomessi a qualcuno o svilire le proprie capacità o i propri successi. L'"umiltà" degli antichi è l'antico concetto di "Pietas" nei confronti del mondo in cui si vive e nei confronti di ogni soggetto che quel mondo abita.
Il concetto di "umiltà" degli antichi è il concetto che si oppone all'arroganza. L'arroganza è l'atteggiamento di disprezzo e di superiorità nei confronti di chi si ritiene più debole e che dovrebbe, secondo l'arrogante, omaggiarlo e sottomettersi a lui.
Il soggetto umile degli antichi non si umilia davanti a qualcuno, il soggetto umile non umilia nessuno, ma non tollera che qualcuno umili sé stesso qualcun’altro. Il soggetto umile cammina con attenzione nel mondo, attento agli altri e attento alla relazione fra sé stesso e gli altri.
Il soggetto umile degli antichi, se riportato ai giorni nostri, non si umilia davanti al Dio dei cristiani, ma chiede, semmai, al Dio dei cristiani di umiliarsi davanti agli uomini. Questo perché il “più forte” deve essere rispettoso nei confronti del più debole.
Esopo esorta a mettere attenzione nei confronti di chiunque abita il mondo in cui si vive. Nessuno è abbastanza forte da ergersi al di sopra di tutti disprezzando tutti e nessuno è troppo debole da non disporre di strumenti attraverso i quali alimentare Nemesi e chiedere Giustizia.
Tutti gli Esseri sono divenuti per milioni e milioni di anni attraverso strategie di adattamento soggettivo facendo fronte a tutte le contraddizioni che si sono presentate nella loro vita. Le hanno affrontate e si sono trasformati per affrontarle meglio.
Esopo parla alle persone e dice loro come chiunque ha la possibilità di mettere in difficoltà chi è più potente, chi è arrogante.
Scrive Esopo:
Un’aquila inseguiva una lepre; la quale, in mancanza d’altri protettori, rivolse le sue suppliche al solo essere che il caso le pose sott’occhio: uno scarabeo. Questo le fece animo e, quando vide avvicinarsi l’aquila, cominciò a pregarla di non portargli via la sua protetta. Ma quella, piena di disprezzo per il minuscolo insetto, si divorò la lepre sotto i suoi occhi. Da allora lo scarabeo, tenace nel suo rancore, non perdette più di vista i nidi dell’aquila: appena essa deponeva le uova, saliva sù a volo, le faceva rotolare e le rompeva; fino al giorno in cui, cacciata da ogni parte, l’aquila, che è l’uccello sacro a Zeus, si rifugiò presso di lui e lo scongiurò di trovarle un luogo sicuro per covare. Zeus le concedette di deporre le uova nel suo proprio grembo. Ma quando lo scarabeo se ne avvide, fece una pallottola di sterco, si levò a volo e, giunto sopra il grembo del dio, ve la lasciò cadere. Zeus, per scuotersi di dosso lo sterco, si alzò e, senz’avvedersene, gettò a terra le uova. Da allora, dicono, nella stagione in cui compaiono gli scarabei, le aquile non covano.
[Tratto da: Esopo, Favole, "L'aquila e lo scarabeo", Edizione BUR, 1982, n. 4, pag. 41]
Se devi combattere qualcuno che è più forte di te, usa l'intelligenza, dice Esopo.
Secondo il racconto di Esopo, lo scarabeo era in grado di salire sui nidi delle aquile e gettare le uova dal nido. Non poteva salire sul grembo di Zeus e gettare l'uovo dell'aquila dal grembo di Zeus. Lo scarabeo usa la propria intelligenza e induce Zeus ad agire in modo tale da condannare l'uovo.
La lezione di Esopo è abbastanza evidente: se colui di cui ti vuoi vendicare è troppo forte per poterlo affrontare, fallo affrontare da chi è più forte di lui. In questo caso lo scarabeo ha alimentato il ribrezzo di Zeus per lo sterco e questo ha indotto Zeus ad un comportamento che lo ha obbligato a sbarazzarsi dell'uovo.
Lo scarabeo ha dato una lezione all'aquila: c'è sempre qualcuno più forte e più intelligente di te anche quando apparentemente è piccolo, indifeso e appare insignificante.
Pagina specifica dell'argomento
21 giugno 2024
In tutta l'antichità, sia greca che romana, si parla della magnificenza dei misteri di Eleusi.
Si parla dell'esistenza dei misteri eleusini, ma non si dice in che cosa consistano questi misteri eleusini.
Tutto è circondato dal silenzio, dal mistero. Eppure, molte persone si fanno iniziare ai misteri eleusini; affermano di essere iniziati; affermano di conoscere i misteri eleusini; ma nessuno dice in che cosa consistano i misteri eleusini.
Alcune persone si fecero iniziare ai misteri eleusini, ma poi non ne fecero nulla.
Dei misteri eleusini, quello che ci è rimasto sono solo "dicerie", affermazioni, ma tutte prive di contenuti ideali, filosofici, esistenziali.
A volte ci vengono raccontate delle azioni compiute in celebrazioni pubbliche, ma anche quelle azioni sono descritte quasi fossero delle rappresentazioni teatrali, non si racconta il significato ideologico che tali azioni vogliono rappresentare.
Noi, di Eleusi, non sappiamo nulla. Non sappiamo nulla della religione di Eleusi come non sappiamo nulla dei misteri eleusini.
In questo nulla, in cui noi navighiamo, c'è una luce che illumina il nostro desiderio di conoscenza.
Questa luce appare davanti ai nostri occhi da migliaia di anni e ci dice: "Io illumino, ma tu sai aprire gli occhi e cogliere ciò che si presenta nell'abbaglio?".
Quando siamo circondati dall'oscurità ci affanniamo ad accendere luci per poter vedere nell'oscurità, ma quando siamo abbagliati dalla luce, non pensiamo che la luce, abbagliandoci, nasconda più dell'oscurità cose che la nostra coscienza non è in grado di toccare.
Demetra dalle belle chiome, dea, veneranda, io comincio a cantare
e con lei la figlia dalle belle caviglie, che Aidoneo
rapì - lo concedeva Zeus dal tuono profondo, che vede lontano,
eludendo Demetra dalla spada d’oro, dea delle splendide messi -
mentre giocava con le fanciulle dal florido seno, figlie di Oceano,
e coglieva fiori: rose, croco, e le belle viole,
sul tenero prato; e le iridi e il giacinto;
e il narciso, che aveva generato, insidia per la fanciulla dal roseo volto,
la Terra, per volere di Zeus compiacendo il dio che molti uomini accoglie;
mirabile fiore raggiante, spettacolo prodigioso, quel giorno, per tutti:
per gli dèi immortali, e per gli uomini mortali.
Dalla sua radice erano sbocciati cento fiori
e all’effluvio fragrante tutto l’ampio cielo, in alto,
e tutta la terra sorrideva, e i salsi flutti del mare.
Tratto da: La religione dei misteri, a cura di Paolo Scarpi, Inno omerico a Demetra, edizione Lorenzo Valla, 2002, pag. 14 vol. 1
Questo è l'inizio dell'Inno omerico a Demetra. Scritto, all'incirca, nel VII secolo a.c., è il documento (esistono altre versioni in frammenti di quest'Inno) che ci racconta dei principi etici, religiosi, morali e teologici dei Misteri Eleusini.
Il primo mistero appare nei primi 14 versi dell'Inno.
La prima domanda che ci dobbiamo porre è: quando quest'azione è avvenuta?
Quando Ade è uscito dall'Ade per portare con sé Persefone?
Quando Omero (o chi per esso) racconta la storia, la storia era un Mito del tempo antico. Un tempo antico descritto come il suo tempo, ma non è nel suo tempo che Ade prende con sé Persefone. Diciamo che "c'è stato un tempo, anticamente, in cui Aidoneo portò con sé Persefone".
L'azione non è avvenuta ai tempi di Omero, ma in un passato così antico e mitico in cui dalla radice della terra erano sbocciati cento fiori per favorire la situazione che avrebbe permesso ad Aidoneo di rapire e portare con sé Persefone.
Il rapimento è stato concesso da Zeus "che vede lontano" eludendo Demetra dalla spada d'oro.
Si tratta di una scena che noi possiamo rappresentare in un film o in un teatro.
Proviamo a cancellare il nome dei protagonisti della storia e la loro rappresentazione antropomorfica e proviamo a descrivere la scena cogliendo gli aspetti non-antropomorfici dei protagonisti della storia.
Zeus è il cielo, l'aria che respiriamo. L'aria, l'atmosfera dal tuono profondo e che vede lontano nelle trasformazioni. Demetra è la crescita, la libertà, il liberarsi dalle costrizioni, la Dea "dalla spada d’oro, dea delle splendide messi". Persefone è la figlia di Demetra e, come tale, è a sua volta la crescita: la piccola crescita. L'Ade non è il "regno dei morti", l'Ade è il regno della crescita: l'utero, l'uovo, il seme.
Dall'Ade non escono nuovi Esseri della Natura, le uova non si dischiudono, i semi non si aprono. Ci fu un tempo, un tempo "infinitamente lontano" in cui questo non avveniva.
Una vita che era in potenza non poteva venire alla luce.
Ade era triste e Zeus concesse ad Ade di portare sua figlia, Persefone, nell'Ade.
Per ciò che stava accadendo, il mito omerico dice:
Dalla sua radice erano sbocciati cento fiori
e all’effluvio fragrante tutto l’ampio cielo, in alto,
e tutta la terra sorrideva, e i salsi flutti del mare.
E l'Ade divenne fecondo. Le uova si schiusero permettendo il venir in essere dei nuovi nati; gli uteri si aprirono alla nuova vita e i semi fecero nascere nuovi alberi e nuove piante.
Il primo mistero eleusino che ci presenta l'Inno Omerico a Demetra è la nascita della vita come noi l'abitiamo e la conosciamo essendo, noi stessi, parte di essa.
Si tratta dunque della "creazione" degli Dèi in un tempo mitico in cui, per parlare di cosa avvenne, sembra sia necessario ricorrere alla dimensione antropomorfica degli Dèi descrivendo la situazione in cui gli Dèi agirono come fosse una situazione attuale.
Ora siamo davanti al secondo mistero eleusino: in ogni istante presente anche nel nostro stesso vissuto, Ade rapisce Persefone con il consenso di Zeus, la Terra favorisce l'azione per volere di Zeus e Proserpina entra nell'Ade: noi, che cosa siamo in tutto questo?
Siamo l'Ade che contiene la vita; siamo Ade che usa la sua intelligenza per progettare il futuro; siamo Persefone che favorisce il venir in essere di ciò che ancora non è o non può venir in esse; siamo Demetra dalla spada d'oro che si dispera; siamo la Terra felice che fa germinare i suoi fiori; siamo Zeus che corre in aiuto a tutti coloro che progettano un futuro?
Cosa siamo noi?
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20 giugno 2024
Ai tempi di Evola, seconda metà 1800 inizio 1900, inizia a prendere piede l'idea evoluzionista di Darwin.
Al di là di come quell'idea storicamente è stata articolata, l'idea in sé contiene un elemento altamente eversivo rispetto all'ideologia cristiana imperante in quel tempo (e anche oggi, se è per questo). L'idea è questa: l'uomo non è un oggetto diverso dalla natura, dagli altri animali, dalle piante; l'uomo è divenuto, per diversificazione delle specie, all'interno della natura. L'uomo è una delle tante specie della natura legata ad ogni altra specie dalle quali, come loro, si è diversificato.
Engels applaude a questa visione del divenire dell'uomo, ma non così coloro che credono che l'uomo sia stato creato ad immagine e somiglianza di Dio. Per loro Dio ha la stessa forma dell'uomo mentre gli esseri animali della natura, secondo costoro, non hanno la stessa immagine e somiglianza di Dio.
Darwin toglie l'uomo dal centro della natura e lo pone come uno dei tanti soggetti che compongono la natura.
La reazione, di chi pensa che l'uomo sia uguale a Dio e, come tale, il centro della Natura e dell'universo, diventa violenta. Darwin è accusato di dire che l'uomo discende dalle scimmie. Non esiste una sola reazione scientifica finalizzata a combattere quest'idea darwiniana, ma esistono molte reazioni, tutte di carattere religioso, teologico, di indirizzo cristiano, che aggrediscono e offendono Darwin.
Se tutte le specie della natura sono legate al punto tale che le specie sono divenute per diversificazione e adattamento soggettivo alle condizioni oggettive incontrate, significa che ogni specie è portatrice degli attributi divini che vengono accreditati all'uomo. Se l'individuo, nella forma umana che oggi è, ha un frammento divino (che i cristiani chiamano platonicamente, anima), necessariamente ce l'ha suo padre e sua madre. Ma anche il padre di suo padre; la madre di sua madre. E su, per tutta la ascendenza fino agli Esseri che popolavano il brodo primordiale. Per conseguenza, la stessa prerogativa divina è propria degli animali e delle piante. Si tratta di una condizione teologica inaccettabile per un cristiano.
Se noi risaliamo, di generazione in generazione, dall'oggi al brodo primordiale risalendo i nodi in cui le specie si sono diversificate, dobbiamo riconoscere che ogni specie e ogni individuo di ogni specie è portatore di quel frammento divino che i cristiani chiamano anima. Dunque, l'uomo non è diverso dagli animali e dalle piante, ma è uguali agli animali e alle piante anche se è diverso nella forma perché in modo diverso si è adattato alle condizioni della sua esistenza.
A fondamento del suo pensiero anti darwiniano, Evola cita tre autori con cui vuole legittimare la sua opposizione: Herman Wirth, Edgar Dacque e Hans Driesch.
Che gli autori positivisti pensassero al darwinismo come un meccanismo materialista e meccanicista è abbastanza discutibile anche se può essere un punto di vista, ma il fatto stesso che, data una constatazione oggettiva delle relazioni fra le specie, non si sia in grado di dare una spiegazione sufficiente al fenomeno, non è legittimo negare la realtà del fenomeno in nome di fantasie ipotetiche atte a distogliere l'attenzione delle persone dal fenomeno stesso.
Il primo individuo citato da Evola come elemento importante nella ricerca di cultura e folklore fu Herman Wirth (1885-1981), un nazista convinto che interpretava la cultura per legittimare le convinzioni razziste della superiorità della razza ariana.
Di lui Evola dice:
"Ed Herman Wirth, partendo dalla mastodontica indagine sulla preistoria, di cui diremo, è nel problema della religione nel mondo moderno che sbocca e il simbolismo "preantico" gli serve per il tentativo di potenziare la concezione cristiana con un significato cosmico-universale."
J. Evola, I saggi della nuova antologia, 1930, Aspetti del movimento culturale della Germania contemporanea, edizione Ar, 1970, pag. 10-11
La necessità di ribadire la supremazia del cristianesimo, da parte di Herman Wirth, in funzione della legittimazione della supremazia della razza ariana era tutto il fine delle sue "ricerche".
Le farneticazioni deliranti di Herman Wirth erano all'ordine del giorno e per avallare le sue fantasia, che spacciava come risultati delle sue indagini, non esitava ad avallare altre fantasie, altrettanto deliranti, come la storia di Atlantide del delirante Platone, dalla quale voleva far discendere la super razza ariana.
A tal proposito scrive Wikipedia:
"Wirth definì l'isola di Atlantide come luogo di origine della civiltà europea, situandola nel nord dell'oceano atlantico tra il nord America e l'Europa e i suoi abitanti sarebbero stati gli ariani, i quali attraverso le loro colonizzazioni avrebbero influenzato non solo la cultura europea ma anche quella dei nativi americani. Secondo Wirth gli atlantidei avrebbero venerato un'unica divinità, il cui aspetto mutava a seconda delle stagioni, e suo figlio, Heilsbringer. Wirth definì che l'ebraismo e il cristianesimo non fossero altro che perversioni di questa religione originaria. Wirth si autodefinì uno studioso di simbologia e si dimostrò fortemente influenzato dalle teorie sul matriarcato di Johann Jakob Bachofen. Le sue ricerche sono ritenute di funzione esplicitamente politica oltre che religiosa ed ebbero grande influenza su diversi gruppi neofascisti e neonazisti e personalità legate ad essi, tra cui l'esoterista italiano Julius Evola. Negli anni Cinquanta gli scritti di Wirth (così come quelli di Evola) ebbero grande influenza sul gruppo occultistico neo-völkisch denominato Landig Group."
Non ci sono dubbi che le fantasticherie esoteriche e occultiste abbiano grande influenza sui gruppi nazisti alla continua ricerca di elementi che confermino il loro essere una "razza superiore" mentre, in realtà, sono una sorta di discarica della sottocultura umana che si nutre di deliri, film, fantasie e farneticazioni da ospedale psichiatrico.
Un altro personaggio di riferimento di J. Evola è Edgar Dacque (1878-1945).
Di lui dice Evola:
"Pertanto, vi è nel movimento in parola chi non ha esitato ad affrontare in pieno il problema, senza retrocedere dinanzi a conclusioni paradossali. In due opere importanti, E. Dacquè prende posizione in sede di biologia e di antropologia, e portando a fondo le tesi vitalistiche di Hans Driesch, sviluppando Bergson, lanciando nuove forze attraverso le brecce già aperte nella teoria dell'evoluzione, giustificando con interpretazioni moderne antiche idee racchiuse in saghe e miti, capovolge Darwin."
J. Evola, I saggi della nuova antologia, 1930, Aspetti del movimento culturale della Germania contemporanea, edizione Ar, 1970, pag. 12-13
Del pensiero di Edgar Dacque, dice Wikipedia:
Attribuiva le somiglianze degli organismi ad un "tipo" ideale. I concetti teorici evolutivi di Dacqué riguardavano principalmente le origini degli esseri umani e il loro posto nella natura. Considerava teleologicamente gli esseri umani sia come forma originale che come obiettivo dell'evoluzione. Egli interpreta l'intera evoluzione della vita come una "rivelazione dell'entelechia dell'uomo". "L'uomo si trova in ogni sviluppo organico storico-naturale – fondamentalmente e fin dall'inizio".
