Chiunque sarà il Presidente USA cambierà la situazione sociale interna agli USA, ma non miglioreranno i rapporti internazionali.
Novembre 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

Novembre 2024
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Argomenti del sito Religione Pagana

30 novembre 2024

Gli arbitri nella filosofia metafisica

Nella filosofia metafisica un posto particolare è rappresentato dall'Arbitro.

Se dalla filosofia metafisica escludiamo l'ebraismo che al posto dell'Arbitro ha introdotto la figura del Padrone, il Dio Padrone, l'introduzione dell'arbitro la possiamo far risalire a Pitagora e a Parmenide. Probabilmente anche al maestro di Parmenide proveniente da Corinto dove l'idea della dittatura era l'idea del potere assoluto.

Sta di fatto che l'dea da cui nasce l'idea dell'arbitro è l'idea dell'Uno, del numero uno, e l'idea che il numero uno rappresenti il Tutto consapevole di sé stesso e determinatore di ogni numero, ogni oggetto e soggetto, che si muove nel tutto.

Quest'idea ha finito per derubare le persone della loro vita sottomettendola a condizioni predefinite dall'Uno o dal Tutto.

Nella vita incontriamo torme di persone che si elevano ad arbitri della vita di qualcun altro. L'autoidentificazione delle persone con il ruolo di giudice e di arbitri è uno dei fondamenti del bullismo moderno. Come alcuni arbitri nella Partita Mondiale di Calcio della Filosofia sono alcuni "bulli in assoluto", così le persone, educate ad imitare quegli arbitri, inevitabilmente devono farsi bulli nei confronti di altre persone e, a loro volta, vengono bullizzate da chi si fa, a sua volta arbitro, con un maggior potere sociale.

Nella Partita di Calcio Mondiale della Filosofia, come ha un ruolo l'operaio che vive dimensioni diverse nell'esistenza, così hanno un ruolo gli arbitri che, pur determinando le condizioni di gioco, nelle condizioni di gioco si giocano la loro stessa esistenza.

 

30 novembre 2024

L'operaio nella filosofia metafisica

Nella filosofia metafisica la figura dell'operaio è una figura fondamentale perché incarna il modello della trasformazione.

Controllare l'operaio significa controllare sia la trasformazione in sé che la direzione della trasformazione.

L'operaio è un soggetto diverso da colui che "lavora come operaio" nella società civile.

La differenza fra "chi lavora nella società civile nella categoria economica di operaio" è una cosa diversa dall'operaio. Il primo obbedisce a delle regole sociali e svolge delle mansioni predeterminate di un'autorità che ne controlla la vita; il secondo svolge mansioni che agiscono nella vita ma la cui predeterminazione non è definita da nessuna condizione razionale.

Non si tratta di pensare che l'operaio determini il proprio lavoro come un artigiano o un portatore di partita IVA, l'operaio vive piani esistenziali diversi che si intersecano e coabitano l'uno nell'altro esattamente come un "malato di schizofrenia" vive l'insorgenza di personalità diverse che prendono il sopravvento nella sua coscienza e determinano una diversa dimensione del mondo vissuto perché percepito in maniera diversa. L'operaio è come Don Chisciotte, sa perfettamente che quelli sono dei mulini a vento, ma conosce le modificazioni che vengono prodotte nel reale da quei mulini a vento e, i fenomeni con cui modificano la realtà, li definisce per quelli che sono, giganti e mostri ai quali è necessario opporsi.

La filosofia metafisica conosce molto bene la figura dell'operaio, ma spesso, tale figura, viene chiamata con nomi diversi.

 

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29 novembre 2024

Libri in stampa cartacea
La Partita Mondiale di calcio della Filosofia

Ho dato l'ordine di pubblicazione di 3 libri in cartaceo questa sera grazie all'impegno di Manuela.

Di questi 3 libri conto di avere la stampa di 2 per il rito del Solstizio d'Inverno.

Si tratta del primo e del secondo volume della Partita Mondiale di Calcio della Filosofia.

Il terzo volume sulla Religione di Roma, ne ho già ordinato la stampa, ma non ho ancora consegnato il file. Ho tempo 6 mesi per farlo.

Nei prossimi post carico la copertina e la quarta di copertina dei due libri e la quarta di copertina.

 

29 novembre 2024

La Partita Mondiale di calcio della Filosofia - volume 1

Questa è la copertina del primo volume della Partita Mondiale di Calcio della Filosofia. La cosa più difficile è stato cercare di dare un'idea dell'immenso. Non l'immenso come spazio, ma l'immenso come condizioni emotive fra razionalità, emozioni e trasformazioni. Tutta la storia avviene nei mondi del sogno che si intersecano nel mondo reale, esattamente come i concetti di filosofia che, nati nella testa di uomini, perciò figli del sogno e dei desideri, finiscono per incidere sul mondo reale. Il mondo della quotidianità.

Quando l'operaio cerca gli arbitri, non li cerca nel mondo del sogno, ma li cerca nella realtà che si fa sogno capace di rendere reale ciò che altrimenti non sarebbe reale.

Questo è il primo volume. Forse qualcuno si può riconoscere nella storia, ma il senso della storia non è la storia ma l'induzione nel lettore di trovare il proprio posto, la propria collocazione, nella storia. La propria dimensione del sogno nella propria realtà quotidiana.

In fondo, è una storia di come la magia entra nella quotidianità, circondando ogni uomo e ogni donna che spesso non ne colgono il significato.

Realtà e sogno sono definizioni convenzionali. Nel libro cerco di far comprendere come realtà e sogno sono la stessa cosa. In particolare nella prima parte, quando l'operaio organizza la partita ed è alla ricerca degli arbitri. Sogno e realtà non sono dimensioni separate. Sono la medesima dimensione interpretata soggettivamente dall'insorgenza, nella medesima persona, di condizioni diverse della percezione della medesima realtà. In fondo è la dimensione che ho vissuto per oltre quaranta anni anche se il libro racconta una storia specifica.

Quarta di copertina

"l'operaio si rese conto che qualche cosa di strano stava succedendo dentro lui. Rallentò, cercò un luogo adatto per la sosta e si fermò. Quante voci. Quante lingue diverse e quanti diversi linguaggi stavano attraversando le orecchie dell'operaio.

Fu un vecchio albero di tasso che parlò dicendo: "Mettere a confronto le idee dei filosofi all'interno di uno scontro 'calcistico' può essere fatto solo nel mondo del tempo, a condizione che gli Dèi siano presenti, si immergano nelle idee esposte e che alle idee dei filosofi che scegli possano opporre le idee proprie della natura degli Dèi"

Dopo un attimo di silenzio, un riccio disse: "Scrivila questa storia, potrebbe essere divertente"

"E che cosa scrivo? Da dove inizio?" chiese l'operaio.

"Tu inizia" dissero diecimila voci insieme "inizia a scrivere e noi parleremo attraverso te. Ti faremo trovare i testi che ti servono, alimenteremo le tue sensazioni e ti condurremo per mano"

Quattro arbitri, quattro squadre che giocano in contemporanea in sei partite:

- Fondamentalisti-Esistenzialisti

- Dialettici-Rinascimentali

- Fondamentalisti-Dialettici

- Fondamentalisti-Rinascimentali

- Esistenzialisti-Dialettici

- Rinascimentali-Esistenzialisti

Perché sei partite in contemporanea?

Perché i filosofi si scontrano fra loro contemporaneamente.

Non esiste una linea temporale per cui un filosofo si scontra con un altro filosofo, ma tutto avviene simultaneamente.

La Partita Mondiale di Calcio della Filosofia ha inizio.

 

29 novembre 2024

La Partita Mondiale di calcio della Filosofia - volume 2

Mentre il primo volume era concentrato sulla ricerca degli arbitri ad opera dell'operaio che designa in quel ruolo Fanes, Allah, Yahveh, e Beppi di (o da) Lusiana, e sulle specifiche azioni dei filosofi, il secondo volume è dedicato al come gli Dèi dell'Olimpo, del Tartaro, dell'Erebo e di altre tradizioni antiche commentano le idee dei filosofi presentate durante le loro azioni nella Partita Mondiale di Calcio della Filosofia.

Dopo Dioniso gli Dèi sgomitano per arrivare in quel campo di calcio e vomitare le loro emozioni su quanto hanno assistito.

L'opera contiene la presenza di 60 filosofi e ha il pregio di spezzare il confine che qualcuno ha voluto erigere fra filosofia e teologia perché, se la teologia non parla degli Dèi e della loro realtà, non esiste un confine fra l'uno e l'altro se non nella farneticazione di quella malattia mentale il cui delirio viene chiamato "fede".

Quarta di copertina

"Dioniso alzò lentamente lo sguardo e fissò tutti e quattro gli arbitri sussurrando: "I vostri corpi non hanno compreso cosa è successo in questa partita di calcio fra i filosofi. Due di voi sono partoriti dalle illusioni degli uomini, uno di voi è l'intento della vita, ma solo uno di voi può diventare un Dio morendo e rinascendo luce nell'oscuro che ci circonda. Per questo io, Dioniso" disse, facendo roteare il tirso nella mano e puntandolo dritto al viso degli arbitri "io vi racconterò che cosa è successo in questa partita di calcio in cui i filosofi si sono misurati. Non lo farò da solo. Pesanti sono le porte di bronzo che separano la coscienza dall'emozione, ma questa" disse alzando la mano con la bottiglia "mi aiuta ad aprirle e ciò che la ragione chiama 'delirio', l'emozione la chiama 'razionalità'. E da quel delirio di razionalità qualcuno emergerà, sia che provenga dal Tartaro, dall'Ade, dall'Erebo o dall'Olimpo. E, per favore, gradirei che la farneticazione di onnipotenza che alcuni di voi impongono agli uomini, venisse distinta dal delirio di razionalità e venisse chiamata 'farneticazione', ma so che questo, nel linguaggio umano, appare quasi impossibile"

Col tirso Dioniso costrinse gli arbitri a sedersi in mezzo al campo di gioco e iniziò il suo racconto, non prima di aver bevuto dalla bottiglia che portava in mano."

La Partita Mondiale di Calcio della Filosofia è stata giocata.

Ma cos'era davvero in gioco? Se i quattro arbitri non sono in grado di spiegarlo, allora ci vuole un Dio per farlo... o meglio, più di uno.

 

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28 novembre 2024

Arroganza e bullismo

Se un individuo arrogante sapesse di essere arrogante non sarebbe un individuo arrogante, ma un individuo che recita arroganza. La caratteristica dell'arrogante è quella di non sapere di essere arrogante e di ritenere il proprio atteggiamento assolutamente legittimo.

Qualche volta l'arroganza sfocia nella violenza che appare all'osservatore terzo esterno, ma nella maggior parte delle situazioni la violenza dell'arroganza non appare ad un osservatore esterno e nemmeno viene percepita come tale da chi mette in atto azioni arroganti.

Questo perché l'arroganza ha la caratteristica di colpire la struttura emotiva della persona preda dell'arrogante che mette in atto la sua azione arrogante sempre da una posizione di potere sociale o di sopraffazione fisica.

E' come con la satira.

La satira è tale solo se deride il potere, se deride le persone che non hanno potere è derisione, ingiuria e aggressione. Non si fa satira contro le persone che faticano nella società, perché in quel caso è aggressione.

D'altro canto, il Dio cristiano, come recitato nei salmi, deride e diffama gli uomini che tentano di sopravvivere, se ne fa beffe dall'alto della sua potenza, li umilia affinché non osino alzare la testa e sfidare Dio.

Questa è la base ideologica dell'arroganza e del bullismo sociale.

 

28 novembre 2024

Il razzismo contro i ricchi?

Io vorrei proprio sapere dov'erano le ONG.

Sempre pronte ad intervenire per salvare i poveracci che stanno annegando nel mediterraneo, ma quando si tratta di salvare i ricchi da un naufragio, tutte le ONG sparite.

Si pensa solo ai disgraziati in mare e non ai ricchi che non possono godersi una meritata vacanza. E' solo una scusa che i poveracci hanno più necessità. Non sono forse tutti uomini e donne? Non mangiano e non defecano tutti allo stesso modo?

"Veramente, io sono quattro giorni che non mangio!" dice quello sul gommone che sta affondando nel Mediterraneo.

Scuse, dico io, tutte scuse per creare disuguaglianza.

Ammettetelo che i problemi dei ricchi non vi fanno pena.

 

28 novembre 2024

Quando la guerra non è necessariamente guerra

Mentre troppi Stati pensano a spararsi in una visione di potere sovranista, la Cina non solo espande il proprio commercio, ma costruisce strutture nei paesi con cui commercia per favorire il reciproco commercio.

Il porto era in costruzione da anni e dal mese di novembre ha iniziato a funzionare. Diventa un centro motore per lo sviluppo di tutta l'area sud-Americana. Perché non si tratta solo del porto, ma si tratta di finanziare progetti di sviluppo in tutto il Sud-America.

La dottrina cinese è chiara: se colui con cui commercio aumenta il benessere interno, io commercio di più e commercio meglio.

Inaugurato in Perù il mega porto di Chancay da un milione di container all'anno. E un accordo per far arrivare in Brasile SpaceSail, il concorrente cinese di Starlink.

 

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27 novembre 2024

Cinque brevi riflessioni su una Democrazia perduta

Siamo come fuscelli in un mare in tempesta.

Ogni onda di quella tempesta vuole spingerci in una qualche direzione.

Ogni onda vuole costringerci a raggiungere una meta che ci viene proposta con grande potenza.

E noi fatichiamo a tenere dritto un timone per raggiungere una meta che sta solo nella nostra immaginazione.

 

27 novembre 2024

Uno Stato combatte un altro Stato. Qual è l'ideologia di uno Stato? Qual è l'ideologia dell'altro Stato?

Indubbiamente ogni Stato afferma di avere delle ragioni, ma noi come cittadini, se non siamo coinvolti direttamente nel conflitto, parteggiamo per le ragioni di uno Stato contro l'altro o per i principi ideologici che, volenti o nolenti, che vinca uno Stato o l'altro, verranno assorbiti anche dallo Stato che non partecipa direttamente alla guerra?

Noi, cittadini, che futuro o che prospettive vogliamo?

A me non interessa che vinca la Juve o il Milan, a me interessa che mentre il dito indica la Juve o il Milan gli stipendi vengono abbassati e le condizioni di vita peggiorate.

 

27 novembre 2024

Il terrorismo si costruisce fin dalla primissima età e questo piace ai gestori degli Stati fondamentalisti.

Trasformi le persone in pecore obbedienti. Certo, qualche pecora tenterà di evadere dal gregge, ma avrai sempre una quantità sufficiente di pecore per controllare anche le pecore che tentano di ribellarsi.

 

27 novembre 2024

Divenne importante il concetto di democrazia quando l'assolutismo si fece Dio unico e il Dio unico si impose quando un assolutismo si ritenne migliore di un altro assolutismo.

Il Dio dei cristiani esiste solo costruendo nemici da distruggere e, purtroppo, troppi assolutisiti cercano nemici abbastanza deboli da macellare.

E gli uomini decisero di non fare più figli da mandare al macello in guerra.

E gli uomini decisero di restringere i consumi per non finanziare i mercanti e gli utilizzatori delle armi.

 

27 novembre 2024

Forse anche la stampa ha deciso di smettere di offendere con ingiurie i Cartaginesi e i Fenici tutti.

Quando si comincerà a condannare la bibbia per diffamazione come delitto contro l'umanità, allora, forse potremmo rimediare a torti storici.

 

27 novembre 2024

Bosco di Bomarzo: l'elefante l'uomo e la torre.

Il prossimo gruppo scultoreo da analizzare è la scultura del grande elefante sormontato da un torre mentre, con la proboscide stringe un uomo morente.

L'uomo è vestito da "antico romano" e le sue vesti non hanno nulla a che vedere con l'epoca della formazione delle sculture e, dunque, quest'uomo sta a rappresentare qualcosa di più generico che non gli avvenimenti che si sono svolti nella seconda metà del 1500. Inoltre, le sculture precedono gli avvenimenti della "battaglia di Lepanto" del 1571.

In occidente, in Italia, negli anni di Francesco Orsini, detto Vicino, l'elefante significa Africa.

L'elefante significa Annibale e l'uomo morente sostenuto dalla proboscide dell'elefante, è vestito da antico Romano o da Antico cartaginese.

La domanda che non ha risposta è: l'elefante ha ucciso l'uomo che tiene con la proboscide o l'elefante sta cercando di salvare l'uomo ferito sorreggendolo con la proboscide?

Questo non lo sapremo mai.

La torre, costruita sul dorso dell'elefante, ci dice che è in corso una guerra, ma non ci dice quali siano le fazioni in guerra.

Se l'elefante ci potrebbe raccontare del potere dell'Africa, ci dice anche quanto è debole la resistenza dell'occidente all'avanzata dell'Africa.

Ci si chiede anche: che cosa ci sta a fare la scultura di un elefante con un uomo morto in bocca in mezzo, tirando un'ipotetica linea orizzontale, fra il drago che combatte con il leone e una statua ( di cui parleremo) di incerta attribuzione (alcuni la chiamano Demetra altri Persefone) e che, comunque dietro alle sue spalle ci sono due esseri che stanno infilando nella terra un uomo a testa in giù?

Vorrei azzardare un'ipotesi: forse Francesco Orsini desiderava che il cristianesimo fosse sconfitto e confidava nell'Africa per la sua sconfitta. L'uomo vestito da antico romano che l'elefante porta nella proboscide, altro non è che il simbolo del potere cristiano che l'elefante si avvia a portarlo nella bocca di Orco.

La Spagna aveva cacciato i "moriscos" nel 1492, circa 60 anni prima che Francesco Orsini costruisse le sculture del Bosco Sacro. Una ventina d'anni dopo ci sarà la "battaglia di Lepanto". Indubbiamente Francesco Orsini era un "esoterista" del suo tempo con interessi ideologici diversi da quelli del Vaticano.

 

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26 novembre 2024

La filosofia metafisica

La filosofia metafisica è l'unica forma che può essere considerata filosofia.

Inizialmente la filosofia metafisica si è distinta in filosofia e teologia. Una tendeva a parlare dell'uomo e l'altra della natura degli Dèi. I confini fra i due tipi di filosofia erano indistinti, spesso non esistevano.

La filosofia metafisica comprendeva quanto non era di competenza degli Dèi. Col tempo, non ha importanza in quale tempo, la filosofia si è trasformata in ricerca scientifica distinguendo quanto era scientificamente provato da quanto era solo argomentato.

Poi, la filosofia si distinse ancora in scienze umane e in scienze fisiche. Le scienze fisiche procedettero per ipotesi e sperimentazioni che verificavano le ipotesi; le scienze umane studiavano l'uomo, la creazione di Dio, e tendevano a combattere le "devianze" per riportare l'uomo al modello "creato da Dio".

Quando le scienze fisiche scoprirono che non esisteva un modello di uomo creato da Dio, anche la scienze umane modificarono l'indirizzo di sviluppo cercando di definire la libertà dell'uomo rispetto al dominio di Dio sull'uomo.

Questo in soldoni, a grandi linee.

La filosofia metafisica è un oggetto in sé stesso, al di là di come i singoli uomini e le singole persone vogliono pensarla ed usarla. Oggi come oggi, possiamo dire che la filosofia metafisica viene utilizzata, quando viene utilizzata, in tre ambiti sociali diversi.

Il primo ambito è il potere sociale: ogni potere sociale.

La filosofia metafisica serve per giustificare il dominio dell'uomo sull'uomo. Generalmente in nome di Dio. Tanto più il dominio è assolutista e tanto più la presenza del Dio assoluto è predominante nel dominio della società. I dominatori sbandierano bibbia e crocifissi, madonne e santi, con cui legittimare il dominio dell'uomo sull'uomo fino a legittimare gli stermini perché "gli sterminati sono sicuramente malvagi"!

Non è importante per il dominio se la filosofia metafisica che usa non è in grado di giustificare e argomentare attorno a Dio o al crocifisso con argomenti convincenti. La violenza dei carri armati è convincente e, tale violenza, è l'argomento che giustifica la realtà di Dio o di Gesù a cui gli uomini si devono sottomettere.

Il secondo ambito della filosofia metafisica è la critica al dominio. Una filosofia che giustifica le libertà dell'uomo rispetto al dominio stesso e, a volte, al dominio di Dio sull'uomo.

Qualche volta crea illusioni di abbattere il dominio, ma sovente l'abbattimento di un dominio e l'aumento delle libertà dell'uomo nascono dai bisogni dell'uomo nella situazione vissuta e la filosofia metafisica, in quell'ambito, diventa giustificazione di nuove e diverse libertà sociali rispetto ad un dominio.

Tale uso della filosofia metafisica, per essere credibile, deve rinnovare continuamente i propri obbiettivi di libertà perché qualora non li rinnovasse, finirebbe per trasformarsi in una nuova e diversa giustificazione del dominio dell'uomo sull'uomo anche se garantisce libertà maggiori rispetto alla situazione precedente.

Infine, il terzo ambito della filosofia metafisica è quello della buffoneria.

La filosofia metafisica viene diffusa attraverso l'insegnamento scolastico il cui valore è allo stesso livello dell'astrologia e della magia.

Paventa e alimenta l'aspettativa di grandi rivelazioni. Ferma lo studente nell'ansiosa attesa per poi scoprire lo svuotarsi di senso e di significato di ogni principio filosofico enfatizzato che disarmano lo studente davanti alla vita.

Chi trasmette la filosofia metafisica allo studente ha come obbiettivo la trasformazione dello studente in pecora del gregge a disposizione di questo o di quel dominio sociale. Lo studente è indotto ad usare la filosofia metafisica solo per entrare nel gioco del potere che domina l'uomo. Lo studente finisce per discutere della realtà e delle legittimità di Dio e perde di vista il suo ruolo di uomo e donna che abita il mondo.

Lo studente che usa la filosofia metafisica per ribellarsi al potere non deve conoscere la filosofia metafisica, ma deve alimentare le sue illusioni ribellistiche "credendo" in concetti irreali di filosofia metafisica che sono già stati fallimentari nel corso della storia, ma che gli vengono venduti come "nuove scoperte". Uno di questi, ad esempio, è la "Repubblica di Platone", o l'illusione della volontà in Schopenhauer o, ancora, la reincarnazione nell'eterno ritorno di Nietzsche. E si potrebbe continuare per centinaia di esempi.

Alla fine, lo studente di filosofia scopre che il potere di dominio dell'uomo sull'uomo paga meglio e finisce o per affiancarsi e collaborare col potere o emarginato in una società nella quale vive uno stato di assoluta impotenza.

La filosofia metafisica è uno strumento che ha registrato l'intera storia umana e di questo le persone non sono coscienti.

 

26 novembre 2024

Riflessioni di Stregoneria
(terza parte)

Scrive Jung in psicologia dell'inconscio:

"Abbiamo seguito il dissolvimento analitico delle fantasie infantili di transfert finché anche al paziente diviene sufficientemente chiaro che lui trasforma il medico in padre e madre, zio, tutore e insegnate, e quanti altri nomi hanno le autorità parentali."

Seguite il ragionamento dai tre punti di vista della magia (soggetto che agisce; soggetto altro che agisce; relazione come soggetto divino che agisce) e troverete nel transfert il meccanismo che crea la dipendenza nelle religioni monoteiste. Questo è il meccanismo e i neuroni specchio un mezzo per la sua attuazione.

Alla nozione di transfert associamo la nozione di "psicosomatismo". Il disagio psichico che si trasferisce nella struttura fisica. A questo concetto associamo l'altro aspetto: la condizione fisica, corporea, che abita l'ambiente e che (pensiamo per ora al disagio) si trasferisce nella psiche modificandola . In entrambi i casi l'individuo si modifica.

La modificazione del soggetto appare allo spettatore in un presente. In una forma, in quel momento, finita. Ma la formazione di quella forma psicosomatica del soggetto è avvenuta nel tempo, nel mutamento, che lo spettatore non coglie perché è separato dal tempo, dal mutamento, in cui il soggetto ha costruito la forma che presenta.

--continua----

 

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25 novembre 2024

Olimpiodoro, i neoplatonici e gli orfici
(Terza parte del discorso fra gli orfici e il platonismo)

Quando noi ragioniamo sul pensiero degli Orfici, siamo costretti a considerare che cosa gli antichi dicevano degli Orfici in varie epoche.

Ogni epoca sviluppa il proprio pensiero sugli Orfici e sull'orfismo attraverso interpretazioni personali e, a volte, fantasiose e deliranti.

Delirante come l'idea di Platone in La Repubblica (libro X, 620)

"Disse infatti di aver visto l'anima che un tempo era stata di Orfeo scegliere la vita di un cigno, poiché non voleva nascere generata nel seno di una donna, a causa dell'odio verso il genere femminile dovuto alla morte subita ad opera di quelle."

In poche righe, Platone, fa trasparire che gli Orfici avessero come idea la reincarnazione e l'odio per le donne. Due caratteristiche del pensiero di Platone di cui Platone non vuole prendersi la responsabilità per poterla attribuire ad altri.

Pertanto noi abbiamo un'idea degli Orfici costruita da come i vari autori, non orfici, ci hanno trasmesso il pensiero degli Orfici.

Siamo in possesso di tre oggetti, scritti in varie epoche, capaci di darci un'idea sul pensiero Orfico: gli Inni Orfici, databili al II secolo d.c.; il Papiro di Derveni del 340 a.c.; le laminette orfiche databili fra la fine del V secolo a.c. e l'inizio del IV secolo a. c.. A mio avviso non sono da accettare idee, attribuite agli orfici, che siano dissonanti da questi documenti. Comprendo che gli Inni Orfici sono stati nelle mani dei neoplatonici che li hanno trasmessi fino a noi, tuttavia il loro contenuto è fortemente separato dal neoplatonismo. Non contengono il concetto di anima, non contengono il concetto di reincarnazione, non contengono il concetto di premio o di punizione né contengono il concetto di un assoluto creatore del mondo.

Diverso è quando l'autore, neoplatonico, commenta il pensiero degli orfici, come nel caso di Olimpiodoro all'interno del suo commento al Fedone di Platone:

... Nell’opera di Orfeo si tramanda la successione di quattro regni: il primo fu quello di Urano, ereditato da Crono, dopo che ebbe reciso i genitali al padre; dopo Crono regnò Zeus, dopo aver scaraventato nel Tartaro il padre; a Zeus poi succedette Dioniso e si racconta che, in seguito a una macchinazione di Era, i Titani, che gli facevano da scorta, lo fecero a pezzi e ne gustarono le carni. Zeus allora si adirò e li fulminò; dal denso fumo dei vapori che ne erano scaturiti si formò della materia da cui ebbero origine gli uomini. Dunque non ci dobbiamo suicidare non per la ragione che sembra addurre il significato letterale, perché nel corpo siamo in una sorta di prigione — e questo è chiaro —,... ma ... non ci dobbiamo suicidare in quanto il nostro corpo è dionisiaco: noi siamo parte di lui, se siamo davvero formati dal denso fumo dei Titani che ne gustarono le carni.