La filosofia religiosa di Dacqué riguardava l'allontanamento dell'uomo da Dio e la sua redenzione attraverso Cristo. Ciò include influenze del mistico Jakob Bohme e dei filosofi Arthur Schopenhauer e Friedrich Wilhelm Schelling. In linea con l'importanza che attribuiva agli esseri umani per tutta la natura, Dacqué vedeva l'evoluzione di tutta la vita come una "volontà di autorealizzazione demoniaca", uno stato dissacrato che richiedeva la redenzione attraverso "l'amore auto-svuotante di Dio"
Come in Hans Driesch anche in Edgar Dacque Dio è il creatore della realtà e, dal momento che l'uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio, l'uomo è il modello della natura e di ogni altra specie. Ogni specie animale che ha il fegato come l'uomo è un uomo degenerato che ha perso la sua natura divina diventando natura demoniaca.
La scelta di Evola appare come una legittimazione della supremazia della razza non attraverso dei dati oggettivi che possono essere interpretati e legittimare tale pretesa, ma attraverso chiacchiere di persone deliranti che, al di fuori dei dati di realtà di una pretesa ricerca "scientifica", alimentano fantasie deliranti.
Il terzo personaggio incontrato, citato da Evola, sono le tesi vitalistiche di Hans Driesch. Hans Driesch fu un biologo che legittimò la sua filosofia attraverso la ricerca biologica. Hans Driesch per un certo periodo fu presidente della Society for Psychical Research, una società per la ricerca sul paranormale che, pur non prendendo mai ufficialmente posizione, con la sua presenza contribuì ad alimentare quell'esoterismo occultista paranormale che divenne la discarica delle immondizie della cultura umana per oltre un secolo. Vennero scritti centinaia di libri sul potere della telecinesi, sulla telepatia, sulla chiaroveggenza, sull'esistenza degli spiriti, sui super uomini e le super intelligenze che si sarebbero ottenute imbottendo individui di droghe. E altro su cui preferisco sorvolare che abita l'immaginario dei militanti fascisti e nazisti.
Di Hans Driesch Wikipedia scrive:
Con la sua filosofia vitalistica, che sconfinava nella metafisica, Driesch si opponeva alle teorie meccanicistiche degli evoluzionisti, a cominciare da quella di Ernst Haeckel (1834-1919) del quale era stato allievo a Jena prima di laurearsi.
Sviluppò inoltre la teoria rigenerativa dell'"equipotenza" riprendendola da Wilhelm Roux a seguito di esperimenti sulle uova di echino, constatando come ogni parte di esse fosse dotato di capacità riproduttiva dell'intero embrione.
Abbandonata l'embriologia sperimentale, Driesch si dedicò all'esposizione del suo pensiero insegnando filosofia della natura alle Università di Heidelberg (1909-1920), di Colonia (1920-1921) e di Lipsia (1921-1926).
Si dedicò negli ultimi anni anche a studi di parapsicologia, giungendo, nel suo trattato sull'argomento, alla seguente affermazione di sintesi: "I fenomeni parapsichici non rappresentano, effettivamente, che un vitalismo esteso, ossia un super-vitalismo".
Non ha detto "i fenomeni paranormali non esistono", ma ha avvallato i fenomeni paranormali immaginari dando loro una spiegazione immaginaria. Con le spiegazioni immaginarie ha alimentato le fantasticherie di parapsicologi che non avevano altro da fare che cercare i super poteri, parlare con i morti per esorcizzare la loro paura della morte, alimentare cartomanti e veggenti nel tentativo di prevedere il futuro. Gli esperimenti di telepatia con le carte Zenner si facevano fino a un paio di decessi fa.
Dei tre personaggi citati da J. Evola, ci si ricorda quasi esclusivamente di Hans Driesch per i suoi esperimenti sugli embrioni. Hans Driesch per quegli esperimenti è considerato un pioniere di quel tipo di ricerca biologica, ma le enciclopedie, pur citandolo, sorvolano sulle sue convinzioni di parapsicologo stendendo, su questo, un velo pietoso.
Partendo da questi personaggi J. Evola scrive iniziando la polemica contro Darwin:
Scrive Evola:
Più che non l'uomo sia disceso da specie animali, secondo Dacqué sarebbero state le specie animali a discendere dall'uomo invotutivamente. Non si tratta però — beninteso — dell'uomo che oggi vediamo, bensì di un ceppo umano primordiale (Urmensch [L'uomo preistorico]), del quale tuttavia l'uomo odierno costituirebbe la linea della discendenza diretta, mentre non pure i tipi antropoidi, scimmieschi ecc., ritenuti progenitori dell'uomo, ma altresì le altre specie della animalità, costituirebbero delle forme di degradazione, di caduta, di deviazione rispetto alla direzione centrale umana.
J. Evola, I saggi della nuova antologia, 1930, Aspetti del movimento culturale della Germania contemporanea, edizione Ar, 1970, pag. 13
Al discorso darwiniano secondo cui l'uno deriva da una diversificazione di un qualche ceppo "animale" trasformandosi, Evola rivendica la centralità dell'uomo, rispetto al mondo animale, in quanto "immagine di Dio" e, dunque, secondo questa centralità sono gli animali che discendono dall'uomo. L'uomo fornisce il modello, poi, secondo Evola, dalla degenerazione dei vari uomini, nel corso del tempo, si formano gli animali. Ovviamente Evola omette di dire come l'uomo avrebbe potuto vivere senza essere circondato da un ambiente vivente.
L'uomo, come razza italica o razza ariana, è l'uomo che è progredito mentre le altre razze sono delle degenerazioni di uomini fino al trasformarsi negli "attuali popoli definiti "primitivi", scimmie, in animali e quant'altro.
Evola evita di argomentare e di discutere di questo e, infatti, subito dopo si lancia in una dimensione fantastica enfatizzata nella quale vuole coinvolgere il lettore per impedire a questi di soffermarsi sulla sciocchezza che ha appena affermato. La sciocchezza sta nel delirio della centralità dell'uomo rispetto all'insieme della Natura. Una centralità che pone l'uomo a definire sé stesso come il Dio della bibbia chiede che l'uomo sia: il centro del mondo ad imitazione di Dio. La sostanza è questa. L'uomo è centrale nella natura perché è imitazione di Dio. E' irrilevante come viene raccontata questa centralità dell'uomo. La narrazione ha il solo scopo di far accogliere il concetto della centralità dell'uomo da parte dell'ascoltatore: Dio ha creato l'uomo, è una narrazione; dall'uomo discende la natura, è una narrazione. Ma tutte le narrazioni dicono che l'uomo è il fondamento, la ragione d'essere, della natura.
E allora come avviene questa trasformazione dell'uomo secondo Evola?
Scrive Evola:
Come un gruppo di forze che partite insieme all'attacco, nella mischia sono divise, ed oltre quelle paralizzate, stroncate, disperse, respinte, chiuse in tentativi abortiti, in vie senza uscita, solo un esiguo gruppo riesce a mantenere la direzione e lo scopo primitivo, ad aprirsi il passo, a sboccare infine sulle posizioni conquistate; così pure, nelle vedute di Dacqué, l'uomo esprimerebbe la sola forma in cui giunge a realizzarsi ed a mantenersi in piedi il tipo dell'"uomo primordiale", mentre tutte le altre specie animali rappresenterebbero la scìa di tanti tentativi abortiti, arrestati, deviati, che la stessa volontà, lo stesso mistico "Urmensch" ha lasciato dietro di sé. Nel "totemismo" dei popoli primitivi, e così pure in certi antichi culti di "animali sacri", risuonerebbe l'eco appunto di una tale conoscenza, la rievocazione del rapporto originario con forze mistiche che stanno alle radici dell'animalità, che facevano parte della stessa natura dell'"uomo primordiale", e che l'uomo ormai non vede che fuori di sé, quasi nella figura di caduti di una lotta cosmica.
Le discussioni, le "difficoltà a credere" e le reazioni degli ambienti positivo-evoluzionistici che simili tesi suscitano, sono facili ad immaginarsi. Dacqué è sulle posizioni, in linea di difesa. Le cosiddette "forme di transizione" non potrebbero esser invece forme d'incrocio? E quand'anche si fosse giunti a constatare una continuità effettiva di tipi fino all'uomo, da ciò resta forse deciso a priori in che senso la linea sia stata percorsa? Il fatto che ogni traccia preistorica dell'uomo sia più recente delle tracce delle specie animali, perché non potrebbe dire che l'uomo è entrato per ultimo in quel processo di materializzazione e di degenerescenza, di cui l'antropoide, l'uomo-scimmia e l'uomo glaciale sarebbero appunto i primi risultati? E se si ammettesse, per il ceppo primordiale della umanità, una forma di corporeità, il cui elemento più denso (a cui oggi corrisponderebbe il sistema osseo) — a differenza di quello di specie già più innanzi nella direzione di caduta — non fosse tale ancora da dar presa al processo di fossilizzazione che avrebbe potuto tramandarcene le vestigia — se si ammette questo, che cosa si opporrebbe, in linea di principio, all'idea della presenza di un tale ceppo umano primordiale nella più alta preistoria?
J. Evola, I saggi della nuova antologia, 1930, Aspetti del movimento culturale della Germania contemporanea, edizione Ar, 1970, pag. 13-14-15
In questa visione fantasmagorica Evola chiude le persone. Chiede alle persone di aver fede in questa visione di una realtà nella quale l'uomo, l'uomo attuale, la razza superiore, si è evoluta mentre tutte le altre specie umane, tutti gli altri animali, altro non sarebbero che le vittime di una lotta cosmica nella quale la loro discendenza è stata sconfitta. L'ideologia ebraica della discendenza di sangue ha in Evola il suo paladino.
Darwin, partito per il suo viaggio con l'intenzione di scoprire la creazione di Dio e confutare le idee del nonno, scopre che il nonno aveva ragione. Le specie di animali sono collegate l'una all'altra, hanno affinità e da queste osservazioni, vedi il diario e i vari testi, Darwin elabora una visione del venir in essere della vita.
Il concetto secondo cui la vita si trasforma, è un concetto che nemmeno Evola può mettere in discussione. Secondo Evola va salvata la centralità dell'uomo nell'universo della creazione divina perché, elevando l'uomo, che poi diventa un uomo particolare, può elevare la propria razza al di sopra delle altre razze dal momento, come dice "solo un esiguo gruppo riesce a mantenere la direzione e lo scopo primitivo, ad aprirsi il passo, a sboccare infine sulle posizioni conquistate".
Per confutare la teoria dell'evoluzione di Darwin, Evola costruisce un film di fantascienza e chiede ai suoi lettori di aver fede nel film di fantascienza che sta proiettando. Chiede che il film di fantascienza che sta proiettando abbia la stessa dignità di una ricerca scientifica.
Vale la pena di continuare a chiedersi: ma davvero della gente prestava "fede" a individui come Evola? E perché non a Cappuccetto Rosso o a Babbo Natale?
Chiudo questa riflessione sulle idee di Evola in relazione all'evoluzione degli animali, dell'uomo e della natura tutta, ma ancora scriverò di questo articolo di Evola.
Marghera, 17 giugno 2024
Pagina specifica dell'argomento
19 giugno 2024
Guardatevi dai maghi e dai cartomanti, sono tutti dei truffatori.
Io pratico Stregoneria da oltre quarantacinque anni e a settantadue anni so quanta fatica si deve fare per alterare la percezione e cogliere degli aspetti inusuali della realtà in cui si vive. Si vive sempre su una linea sottile fra la percezione del reale in un modo inusuale e allucinazioni, con illusioni, prodotte dai nostri desideri.
Le persone cercano eminentemente i miracoli o le certezze in un futuro desiderato. I truffatori vendono loro una possibilità di miracoli e rassicurazioni su un futuro benevolo. Tanto più le persone sono in difficoltà e tanto più danno spazio ai truffatori che portano via loro anche quel poco che è loro rimasto.
Esistono persone che si spacciano per cartomanti o maghi e che hanno un atteggiamento pietoso nei confronti delle persone che supplicano loro un responso. Il loro atteggiamento pietoso e compassionevole può essere di conforto, ma la lettura dei tarocchi e i temi astrologici sono sempre e solo truffe.
Poi, ogni tanto, qualcuno di loro supera il confine fra il lecito, quel truffare che non dà addito a incriminazione giuridica, e l'illecito, la commissione di reati per i quali si viene penalmente perseguiti, e allora si diventa parte della cronaca giudiziaria.
La persona truffata rimane truffata, danneggiata, e nessuno pagherà il danno che lei ha subito.
La riflessione di oggi nasce da un fatto di cronaca avvenuto a Roma, l'ennesimo per la verità, in cui le persone si travestono da maghi e cartomanti per raggirare gli sprovveduti (come i preti cattolici).
19 giugno 2024
La conferenza indetta dagli USA in Svizzera per parlare di "pace" in Ucraina è giunta alle conclusioni previste e scontate. A quella conferenza non era stata invitata la Russia, come se alla Russia la pace non interessasse; o forse così pensavano, a torto o a ragione, gli organizzatori.
La differenza dell'Ucraina rispetto ad altre nazioni consiste nel fatto che l'Ucraina si è separata dall'URSS in maniera repentina e all'interno di un contesto di "fraternità internazionalistica" che ha reso superficiali le parti politiche nel determinare i confini. Si pensava che gli uomini fossero tutti uguali, sia quelli di lingua russa che quelli di lingua ucraina o lituana. Una volta separati in Stati è nato il razzismo, la superiorità della razza contro le minoranze. La superficialità, con la quale sono stati fatti i confini, ha portato ai contrasti etnici e con essi la guerra.
La Cina si è rifiutata di partecipare ritenendo che, non essendo presenti entrambe le parti in conflitto, la conferenza non avrebbe potuto mediare fra le parti e portare alla pace.
A quella conferenza hanno partecipato 92 Stati. Di questi Stati, 12 non hanno firmato il documento finale.
Chi sono gli Stati che non hanno firmato il documento? Intanto il blocco degli Stati aderenti al BRICS. Russia e Cina, ovviamente e, con loro, India, Arabia Saudita e Sudafrica. Il Brasile partecipava solo a titolo di osservatore e non ha sottoscritto il documento. Inoltre, non hanno sottoscritto il documento Armenia, Bahrein, Colombia, Indonesia, Giordania, Libia, Messico, Thailandia ed Emirati Arabi. Se facciamo due conti possiamo dire che gli Stati che rappresentano la maggioranza della popolazione del mondo non hanno firmato quel documento.
Quali conclusioni vanno tratte?
Qualcosa sta sfuggendo di mano agli USA. Si stanno formando blocchi di relazione economica e di interessi politici antagonisti agli USA. Tali blocchi sembra che funzionino anche come atteggiamento verso la politica estera. E' indubbio che gli USA hanno risorse per far fronte a questo fenomeno, ma dubito che tali risorse le abbia l'Europa sollecitata ad esporsi militarmente ed economicamente a fianco dell'Ucraina.
Quel blocco di 12 paesi si è posto in maniera contraria alla volontà politica dell'Europa e degli USA. Pessima notizia, specie dopo che il Niger ha cacciato statunitensi e francesi dal proprio territorio preferendo fare accordi con russi e cinesi.
Se consideriamo il tasso di sviluppo economico dei paesi i cui Stati non hanno firmato il documento finale, scopriamo che l'Europa e gli USA si sono inimicati i giganti economici che erano emergenti venti anni fa, ma che ora sono coloro che fanno girare l'economia mondiale.
19 giugno 2024
Inno Orfico alle Eumenidi
Ascoltatemi Eumenidi di gran nome, con volontà propizia,
sante figlie del grande Zeus ctonio
e di Persefone, amabile fanciulla dalle belle trecce,
che osservate la vita di tutti i mortali che commettono empietà,
punitrici degli ingiusti, preposte alla punizione,
scure sovrane, che dagli occhi lampeggiate
terribile fulgore di luce che riflettendo consuma la carne;
eterne, d'aspetto terribile, tremende, padrone assolute,
che sciogliete le membra con la follia, truci, notturne, presiedete a molti destini,
fanciulle notturne, con serpenti per capelli, d'aspetto terribile:
vi prego di avvicinarvi con santi pensieri.
Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli
Questo testo, dedicato alle Eumenidi lascia perplessi gli studiosi. Le Eumenidi sono le Erinni, ma viste dal lato benevolo. Solo che quest'Inno presenta le Dee con aspetto più terribile dell'Inno precedente. Qualcuno, come la studiosa di cui riportiamo le traduzioni, è portato a pensare che il titolo all'Inno sia stato scambiato.
Un'altra ipotesi che viene fatta è che il termine Eumenidi, che significa "benevoli" sia un appellativo apotropaico quasi per voler scacciare il terrore che le Erinni potevano suscitare.
Sono ipotesi da studiosi che poco hanno a che vedere con l'aspetto religioso.
Le Eumenidi erano venerate in tutta la Grecia e gli Ateniesi le chiamavano anche Semnai che significa "venerande" e in questa interpretazione Pausania racconta che poco distante dall'Areopago di Atene sorgeva un santuario dedicato dove avvenivano riti di ringraziamento da coloro che avevano ottenuto delle assoluzioni per dei conflitti. Nel santuario avvenivano riti fatti anche da persone di altre nazioni.
---Continua al link---
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18 giugno 2024
Non esiste una struttura ideologica di pensiero cristiano che non abbia come scopo lo stupro dei bambini in funzione della formazione di adulti disposti a trasformarsi, a loro volta, in esecutori di stupro in nome di Dio.
Nell'ideologia cristiana i bambini non hanno diritti.
Nell'ideologia religiosa cristiana i bambini hanno solo doveri di obbedienza. Tali doveri di obbedienza vengono elevati a "Imitatio Christi" e diventano diritto di obbedire e sottomettersi a Dio e a chi si ritiene lo rappresenti (facenti funzioni in terra).
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero
Vangelo di Matteo 11, 28 - 30
La traduzione teologica di questo messaggio è:
"Venite da me voi che vivete nella miseria fisica e morale, voi che vivete nella sofferenza. Diventate i miei schiavi. Io sono un padrone che vi stupra con dolcezza perch´ io sono "puro di cuore". Gesù dice: fatevi stuprare da me, non cercate di uscire dal vostro stato di miseria e di dolore".
Mettere il giogo alle persone, ai bambini in particolare è l'obbiettivo dell'ideologia cristiana. Una volta messo il giogo e ridotte quelle persone alla povertà, le persone diventano oggetto d'uso. Devono supplicare per ogni loro bisogno, per ogni loro necessità. Tanto più sono ridotte alla miseria e tanto maggiore sono le loro suppliche che portano quelle persone ad offrire s´ stesse, l'unica cosa che è rimasta loro, pur di rendere benevolo il loro padrone che imita il Dio cristiano.
"Allora Gesù disse: "Lasciatela stare; perch´ le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona; i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura.
Vangelo di Marco 14, 6-8
La traduzione teologica di questo messaggio è:
"Lasciate stare coloro che mi omaggiano perch´ chi mi omaggia compie una cosa buona verso di me. I poveri dovete averli sempre con voi. Alimentate la povertà affinch´ i poveri vi seguano e potrete stuprarli ogni volta che volete. Approfittatene perch´ come non mi avrete me per sempre, così anche voi non sarete qui per sempre."
La costruzione della miseria è l'obbiettivo del cristianesimo, dove i cristiani devono essere ricchi per poter ricattare chi sta in povertà.
Così i regimi politici di chi sventola il crocifisso devono costruire la miseria sociale, rendere precario il lavoro, togliere il diritto d'aborto alle donne, costruire discriminazione nei confronti dei diversi alimentando, fra le strutture dedicate all'oppressione, l'identificazione con l'onnipotenza e l'impunità di Dio per i suoi delitti e indurli a commettere delitti contro chi ritengono debba essere emarginato.
18 giugno 2024
Mentre l'informazione italiana tace, dalla stampa estera veniamo a sapere che la chiesa cattolica e i cristiani in generale, sono responsabili del genocidio dei nativi americani.
Questo genocidio fatto dai cattolici in nome di Dio ricade sulle mani del sanguinario Bergoglio. Un monarca assoluto al quale l'attuale regime politico italiano vuole sottomettere la democrazia e i diritti dell'uomo alla sua ideologia (lo abbiamo visto al G7 in Puglia in relazione al diritto d'aborto delle donne dove Meloni si è fatta propaganda ideologica cristiana).
Macellare i nativi americani è un'azione squadrista. Sequestrarli, stuprarli, ammazzarli fa parte della medesima realtà ideologica, quella voluta da Gesù:
"I poveri li avrete sempre con voi e potete beneficiarli quando volete!"
Marco 14, 6-7
Infatti, per i cristiani, stuprare i poveri significa beneficiarli esattamente come la Maria dei cristiani, stuprata da Dio, magnifica Dio che si è degnato di stuprarla:
L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perch´ ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Vangelo di Luca 1, 46-50
E' proprio del cristiano chiamare "misericordioso" lo stupratore anzich´ condannarlo per violenza.
Centinaia di migliaia di bambini stuprati in nome di Gesù: "Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perch´ a chi è come loro appartiene il regno di Dio". Marco 10, 14 E fecero prigionieri i bambini dei nativi americani affinch´ Gesù potesse stuprarli in nome della superiorità della razza bianca.
Per riaffermare questo diritto, il diritto del più forte a far violenza sul più debole, Geogia Meloni sventola il crocifisso, i valori dello stupro dei bambini in nome di Dio e, in nome di Dio, priva le donne della gestione del loro corpo affinch´, chi rappresenta Dio, possa avere bambini da stuprare. Di tutta la violenza che in questo momento è in atto, i cittadini non ne avranno percezione perch´ occultata da chi avrebbe il dovere sociale di perseguirla. La si conoscerà solo come oggetto di storia. Quando il tempo è passato e i delitti di stupro hanno funzionato per costruire nuovi stupratori in nome del Dio cristiano e del loro Gesù.
18 giugno 2024
Gli stupratori di bambini crescono. Sono i catechisti, gli scout, insegnanti cristiani, non solo preti cattolici o di altre confessioni cristiane, che si fanno Gesù nei confronti dei ragazzi. Sono poliziotti che si ritengono nuovi Gesù e in diritto di commettere crimini su coloro che considerano "persone prive di diritti".
L'ideologia dello stupro, lo squadrismo della violenza in nome di Dio, del più forte che violenta il più debole.
E' la logica della famiglia cristiana e, quando la donna si ribella alle violenze, la violenza dell'uomo sulla donna viene legittimata dall'ideologia cristiana. La donna per tutto il tempo in cui il cristianesimo ha dominato le società, è sempre stata il soggetto privo di diritti; il bestiame che deve obbedire perch´:
Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo. Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa.
Paolo di Tarso, lettera agli Efesini 5, 22-24
E quando la moglie non è sottomessa, i mariti sono autorizzati, dall'ideologia cristiana, a lavorare di coltello. Il diritto di famiglia, l'uguaglianza uomo e donna, il diritto al divorzio, il diritto del possesso di proprietà da parte delle donne, ecc. sono diritti acquisiti combattendo l'ideologia religiosa dei cristiani. Non da ultimo, il principio secondo cui la violenza sessuale è un delitto contro la persona e non delitto contro la morale di Dio.
Per quanto lo stupro venga condannato dalla legge civile, l'educazione cristiana alimenta l'ideologia dello stupro. I poliziotti sotto accusa negli USA sono solo la punta della violenza terroristica diffusa contro i più deboli e gli emarginati. Per centinaia di agenti cristiani che hanno abusato di minori e sono stati "scoperti", decine di migliaia hanno fatto violenza, abusato, violentato assicurandosi l'assoluta impunità. Con la violenza hanno contribuito a diffondere l'ideologia cristiana dello squadrismo e dell'abuso in nome di Gesù.
Il cristianesimo è squadrismo e l'attività di violenza squadrista è un'attività insita e inseparabile dal cristianesimo. Per quanto la storia abbia dimostrato questo, c'è sempre una propaganda che tende a cancellare dalla conoscenza e dalla cultura questa consapevolezza al fine di reiterare la legittimità dello squadrismo come metodo per imporre la fede cristiana ad ogni nuovo nato. Di generazione in generazione.
NOTA: Foto prese dall'Washington post on line
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18 giugno 2024
Il fascismo è un'ideologia di potere assoluto dello Stato sulle persone (ad imitazione del Dio cristiano) che affonda le sue radici in un misticismo fantastico che, parallelamente al cristianesimo, genera la giustificazione dell'assolutismo razziale.
E' il caso di uno dei filosofi del fascismo, Evola, che fece dell'interpretazione di ciò che si riteneva fossero gli "antichi" per giustificare una supremazia di razza che veniva posta alla base del suo pensiero.
C'è un articolo che vale la pena di prendere in considerazione dal titolo "Aspetti del movimento culturale della Germania contemporanea" scritto da Evola nel 1930 e pubblicato su "nuova antologia".
E' indubbio che ogni filosofo vive in un contesto culturale. Quel contesto ha la capacità di presentare varie ipotesi culturali che sicuramente condizionano il filosofo; sia nelle sue idee che negli elementi che sceglie per giustificare le sue idee (vale anche viceversa, gli elementi che sceglie della cultura in cui vive generano quel tipo di idee).
Scegliere delle ipotesi culturali piuttosto che altre, in campo filosofico, significa legittimare le ipotesi culturali considerate e, tali ipotesi, non sono cosa altra dal filosofo ma, nella misura in cui il filosofo le usa, diventano le idee del filosofo.
La premessa che Evola fa nell'articolo ci fa comprendere, sin dall'inizio, la sua impostazione mentale capace di produrre un desiderio che alimenta le fantasticherie.
Scrive Evola:
Oggi in Germania sta formandosi un movimento, che merita di esser segnalato, e che potrebbe essere caratterizzato con la formula: "Ritorno alle origini". Gli sguardi si volgono là dove l'umanità ebbe la sua aurora; si volgono ad epoche primordiali, donde sembra ancora risonare attraverso miti, simboli e tradizioni di primitivi, una sensazione originaria delle cose. Fra le stesse ombre della preistoria, come in una rinnovata potenza di visione, sembrano delinearsi — oltre le sparse tracce dell'archeologia e della paleontologia — delle "presenze" inaspettate : quasi come quando in alta montagna fra le caligini che d'un tratto si squarciano, emergono per un momento lembi illuminati dei lontani paesaggi delle valli. E il miraggio delle origini.
Non c'è dubbio che la storia antica sia oggetto di studio e che quando si scopre un oggetto antico lo si possa e lo si deve descrivere. Questo dovrebbe essere il lavoro dell'archeologo, ma poi interviene colui che sull'oggetto trovato inizia a dipingere le sue fantasticherie e, con esse, le sue idee che proietta nel presente magari in contrasto con altre idee.
Il filosofo sceglie le idee che gli sono più assonanti e Evola afferma che "gli sguardi si volgono là dove l'umanità ebbe la sua aurora" inducendo, con questo, l'idea che l'umanità, in quanto umanità, abbia avuto un suo inizio. Evola non dice "creata", ma l'assunzione del concetto di "aurora dell'umanità" implica l'esistenza di un tempo privo dell'umanità e un tempo del suo apparire.
Punto di riferimento del pensiero evoliano è Herman Wirth, un ideologo nazista, le cui idee Evola usa per scrivere l'articolo attraverso il quale esporre le sue idee. La scelta non è casuale.
Herman Wirth non solo aderì e lavorò con l'ideologia nazista fin dal 1925, ma continuò ad operare come nazista fin oltre il 1980. Fondò e diresse l'Ahnenerbe (Società di Ricerca dell'Eredità Ancestrale) assieme a Himmler e Walter Darré. Una società delle SS naziste per ricercare la razza ariana che, prima di essere incorporata, operò dal 1935 al 1937.
Scrive Evola:
Ed Herman Wirth, partendo dalla mastodontica indagine sulla preistoria, di cui diremo, è nel problema della religione nel mondo moderno che sbocca e il simbolismo "preantico" gli serve per il tentativo di potenziare la concezione cristiana con un significato cosmico-universale. Già da ciò si indovina che speciale attitudine stia a base di tali ricerche, a differenziarle da quelle che già esistevano: si tratta di sintesi, di ricerca di significati viventi, secondo una "volontà di spirito" che si applica alla storia ed alla preistoria, con dichiarato contrasto con i metodi e le limitazioni filisteo-positive degli "specialisti".
Herman Wirth ha un solo obbiettivo: legittimare la superiorità della razza ariana in nome del nazismo. Herman Wirth studiò dei graffiti rupestri con Heinrich Himmler convinti che questi erano la prima forma di scrittura, ideata dal un popolo superiore, la razza ariana. Herman Wirth, col partito nazista, fu tra i primi che reinterpretarono il cristianesimo come derivante dal monoteismo pagano dei popoli nordici. Secondo Herman Wirth il cristianesimo non proveniva dalla filosofia greca e dall'ebraismo, ma dai popoli nordici.
Su queste tesi naziste si getta a capofitto Evola che dice che il lavoro di Herman Wirth:
Presupposti criteriologici fondamentali sono capovolti: nelle cosiddette "religioni naturalistiche", per esempio, non si sarebbe trattato di elementi naturali divinizzati ed allegorizzati, ma viceversa: gli elementi naturali sarebbero stati usati simbolicamente per esprimere significati spirituali posseduti direttamente, sulla base dei quali si sarebbe sviluppato un "sapere" comprendente il naturale ed il soprannaturale, il fisico ed il metafisico come due parti non separabili, ma anzi trasparenti luna nell'altra.
Il concetto che Evola mette in discussione è quello dell'interpretazione relativa alle "religioni della Natura". Si tratta di una definizione elaborata, fra gli altri, da Emile Durkheim (1858-1917) che voleva spiegare la storia delle religioni come una sorta di evoluzionismo sociale dove gli uomini procedevano da società inferiori, primitive, costruitesi dopo il diluvio universale per evolversi nelle attuali società occidentali considerate più evolute.à evolute. Anche le religioni procedevano per evoluzione. Da una religione animista ad una totemica, ad una naturalista, ad una politeista fino all'arrivo del monoteismo che, secondo Emile Durkheim, rappresentava l'evoluzione superiore del sistema religioso dell'uomo. Secondo Emile Durkheim le religioni naturali hanno iniziato divinizzando gli elementi della natura.
A questa visione di Emile Durkheim, chiamata evoluzionismo, che nulla ha a che vedere con l'evoluzionismo darwiniano ma ha a che vedere con l'evoluzionismo sociale di Herbert Spencer (1820-1903) nasce l'opposizione di Evola. Spencer era un cultore dell'ermetismo e convinto reincarnazionista. Pensò di fare successo applicando alle società una parvenza di evoluzione di cui la razza inglese, la razza ariana, era la razza più evoluta a differenza dei popoli colonizzati dagli Inglesi che era di razze non evolute.
Alla visione di Emile Durkheim si contrappone Evola quando afferma che i criteri interpretativi vanno capovolti: gli uomini non avrebbero divinizzato gli elementi naturali, ma "gli elementi naturali sarebbero stati usati simbolicamente per esprimere significati spirituali posseduti direttamente". Evola, all'evoluzionismo religioso di Emile Durkheim (poi fatto proprio anche da Freud), oppone l'assolutismo cristiano, cattolico, secondo cui l'uomo, creato da Dio nella sua struttura spirituale, cerca nella natura simboli per esprimerla.
Fine prima parte
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17 giugno 2024
Come i cristiani stuprano gli Inni Orfici.
Se c'è una cosa che va osservata nell'interpretazione degli Inni Orfici in Tafuri è quell'assoluta necessità di ridurre le affermazioni emotive di sentimento religioso degli antichi, ad un'interpretazione razionalistica di forma materialistica priva di patos emotivo. Cosa che caratterizza pa pretesa razionalistica cristiana dove l'unico sentimento dell'uomo ammesso è "l'amore per la carità di Dio".
Tutto il resto va ridotto ad una forma superstiziosa capace di legittimare la superstizione cristiana e rendere reale le farneticazioni fantasiose cristiana.
Nella Premessa dell'Inno al Sole di Tafuri, la superstizione cristiana, espressa dal cristiano che la attribuisce alle antiche religioni, appare del tutto evidente.
Scrive Tafuri commentando l'Inno Orfico a Sole:
Offriamo al Sole e alla sua mente, chiamata Zeus, grani d'incenso, perché questo diffondersi, come dice Dioscoride, purifica ciò che fa ombra alle pupille degli occhi, cosa che è propria del Sole, che noi chiamiamo Febo; con un composto ha detto grani d'incenso, per stabilire una differenza; è detta, infatti, manna dell'incenso la parte più fragile della corteccia e ciò che gocciola giù dall'aria in certi periodi, bianco e insieme dolce; con cui si nutrì il popolo giudaico nel deserto e dal quale fu chiamata manna, poiché ammirarono la stranezza del cibo; manna, infatti, significa proprio questo; infatti, prima non era conosciuta, da lì i Greci chiamarono la fragilità e il bianco dell'incenso.
Viene chiamata manna e riporto da un sito internet:
"La manna, è il prodotto che si ottiene dalla solidificazione della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di alcune specie di frassino del genere Fraxinus L. La manna è un essudato zuccherino costituito principalmente da mannite, acidi organici, acqua, glucosio, fruttosio, mucillagini, resine e composti azotati; una composizione qualitativa e quantitativa molto complessa fortemente influenzata dalla zona di provenienza, dall'esposizione, dalle caratteristiche chimico fisiche del terreno, dall'età delle piante e dall'andamento stagionale."
Che gli ebrei pensassero che il loro fantomatico viaggio nel deserto fosse stato favorito dal loro Dio che ha mandato manna dal cielo, è un desiderio infantile elevato a "verità religiosa" che pretende di essere creduta e non osservata o analizzata (a nessuno, pena la morte, è permesso mettere in discussione le verità di Dio). Nessun "popolo eletto" è uscito dall'Egitto e nessun "popolo eletto ebraico" fu schiavo in Egitto. Sta di fatto che il Tafuri, mettendo in relazione la manna con il Sole e l'idea religiosa per la quale l'estensore degli Inni Orfici si rivolge in quel modo al Sole, è quanto meno strumentale.
Luce, ombra, oscuro nel loro significato in sé non dicono nulla; hanno un senso e un valore per il nostro vissuto, per le emozioni che noi proiettiamo in quella forma percepita e per le emozioni che da quelle condizioni arrivano a noi.
Secondo Tafuri "la mente del Sole è Zeus". Io non ho mai trovato nel Mito una simile interpretazione. A mio avviso si tratta di una soluzione cristiana per legittimare il loro Dio. Nel mito il Sole ha una coscienza, una capacità d'azione e, che piaccia o meno, gli sono attribuiti dei figli. Zeus, nel Mito classico più antico è un oggetto diverso da ogni altro Dio. E' un Dio in sé che vive fra Dèi al di là che questi siano definiti Titani, Dèi Olimpi o Dèi abitatori del Tartaro, dell'Ade o dell'Erebo.
Anche il commento fatto dal Tafuri delle primissime frasi dell'Inno Orfico al Sole rivelano la volontà di piegare gli Inni Orfici all'ideologia cristiana come se l'ideologia cristiana avesse, negli Inni Orfici, una sua preistoria religiosa.
Scrive Tafuri;
1.Che tutto vedi, che tutto guardi.
Eterno, che è per sempre, e ciò che è eterno riguardo agli dèi è immortale; [termine greco omesso] si dice di corpi incorruttibili.
E' proprio del Sole osservare quanto succede sotto la sua luce. E' Sole che vede Ade "rapire" Persefone ed è Sole che assiste a tutte le trasformazioni della vita. L'idea che Sole vede tutto è un'idea traslata nel cristianesimo secondo cui "Dio tutto vede". Ma mentre il vedere del Sole è un'idea che si forma osservando la realtà vissuta; l'idea che "Dio tutto vede" è un'idea da malattia psichiatrica il cui scopo è imporre timore nelle persone. Da non dimenticare: "nella cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no".
L'eternità del Sole, pensata dagli Antichi, è un'eternità relativa all'esistenza umana. Gli uomini muoiono, ma il Sole persiste. Sicuramente gli antichi non hanno mai preso in considerazione il fatto che il Sole si trasforma e corresse anch'egli, come gli uomini, incontro alla propria morte sia pur con tempi infinitamente più lunghi dei mortali della Natura.
L'eternità dell'Inno Orfico al Sole non ha nulla a che vedere con l'incorruttibilità.