Frammento di Olimpiodoro il Giovane (480 - 565 d.c.), commento a Platone, Fedone. Riportato da Paolo Scarpi in "Le religioni dei Misteri", Orfismo, pag. 381 volume 1, Editore Lorenzo Valla, 2002.

Questo frammento di Olimpiodoro, riportato da Paolo Scarpa, ci chiarisce parte del gioco a cui l'ideologia religiosa orfica è stata sottoposta ad opera del neoplatonismo.

Olimpiodoro è un filosofo neoplatonico del VI secolo d.c. della scuola di Alessandria, scolaro di Ammonio, figlio di Ermia. Di lui ci rimangono opere a commento dei dialoghi platonici come il Fedone e il Gorgia oltre ad altro materiale. Olimpiodoro, di cui riporto la citazione del pensiero orfico, riporta il pensiero degli orfici 1000 anni dopo gli orfici.

Se noi mettiamo attenzione alla struttura della citazione, dobbiamo distinguerla in due parti.

La prima parte è ciò che Olimpiodoro riporta di quello che dicono gli orfici:

"Nell’opera di Orfeo si tramanda la successione di quattro regni: il primo fu quello di Urano, ereditato da Crono, dopo che ebbe reciso i genitali al padre; dopo Crono regnò Zeus, dopo aver scaraventato nel Tartaro il padre; a Zeus poi succedette Dioniso e si racconta che, in seguito a una macchinazione di Era, i Titani, che gli facevano da scorta, lo fecero a pezzi e ne gustarono le carni. Zeus allora si adirò e li fulminò; dal denso fumo dei vapori che ne erano scaturiti si formò della materia da cui ebbero origine gli uomini."

La seconda parte sono le deduzioni di Olimpiodoro che sono sempre state fatte proprie da chiunque parli degli Orfici:

"Dunque non ci dobbiamo suicidare non per la ragione che sembra addurre il significato letterale, perché nel corpo siamo in una sorta di prigione — e questo è chiaro —,... ma ... non ci dobbiamo suicidare in quanto il nostro corpo è dionisiaco: noi siamo parte di lui, se siamo davvero formati dal denso fumo dei Titani che ne gustarono le carni."

La struttura delle "generazioni" riportate da Olimpiodoro sono quelle classiche di Omero, Esiodo e degli Orfici; le deduzioni di Olimpiodoro sono quelle funzionali al Platonismo e al Neoplatonismo e assolutamente arbitrarie e soggettive.

Nella prima parte riconosciamo le basi del pensiero orfico; nella seconda parte riconosciamo le interpretazioni dei Neoplatonici, funzionali all'interpretazione del pensiero neoplatonico, ma, per quel che mi riguarda, in aperto contrasto col pensiero religioso e iniziatico degli Orfici. In pratica, i platonici e i neoplatonici, per favorire la fissazione del loro pensiero, che poi in parte si traslerà nel cristianesimo (Olimpiodoro cercava di dimostrare che il Dio di Platone, Aristotele e i cristiani sono la stessa persona) (troviamo in esso anche tracce di Filone di Alessandria), piegano il senso del pensiero orfico alle loro esigenze religiose che hanno al loro centro l'obbedienza e la sottomissione ad una morale imposta.

Olimpiodoro trae le sue conclusioni senza chiedersi:

1) Che cos'era per gli Orfici Urano?

2) Che cos'era per gli Orfici Cronos?

3) Che cos'era per gli Orfici Zeus?

4) Che cos'era per gli Orfici Dioniso?

Olimpiodoro può interpretare le idee degli Orfici partendo dal significato che a quei nomi i tardi neoplatonici attribuivano. Può dire come i neoplatonici interpretano, ma non come gli Orfici interpretavano e, conseguentemente, come gli uomini avrebbero dovuto articolare la loro esistenza partendo dal significato che gli Orfici davano al nome degli Dèi che essi usavano.

Nonno di Panopoli visse in Egitto nella prima parte del V secolo d.c., come Olimpiodoro il Giovane qualche decina d'anni dopo. Con Nonno di Panopoli sappiamo che il Mito era ancora narrato e il corpo diventa una "sorta di prigione" solo per neoplatonici e cristiani. Per coloro che credono nell'esistenza di un'anima predestinata.

Scrive il Papiro di Derveni:

"E dicendo "Moira" mostra che questa [terra] e tutte le altre cose sono nell'Aria, che è soffio (pneùma). A questo soffio Orfeo diede nome Moira. Gli altri umani nel loro linguaggio dicono che la Moira ha filato per loro” e che “accadrà ciò che ha filato la Moira": dicono il giusto, ma non capiscono né che cosa sia la Moira né il filare. Orfeo infatti chiamò Moira il Pensiero-Sapienza. Gli sembrava che questo fosse il più adatto dei nomi che tutti gli umani avessero assegnato."

Papiro di Derveni, colonna 18, da "Eleusis e orfismo" di Angelo Tonelli, Universale economica Feltrinelli, 2022, pag. 529.

Non c'è né il concetto di corpo come tomba dell'anima e nemmeno il concetto di uomini e donne come parte di Dioniso. Noi, per gli Orfici, siamo altrettanti Dioniso. Noi, come Esseri della Natura, siamo un crogiolo di Titani.

Alcuni anni or sono avevo affrontato il significato di Dioniso nella trasformazione del presente da parte di Zeus. Avevo parlato del significato di Semele e di Era. Avevo parlato del ruolo dei Titani nella trasformazione in Dèi degli Esseri della Natura. Tutto questo discorso, fondamentale per mettere in un'ottica, a mio avviso corretta, la struttura del pensiero religioso degli Orfici, verrà ripresa a mano a mano che approfondiremo la guerra religiosa fra Orfeo e Platone.

 

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24 novembre 2024

Celebrazione del Solstizio d'Inverno 2024

Il giorno di Sabato, 21 dicembre alle ore 16.00 alle 19.00 presso il Bosco Sacro di Jesolo, Venezia, la Federazione Pagana celebrerà il Solstizio d'Inverno. Il Sol Invicto. Il prigioniero che, mai domato, spezza le catene per allungare i propri giorni libero da obblighi.

Il rito religioso del Solstizio d'Inverno è organizzato dalla Federazione Pagana presso il Luogo di Culto del Bosco Sacro in Jesolo, Venezia.

Il rito del Solstizio d'Inverno è il rito che celebra il prigioniero, il Sole rinchiuso nei giorni corti, che non si arrende, ma risorge a nuova vita. E' l'attimo in cui la sconfitta è trasformata in vittoria e il Sole inizia ad allungare i suoi giorni.

Il rito segue lo schema di tutti i riti religiosi della Federazione Pagana con l'accensione del braciere, la chiamata dei Quattro Canti del mondo, la recitazione degli Inni Sacri, l'accensione del Fuoco Sacro e la chiamata degli Dèi con i giri attorno al fuoco, la divisione del fuoco e il passaggio, dei partecipanti al rito, fra i fuochi.

Sarà allestito l'altare degli Dèi e se ce ne sarà la possibilità sarà portato sull'altare, qualche cosa da bere. La partecipazione al rito è gratuita. Non comporta nessun obbligo e nessun impegno.

Anche quest'anno si potrà constatare quanto è cresciuta l'area boschiva del Bosco Sacro di Jesolo.

 

24 novembre 2024

Bosco di Bomarzo: Il drago, il leone e il cane

Nel Bosco Di Bomarzo, continuando il nostro percorso ideale, dopo aver superato l'ingresso all'Ade, incontriamo tre opere delle quali intendo parlarne una per volta per la complessità del loro simbolismo.

La prima di queste è la scultura del Drago che lotta con due animali che potrebbero essere un Leone un leone maschio e una leonessa trattenendo con la coda un cane che potrebbe essere un piccolo leone. Appare come se il Drago stesse sconfiggendo il leone. Questi tenta di attaccarlo ad una gamba mentre la leonessa sembra allontanarsi, inizia a scappare volgendo le spalle al drago.

E' un'immagine suggestiva che colpisce il visitatore. La sua collocazione, che nel nostro percorso avviene dopo aver visitato l'ingresso all'Ade, appare come la rappresentazione dell'eterna lotta fra emozione e razionalità.

Il leone è una sorta di "simbolo del re". L'animale, inteso come forza e nobiltà, nel quale si identifica il potere delle società che, nei confronti dei loro sudditi, si considerano tanti re e padroni. Proprio in questa condizione, il leone è simbolo della razionalità. E' il simbolo di Rea, la terra, casa dei figli di Hera, l'Essere Natura. O di Cibele, se preferite.

A differenza del leone, il drago è fuori dalla razionalità.

In Grecia più che draghi si ricordano "figure serpentine" anche se è menzionato un drago a guardia del Vello d'Oro e un altro drago a guardia del Giardino delle Esperidi. I due draghi sono a guardia di due condizioni che la ragione non può raggiungere: le proprietà taumaturgiche del Vello d'oro e la conoscenza dei Pomi del Giardino delle Esperidi.

Quando Francesco Orsini, detto Vicino, costruisce il Bosco Sacro, noi siamo a metà del 1500, e una parte del mito era abbastanza viva se non altro in contrapposizione alla negazione dei modelli culturali cristiani che dominavano la vita degli uomini.

Non a caso, nella scultura, si nota come il drago, con la coda, ha imprigionato un cane. Il cane è il simbolo della sottomissione, dell'obbedienza e della "fede".

Il cane è una sorta di guida dell'uomo nel mondo della morte. L'uomo che muore viene "guidato" da un cane, ma il drago ha imprigionato il cane. Il cane non guida perché è stato ucciso dal drago che sta combattendo contro un leone. La leonessa volta le spalle al drago e sembra si stia allontanando dalla battaglia. Il leone sta mordendo una gamba al drago, ma il drago lo sovrasta. Il drago sconfigge il leone. Le emozioni sconfiggono la razionalità.

Nell'Ade non si entra col corpo, con la ragione. Ci si entra con le emozioni. Le emozioni che si sono plasmate nel corso di tutta la vita.

In questo modo possiamo capire questo simbolo: l'uomo è morto, ma le sue emozioni sono vive e davanti al mondo si è fatto "drago" che scaccia la razionalità che ha dominato la sua vita, il leone, e distrugge la sottomissione, il cane, che avrebbe impedito alle sue emozioni di trasformarsi in un corpo vivente ed entrare nell'Ade.

Si tratta di un complesso scultoreo piuttosto rilevante. Nell'insieme, si può dire che il Bosco Sacro di Bomarzo racconta la vita. Una vita segreta che i cristiani ignorano, ma che devono comunque affrontare qualunque sia l'esito finale della loro esistenza.

 

 

24 novembre 2024

I campi di sterminio

Nel campo di sterminio Gaza continua il genocidio. Un genocidio fatto solo per il piacere del genocidio da un esercito di occupazione che vive del delirio di onnipotenza in nome del Dio di ebrei e cristiani. Stermini che vanno avanti da 75 anni.

Se il mondo non si vuole preoccupare di chi viene sterminato, almeno si chieda: chi sarà il prossimo ad essere sterminato in nome del Dio di ebrei e cristiani?

 

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23 novembre 2024

Orfeo e Platone, due diversi modi di abitare il mondo
Seconda parte

Museo Capitolino, Sarcofago con scene Orfico-Dionisiache

Abitare il mondo ed immaginare il mondo; sono due attività che costruiscono il nostro modo di pensare il mondo; di pensare alla vita; di pensare a come il presente è venuto formandosi.

Abitare il mondo ed immaginare il mondo; sono due attività atte a fissare il nostro punto di vista.

Siamo in possesso di poche storie della vita di Orfeo. Può essere che non sia mai esistito. Che si tratti solo di favole. Sta di fatto che Orfeo non si fa promotore di un modello di vita e le storie su di lui non sono quelle di "un capo", ma quelle di un poeta che tratta le cose divine. Non si erge al di sopra degli Esseri Umani, né eleva qualcuno al di sopra degli Esseri Umani.

Antiprato di Sidone, in un'epigrafe dedicata ad Orfeo (Antologia Palatina), scrive:

Più non trascinerai magate querce né rupi,
Orfeo, né mandre d'indomate fiere,
né sospirai fragore di venti né grandine o scrosci
di nevicate o rimbombo di mare.
Ora sei morto: per te versano pianto le figlie
di Mnemosine, e più Calliope madre.
Piangere i figli nostri periti, perché, se dai loro
neppure i numi stornano la morte?

Da: Antologia Palatina, Einaudi Editore, 1979, pag. 13 vol. II

Che da qualche parte ho in una diversa traduzione:

"Non più Orfeo trascinerai incantate le querce, non più le rocce, né le schiere di animali che non conoscono se non le proprie leggi; non addormenterai più il fragore dei venti, non la grandine, non l'impeto delle nevi, non il mare rimbombante. Infatti moristi; ti compiansero molto le figlie di Mnemosine, in particolare tua madre Calliope. Perché leviamo lamenti sui nostri figli defunti, dal momento che neppure gli Dèi hanno il potere di allontanare Ade dai propri figli?" (Antologia Palatina, Libro7-8)

Ci parla di un uomo che è vissuto. Un uomo che costruiva le relazioni col mondo in cui viveva. Il canto di Orfeo chiamava le emozioni, non era il padrone del mondo.

Parla di un uomo che cantava le storie degli Dèi e che era coinvolto nelle relazioni col mondo.

Il venir in essere del presente, nell'Orfismo, era un canto e nessuno di coloro che veniva coinvolto nella Teologia Orfica poteva far a meno di riprodurre quel canto.

Aristofane stesso, negli uccelli, fa cantare il coro:
In principio c'era il Caos e la Notte e il buio Erebo e il vasto Tartaro;
non esisteva la terra, né l'aria, né il cielo. Nel seno sconfinato di Erebo
la Notte dalle ali di tenebra generò per prima un uovo pieno di vento.
Col volgere delle stagioni, da questo sbocciò Eros, fiore del desiderio:
sul dorso splendevano ali d'oro ed era simile al rapido turbine dei venti.
Congiunto di notte al Caos alato nella vastità del Tartaro,
egli covò la nostra stirpe, e questa fu la prima che condusse alla luce.
Neppure la stirpe degli immortali esisteva prima che Eros mescolasse insieme ogni cosa.
Quando l'uno con l'altro si accoppiarono, nacquero il cielo e l'oceano
e la terra, e la stirpe immortale degli Dèi beati...

Tratto da: Paolo Scarpa, Le religioni dei misteri, Edizione Lorenzo Valla, 2002, Orfismo, Vol. 1, pag. 358

E mentre il mondo che diviene e si trasforma raggiunge l'ascoltatore, costui sente le proprie emozioni dispiegarsi nel fluire e nella trasformazione dell'universo che emerge dall'uovo luminoso. A prescindere dal significato delle parole e dei nomi, che sono simboli di un insieme complesso da considerare teologicamente, il movimento si sprigiona in una trasformazione immensa attraverso un infinito numero di presenti in cui la volontà dei soggetti si è manifestata forgiando questo presente dopo altri presenti. Il venir in essere del presente attraverso le trasformazioni, viene percepito mediante le emozioni dell'ascoltatore è il senso della dottrina orfica dell'abitare, in maniera appassionata, il mondo in questo presente. Una passione che si dispiega con le schiere di animali, il fragore dei venti, le navi, la grandine, ecc. Abitare il mondo ed essere parte del mondo, di quel respiro che prese forma dal big-bang in Nera Notte e ha forgiato questo presente che ci chiede di esprimere il nostro respiro di vita.

Platone si colloca in maniera opposta nella vita e nella società. Non è l'uomo che vive nella vita e nella società ma è l'aristocratico, il padrone, che impone i modelli di vita alla società, per mandato e volontà del Demiurgo, il Dio padrone, dal quale fa procedere la vita e la società. Questo dominio della vita e degli uomini è il senso della dottrina di Socrate come descritta da Platone.

Platone, per bocca di Socrate, fa derivare la visione cosmologica (l'attività dell'Artefice) come una legittimazione della sua visione sociale. Sopra il cielo degli uomini stanno i filosofi come Platone, insofferenti dei problemi degli uomini.

Il Timeo di Platone non inizia col discorso cosmologico, ma inizia con l'idea di società di Platone dalla quale Platone, per bocca di Socrate, fa derivare la sua visione cosmologica. A Platone interessa controllare l'organizzazione sociale; il Demiurgo interessa a Platone solo nella misura in cui, con la sua presenza, legittima il diritto di Platone a controllare la società.

Nelle prime pagine del Timeo troviamo affermazioni come queste:

"Socrate - Sia pure. I punti essenziali delle cose dette ieri da me intorno alla costituzione della città erano questi: quale costituzione e ad opera di quali uomini mi sembrasse la migliore. (p. 1353)
[...]
Socrate - E non abbiamo, prima di tutto distinto in essa la classe degli agricoltori e di tutte le altre arti dalla Classe di coloro che devono combattere per difendere la città?" pag. (1353)
"Socrate - E poi abbiamo parlato anche delle donne, come si dovessero armonizzare le loro nature con quelle degli uomini simili ad esse, e come si dovessero mettere in comune anche a loro tutte le occupazioni, sia riguardo alla guerra sia riguardo ad ogni altra forma di vita.
(1354)
[...]
Socrate - E che cosa si è detto poi della procreazione dei figli? Forse questo è facile da ricordare, per la novità delle cose che si son dette. Si è stabilito che tutto fosse per tutti in comune, le cose che concernono le nozze e quelle che concernono i figli, facendo in modo che nessuno potesse conoscere chi sia il proprio figlio, così che tutti si dovessero considerare consanguinei con tutti, ossia sorelle e fratelli, quanti siano nati entro una determinata età, e quelli nati prima di essa e ancora più anziani, genitori e progenitori, e quelli nati dopo di essa, figli e figli dei figli.
(1354)
[...]
Socrate - E affinché diventassero nella misura del possibile ottimi nelle loro nature, non ci ricordiamo forse di aver detto che i reggitori e le reggitrici della Città, in segreto, con determinati sorteggi, per le unioni matrimoniali avrebbero dovuto far in modo che da una parte i cattivi e dall'altra i buoni venissero congiunti con le loro pari, e che per questo motivo non sorgesse fra di loro nessun astio, ritenendo che fosse la fortuna la causa della loro congiunzione?
(1354)
[...]
Socrate - E che abbiamo altresì detto che si dovessero educare i figli dei buoni, e che invece si dovessero distribuire di nascosto nelle altre Classi della Città i figli dei cattivi; e che osservandoli attentamente nella crescita, si dovessero riportare nella classe di prima quelli che se ne mostrassero degni, e quelli che in questa classe si mostrassero indegni trasferirli, a loro volta nel luogo in cui si trovano quelli che sono ritornati?"
(1354)

Tratto da: Platone, tutti gli scritti, Timeo, Bompiani editore, 2014 (pagina indicata fra parentesi ad ogni paragrafo).

Questa visione sociale di Platone, enunciata per bocca di Socrate, ed è è il prologo alla visione cosmologica di Platone.

Lo stesso comportamento che Socrate annuncia nella società civile lo troviamo nel comportamento di Socrate-artefice-costruttore dell'universo:

Disse queste cose, e di nuovo nel cratere di prima, nel quale aveva temperato e mescolato l'anima dell'universo, versò le cose che erano avanzate di quelle usate prima, mescolandole quasi alla stessa maniera, ma non pure alla stessa maniera, ma seconde e terze in purezza.
Dopo che ebbe costituito tutto, lo divise in anime, tante di numero quanti erano gli astri, distribuì ciascuna anima a ciascun astro, e postele in tal modo come su un veicolo, mostrò loro la natura dell'universo e disse loro le leggi fatali. Disse che la prima generazione sarebbe stata stabilita come una sola per tutte, affinché nessuna ricevesse da Lui meno del dovuto, e che tutte quante in ciascuno degli organi del tempo conveniente a ciascuna avrebbero dovuto produrre il più religioso degli animali. E poiché la natura umana è duplice, il genere migliore sarebbe stato quello il quale poi si sarebbe chiamato sesso maschile.
E quando le anime fossero state di necessità innestate nei corpi e al loro corpo una cosa si aggiungesse e un'altra si separasse, sarebbe stato necessario che da queste violente passioni si generasse un sentimento connaturato in tutte, e amore commisto a piacere e a dolore, e, oltre a questi, paura e ira e tutte le altre passioni che seguono a queste, e quelle che hanno natura contraria. E se le anime dominassero tali passioni, vivrebbero nella giustizia; se, invece, ne fossero dominate, vivrebbero nell'ingiustizia.

Tratto da: Platone, tutti gli scritti, Timeo, Bompiani editore, 2014, pag. 1370

Orfeo, dunque, partecipa alla vita mentre Platone si erge a padrone, dominatore, ordinatore della vita stessa. Lui è il Demiurgo che determina che cosa l'uomo deve fare e, per conservare il proprio potere sull'uomo, Platone impone all'uomo la necessità di dominare le proprie passioni. Se l'uomo domina le passioni, l'uomo non si ribellerà mai al dominio di Platone o di chi si erge per esso a modello del Demiurgo.

In Orfeo sono i desideri e le passioni che dominano la vita. Desideri, passioni ed emozioni che si veicolano nel mondo e che non impongono né doveri morali, né diritti morali: solo la relazione fra sé e il mondo in cui viviamo.

Questi due modi diversi di essere nel mondo costruiscono due logiche diverse da cui procedere per analizzare non solo il divenuto del presente, ma come noi, partendo dal presente, agiamo per fondare il nostro futuro. Non meraviglia quindi che Platone sia un soggetto fondamentale per il cristianesimo. Usato opportunamente da Filone di Alessandria. Orfeo, invece, viene assunto dal cristianesimo come un modello "formale", ma solo dopo che Platone ne ha distrutto la Teologia e il discorso lirico sulla natura degli Dèi.

Platone non è in grado di inserire nel suo pensiero quanto rileva di Orfeo nel Fedro:

Alcuni Omeridi, forse traendoli da poemi segreti, citano due versi rivolti ad Eros, il secondo dei quali è irriverente e non del tutto regolare nel metro. Questi versi suonano così: "I mortali lo chiamano Eros alato, / gli immortali lo chiamano invece Pteros, perché fa / crescere le ali".

Tratto da: Platone, tutti gli scritti, Fedro, Bompiani editore, 2014, pag. 560

Fanete, Eros, la prima la forza emotiva che si esprime nella materia portandola a trasformarsi e a divenire, In Platone diventa:

"Questa passione, o bel ragazzo al quale si rivolge il mio discorso, gli uomini chiamano Eros..." (stessa pagina di sopra)

L'uomo, per Orfeo, come ogni Essere della Natura, vive per necessità; per Platone, l'uomo vive per attività dell'artefice, del demiurgo-creatore. Per Orfeo l'uomo obbedisce a Necessità, Ananke; per Platone l'uomo obbedisce all'ordine e alle leggi imposte dal demiurgo-creatore, l'artefice dell'universo.

 

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22 novembre 2024

Bosco Sacro di Bomarzo: la bocca dell'Ade.

E' una delle immagini più caratteristiche del Bosco Di Bomarzo ed è, al contempo, un'immagine significativa. Nelle guide turistiche è indicata come "Orco" prendendo a prestito la tradizione di Roma.

Si tratta di una grande statua a forma di maschera con la bocca spalancata. Dopo la bocca si apre una sala al centro della quale c'è un tavolo in pietra.

Sembra effettivamente l'ingresso per un altro mondo, il mondo che Francesco Orsini ha disegnato attraverso le statue e le raffigurazioni che riempiono il Bosco di Bomarzo.

Per Francesco Orsini, detto Vicino, l'Ade non è l'inferno dantesco. L'Ade è un luogo di piacere là dove le condizioni morali imposte dal cristianesimo vengono a cessare. La fame, imposta dal cristianesimo, viene a cessare. La tavola nella grotta della bocca del "mascherone" deve essere immaginata come una tavola imbandita di ogni delizia perché l'Ade è un luogo di speranza d'uscita dall'indigenza. E' il luogo di Plutone, quel nome che significa "ricco" e che spesso viene usato come sinonimo per indicare Ade.

Davanti alla maschera dalla bocca aperta, siamo davanti all'ingresso di un altro mondo; altre regole, altre dimensioni dell'esistenza umana. Superare la soglia che divide i mondi è il messaggio di Francesco Orsini e anche se la soglia da superare può incutere timore, il timore si ferma sulla soglia per svanire subito dopo che la soglia è superata.

La maschera ci dice che "ogni pensiero vola" e, infatti, se da dentro la grotta si parla forte, le pareti della roccia amplificano il suono facendolo uscire all'esterno. Solo che, una volta entrati nell'Ade cessa il pensiero razionale e ogni pensiero razionale svanisce una volta che il corpo fisico è svanito.

Il senso è doppio, Quando si entra nell'Ade si perdono i pensieri, ma dall'Ade le emozioni escono moltiplicate a coinvolgere il mondo razionale.

Non è facile leggere il significato del Bosco Sacro di Bomarzo perché mancano i riferimenti culturali. Maurizio Calvesi col suo "Il Bosco Sacro di Bomarzo" appare un po' come i cristiani del IV secolo che interpretavano le divinità degli Antichi: cerca di applicare alle antiche divinità modelli esemplificativi propri del cristianesimo. Il Bosco di Bomarzo nasce come idea antagonista al cristianesimo. Nasce applicando modelli che il 1500 erano riscoperti e vissuti proprio in chiave anticristiana. E per anticristianesimo, in questo caso, non intendo "avverso al cristianesimo", ma la definizione di una dimensione esoterica altra rispetto alla realtà occulta definita dall'ideologia cristiana.

L'ingresso dell'Ade non è l'ingresso all'inferno, ma è, al contrario, l'uscita dall'inferno della realtà cristiana vissuta dagli uomini per entrare in un mondo diverso e più soddisfacente.

 

22 novembre 2024

Sondaggi, sondaggisti e riflessione sulle elezioni

E' interessante comprendere come agiscono i sondaggisti. In questa foto la comparazione fra i voti quasi definitivi in Umbria e le previsioni di un sondaggio. Per i voti in Umbria mancano 12 sezioni, irrilevante.

Alcuni dati li hanno individuati, ma è la tendenza d'insieme che è loro sfuggita e, sfuggendo la tendenza d'insieme hanno elaborato i dati secondo uno schema probabilistico e non rispettoso del reale movimento emotivo nell'ambiente.

Sembra che le persone stiano fuggendo dal partito della Meloni. Non è ancora una fuga in massa, ma quasi (è come se le persone, prima di partire, dovessero ancora finire di preparare i bagagli).

Le persone non vanno a votare? Troppe volte i cittadini sono stati traditi da partiti che hanno preferito accordarsi e sostenere gli avversari (sempre a destra) piuttosto che dimettersi per difendere i propri principi.

Quando si sacrificano i principi per i quali si hanno avuto i voti, la disaffezione è irreversibile. Troppe volte, per il bene del paese si sono sacrificati i cittadini consentendo a quelli come Bergoglio di stuprare bambini e violentare i cittadini.

 

22 novembre 2024

Acquistare su Amazon

Ho comperato due oggetti per il rito del Solstizio d'Inverno da mettere assieme al grande fuoco centrale.

Li ho ordinati su Amazon perché introvabili sul territorio.

In 10 giorni sono arrivati, ad un ottimo prezzo. Sono arrivati da un venditore di Hong Kong e la dogana ha aperto almeno uno dei due pacchi.

Per la precisione, il venditore da cui Amazon si è servita è di Hong Kong, ma il materiale viene da Guangzhou che, noi vecchi, quando eravamo giovani, conoscevamo col nome coloniale di Canton.

Se li avessi acquistati in un negozio italiano li avrei pagati almeno tre volte tanto. Pesano otto chili l'uno, hanno fatto il viaggio in aereo passando per la Germania.

Vale la pena di riflettere sulla globalizzazione e su che cosa significa la fine della globalizzazione.

 

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21 novembre 2024

Il tatto come strumento di percezione nel moscerino della frutta e nell'uomo

Ogni scoperta scientifica sottolinea come l'uomo è un essere della natura e che tutti gli esseri della Natura possono essere considerati, dal punto di vista della vita, altrettanti uomini. Sistemi e strategie per manipolare l'inconsapevole da cui ogni essere della Natura emerge e trasformarlo in coscienza e consapevolezza la cui meta è la morte del corpo fisico.

Questo principio di uguaglianza viene sottolineato dalle similitudini degli Esseri della Natura con cui, nella diversa forma, percepiscono il mondo in cui vivono.

E' da molto tempo che la scienza organica ha chiarito che il tatto è il senso più antico con cui ogni Essere si muoveva nel brodo fin dal primordiale percependo e costruendo le sue relazioni con il mondo.

Come Religione Pagana siamo consapevoli che l'empatia emotiva è la prima forma di relazione fra un soggetto che venga in essere e il mondo di esseri in cui vivrà. La scienza ha dimostrato l'esistenza di comportamenti riconducibili a forme più o meno evidenti di empatia, ma è alla ricerca della sede fisica di questi fenomeni. Il tatto rientra maggiormente nell'ambito della ricerca scientifica e la ricerca apre continuamente nuovi orizzonti che svelano ciò che le religioni monoteiste consideravano impossibile e inaspettato.

La questione religiosa è semplice: o l'uomo è parte della Natura, o è separato dalla Natura ad immagine di un Dio pazzo, cretino e deficiente che si pensa il padrone della vita in quanto "suo creatore".

Le larve dei moscerini della frutta hanno la capacità di percepire il mondo in cui vivono mediante condizioni presenti nell'uomo. Qualunque sia lo sviluppo della scienza, dal momento che la percezione del mondo delle larve del moscerino della frutta è simile a quella dell'uomo, dobbiamo dedurre che la descrizione del mondo costruita dalle larve del moscerino della frutta, la loro RAGIONE, è simile a quella dell'uomo al di là delle differenze con cui la esprimono nelle loro condizioni di vita.

I problemi religiosi di relazione fra l'uomo e il mondo sono propri dell'arte della Stregoneria e nel 1998 li sottolineavo nel Crogiolo dello Stregone quando l'individuo costruisce le sue relazioni nei Quattro Canti del Mondo:

Riporto dal giornale La Repubblica:

11 dicembre 2012

La molecola che fa sentire le carezze

Un nuovo studio sul moscerino della frutta ha permesso d'individuare specifiche molecole che, all'interno dei neuroni di terza classe, consentono all'insetto di percepire il tocco lieve sulla pelle. Si tratta di un meccanismo di base per gesti come le carezze, fondamentali per le cure parentali in molte specie animali. L'analogo di queste molecole negli esseri umani è però ancora da individuare
Anche se portano il nome poco evocativo di neuroni di terza classe, in realtà fanno parte di un sistema sensoriale fondamentale per la vita, e non solo degli esseri umani: una particolare proteina all'interno di queste cellule cerebrali, infatti, consente di percepire le carezze e in generale un tocco lieve sulla pelle.
Denominate NOMPC, queste proteine sono state individuate da ricercatori dell'Università della California a San Francisco (UCSF) guidati da Yuh Nung Jan studiando un modello molto comune in biologia: il moscerino della frutta (Drosophila melanogaster) e più precisamente le sue larve.
In termini generali, il problema era stato già inquadrato in molti suoi aspetti: il senso del tatto ha come substrato le fibre nervose periferiche che si dipartono dal midollo spinale e che hanno terminazioni in tutto il corpo. Speciali molecole presenti in queste terminazioni rispondono agli stimoli meccanici trasmessi dalla pelle alla membrana dei neuroni, aprendo, una volta superato un valore di soglia, i canali ionici che consentono la propagazione del segnale nervoso.
Ma come funziona tutto questo nei dettagli? Un grande passo avanti per chiarirne i meccanismi neurofisiologici è stato compiuto in questa occasione con la scoperta delle NOMPC, presenti in abbondanza nei terminali assonici: quando mancano, infatti, il moscerino diventa insensibile al tocco, di qualunque entità sia.
Come si legge nell'articolo pubblicato sulla rivista "Nature", la scoperta ha avuto una forte componente di casualità, poiché scaturita da uno studio sulla fisiologia di base della larva del moscerino della frutta, in particolare dello sviluppo dei neuroni di terza classe. Si è così notato che quando queste cellule si sviluppano, la loro parte terminale va a formare dendriti, le ramificazioni che trasportano il segnale elettrico dalla periferia verso il corpo cellulare.
L'analisi della funzione di questa classe di neuroni ha permesso in seguito di capire che la proteina NOMPC è abbondante in questi terminali e che i moscerini con una variante non funzionante della stessa proteina erano insensibili al tocco lieve, mentre la sensibilità normale poteva essere ristabilita inserendo le NOMPC all'interno dei neuroni.
Lo studio rivela molti aspetti finora non chiariti della biochimica neuronale della percezione del tocco, ma lascia anche questioni aperte. Non è ancora noto per esempio l'esatto meccanismo attraverso cui le proteine rilevano la forza meccanica e quale sia l'identità dell'analogo di queste molecole nell'essere umano.
Tratto da:

lescienze.it 2012/12/11/ carezze tatto neuroni moscerino

Noi siamo soggetti della Natura che agiscono nella Natura e l'unità degli Esseri della Natura non è data dalla forma con cui si presentano, ma dalla struttura emotiva con cui costruiscono le relazioni col mondo in cui vivono. Alla struttura emotiva si sovrappone la struttura di percezione più "prettamente" fisica come il tatto e, nel corso dell'evoluzione, sulle connessioni che permettono la percezione del mondo mediante il tatto, si sovrappone la vista. Toccare è vedere, ma toccare è anche costruire delle relazioni empatiche al di là di come le singole specie hanno veicolato quel tipo di relazioni.

La scienza può dire: sì, la Religione Pagana ha basi di realtà dimostrabili anche dalla scienza. La ricerca scientifica NON potrà mai dire questo del cristianesimo in quanto il cristianesimo è il frutto di malattia mentale.

 

21 novembre 2024

Le domande che il mondo fa a sé stesso

Ora il mondo si chiede: "Che cosa succederà quando Trump avrà definitivamente la presidenza degli USA?"

Che piaccia o meno si tratta di una variabile che viene introdotta nel mondo. Una variabile che controlla capitali capaci di modificare le condizioni economiche, eserciti e bombardieri che possono distruggere ogni nazione, ideologia del crocifisso mediante la quale trasmettono l'idea: "O fai quello che voglio io o io ti ammazzo!".

I cittadini dovrebbero guardare con sgomento questa situazione, ma molti cittadini applaudono come se apparisse il loro salvatore.

Chi guarda con sgomento cerca di proteggersi; chi pensa che appaia un salvatore tende ad esporsi.

Il mondo si sta modificando, come sempre, cercando nuovi e diversi equilibri nell'illusione che questi ci favoriscano anziché danneggiarci.

 

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20 novembre 2024

La plasticità cerebrale e le modificazioni della mente

La plasticità cerebrale, indotta dall'attività e dalle scelte dell'individuo, è una delle maggiori scoperte della ricerca neuronale degli ultimi decenni.

Tale ricerca mette in discussione uno dei pilastri fondamentali delle religioni creazioniste: la capacità cerebrale è costruita dall'individuo attraverso le sue scelte e non è determinata né da un Dio creatore e solo in parte dall'impostazione base che la specie lascia in eredità ai propri figli. La stessa eredità lasciata dalla specie ai figli è il risultato della plasticità cerebrale messa in atto da tutte le generazioni precedenti.

Da un lato ci sono le scoperte scientifiche che prendono atto di una realtà e, dall'altro lato, ci sono le solite interpretazioni dei creazionisti che, non cogliendo le implicazioni e la drammaticità della loro stessa scoperta, mettono in atto formule che appaiono più finalizzate a fissare la disperazione del divenuto umano che non a costruire strategie di vita coerenti affinché l'individuo si appropri di sé stesso modificando a propria percezione cerebrale in funzione dei propri progetti.

Riporto la notizia di fonte AN-SA:

Ecco ginnastica mente per felicità
Neuro scienziato, benessere psicologico e qualità vita in 8 mosse

27 dicembre 2012

(AN-SA) - ROMA, 27 DIC - Il cervello si può cambiare con esercizi che migliorano la personalità, aiutano a sviluppare un senso di benessere e avere una vita piena di significati. Il carattere fa parte del cervello perché le connessioni di neuroni comandano, smistano e determinano le emozioni e le azioni. Per migliorarle il neuroscienziato e psicologo Richard Davidson ha coniato la neuroscienza affettiva che allena il cervello a rinforzare personalità più serene, una ginnastica della mente per la felicità.

Tratto da:

Ansa: 27 dicembre 2012

Davanti ad una vita in cui all'infanzia si manipola la struttura cerebrale struttura neuronale questo "scienziato" propone di giocare, ingabbiando ed indirizzando la formazione cerebrale, dimenticando che per plasmare la struttura neuronale è necessario esporre le proprie emozioni alle tensioni della vita. E' necessario manipolare la propria struttura emotiva profonda. Emozioni che sono preminentemente attive nella coscienza e la cui veicolazione viene inibita attraverso il gioco privo di scopo e di intento. Per proteggere lo sviluppo dell'infanzia richiede, da parte degli adulti, una grande volontà, un'autodisciplina ferrea e un'immensa passione che ci coinvolga nella vita sociale e o nella Natura.

Gli ambienti ci plasmarono, nell'infanzia come ora. Fino ad oggi noi siamo vissuti come individui passivi alle loro sollecitazioni pensandoci creati ad immagine e somiglianza di un Dio pazzo e cretino e, invece, ora sappiamo che prendendoci nelle nostre mani la nostra vita significa anche plasmare non solo la nostra struttura cerebrale, ma la stessa nostra capacità di percepire il mondo: come da sempre indicano gli Stregoni.

Per plasmare la propria struttura cerebrale, è necessario praticare Il Crogiolo dello Stregone. Le 19 tecniche con cui l'individuo affronta la propria vita. Ma soprattutto è necessario riempire quelle tecniche di sforzo emotivo, di volontà ed autodisciplina con cui noi agiamo nella nostra vita e nel nostro mondo sociale.

E' il Crogiolo dello Stregone l'unica tecnica che ci permette di diventare adulti. Diventare adulti significa, in questo caso, cessare di adattarci passivamente alle sollecitazioni del mondo, ma agire nel mondo con volontà immettendo, a nostra volta, sollecitazioni a cui il mondo si adatta. Noi, per diventare adulti, necessitiamo di diventare protagonisti della nostra vita.

La modificazione cerebrale indotta nell'infanzia quando la si costringe ad adattarsi alle sollecitazioni del mondo, ci accompagnerà per sempre, ma, una volta usciti dall'infanzia noi possiamo continuare a modificare la nostra struttura cerebrale e la nostra percezione del mondo indirizzando le nostre scelte e le nostre passioni nella vita quotidiana.

Le tecniche proposte da "scienziati" che interpretano la loro ricerca, è un modo per prendere in giro le persone, indirizzare le persone entro vicoli ciechi, fatti di vuoto e di inutilità alimentandone le illusioni e accompagnandone il cammino verso l'autodistruzione, è la tecnica di disinformazione legata alle religioni monoteiste e al cristianesimo in particolare.

Modificazioni cerebrali mediante la plasticità mentale è possibile sia in una palestra facendo yoga, che interessandosi di politica o di società nella vita quotidiana. Due diversi modi di manipolazione, usati come esempio, ma capaci di direzionare in un diverso modo la trasformazione cerebrale degli individui. In sostanza, ciò che noi scegliamo caricando di emozioni le nostre scelte, è ciò che diventiamo e, nel divenire, è ciò che diversamente percepiamo del mondo. Non siamo uguali nella percezione perché abbiamo fatto scelte diverse dove il non scegliere è una scelta.

 

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19 novembre 2024

I furbi al potere, gli intelligenti nell'indigenza

Troppo spesso si confonde la furbizia con l'intelligenza.

Il furbo si appropria del presente delle persone vendendo un futuro immaginario che carica di enfasi.

La persona intelligente agisce nelle condizioni del presente per costruire condizioni diverse per sé e per le altre persone.

Il furbo si appropria.

L'intelligente costruisce.

Questo è il motivo per cui gli imprenditori sono furbi mentre i dipendenti sono intelligenti. I furbi condannano gli intelligenti alla schiavitù, così non si possono vantare davanti a Dio (l'imprenditore).

Gli intelligenti sono disarmati davanti ai furbi e mentre i furbi saccheggiano la società, toccherà agli intelligenti fare quei sacrifici che saranno necessari per ricostruire la società stessa.

 

19 novembre 2024

Il prezzo della rinuncia

Le persone pagano un prezzo per:

Non aver pensato quanto avrebbero potuto pensare quando lo potevano pensare!

Non aver detto quanto avrebbero dovuto dire quando lo potevano dire!

Non aver fatto quanto avrebbero potuto e dovuto fare quando potevano farlo!

Le persone pagano come prezzo il loro futuro di Dèi, perché hanno pensato di assicurarsi vantaggi nel presente anziché considerare la prospettiva e gli effetti delle loro azioni in un mondo attento alle azioni di ogni soggetto che in esso sceglie.

 

19 novembre 2024

Il nuovo mondo

Esistono fondamentalmente due scuole di pensiero e non esiste nessuno che possa essere libero dai condizionamenti di una o dell'altra. La prima scuola di pensiero dice che all'inizio del tempo ci sia una volontà creatrice che manifesta, genera e crea il presente. Questa volontà creatrice viene da LORO chiamata UNO o altri nomi che indicano un "ingenerato" che all'origine del tempo crea l'universo e la materia. Nella seconda scuola di pensiero il soggetto (metodo scientifico, religione pagana...) è posto NON all'inizio del tempo, ma alla fine del tempo perché studia l'evoluzione fino a ciò che siamo ora.

E' un dato di fatto che LA MATERIA ha prodotto le stelle, e queste, a loro volta, tutti gli elementi necessari per formare i pianeti e gli esseri viventi.

In una cultura, come quella americana, il livello culturale medio è talmente basso, mediocre e arrogante, da essere puro infantilismo prodotto da letture ossessive della prima scuola di pensiero. Nella prima il prodotto viene venduto come una verità, nella seconda ciò che si afferma deve essere dimostrato.

Questa riflessione era de febbraio 2013, ma da allora le cose sono solo peggiorate.

Peggiorare significa che chi è cresciuto educato nella bibbia e nei vangeli è convinto di trovare verità fantastiche in contrasto con quanto la realtà fattiva gli presenta e trasforma questa realtà fantastica nel possibile da raggiungere che la quotidianità gli nega.

La verità della bibbia è tutto il suo mondo, il suo universo. Tutto deve morire, tutto deve essere distrutto in funzione di tale verità.

Il mondo non si trasforma, non diviene.

Il mondo è quello descritto dalla bibbia e lui usa fucili e cannoni per fare la volontà di Dio.

Non è che negli USA non esistono persone intelligenti, ma preferiscono ostentare la loro intelligenza piuttosto che metterla in gioco nella società e contribuire ad alimentare la cultura sociale. Preferiscono farsi "Gesù" che guidano le pecore, piuttosto che elevare le pecore al rango di "Gesù", per questo finiscono per essere pecore essi stessi per poter farsi accettare dalle pecore come loro pastore.

Triste, ma è così.

 

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Sovranismo e fondamentalismo

18 novembre 2024

I fondamenti ideologici della società fondamentalista

La santa ignoranza sovranista

Dice Paolo di Tarso:

Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione; non ci sono tra di voi molti sapienti secondo la carne, né molti potenti, né molti nobili; ma Dio ha scelto ciò che è senza sapienza nel mondo per confondere i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per confondere le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, e quelle che non sono nulla, per ridurre a nulla quelle che sono; affinché nessuno si possa vantare davanti a Dio.

Paolo di Tarso, prima lettera ai Corinti 1, 26-29

Il prodotto dell'ideologia fondamentalista

La schiavitù nel fondamentalismo

Il fondamentalismo come ignoranza

Il fondamentalismo costruttore di miseria a tutti i costi

Appare quasi impossibile dare un giudizio su questo.

Si rimane sconcertati, ammutoliti.

Ci sarà questo nella società USA?

 

[Foto come citazioni: fonte La Repubblica online]

 

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17 novembre 2024

Movimento 5stelle la mia riflessione profetica pubblicata il 25 marzo 2013

Ripropongo il medesimo articolo pubblicato sul blog stregoneria pagana il 25 marzo 2013 nelle riflessioni che facevo sugli insulti di Beppe Grillo ai politici italiani. Oggi che il movimento 5Stelle è allo sbando la vuotezza del movimento 5Stelle appare in tutta la sua evidenza.

Beppe Grillo il vaffanculismo, foglia di fico al fascismo

Tutta l'azione del Movimento cinque stelle altro non è che una foglia di fico con cui Beppe Grillo nasconde il suo progetto di destabilizzazione istituzionale al fine di far fallire la società civile.

Raccontava ai partecipanti ai suoi comizi di mandare a "fanculo" questo o quel politico, in realtà, attraverso le sue azioni e le sue scelte, stava mandando a "fanculo" la situazione economica e sociale di chi lo stava ascoltando.

Le sue esternazioni sono solo farneticazioni vuote, prive di contenuto. Inveisce per nascondere il vuoto di ciò che dovrebbe, al contrario, spiegare.

Quando Beppe Grillo dice "Vaffanculo" ai pensionati!

Quando Beppe Grillo dice "vaffanculo" ai licenziati!

Quando Beppe Grillo dice "Vaffanculo" agli abitanti dei comuni!

Quando Beppe Grillo dice "Vaffanculo" ai problemi della piccola impresa!

Quando Beppe Grillo dice "Vaffanculo" alle difficoltà economiche del paese!

Quando Beppe Grillo dice "Vaffanculo" ai giovani senza lavoro!

Quando Beppe Grillo dice "Vaffanculo" ai cittadini che si vedono privati ei diritti!

Non sta dicendo "Vaffanculo", col suo vaffanday a chi ha portato l'Italia in crisi. Se così non fosse avrebbe messo in atto delle strategie al fine di promuovere leggi contro chi ha spinto alla crisi. Al contrario, lo dice ai cittadini ai quali si è sottratto, cercando di spacciare come tutto sia "merda" e tutto vada distrutto. Solo che questo tutto da distruggere sono appunto i pensionati, il lavoro, i comuni, le piccole imprese, le condizioni economiche, i diritti sociali, ecc. ecc.

Se Beppe Grillo avesse voluto mandare a "fanculo" la politica di Silvio Berlusconi, avrebbe proposto scelte politiche antagoniste. Ma non l'ha fatto! Al contrario, dietro attacchi personali all'"utilizzatore finale" Silvio Berlusconi, ha mascherato l'accettazione e l'approvazione di tutte quelle scelte sociali ed economiche che hanno portato il paese allo sfascio. Chiamare il capo dello Stato Morfeo, implica un insulto alla persona del Capo dello Stato e non un attacco alle sue scelte politiche che, nella sua discrezionalità, hanno aggravato le condizioni sociali del paese negando i principi Costituzionali ai cittadini.

Dare a Grasso della "foglia di fico" di Bersani, non significa indicare un'azione per la quale non si è d'accordo, significa voler parteggiare per la mafia per la quale Grasso ha, comunque, rappresentato una figura ostativa.

Affermare, come ha fatto Beppe Grillo nei confronti di Laura Boldrini:

Laura Boldrini e Piero Grasso, eletti sabato alla presidenza di Camera e Senato, solo delle «foglie di fico» in una "legislatura che si annuncia breve".

Tratto da:

Da: corriere.it/politica/ 13_marzo_17/ grillo-retroscena- nessuna-fiducia -a-Bersani

E' un insulto non solo a Laura Boldrini, ma a tutti gli Italiani. Solo un nazista di "m...a" come Grillo può permettersi di insultare i miei eletti e non essere perseguito a norma di legge. Il suo odio per le Istituzioni che funzionano è palese ed evidente. Gli insulti di Beppe Grillo ai vari politici sono finalizzati esclusivamente ad immiserire il paese attraverso deputati e senatori che ha fatto eleggere ingannando e truffando gli italiani allo stesso modo con cui il criminale Gesù proclamava la venuta imminente della fine del mondo e il suo arrivo con grande potenza sulle nuvole.

Non esistono progetti che egli vuole attuare se non attraverso la distruzione delle Istituzioni.

Vale la pena di leggere le truffe e gli inganni di Beppe Grillo ai suoi elettori mediante la lettura di un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano del 07 febbraio 2013.

Nel leggere questo articolo appare evidente l'analogia con la Lega di Bossi e di Maroni: le proposte fantasmagoriche e improponibili di Beppe Grillo fanno il pari con "l'indipendenza della padania", "il federalismo", il "federalismo fiscale" e le altre "minchiate" improponibili e irreali che sono uscite dalle farneticazioni leghiste:

Leggiamo l'articolo del Fatto Quotidiano del 07 febbraio 2013:

Movimento 5 Stelle, il buio nel programma di Grillo
di Stefano Feltri

Ecco i punti. E i dubbi che sollevano.

1. Reddito di cittadinanza
Quanto e con che soldi? E chi ne ha diritto?
2. Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa
Questo punto è così vago da non significare nulla. E comunque lo sposerebbero tutti i partiti, dalla Lega a Monti.
3. Legge anticorruzione
C'è già. In cosa dovrebbe cambiare?
4. Informatizzazione e semplificazione dello Stato
Idem come sopra: l'hanno promessa TUTTI i politici d'Italia da quando esiste l'informatica (chissà, forse anche da prima).
5. Abolizione dei contributi pubblici ai partiti
C'è stato anche un apposito referendum un'era geologica fa. Ma poi come si regolano i contributi privati? Tipo quelli dei Riva a Bersani, per intenderci. Come si garantisce che la politica non diventi ostaggio delle lobby più forti?
6. Istituzione di un "politometro" per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni
Se gli arricchimenti sono illeciti, si immagina che ci sia una sentenza a stabilirlo. E una volta che lo abbiamo scoperto? Li prendiamo a insulti per strada? Per come vanno le cose in Italia si creerà una apposita commissione, che pagherà consulenti, farà rapporti, e alla fine ci darà informazioni poco utili.
7. Referendum propositivo e senza quorum
Un po' pericoloso, ma interessante. Ci deve essere però qualche barriera, o poche minoranze possono tenere in ostaggio la maggioranza.
8. Referendum sulla permanenza nell'euro
Questo è semplicemente incostituzionale. Non si possono fare referendum sui trattati internazionali. E Grillo comunque non avrà i voti in Parlamento per proporre una riforma della Costituzione.
9. Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese
Altra buona idea. Se resta un filtro – come il numero di firme a sostegno delle proposte di iniziativa popolare – può essere uno strumento utile per un po' di democrazia dal basso.
10. Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti
Si può fare. Ma prima serve una legge antitrust fortissima (peccato che nel programma del % Stelle ci sia la proposta di abolire le authority, inclusa quella della Concorrenza). E poi sarebbe complesso decidere chi deve farsi carico dei debiti della Rai. Sarebbe forte la tentazione di vendere ai privati Rai2, Rai3 e il resto del digitale liberi dall'indebitamento lasciando tutto al contribuente.
11. Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato
Niente da dire, dopo il Porcellum si può solo migliorare. Resta da specificare se con doppio turno o senza.
12. Massimo di due mandati elettivi
Ma davvero se uno fa il consigliere comunale a Frosinone poi può fare solo un mandato da Parlamentare? La politica è una cosa complicata, l'esperienza può essere utile, quello che conta è che le posizioni siano sempre contendibili evitando che l'incumbent, cioè chi detiene la carica in palio, sia troppo favorito.
13. Legge sul conflitto di interessi
Anche Berlusconi ne ha fatta una, per quanto sembri incredibile (l'inutile legge Frattini del 2004).
14. Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica
Questa è come il rimborso dell'Imu proposto da Berlusconi. Sulla carta siamo tutti contenti, ma da dove diavolo arrivano i soldi?
15. Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
Il problema è sempre stato l'uso discrezionale dei fondi, non l'esistenza di un sostegno all'editoria (tipo l'Iva agevolata). Comunque, in tempo di crisi, si può ridurre il contributo, magari garantendo comunque il pluralismo finanziando solo le testate web.
16. Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza
Bellissima idea. Complicata da realizzare. Chi paga la rete in fibra? Chi deve detenere la rete in rame oggi di Telecom? La Cassa depositi e prestiti? Come si finanziano gli investimenti? Li paga lo Stato o i privati?
17. Abolizione dell'Imu sulla prima casa
Il programma di Grillo comincia a costare più del New Deal di Roosevelt. Solo questa voce comporta circa 4 miliardi all'anno. E dove li trova, visto che non propone tagli di spesa (anzi, invoca aumenti) o imposte patrimoniali?
18. Non pignorabilità della prima casa
Idea geniale che avrebbe una conseguenza immediata: i tassi sui mutui schizzerebbero di parecchi punti percentuali. Nessuna banca presterebbe soldi a giovani coppie o famiglie a basso reddito se non può neppure avere in garanzia l'immobile acquistato col mutuo.
19. Eliminazione delle province
Pure questo lo hanno promesso praticamente tutti. Il difficile è farlo.
20. Abolizione di Equitalia
Le tasse le raccoglierà direttamente Grillo, che da bravo genovese è attento agli spiccioli. Comunque già da quest'anno i Comuni possono decidere se affidarsi a Equitalia o mettere a gara il servizio di riscossione. Quindi Grillo propone di lasciare in campo solo i privati? E con quali regole?
Chissà se Grillo fornirà dettagli prima del 24 febbraio. Da anni insulta i giornalisti che non hanno letto il programma del Movimento 5 Stelle pubblicato sul blog. Ma anche quello è sempre stato un vago elenco di suggestioni. A tre settimane dalle elezioni i tanti italiani che pensano di votare Grillo forse meriterebbero qualche proposta più dettagliata.
Oppure non resta che concludere che Grillo sta confermando i timori di chi è scettico verso il suo movimento: tanta gente piena di buone intenzioni ma con idee un po' confuse.
Anche i politici incompetenti possono fare danni, non soltanto quelli ladri o in malafede.