L'Inno dice: "tu che hai l'eterno occhio che tutto vede". L'eternità espressa dall'Inno è relativa all'occhio che guarda, non all'esistenza del Sole.
Scrive Tafuri:
2.Titano: non solo perché figlio di Titano, ma anche perché la luce del Sole è bianca e giammai si estingue. Tiravo;, infatti, è la calce viva.
Splendente come oro: per il pregio dei raggi solari e perché è simile a oro.
Il Sole è un Titano. Non solo perché è figlio di Teia e Iperione, ma perché, per la sua natura, non ha accesso all'Olimpo. Anche Latona è un Titano figlia di Ceo e Febe, ma è anche una divinità dell'Olimpo: è lei che toglie la freccia dall'arco di Apollo quando Apollo si presenta nell'Olimpo.
Sole, pur partecipando al mondo, rimane separato dall'Olimpo e continua ad essere definito "Titano" pur essendo fuori dal Tartaro.
L'accostamento dell'oro al Sole splendente è abbastanza logico. Il concetto è che l'oro faceva belle le cose, un tempo l'oro non era prezioso, era ornamentale. Non si accumulava nei forzieri, si usava per abbellire oggetti presentati in pubblico. Un po' come il brillare del Sole.
Scrive il Tafuri:
Iperione: patronimico al posto di Iperionide. Iperionide perché la sua luce è molto superiore a quella degli altri astri.
Il Sole è figlio di Iperione. Nella mitologia il "figlio di" non significa che quello è stato generato come si generano gli Esseri Umani (che poi anche in quel caso il discorso si fa complesso dal punto di vista religioso), ma significa che alcune condizioni rappresentate dall'attività in essere di Iperione e Teia hanno permesso il venir in essere di Sole. Il concetto di "superiore e inferiore" è un concetto che solo nell'ebraismo e nel cristianesimo diventa centrale nella formazione dell'ideologia, nel mito antico il modello ideologico che domina è "diverso"; che può essere diverso come esistenza o come funzione, ma non superiore in quanto un insieme è tale solo se tutti gli elementi partecipano a quell'insieme; cambiando di valore agli elementi di un insieme cambia il valore e la qualità dell'insieme stesso.
Scrive Tafuri:
3.Da te stesso generato: cioè che ha luce propria ed è fonte di ogni luce.
Instancabile: che non si stanca, perché non si stanca mai di girare
L'Inno non dice che "il Sole genera luce", l'Inno dice "Da te stesso generato". Dal momento che Sole è figlio di Iperione e Teia, un cristiano non capisce la differenza fra "nascere da sé stesso" e, nello stesso tempo, "essere figlio di qualcuno". Si tratta di un concetto assolutamente estraneo al cristianesimo dove, generare qualcosa significa che, chi l'ha generata, è padrone di quella cosa allo stesso modo in cui il suo Dio pretende di essere padrone dell'universo in quanto creatore dell'universo.
Il cristianesimo ha trasferito il concetto di proprietà del generato da parte del generante anche nella società civile negando i diritti dei "figli" nei confronti dei genitori (la responsabilità dei genitori nei confronti dei figli è un concetto moderno, attuale, che nasce dalle lotte di liberazione sociale promosse dal "comunismo" che ha generato una democrazia in conflitto con l'assolutismo liberale).
Affermare che Sole, figlio di Teia e Iperione, si genera da sé significa che Sole si è generato nelle condizioni oggettive determinate da Teia e Iperione. Teia e Iperione hanno permetto a Sole di generarsi da sé.
E' un discorso che già feci in altri testi ben prima di conoscere gli Inni Orfici e ben prima di scoprire che anche gli Antichi, prima della filosofia, avevano questo concetto.
NOTA: Le citazioni del Tafuri sono tratte da: Matteo Tafuri, "Commento agli Inni Orfici", Bompiani Editore, 2021, pag. 185.
Marghera, 15 giugno 2024
Pagina specifica dell'argomento
16 giugno 2024
Esopo: l'attesa del momento opportuno
Nella favola di Esopo dell'aquila e la volpe il concetto principe non è quello dell'amicizia, ma è quello dell'attesa per consumare la rivalsa o la vendetta.
L'attesa del momento opportuno per aggredire il nemico.
La pazienza come arte dell'agguato nei confronti di un nemico che si sente forte e tracotante.
E' un principio sociale dove le persone sottomesse devono attendere il momento più opportuno per consumare la loro vendetta nei confronti di chi le sottomette.
La storia è semplice. C'era una volta in un villaggio un uomo forte che esercitava la sua violenza su uomini che erano più deboli di lui. Violenze e prepotenze erano all'ordine del giorno. Queste prepotenze continuarono per anni e le persone, non potendo reagire, subivano in silenzio. Poi, un giorno quest'uomo si ammalò e la febbre lo rese debole e vulnerabile. Così gli abitanti del villaggio ne approfittarono per uccidere quell'uomo e far cessare, una volta per tutte i suoi soprusi.
La favole può essere estesa anche alle società, ai regimi politici e ai regimi economici che sfruttano le persone.
Esopo non parla ai regimi politici o ai regimi economici, Esopo, lo schiavo, parla agli schiavi indicando loro la pazienza e il momento più opportuno per rivendicare migliori condizioni di vita.
Scrive Esopo:
Un’aquila e una volpe, fattesi amiche, stabilirono di abitare una vicino all’altra, pensando che la vita in comune avrebbe rafforzato la loro amicizia. Ed ecco che la prima volò sulla cima di un albero altissimo e vi fece il suo nido; l’altra strisciò sotto il cespuglio che cresceva ai suoi piedi e qui partorì i suoi piccoli. Ma un giorno, mentre la volpe era uscita a cercar da mangiare, l’aquila, che si trovava a corto di cibo, piombò nel cespuglio, afferrò i volpacchiotti e se ne fece una scorpacciata insieme coi suoi figli. Quando, al suo ritorno, la volpe vide che cosa le avevano fatto, fu colta da un dolore che non era nemmeno tanto grande per la morte dei suoi piccoli, quanto per il pensiero della vendetta: animale di terra, essa non aveva infatti la possibilità di inseguire un volatile. Perciò, immobile, di lontano, unico conforto che rimane ai deboli e agli impotenti, scagliava maledizioni sulla sua nemica. Ma non passò molto e toccò all’aquila scontare il suo delitto contro l'amicizia. Infatti, un giorno che in campagna si offriva in sacrificio una capra agli dèi, essa piombò giù e si portò via dall’altare uno dei visceri che stava prendendo fuoco; ma quando l’ebbe trasportato nel suo nido, un forte soffio di vento lo investì e da qualche filo di paglia secca suscitò una vivida fiammata. Così i suoi piccoli — volatili ancora impotenti — furono abbruciati e cascarono al suolo. La volpe accorse e se li divorò tutti sotto gli occhi della madre.
[Tratto da: Esopo, Favole, "L'aquila e la volpe", Edizione BUR, 1982, n. 3, pag. 39]
Si dice che la favola sia molto più vecchia di Esopo e i concetti si trovano anche nei testi Sumeri.
Non c'è dubbio che Esopo attingesse da un ambiente culturale, forse in comune con quello dei sette sapienti greci, ma sta di fatto che solo Esopo parlava agli schiavi mentre, i sette sapienti parlavano al potere affinché potesse continuare ad essere il potere che domina.
In fondo, per derubare qualcuno è necessario farselo amico. Ottenere la sua fiducia più completa in modo che tu non debba derubarlo come un ladro che arriva nel buio della notte, ma sarà lui stesso ad affidarti, quando ne avrà necessità, i suoi beni che tu potrai rubargli in tutta tranquillità e serenità.
Se colui che vuoi derubare non te lo farai amico, sarà sempre sospettoso nei tuoi confronti e cercherà di difendersi da te.
Se vuoi derubare dei beni un uomo, prima di tutto, ruba la sua fiducia.
16 giugno 2024
La politica si fa suscitando emozioni d'attesa.
Solo in quel modo si possono mettere insieme i voti del gregge che vota il suo "rappresentante".
In questa formazione intervengono situazioni oggettive contro cui o a favore delle quali le persone si compattano formando ammassi di gente che "vota" pro o contro tali situazioni.
La conoscenza della qualità della percezione e del livello di cultura in cui la percezione viene veicolata determina la possibilità di usare meccanismi per formare masse elettorali.
Il razzismo e la supremazia sono due elementi che suscitano emozioni capaci di identificare le persone con Dio nella sua onnipotenza contro la razza (o il gruppo sociale) diversa in una pratica di violenza per la quale è garantita l'impunità. E' la base del bullismo ed è la base della violenza di genere e della violenza esercitata dalla Polizia di Stato su persone che ritiene "non-cittadini".
Lo stragismo suscita emozioni favorevoli nei confronti di chi pratica la strage perché, chi osserva gli stragisti all'opera dall'esterno, si identifica con gli stragisti, compiacendosi della loro azione. Processare gli stragisti ed i violenti viene vissuto come fastidio. Come un'ingiustizia nei confronti del delirio di onnipotenza messo in discussione. Una bestemmia contro il Dio cristiano che deve essere lasciato libero di di fare ogni nefandezza.
Agli uomini non è consentito rivendicare giustizia nei confronti di Dio, possono supplicare solo lo stragista di essere "buono" nella sua malvagità. L'uomo che chiede giustizia nei confronti di Dio deve essere picchiato perché è un uomo violento che pretende di combattere Dio anziché mettersi in ginocchio e supplicare Dio.
Non si tratta di "inversione dei valori sociali" si tratta degli effetti dell'educazione cristiana sull'uomo. Dio è il modello a cui l'uomo deve aspirare. Si tratta dell'unico Dio di cui si può parlare: un Dio assassino, come descritto dalla bibbia cristiana, che non può essere punito per i suoi delitti in quanto esercita il proprio arbitrio di padrone di uomini.
I vertici dei Partiti Politici si identificano in questo Dio. Si identificano sia nel diritto di violare le leggi sia nel diritto di discriminare le persone per il proprio tornaconto personale. I discriminati vengono indotti a desiderare di diventare discriminatori a loro volta e per mantenere viva questa possibilità i discriminati votano e appoggiano anche chi li discrimina perché vendono loro la prospettiva di poter discriminare a loro volta.
Qualunque ideologia nemica delle libertà dell'uomo, trova molti sostenitori in coloro che sono educati a desiderare di opprimere la libertà dell'uomo elevandosi a opressori impunibili degli uomini.
L'ideologia liberale è questo: alcuni uomini hanno chiesto di essere uguali a Dio e, in cambio, aiutano Dio e sé stessi a dominare, discriminare e sottomettere l'uomo.
L'emozione d'attesa in politica
15 giugno 2024
Da oggi fino a nuove condizioni, non posto più su Facebook. Facebook sta rendendo difficoltosa la condivisione di idee e di lavori. Sta offendendo e ingiuriando (mi ha accusato di fare spam quando non è vero, e non mi interessano le motivazioni perché va inteso solo come ingiuria).
Puoddarsi che questo sia dovuto al suo algoritmo, ma sono affari suoi. Il mezzo non può ingiuriare i contenuti e non si deve permettere di accusare la violazione di regole quando non esiste nessuna violazione.
15 giugno 2024
Partita mondiale della filosofia
E' stata aggiornata la pagina con nuovo indice e una diversa presentazione dei contenuti.
Ho tentato di far in modo che questa pagina, che presenta l'intera Partita Mondiale di Calcio della Filosofia sia divisa in sezioni e le sezioni facilmente raggiungibili.
15 giugno 2024
Undicesima fatica di Beppi di (o da) Lusiana: Il Giardiano delle Esperidi
Finalmente sono riuscito a caricare anche l'undicesima fatica di Beppi di (o da) Lusiana.
In questa fatica Beppi viene costretto a ricordare le sue fatiche per costruire un'istruzione pubblica, una scuola pubblica che fosse funzionale ai ragazzi per costruire il loro futuro e non funzionale a chi domina la società civile.
Riuscire ad entrare nel Giardiano delle Esperidi significa appropriarsi della conoscenza con la quale armare i propri progetti.
La conoscenza è ciò che ogni soggetto della Natura accumula nel corso della propria vita, ma nessuno la può possedere perché il conoscere è custodito dalle figlie di Nera Notte che Gaia ne fece dono ad Hera affinché tutti gli Esseri della Natura potessero avere accesso al Giardino delle Esperidi.
Solo che per entrare in quel Giardino è necessario rimuovere le illusioni e i preconcetti che condizionano la nostra possibilità di alimentare la nostra conoscenza.
Entrare nel Giardino delle Esperidi è un'impresa titanica perché, credere di esserci entrati, è l'illusione arrogante che imprigiona l'uomo.
14 giugno 2024
Questo è il 69esimo commento agli Inni Orfici.
Di tutti i commenti potrebbe uscirne un libro, ma non credo che nessuno lo pubblicherà.
E' un argomento che interessa esclusivamente una supernicchia di persone. Troppo poche per avere un valore economico.
Inno Orfico alle Erinni
Ascoltate, dee onorate da tutti, risonanti, che gridate evoè,
Tisifone e Aletto e divina Megera;
notturne, che occupate le case sotto recessi profondi
nell'antro caliginoso presso la sacra acqua di Stige,
sempre sdegnate con i disegni empi dei mortali,
furiose, altere, salutate con gioia le punizioni,
vestite di pelli, vendicatrici, potentissime, fate molto soffrire,
ctonie di Ade, fanciulle spaventose, dalle forme cangianti,
aeree, invisibili, veloci nella corsa come il pensiero;
infatti né le rapide vampe del Sole né della Luna
e la virtù della saggezza e dell'audacia operosa
grazia né della vita di splendida bellissima giovinezza
senza di voi risveglia le gioie della vita;
ma sempre sulle infinite stirpi di tutti i mortali
sorvegliate l'occhio di Giustizia, essendo sempre giudici.
Ma, dee Moire, con serpenti per capelli, multiformi,
trasformate in dolce e benevola l'attesa della vita.
Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli
Le Dee Erinni sono espresse come parte del "patto" che Urano Stellato stipula con Cronos.
Il sangue di Urano Stellato, dell'emozione offesa da Cronos, cade in mare e genera la "necessità di vendetta" che altro non è che la necessità di ripristinare un nuovo equilibrio nell'universo per lo squilibrio prodotto da Cronos.
Sono delle espressioni divine così grandi da essere a fondamento della costruzione della consapevolezza di ogni singolo Essere dell'intero universo!
Tagliando i genitali ad Urano Stellato, Crono si conquista il diritto di imporre il mutamento come elemento oggettivo nel quale le nuove Coscienze, i nuovi Dèi, si costruiranno. Due condizioni pone Urano Stellato ai figli di Crono: amicizia e contesa furente. I figli di Crono, il tempo, costruiranno sé stessi come Dèi mutando attimo dopo attimo, ma questo mutare avviene come effetto della relazione fra sé e il mondo.
L'aspetto più estremo dell'amicizia, il camminare assieme, l'affrontare assieme le contraddizioni della vita è la fusione! La fusione fra esseri della Natura ha la condizione più completa in Afrodite. L'aspetto più estremo della contesa, dello scontro, è la distruzione di una parte che concorre alla relazione: Erinni!
L'idea secondo cui "la contraddizione è vita" è un'idea propria delle antiche Teogonie e ripresa dagli Inni Orfici.
Nell'assimilazione della religione della Grecia Antica e quella dell'Antica Roma, le Erinni sono identificate con le Furie. Mentre le Furie vengono espresse per sé stesse, le Erinni, come in quest'Inno è indicato, si esprimono in funzione di Giustizia!
---continua al link----
14 giugno 2024
In questi mesi mi sono sempre incuriosito delle anomalie dello Spred.
Stando alla situazione economica attuale, lo Spred avrebbe dovuto salire e non di poco, almeno del 60% e, invece, ogni giorno saliva di una decina di punti (7-8%) per poi, sempre in giornata scendere anche sotto la quotazione di partenza.
E questo è avvenuto quasi tutti i giorni da mesi a questa parte. Affinché ciò avvenga, qualcuno ha investito molto denaro, al di fuori dei dati economici, per favorire una certa formazione politica in Italia.
Soldi che non sono stati tirati fuori né dall'Italia, né dall'Europa.
Non so quanto potrà durare questo gioco che tende a tenere lo Spred basso. Prima o poi questa diga deve rompersi. L'Italia non può continuare a non voler mettere a posto i conti economici e a sperperare miliardi per la propaganda politica dei partiti di questo governo.
Capisco che i giochi politici di questo tipo richiedono forti investimenti di denaro, ma prima o poi anche questi investimenti cesseranno e se i conti non sono a posto arriverà un'altra Fornero a fare quelle riforme che alla destra piacciono tanto.
14 giugno 2024
Degli Inni Orfici ora ho da trattare le Erinni e le Eumenidi.
Sembra che gli Inni Orfici facciano un po' di confusione fra le due figure.
Un po' tutti hanno confuso le due figure considerando le Erinni più violente delle Eumenidi pur essendo la medesima figura.
Le Erinni nascono dal sangue di Urano e sono considerate "divinità della vendetta" che ripristinano giustizia là dove Giustizia è stata offesa.
Le Eumenidi sono le stesse Erinni considerate più benevoli.
Come si risolve questa contraddizione?
Attraverso gli occhi di chi guarda e di chi vive i torti per i quali la vendetta è necessaria.
Sono Erinni distruttive rispetto ad un soggetto, ma, aiutando a vendicarsi dei torti subiti, sono Eumenidi, le benevole, nei confronti di chi ha subito il torto.
Si trova spesso nel Mito questo doppio aspetto, sia per quanto riguarda la contraddizione sia per quanto riguarda divinità universali che vengono trasformte in divinità proprie degli Esseri della Natura.
Così Temi, la Giustizia universale, l'equilibrio, diventa Dike per gli Esseri della Natura.
13 giugno 2024
Inno Orfico a Salute
Desiderabile, amata, molto vivificante, di tutto regina,
ascolta, beata Salute, che porti la felicità, madre di tutti;
per opera tua infatti le malattie si consumano per i mortali,
ogni casa fiorisce gioiosa a causa tua,
e le arti sono rigogliose; l'universo ti desidera, sovrana,
solo Ade che sempre distrugge la vita ti odia,
sempre fiorente, desideratissima, riposo dei mortali:
senza di te infatti tutto è inutile agli uomini;
né infatti i festini hanno la dolce ricchezza che dà felicità,
né senza di te l'uomo diviene vecchio dalle molte sofferenze:
poiché sola tutto domini e su tutto regni.