Tratto da:

il fattoquotidiano.it /2013/02/07/ buio-nel- programma-di- grillo

Appare evidente che l'unico scopo di Senatori e Deputati del Movimento cinque stelle è quello di impedire a Bersani di modificare le leggi criminali vigenti in questo paese. E' quello di impedire la legge sul falso in bilancio. E' quello di impedire di modificare il meccanismo del finanziamento dei partiti. E' quello di impedire di far fronte al problema degli esodati. E' quello di impedire la revisione del sistema IMU. E' quello di impedire l'aiuto alle piccole imprese. E' quello di impedire quel minimo di trasformazione sociale che in questo momento permetterebbe all'Italia di uscire dal pantano in cui Silvio Berlusconi e la Lega, dopo 10 anni di scelte sociali disastrose, l'hanno portata: il progetto dei Senatori e dei Deputati di Beppe Grillo è molto simile, se non uguale nei fini, di quello di Berlusconi e di Bossi.

Non è forse Beppe Grillo che ha trovato positivo il progetto di Bergoglio di ridurre l'Italia alla povertà e costringere gli italiani al francescantesimo?

Il vaffanculismo di Beppe Grillo non è altro che la versione moderna del "me ne frego" che ha qualificato il fascismo. Un'assoluta indifferenza per le condizioni della società e dell'economia in funzione della presa del potere: poi, la storia ci dice come va a finire il "vaffanculismo".

--fine riflessione del 25 marzo 2013--

Dopo 11 anni il disastro introdotto nella politica italiana dal "vaffanculismo" dei 5Stelle appare evidente. Hanno fatto tutto e il contrario di tutto. Saliti al potere con la destra leghista sono passati all'alleanza con il Partito Democratico pur di tenersi dure le poltrone finendo per fare da battistrada ai loro cugini fascisti di DdI.

Ora hanno tentato di spostarsi verso "sinistra" per raccogliere voti e toglierli al Partito Democratico, ma il "vaffanculismo" di Grillo si è rivolto contro i 5Stelle il loro segretario Conte.

Intanto, il figlio di Beppe Grillo viene processato per stupro a dimostrazione degli effetti del "vaffanculismo" anche in ambito familiare.

 

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L'ideologia dell'emarginazione della donna

16 novembre 2024

Omosessualità e pedofilia

Il problema non è dato dal tipo di sessualità praticato dalle persone. Il problema nasce quando un tipo di sessualità ha la funzione di emarginare settori della società civile.

L'omosessualità nella società è sempre stata perseguitata dalla chiesa cattolica, ma non in quanto omosessualità per l'omosessualità, ma come esercizio di potere che riserva a sé e alle proprie gerarchie il diritto esclusivo e "privilegio" di esercitare una tipologia sessuale che era negata e perseguitata nella società.

La violenza contro le donne non era esercitata dagli omosessuali in quanto omosessuali, ma dal potere ecclesiastico abitato da omosessuali che si riservavano il privilegio di esercitare ciò che nella società proibivano.

I preti cattolici si ritenevano i "filosofi" alla Socrate e Platone e, secondo l'ideologia di Socrate e Platone, la loro omosessualità li avvicinava a Dio consentendo il privilegio di esercitarla con bambini molto piccoli. Esattamente ad imitazione di Gesù.

Scrive Platone nel Fedro:

"E quando l'innamorato continua a fare questo nel tempo e si accompagna all'innamorato, incontrandolo nelle palestre e in altri luoghi di ritrovo, allora la fonte di quel flusso di cui ho parlato, che Zeus quando si innamorò di Ganimede chiamò flusso d'amore, scorrendo abbondante verso l'amante, dapprima penetra in lui, e, dopo che lo ha completamente riempito, trabocca. E come un colpo di vento o una eco, rimbalzando da corpi levigati e solidi, ritornano proprio là da dove sono pervenuti, così procede il flusso della bellezza, ritornando per rimbalzo, attraverso gli occhi, al bello amato. E attraverso gli occhi può per sua natura arrivare all'anima; e, dopo esservi giunto e averla sollecitata, irriga i condotti delle penne e le fa rinascere, e riempie d'amore anche l'anima dell'amato.

Platone, Tutti gli scritti, Fedro, Bompiani, 2011, pag. 563

Povero Zeus. La costruzione del presente è opera di Zeus che si è fuso con tutto ciò che esiste per permettere la nascita di presenti diversi dopo presenti diversi. Un miserabile come Platone usa un frammento di Mito per negare l'intero Mito. Le infinite relazioni di Zeus spariscono perché a Platone interessa promuovere l'omosessualità e l'emarginazione della donna.

 

16 novembre 2024

Platone e l'omosessualità

Quando Platone fa dire a Socrate nel Fedro (250E-251A)

Di conseguenza, guardandola, non la onora, ma, dandosi al piacere come un quadrupede che cerca solo di montare e generare figli, e, abbandonandosi agli eccessi, non prova timore e non si vergogna nel correre dietro ad un piacere contro natura.

Platone, Tutti gli scritti, Fedro, Bompiani, 2011, pag. 559

Sta dicendo che "il piacere contro natura" è il piacere nella relazione con le donne. Tutto il Fedro di Platone è un'esaltazione delle relazioni omosessuali. Tali relazioni non sono parte della più vasta gamma di relazioni sessuali, ma sono le relazioni sessuali esclusive attraverso le quali si esalta l'Eros di Platone.

L'emarginazione della donna ha avuto in Platone uno dei suoi carnefici. Non è un caso che il cristianesimo non solo se ne sia appropriato, ma lo abbia messo a fondamento nello studio dei seminari cristiani al fine di alimentare la pederastia.

Io lo sto scoprendo adesso, leggendo il Fedro, perché mi interessava scoprire la contrapposizione che c'era fra il platonismo e le antiche religioni.

La donna era il soggetto da emarginare nella società. In queste condizioni di repressione assoluta, potevano emergere soltanto pochissime donne mentre la massa delle donne veniva costretta alla sottomissione e schiavitù.

Devo riflettere ancora sulla questione.

 

16 novembre 2024

Menadi e Baccanti

Sempre di più mi sto rendendo conto come il movimento dionisiaco delle Menadi e delle Baccanti sia stata una rivolta contro l'omosessualità ideologizzata, sia pur in un secondo tempo, da Platone che tendeva ad emarginare la donna nella società civile.

Non è un caso che Bergoglio abbia dichiarato che fra i preti c'è "troppa frosciaggine". In effetti il cristianesimo ha elevato ad ideologia l'emarginazione della donna in funzione del macismo finendo per emarginare gli omosessuali nella società civile come promozione all'omosessualità nella gerarchia religiosa cristiana.

Il possesso è diventato il modo con cui viene veicolata la sessualità nel cristianesimo e l'oggetto posseduto (anche accoltellato se non accetta di essere posseduto) è il soggetto che viene emarginato nella società civile.

 

16 novembre 2024

Di chi è innamorato Socrate?

Socrate, a quel che si dice, fu sposato con Santippe, con la quale generò tre figli: Lamprocle, Sofronisco e Menesseno. A quanto si legge nelle vite dei filosi fi Diogene Laerzio, Santippe, per Socrate era poco più di una vacca. Disprezzata come donna e abbandonata mentre Socrate se ne andava a bere per i simposi.

Socrate amava gli uomini e Santippe, per lui, era poco più di un dovere affinché partorisse dei figli.

Chiarificatore di questo modo di essere di Socrate ne è testimonianza nel dialogo "Simposio" di Platone dove dice:

E Socrate rispose: "O Agatone, vedi se puoi aiutarmi, perché l'amore di questo è per me una faccenda non da poco. Infatti, fin dal primo momento in cui mi sono innamorato di lui, non mi è più permesso di guardare o di discorrere con un bello, neppure con uno solo, se no, costui, preso dalla gelosia e dall'invidia, fa cose strabilianti, mi lancia insulti e a mala pena trattiene le mani. Bada, dunque, che anche ora non ne faccia una delle sue, ma riconciliaci l'uno con l'altro, e se cerca di farmi violenza, vienimi in soccorso, perché del suo furore e della sua maniera di amare il suo amante io ho una grande paura".

Platone, Tutti gli scritti, Simposio, Bompiani, 2011, pag. 519

La violenza consiste anche nel fatto che si affermi che Santippe fosse "una donna insopportabile", ma Diogene Laerzio non si è preoccupato di un Socrate indegno, vile, altezzoso, socialmente insopportabile per la sua arroganza e la sua maleducazione (vedi i rapporti con i cittadini di Atene nell'Apologia). La moglie aveva il diritto di reagire al delirio di superiorità arrogante di Socrate. In effetti, del diritto di Santippe nei rapporti familiari, non ne parla nessuno.

 

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15 novembre 2024

Mafia come politica, la politica come mafia

Con questa gente che ci discuti a fare?

Non c'è nessuna possibilità di un discorso sociale.

Fanno politica in questo modo, acquistando pacchetti di voti, hanno ucciso ogni dibattito sociale; è solo un discorso di polizia; comperare voti e, come minimo, vendere favori.

E' la società mafia. Non si tratta più di "avere idee diverse", si tratta di aver a che fare con il crimine dove, il criminale, tende al proprio tornaconto personale saccheggiando la società civile.

Come ci si può stupire se questi personaggi si identificano con la chiesa cattolica, cristiana, rendendogli il favore di tollerare la violenza sui minori? La società mafia, che non rispetta nessuna legge per il proprio tornaconto personale, la vediamo realizzarsi forte della stanchezza, indotta nei cittadini, per le aspettative frustrate e i loro progetti violentati e derisi da Istituzioni codarde.

 

15 novembre 2024

Celebrazione del Solstizio d'Inverno

Per fare l'evento della celebrazione del Solstizio d'Inverno, attenderò, all'incirca il 20 novembre.

Ricordo che il rito del Solstizio d'Inverno viene organizzata con il grande fuoco al centro dell'Altare.

Noi Pagani celebriamo il Sol Invicto e nel dolore del Sole, abbattuto, ma non vinto, leggiamo le condizioni della nostra società che per quanto violentata dagli adoratori del crocifisso, agisce per spezzare le sue catene e allungare i suoi giorni

 

15 novembre 2024

Libri come strumenti

Ultimi acquisti. Per fare cultura è necessario tener presente la cultura in cui viviamo. Una religione, come la Religione Pagana non può essere costruita fuori dal proprio tempo.

Si tratta di tradizioni antiche.

Come gli antichi costruirono la loro Religione, prima dell'avvento della filosofia, partendo dalle forme culturali del loro tempo, così noi costruiamo la medesima religione degli antichi partendo dalle forme culturali del nostro tempo.

Le farneticazioni pitagoriche e platoniche di Popper che pretende di rendere l'uomo schiavo rinchiudendolo in un triangolo, in un modello razionale che annulla l'insorgenza emotiva determinata dalla presenza del bisogno e della necessità, razionalmente indefinibili.

L'invenzione del bene e del male di Hanno Sauer che riflette sulla formazione sociale delle idee morali nel loro divenuto storico. E un Kant, le sue lezioni prima della Rivoluzione Francese. Quando Kant era ancora vivo e non aspirava a tornare fra le braccia di "santa madre chiesa" che lo aveva ripudiato.

Sono libri che, più che letti, vanno consultati e meditati come strumenti con cui si affrontano i vari problemi filosofici che la vita pone davanti agli uomini.

 

15 novembre 2024

I cristiani e la pedofilia come religione

Bisogna capirli bene questo tipo di pedofili: come dice Platone nel Simposio, loro tendono al bene.

La società civile vuole impedire che queste persone tendino al Bene?

Per Platone, lo stupro del più forte sul più debole, è amore, è tendenza alla perfezione divina.

Scrive Platone nel simposio:

"E quando uno, partendo dalle cose di quaggiù, mediante l’amore dei giovanetti in modo retto, sollevando si in alto comincia a vedere quel bello, egli viene a raggiungere, in un certo senso, il termine. Infatti, la giusta maniera di procedere da sé o di essere condotto da un altro nelle cose d’amore è questa: prendendo le mosse dalle cose belle di quaggiù, al fine di raggiungere quel Bello, salire sempre di più, come procedendo per gradini, da un solo corpo bello a due, e da due a tutti i corpi belli, e da tutti i corpi belli alle belle attività umane, e da queste alle belle conoscenze, e dalle conoscenze procedere fino a che non si pervenga a quella conoscenza che è conoscenza di null’altro se non del Bello stesso, e così, giungendo al termine, conoscere ciò che è il bello in sé.
Il raggiungimento del vertice della scala d’amore è il momento più alto della vita dell’uomo "E questo il momento nella vita, o caro Socrate - disse la straniera di Mantinea -, che più di ogni altro è degno di essere vissuto da un uomo, ossia il momento in cui un uomo contempla il Bello in sé. E se mai ti sarà possibile vederlo, ti sembrerà ben superiore all’oro, alle vesti, e anche ai bei ragazzi e ai bei fanciulli, vedendo i quali, ora, tu ne rimani turbato, e sei disposto e tu e molti altri, pur di poter solo vedere l’amato e stare sempre insieme a lui, se fosse possibile, a non mangiare e bere.
"Che cosa, dunque, noi dovremmo pensare - disse -, se ad uno capitasse di vedere il Bello in sé assoluto, puro, non mescolato, non affatto contaminato da carni umane e da colori e da altre piccolezze mortali, ma potesse contemplare come forma unica lo stesso Bello divino?
"O forse tu ritieni - disse - che sarebbe una vita che vale poco quella di un uomo che guardasse là e che contemplasse quel Bello con ciò con cui si deve contemplare, e rimanesse unito ad esso? "Non pensi piuttosto - soggiunse - che, qui, guardando la bellezza solamente con ciò con cui è visibile, costui partorirà non già pure immagini di virtù, dal momento che non si accosta ad una pura immagine di bello, ma partorirà virtù vere, dal momento che si accosta al Bello vero? E non credi che, generando e coltivando virtù vera, sarà caro agli dèi, e sarà, se mai lo fu un altro uomo, egli pure immortale?".

Platone, Tutti gli scritti, Simposi, a cura di Giovanni Reale, editore Bompiani 2011, pag.517 - 518

L'importante, per Platone è emarginare le donne nella società.

Anche da questo si comprende l'importanza dei riti dionisiaci, delle Menadi nei riti bacchici.

 

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14 novembre 2024

Bosco Sacro di Bomarzo:
la tomba, l'ariete, la panca etrusca e il vaso cantaro.

Proseguendo un ipotetico itinerario nel Bosco Sacro di Bomarzo, ci si trova in un luogo dalle molte statue inserite, nel percorso, che appaiono di difficile interpretazione.

In questa riflessione prendo in considerazione 4 rappresentazioni scultoree che sembrano avere un significato coerente: La tomba, l'ariete, la panca etrusca e il vaso cantaro.

La tomba, pensandola in sequenza alla casa pendente, appare come la tomba della ragione.

La ragione era smarrita nella casa pendente; la testa girava e ogni ragionamento sembrava non portare nessuna coerenza.

Io non so se il senso della tomba scoperta dato da Francesco Orsini, detto Vicino, fosse la tomba della ragione, ma sta di fatto che dopo la casa pendente il mondo vacilla e quel mondo, persa la sua coerenza, va seppellito in quella tomba scoperta dove ogni visitatore può seppellire le proprie certezze sulla forma del mondo.

La seconda statua da prendere in considerazione è l'ariete. Primo simbolo del calendario astrologico. Se metti un ariete in sequenza dopo una tomba, stai a significare l'inizio di un nuovo ciclo. Se in quella tomba hai seppellito la tua ragione le cui certezze sono state scosse dalla casa che ne ha manomesso l'equilibrio e, con esso, le certezze, l'ariete sta ad indicare la rinascita, la ristrutturazione di una diversa ragione con la quale puoi affrontare il mondo comprendendo la certezza razionale che non tutto deve mantenere sempre il medesimo equilibrio, la stessa forma.

L'ariete è il simbolo di Hermes, Mercurio, quel Dio psicopompo presentato come "crioforo" [portatore d'Ariete] che entra ed esce dall'Ade. Porta nell'Ade ragioni e fa uscire dall'Ade ragioni diverse.

La terza scultura è una panca che richiama un triclinium romano o Etrusco. Una panca che richiama "civiltà scomparse". Tempi che furono. e sulla panca una scritta che recita:

"Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder maraviglie alte et stupende venite qua dove son faccie horrende elefanti, leoni, orsi, orchi et draghi".

Voi che cercate la meraviglia, sapete cogliere il meraviglioso dietro a delle facce orrende? Veni qui, osservate e meditate su quanto riuscite a vedere e sentire.

E, infine, per questa carrellata, il grande vaso cantaro.

Che cos'è un "vaso cantaro"?

Nell'età classica il cantaro era il vaso da bere caratteristico dei conviti e caro a Dioniso, che raramente ne è rappresentato privo. La forma è ancora tozza, ma in breve assume proporzioni più snelle fino a raggiungere l'esilità degli esemplari ellenistici e italioti.

Non è altro che il calice di vino con cui Dioniso scende agli inferi.

L'opera è di difficile interpretazione, ma, come si può vedere dalla foto, dietro il vaso c'è una piccola scalinata che porta direttamente all'ingresso dell'Ade attraversando le fauci di Orco.

La maschera di Orco è, oggi come oggi, il simbolo del Bosco Sacro di Bomarzo e sarà oggetto di un discorso che farò in uno dei prossimi post.

 

 

14 novembre 2024

Platone e il suo odio per la medicina

L'odio per gli Dèi e per gli uomini, induce Platone al parossismo delirante.

Mentre nell'Epidauro i seguaci di Asclepio avevano costruito il più grande ospedale della Grecia, Platone imponeva ai suoi seguaci di non curarsi.

In questo il Timeo è chiaro:

E il medesimo carattere è proprio anche della costituzione delle malattie. Quando qualcuno, al di fuori del ciclo di tempo destinato, cerca di eliminarle, mediante le medicine, allora da piccole malattie di solito ne derivano grandi, e da poche molte. Pertanto, tutte queste cose bisogna governarle con regimi di vita, nella misura in cui se ne abbia il tempo a disposizione, e non bisogna far ricorso a medicine e irritare un male difficile.

Platone, Tutti gli scritti, Timeo, a cura di Giovanni Reale, editore Bompiani 2011, pag.1408

E' da ricordare che il Timeo di Platone influì moltissimo nella costruzione del cristianesimo nei primi secoli anche se, una volta acquisiti i principi platonici e fatti propri dal cristianesimo, i cristiani fecero sparire i testi di Platone accusandoli di essere pagani.

La distruzione della medicina antica fu opera di Platone anche se quando furono distrutti gli ospedali e fatti sparire i medici, Platone era morto da molto tempo.

Tuttavia le sue idee fornirono il pretesto per costruire miseria fra gli uomini.

Ancora oggi, ogni università di filosofia, celebra Platone e il suo diritto di distruggere la vita delle persone in nome di un assoluto al quale gli uomini devono essere sottomessi.

 

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13 novembre 2024

Le ingiurie di Giovanni Reale agli Orfici

Le azioni di disinformazione rispetto alle antiche religioni, sono intollerabili.

La guerra fatta da Pitagora e da Platone contro le antiche religioni, in nome della restaurazione della dittatura sociale come rappresentanza della dittatura religiosa, è qualche cosa di offensivo ed ingiurioso.

Giovanni Reale, un filosofo cattolico morto da poco (2014), è offensivo ed ingiurioso rispetto agli Antichi come lo furono Pitagora e Platone nei confronti degli orfici.

Chi "inventò" la metempsicosi?

Coloro che dovevano controllare gli uomini affermando una condizione di punizione oltre la morte se non avessero obbedito alle loro leggi e alla loro morale.

Questa è la condizione fondamentale per definire premi e punizioni oltre la morte.

Questa condizione non apparteneva agli Orfici, apparteneva ai Pitagorici, a Platone, agli aristocratici di Pindaro e a tutti coloro che volevano sottomettere gli uomini ad una morale predeterminata al fine di assicurarsi il controllo degli uomini nelle società civili.

E' proprio di Platone affermare menzogne e riferirle ad altri ed è proprio dei pitagorici la necessità di costringere gli uomini ad obbedire alle loro leggi predeterminate (pena castighi oltre la morte). E' Pitagora, da quanto si dice, che nell'Ade ha assistito a Esiodo e Omero torturati per la loro poesia.

Le offese e le ingiurie fatte alle Antiche religioni vengono giustificate da Giovanni Reale nella prefazione al libro di Otto Kern "Orfici, testimonianze e commenti" edito dalla Bompiani 2011 quando, davanti alla non esistenza di prove secondo cui gli Orfici avrebbero inventato la metempsicosi, lui, reiterando la sua follia nella fede nel Dio cristiano, dice di aver fede in Platone e nelle affermazioni fatte nel Cratilo. Come se Platone non nascondesse continuamente i propri intenti e le proprie affermazioni mettendole in bocca ad altri che, sconosciuti o morti, non possono dirgli che è solo un criminale esistenziale.

Giovanni Reale fa un elenco di considerazioni per le quali viene attribuita l'idea della metempsicosi agli Orfici in contrapposizione agli studi di Wilamowitz-Moellendorff che, fra le altre cose nega che l'idea della metempsicosi possa essere attribuita agli orfici.

Le affermazioni di Giovanni Reale sono tutte fumose e farneticanti.

Di riflessioni su questa questione, che ho già trattato una quindicina d'anni fa, ne farò delle pagine web dal momento che sono poche le persone che si interessano di Religione Pagana perché è difficile che una persona educata cristianamente possa sapere che farsene della Religione Pagana.

Comunque, le affermazioni di Giovanni Reale hanno il solo scopo di impedire alle persone di cogliere l'opposizione delle Antiche Religioni al cristianesimo nella versione più antica di pitagorismo e platonismo quale attività finalizzata alla sottomissione e al controllo delle persone nella società civile.

Nella sua introduzione, Giovanni Reale proietta continuamente i concetti fondamentali del cristianesimo sull'ideologia orfica e solo per legittimare il cristianesimo.

Scrive Giovanni Reale:

L'Orfismo e la credenza nella "metempsicosi"

L'opinione più diffusa degli studiosi è che in Grecia siano stati gli Orfici a diffondere la credenza nella "metempsicosi". Tuttavia, siccome alcuni studiosi hanno contestato questa tesi, è bene fare alcune precisazioni, perché fra le voci di dissenso (che pure non sono molte) si è sollevata anche quella assai autorevole di Wilamowitz-Moellendorff.

Nessuna fonte antica ci dice espressamente che siano stati gli Orfici ad introdurre la credenza nella metempsicosi; anzi alcune fonti tarde dicono addirittura che sia stato Pitagora.

Da Otto Kern, Orfici, testimonianze e frammenti, dall'introduzione a cura di Giovanni Reale, Editore Bompiani, 2011, p. 16

Se nessuna fonte antica degli orfici o che non abbia interessi contrari agli orfici, non indica che gli orfici abbiano praticato quella credenza, significa che gli orfici non hanno praticato quella credenza.

I ritrovamenti archeologici, direttamente collegati all'orfismo, come le Laminette Orfiche o come il Papiro di Derveni, attestano che gli orfici non avevano un "credenza" nella metempsicosi.

Gli stessi Inni Orfici, per quanto tardi, non attestano nessuna credenza in forme riconducibili alla metempsicosi.

Le fonti antiche ci dicono espressamente che gli orfici non praticavano una credenza in un tale meccanismo della vita.

Continua Giovanni Reale:

Tuttavia contro una presa di posizione ipercritica è da rilevare quanto segue:
a) Pindaro conosce questa credenza, e non si può dimostrare che egli l'abbia derivata dai Pitagorici e non dagli Orfici.
b) Le antiche fonti, inoltre, quando parlano della metempsicosi, la riferiscono come dottrina rivelata da "antichi teologi", "indovini" e "sacerdoti", oppure usano le espressioni con le quali solitamente alludono agli Orfici.
c) In un passo del Cratilo, Platone menziona espressamente gli Orfici, attribuendo loro la dottrina del corpo come luogo di espiazione della colpa originaria dell'anima, che presuppone strutturalmente la metempsicosi e anche Aristotele riferisce espressamente agli Orfici dottrine che implicano la metempsicosi.
d) Alcune fonti antiche fanno espressamente dipendere Pitagora da Orfeo e non viceversa. Il fatto, poi, che antiche fonti affermino che Pitagora mise in versi dottrine, attribuendole ad Orfeo, se non può essere preso in considerazione alla lettera, testimonia, tuttavia, quale fosse la più antica convinzione circa i rapporti fra i due personaggi.

Da Otto Kern, Orfici, testimonianze e frammenti, dall'introduzione a cura di Giovanni Reale, Editore Bompiani, 2011, p. 17

Il fatto che Pindaro conosca la credenza della metempsicosi e non si possa dimostrare da chi l'ha derivata, non significa che l'abbia derivata dagli orfici e non dai pitagorici. Pindaro non è un poeta isolato dal mondo. Pindaro fu allievo della poetessa Corinna ed era un esponente dell'aristocrazia spartana che visse parecchi anni in Sicilia, fra Agrigento e Siracusa, presso i tiranni Gerone (muore nel 466 a.c. circa) e Terone (535-472 a.c.). Alla corte di Gerone vengono ospitati personaggi come Eschilo, Pindaro, Simonide, Bacchilide. Pitagora, a quanto dicono le poche fonti che abbiamo a disposizione, (570-496) agisce in Sicilia e nell'Italia meridionale nello stesso periodo in cui Pindaro è in Sicilia.

Le date stanno a dimostrare che l'affermazione perentoria di Giovanni reale è priva di fondamento. Un esponente dell'aristocrazia ha interesse ad abbracciare una filosofia che punisce, in qualche modo, coloro che non vogliono sottomettersi all'aristocrazia; al contrario, chi non ha interessi di dominio dell'uomo sull'uomo non è interessato a punizioni dopo la morte del corpo fisico, come le Laminette Orfiche stanno a dimostrare.

Che il pitagorismo abbia imposto il suo pensiero filosofico all'interno di un ambiente religioso orfico, è assolutamente logico; ma è illogico attribuire le idee dei pitagorici agli orfici. I pitagorici pretendevano di essere i legislatori delle città, assumendo il ruolo di coloro che determinano la vita delle persone; gli orfici erano i cittadini delle città.

Dice Giovanni Reale che le "antiche fonti quando parlano di metempsicosi la riferiscono come rivelata da antichi teologi o indovini o usano espressioni con le quali solitamente ci si riferisce agli Orfici." Questo dimostra soltanto che chi propagandava un'ideologia che comprendeva la metempsicosi voleva attribuirla a chi riteneva un'autorità in materia religiosa; non dimostra che gli orfici, considerati autorità in materia teologica, credessero in questo.

Scrive Platone attribuendolo a Socrate (nel Platone, tutti gli scritti; curato da Giovanni Reale):

ERMOGENE — Ma ciò che segue, come può essere spiegato?
SOCRATE — Intendi il corpo?
ERMOGENE - Sì.
SOCRATE - In molti modi, mi sembra; anzi, se lo si altera un poco, in moltissimi. E, infatti, alcuni lo chiamano tomba dell'anima, come se essa vi si trovasse sepolta nella vita presente. E poiché, d'altro canto, attraverso questo l'anima significa ciò che intende esprimere, anche per questo viene denominata correttamente segno. Tuttavia, mi sembra che questo nome sia stato assegnato soprattutto dai seguaci di Orfeo, dato che l'anima per essi sconta la pena delle colpe che deve espiare, ed ha questo involucro, immagine di una prigione, affinché si salvi. Questo, pertanto, come suggerisce il nome stesso, è custodia, salvezza dell'anima, finché essa non abbia pagato il suo debito. E non occorre mutare nemmeno una lettera.

Platone, tutti gli scritti, Cratilo (400 C-D), a cura di Giovanni Reale, editore Bompiani 2011, pag. 148-149

Questo lo afferma Platone, ma non esiste traccia negli Orfici di una tale dottrina. Platone, proprio nel Cratilo, tratta gli Dèi degli Orfici come a delle farneticazioni dove l'origine dei nomi degli Dèi, per Platone derivano da considerazioni altamente deliranti come ad esempio il tentativo di riaffermare il concetto di reincarnazione (come derivato dalla metempsicosi) nel discorso che Platone fa fare a Socrate a proposito di Ade:

[...]
Riguardo a Ade, mi pare che i più credano che con questo nome sia stato indicato l'invisibile e, per paura di questo nome, lo chiamino Plutone.
ERMOGENE- Ma a te come sembra, Socrate?
SOCRATE - Mi sembra che gli uomini si siano sbagliati in molti modi sulla potenza di questo dio e che lo temano senza che vi sia motivo. Ne hanno paura perché, quando uno di noi sia morto, rimane là per sempre, e sono spaventati dal fatto che l'anima giunga da lui spoglia del corpo. A me, invece, sembra che tutto tenda a dimostrare lo stesso punto, sia la potenza degli dèi, sia il nome.
ERMOGENE - E come?
SOCRATE - Ti dirò quello che mi sembra. Dimmi, difatti: per un vivente qualunque, perché rimanga in qualsiasi luogo, quale legame è più forte, la necessità o il desiderio.
ERMOGENE - Molto di più il desiderio, Socrate. . ,
SOCRATE - Allora, non pensi che molti fuggirebbero 1'Ade se non legasse quelli che vi giungono, con il legame più forte.
ERMOGENE-E chiaro.
SOCRATE - Egli li lega, a quanto pare, con qualche desiderio, se li lega con il legame più saldo, e non con la necessità.
ERMOGENE - Sembra.
SOCRATE - D'altra parte, i desideri sono molti?
ERMOGENE - Sì.
SOCRATE - Pertanto, li lega con il massimo dei desideri, se intende trattenerli con il legame più grande.
ERMOGENE - Sì.
SOCRATE- Ma vi è un desiderio più forte di quando uno, frequentando un altro, creda di diventare migliore grazie a lui?
ERMOGENE - Per Zeus, in nessun modo, Socrate.
SOCRATE - Allora, per questo, diciamo, Ermogene, che nessuno di coloro che sono laggiù desidera tornare qui, nemmeno le Sirene stesse, bensì vengono affascinati, sia quelle, sia tutti gli altri: tanto belli, a quanto pare, sono i discorsi che Ade sa fare. E codesto dio, secondo questo ragionamento, è un Sofista perfetto ed un grande benefattore di quelli che gli stanno vicino, egli che manda anche a chi sta quassù beni così grandi: così tanti sono i beni che lo circondano laggiù, che da ciò ebbe il nome Plutone. D'altra parte, il non voler vivere insieme con gli altri uomini, finché hanno il corpo, bensì lo stare con loro solo quando l'anima sia pura da tutti i mali e i desideri del corpo, non ti sembra essere degno di un filosofo e di uno che abbia ben compreso che li può trattenere così, dopo averli legati con il desiderio della virtù, mentre, quando sono in preda all'agitazione e alla follia del corpo, nemmeno il padre Crono potrebbe aiutarlo a trattenerli, dopo averli assoggettati con i legami che gli vengono attribuiti?
ERMOGENE - è probabile che tu abbia ragione, Socrate. SOCRATE-E il nome Ade, Ermogene, è molto lontano dal derivare dall'invisibile, bensì, molto più probabilmente, esso venne assegnato dal legislatore a partire dal suo conoscere tutto ciò che è bello.

Platone, tutti gli scritti, Cratilo, a cura di Giovanni Reale, editore Bompiani 2011, pag. 151-152

Per gli Orfici Ade è un Dio, un soggetto che agisce, non è un nome e Persefone è la figlia di Demetra, la piccola Demetra che viene rapita da Ade, ma che sceglie di rimanere nell'Ade. Platone, come Pitagora, aveva in odio i poeti, in particolare Esiodo e Omero, perché la loro narrazione contrastava con i suoi progetti assolutisti: contrastavano il suo desiderio del potere assoluto. Un desiderio che esprime continuamente nei suoi modelli di "società ideale" di cui lui, quale modello del filosofo, è il dittatore assoluto.

Si tratta di Dèi, non di astrazioni come vuole far apparire Platone per denigrare gli orfici.

Dèi che per gli Orfici non hanno determinato "il destino degli uomini" condannandoli a tornare in vita e quando Orfeo entra nell'Ade per poter far rinascere Euridice, il mito racconta come Orfeo fallisce. Fallisce non perché si è girato indietro, ma perché non ha chiesto ad Euridice se lei voleva tornare alla vita fisica abbandonando l'attuale sua condizione.

Se ci fosse stato il concetto di metempsicosi nel mito orfico, ben altra storia sarebbe stata quella fra Orfeo ed Euridice.

Ma c'è un'ultima cosa che va sottolineata: per elaborare un concetto come quello della metempsicosi o della reincarnazione è necessario che ci sia l'idea di un assoluto che determini i processi reincarnazionisti sia per la metempsicosi che per la reincarnazione. Nell'Orfismo questo non esiste.

Esiste in Platone là dove, anche nel Cratilo afferma:

CRATILO - Credo, Socrate, che la spiegazione più vera di questo problema sia che un certo potere, superiore a quello umano, abbia dato i primi nomi agli oggetti, cosicché è necessario che siano corretti.
SOCRATE - E pensi che colui che li pose, li abbia attribuiti contraddicendo se stesso, pur essendo un demone o un dio? Oppure ti sembra che poco fa non abbiamo detto nulla che abbia valore?

Platone, tutti gli scritti, Cratilo, a cura di Giovanni Reale, editore Bompiani 2011, pag. 181

Il potere superiore, il demiurgo, l'artefice e con quanti altri nomi lo si voglia chiamare, è proprio dell'ideologia platonica che deve sottomettere la realtà a sé stesso. Sé stesso che, in quanto filosofo, si ritiene in diritto di stuprare gli uomini dicendo agli uomini ciò che è buono e ciò che è bello.

 

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12 novembre 2024

Platone contro Orfeo:
Prima parte - Le origini del mondo

In tutti i frammenti orfici che sono giunti fino a noi non c'è una sola traccia di azioni demiurgiche o di un soggetto che costruisce il mondo al di fuori del mondo stesso.

Nei frammenti orfici, la figura che maggiormente balza agli occhi e che rappresenta una sorta di inizio è Nera Notte o Madre Notte.

Nera Notte rappresenta la condizione dello spazio. All'inizio del tempo, dicono gli orfici, c'era lo spazio in tutte le sue forme: Erebo e Tartaro. Quello spazio era caratterizzato dall'assenza di luce: dall'assenza di coscienza. Era uno spazio vuoto. In esso non brillava nessuna consapevolezza e, al veggente, appare come un Caos infinito in cui la sua ragione si perde. In questo spazio vuoto non esisteva la terra, né l'aria, né il cielo. Dentro a Nera Notte, quando il tempo non era, tutto era nero e tutto era silenzio.

Degli Orfici, scrive Aristofane:

Affinché, ascoltata correttamente da noi ogni cosa circa le realtà celesti,
la natura degli uccelli e l'origine degli dei, dei fiumi, dell'Erebo e del Caos,
sapendola in modo retto, diciate quindi a Prodico da parte mia di piangere.
In principio c'erano il Caos e la Notte e il nero Erebo e il vasto Tartaro;
non esistevano né la terra, né l'aria, né il cielo; nel grembo illimitato di Erebo
prima di tutto la Notte dalle ali nere genera un uovo pieno di vento,
dal quale, nel volgere delle stagioni, nacque Eros il desiderabile,
dal dorso rifulgente di ali d'oro, simile a rapidi turbini di vento.
Costui, unendosi di notte con il Caos alato nel vasto Tartaro,
fece schiudere la nostra specie e la condusse per prima alla luce.
La stirpe degli immortali non esisteva prima che Eros non avesse mescolato insieme ogni cosa.
Congiuntesi le cose le une alle altre, nacquero il cielo; l'oceano,
la terra e la stirpe immortale di tutti gli dei beati.

Da Otto Kern, Orfici, testimonianze e frammenti, Editore Bompiani, 2011, p. 193

Che piaccia o meno, Aristofane (445/450 a.c. - 385 a.c.) se avesse raccontato delle stupidaggini sugli Orfici, sarebbe stato contestato in quanto, le sue commedie, erano manifestazioni pubbliche a differenza dei testi di Platone che circolavano in ambiente privato e circoscritto.

Questa visione, da cui gli Orfici partono per sviluppare il loro discorso cosmologico, si trova in contrasto con la visione cosmologica di Platone.

Nel Timeo Platone scrive:

"E ciò che è generato, abbiamo detto che è necessario che sia generato da una causa. Ma il Fattore e il Padre di questo universo è molti difficile trovarlo e, trovatolo, è impossibile parlarne ad altri.
E questo si deve indagare dell'universo: guardando a quale degli esemplari chi ha fabbricato l'universo lo abbia realizzato, se all'esemplare che è sempre nello stesso modo e identico o a quello che è generato.
Ma se questo mondo è bello e l'Artefice è buono, è evidente che Egli ha guardato all'esemplare eterno; e se, invece, l'Artefice non è tale, ciò che non è neppure permesso a qualcuno di dire, ha guardato all'esemplare generato. Ma è evidente a tutti che egli guardò all'esemplare eterno: infatti l'universo è la più bella delle cose che sono state generate, e l'Artefice è la migliore delle cause.
Se, pertanto, l’Universo è stato generato così, fu realizzato dall’Artefice guardando a ciò che si comprende con la ragione e con l’intelligenza e che è sempre allo stesso modo.
Stando così le cose, è assolutamente necessario che questo cosmo sia immagine di qualche cosa."

Platone, Timeo, in "Platone, tutti gli scritti, Editore Bompiani, 2014, pag. 1361-1362

Il punto di partenza dal quale iniziare ad analizzare la realtà del presente vissuto in Platone è diametralmente opposta al punto di partenza dal quale gli orfici fanno iniziare il loro discorso cosmologico che porta al presente vissuto.

Platone mette al centro del suo pensiero sé stesso come Artefice; Orfeo mette al centro del suo pensiero il mondo in cui vive. Mentre Platone è estraneo al mondo in cui vive, Orfeo partecipa alla vita del mondo. Come estraneo al mondo, Platone identifica il mondo come una costruzione dell'Artefice. Orfeo identifica il mondo con le condizioni dell'esistenza (divine in sé) e le trasformazioni dell'esistenza nell'esistenza.

Platone dice che è l'artefice che ha guardato all'esempio eterno. Un esempio al quale guardare e da usare come modello per fabbricare l'universo attuale che, considerato bello, manifesta l'essere bello dell'artefice.

In Platone si manifesta un gioco retorico che parte dal presupposto che nessuna cosa può esistere se qualcuno non l'ha costruita seguendo un modello e l'esistenza della cosa manifesta la realtà oggettiva del suo costruttore. Si tratta di un gioco retorico proprio dei sofisti dal momento che, dice Platone:

Dunque, o Socrate, se dopo molte cose dette da molti intorno agli dèi e all’origine dell’universo, non riusciamo a presentare dei ragionamenti in tutto e per tutto concordi con se medesimi e precisi, non ti meravigliare. Ma se presenteremo ragionamenti verosimili non meno di alcun altro, allora dobbiamo accontentarci, ricordandoci che io che parlo [D] e voi che giudicate abbiamo una natura umana: cosicché, accettando intorno a queste cose la narrazione probabile, conviene che non ricerchiamo più in là.

Platone, Timeo, in "Platone, tutti gli scritti, Editore Bompiani, 2014, pag. 1362

Platone fa dire a Timeo che effettivamente quanto Timeo afferma è irragionevole "conviene che non ricerchiamo più in là." quando Platone non si fa riguardo ad accusare i filosofi che gli sono contrari di non essere esaustivi.

Un costruttore che è "molto difficile trovarlo ed è impossibile parlarne ad altri". Si tratta, in sostanza, di un oggetto, l'artefice, immaginato da Platone partendo dal presupposto che l'universo sia opera sua. Platone non può pensare l'universo se non come l'opera di un artefice.

Platone si guarda bene di chiedersi chi abbia costruito l'artefice.

Se nulla può esistere se non ciò che è modellato da un artefice; com'è possibile che possa esistere un artefice che non è modellato da un altro artefice?

Quando Platone afferma che non è permesso ad alcuno dire che l'Artefice si è ispirato ad un modello di universo generato, significa che pone degli aut-aut alla sua indagine che dipende tutta dall'accettazione dell'esistenza dell'artefice al cui concetto, il suo interlocutore, si deve adeguare.

Nella Nera Notte, dicono gli Orfici, appare un uovo pieno di vento. Gli Orfici non si chiedono "Chi ha messo l'uovo!". Gli Orfici dicono che in Nera Notte loro scorgono un uovo. L'uovo appare come "generato" da Nera Notte. Divenuto in essa. Non dicono "Nera Notte ha costruito un uovo", ma dicono:

Nel seno sconfinato di Erebo
la Notte dalle ali di tenebra generò per prima un uovo pieno di vento.

La "guerra" fra i teologi Orfici e Platone, si sviluppa partendo da queste due condizioni che entrambi pongono a fondamento dello sviluppo della loro diversa ideologia per definire le condizioni del divenuto della realtà nella quale vivono.

Secondo Platone l'Artefice che costruisce il mondo seguendo un modello, ha un'intelligenza, un progetto, uno scopo, una volontà, ecc. Non è attribuita dagli Orfici, al contrario di Platone, intelligenza, scopo, volontà a Nera Notte: lei genera, non costruisce.

Partendo dal punto di vista della scienza del 2000 si può affermare che la ricerca scientifica conferma la visione degli Orfici, un unico oggetto "rotondo" nel buio dello spazio dà il via alle trasformazioni che generano il presente. Al contrario, la ricerca scientifica nega le farneticazioni deliranti di Platone che vede il mondo creato da un Artefice. Il big-bang corrisponde alla visione degli Orfici, mentre, non fornisce nessun elemento a sostegno delle tesi di Platone.

Chi fu ad inventarsi l'idea di un "Dio creatore"?

Quando io vado alla ricerca nella storia della filosofia, a seconda degli interessi personali del momento, attribuisco quest'idea a vari soggetti ideologici perché, quest'idea assolutistica, è stata elaborata in vari modi durante gli ultimi due millenni. Se per esempio ho degli interessi politici, sociali, immediati, quest'idea assolutista la imputo ai cristiani. Ma è una questione di necessità contingente, non una verità storica. Se scrivo della relazione fra la filosofia delle antiche religioni prefilosofiche e la filosofia, come oggi la pensiamo, la attribuisco a Platone perché Platone è il padre della filosofia assolutista. Se, nella ricerca, vado indietro nel tempo, l'idea assolutista la attribuisco a Pitagora che, pretendendo di imporre leggi alle città, elaborò l'idea dell'Uno creatore e padrone del mondo. E ancora, trovo quest'idea assolutista in Parmenide che elabora l'idea del Tutto, dell'Essere, ed è considerato il padre dell'ontologia (la filosofia della farneticazione, della malattia psichiatrica).

Un aspetto si deve tener presente per continuare nella ricerca storica. L'ideologia assolutista, da Platone, i Neoplatonici, i peripatetici, gli stoici fino ai cristiani, è un'ideologia del potere, dei dominatori degli Esseri Umani che identificano il loro potere con l'assoluto creatore del mondo di cui loro sono i rappresentanti in terra. Anche quando cristiani e neoplatonici coinvolgono "masse di persone" non siamo davanti ad una partecipazione religiosa della massa, ma siamo davanti ad un uso, fatto dalla religione, delle masse in funzione di questo o quel potere sociale.

Le antiche religioni che possiamo far derivare da Esiodo ed Omero io le riassumo chiamandole orfiche, anche se molte tradizioni si discostavano, e spesso di molto, dalla visione orfica o dionisiaca. Erano manifestazione delle persone, della gente. Sono le persone, la gente, che subisce le aggressioni di neoplatonici, cristiani ed ebrei, nella loro guerra contro le antiche religioni.

 

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11 novembre 2024

La guerra di Platone contro Orfeo e gli orfici

Quando Platone iniziò la sua guerra contro il sentimento religioso delle persone, aggredendo i poeti e la democrazia, il pensiero filosofico e religioso era dominato da una visione del mondo evoluzionista che vedeva nell'insieme della moltitudine la realtà del mondo e il senso della vita.

La necessità di Platone di impossessarsi degli uomini sottomettendoli ad un'unità, ad un Uno, che fungesse da loro padrone, dette il via ad una vera e propria guerra che portò a grandi sofferenze e a grandi danni nelle società civili. L'imposizione dell'idea che l'uomo dipendesse da un'entità esterna, creatrice, tolse all'uomo il diritto di autodeterminazione nella propria esistenza.

L'idea è stata preceduta, a quanto ne so oggi, da Pitagora e da Parmenide sia col numero "Uno" che con l'idea del "tutto".

Oggi come oggi, noi abbiamo un concetto della storia dello sviluppo del pensiero filosofico centrata sulla legittimità del controllo di Dio sugli uomini.

Quando noi ignoriamo che la prima guerra della filosofia fu voluta da Platone per distruggere il pensiero filosofico degli Orfici e di Democrito, vogliamo ignorare che il divenuto del pensiero presente è il frutto di una guerra ideologica che ha diretto e giustificato guerre fisiche.

Scrive Platone nel Timeo:

SOCRATE - E affinché diventassero nella misura del possibile ottimi nelle loro nature, non ci ricordiamo forse di avere detto che i reggitori e le reggitrici della Città, in segreto con determinati sorteggi, per le unioni matrimoniali avrebbero dovuto fare in modo che da una parte i cattivi e dall'altra i buoni venissero congiunti con le loro pari, e che per questo motivo non sorgesse fra di loro nessun astio, ritenendo che fosse la fortuna la causa della loro congiunzione?
TIMEO-Lo ricordiamo.
SOCRATE - E che abbiamo altresì detto che si dovessero educare i figli dei buoni, e che invece si dovessero distribuire di nascosto nelle altre classi della Città i figli dei cattivi; e che osservandoli attentamente nella crescita, si dovessero riportare nella classe di prima quelli che se ne mostrassero degni, e quelli che in questa classe si mostrassero indegni trasferirli, a loro volta, nel luogo in cui si trovavano quelli che sono ritornati?"
TIMEO-Così.

Platone, Timeo in "Platone, tutti gli scritti" Editore Bompiani, 2014, p. 1354

Quest'azione nei confronti dell'infanzia, proposta da Platone per bocca di Socrate, si chiama: stuprare l'infanzia per adeguarla ad esigenze esterne all'infanzia stessa".

Democrito analizzava la realtà in cui viveva per tentare di capirne i meccanismi; Platone voleva dominare la realtà in cui viveva e proponeva lo stupro delle persone per adeguarle alla realtà che lui immaginava dominata da un padrone "demiurgo".

Il dominare divenne una sorta di "cancro della terra" che come un virus pandemico si impossessò della mente delle persone sotto forma di "idea che legittima il diritto a sottomettere gli uomini" e "il dovere degli uomini alla sottomissione, sia civile che morale".

Quando Alessandro Magno, ammalato di desiderio di dominio, impostogli da Aristotele, intraprese la "conquista dell'oriente" arrivando in India fra il 330 e il 323 a. c. portò con sé filosofi dell'accademia di Atene per legittimare, attraverso loro, il suo diritto di conquista e di dominio.

In questo modo, le idee dell'Accademia di Atene (Platone) arrivarono in India e dall'India vennero portate in Grecia le idee dei Jainisti digambara, i gimnosofisti. Queste idee portarono alla distruzione ideologica dell'Accademia di Platone e l'inizio di una nuova e diversa Accademia ad indirizzo scettico. Lo scetticismo divenne il metodo ideologico dell'Accademia che ebbe in Pirrone e in Carneade i suoi massimi esponenti fino alla distruzione dell'Accademia ad opera di Silla.

In India, le idee di Platone si innestarono su idee precedenti e con Ashoka dettero origine al buddismo.

Con queste pagine si vuole riflettere sulla contrapposizione fra ideologia orfica e dionisiaca rispetto alle idee assolutistiche di Platone e mettere in relazione questo scontro ideologico sugli effetti che l'assolutismo platonico ebbe sull'India. Se oggi come oggi l'India appare come un paese socialmente sottosviluppato con forti differenze sociali, con un'infanzia semiabbandonata, disprezzo per la donne e una concezione di relazioni schiavistiche, anche se giuridicamente condannate, tutto ciò lo si deve all'innesto del platonismo nella cultura religiosa indiana operato dai filosofi greci al seguito di Alessandro Magno.

Scrive Apollonio Rhodio (292 - 215 a.c.) del pensiero orfico:

Anche Orfeo,
sollevando con la sinistra la cetra, tentava il canto.
E cantava come la terra, il cielo e il mare,
in principio uniti fra loro in un tutt'uno,
furono separati l'uno dall'altro per la rovinosa discordia;
e come nell'etere abbiano per sempre un saldo limite
gli astri e la luna e i sentieri del sole;
e come i monti si innalzarono, e come i fiumi risuonanti
nacquero insieme alle Ninfe e tutti gli esseri che camminano.
Cantava come dapprima Ofione e Eurinome
l'Oceanina ebbero il potere sul nevoso Olimpo;
e come, per mani violente, l'uno cedette a Crono la sovranità
l'altra a Rea, e caddero nei flutti dell'Oceano;
e questi due, per un certo tempo, regnarono sui beati dei Titani,
finché dimorò nell'antro ditteo Zeus, ancora fanciullo,
ancora immaturo nel cuore; e ancora
i Ciclopi nati dalla Terra non l'avevano reso forte con la folgore,
il tuono e il lampo: queste cose, infatti, conferiscono gloria a Zeus.

Tratto da: Otto Kern, Orfici - testimonianze e frammenti, Editore Bompiani, 2011, pag.229 e 231

All'opposto delle idee orfiche possiamo considerare le idee di Platone come espresse nel Timeo:

Ma il Fattore e il Padre di questo universo è molto difficile trovarlo e, trovatolo, è impossibile parlarne a tutti.
E questo si deve indagare dell'universo: guardando a quale degli esemplari chi ha fabbricato l'universo lo abbia realizzato, se all'esemplare che è sempre nello stesso modo e identico o a quello che è generato.
Ma se questo mondo è bello e l'Artefice è buono, è evidente che Egli ha guardato all'esemplare eterno; e se, invece, l'Artefice non è tale, ciò che non è neppure permesso a qualcuno di dire, ha guardato all'esemplare generato.
Ma è evidente a tutti che Egli guardò all'esemplare eterno: infatti l'universo è la più bella delle cose che sono state generate, e l'Artefice è la migliore delle cause.
Se, pertanto, l'Universo è stato generato così, fu realizzato dall'Artefice guardando a ciò che si comprende con la ragione e con l'intelligenza e che è sempre allo stesso modo.

Platone, Timeo in "Platone, tutti gli scritti" Editore Bompiani, 2014, p. 1361-1362

E ancora:

Così, secondo un ragionamento probabile, si deve dire che questo mondo è un essere vivente, dotato di anima e di intelligenza, generato ad opera della provvidenza di Dio. Stando così le cose, bisogna che diciamo ciò che segue, cioè a somiglianza di quale dei viventi l'ha composto Colui che l'ha composto.

Platone, Timeo in "Platone, tutti gli scritti" Editore Bompiani, 2014, p. 1363

La visione del venir in essere della realtà del mondo in cui viviamo è opposta. Gli Orfici pensano ad un mondo in cui i soggetti divini nascono, Platone pensa un mondo in cui un padrone è l'artefice di un mondo e dei soggetti divini che lo abitano.

La ricerca che ho intrapreso nel 2012 viene ora progressivamente ampliata ricordando che nel 2012 questo tipo di ricerca si concluse individuando il buddismo come il prodotto dell'innesto dell'ideologia assolutista platonica su un sostrato religioso incontrato da Alessandro Magno in India.

 

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10 novembre 2024

La prima riflessione fra orfismo e platonismo

Nel gennaio del 2012 iniziavo a raccogliere i dati per la ricerca sulla contrapposizione fra Orfici e filosofi, primo fra tutti Platone, e più raccoglievo dati e più mi rendo conto come l'oggetto del contendere altro non fosse che una "guerra" con cui imporre all'umanità una visione creazionista (platonici, stoici, eleatici, peripatetici, neoplatonici e cristiani) contro una visione evoluzionistica (Orfici, Empedocle, Eraclito, Talete, Esiodo e Omero). Fra le altre cose, Apollonio Rodio scrive a proposito del pensiero Orfico:

... e Orfeo provò un canto,
con la mano sinistra levando la lira.
E cantò come Terra, Cielo e Mare,
dapprima congiunti a vicenda in un'unica forma,
ciascuno, del tutto discorde, si separò a parte;
E come per sempre le stelle, la luna e i cammini
del sole hanno un luogo fisso nell'etere;
e come si alzarono i monti, e come i fiumi che scrosciano
nacquero insieme alla Ninfe e a tutti i viventi che strisciano sulla terra
E poi cantò come Ofione, dapprima, e l'oceanina
Eurinome ebbero il potere sopra l'Olimpo nevoso:
e come poi, con violenza, cedettero l'uno a Crono
e l'altra a Rea l'onore, e caddero nei flutti dell'Oceano;
e questi signoreggiarono sui beati, divini Titani,
fintanto che, ancora bambino, con infantili pensieri,
Zeus abitò sotto l'antro Dittèo, che ancora i Ciclopi,
nati dalla Terra, non avevano temprato con il fulmine
e con il tuono e col lampo, cose che a Zeus portano gloria.

Tratto da Otto Kern [ma non so da quale edizione l'ho tratto, nell'edizione che ho ora e che allora non avevo, Orfici di Otto Kern, Bompiani, 2011, è a pag. 229, è un po' diversa, dipende probabilmente dalla traduzione]

Come si osserva, il divenire del mondo, avviene da sé. Non per opera di un oggetto esterno al mondo, ma per azioni messe in essere dal mondo in ogni sua parte.