Ma, dea, vieni sempre soccorritrice di coloro che celebrano i misteri
allontanando l'afflizione infelice delle penose malattie.
da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli
Salute è uno stato di benessere che l'Essere Umano vive. Il benessere che abita l'uomo permette all'uomo e alle donne di affrontare la loro vita costruendo il Dio che cresce dentro di loro.
La malattia, il dolore, è un arretramento di questo Dio dentro all'Essere Umano e, quando arretra alimenta il bisogno dell'Essere Umano di ripristinare lo stato di salute psico-fisica come dominio della sua esistenza.
Salute, Asclepio e Igea formano una sorta di triade a guardia del benessere delle persone.
Salute è lo "stato in essere" come la presenza del Dio che abita negli Esseri Umani. Asclepio è il farsi Dio degli Esseri Umani che provvedono a ripristinare Salute dentro i corpi in cui Salute, per una qualche ragione è venuta a mancare. Igea è l'igiene, figlia di Asclepio, che mantiene Salute dentro i corpi degli Esseri Umani.
L'invocazione a Salute, intesa come moglie di Asclepio, ha negli Inni Orfici un significato divino con ben pochi precedenti. Nessuno nel mondo greco, mentre nel mondo romano Salute ha un ruolo importante. A Roma c'era un tempio sul Quirinale e ogni anno c'era una festa dedicata in suo onore.
A volte viene accostata ad Igea, ma in una diversa tradizione Igea viene indicata come figlia di Asclepio anche se si ritiene che un tempo fosse un modo di presentarsi di Atena: l'individuo che organizza sé stesso per essere sempre in salute. Una specie di Arte dell'Agguato messa in atto dall'individuo per catturare la salute e manifestarla come un farsi quel Dio.
Sta di fatto che a Roma, Salus, si sostituisce alla Sabina Strenua che è sempre salute, ma una salute con gioia e benessere. Salute è l'individuo che percorre un sentiero di conoscenza, un cammino per diventare un Dio e pertanto manifesta Salute come modo soggettivo di essere lungo il proprio sentiero.
Con gli Inni Orfici, siamo in un tempo dove si sta distruggendo Salute.
Gli Esseri Umani stanno per essere sottomessi al Dio padrone e, per farlo, si rende necessario costruire le condizioni affinché siano malati. I cristiani sono dei maestri nel distruggere, cultura, corpi e benessere degli individui. Secondo i cristiani, manifestare Asclepio curando e assistendo le persone malate si interferisce con i progetti e con la volontà del loro Dio che, a seconda del proprio capriccio distribuisce benessere e malattia agli uomini per premiarli o punirli.
----Continua al link---
13 giugno 2024
Passata la sbornia elettorale del "Ho vinto io", i problemi di tutti i paesi europei rimangono.
Continua il genocidio dei palestinesi ad opera degli ebrei e continua la guerra Russia-Ucraina che tende a nascondere le difficoltà di tutta l'Europa.
Continua ad aumentare il lavoro precario e aumentano i licenziamenti nell'industria. Aumentano i fallimenti della rete commerciale e aumenta il peso dell'ideologia mafiosa nelle relazioni fra i cittadini.
Lo sbandamento psicologico, prodotto dai risultati elettorali, costringe le agenzie che controllano davvero la politica europea a ripensare le loro strategie future.
La storia non si ripete, ma gli uomini tendono a scimmiottare l'esperienza che li ha preceduti senza pensare alle conseguenze di tale eperienza.
Bossì chiamò l'adunata all'ampolla del Po' e masse applaudirono al "celodurismo". Berlusconi salì sul predellino dell'auto e masse applaudirono il messia della nuova mafia. Matteo Renzi come un piazzista vendette ideologia nazional-socialista ad una "sinistra" sgomenta e le masse lo applaudirono. Salvini voleva sparare agli immigrati e fu applaudito da un macismo fallimentare. Grillo espose la teologia del "vaffanculismo" e fu applaudito come l'ennesimo messia.
Meloni è diventata il nuovo profeta che incarna il Gesù che viene dalle nuvole con gande potenza per trasformare le montagne in polenta e i mari in tocio mentre con i provvedimenti ruba ai poveri per favorire i ricchi.
L'ideologia del Gesù che arriva come salvatore è quell'ideologia che impedisce alle persone di guardarsi attorno e di cercare soluzioni reali a proplemi economici e sociali reali.
Arrivano, fanno il pieno di illusioni di persone speranzose, alimentano il loro delirio suprematista pensandosi al di sopra e al di là di ogni norma, saccheggiano la società civile per finire, subito dopo, nella polvere quando le illuusioni, di chi li ha votati, si sgonfiano.
Questi politici, nuovi Gesù, pensano solo al saccheggio della società. Come tanti avvoltoi pasteggiano sulle difficoltà sociali.
Vivere in questa società è complesso perché forte è la contraddizioni fra ciò che le persone desiderano e ciò che è possibile fare ed ottenere. Per questo è facile alimentare illusioni dove gli illusi vengono sacrificati per poter avvantaggire chi ha alimentato le illusioni. Chi ha alimentato le illusioni cerca di creare ancora più problemi agli illusi affinché costoro alimentino altre illusioni dentro le quali rimanere prigionieri.
E' il nuovo tipo di schiavismo sociale dove gli uomini votano il Gesù di turno che viene con grande potenza sulle nuvole farneticando "In verità, in veritù vi dico..." e via con le farneticazioni che alimentano speranze illusorie.
13 giugno 2024
La Meloni può cantare vittoria solo nei confronti della Lega. Alle passate Europee, la Lega + fld avevano oltre il 40%, oggi hanno il 37%. in sostanza, Meloni ha cannibalizzato Salvini mentre FI è salita di un punto.
Questa cannibalizzazione è avvenuta anche a discapito del Movimento 5 Stelle che è passato dal 17% al 10%.
A sinistra il Partito Democratico (usiamo questa classificazione) è aumentato di circa un punto e mezzo nonostante sia stato cannibalizzato sia da Renzi, che si è alleato con la Bonino in funzione anti-PD che da Calenda.
Entrambe le formazioni hanno avuto, chi più e chi meno, il 3,5% di voti facendo disperdere circa il 7% di un elettorato che un tempo affiancava il PD.
Un altro 2,5% è stato disperso dalla lista Santoro in nome della pace.
Inoltre, l'alleanza sinistra-verdi ha raggiunto il 6,6 % e non era presente alle precedenti europee.
Meloni ha vinto rispetto a Salvini, ma la destra, in Italia, ha perso. Soprattutto è scomparsa la destra che compartecipava al Movimento 5stelle che, al momento, nonostante il 10% di consensi appare estremamente marginale. Si reggeva sulla massa di gente, non su un progetto politico. Diminuendo gli elettori, il vuoto politico tende a svelarsi alla percezione delle persone che lo hanno votato.
A me appare chiaro come la parabola discendente della Meloni sia evidente: come per Berlusconi, Bossi, Grillo e Salvini.
12 giugno 2024
Loro non hanno votato, ma se tu puoi votare non lo devi al partito che hai votato, ma a loro.
I risultati elettorali stanno apparendo in tutta la loro evidenza.
Cosa è successo in queste elezioni?
E' successo che l'Europa ha detto ai Partiti politici che Lei non vuole una guerra.
Purtroppo troppe persone che sono arrivate al "potere" con idee contrarie alla guerra hanno ventilato possibilità di guerra contro la Russia.
In particolare la Francia e la Germania sono intervenute pesantemente nella guerra a fianco dell'Ucraina finendo per essere alleati in una guerra che, al di là delle ragioni per la quale è in atto, sta giustificando il genocidio di Palestinesi ad opera degli ebrei.
Uno sterminio favorito dalla Francia e dalla Germania che si sono guardati bene dal condannare l'azione di Israele in nome della legittimità di sterminio quasi fosse un diritto acquisito per lo sterminio degli ebrei messo in atto dalla Germania nazista.
Il voto in Europa, e con esso l'astensionismo, è stato fortemente influenzato di venti di guerra.
La destra populista che ha avuto un certo successo in molti paesi europei è considerata "filo-russa" e, pertanto, contraria allo schierarsi dell'Europa a fianco dell'Ucraina in nome e per conto degli USA.
Macron era deciso a portare la Francia in guerra in Ucraina. La bocciatura del suo operato è stata totale.
Macron è attraversato dallo spirito di emulazione di Napoleone e non si ricorda più che cosa successe allora.
Il partito socialdemocratico tedesco ha scoperto la propria anima nazional-socialista assieme all'Austria allo stesso modo in cui l'Italia ha confermato la sua anima fascista.
La Russia d Putin è una Russia sovranista allo stesso modo dell'Ucraina: due nazismi si stanno facendo la guerra e uno dei due nazismi, per non soccombere all'altro, cerca di coinvolgere l'Europa alimentando in Europa l'ideologia nazista.
Questa è la condizione che hanno dovuto affrontare gli elettori europei. Riuscire a esprimere il loro dissenso senza danneggiare eccessivamente l'Unione Europea.
Questo o quel partito politico può cantare vittoria, ma i cittadini d'Europa si stanno chiedendo se con le loro scelte sono riusciti ad allontanare lo spettro di una guerra o se, al contrario ne hanno accelerato l'ineluttabilità.
Macron ha sciolto le camere, ma non si è dimesso.
Nemmeno il governo tedesco si è dimesso.
I problemi sociali dell'Europa saranno affrontati dalla destra sovranista, cristiana e nazionalista che, ai diritti dei cittadini, sostituirà i diritti di Dio nei confronti dei cittadini. II problemi economici dovranno essere affrontati e non avranno certo ritegno a favorire industriali falliti danneggiando i cittadini.
L'Inghilterra ha insegnato poco ai partiti politici d'Europa. Le guerre o si risolvono con le bombe o si risolvono con il commercio. L'Europa ha già dimostrato di preferire la prima soluzione alla seconda. In questa condizione ai cittadini non resta altro che sottrarsi dal coinvolgimento dei loro stessi Partiti Politici.
11 giugno 2024
Tratto da Beppi e il Giardino delle Esperidi
"Pensare alle persone come create da Dio" aggiunge l'anziano alla sinistra di Beppi "rende la scuola uno strumento con cui controllare le persone e non uno strumento che necessita ai cittadini per il loro sviluppo intellettuale e culturale. Quando gli uomini pensano a sé stessi come "creati da Dio" sono convinti che la loro intelligenza e la loro cultura sia un "dono di Dio" e, per sfruttare quel "dono" si fanno "furbi" costringendo altri uomini a non sviluppare la loro cultura e la loro conoscenza: "guarda io che bravo che sono, tu sei stupido!". Questo è l'atteggiamento che hanno nei confronti dei ragazzi. I ragazzi sono stupidi. Non sanno. Loro, al contrario sanno e anziché usare quel poco di conoscenza che hanno per aiutare i ragazzi, preferiscono entrare in concorrenza conflittuale con loro, umiliandoli, per promuovere sé stessi come ente superiore uguale a Dio. C'è un altro modo per pensare la scuola. Un modo che si sta facendo largo nella coscienza delle persone. Un modo che come un Ladone dalle cento teste inizia ad entrare nell'immaginario collettivo di una nazione giovane dai passi incerti."
"In queste generalità rimane a parere mio sufficientemente indicatala possibilità dell'educazione e il valore proprio dell'istruzione come mezzo educativo. Perché istruire non vuol dire ammaestrare teoricamente circa i possibili casi della vita, né comunicare le massime cui le particolari operazioni devano essere in seguito conformate, né tampoco coartare la volontà a divenire docile istrumento di passiva esecuzione, ma invece adoperarsi perché nello svolgimento interiore, che mette capo nella personale autonomia, prevalgano quegli appunto fra gli elementi della vita spirituale, nei quali si prepara il predominio dell'ideale etico. Le operazioni educative sono adunque indirette, in quanto che non si ha in mira di ottenere per mezzo loro il nudo effetto dell'imitazione, ma sì di promuovere i principi interiori della retta scelta e della retta operazione. Attività ordinata, rivolta a produrre attività, ecco il preciso assunto del compito educativo."
Antonio Labriola, Dell'insegnamento della storia, pag. 934 Edizione Bompiani
"La lotta è forte ed atroce." continua l'anziano a sinistra di Beppi "I cattolici temono che una diversa istruzione scolastica faccia perdere i loro fedeli, specialmente i ragazzi che non vengono più indottrinati e costretti a credere nella loro superiorità di razza in quanto cattolici. I cattolici sono convinti che l'imposizione della loro fede passi attraverso l'insegnamento scolastico e prescolastico. Questo lo credono anche chi vorrebbe allontanare i cattolici dall'insegnamento scolastico. In realtà, la fede che porta alla sottomissione viene imposta mediante la percezione, da parte del feto e del neonato, della struttura emotiva della madre e dell'ambiente parentale prima ancora che il bambino impari a parlare. Tuttavia, la chiesa cattolica non vuole perdere il controllo sulla scuola come non vuole perdere il controllo della struttura sanitaria e delle strutture carcerarie che alimentano il loro potere di controllo sulle persone fragili, deboli e facilmente utilizzabili per giustificare il loro potere nella società civile."
11 giugno 2024
C'erano una volta degli Stati Europei.
Questi Stati avevano trasformato il mondo nel loro personale bancomat.
C'era un problema?
Ogni Stato dell'Europa lo faceva risolvere a quella parte di mondo che aveva trasformato in bancomat.
Il Portogallo trasformò in bancomat il Brasile, l'Angola, il Mozambico ecc.
Il Belgio trasformò in bancomat il Congo.
La Spagna l'America Latina.
L'Olanda, l'Indonesia.
L'Inghilterra un numero tale di paesi che sarebbe dura elencarli.
La Francia come l'Inghilterra.
L'Italia l'Etiopia.
Ecc. ecc.
Poi, i bancomat si chiusero.
Questi paesi erano in grande difficoltà. Erano poveri, le loro ricchezze non solo erano state prelevate dagli Stati d'Europa, ma tutt'ora, attraverso le organizzazioni industriali e finanziarie continuavano a mungerli come vacche da latte.
E nacque l'ideologia dell'indipendenza.
Tutti volevano essere indipendenti dall'oppressore finendo, quando è stato loro possibile, col diventare oppressori a loro volta.
Poi i paesi bancomat migliorarono le loro condizioni di vita e gli Stati Europei si ritrovarono con la mentalità di dominatori del mondo, ma con le possibilità economiche di nani in un mondo in cui i paesi bancomat stavano diventando dei giganti finanziari ed economici.
Il resto della storia la lascio scrivere a voi...
11 giugno 2024
Io sospetto di sapere il motivo per cui Vannacci ce l'ha con i gay.
Penso che vorrebbe essere parte di quell'invincibile "Battaglione Sacro" dei Tebani.
Purtroppo per lui è solo parte del sgangherato gruppo del Brancaleone Salvini che è stato mandato a quel paese anche da Bossi che si vergogna della Lega.
11 giugno 2024
Dai risultati di queste elezioni Europee possiamo capire molte cose, anche che tipo di futuro avrà l'Europa.
Troppe persone dicono: non c'è un partito che risponda alle mie idee. Allora chiedetevi: c'è un partito così contrario alle vostre idee che valga la pena di votargli contro?
Ragioniamo non solo di votare a favore, ma anche di votare contro.
Troppi partiti politici si sono presentati con uun'ideologia promettendo l'applicazione di quelle idee e, poi, hanno fatto il contrario di quanto gli elettori si aspettavano.
In queste elezoni europee sicuramente saranno poste delle basi per un mondo diverso, ma non necessariamente saranno basi apprezzate dagli stessi elettori che oggi votano.
10 giugno 2024
A grandi linee, fin da quando nasciamo veniamo "educati", o meglio, "addestrati" ad affrontare la vita in due modi che si radicano come modelli psicologici dentro di noi: o la vita come uno stato di guerra nella quale pensiamo alle relazioni come se fossero altrettanti combattimenti, relazioni attive; oppure veniamo "educati", "addestrati", ad affrontare la vita in modo passivo come se tutte le contraddizioni e le relazioni fossero il prodotto del destino o di volontà esterne che attribuiamo a Dio.
Ovviamente, fra questi due estremi ci sono delle zone di grigio in cui le due forme si combinano in vari modi.
Tuttavia, la peggiore di queste combinazioni psicologiche avviene negli individui quando coloro che sono addestrati ad appartenere al gregge vogliono far carriera ritagliandosi un pezzo di gregge per sé.
Il gregge, parcellizzato in vari greggi, consente la perpetuazione dell'addestramento delle persone ad essere gregge alimentando l'idea che si può vivere solo appartenendo ad un gregge.
Il gregge combatte altri greggi per la supremazia del pastore del gregge. Il gregge non combatte il pastore, ma combatte per il suo pastore.
In un mondo formato da greggi. le "pecore nere" tendono a sottrarsi all'omologazione del gregge, ma, dal momento che non combattono il gregge in quanto gregge, finiscono per auspicare greggi diversi. Qualche volta questi greggi vengono tollerati perché servono al gregge maggiore per compattare sé stesso; altre volte vengono combattuti o tollerati fintanto che sono piccoli, discreti, e non mettono in discussione il potere di dominio del gregge.
Pensare alla vita come uno stato di guerra nella quale si impegna sé stessi in ogni tipo di relazione che si incontra è un modo quasi socialmente dimenticato.
La vita come partecipazione alla Guerra di Troia. Una guerra di Dèi che chiamano gli uomini a partecipare in essa con le loro passioni, i loro desideri, i loro progetti di vita. Uomini che decidono anche se, dietro quegli uomini, così racconta il Mito, ci sono torme fantasmagoriche e irreali di uomini che li seguono i cui nomi, e i cui desideri, spariscono all'interno della storia delle decisioni di uomini che partecipano a tale guerra.
Chi vive la vita come fosse una guerra, deve anticipare il nemico. Non aspetta le decisioni del "datore di lavoro", le anticipa, magari cercando un altro lavoro. La conoscenza diventa un mezzo da conquistare e affinare. Quell’individuo si prepara fisicamente. Si fornisce degli strumenti (chiamatele armi se volete) per agire al meglio nelle situazioni che la vita presenta o potrebbe presentare.