Nel Timeo di Platone leggiamo che il Demiurgo :

“Dopo che ebbe costituito tutto, lo divise in anime, tante di numero quanti erano gli astri, distribuì ciascuna anima a ciascun astro, e postele in tal modo come su un veicolo mostrò loro la natura dell'universo e disse loro le leggi fatali..”.

Platone, Timeo 41d-e.

Due visioni diverse, antitetiche dove, in Orfeo il mondo è artefice di sé stesso e il divino sorge in esso; in Platone c'è un padrone, il demiurgo, che costruisce tutto, che divide, che determina.

 

10 novembre 2024

Stregoneria e religione

Da quando la mia Stregoneria mi ha portato a lavorare per la costruzione della Religione Pagana, il mio maggior nemico sociale è il concetto ottocentesco, diffuso a livello di massa, secondo cui "La religione è l'oppio dei popoli".

A prescindere che c'è un errore nell'uso di tale affermazione tratta da un'affermazione di Marx. L'errore consiste nel fatto che per Marx il nemico, in quel testo, non è la religione, ma la miseria. La religione, gestendo la miseria nella società, è oppio dei popoli. Non la religione in sé. Detto questo, il concetto di Religione che noi, come Federazione Pagana, abbiamo introdotto, è quello originale.

Cioè la RELIGIO, intesa come legame dell'uomo col mondo in cui esso è divenuto e vive. Mentre nella religione che gestisce la miseria è necessario che i miserabili abbiano FEDE in una qualche forma di padrone che mostri loro un "luminoso avvenire"; magari con un criminale che viene dalle nubi con grande potenza nella prospettiva di una provvidenza che trasformi le montagne in polenta e i mari in tocio, nella Religione, intesa come legame col mondo, non c'è spazio per la fede in un soggetto esterno alla vita perché gli infiniti divini non solo ci circondano, ma noi agiamo in essi.

Da quando Feud definì il concetto di inconscio, Darwin introdusse l'idea della diversità delle specie nell'unità del divenire della Natura, Lorenz l'intelligenza animale, Pavlov gli adattamenti soggettivi, Le Bon la manipolazione delle masse, e via via sino alle scoperte neuronali e la funzione dell'intelligenza emotiva, il concetto di religione, viene cambiato. Il concetto di religione diventa ciò che è: la scienza che produce l'adattamento della struttura emotiva dell'infanzia al mondo, alle idee del mondo, in funzione della vita adulta.

Una religione senza fede. Dove il concetto di fede non manca solo nella Religione Pagana, ma anche nelle altre religioni in quanto, come Pagani Politeisti, nelle altre religioni (cristianesimo, buddismo, ebraismo, islamismo, ecc.) non individuiamo la "fede" o la "credenza", ma la malattia mentale prodotta dalla violenza di adattamento a quella "credenza" nei bambini per mantenere la dipendenza nella "fede" anche e soprattutto nell'età adulta.

Ciò che le altre religioni chiamano "fede", noi la chiamiamo "malattia mentale" da "dipendenza" e ne individuiamo il meccanismo che la produce nella violenza operata sull'infanzia. E' quasi impossibile spiegare, a chi usa categorie di pensiero ottocentesche, il significato di Religione nell'epoca attuale.

Clericali e anticlericali, sia cristiani, buddisti, islamisti, neoplatonici, stoici, ebrei, ecc. sono tutti convinti che l'uomo sia creato da un dio pazzo e cretino e non colgono i meccanismi divini della vita che ci circondano. Così hanno fede nella loro illusoria creazione e confidano nel loro padrone e non colgono l'azione degli Dèi nel mondo in cui viviamo.

Come Religione Pagana, li possiamo considerare degli "atei" cioè dei ciechi davanti alle forze del divenire della vita che si dispiegano nel cosmo e nella Natura. In altre parole, per la Religione Pagana, il cristianesimo, l'slam, l'ebraismo, il buddismo, SONO IL MALE ASSOLUTO.

 

10 novembre 2024

L'idea castanediana di impeccabilità

"Sono stanco di ripetervi che per poter seguire la via alla conoscenza, occorre avere molta immaginazione. Come tu stesso stai constatando, sulla via alla conoscenza, tutto è oscuro. La chiarezza consta di infiniti sforzi, infinita immaginazione".
La mia inquietudine mi fece arguire che i suoi ammonimenti sull'importanza personale mi ricordavano il catechismo. E se qualche cosa mi era odioso, era il ricordo delle prediche sul peccato. Le trovavo sinistre.
"I guerrieri combattono l'importanza personale come una questione di strategia, non come una questione di fede. Il tuo errore sta di interpretare quello che dicono in termini morali."
"Io la considero un uomo di grande moralità". Insistei.
"Quello che tu intendi per moralità è semplicemente la mia impeccabilità". Disse.
"L'impeccabilità, come la liberazione dall'importanza personale, sono concetti troppo vaghi per essermi utili". commentai.
"L'impeccabilità non è altro che l'uso adeguato dell'energia. Tutto quello che io ti dico non ha la ben che minima traccia di moralità. Ho risparmiato energia e questo mi rende impeccabile. Per poter capire ciò, tu devi aver risparmiato sufficiente energia o non lo capirai mai."
[...]
"Una delle prime preoccupazioni del guerriero è liberare quell'energia per affrontare con essa l'ignoto. L'azione per ricanalizzare quell'energia, è L'IMPECCABILITA'".

Tratto da Il Fuoco del Profondo di Castaneda.

 

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09 novembre 2024

I fondamenti ideologici dell'odio ebreo e cristiano
Una riflessione del 2012 che oggi si rivela in tutta la sua attualità

Secondo l'organizzazione Gherush92, che funge da consulente all'ONU per l'educazione e lo sviluppo, la Divina Commedia di Dante contiene elementi offensivi e discriminatori nei confronti di ebrei, musulmani e omosessuali, e dovrebbe essere epurata dei contenuti per evitare che rinnovi la discriminazione.

Capisco che Valentina Sereni, presidente del Gherush92, sia tanto fuori di testa da voler cambiare la storia, ma che le piaccia o meno, Dante Alighieri era perfettamente coerente con la storia del suo tempo. Una storia che incitava all'odio e al genocidio degli ebrei e dei musulmani in nome del Dio degli ebrei e dei musulmani. Il genocidio, in nome di quel Gesù che ordina il genocidio di chi non si mette in ginocchio davanti a lui.

Dante è un uomo del suo tempo. Figlio dell'odio religioso con cui la chiesa cattolica, i cristiani in generale, hanno sterminato popoli per la gloria di Gesù. E li sterminarono in nome di Gesù.

Se eliminassimo dalla bibbia ebrea e cristiana tutta l'esaltazione del genocidio dei popoli ad opera del Dio padrone cristiano e del Dio padrone ebreo, forse che i genocidi non sono mai avvenuti? O forse si assolverebbe il Dio padrone e Gesù come mandanti dei delitti, magari condannando solo gli esecutori? Questo è contrario al nostro sistema giuridico.

Quest'organizzazione, Gherush92, dimentica che l'odio razzista, come oggi noi lo conosciamo, ha origine dal Gesù dei vangeli. E, allora, perché non condanna i Vangeli e chiede di depennare le parole di terrorismo razzista di Gesù che, fra l'altro, a differenza della Divina Commedia, vengono imposte ai bambini fin dalla più tenera età? Che cosa sono le farneticazioni di Gesù contro i Farisei se non espressioni di incitamento all'odio religioso?

Tutta la storia del cristianesimo ha visto Giuda e il Giudaismo associati per poter criminalizzarli: se cancelli questo dai testi, nascondi la responsabilità dei cristiani e impedisci a chi legge la storia di individuare il criminale. E l'incitamento ad ammazzare tutti quelli che non si mettono in ginocchio davanti al Dio degli ebrei: lo fai depennare dalla bibbia ebrea? E l'incitamento nel Corano di far ammazzare tutti i Pagani: che fai, costringi i musulmani a cancellarlo dal loro Corano?

Certo che la bibbia e il corano sono libri di odio. Certo che Gesù è un seminatore di odio. Certo che Dante è un individuo educato fin dalla prima infanzia nelle parole di Gesù contro i Farisei "malvagi e deicidi".

Puoi forse cancellare il genocidio degli ebrei messo in atto dai cattolici nella prima crociata?

Dante Alighieri è del 1300, il genocidio degli ebrei in Germania durante la traversata della prima crociata è poco prima del 1100. I massacri degli ebrei voluti dai cattolici e continuati dai protestanti non sono mai cessati proprio perché Gesù ordinava di ammazzarli tutti, come la maledizione che lancia contro il fico che non gli dà i fichi.

Ai cattolici fa comodo depennare dalle loro scritture l'ordine del loro Dio padrone di macellare tutti e la cultura agisce proprio per deresponsabilizzare sia il Dio padrone di ebrei e cristiani che l'ordine al genocidio di Gesù. La cultura tende a separare l'esecutore del genocidio dal mandante del genocidio.

Accusare Dante di essere antisemita significa accusare una vittima dell'educazione cattolica di essere stata vittima.

Dante era antisemita e anti omosessuale e antimusulmano, ma perché il cristianesimo era antisemita, antiomosessuale e antimusulmano.

Morto Dante, il cristianesimo continua ad essere antisemita, antiomosessuale e antimusulmano. Il cristianesimo continua, attraverso le sue sacre scritture, ad educare i bambini ad essere antisemiti, antimusulmani e antiomosessuali: Valentina Sereni, da cosa immagina che provenga il disagio sociale se non dall'educazione cristiana imposta sui bambini mediante l'imposizione della bibbia ebrea?

Il razzismo e il nazismo sono propri dell'ideologia ebrea, cristiana e musulmana. Sono queste ideologie che creano le vittime e le vittime si trasformano in carnefici.

L'organizzazione Gherush92 aggredendo Dante Alighieri e la Divina Commedia fa attività razzista ed esaltazione del genocidio per il genocidio. Non individua i carnefici, ma tende a trasformare le vittime in malvagi separandoli dall'insieme al quale costoro furono costretti ad adattarsi per crescere e vivere.

I campi di sterminio nazisti sono la naturale continuazione dell'attività di terrore dell'arcivescovo Isidoro di Siviglia, i macelli di Reccaredo convertitosi al cristianesimo, re Sisebut (612-621) un altro macellaio di ebrei; e via, via nella storia.

I contrassegni con cui i nazisti marchiavano con la stella gialla gli ebrei nei campi di sterminio, era più o meno la stessa cosa che facevano i cattolici con gli ebrei:

“Gregorio IX ordina il 10 settembre 1239 al vescovo di Cordoba di costringere gli ebrei della sua diocesi, conformemente alle risoluzioni del Quarto Concilio Lateranense a indossare un contrassegno di riconoscimento”

Da Storia Criminale del Cristianesimo Vol VII pag. 300

Lo stesso segno, una croce gialla, viene imposta ai Catari che non vengono subito ammazzati.

Il cristianesimo è razzismo e incitamento al genocidio. La bibbia ebrea ordina di ammazzare coloro che praticano una sessualità diversa da quella ordinata dal Dio padrone, che non condanna la pedofilia e la pederastia (per questo i cattolici ritengono che per loro sia una pratica legittima) [NOTA: la bibbia non condanna la violenza pedofila dei padri sui figli].

Gli eroi ebrei sono coloro che macellano i sacerdoti di Baal o i popoli per poterli rapinare. Coloro che macellano uomini, donne e bambini come ordina il loro Dio di "non lasciar vivo nessuno".

L'eroe dei cristiani è Gesù che ordina di scannare chi non si mette in ginocchio davanti a lui e conduce una campagna d'odio religioso contro i Farisei.

Gherush92 aggredendo Dante Alighieri intende proteggere l'origine del razzismo, del nazismo, della discriminazione per sesso, razza, predilezioni sessuali.

Un altro giudizio sarebbe stato se Gherush92, per bocca della sua presidente Valentina Sereni, avesse chiesto che la Divina Commedia fosse studiata nell'insieme del periodo storico e nell'insieme dei principi reali (VALORI) del cristianesimo che sono portatori di morte, genocidio, razzismo e odio sociale in nome di un padrone davanti al quale sottomettere i valori fondanti la nostra Costituzione.

Afferma Gherus92, riportato dal Corriere della Sera del 12 marzo 2012:

"La Divina Commedia - spiega all'Adnkronos Valentina Sereni, presidente di Gherush92 - pilastro della letteratura italiana e pietra miliare della formazione degli studenti italiani presenta contenuti offensivi e discriminatori sia nel lessico che nella sostanza e viene proposta senza che via sia alcun filtro o che vengano fornite considerazioni critiche rispetto all'antisemitismo e al razzismo". Sotto la lente di ingrandimento in particolare i canti XXXIV, XXIII, XXVIII, XIV. Il canto XXXIV, spiega l'organizzazione, è una tappa obbligata di studio. Il personaggio e il termine Giuda e giudeo sono parte integrante della cultura cristiana: "Giuda per antonomasia è persona falsa, traditore (da Giuda, nome dell'apostolo che tradì Gesù)"; "giudeo è termine comune dispregiativo secondo un antico pregiudizio antisemita che indica chi è avido di denaro, usuraio, persona infida, traditore" (così scrive De Mauro, Il dizionario della lingua italiana). Il significato negativo di giudeo è poi esteso a tutto il popolo ebraico. Il Giuda dantesco è la rappresentazione del Giuda dei Vangeli, fonte dell'antisemitismo. "Studiando la Divina Commedia - sostiene Gherush92 - i giovani sono costretti, senza filtri e spiegazioni, ad apprezzare un'opera che calunnia il popolo ebraico, imparano a convalidarne il messaggio di condanna antisemita, reiterato ancora oggi nelle messe, nelle omelie, nei sermoni e nelle prediche e costato al popolo ebraico dolori e lutti". E ancora, prosegue l'organizzazione, "nel canto XXIII Dante punisce il Sinedrio che, secondo i cristiani, complottò contro Gesù; i cospiratori, Caifas sommo sacerdote, Anna e i Farisei, subiscono tutti la stessa pena, diversa però da quella del resto degli ipocriti: per contrappasso Caifas è nudo e crocefisso a terra, in modo che ogni altro dannato fra gli ipocriti lo calpesti".

Tratto dal sito online:

corriere.it/cultura/12_marzo_12/divina-commedia-eliminare-gherush92

Perché non parlare [leggi: censurare l'odio] del Deuteronomio, dell'Esodo, dei Numeri, dei libri dei Re; dei vangeli l'odio di Marco, Matteo, Luca e Giovanni? Perché non censurare il Corano?

La battaglia è una battaglia sociale e religiosa: non è una battaglia da Polizia di Stato contro Dante Alighieri.

E che vuole fare Valentina Sereni? Disseppellire Dante Alighieri e bruciarlo sul rogo?

Perché Valentina Sereni non condanna la bibbia di ebrei e cristiani là dove il loro Dio padrone, come nell'Esodo ordina al 22,18?

E perché non condannare Mosé per genocidio e all'istigazione all'odio religioso come nel Esodo 32, 25-35 paragrafo usato ancor oggi dalla chiesa cattolica per arrogarsi il diritto di macellare chiunque non si metta in ginocchio davanti a lei?

 

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08 novembre 2024

Riflessione sulle idee di Dumezil

A proposito di Dumezil e dell'idea della società divisa in filosofi (o sacerdoti), guerrieri e lavoratori (schiavi, servi,). Come piaceva a Platone nella Repubblica:

Scrive Francisco Villar:

"Non voglio concludere questo capitolo sulla società indoeuropea senza prima accennare brevemente alla teoria della divisione in tre stati o classi, dalle caratteristiche molto diverse e con una rigida ripartizioni di funzioni. Questa teoria fu formulata da Dumezil e resa popolare dalla scuola francese. La prima classe sarebbe stata quella sacerdotale, responsabile dei riti, e dei rapporti con la divinità, della conservazioni delle tradizioni. La seconda sarebbe stata costituita dalla nobiltà guerriera. La terza sarebbe tata quella degli artigiani e degli altri lavoratori.
Il pantheon indoeuropeo sarebbe stato strutturato ad immagine e somiglianza della società umana, con divinità corrispondenti ad ognuna di queste classi.
Per quella sacerdotale, per esempio, ci sarebbero nel pantheon vedico Mitra e Varuna, in quello romano Giove e in quello germanico Odino.
Per la nobiltà guerriera ci sarebbero le divinità della guerra: Indra, Marte e Thor rispettivamente.
Per la classe umana degli artigiani il parallelo divino sarebbero i Nasatya (o gli Asvin), Quirino e Freyr. Ciascuno di questi gruppi sarebbe stato associato ad una funzione: la sovranità, la forza e la fecondità (e la salute ecc.).
Se è vero che nell'India Vedica si osserva un sistema chiuso di caste e una certa ripartizione di funzioni fra gli Dèi, è altrettanto vero che per altri popoli indoeuropei le cose sono assai meno chiare.
In ogni caso, è molto improbabile che si possa attribuire al primitivo popolo di pastori delle steppe un sistema tanto rigido ed elaborato. Se c'è o c'è stato in comune un qualche cosa di quanto ipotizza Dumezil, probabilmente questo si è verificato in epoche recenti e senza la partecipazione di tutti i gruppi storici. [...]
Tuttavia, uno dei principali pilastri linguistici che faceva pensare con una certa fondatezza alla mera esistenza del sacerdozio nella religione indoeuropea era la presunta parola per "sacerdote", comune a Latino, Messapico e Sanscrito. Ma come ho già detto prima, il significato antico della parole "bhlaghmn" era quella di "offerta". E, di conseguenza, non sembra giustificato dedurre altro che questa argomentazione che l'esistenza di un rituale di offerta alle divinità, non l'esistenza del sacerdote come istituzione, e meno ancora quella di una potente casta sacerdotale."

Tratto da: Francisco Villar "Gli indoeuropei e le origini dell'Europa" p. 163-164.

Questo è il discorso di Villar che mi sembra dimostri abbastanza razionalmente le valutazioni soggettive messe in atto da Dumezil.

Le mie argomentazioni, però, non sono di origine scientifica, ma di origine religiosa. Dumezil ha avuto l'idea dalla Repubblica di Platone, con la sua capacità linguistica ha trovato alcuni addentellati, e l'ha trasformata in una teoria di un'organizzazione sociale che determina la qualità degli Dèi.

Si tratta, a mio avviso, di una furbata alla Dumezil. Oltretutto non dimentichiamo che Dumezil riteneva l'India la culla della civiltà, mentre la civiltà vedica è molto più recente di quanto si pensasse nell'800 e nel primo 900.

Una furbata in cui i sostenitori di questa teoria si identificano con i sacerdoti, i re e i guerrieri e mai con i contadini, i braccianti e gli schiavi.

La questione più grossa è che effettivamente gli Dèi dei panteon delle antiche Religioni lasciano intravvedere una divisione a tre. Solo che non appartiene ad una organizzazione sociale proiettata nel divino, ma ad una capacità di interpretare la realtà oggettiva mediante il mito. Una interpretazione che non ha nulla a che vedere con la ragione e la razionalità: Urano, Cronos e Zeus, sono tre dimensioni in cui la vita diviene e anche altre triadi, come Liber-Libera-Cerere o Minerva-Giunone-Giove o Marte-Quirino-Giove, hanno chiavi di lettura legate all'aspetto divino della vita e delle sue trasformazioni e non sono proiezioni dell'organizzazione sociale sugli Dèi.

In fondo l'interpretazione di Dumezil rifletteva la cultura del suo tempo. E' uno studioso importante e come tale apre la porta per esplorare aspetti dell'antico, ma non per questo va assunto a modello specialmente quando il modello prospettato è obsoleto e inadeguato ai bisogni umani.

 

08 novembre 2024

Gli uomini e i poteri forti

Ricordatevi che non esistono "poteri forti", ma ognuno di voi può diventare un "potere forte" in base alla quantità di consapevolezza che avete nel vivere la vostra vita e affrontare i problemi che in essa si manifestano. Per essere un POTERE FORTE è necessario praticare, quello che ho messo in rete: IL POTERE DI ESSERE.

Se praticherete il potere di avere o pensate che mediante il potere di avere potete aver successo, quando vi va bene, finirete per coltivare relazioni sociali di tipo mafioso separandovi dalla società in cui vivete. Qualche volta vi va bene, spesso chi pratica relazioni mafiose ha del successo, ma non appena i problemi investiranno la società, chi ha praticato il Potere di Avere viene spazzato via. Perché ricordate: LA VITA VINCE SEMPRE. Per quanto venga stuprata e ridotta alla sottomissione ad una verità rivelata da un Dio padrone, le pulsioni di vita, spinte da "Desiderio Bello", costringono gli uomini a manifestare sé stessi; magari con azioni disperate. Questo manifestare sé stessi va sotto il nome di Potere di Essere che è tanto maggiore quanto maggiore è l'intelligenza e l'empatia del singolo individuo col mondo e nella società in cui vive.

Ognuno di noi è un POTERE FORTE. La debolezza nasce dalla non consapevolezza di ciò che siamo nel mondo; dalla paura di agire; dall'incapacità di usare mezzi adeguati per agire nella società in cui viviamo: ma, tutto questo, è argomento della Stregoneria. Cercate in rete Potere di Essere e Potere di Avere. Fu uno degli argomenti che iniziai a trattare nel 1985 col Libro dell'Anticristo e che ho sviluppato in seguito. Lasciate perdere le "società segrete" o "occulte" quelle sono roba per bambini idioti. Il fatto che esistano delle "confraternite" segrete, costruite da arraffatori e criminali, non deve coinvolgere la nostra attenzione in quanto, tutte queste, vanno trattate come le MAFIE.

 

08 novembre 2024

Droghe e illusioni da super-uomo

C'era un tempo in cui alcuni credevano che riempirsi di droghe, come eroina, cocaina, marijuana ecc., portasse alla conoscenza, ma in realtà faceva solo dei drogati, molti intossicati e qualche morto.

Se un individuo si crede creato da un Dio padrone, usa le droghe illudendosi di un'onnipotenza che identifica con Gesù o col Dio padrone della bibbia: alla fin fine lo stimolo che porta le persone a diventare dei drogati è solo una ricerca di onnipotenza che uguagli il credente al proprio Dio padrone.

Anche nell'antichità c'erano manifestazioni di drogati, ma venivano assorbite da delle società che non miravano a controllare le persone attraverso i sensi di colpa e la sessualità.

 

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07 novembre 2024

La Casa Pendente del Bosco Sacro di Bomarzo

La Casa Pendente del Bosco Sacro di Bomarzo
nella foto sotto la pendenza interna della casa

Nel Bosco Sacro di Bomarzo, appena superato il Teatro, si incontra la Casa Pendente.

Dalle mie foto che allego, si comprende il perché del nome. La casa è stata costruita così perché Francesco Orsini, detto Vicino, ha voluto costruirla così e in quella posizione.

Che senso ha costruire una casa pendente?

Il senso non sta nella casa, ma nelle sensazioni che quelle forme non regolari provocano sul visitatore. Il visitatore, chiunque sia, viene preso da capogiri, perdita di equilibrio e da sensazioni che alimentano le fantasie di ogni visitatore.

Della casa si possono visitare due stanze e, io che ci sono entrato, pur avendo un buon controllo dell'equilibrio, ho avvertito immediatamente la necessita della coscienza di destrutturare i riferimenti della realtà perché, la realtà, come storicamente acquisita e fagocitata dalla mia esperienza, veniva messa in discussione da un ambiente con una pendenza irregolare che imponeva una diversa ristrutturazione dei parametri dell'equilibrio, del sotto e del sopra.

Ho visto persone, entrate con me, sentire sensazioni di smarrimento e vertigine più violente di quelle che percepivo io e persone che, al contrario avevano sensazioni più leggere di smarrimento. Ma tutte le persone che entravano avevano tutte le sensazioni di una destrutturazione della coscienza spaziale.

Perché Francesco Orsini, detto Vicino, ha voluto costruire quella casa?

Per dimostrare fisicamente che ci sono delle realtà diverse da quelle razionali e, davanti a queste, la coscienza razionale è smarrita.

E' un principio alchemico: noi percepiamo il mondo in questo modo perché noi abbiamo costruito la coscienza affinché percepisse il mondo in questo modo, ma in presenza di un altro mondo noi viviamo lo smarrimento di una coscienza che deve destrutturare il vecchi e ricostruirsi per adattarsi al nuovo mondo che si è presentato.

Anche il CICAP ha voluto analizzare le strane sensazioni provocate dalla Casa Pendente del Bosco di Bomarzo.

Scrive il CICAP [online]:

Per capire perché questa casetta è interessante per chi si occupa di illusioni, è necessario entrarvi. è possibile accedere al solo piano superiore, dove ci sono due stanzette, con pareti e pavimento obliqui come le pareti esterne. Una volta all'interno si percepisce all'inizio semplicemente ciò che c'è, cioè una stanza inclinata, ma dopo un poco cominciano a verificarsi strani fenomeni. Ad esempio, si ha l'impressione di essere storti, e che le pareti e il pavimento siano invece sostanzialmente diritti.

E ancora:

Ma il fenomeno che in genere determina il maggiore stupore consiste nella sensazione di perdere l'equilibrio. All'interno della casa di Bomarzo, all'inizio, si ha la tendenza a porsi in posizione perpendicolare al pavimento, cioè in modo tale da essere diritti rispetto alla stanza, perché assumendo quella postura ci si sente verticali; in realtà, però, si è storti, per cui si deve compiere uno sforzo per non perdere l'equilibrio. Si sente di doversi opporre a una forza che attrae orizzontalmente verso la parete che è più in basso di se stessi. è la forza di gravità, e sembra agire orizzontalmente perché ci si percepisce verticali, mentre non lo si è affatto.

Scientificamente si possono dare tutte le spiegazioni fisiche che si vuole, sta di fatto che questa Casa Pendente, unica in Europa, era la dimostrazione pratica della realtà "religiosa-esoterica" che Francesco Orsini, detto Vicino, voleva rappresentare col Bosco Sacro di Bomarzo.

Sulla casa c'è una scritta che dice:

"ANIMUS QUIESCENDO FIT PRUDENTIOR ERGO"

che significa:

"L'animo tacendo diviene più assennato"

La modificazione della percezione indotta dalla pendenza dell'edificio porta la persona a fermare il flusso delle parole e a concentrarsi sulla destrutturazione e ristrutturazione della propria coscienza.

Se qualcuno aveva dei dubbi sulla visione esoterico-pagana del Vicino, la casa pendente fuga ogni dubbio perché, oltre la Casa Pendente c'è un'altra storia, un altro mondo che si dischiude al visitatore.

Solo che, per comprenderlo, è necessario destrutturare la nostra coscienza e ristrutturarla all'interno di un mondo nuovo, di una diversa visione della realtà.

 

 

07 novembre 2024

Riflessione sulla Stregoneria
Il concetto di ribellione

"Ogni soggetto si adatta ad ogni condizione che incontra e costringe il mondo, con tutti i soggetti che contiene, ad adattarsi alle sue scelte: cacciatori e cacciati in cui la posta in gioco è l'INFINITO. La consapevolezza (e le infinite forme e gradi di consapevolezza) fanno la differenza di chi opera come uno Stregone e chi invece subisce, aspettando la morte come fine, le avversità della vita."