A chi preferisce attendere le decisioni di altri, del pastore, vivere attrezzandosi in vista di un futuro possibile, sembra un modo di vivere piuttosto faticoso, ma è solo una questione di pratica e di abitudine. L’individuo si trasforma sempre. Sia che si adatti al gregge rinunciando, giorno dopo giorno, a determinare sé stesso in funzione dell’obbedienza che gli permette di essere accettato nel gregge; sia che pratichi l’acquisizioni di mezzi e metodi per affrontare il futuro. Entrambe le condizioni implicano fatica e dolore. Mentre nell’appartenenza al gregge il dolore consiste nella distruzione dei propri desideri in funzione del gregge (le persone del gregge pregano il pastore di soddisfare i loro desideri che reprimono per far piacere al pastore); nella riaffermazione di sé stessi il dolore consiste nell’affrontare un mondo greggiale che pretende che l’individuo rinunci a se stesso in funzione del gregge.
Quando si sposta lo sguardo dall'attimo presente, in cui si vive, ad una situazione futura, sia che la si desideri sia che la si preveda date le forze che agiscono nel presente, già si mettono in atto azioni in previsione di quel futuro sottraendosi alle decisioni di altri che avvengono nel presente in cui viviamo.
Spostare lo sguardo dal presente vissuto ad un futuro possibile è l'unico modo per uscire da ogni tipo di gregge, perché il gregge si alimenta di una "verità presente" a cui la pecora non può sottrarsi per continuare ad appartenere a quel presente. Fissare l'attenzione delle pecore nel presente è la forza del gregge per alimentare la propria condizione di gregge e perpetuare sé stesso.
Più pecore spostano lo sguardo dalla verità del presente, imposta dal gregge, ad un proprio personale futuro e tanto più aumentano le forze centrifughe che portano alla costruzione di strutture psicologiche individuali capaci di formulare alternative al gregge in cui vivono.
Spostare lo sguardo verso un futuro possibile, significa costringersi ad organizzarsi per affrontare quel futuro.
Non si dipende più dalle decisioni del pastore del gregge, ma dalla propria visione, dai propri progetti, dalle condizioni di trasformazione del presente che si immaginano rispetto ad un possibile futuro che appare quando si sposta l'attenzione.
10 giugno 2024
Facile parlare del "potere curativo" delle erbe quando si hanno 30 anni. Provate a farlo ad 80 anni dopo una vita di lavoro e con un corpo che si avvia al tramonto della vita!
09 giugno 2024
Se le persone credono negli Dèi o nella wicca, troveranno sempre venditori che venderanno loro ninnoli e cianfrusaglie.
Può essere che, per chi li compra, quei ninnoli e quelle cianfrusaglie abbiano un qualche valore, sia di natura affettiva che di rappresentazione delle proprie convinzioni religiose. Sta di fatto che un venditore, sia allora che oggi, non ci vive con quella qualità di ninnoli e di cianfrusaglie. E' costretto a diversificare la qualità dei ninnoli e delle cianfrusaglie. Capita che davanti ad un grande centro religioso cristiano (ortodosso) il venditore non vendo soltanto crocifissi, ma anche statuette di divinità greche antiche e precristiane.
A lui non interessa cosa vendere, deve portare a casa un certo guadagno se vuole vivere e, pur di vivere, decanta le qualità traumaturgiche del crocefisso per passare, immediatamente dopo, ad esaltare le qualità degli Dèi quando scorge degli interessi nella curiosità di un qualche cliente. E se non c'è nessuno interessato sulla piazza, cerca di attirare l'attenzione proclamando a gran voce le qualità magiche ed esoteriche della sua mercanzia.
Così era ai tempi di Esopo, così è anche oggi.
Scrive Esopo:
Un tale aveva scolpito un Ermes1 di legno, l’aveva portato in piazza e l’offriva in vendita; ma nessuno si faceva avanti. Allora, per attirare qualche compratore, egli prese ad annunziare a gran voce che vendeva un dio generoso, dispensatore di benefici e di guadagni. "Ehi, galantuomo", gli osservò uno dei presenti, "e perché lo vendi, allora, invece di approfittare tu dei suoi favori?". "Il fatto si è", rispose quello, "che io avrei bisogno di un aiuto immediato e lui, i guadagni, è abituato a procurarli con tutto suo comodo".
[Tratto da: Esopo, Favole, "Il venditore di statue", Edizione BUR, 1982, n. 2, pag. 37]
Far immaginare al cliente le qualità della merce che mette in vendita è l'arte del commercio. Un'arte che si fa inganno per i fini e gli intenti per la quale viene praticata.
Noi ci poniamo la domanda: il cliente sa che il venditore sta alimentando le sue illusioni per poter cedere un oggetto in cambio di soldi?
Il client si ritiene ricco per essere venuto in possesso dell'oggetto che gli serve, o si ritiene più povero per aver speso del denaro?
La statua di Ermes in legno, ti serviva veramente o l'hai comperata perché sei stato illuso?
09 giugno 2024
Una volta c'era un filosofo, allora molto conosciuto ed oggi quasi completamente sconosciuto.
Questo filosofo si chiamava: Carneade.
Carneade era a capo della terza Accademia. Quella che aveva cancellato quasi completamente Platone sostituendolo con le intuizione di Pirrone.
Carneade era uno "scettico" del secondo scetticismo (il primo era quello di Pirrone). Sotto la sua critica, lo stoicismo, che dominava il panorama religioso delle scuole di filosofia fu costretto a modificare le sue tesi fondamentali.
Carneade stava demolendo la fantasticheria creazionista che, con lo stoicismo prima e il neoplatonismo poi, sarebbero diventati il fondamento dell'idea religiosa trasformando gli uomini in schiavi del creatore e dei suoi rappresentanti.
La terza accademia di Atene venne distrutta da Silla durante l'invasione della Grecia da parte dei romani. L'assolutista Silla, che aveva modificato tutti gli Istituti Istituzionali di Roma in funzione dell'assolutismo mettendo le premesse per l'arrivo dell'impero e la distruzione della Repubblica, distrusse l'Accademia di Atene perché, l'indirizzo scettico di Carneade, avrebbe messo in discussione il suo progetto assolutista.
09 giugno 2024
Trovo veramente triste la celebrazione del D-Day in Francia.
I francesi non fecero nessuna resistenza contro i tedeschi, furono quasi complici. Solo il nazionalista sovranista De Gaulle lanciò un appello dall'Inghilterra con i soldati francesi riparati in Inghilterra.
Ma in Francia non si sviluppò una resistenza popolare contro l'invasore tedesco. Il generale Petain collaborò con i tedeschi per legittimare l'invasione.
Dovrebbero ringraziare i 40 milioni di morti sovietici se la guerra contro i nazisti è stata vinta, ma ora, con l'Europa in guerra con la Russia (o viceversa a seconda dei punti di vista), quei 40 milioni di morti devono essere dimenticati per celebrare un occidente che sembra sempre più al tramonto della sua civiltà.
E poi non ci dimentichiamo chi disse: la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi.
09 giugno 2024
Stamane mi sono svegliato con una domanda in testa; che fine hanno fatto i wiccani?
Era l'arma con la quale i cristiani hanno tentato di imbrigliare spinte religiose di uscita dal cristianesimo coinvolgendo persone ingenue che non sapevano nulla di religione, ma che sognavano di diventare maghi, stregoni alla Herry Potter o cartomanti capaci di leggere un futuro che abitava nelle loro fantasie. Pensavano che le erbe fossero miracolose, sputavano sulla scienza e divinizzavano la natura senza fare la fatica del lavoro che serve per vivere nella natura.
Che fine hanno fatto i ragazzini che insultavano convinti che i poteri magici glieli avrebbe dati Dio come dono per il loro compleanno?
Tutto comporta duro lavoro e costanza.
La mia domanda rimarrà senza risposta. In fondo la società trova sempre qualcuno che vende miracolistica e trova sempre degli illusi che vanno a cercare i miracoli pur di avere qualche cosa di gratis.
08 giugno 2024
La terza tappa del mio viaggio archeologico in Grecia è stata Olimpia.
Nella foto è ciò che rimane del tempio di Zeus ad Olimpia. Una sola colonna ricostruita con il contributo di una fondazione tedesca che serve ai viaggiatori per farsi un'idea dell'immensità del tempio di Zeus.
Il tempo in Grecia veniva contato contando il succedersi delle Olimpiadi che scandivano il tempo comune a tutta la Grecia.
Con Olimpia e il suo museo siamo nel tempo della storia greca, quella che tutti gli studenti studiano a scuola.
Lo stadio di Olimpia non ha gradinate. Gli spettatori stavano in piedi sulle sponde dello stadio.
08 giugno 2024
E' il 67simo Inno Orfico di cui scrivo commento e interpretazione dal punto di vista della Religione Pagana.
L'Inno Orfico ad Asclepio introduce un argomento di conflitto fra l'idea della medicina nella Religione Pagana e l'idea della medicina come imposta dai cristiani nel tentativo di distruggere le società civili.
L'idea cristiana della resurrezione della carne crea conflitto con l'idea della Religione Pagana secondo cui la vita dell'uomo costruisce il Dio che cresce dentro di lui plasmando le sue emozioni.
I cristiani distrussero la medicina che allora serviva le persone. Con la medicina distrussero le statue e i templi ad Esculapio - Asclepio perché, secondo loro, non permettevano al loro Dio di esercitare il suo "libero arbitrio" distribuendo salute e malattia a sua discrezione.
Dalla pagina:
Inno Orfico ad Asclepio
Guaritore di tutti, Asclepio, signore Paian,
che lenisci le sofferenze affliggenti delle malattie degli uomini,
dai dolci doni, potente, vieni portando la salute
e facendo cessare le malattie, penose Chere di morte,
tu che fai prosperare, soccorritore, che respingi il male, dal destino felice,
forte germoglio di Febo Apollo che ricevi splendidi onori,
nemico delle malattie, hai come sposa Salute irreprensibile,
vieni, beato, salvatore, concedendo un buon fine di vita.
Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli
La morte è il fine, l'obbiettivo, della vita.
La coscienza può finire o non finire con la morte del corpo fisico, ma la razionalità, che domina la coscienza del corpo fisico, sicuramente finisce con la morte dello stesso.
Che ci sia coscienza o che non ci sia coscienza dopo la morte del corpo fisico, è oggetto del discutere all'interno della filosofia metafisica, sicuramente alla morte del corpo fisico cessa la razionalità che domina la coscienza del corpo fisico.
Quanto l'uomo è attaccato, dipendente e angosciato per la morte della sua razionalità?
Tanto più l'uomo viene reso angosciato e disperato per la morte della sua razionalità, tanto più la sua razionalità è alla ricerca ossessiva di una sopravvivenza. In questa condizione l'uomo diventa preda di chiunque gli offre l'illusione di un'alternativa alla morte del suo corpo fisico che sia in sintonia con le sue aspettative e con la cultura in cui veicola le sue aspettative.
Il Mito di Asclepio si inserisce in questo contesto psicologico determinando l'idea che della morte ne avevano gli Antichi.
"Tu fai resuscitare i morti, e io ti rendo morto così potrai conoscere il dolore di tornare ad essere mortale e puoi capire quanto male hai fatto resuscitando i morti!" Dice Zeus ad Asclepio.
Gli Antichi, con la decisione di Zeus, definiscono, dal punto di vista religioso, l'ordine delle cose. La tua razionalità morta non torna in vita. Ciò che rimane, di ciò che tu eri prima di morire, anche se fu forgiato nella razionalità, non ha più nessun nesso con la razionalità nella quale si è costruito.
---continua nella pagina linkata-----
08 giugno 2024
Fra non molto ci saranno le elezioni politiche per l'Europa.
Le spinte nazionalistiche sono molto forti e tendono a disgregare non tanto l'Europa quanto il processo politico di unificazione in funzione di una parcellizzazione sociale destinata a peggiorare le condizioni di vita degli Europei.
L'esempio dell'Inghilterra, un paese economicamente e socialmente sull'orlo del fallimento viene silenziato dall'informazione che preferisce sottolineare la quantità di armamenti che hanno nei magazzini piuttosto che le condizioni di vita delle persone la cui vita è stata distrutta dalla Brexit.
Azioni autodistruttive alle quali si sono accodati molti partiti europei che si comportano come avvoltoi pronti ad afferrare un pezzetto dell'Europa ridotta a cadavere. La Democrazia Cristiana al potere in Europa ha tentato di asservire l'Europa agli USA senza un adeguato bilanciamento economico e sociale. Troppe singole forze politiche al potere in vari stati europei si presentano come delle pulci che vorrebbero abbaiare come cani e hanno finito per distruggere quanto l'Unione Europea aveva costruito.
Io non so come andranno le elezioni Europee e non so quanto l'opinione pubblica sia pilotata da un'informazione che ha rinunciato al diritto di cronaca per far proprio il "diritto di propaganda" e quanto i cittadini sono in grado di prendere decisioni in base ai propri interessi e alle proprie condizioni di vita. E' indubbio che i cittadini sanno difendere la propria vita dalle condizioni oggettive immediate, ma sono in grado di pensare a come cambia la loro vita quando cambiano le condizioni oggettive? Quanti sono in grado di pensare che una crocetta su una scheda elettorale è in grado di garantire loro le attuali condizioni di vita o, al contrario, può facilmente trasformarli in senza-tetto? Quanti commercianti sanno che per difendere i loro guadagni devono difendere le condizioni di reddito dei loro clienti? Quanti industriali sanno che per abbassare il costo del lavoro è necessario aumentare i salari dei dipendenti?
Quanti poliziotti sanno che per lavorare in condizioni di minore criminalità è necessario fermare il bullismo sull'infanzia? Troppi partiti politici fingono di non avere un'ideologia e si appostano come avvoltoi aspettando che passi il cadavere dell'Europa per poterne strappare un pezzo.
Mettete la crocetta alle prossime elezioni, ma per favore non venite a dire, dopo, che quello voi non lo avete votato.
07 giugno 2024
Quando si parla dell'arte micenea viene subito alla mente l'oro trovato nella tomba, detta di "Agamennone", mentre, troppo spesso, cade in secondo piano la rappresentazione generale dell'arte di Micene.
Nel museo di Micene c'è una rappresentazione, una copia, della maschera di Agamennone il cui originale è conservato al Museo Nazionale Greco ad Atene (ho fotografato entrambe).
Io vorrei attrarre l'attenzione su tre aspetti dell'arte micenea più antica che hanno mantenuto i loro significati religiosi anche con i cambiamenti della struttura culturale della Grecia. Come succede in campo religioso, si modifica il tipo di rappresentazione, ma l'oggetto rappresentato è una costante anche quando, la modificazione della rappresentazione, tende a far dimenticare la realtà dell'oggetto rappresentato.
Nell'arte delle cicladi tutto è stilizzato. Lo spettatore comprende che quello è un volto e al volto attribuisce coscienza, volontà, progetto d'esistenza. Che si rappresenti con un volto la terra, il sole, il mare o la natura, il volto rappresenta coscienza, consapevolezza, volontà, progetto e scopo.
A Micene, come a Creta (solo che io a Creta non ci sono stato), le figure si fanno più complesse. Si arricchiscono di particolari, ma la stilizzazione permane. Da quei volti non si individua una persona specifica, ma si individua un mondo fatto di coscienze e consapevolezze. Parlare delle coscienze e delle consapevolezze del mondo costringe le persone a costruire una rappresentazione in forma umana: il sole agisce come un uomo, la terra come una donna, la natura come una donna (o viceversa a seconda del sesso con cui viene pensato) e, in quella forma, se ne può parlare indicando volontà, presenza e rappresentazione.
Il sistema religioso degli uomini sta nascendo. Gli uomini si relazionano col mondo consapevoli che il mondo è formato da intelligenze.
07 giugno 2024
Il secondo elemento da considerare della cultura micenea è il simbolo del serpente.
E' un simbolo che permane in tutta la religione greca.
Dal simbolo del Pitone come soggetto profetico a Delfi ucciso da Apollo per prendere il posto del Pitone nelle profezie, al simbolo del serpente attorcigliato alla verga di Hermes e al serpente simbolo di Asclepio. nel VII secolo a.c.
Il serpente è il simbolo della vita che si apre strisciando nell'esistente in cui è venuta in essere.
Nell'immagine, tratta dal museo dell'asklepieion dell'Epidauro in Grecia, il serpente è attorcigliato al bastone di Esculapio.
Con il serpente Escupaio guariva le persone con ferite difficilmente rimarginabili e, dunque, rappresentava un simbolo della vita.
Questo simbolo lo possiamo datare attorno al VII secolo a. c., ma la seconda immagine è un'immagine del museo di Micene e rappresenta il serpente arrotolato su sé stesso databile a prima del 1200 a.c.
E' indubbio che ci sia una continuità fra l'uso del serpente come simbolo nella civiltà Micenea e l'uso del serpente come simbolo nella Grecia storica precristiana.
Non a caso i cristiani schiacciano la testa del serpente, della vita che si apre un varco nell'esistenza, per costringere ogni vita ad arrendersi e a sottomettersi al loro Dio.
Nelle foto: Asclepio (Esculapio) al museo dell'Epidauro col serpente attorno al bastone e il serpente avvolto su sé stesso al museo di Micene (prima del 1.200 a.c).
07 giugno 2024
Il terzo elemento della civiltà micenea che prendo in considerazione è l'uso del simbolo del serpente.
Dire che il serpente rappresenta la vita di ogni soggetto che striscia affrontando ogni singolo problema e uscendo uguale e diverso, nel medesimo tempo, da ogni singolo problema, contraddizione, ostacolo che incontra, oggi come oggi appare scontato, ma rappresentare graficamente questo agire del soggetto come serpente nell'esistenza, prima del 1200 a.c. appare, quanto meno, un'incredibile intuizione religiosa.
Il fregio, rappresentato nella foto, è il fregio di un tempio. Non è una semplice decorazione, è l'avanzare del serpente che entra nelle contraddizioni della vita e che esce dalle contraddizioni della vita. La vita che prosegue nel suo eterno corso. Nelle sue trasformazioni. Ogni contraddizione è un pinto d'arrivo e un punto da cui ripartire. Nello stesso tempo, una fine e un inizio.
Questo fregio del serpente genera quel fregio che noi chiamiamo "greca".
Prendete la vostra mano sinistra, con il palmo verso il vostro petto. Tenete il pollice lungo la mano. Delle altre quattro dita piegate la falangina e la falangetta lasciando la falange come continuità della mano. Poi, prendete la mano destra. Volgete il suo dorso verso il vostro petto. Piegate come prima la falangina e la falangetta e nel vano che rimane incastrate la mano sinistra. Ciò che ne esce è il simbolo della greca.
Al Museo Nazionale Greco troveremo molti esempi della linea continua a spirale.
Questo dovrebbe far riflettere sulle idee religiose relativi alla vita propri degli Antichi, i Micenei in questo caso. Dovrebbe far riflettere anche in che cosa consistono le idee religiose degli Antichi che non possono essere ridotte ad una brutta copia del cristianesimo.
[La greca, come esempio, l'ho disegnata io alla meno peggio]
06 giugno 2024
Il concetto religioso di nascita nella Religione Pagana
Nascere significa dare il via al processo soggettivo di trasformazione.
06 giugno 2024
Per parlare degli Dèi della Grecia dobbiamo, a mio avviso, fare qualche discorso sulla civiltà Cicladica che dominò quella storia fino al 1200 a.c.
L'arte cicladica, essenziale e non primitiva, ci porta a pensare il senso e la realtà degli Dèi che poi, in un secondo tempo, assunsero varie forme con cui rappresentarsi dando vita alle varie civiltà Greche.
Per la specie umana la faccia rappresenta la persona e con la persona, la coscienza della persona.
Se si rappresenta con una faccia la "terra" significa che alla terra viene attribuita una coscienza, un'intelligenza, un'emozione e una volontà d'esistenza.
L'arte cicladica non rappresenta le persone per nome e cognome, ma rappresenta il mondo come persona. Naso sporgente e bocca lineare accennata e con la forma del viso non trasmette altri particolari. Quando le figure sono femminili, c'è un accenno di seni,
Guardando l'arte cicladica non si può fare a meno di pensare come tutti gli oggetti del mondo siano intelligenze e, anche se nulla ci è arrivato come scritto, appare evidente come l'arte rappresenti un mondo vivente fatto di intelligenze e di emozioni uguali a quello degli uomini.
Stiamo parlando di un periodo che va dal 3000 a.c. al 1200 a.c. Un periodo in cui Ittiti e Sumeri erano all'alba della civiltà umana come noi la pensiamo. L'arte cicladica ci dice che il mondo è composto da Esseri Viventi che come l'uomo si emozionano e come l'uomo manifestano la loro volontà d'esistenza.
06 giugno 2024
The christian haven is the uman hell.
Si guarda, si ammira o si condanna, il generale che conduce eserciti in guerra. Ma, l'esercito, non è una massa indistinta. Non è un gregge. E' un insieme di uomini dalle infinite individualità.
Che il generale vinca, e viene celebrato nei libri di storia, o che il generale perda, e viene ricordato nei libri di storia, un numero "infinito" di uomini hanno vissuto l'inferno. Morti, spezzati, invalidati. I nomi cancellati, lasciati nella polvere in un'esistenza che si è trasformata nel loro inferno.
All for christian God's glory.
06 giugno 2024
La seconda tappa archeologica del mio viaggio in Grecia furono le mura ciclopiche di Micene.
Micene, la città di Agamennone, della guerra di Troia, dalla mura ciclopiche segna il passaggio fra una sorta di Grecia Antica, ad una Grecia storica. Di questa parlerò nei prossimi post. Gli Dèi di Micene.
05 giugno 2024
In giugno il Bosco Sacro è una sinfonia di suoni dei più diversi uccelli e, con queste piogge, è piuttosto rigoglioso.
05 giugno 2024
A troppe persone, che chiamano sé stesse Pagane, non interessa la realtà degli Dèi; sono più interessate ad utilizzare l'immaginazione di Dèi persona per ottenere una qualche forma di promozione personale.
Cristiani ed esoteristi promuovono sé stessi utilizzando Dio a cui attribuiscono quello che loro desiderano, vogliono o fanno.
Non ragionano sulla natura del divino, la danno per scontata e tutti coloro che ascoltano devono ritenerla scontata.
In fondo, che te ne fai degli Dèi? Che te ne fai del Dio cristiano?
Sono oggetti razionali privi di significato e di funzione a meno che gli individui non caricano di emozioni quelle descrizioni. Allora quelle descrizioni prendono vita, sia nelle azioni degli individui sia in quanti "oggetti in sé".
Ma, in fondo, a noi non importa molto perché a noi interessano le azioni che vengono messe in essere e le reazioni adattative che vengono messe in essere dai singoli individui e dall'ambiente.
La vera questione è la nostra coscienza nelle azioni. Questo, però, è un altro discorso e riguarda la consapevolezza delle persone nel compiere delle azioni in funzione degli intenti espressi dalle persone stesse. Scopo dell'azione dovrebbe coincidere con gli obbiettivi, di modificazione sociale, da raggiungere.
L'intento non è l'intenzione che può essere descritta. L'intento di un'azione è costituito da tutte le modificazioni introdotte in un ambiente al di là che si conoscano o non si conoscono gli ambienti in cui si introducono gli effetti mediante l'azione.
Gli Dèi sono l'immenso in cui viviamo e ogni azione, da chiunque fatta, è fatta da un Dio perché ogni azione è il frutto di una necessità soggettiva e perturba l'ambiente mediante una decisione imperativa.
Nell'azione, ogni Essere diventa un Dio.
Nell'emozione ogni Essere si espime in quanto Dio. Ogni emozione che si percepisce è manifestata da un Dio perché l'emozione stessa, percepita, è un Dio in sé.
05 giugno 2024
C'è un pentolone in cui bolle la vita delle persone. Per alcune persone quel pentolone è già troppo caldo, altre persone aspettano l'aumento della temperatura.
Se qualcuno si era illuso che l'inflazione si fosse abbassata, significa che non fa la spesa al supermercato.
Tutte le materie prime hanno avuto aumenti di 2 cifre. L'Opec ha deciso una stretta nell'estrazione del petrolio e il gas da un po' di tempo sta aumentando i prezzi.
Probabilmente i movimenti economici avvengono "sotto traccia" in modo da non disturbare i partiti politici al governo in vista delle elezioni europee.
05 giugno 2024
Asclepio fu ucciso da Zeus.
E' affascinante questo aspetto del Mito e, dopo aver visto i resti dell'asklepieion nell'Epidauro, da pochi giorni, ritengo che mi si siano chiariti molti aspetti del Mito.
Il figlio di Apollo diventa medico.
Questo è il primo aspetto da prendere in considerazione.
Notate che non fa miracoli, ma pratica la medicina. La medicina come arte e scienza del suo tempo.
Inoltre, come figlio di Apollo non è immortale e su questa condizione si regge tutto il Mito.
Si racconta che Asclepio diventa tanto abile nella medicina da far resuscitare delle persone morte. Capaneo, Licurgo, Glauco, Ippolito vennero tutti fatti risorgere.
Il Mito ci racconta che Zeus visto lo sconvolgimento "dell'ordine naturale delle cose" fulmina Asclepio.
Qual è il delitto di Asclepio? Trasformare degli Dèi in uomini mortali. Capaneo, Glauco, Licurgo, Ippolito, non hanno chiesto ad Asclepio di tornare ad essere mortali.
Non si tratta di sconvolgere l'ordine naturale, si tratta di assassinare degli Dèi per trasformarli in uomini.
Asclepio non sapeva questo. Non sapeva che cosa comportasse quell'azione? Zeus glielo ha insegnato. Zeus uccide Asclepio e Asclepio diventa un Dio che alimenta e si alimenta di ogni sforzo che porti a costruire il benessere in chi è malato.
Il Mito ci racconta che non si torna indietro dalla morte, si può solo andare avanti, continuare le trasformazioni.
L'uomo e la donna che hanno vissuto con passione, hanno plasmato la loro energia emotiva e hanno costruito il loro corpo luminoso che partoriscono alla morte del corpo fisico.
Ora sono corpi luminosi e, rispetto ai viventi della natura, appaiono come immortali: desiderare di tornare indietro è il desiderio dei falliti. Coloro che sono vissuti per sottomissione rinunciando a plasmare la loro energia emotiva nelle tensioni e nelle contraddizioni della loro esistenza.
Attraverso la cura dei malati, Asclepio indica la via dell'eternità: vivete con passione, desiderio e impegno. Questa è la ricetta che conduce uomini e donne nell'eternità.
04 giugno 2024
66esimo Inno Orfico al figlio che Hera partorì da sola come rimedio alla distruzione della vita davanti alla quale non c'era altra soluzione. Quando la vita è in pericolo, Efesto rimescola le carte del presente per consentire la germinazione di un diverso futuro.
Nella foto: il tempio di Efesto ad Atene.
Dalla pagina:
Venne il terrore, bruciarono Esseri Umani femminili ed Esseri Gatti, tanto temevano il potere di Demetra nella vita. Le chiamavano Streghe e le arsero sulle piazze! L'orrore della carne bruciata dilagava e ammorbava l'aria: chi aiutava altre donne a partorire veniva bruciato. Così Giunone Lucina, così Hera, vedeva quella vita spegnersi. Efesto esplose! Esplose sotto forma degli Esseri Pulci degli Esseri Topi che senza Esseri Gatto proliferavano. E fu la peste nera che dilagò in tutta Europa e nulla fu più come prima. Come un vulcano ripulisce le sue falde per permettere il rinnovamento della vita, così la peste abbatté alcune sbarre dell'orrore in cui erano imprigionate le tensioni della vita degli Esseri Umani: e nulla più fu come prima.
04 giugno 2024
I segreti non sono le informazioni che vengono occultate o nascoste.
I segreti sono ciò che noi scegliamo di ignorare perché estraneo alle nostre aspettative.
Noi veniamo educati a credere e a sperare. In quel credere e in quel sperare riversiamo le nostre emozioni e descriviamo un mondo che vuole ignorare l'universo che lo contiene. Quell'universo diventa "segreto" rispetto al mondo che desideriamo e descriviamo.
Tutto è ovvio, ma noi non vogliamo che lo sia.
Anche quando la persona più perfetta ci dice alcune cose che potrebbero esserci rivelatrici di qualche cosa, noi siamo predisposti ad alzare la barriera del "che cosa vuole costui?". Al contrario, quando qualcuno ci prospetta delle "falsità" che, però, collimano con i nostri desideri, siamo predisposti ad applaudire a quelle menzogne come fossero rivelatrici di ciò che noi da sempre sappiamo.
E così accorriamo come folli ad applaudire il profeta che ci prospetta l'imminenza del paradiso mentre il presente si trasforma nascosto alla nostra attenzione.
Se qualcuno ha un po' di memoria sociale degli ultimi 20 anni si ricorda le masse plaudenti a Silvio Berlusconi, a Bossi, a Beppe Grillo e oggi alla Meloni.
Debole è la memoria di chi speranzoso attende Gesù che venga dalle nuvole con grande potenza, grandi sono i segreti che si nascondono alla sua attenzione.
04 giugno 2024
Zeus e Demetra: Persefone nella Teogonia di Esiodo
Persefone figlia della Libertà e dell'Atmosfera.
Demetra è la libertà. La libertà che si esprime come crescita e dilatazione dei soggetti nel mondo. La nata da Demetra, Persefone, è la figlia della crescita, la piccola crescita, Core, la fanciulla.
Scrive Esiodo nella Teogonia tradotta da Romagnoli:
E poi nel letto entrò dell'alma Demètra, che vita
diede alla Diva dal candido braccio, Persèfone. E lungi
poi la rapiva Edonèo dalla madre: cosi volle Giove.
Esiodo, Teogonia 912 - 914
L'azione di Zeus è molto semplice: alla sua creazione aggiunge un nuovo elemento. Demetra è la crescita e Persefone diventa la crescita che produce la nascita per poter crescere come Demetra.
Gli Esseri della Natura cresceranno prima di nascere. Sia che crescano nascendo per scissione, sia che crescano come semi, embrioni in uova o uteri, c'è una crescita che prelude ad una ulteriore crescita.
Questo è il meccanismo con cui divengono gli Esseri della Natura, qualunque sia la loro specie.
La crescita è Coscienza divina che appartiene all'esistente della Natura: di Era! La Crescita, come liberazione del soggetto dallo stato in cui sta vivendo, deve essere trasferita negli Esseri della Natura per porre il fondamento della loro costruzione. Zeus e Demetra trasferiscono il loro essere divini nelle Coscienze di Sé che nell'Essere Natura germinano affinché queste possano a loro volta costruirsi in quanto Dèi e divenire nell'infinito dei mutamenti. Prima che Era si arricchisca delle Coscienze di Sé che in Essa germinano, vengono poste le basi per il loro divenire in quanto Dèi. Persefone nasce da Zeus, il padre dell'esistente, e si cala nell'oscuro sposando Ade. Non rimane confinata nell'oscuro, emerge dall'oscuro ogni sei mesi. Non è proprietà dell'oscuro, ma alimenta la crescita nell'oscuro: nell'utero, nel seme, nell'uovo, nella cellula per scissione.
Luce e oscuro sono percezioni soggettive di chi dializza quanto percepisce e come lo percepisce mantenendo inalterato il senso con cui percepisce. In realtà l'uno e l'altro sono luce e oscuro nel medesimo tempo. Nell'uno e nell'altro le Coscienze di Sé germinano. Noi siamo Esseri Umani legati alle interpretazioni della ragione e, pertanto, dividiamo e discriminiamo. Proprio perché discriminiamo e dividiamo percepiamo e assistiamo al calarsi di Demetra nell'oscuro sotto forma di Persefone e, in quell'oscuro, alimentare la crescita delle Coscienze di Sé che noi, da questa parte della ragione, vediamo sbocciare in quella che noi definiamo luce.
Sgorga alla luce, per effetto di Persefone, l'Essere Feto che si trasforma in bambino; sgorga alla luce quanto contiene l'uovo quando si schiude; sgorga alla luce la cellula che si separa; sgorga alla luce la gemma uscita dal seme.
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03 giugno 2024
Oggi ho lavorato un po' per tradurre la legenda. Non so se i numeri si leggono e non so se tradurrò tutta la legenda, ma già l'immagine può darvi l'idea dell'immensità del complesso. Un vero e proprio ospedale che faceva assistenza ai malati e aveva ben poco col desiderio della miracolistica cristiana.
L'Asklepieion era un Tempio-ospedale in cui venivano curati i malati.
Univa il concetto di "curare alle malattie" col concetto religioso della necessità di agire, per come era possibile, contro i mali.
I sacerdoti del tempio avevano messo a punto varie tecniche e varie pratiche mediche che poco avevano a che fare con la miracolistica anche se i malati, una volta guariti, ritenevano di essere stati miracolati. Le offerte votive per le guarigioni ottenute trovate negli scavi hanno dimostrato il grande numero delle guarigioni che sono avvenute durante i secoli.
Il complesso tempio-ospedale fu distrutto dal romano Silla, il cui unico scopo era quello di fare un bottino immediato e non quello di tentare di capire il funzionamento dell'ospedale, nell'86 a. c. I romani avevano già rotto il patto sacro con gli Dèi. Giunone Moneta aveva detto loro che sarebbero stati ricchi fintanto che avessero fatto le guerre per giustizia, ma, con Silla, Giustizia se ne era già andata via da Roma.
Nel II secolo d. c. il senatore romano Antonino finanziò la ricostruzione e il complesso riprese un certo splendore che durò fino al 426 d. c. quando l'imperatore Teodosio II vietò il finanziamento ai santuari.
Oltre a questo, il sito fu devastato da due terremoti nel 522 e nel 551. Il luogo fu completamente abbandonato e tutto andò in rovina. Nel 1879 iniziarono gli scavi da parte degli archeologi greci scoprendo i santuari gemelli di Asclepio e Apollo Maleatas. Gli scavi, interrotti nel 1928, ripresero fra il 1948 e il 1951 interrotti e ripresi dal 1974 è in corso il recupero e il restauro dell'area e dei reperti.
Le scoperte archeologiche e gli antichi testi che sono rimasti ci trasmettono una narrazione sulla vita degli Antichi diversa da quanto i cristiani, nel loro furore propagandistico, hanno trasmesso.
La distruzione delle antiche testimonianze è avvenuta sia per avidità (Silla) o per furia religiosa cristiana.
Se oggi i popoli possono recuperare una parte del loro passato si deve al fatto che le antiche costruzioni o erano costruite in maniera tale da non poter essere del tutto cancellate, o sono state coperte dal tempo sotto una polvere di oblio che attendeva tempi migliori per essere svelata.
Legenda:
-1- Theatre (4th/2nd c BC) - Teatro (IV/II sec. a.C.)
-2- Cemetery of Late Antiquity (4th-5th c AD) outside the sacred precinct - Cimitero tardoantico (IV-V sec. dC) esterno all'area sacra.
-3- Hospice (Katagogion) for patients and companions (4th/3rd c BC) - Ospizio (Katagogion) per pazienti e accompagnatori (IV/III sec. a.c.) The NE part was possibly used in Roman times. - La parte NE potrebbe essere stata utilizzata in epoca romana
-4- Bathhouse (3rd c. BC)In use, with modifications during Roman times too. - Stabilimento termale (III sec. a. c.) In uso, con modifiche anche in epoca romana.
-5- Building for celebrating ritual meals (hestiatonon late 4th c. BC) - Edificio per la celebrazione dei pasti rituali (hestiatonon fine IV sec. a.C.) -
-6- Odeum (istalled in the court of the half-ruined hestiatorion in Roman times). - Odeum (installato nella corte dell'hestiatorion semidistrutto in epoca romana - [Silla il saccheggiatore]). L’Odeon era [Odéion, è il nome di diversi edifici coperti della Grecia antica dedicati agli esercizi di canto, alle rappresentazioni musicali, ai concorsi di poesia e di musica. Questi edifici normalmente erano di dimensioni modeste e poggiati su colline o rialzi.]