La questione introduce un concetto: la necessità della ribellione soggettiva alle condizioni date. Quando date? Sempre al sorgere della necessità della ribellione soggettiva che implica una modificazione dell'ambiente nella quale si vive.

Come avviene questa ribellione soggettiva? Appartiene alle scelte soggettive che dovrebbero essere armate di intelligenza e scopo analizzando l'ambiente in cui l'individuo opera.

Accettazione delle condizioni esistenziali in essere e ribellione alle condizioni esistenziali in essere.

Si tratta di parole generiche che non indicano la direzione in cui è indirizzata la ribellione e, pertanto non significano nulla se non definiscono la situazione psicologica che abita l'individuo nella percezione delle condizioni in cui esiste e non definiscono gli intenti, gli obbiettivi, che tale ribellione definisce.

La definizione della realtà e gli intenti, gli obbiettivi, della ribellione definiscono sia la qualità della trasformazione soggettiva che la qualità della modificazione dell'ambiente abitato dall'individuo.

L'atto di ribellione è un atto in cui l'individuo libera dentro di sé le emozioni che trattiene nello sforzo di adattarsi al mondo in cui vive per poter essere accettato dal mondo stesso.

Dall'accettazione che può assumere l'aspetto di sottomissione o attività finalizzata a sottomettere, alla ribellione alla sottomissione come rifiuto di elementi dell'oggettività vissuti come fastidiosi e modificazione delle relazioni fra sé e il mondo nelle proprie condizioni di vita.

Esiste il lato nero della ribellione. La ribellione alla realtà per imporre sottomissione e beneficiare dal sottomettere persone o esseri alle proprie necessità. Imporre sottomissione per liberare sé stessi da condizioni che risultano faticose anziché rimuovere le condizioni oggettive che risultano faticose. Mi ribello alla libertà dell'uomo perché, essendo incapace di organizzare la mia vita in quelle condizioni, costringo altri uomini ad obbedire a condizioni che mi liberano dalla fatica di dover adeguarmi o rispondere a quelle condizioni. E' il lato nero della ribellione che non è rivolto alle condizioni oggettive, ma è rivolto alle persone affinché le persone, con la loro sottomissione, possono consentire a qualcuno di evitare la fatica imposta dalle condizioni in essere. In parole più povere, anziché modificare le condizioni che costringono alla fatica di "spostare sacchi pesanti" da un luogo ad un altro, si costringono altre persone a farlo beneficiando dello spostamento dei sacchi. Si è ribellato dal dover spostare sacchi, si è liberato dalla fatica, ma l'ha imposta ad altri per favorire sé stesso. Poteva costruire un carro e spostarli più facilmente, ma ha preferito imporre la fatica ad altre persone.

Il lato nero fissa le persone nella condizione della schiavitù: sia come schiavo che l'accetta che come schiavista che la impone. Se protratta per generazioni finisce per cortocircuitare l'ideale esistenziale nella relazione schiavo padrone dove l'ideale dello schiavo si realizza nel poter diventare padrone a sua volta e l'ideale del padrone consiste nella pretesa di essere amato dai suoi schiavi.

Ogni ribellione alle condizioni trasforma l'uomo, ma la direzione, l'intento della trasformazione, produce un uomo diverso in condizioni oggettive diverse. L'uomo può espandere sé stesso nel mondo o può chiudersi in sé stesso costringendo il mondo a preservare quel sé stesso affinché non cambi.

Trasformare significa: plasmare, modificare la propria struttura fisica che modifica, a sua volta, la qualità della percezione soggettiva e le idee razionali sul mondo e sulla vita. Per modificare la percezione è necessario modificare il cervello e la coscienza investendo di emozioni, l'intera attività quotidiana. L'emozione è l'energia vitale che alimenta, modifica, adegua, adatta, trasforma la coscienza dell'individuo. La ribellione è l'atto mediante il quale l'emozione, insorgendo nell'individuo e occupando la coscienza, modifica la percezione della realtà dell'individuo e amplia la sua capacità di descrivere il mondo in cui vive.

Questo atto di ribellione, prodotto dall'insorgenza emotiva dentro all'individuo, è chiamato: illuminazione.

 

07 novembre 2024

E' squadrismo?

Le persone vengono insultate da razzisti e fascisti e se poi le persone si risentono degli insulti, vengono denunciate e spesso trovano un PM pronto ad avallare e giustificare le affermazioni demenziali di razzisti e squadristi.

E' capitato anche a me. A me questo giochetto lo fece una giornalista del giornale Il Gazzettino che voleva giustificare la violenza delle suore cattoliche sui bambini.

Si tratta di una forma di squadrismo che viene usata per bastonare le persone che tentano di essere cittadini anziché servi e sudditi sottomessi a prepotenti e miserabili.

Ricorrere al magistrato non è giuridicamente un atto "squadrista", ma lo è nella percezione del soggetto che percepisce come intimidatoria l'attività del magistrato che non è volta a stabilire giustizia (valutare le due parti sullo stesso piano), ma appare volta ad intimorire una parte politica. Dopo avrai giustizia, molto probabile, ma intanto vivi la sofferenza dell'aggressione giudiziaria subita.

 

Pagina specifica dell'argomento

 

06 novembre 2024

Guerra commerciale o autolesionismo?

Il significato è chiaro, chiunque vinca le elezioni negli USA intende impedire all'industria USA e al commercio USA di vendere i propri prodotti in Cina. Gli USA hanno 350 milioni di abitanti, la Cina 1 miliardo e 400 milioni. E' la proporzione fra il mercato USA e il mercato cinese.

La guerra commerciale serve a questo: isolare il proprio mercato dal resto del mondo presupponendo che il resto del mondo necessiti del proprio mercato e sia disponibile a sottomettersi alle regole di chi si è isolato.

Recentemente c'è stata una reazione della Germania che si è opposta a nuove sanzioni commerciali alla Russia perché questo mette in crisi la sua industria che, grazie alle sanzioni imposte al mondo, è in grande crisi.

Nessuno si pone la domanda: di che cosa ha bisogno il mondo?

Sembra che imperi il desiderio di Dio: "Io voglio; io voglio; io voglio".

Senza porsi il problema delle conseguenze sociali ed economiche di questo volere che esclude il volere di tutti gli altri.

 

06 novembre 2024

La Stregoneria e il concetto di uguaglianza

Se volete, riflettete attentamente su quanto vi posto sulla Stregoneria.

Tutti coloro che frequentano il mondo "pagano" sanno che il mondo è fatto da intelligenze, ma quante volte, al vostro cane o al vostro gatto avete detto "Bello il mio tesoro" accarezzandolo: lo stesso atteggiamento lo avreste tenuto con un uomo o una donna che passa per strada?

Il punto è che quando pensiamo agli animali, si pensano come degli inferiori e mai come degli uguali.

Così è anche per i bambini; con gli uomini e le donne quando vengono pensati come subordinati.

E potrei continuare...

Quando la Stregoneria dice che il mondo in cui viviamo è un insieme di intelligenze espresse da coscienze mediante la loro volontà, sta esprimendo un concetto di uguaglianza che ammette la diversità delle intelligenze nella loro specificità, ma non ammette gerarchia (superiorità o inferiorità) nelle relazioni.

Io che ho appena iniziato a studiare inglese, nei confronti di tutte le intelligenze del mondo, dalla persona all'albero, agli animali, ai batteri, al vento, al fiume e a tutto ciò che potete immaginare, dovrei applicare a me stesso il concetto di "I must" e non il concetto "I have to". Il sostanza, il concetto di "Io devo" e non il concetto di "Io necessito".

Questo è il primo passo che un individuo deve (I must) fare per iniziare un cammino di Stregoneria.

Questo concetto è discriminante fra coloro che possono percorrere un sentiero di Stregoneria e coloro che non possono percorrere nessun sentiero di Stregoneria, ma solo cortocircuitare il loro desiderio in forme patologiche.

Nessun razzista e nessun sovranista è in grado di percorrere un sentiero di Stregoneria perché il razzista e il sovranista applica il dovere agli altri, all'albero, alle piante, agli animali, al vicino di casa, agli altri uomini, donne, all'ambiente e quanto potete immaginare, in funzione di sé stesso (You must for me). E per farlo, divide e discrimina per gerarchia. Costruisce delle categorie gerarchiche dell'intero ambiente in cui vive dove c'è qualcuno che comanda e qualcuno che (must) deve obbedire.

Nel razzista, nel cristiano, nel monoteista, nel fascista, non c'è il concetto di con-passione. Perché chi si identifica nel gerarca non vive le stesse passioni di altri. Può usare il concetto di "pietismo" dove il più forte ha pietà per sé stesso e si rende conto che senza i sottoposti non può imperare e concede qualcosa a chi considera sottoposto. Un concetto che viene definito dai cristiani come "amore", la "carità di Dio" per il bestiame umano che avrebbe creato e che è tenuto ad "amarlo" perché, altrimenti, li ammazza tutti col diluvio universale.

Non puoi percorrere un sentiero di Stregoneria se non vedi le tue stesse emozioni nel gatto, nel merlo, nell'albero, nella nuvola, nel vento, nel battere, nel virus, nella montagna, nelle stelle, nella luna, nel sole, nel ruscello sotto casa come nel grande fiume. Non puoi percorrere un sentiero di Stregoneria se non vivi le medesime passioni degli uomini e delle donne del tuo ambiente.

E questo è un concetto che non sono mai riuscito a far comprendere.

Le persone sono educate a sentirsi sempre superiori a qualcuno e si sentono buone quando si sentono più forti di qualcuno che ritengono inferiori e nei confronti del quale applicano un atteggiamento "buonista" purché sia sottomesso.

Io posso uccidere un animale per mangiarlo; posso uccidere la zanzara che mi infastidisce. Ma non per questo il mio atteggiamento psicologico si sente superiore all'animale o al vegetale che mangio o alla zanzara che uccido.

 

06 novembre 2024

Riflessione sulla Stregoneria

La Stregoneria è l'arte di relazione fra l'individuo e il mondo in cui vive. Si tratta "solo" di stabilire che cos'è il mondo, che cos'è l'individuo e in cosa consiste la magia della trasformazione. Oppure, in alternativa, c'è IL VIVERE inteso come la capacità e le possibilità di veicolare nel mondo le proprie passioni e i propri desideri. Un mondo fatto da soggetti che vivono veicolando nel mondo le proprie passioni, intenti e desideri: anche di mangiarsi a vicenda.

Non esiste una branca della scienza che non abbia la sua origine e il suo senso nella Stregoneria; sarebbe come dire che può esistere una scienza, una branca scientifica, che prescinde dalla vita e dai bisogni dell'uomo nelle necessità del suo quotidiano.

L'oggettività in cui vive uno Stregone è composta da soggettività che progettano la loro esistenza: ogni uomo e ogni donna; ogni animale e ogni pianta; ogni luogo e ogni fonte; ogni fiume e ogni strada; ogni pianeta e ogni galassia; ogni tensione psichica e ogni emozione; ogni cellula e ogni battere; ogni virus e ogni fungo; sono tutti soggetti pensanti che progettano la loro esistenza. L'esistenza è fatta di conflitti e di amicizia, di trasformazione continua in cui ogni soggetto manifesta la propria intelligenza e la propria volontà.

 

06 novembre 2024

La visione della Religione Pagana - Terza Parte

Quando Lei dice:

"La ragione è la facoltà di elaborazione dei dati sensibili (esterni e interni). Può essere definita come l'insieme di regole e procedure seguite dalla coscienza nell'esercizio dell'intelligenza."

Lei sta prendendo in considerazione sè stesso e quanto di sè stesso considera ragione.

Solo che quel sé stesso, come insieme razionale, lei non lo incontra nelle scelte del paramecio, dell'ameba, del virus o del battere.

Un conto è la pulsione di vita o volontà d'esistenza e un altro conto sono le strategie di specie o di individuo in cui veicoliamo la volontà d'esistenza sia come specie che come singoli Esseri.

Il ragionamento può essere risolto affermando che, comunque la visione della vita del virus, del paramecio, dell'ameba o del battere, sono comunque delle ragioni soggettive. Questo pone vari problemi; innanzi tutto su che cos'è l'intelligenza e in secondo luogo abbattere l'onnipotenza della ragione umana per assimilarla a quella dei virus e dei batteri e nessuna ragione umana è disposta a fare un'operazione del genere.

Infatti, Lei stesso scrive della ragione:

"La ragione è la facoltà di elaborazione dei dati sensibili (esterni e interni). Può essere definita come l'insieme di regole e procedure seguite dalla coscienza nell'esercizio dell'intelligenza. Essa crea una mappa del mondo utilizzando la quale dirige le azioni. Ma tra i dati a disposizione della ragione non ci sono solo quelli della mappa. La ragione (l'intelligenza) sa che la mappa è solo una mappa, cioè sa anche che la mappa si riferisce a qualcos'altro, e quindi sa che per acquisire nuove informazioni deve interrompere il filtraggio (che effettua normalmente per restringere l'ambito della sua elaborazione alle informazioni già elaborate e inserite nella mappa - che altro non è che un sistema di definizioni e relazioni) e lasciar entrare informazioni prive di relazioni riconosciute con quelle già inserite nella mappa (e che quindi la ragione non sa ancora dove mettere). In sostanza si tratta di destinare una certa quantità di risorse (memoria e capacità di elaborazione) a elementi non immediatamente relazionabili e quindi non inseribili nella mappa. Questo garantisce una continua evoluzione e un continuo adattamento, a patto che le nuove informazioni vengano poi elaborate e inserite della mappa, arricchendola in quantità e qualità d'informazione."

E questo dà addito ad altre difficoltà di ordine pratico. I cardinali che condannarono Galilei erano talmente terrorizzati da non poter mettere i loro occhi dietro al cannocchiale e verificare di persona quanto Galilei diceva. La ragione di quei cardinali era preclusa a dei fenomeni. E questo vale per tutta la nostra vita. Per esempio, quanti fenomeni provenienti dalla "materia oscura" o fenomeni dovuti a risposte di modificazioni ambientali dovute "all'antimateria", la nostra ragione ignora? Eppure, anche se ignorati alla nostra ragione, il nostro corpo vi si adatta fin dalla nascita della vita su questo pianeta. Questi adattamenti, che appartengono alla vita, sono ignorati dalla ragione la quale dà delle spiegazioni solo a posteriori e spesso del tipo: lo ha voluto Dio!

Per affermare quello che dice Lei è necessario essere convinti che l'intelligenza, attribuita alla ragione, sia un oggetto in sé. E' necessario affermare il non-sense secondo cui l'intelligenza risolve il problema anziché descrivere il problema a soluzioni date. Le faccio un esempio. L'uomo costruisce navi e barche e risolve i problemi di galleggiamento. Ma non sa perché. Dà varie spiegazioni, tutte irrazionali però funzionali. Poi, arriva Archimede e dà la spiegazione razionale. Alla soluzione data, Archimede descrive qual è il problema risolto. Quel "eureka" di Archimede altro non è che l'euforia di un'illuminazione dovuta ad un'emozione che ha disarticolato la sua ragione e l'ha ricomposta includendo il principio di galleggiamento. La cultura assorbe, tutti noi dovremmo conoscere il principio di galleggiamento (dillo a quelli che venivano derisi perché costruirono la prima nave in ferro), ma solo Archimede fece l'atto divino di ampliare la sua ragione mediante l'emozione che modificava la descrizione razionale del mondo vissuto. I virus e i batteri sono bravissimi in tutto questo: hanno costruito anche il nostro corpo in risposta alla pulsione di vita che li spingeva ad elaborare le migliori condizioni per continuare a vivere. In più non hanno la necessità di trasformare la loro azione in principio razionale.

Quando Lei dice nello specifico

"lasciar entrare informazioni prive di relazioni riconosciute con quelle già inserite nella mappa".

Lei sta parlando di "illuminazione". In sostanza sta parlando di quell'atto per cui la struttura emotiva dell'individuo, dopo un processo di tensione-carica si scarica destrutturando la ragione in essere nell'individuo e, nella fase di rilassamento dalla scarica emotiva, la ristruttura su un piano diverso inglobando nuovi fenomeni del mondo e adattando al nuovo la ragione (che, fra l'altro mette in atto strategie di recupero del suo stato precedente).

Quando Padre Zeus fece la sua Titanomachia, altro non fece che rivendicare il diritto di far nascere nuovi Dèi attraverso le strategie di vita della Natura mediante la forma e la quantità. Tuttavia, sia i Titani che i figli di Urano Stellato, sono strutture fondamentali con cui Zeus ha fatto germinare la vita della Natura. Zeus è la ragione, la forma e la quantità; ma i Titani sono le pulsioni della trasformazione della vita (della ragione stessa) e i figli di Urano Stellato sono le emozioni: cioè la vita in sé.

Non esiste un'evoluzione mediante la ragione. La ragione registra e giustifica atti dei quali non comprende il senso. Il senso appartiene alla vita e alle pulsioni di vita, la ragione tenta di giustificarle. Secondo un'indagine sociologica, nei supermercati le scelte dei clienti obbediscono a dei criteri assolutamente irrazionali; partono da scelte che emergono dalla psiche profonda che la ragione ignora. Poi, una volta che il cliente ha fatto la sua scelta, allora la ragione dà delle spiegazioni: che sono dei Giudizi di necessità.

---fine terza parte---continua--

 

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05 novembre 2024

La Stregoneria e il feto

Sono molti anni che, parlando de Il Crogiolo dello Stregone, parlo della manipolazione della struttura emotiva della fase fetale del bambino come condizione che, manipolando le emozioni in relazione col mondo in cui la madre vive, si predispone a far proprio l'imprinting della nascita.

Ne ho parlato a proposito della formazione della percezione i cui testi sono rintracciabili in web fin da prima del 2006. La stampa diffondeva da parecchi anni rapporti scientifici che facevano trasparire una realtà diversa da quella che storicamente si immaginava nei confronti del feto.

Come la Stregoneria queste cose le ha sempre sapute, così le conosce anche la magia nera cristiana che agisce anche sulla crescita fetale del bambino per predisporlo alla manipolazione mentale.

Se per un ricercatore scientifico risulta relativamente facile raccogliere dei dati sulla risposta del feto alle sollecitazioni della madre, quando si tratta di dare delle soluzioni ai comportamenti della madre affinché il feto nasca predisposto psichicamente in maniera ottimale, tutto si riduce all'assoluta banalità.

Il ricercatore, nel tentare di dare soluzioni, riproduce le categorie di pensiero cristiano, monoteista, e finisce per spacciare per soluzioni lo stesso comportamento che la madre ha sempre tenuto. Una cosa è misurare con una macchina delle risposte biologiche e un altro conto è delineare un comportamento della madre che sia in grado di aprire il futuro al figlio che ha in pancia predisponendolo a dare delle risposte adattative funzionali.

La difficoltà del ricercatore nasce dal fatto che mentre le risposte biologiche sono misurabili con uno strumento e razionalizzabili; il che fare della madre non appartiene alla razionalità, ma alla sfera emotiva di comunicazione empatica col Feto al quale traduce i segnali che dal mondo giungono a lei mediante le risposte che lei stessa dà ai segnali del mondo.

Inoltre, il ricercatore non è in grado di raccogliere i dati sulla modificazione della struttura emotiva fetale come adattamento soggettivo alle sollecitazioni in base alle risposte che il feto si prepara a dare in quanto, la modificazione della struttura emotiva, è circoscritta nel tempo dalla cui dimensione il ricercatore è escluso. Il ricercatore può descrivere un prima e un dopo, non il passaggio dal prima al dopo che per la ragione non esiste.

Per dire alla madre che cosa deve fare e come deve vivere serve uno Stregone, ma nemmeno uno Stregone può intervenire sul come la madre è vissuta e gli adattamenti che ha messo in atto nelle scelte della sua vita prima che fosse incinta e pensasse di rivolgersi ad uno Stregone per sapere come lei si deve comportare affinché suo figlio nasca al meglio per affrontare il mondo che troverà.

Scrive il giornale La Repubblica:

Gravidanza

Quei primi nove mesi che scrivono la nostra vita

Suoni, umore e sorrisi: un numero sempre maggiore di studi scientifici svela il ruolo del periodo pre-natale nello sviluppo dei bebè di

Di: Elena Dusi

ROMA - Non è affatto un periodo di attesa. Tra il concepimento e la nascita, il bambino sta costruendo il suo futuro. E oggi alla scienza de "I primi nove mesi che delineano il resto della vita" dedica la copertina il magazine Time, partendo dal titolo di un libro appena pubblicato in America da Annie Murphy Paul per Free Press. Un tempo si raccomandava giusto di non bere né fumare. Ora si moltiplicano gli studi che legano l'umore della madre, il suo stress, l'intonazione della voce, i suoni che raggiungono l'utero, l'attività fisica e la presenza di certi ormoni al benessere alla vita futura del bimbo: del suo corpo come della psiche. La madre è una porta verso il mondo esterno che il figlio sfrutta (e dal quale è influenzato) molto più di quanto non si ritenesse in passato.

L'ultima sorpresa arriva dall'università tedesca di Wurzburg. In uno studio su Current Biology i ricercatori hanno analizzato il pianto dei neonati in Francia e in Germania, osservando che nei loro primi vagiti i bimbi parlano già la lingua dei genitori. Il tono è crescente nei bebè francesi e calante in quelli tedeschi, in accordo con la melodia delle due lingue. E poiché il pianto è stato analizzato a tre giorni di vita, la conclusione è che i bambini hanno assorbito l'accento durante la gestazione. Voci e melodie musicali possono infatti essere ascoltati dal terzo trimestre in poi.

"Durante la gravidanza il feto riceve un imprinting fortissimo", conferma Salvatore Alberico, primario di ostetricia all'istituto di ricerca materno-infantile Burlo Garofolo di Trieste. "Anche nel campo delle gravidanze, uno dei problemi di salute in aumento è l'obesità". Fare ginnastica è consigliabile per la madre, dimostra uno studio dell'università di Bristol, perché aiuterà il figlio a mantenere la linea durante tutta la vita futura. "In condizioni normali - spiega Alberico - consigliamo 50 minuti di attività aerobica come nuoto, bicicletta o camminata veloce. La madre non deve essere in affanno per non ridurre l'ossigeno che arriva al feto".

Stress, ansia e paura raggiungono l'utero immediatamente. Sia attraverso l'ormone cortisolo che si fa strada attraverso la placenta, sia attraverso l'adrenalina che restringe i vasi sanguigni e riduce il sangue diretto al bambino. L'effetto, in entrambi i casi, potrebbe essere un rallentamento dello sviluppo e un carattere più ansioso del normale. "Ma donna e bambino godono anche di un meccanismo di protezione", continua il medico. "Durante la gravidanza c'è un aumento di estrogeno e, di conseguenza, di endorfine: ormoni legati al buon umore e a una sensazione generale di benessere". Se si considera che il battito cardiaco della madre è il rumore principale che un bambino percepisce, si comprende come il relax di lei metta a proprio agio anche il figlio.

Spingendosi molto in là nell'interpretazione dell'imprinting fetale, c'è anche chi ha attribuito agli ormoni della gravidanza la crisi finanziaria. Nel 2009 l'università di Cambridge dimostrò che i trader particolarmente imprudenti della city di Londra avevano l'anulare più lungo dell'indice in proporzioni superiori alla media. E poiché la lunghezza delle due dita potrebbe essere influenzata dalla quantità di testosterone assorbita dal bambino durante la gestazione, si è concluso che anche il crac finanziario ha avuto origine nel ventre materno.

(25 settembre 2010)

Tratto da: La Repubblica online 25 settembre 2010

Lo scienziato può misurare l'effetto che vede, ma non può dettare norme comportamentali per il futuro predeterminato. Può osservare che "un'educazione rigida" o "un'educazione violenta" fa crescere un bambino insicuro. Ma quando viene eliminata "l'educazione rigida" o "l'educazione violenta" non è che il bambino sia a posto o la madre abbia finito il suo compito. Ogni azione che viene fatta è all'interno di un immenso complesso di azioni e quando si modifica un comportamento la risposta del bambino non è quella immaginata, ma è quella che il bambino mette in atto rispondendo ad un infinito numero di sollecitazioni. Esiste un metodo proprio della Stregoneria per abitare il mondo ed agire in esso, ma non può essere usato in ambito monoteista. Il metodo prevede la rimozione della sottomissione psico-emotiva imposta dal monoteismo alla madre, ma se questo libera parte della qualità emotiva della madre che giunge al feto non sarà la stessa madre che prima accettava la sottomissione.

Come in tutte le categorie del monoteismo che prevedono la sottomissione, si esalta la pace e la quiete della madre che viene trasmessa al Feto: come se la crescita fosse un fatto di quiete e non di continue destrutturazioni neuro-vegetative attraverso travolgimenti emotivi che consentono una continua trasformazione del soggetto che cresce.

C'è da essere sconvolti dall'ignoranza degli scienziati nell'attività di abitare il mondo. Sono abituati a funzioni semplici, non a risposte complesse in cui miliardi di soggetti rispondono a sollecitazioni ambientali adattandosi reciprocamente alle sollecitazioni che gli adattamenti mettono in atto.

Solo la Stregoneria è portatrice del potere degli individui di abitare il mondo: fin da quando sono ancora nella pancia della madre.

[fa parte di tutte le riflessioni cancellate dai blog e che ripubblico in quanto mantengono il loro valore dottrinale e ideologico]

 

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04 novembre 2024

Sulla formazione del bullismo e della violenza sociale

Ci fu un tempo in cui raccoglievo e commentavo informazioni che registrassero la centralità del Crogiolo dello Stregone nelle modificazioni dei comportamenti sociali. Pubblicavo queste osservazioni sui blog che gestivo. Poi i blog sono stati chiusi, ma ogni tanto riprendo i concetti quando questi sono generali (non riguardano una persona specifica che non sia una persona pubblica) e possono essere pensati e ripensati nella situazione attuale.

Nel settembre del 2010 scrivevo:

Non serviva la ricerca australiana per confermare ciò che vado dicendo da parecchi anni.

Una società violenta, costretta in ginocchio davanti ad un Dio violento, può produrre solo ragazzi violenti, indisciplinati e senza una prospettiva per il futuro. Ragazzi educati con i principi morali del crocefisso: costretti a comportamenti violenti, vigliacchi e criminali, come quelli del Gesù rappresentati dalla croce e quelli del Dio padrone cristiano che si spaccia per creatore del mondo.

Un'educazione che avviene trasmessa da adulti, genitori che hanno fatto della violenza il metodo e la norma riducendo le persone più fragili (specialmente in ambito familiare) ad oggetti di possesso e soggetti a violenza sia fisica che psicologica. In presenza di Istituzioni che non solo tollerano comportamenti criminali, spesso minimizzandoli, ma che sono attente a favorire la violenza sui più deboli.

All'interno di questo contesto educativo si comprendono i fatti di cronaca che ogni giorno vengono presentati dall'informazione.

La sociologia può individuare le relazioni, ma non indica le cause in quanto le cause assurgono alle responsabilità ideologiche del Gesù dei cristiani e del criminale che si vanta di essere il Dio creatore.

Io continuo a seguire la cronaca, ma il quadro sociologico, abbandonato nelle mani del terrore cattolico (solo ieri Zaia in consiglio regionale del Veneto ha insistito nel prostrarsi e nell'omaggiare il peggior responsabile del disastro sociale del Veneto: Scola), è destinato a peggiorare a mano a mano che la crisi economica, abbandonata a sé stessa da un governo composto da codardi che la vogliono ignorare (è rimasto famosa la battuta vile di Silvio Berlusconi secondo cui la crisi era di ordine psicologico) e da un'amministrazione regionale più tesa a fare i propri affari personali che non a salvaguardare la società Veneta, è destinato ad aggravarsi rapidamente.

L'aumento degli alunni in una sola aula, voluto da un ministro incapace e incompetente (salvo che per competenza non intendiamo la distruzione del tessuto sociale) come la Gelmini, è destinato ad aggravare e radicalizzare gli episodi di bullismo e prevaricazione che sfociano speso in veri e propri delitti.

Riporto la ricerca australiana:

Ricerca australiana

Il bullismo si impara da papà

I comportamenti violenti vengono spesso trasmessi dall'esempio dei genitori e dalle loro esperienze.

MILANO – Uomini e donne che si fanno avanti al lavoro con intimidazioni, famiglie i cui modi violenti e aggressivi vengono riconosciuti come vincenti dai figli? è questo il terreno fertile per fare di un ragazzo un "bullo", e la strada per uscirne non passa per forza dai programmi scolastici che scoraggino i comportamenti devianti, né tantomeno dalle punizioni esemplari.

BULLI IN FAMIGLIA – Lo sostiene una ricerca svolta in Australia, alla Queensland University of Technology dalla professoressa Marilyn Campbell della facoltà di Scienza dell'Educazione, che argomenta: «Quando i bambini vedono violenza tra le mura domestiche, che si tratti di un abuso fisico o emotivo, imparano che il potere della sopraffazione può essere usato per avere la meglio. Se i genitori, magari a cena, parlano dei loro comportamenti da bulli al lavoro, i figli lo registreranno come un metodo per arrivare ad avere quel che vogliono». è proprio per questa responsabilità familiare che le strategie anti-bullismo e le punizioni scolastiche non possono funzionare da sole, se non sono accompagnate da una radicale modifica dei comportamenti familiari sul tema. In generale, sostiene la professoressa, le punizioni esemplari non funzionano mai. Meglio tentare con metodi differenti, che provino a suscitare nel bullo quell'empatia con il prossimo che a loro manca.

SOCIALITà MANCATA – Sono i rapporti sani con gli altri a mancare totalmente a quei ragazzi violenti (in Italia addirittura uno su due): da adolescenti hanno difficoltà nell'instaurare rapporti sentimentali e i loro amici sono esclusivamente i coetanei più spaventati e sottomessi dai loro comportamenti, dunque non hanno mai rapporti da pari a pari. Da adulti poi, i ragazzini violenti rischiano maggiormente di fare abuso di alcol e sostanze stupefacenti, come tentativo di automedicazione per non saper affrontare le relazioni con gli altri. E, ancor peggio, tra i "bulli" più giovani – ovvero quelli che frequentano le scuole elementari – aumenta il rischio di commettere reati entro i vent'anni. Per questo la ricerca australiana sostiene che non sono solo le vittime di episodi di bullismo ad avere la peggio e portarsi dietro un peso psicologico per quanto è accaduto, ma entrambe le parti – vittima e carnefice – portano dentro di sé danni indelebili per le violenze fatte e subite.

E. P.

17 settembre 2010

Tratto da:

Corriere della sera on line del 10 settembre 2010

Domani gli adoratori del criminale in croce semineranno altra disperazione e odio. Ieri Ratzinger parla di "rispetto per chi, come lui, semina odio e morte nelle società civili". Politici prezzolati prostituiscono il loro giuramento di fedeltà alla Costituzione per inginocchiarsi davanti ad un criminale che pretende di rappresentare il Dio padrone in un delirio ideologico da monarchia assoluta.

E, intanto, i ragazzi del Veneto si apprestano ad andare avanti e indietro nel disagio sociale perdendo quelle opportunità che una consapevolezza di essere parte di una società consentirebbero loro di afferrare.

 

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03 novembre 2024

La via Iniziatica dei Misteri di Eleusi
Progetto e responsabilità
Ottavo capitolo

Si legge nell'Inno Omerico a Demetra:

Così parlò: e a lei rispondeva il figlio di Iperione:
"Demetra augusta, figlia di Rea dalle belle chiome,
tu lo saprai: io, infatti, profondamente ti rispetto e ti compiango,
angosciata come sei per la figlia dalle agili caviglie. Nessun altro
fra gli immortali è responsabile, se non Zeus adunatore di nembi,
che l'ha destinata, perché sia detta sua sposa fiorente,
a suo fratello, Ade: e questi giù nella tenebra caliginosa
la trascinò con i suoi cavalli, dopo averla rapita mentre ella gridava a gran voce.
Ma tu, o dea, metti fine al tuo pianto copioso: non conviene
che tu serbi così, senza motivo, un rancore inesorabile. Non è indegno di te,
come genero, fra gli immortali, Aidoneo signore di molti uomini,
tuo fratello, tuo germano: il suo dominio
egli ha ottenuto quando, all'origine, si fece la divisione in tre parti;
e abita tra coloro di cui gli toccò essere il sovrano".
Dopo aver parlato così, incitò i cavalli: ed essi al suo richiamo
celermente tiravano il carro veloce, come uccelli dalle ali distese;
ma nel cuore della dea penetrava un dolore più profondo e struggente.

Compiangere, in questo caso, sta per "piangere assieme a chi prova dolore".

Elios non dice a Demetra: "Oh, poverina ti hanno rapito la figlia!"; ma dice: "angosciata come sei per la figlia...". E' solidale nel dolore provato, non per l'evento che Demetra ha vissuto. Infatti, Elios conosce il tempo che viene incontro ed è capace di leggere i cambiamenti che Zeus ha costruito.

Noi ci chiediamo: chi è il responsabile dell'accaduto?

Colui che ha costruito le condizioni affinché ciò accada.

Questo lo dobbiamo conoscere attentamente anche noi. Lo dobbiamo conoscere affinché diventiamo consapevoli che quanto accade è il risultato delle condizioni che sono state costruite. Le condizioni sono le responsabili dell'accadimento, non il soggetto che quell'accadimento mette in atto o il soggetto che quel cambiamento subisce.

L'Iniziato deve essere consapevole delle condizioni nelle quali agisce al fine di organizzare la sua azione nel mondo in cui vive.

L'Iniziato non è colui che piega le cose al suo volere; l'Iniziato è colui che crea le condizioni affinché quanto desidera emerga per scelta soggettiva dalle condizioni che ha preparato.

Solo chi è in grado di superare la forma con cui si presenta la sua quotidianità vivendo le trasformazioni che in essa si preparano può fissare il proprio Intento al tempo che viene incontro e progettare un futuro possibile facendolo emergere dalla propria azione.

E' Zeus che ha progettato il futuro, Ade ha solo messo in atto le proprie strategie per rispondere alla propria necessità, cosa che Zeus era certo che facesse perché in quelle condizioni non avrebbe potuto fare altrimenti. Sarebbe avvenuto quando la "piccola Demetra, Core" si sarebbe immersa nell'oscuro della ragione per alimentare la crescita di chi viene alla luce della ragione.

E' saggio Elios che racconta a Demetra come nulla di male sia accaduto a Persefone e la invita a mettere fine al suo dolore per la figlia che, in fondo, non è perduta, ma sua figlia è là ad alimentare la crescita e a rendere grande la madre.

Elios consola Demetra, la figlia di Rea. La terra necessita di nuove trasformazioni. Questo è il senso per cui Elios nomina la madre di Demetra e gli ricorda come il patto dell'inizio, fra Poseidone, Ade e Zeus, fosse la divisione del mondo affinché questo crescesse. Ade, dice Elios, è partecipe dell'Infinito, non è un genero indegno. Il tuo rancore è immotivato. Nasce solo dal dolore che provi per una cosa che ritieni una perdita, ma nulla di male appartiene al destino di Persefone e nulla hai perduto.

Già, un'altra cosa che un Iniziato deve sapere!

Ogni gesto cambia la realtà dell'esistenza. Ogni gesto modifica il cammino su cui procedono i cambiamenti del presente.

Alcuni gesti sono tali da modificare progetti di altri Esseri già in corso. E' quanto l'Iniziato deve sapere. Eseguire un progetto altera la struttura emozionale degli individui sui quali quel progetto modifica le condizioni per le quali loro stessi progettavano.

Questa è la realtà del dolore di Demetra.

Demetra aveva dei progetti: sia per sé stessa, sia per la figlia, sia con la figlia.

Il progetto di Zeus, compiuto da Ade, cancella tutti i progetti di Demetra.

Demetra è nuda davanti al mondo.

Lei sapeva che Persefone non le apparteneva, ma contava sul legame per trattenerla all'interno dei suoi progetti. Ora questo è spezzato.

Quando Elios gli rivela che Ade è l'esecutore del volere di Zeus, a Demetra crolla ogni tentativo di ritornare al momento che precedette il rapimento. Era tale la forza dell'organizzatore del progetto e del suo esecutore che lei non aveva possibilità di recuperare nulla.

"nel cuore della dea penetrava un dolore più profondo e struggente." E' il dolore del cambiamento. Ora è Demetra che deve cambiare e il suo viaggio, la sua ricerca, altro non è che una ricerca per ritrovare altre motivazioni in cui esercitare la capacità di progettare il futuro in condizioni diverse.

A lei interessa recuperare Persefone, ma ora sa che nulla sarà mai più come prima.

Sappia l'Iniziato che dopo che ha intrapreso il suo cammino, nulla sarà mai più come prima. Non c'è ritorno al NON ESSERE INIZIATO! Non si può passare dalla Conoscenza alla Non-conoscenza; non è possibile passare dalla Libertà alla schiavitù godendo di questa. Si può passare da uno stato di schiavitù ad uno stato di Libertà o di minore schiavitù godendo del nuovo stato! Si può passare dal non conoscere alla Conoscenza o al conoscere qualche cosa e godere di questo! Si può passare da una vita da sottomessi ad una vita di responsabilità o di minore sottomissione e godere di questo!

Ma non è possibile godere del percorso contrario.

Non c'è possibilità di ritorno per un Iniziato; c'è solo la possibilità di continuare il cammino o di essere sconfitti!

Sappia l'Iniziato che egli è responsabile di qualunque cosa progetti e attui; non solo per quanto progetta o attua, ma per gli effetti che scaturiranno dal suo progettare e dal suo attuarsi. E, spesso, ciò che progetta e attua è glorioso visto nel tempo che viene incontro, ma provoca dolore nel tempo presente. E per un Iniziato, non essendoci ritorno, anche il "non-progettare" è un progettare che concorre alla formazione del possibile tempo che viene incontro.

Spesso molti Iniziati sono sopraffatti dalla percezione del dolore nel tempo presente e rinunciano a progettare; sono insensibili al dolore che porta loro il tempo che viene loro incontro monco del loro progettare.

Il fuoco di Demetra brucia chi non costruisce le proprie relazioni emotive con quel fuoco. Essere bruciati significa venir consumati, immobili in una condizione di permanente attesa. Il fuoco di Demetra è nutrimento per coloro che investono di emozioni le loro azioni; per chi agisce sognando un futuro diverso dal presente vissuto; per coloro che abitano il mondo percorrendo strade e scegliendo in crocicchi emotivi.

Persefone ha iniziato il suo cammino e il futuro, un futuro mai progettato, si apre davanti agli occhi di Demetra. Ora Lei cerca il suo "essere Demetra" in quel nuovo e diverso futuro.

Indice ai Misteri di Eleusi

 

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02 novembre 2024

Pensare un futuro possibile

Noi percepiamo una realtà che alla nostra percezione appare come una "realtà in essere". Su questo percepire immaginiamo un futuro possibile e a seconda della capacità di elaborazione soggettiva e degli interessi soggettivi che si riversano nei desideri, immaginiamo un futuro. Diciamo: "Succederà questo".

Qualche volta indoviniamo. Ma spesso vengono ignorate le dinamiche di fenomeni nuovi e nuove e diverse elaborazioni soggettive di fenomeni.

Se il futuro personale è abbastanza circoscritto e prevedibile, il futuro generale di una società sugge ad ogni analista perché l'imprevedibilità dei fenomeni e la loro percezione è troppo vasta per essere considerata.

Ci stanno provando con l'intelligenza artificiale, Questa può analizzare un alto numero di informazioni oggettive, ma non è in grado di leggere l'elaborazione soggettiva dei dati oggettivi che ne fanno le persone. E le persone non sono macchine.

 

02 novembre 2024

La visione della Religione Pagana
Seconda Parte

Quando lei dice:

A quel punto la ragione diventa una anti-ragione (una sorta di antimateria razionale). Applica filtri non più in base alle necessità temporanee di elaborazione delle informazioni, ma in base a leggi precostituite e prive di relazione con gli scopi della ragione stessa. Appare come asservita a una volontà esterna, anche se non sappiamo di che volontà si tratti, e a chi o cosa faccia riferimento. Infatti le costrizioni imposte dalla "civiltà" per mezzo delle religioni, le leggi dello stato, le regole morali, le tradizioni, le usanze, eccetera, spesso non sono funzionali a niente che riguardi la conservazione o l'evoluzione dell'individuo o della specie. Assomigliano piuttosto a processi di parassitismo, dal momento che buona parte dell'energia dell'individuo viene deviata verso azioni ed emozioni disfunzionali sia per l'individuo sia per la specie, anche se i "parassiti" restano invisibili (gli stessi detentori del potere sono personalità maniacali e coatte, quindi essi stessi vittima di questo "parassitismo energetico").

Non fa altro che parlare di "tipi diversi di ragione". Le regole morali appartengono alle categorie della ragione non della vita; le tradizioni, le usanze, le leggi, lo Stato, appartengono a forme di ragione. Di come la ragione vuole organizzare la vita dell'individuo. Da qui i conflitti fra ragioni diverse.

Conosco le idee di Freud e di coloro che sostennero che gli uomini barattarono la libertà per la sicurezza. Ma sono idee sul mondo che appartengono ad un individuo che stava combattendo contro la feroce educazione ebrea che aveva subito e che pensava l'uomo creato dal suo dio. Ben altri sono i meriti di Freud.

Freud è colui che si inventa la stupidaggine della discendenza del monoteismo ebraico dal monoteismo di Akenaton; solo che, poveraccio, non sapeva che Mosè non era mai esistito. Combattere la ragione imposta mediante l'educazione comporta trasformazioni emotive che nulla hanno a che vedere con la ragione, ma che nella ragione hanno i suoi effetti come modificazione dei punti di vista soggettivi della ragione stessa.

La ragione è una protezione rispetto alla vita, ma diventa una barriera terribile e paurosa (alimenta la superstizione) quando da protezione si trasforma in dittatura e poi in padrona dell'individuo come autoidentificazione col Dio padrone (la cui immagine lei stessa elabora) quando l'individuo non è più in grado di controllarla con la volontà di vivere.

Quando noi leggiamo un manuale di psicologia al termine emozione ci dice che l'emozione è una destrutturazione delle categorie razionali dell'individuo, coinvolgendo l'apparato neurovegetativo, che poi, quando l'emozione si esaurisce, la ragione dell'individuo viene ricomposta su un piano diverso da quello vissuto all'arrivo dello scoppio emotivo.

Spesso gli atei si fermano a Marx e alle sue idee sulla religione, ma spesso non lo hanno letto attentamente. Preferiscono citare il motto "la religione è l'oppio dei popoli" [E' l'interpretazione che Lenin ha dato del discorso di Marx].

E in effetti Marx esaurisce quella tensione della ragione oscurata dalla fede. Esaurisce quel processo di uscita dall'oscurantismo che è iniziato col Rinascimento Italiano (quando Boccaccio riscopre gli Dèi degli antichi) e passa attraverso il libertinismo, l'illuminismo, il positivismo, e si esaurisce nel materialismo storico e dialettico.

Dopo Marx la storia cambia: cambia la descrizione della natura dell'uomo. C'è Darwin, Freud, le ricerche psicoanalitiche, ci sono diverse idee sulla vita, si scopre l'intelligenza degli animali, cambia la nozione di intelligenza, si scopre la genetica, nascono le scienze sociali, si scopre il ruolo della scienza neuronale, si scopre, oggi, l'intelligenza strategica delle piante, ecc.

Cambia la dimensione di leggere la vita.

---fine seconda parte---continua--

 

02 novembre 2024

Alleati o servi?

Se le cose stessero in questo modo, quale alleanza potrebbe continuare fra gli USA e l'Europa?

Cosa succede se l'Europa dovesse imporre agli USA un pacchetto di dazi in risposta ai dazi USA?

Con l'imposizione dei dazi si è distrutta l'industria automobilistica europea e anche quella USA, dopo aver imposto dazi ai paesi concorrenti, è entrata in sofferenza.

Staremo a vedere.

 

02 novembre 2024

Il Buon Pastore conduce il suo gregge alla guerra di sterminio

I desideri degli uomini e i desideri di chi vuole trasformare cittadini in pecore del gregge che il buon pastore porta al macello della vita.

Le pecore voteranno sempre per il pastore del gregge perché il pastore del gregge fa credere loro di essere colui che dona loro l'erba da brucare e non colui che le conduce al macello della vita. Coloro che indicano alle pecore altre vie da percorrere e altre erbe da brucare, riceveranno insulti dal buon pastore accusandoli di essere ladri che vogliono rubare le sue pecore. E li chiamerà ladri, assassini e terroristi affinché le pecore non alzino lo sguardo da quell'erba e continuino a camminare seguendo i buoni pastori che trasformeranno l'ambiente umano in un deserto di distruzione in nome del buon pastore padrone di uomini.

La pecora non si chiede "che cosa vuole da me il mio pastore?" e, ancora meno si chiede "E' il pastore che segue me o sono io che seguo il pastore?".

In fondo, il lupo uccideva qualche vecchia pecora stanca di vivere o qualche agnello smarrito agonizzante. Il buon pastore, invece, sceglie pecore giovani, e ne sceglie una massa da portare al macello dal quale viene retribuito per la sua grande capacità di allevare quelle pecore.

Guardare oltre il muro che nasconde la realtà non serve a nulla se non ti chiedi: "Io, come mi colloco nel mondo?".

 

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01 novembre 2024

Dolcetto o scherzetto

E ricordate, quando giocherete al "dolcetto o scherzetto", che le donne furono bruciate dai cristiani, dai preti cristiani.

L'uguaglianza uomo-donna è un dolcetto, ma i preti cristiani vi stanno preparando lo scherzetto della disuguaglianza.

 

01 novembre 2024

Diventare dei vecchi pagani al giorno d'oggi

Essere pagani a 30 anni è una cosa.

Essere pagani a 40 anni è una cosa diversa.

Essere pagani a 50 anni è una cosa ancora diversa.

Essere pagani a 60 anni è stata, e ancora lo ricordo, una cosa diversa.

Essere pagani a 70 anni, per quanto mi riguarda, è come sono ora.

Che pagano sarò se arriverò ad 80 anni?

Dal momento che è registrato il cammino, con la presenza in web di quanto ho detto, fatto e proposto, dal 1996 ad oggi, per ora posso dire che il senso e lo "spirito" con cui è stato fatto, non è mai cambiato.

E' cambiata la cultura e le priorità culturali attraverso le quali ho veicolato nel corso degli anni il pensiero religioso pagano. Ma la veicolazione precedente non viene negata, non entra in conflitto con le veicolazioni che l'hanno seguita, solo che si esauriscono i bacini culturali entro i quali (o dai quali) si veicolano i principi pagani.

Penso che diventare vecchi con la medesima idea Pagana, come ho descritto, sia una sorta di novità. Sempre che diventerò vecchio e non avrò la fortuna di morire prima.

 

01 novembre 2024

Bosco di Bomarzo: il Teatro

Lasciato il Ninfeo, allontanandoci dalla statua di Venere, dopo pochi passi si è immediatamente su uno in uno spiazzo dove a destra si apre un ampio un muro su cui sovrasta una balconata e a sinistra, dopo aver superato due obelischi ci sono una serie di Erme di fronte allo spiazzo definito "Teatro". Il "Teatro è guardato da Venere.

Io non metto in discussione che in molti giardini nobiliari dell'epoca ci fosse una costruzione simile, ma la domanda che ci si deve porre è: che o chi sono i volti presentati sulle Erme?

Intanto: quante sono le Erme?

Le Erme sono cinque, come si vede dalla foto, e sono collocate davanti allo spiazzo del Teatro su colonne di circa cinque metri.

Io non so se questa è stata la collocazione originale, ma la mia sensazione, data dalla presenza degli obelischi (se ne vede uno in una delle tre foto collocato difronte alle Erme) è che quello non fosse un teatro, ma un tempio all'aperto sul quale guarda Venere.

Come poteva, uno come Francesco Orsini, detto Vicino, imparentato con una famiglia nobiliare legata al Vaticano, manifestare un sentimento religioso diverso da quello cristiano senza essere accusato di eresia?

Costruire un tempio, che non appaia come un tempio, e che inganni il visitatore suscitando in lui interpretazioni diverse da ciò che voleva rappresentare. Non dimentichiamo la frase posta sulla Sfinge:

"Tu che entri qua pon mente parte a parte, et dimmi poi se tante meraviglie son fatte per inganno o pur per arte"

E' arte per l'arte o è arte usata per raccontare qualche cosa che non si può raccontare se non dissimulando?

E' un teatro? Dipende dalla qualità della rappresentazione se mai una qualche rappresentazione è stata fatta in esso.

L'inganno, per il visitatore, è il tempietto sopra la collina che Francesco Orsini ha fatto erigere come tomba per la moglie.

Per quella costruzione Francesco Orsini non aveva remore. Era fatto a forma di antichi templi, ma anche molte chiese avevano mantenuto la stessa struttura architettonica. E poi era una tomba. Difficilmente qualcuno poteva pensare che una tomba potesse essere un luogo di culto. Inoltre, ben poche persone avrebbero avuto il coraggio di mettere in discussione la "pietà per i morti".

Alla fine del percorso, appena superato il "Teatro" si incontra la "casa pendente" capace di dare il senso divino al "Teatro" perché la "Casa storta" porta vertigine, illusione e, ad alcuni, produce capogiri capaci di generare sensazioni allucinatorie.

E' necessario tener conto che il Bosco Sacro di Bomarzo non è sempre stato come si vede, ma ha avuto un suo splendore quando è stato costruito per poi cadere in abbandono per secoli. E' stato utilizzato come pascolo e altro.

Poi è stato sistemato progressivamente e progressivamente è diventata un'area riservata al turismo. Pertanto, gli oggetti visti sono un dato oggettivo, la collocazione di alcuni oggetti può essere stata modificata nel tempo e l'interpretazione degli oggetti è soggettiva. Come del resto sottolinea il costruttore del Bosco Sacro di Bomarzo.

"Cosa suscita dentro di te ciò che io rappresento?"

La tua cultura, il tuo modo di abitare il mondo, suscita in te la qualità delle sensazioni con cui interpreti il Bosco di Bomarzo.

 

01 novembre 2024

La visione della Religione Pagana
Parte Prima

Interessanti le sue osservazioni.

Le ho lette un paio di volte, ma le leggerò ancora perché è un punto di vista sul quale vale la pena ragionare.

Da quanto ho capito, per ora, la differenza fondamentale sta nel significato che attribuiamo al termine "ragione".

Io per ragione intendo una capacità descrittiva del mondo che hanno gli Esseri della Natura. Una capacità che si conchiude nella quantità e nella forma. Per estensione, in campo umano, ha il suo compimento della matematica e nelle sue formule in quanto ogni oggetto pensato e misurato occupa un posto nell'equazione che, nella testa delle persone si fa "pensiero parlato". Io, partendo da questo presupposto, incontro uomini che hanno ragioni molto complesse ed articolate e uomini che esprimono ragioni molto povere.

Da quanto posso capire, Lei usa il termine ragione in maniera molto vicina a come la usavano gli illuministi quando contrapponevano la ragione alla superstizione e all'oscurantismo facendo nascere l'era dei lumi.

Lei dice (il mio interlocutore):

La ragione non si oppone o contrappone a nulla, perché la ragione vuole comprendere qualsiasi cosa, e non ha interessa ad escludere nulla.

Ogni dato di fatto è per la ragione indiscutibile e irrinunciabile, per la ragione conta solo ciò che è, e tutto ciò che è. I problemi sorgono quando la coscienza viene manomessa, imprigionata in una rete di inibizioni e coazioni imposta dall'esterno (dalla società costituita). A quel punto la ragione diventa una anti-ragione (una sorta di antimateria razionale).

Quando io leggo questo, nel mio sistema di pensiero non è ciò che "vuole la ragione", ma ciò che vuole l'individuo dalla sua ragione. Ogni soggetto della Natura è innanzi tutto una "volontà di vivere" non è una "ragione". La ragione, qualunque ragione, è un modo per veicolare e controllare la volontà di vivere. Quando nell'ipotetico brodo primordiale il primo essere separò sé stesso dal mondo in cui viveva facendo sorgere la coscienza, era spinto dalla volontà di vivere, non dalla ragione.

Se lei usa l'affermazione "perché la ragione vuole comprendere qualsiasi cosa" attribuisce alla ragione una qualità che in realtà appartiene alla volontà di vivere del soggetto di cui la ragione è uno strumento.

Gli Illuministi non opponevano la ragione alla vita; gli illuministi opponevano la ragione all'oscurantismo cristiano. Opponevano una ragione aperta alla conoscenza (aperta allo sviluppo di quell'equazione matematica che è la conoscenza razionale, descrittiva e soggettiva dell'uomo) alle soluzioni oscurantiste che una ragione povera opponeva alla ricerca del sapere.

In sostanza il Dio padrone dei cristiani, il demonio dei cristiani, la vagina vergine della madonna, erano delle "descrizioni razionali" in cui gli uomini dovevano risolvere la loro "ricerca di verità" perché quella era la verità assoluta del mondo dettata da dio. Gli illuministi si oppongono all'oscurantismo con la "Dea Ragione" [veramente furono i democratici di Robespierre, non gli illuministi], cioè con una ragione portatrice di "volontà di espansione" capace di abbattere le barriere imposte dall'oscurantismo e di espandere il sapere. Gli Idola di Francesco Bacone sono un esempio.

Tutto questo scontro è all'interno della ragione, dipende da come noi interpretiamo i fenomeni del mondo. Sia che noi attribuiamo gli effetti degli spasmi al demonio o che noi li attribuiamo all'epilessia; sempre di ragione di stratta.

---fine prima parte---continua----

 

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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