-7- Propylon (monumental entrance) to the cerimonial hestiatonon (c. 300 BC). It was converted into a temple od Hygeia in Roman times - Propylon (ingresso monumentale) per il cerimoniale hestiatonon (300 aC circa). Fu trasformato in un tempio di Hygeia in epoca romana
-8- Fountain servicing the hestiatonon (3nd/2nd c. BC) - Fontana a servizio dell'hestiatonon (III/II sec. a.c.)
-9- Building for the mystical cult of the Egyptian Gods, that is the local deities Asklepios and Hygeia identified with Osiris and Isis (2nd c. AD) - Edificio destinato al culto mistico delle divinità egizie, cioè delle divinità locali Asclepio e Igea identificate con Osiride e Iside (II sec. d.C.)
-10- Roman buildings (workshops south, stoa with bath north and ancillary spaces east) which created a square in front of the sanctuary of the Egyptian gods and the temple of Hygeia. - Edifici romani (officine a sud, stoà [Una stoa, nell'antica architettura greca, è un passaggio coperto o portico, comunemente per uso pubblico] con terme a nord e spazi accessori a est) che creavano una piazza antistante il santuario delle divinità egizie e il tempio di Igea.
-11- Stadium (5th/3rd c. BC) - Stadio (V/III sec. a.C.).
-12- Temple of Artemis (late 4th c. BC). Deneath the altar and the east part of temple, foundations of an oikos (treasury, temple-shaped edifice used by pilogrims from a foreign city) of the early 4th century BC, - Tempio di Artemide (fine IV sec. a.C.). Sotto l'altare e la parte est del tempio, le fondamenta di un oikos (tesoro, edificio a forma di tempio utilizzato dai pilogri provenienti da una città straniera) dell'inizio del IV secolo a.C.
-13- Oikoi (treasuries) of the early 4th century BC. - Oikoi (tesori) dell'inizio del IV secolo a.C.
-14- Altar of Apollo (6th c. BC). - Altare di Apollo (VI sec. a.C.)
-15- Building for the ancient cult (with catartic water and communion in the divine reparst). In the NW corner a small shrine of Apollo, at the centre an open air altar, around the perimeter a stoa (6th/5th c, BC, with several phases into Roman times). - Edificio per il culto antico (con acqua catartica e comunione nel pasto divino). Nell'angolo NW un piccolo santuario ad Apollo, al centro un altare all'aperto, attorno al perimetro una stoà (VI/V sec. aC, con diverse fasi di epoca romana).
-16- Temple of Asklepios (375 - 370 BC) - Tempio di Asclepio (375 - 370 a.C.)
-17- Tholos (Thymele subterranean dwelling-place-of Asklepios. 360-330 BC) - Tholos (Timele, abitazione sotterranea di Asclepio. 360-330 a.C.)
-18- Enkoimeterion (abaton [dormitory], 4th c, BC) - Enkoimeterion (abaton [dormitorio], IV sec. a.C.) - (L’Enkoimeterion è il “sogno incubatorio” nella casa-ospedale di Asclepio)
-19- Annexe to the Enkoimetenn (4th c. BC/Roman period) - Annesso all'Enkoimetenn (IV sec. a.C./periodo romano)
-20- Athletes entrance to the Stadium (Palaestra?) - Ingresso degli atleti allo Stadio (Palestra?)
-21- Building of the Roman period (Palaestra?) - Edificio di epoca romana (Palestra?)
-22- Shaft-like cistern (3rd c. BC) - Cisterna a fusto (III sec. a.C.)
-23- Sacred well (6th c. BC, later incorporated in the SE corner of the Abaton) - Pozzo sacro ((VI sec. a.C., successivamente inglobato nell'angolo SE dell'Abaton)
-24- Buildings of the ancient cult (with cathartic bath and ankoineses). Small stoa of the 6th century BC, late phase of the 4th/4th century BC, and bath on the early 4th century BC near the sacred well. The succeeding building of Roman times was called Asklepios' Bath. - Edifici dell'antico culto (con bagno catartico e ankoines). Piccola stoa del VI secolo ac, fase tarda del IV/IV secolo ac e vasca degli inizi del IV secolo ac presso il pozzo sacro. L'edificio successivo di epoca romana fu chiamato Bagno di Asclepio.
-25- Statue-fountain (4th/3rd c. BC). Water brought secretly inside the statue of Asklepios poured from a bowl (phiale) held by the God and was channelled to Asklepios' Bath. - Statua-fontana (IV/III sec. a.C.). L'acqua portata segretamente all'interno della statua di Asclepio veniva versata da una ciotola (phiale) tenuta dal dio e veniva incanalata nel Bagno di Asclepio.
-26- Altar of Asklepios (4th c. BC) - Altare di Asclepio (IV sec. a.C.)
-27- Sacred square - Piazza sacra
-28- Library (2nd c. AD) - Biblioteca (II sec. d.c.)
-29- Temple of Themis (late 4th c. BC) - Tempio di Themis (fine IV sec. a.C.)
-30- Well (6th/5th c. BC) - Pozzo (VI/V sec. a.c.)
-31- Propylaia of the sanctuary (c. 300 BC) - Propilei [ingresso monumentale al santuario] del santuario (300 a.C. circa)
-32- Sacred way (from the city of Epidauro) - Via Sacra (dalla città di Epidauro)
-33- Cistern (3rd c. BC) - Cisterna (III sec. a.C.)
-34- Bath complex (imperial times) - Complesso termale (epoca imperiale)
-35- Bath complex, possibly incorporating a sanctuary of Isis (imperial times) - Complesso termale, forse incorporante un santuario di Iside (epoca imperiale)
-36- Christian basilica of st John the fasting (Nestikos) (5th c. AD) - Basilica cristiana di San Giovanni il Digiunatore (Nestikos) (V sec. d.C.)
-37- Stoa of Kotys (for commercial activity in the sanctuary, 3rd c. BC) - Stoà [Una stoa, nell'antica architettura greca, è un passaggio coperto o portico, comunemente per uso pubblico ] di Kotys [Kotys ( greco antico : Κότυς Kótys ), chiamata anche Kotytto, era una dea tracia la cui festa, la Cotyttia, somigliava a quella della frigia Cibele, ed era celebrata sulle colline con procedimenti tumultuosi e riti orgiastici, soprattutto di notte.
Il culto di Kotys fu apparentemente adottato pubblicamente a Corinto ( c. 425 a.C.), e forse privatamente ad Atene più o meno nello stesso periodo, ed era collegato, come quello di Dioniso, con licenziosa frivolezza. Comprendeva poi una cerimonia battesimale. Kotys veniva spesso venerato durante le cerimonie notturne, associate a una dilagante insobrietà e a comportamenti osceni.
Sembra che il suo culto si sia diffuso anche fino all'Italia e alla Sicilia dorica. Successivamente sculture in rilievo provenienti dalla Tracia la mostrarono come una dea-cacciatrice simile ad Artemide , ma in letteratura fu invece paragonata alla Cibele orientale-greco-romana (Grande Madre degli Dei). ] (per attività commerciale nel santuario, III sec. a.C.) [fonte: wikipedia inglese]
-38- Akoai (from the latin aquae = waters, a bath complex of Roman times) -Akoai (dal latino aquae = acque, complesso termale di epoca romana)
-39- Epidoteion (Hypnos was called Epidotes, i. e. bestower of Goods) - Epidoteion (Hypnos era chiamato Epidotes, cioè donatore di beni)
-40- Sacred fountain (3rd c. BC) - Fontana sacra (III sec. a.C.)
-41- Doric fountain' (3rd c. BC). The aqueduct bringing water from the springs on Mt Kynortion terminated here and at no. 40 - Fontana dorica' (III sec. a.C.). L'acquedotto che portava l'acqua dalle sorgenti del monte Kynortion terminava qui e al n. 40.
-42- Build section of the aqueduct from Kynortion and conduits of various (later) phases of the sanctuary - Una sezione dell'acquedotto di Kynortion e i condotti di varie fasi (successive) del santuario
-43- Bath complex of Late Antiquity - Complesso termale della tarda antichità
-44- Well (5th c. BC) - Pozzo (V sec. a.C.)
-45- Anakeion (Sanctuary of the Anakes = Dioskouroi, 4th c. BC) - Anakeion (Santuario degli Anakes = Dioscuri, IV sec. a.C.)
-46- House of Roman times - Casa di epoca romana
-47- SE section of the perimetric stoa erected around the main sanctuary in the mid-4th c. AD - Sezione SE della stoà perimetrale eretta attorno al santuario principale alla metà del IV sec. Anno domini
-48- Base for a later building (when ground level was higher) - Base per un edificio successivo (quando il livello del suolo era più alto)
-49- Bipartite sanctuary with two addorsed spaces (for heavenly and chthonic cult?, 4th c. BC) - Santuario bipartito con due ambienti addossati (per culto celeste e ctonio?, IV sec. a.C.)
02 giugno 2024
La Patria è la società definita dalla nostra Costituzione. Ciò che si contrappone alla nostra Costituzione, quando messo in atto da organi Istituzionali, è tradimento della Patria.
Assistiamo continuamente al tradimento della Patria ogni volta che le Istituzioni, per calcolo o convenienza, sostituiscono i principi Costituzionali con quelli del pederasta in croce e del macellaio di Sodoma e Gomorra.
02 giugno 2024
Il pensiero razzista ed emarginante appartiene all'ideologia cristiana.
Emarginare è attività propria del pederasta in croce come indicano i vangeli cristiani.
Può essere velato e nascosto per impedire alle persone di realizzare in che cosa consista l'ideologia cristiana, ma ciò che è stato cristianesimo criminale nel corso della storia, anche se non si permette più che si manifesti nella società, permane nell'ideologia cristiana e questo permanere qualifica l'ideologia cristiana come un'ideologia criminale.
E' sufficiente ricordare la guerra che i cristiani fanno al diritto d'aborto delle donne al fine di trasformarle in "vacche" per fare figli a Dio.
02 giugno 2024
Se si vuole cambiare il modo di vedere il mondo è necessario smetterla col concetto platonico-cristiano di anima e assumere il concetto Pagano di emozione.
02 giugno 2024
Mi sembrava ovvio. E' il ruolo dei cristiani, della chiesa cattolica nella colonizzazione del mondo. Distruggere la struttura emotiva dei bambini in funzione del loro potere di controllo mediante l'imposizione della dipendenza dal pederasta in croce e al macellaio di Sodoma e Gomorra che giustifica, di fatto l'imposizione militare della fede.
Distruggendo la struttura emotiva, si distrugge la possibilità di riconoscere il valore della cultura rifugiandosi in quell'ignoranza che alimenta l'ideologia del fascismo nella sopraffazione dell'uomo sull'uomo.
L'articolo è dell'Washington Post.
Ogni tanto gli USA scoprono il letame che nascondo sotto il tappeto come se i problemi che hanno non fosse il prodotto di quel letame nascosto e dei problemi sociali irrisolti che si rifiutano di affrontare.
[Fonte: Washington Post]
02 giugno 2024
Le persone stanno sui social e tendono ad abbandonare l'web salvo quando ne hanno una forte necessità.
E' il vuoto che sta avanzando.
Comunicazioni brevi, molte foto. E' il modo con cui si perdono le informazioni, il conoscere e la capacità di progettare la propria esistenza convinti che l'attimo presente persista in eterno.
Internet si spegne perché si spengono le persone.
02 giugno 2024
Due notizie in relazione fra loro:
La condanna di Donald Trump dichiarato colpevole di tutti i 34 capi di imputazione e l'ordine di Biden a Kiev di usare le armi americane per bombardare la Russia.
Sono due notizie che arrivano in contemporanea.
Due notizie che dicono, da un lato portare la Nato in guerra e coinvolgere l'Europa nella guerra e, dall'altro lato mettere fuori gioco l'ingestibile Trump che in caso di conflitto le agenzie che determinano la politica militare USA non sarebbero in grado di fermare e di contenere.
Una guerra per essere distruttiva e nello stesso tempo gestibile deve essere contenuta entro limiti. Limiti che gli ebrei, in nome dell'ieologia nazista, hanno già superato con l'appoggio degli USA.
Ho paura che si voglia estendere l'esperimento Gaza a tutta Europa e l'Europa ancora non è diventata consapevole del suo ruolo sociale nel mondo. L'Europa sta vivendo il delirio di una "potenza coloriale" che ormai abita solo nelle sue fantasie.
02 giugno 2024
Trovo squallido, offensivo ed ingiurioso quando le persone vengono a fare affermazioni aprioristiche cristiane, senza supportarle, solo per ribadire il diritto dei cristiani di trasformare l'uomo in un oggetto di possesso.
In una pagina di filosofia metafisica se si vuole giustificare l'ideologia cristiana di trasformare l'uomo in un oggetto di possesso, si deve citare e argomentare dimostrandone l'utilità sociale (e non per interesse dei cristiani stessi).
Le semplici opinioni, che legittimano lo schiavismo, sono ingiuriose come quelle che giustificano il razzismo, il liberalismo, il creazionismo, il nazionalismo, l'ignoranza culturale, il nazismo o quanto nella storia ha agito per trasformare l'uomo in schiavo: gli Antichi Dèi non lo hanno mai fatto. Anche in presenza di una schiavitù di natura economica, gli Dèi indicavano questa condizione come il "male che andava rimosso". A differenza di Gesù e Paolo di Tarso che elevano la schiavitù quale prodotto della volontà del loro Dio.
01 giugno 2024
Io non l'avrei mai definita in questo modo, una "stronza", perché ritengo riduttivo conchiudere le azioni di un'Istituzione nella persona che quell'Istituzione gestisce.
Che le scelte del Presidente del Consiglio si inquadrino nell'ideologia fascista e nazista è una cosa che appare ovvia a chiunque ha un minimo di nozioni di filosofia metafisica.
D'altro canto, è lei che sventolava il crocifisso per ingiuriare la nostra Costituzione mettendo un padrone al di sopra dei cittadini.
Però non l'avrei mai qualificata come "stronza"; fascista sì, nemica della patria sì; ma non "stronza".
Io devo prendere atto che il Presidente del Consiglio ha deciso di qualificarsi come "stronza": la stronza!
Se il Presidente del Consiglia ha qualificato sé stesso come "stronza", con quale diritto io, come cittadino non devo riconoscere che Lei è una "stronza"?
Devo prenderne atto: il Presidente del Consiglio italiano è una stronza!
Essere "stronzi", dal mio punto di vista, implica un certo grado di inconsapevolezza nelle proprie azioni. Fare azioni qualificabili come fascisti e nazisti implica una volontà di destabilizzazione Istituzionale che qualifica la persona come "nemica della patria".
Le parole, dette da un'Istituzione, non vanno mai interpretate in maniera ironica.
01 giugno 2024
La Religione Pagana non ha relazioni con la religione cristiana, islamica, ebrea o buddista.
Ogni religione ha la caratteristica di coinvolgere le emozioni delle persone. Questo perché le persone si legano al mondo mediante le loro emozioni, ma da come si veicolano e si indirizzano le emozioni nel mondo si distingue la qualità delle diverse razionalità religiose che si presentano nel mondo.
Le religioni nel mondo sono solo due: la religione che sottomette l'uomo a Dio e alle sue promesse divine; la religione che ritiene Dio o gli Dèi uguali all'uomo nelle relazioni che si costruiscono nell'esistenza.
Detto questo, le religioni si differenziano per rappresentazione formale, razionale, per i loro libri sacri, attraverso i quali si contendono i "fedeli".
Ci sono dei sentimenti emotivi anche nel sottomettere e nella volontà di struprare l'uomo. Lo schiavista e lo stupratore veicolano i loro sentimenti in tale attività e si sentono frustrati e offesi quando tale attività viene impedita impedendo, di fatto, la veicolazione delle loro emozioni.
Le persone vengono educate ad aver compassione dell'aguzzino che si sente frustrato perché imputato di delitto. Le persone si sentono solidali con lo stupratore quando lo stupratore viene imputato di delitto, condannato e perseguitato. Questo perché tutte le religioni, che hanno un'ideologia di possesso dell'uomo, educano le emozioni dell'infanzia ad essere solidali con i grandi delinquenti e a censurare, rivolgendo le loro emozioni contro, coloro che censurano il delitto di stupro, di schiavismo o prevaricazione. Educati ad essere solidali con gli aguzzini perché sono, in realtà, solidali con la loro possibilità di diventare a loro volta stupratori, schiavisti o prevaricatori delle persone che ritengono più deboli.
La Religione Pagana viene aggredita perché mette in discussione il diritto di Bergoglio di fare della "frosciaggine" un elemento ideologico di discriminazione che permette la costruzione di discriminatori funzionali a sottomettere uomini in nome del suo Dio.
Le diverse forma (libri sacri) con cui si presentano le religioni del dominio e del possesso, altro non sono che strumenti mediante i quali contendersi le persone, ridote a bestiame, spingendole alla guerra violenta, gregge contro gregge, in nome della supremazia di un "libro sacro" piuttosto che un altro "libro sacro".
La libertà dell'uomo non ha relazione con la schiavitù dell'uomo.
Lo schiavista è uno schiavista sempre!
E' uno schiavista anche quando oppone un "un gioco più leggero" rispetto ad un "giogo" che appare più pesante. La leggerezza o la pesantezza di una condizione di schiavitù non dipende da una diversa ideologia della schiavitù, ma da una diversa condizione oggettiva e da una diversa consapevolezza degli schiavi la cui reazione limita la violenza della schiavitù imposta loro.
01 giugno 2024
Celebrazione del Solstizio d'Estate nel 2012
01 giugno 2024
Le celebrazioni della Religione Pagana
Per vedere quali sono le celebrazioni della Federazione Pagana e come la Federazione Pagana onora gli Dèi, potete scorrere questa pagina.
01 giugno 2024
La statua di Hermes che porta in braccio il piccolo Dioniso è una statua scolpita da Prassitele nel IV secolo a.c.
La costruzione di questa statua rivela quanto profondo era il culto di Dioniso che assieme al culto orfico si è sviluppato e mantenuto vivo per oltre 1300 anni
La pagina sarà alimentata giorno dopo giorno in base alle possibilità.
Verranno postati tutti i messaggi, tutte le proposte di discussione, nel mese di Giugno 2024.
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Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Iside con bambino - Museo di Napoli prestata a Torino!
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