Sterminare gli indifesi è l'ordine del Dio degli ebrei e dei cristiani in nome del potere assoluto di Dio contro i diritti degli uomini.
Ottobre 2024: la Religione Pagana fra filosofia metafisica, psicologia, problemi sociali e cronaca quotidiana.

Ottobre 2024
cronache della religione pagana

Claudio Simeoni

Argomenti del sito Religione Pagana

31 ottobre 2024

Ideologia grillina del "vaffanculismo"

Le masse vocianti davanti al messia Grillo e al suo "vaffanculismo" si sono sciolte lasciando solo la puzza di putridume che ha solo infettato l'intera società.

L'uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, che si permette di prendere il bacile dell'acqua con il bambino (società) e gettare il tutto nelle fogne perché lui viene sulle nubi con grande potenza. E la massa di persone che applaudivano, ora devono grattarsi i loro problemi sociali mentre, fra Conte e Grillo c'è una diatriba da trecentomila euro. Pochi, rispetto ai centinaia di milioni gettati via per il Ponte di Messina, ma sufficienti per dimostrare la miseria morale di Grillo e il fine del suo "vaffanculismo" con cui ha generato questo disastro.

E' un comportamento non nuovo nella storia.

Ricordo come la prima crociata e le crociate dei pastorelli e dei bambini, sono state generate da questa pulsione autodistruttiva che si ingenera nelle società quando gli uomini si pensano creati ad immagine e somiglianza di Dio e auspicano la fine del mondo per realizzare un "paradiso sognato" che si rivela essere un nuovo inferno sociale.

 

31 ottobre 2024

Implicazioni teologiche del Brodo Primordiale

A mio avviso le persone hanno riflettuto molto poco sulle implicazioni teologiche della nascita della vita dal brodo primordiale.

La scienza, nella sua ricerca, formula delle ipotesi, cerca prove, le prove che trova costringono la scienza a formulare altre ipotesi che la inducono a cercare prove, la spingono a formulare altre ipotesi, ecc. ecc. Da un'ipotesi iniziale indotta da prove, la ricerca ottiene dei risultati che inducono ad altre ipotesi che non rappresentano un ritorno all'inizio, ma la nuova ipotesi è il superamento dell'ipotesi precedente date le verifiche intervenute durante la ricerca. Ogni ipotesi è di fatto una certezza perché rappresenta un'elaborazione su verifiche che può essere superata da altre verifiche.

Arrivò arriva questa notizia:

Vita nata in stagni anziché in oceani
Brodo primordiale alimentato da vapore sorgenti geotermiche
15 febbraio 2012
(ANSA) - ROMA, 15 FEB - Anziché negli oceani, le prime forme di vita sulla Terra potrebbero essere nate in stagni generati dalla condensazione del vapore prodotto da fonti geotermiche. E' quanto sostiene la nuova teoria elaborata da un gruppo di ricercatori tedeschi, russi e statunitensi e illustrata sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, Pnas. L'idea di uno stagno come primo incubatore della vita sulla Terra era stata già ipotizzata dal papà della teoria evoluzionistica Charles Darwin.

Tratto da:

Dal sito web: ansa.it del 15 febbraio 2012

La ricerca scientifica segue il proprio campo e il proprio percorso, ma questo che cosa implica dal punto di vista teologico?

Se io dico che tutta la vita germina da un embrione comune, per sviluppo e diversificazione, e dico che l'uomo proviene da quella germinazione per diversificazione progressiva di specie, dal punto di vista teologico non esiste differenza fra una specie e l'altra. Tutte le specie sono strategie adattative del medesimo progetto teologico. Non parti di un tutto (come il panteismo vorrebbe), ma diversificazione veicolata di un intento iniziale. Il Politeismo della vita.

Se dico che l'uomo è manifestazione degli Dèi, devo dire che ogni soggetto della Natura è manifestazione degli Dèi. Se affermo che l'uomo ha una possibilità di vita oltre la morte del corpo fisico, devo necessariamente affermare che ogni soggetto della Natura, sia esso animale o vegetale, ha le stesse possibilità oltre la morte del corpo fisico.

In sostanza, l'evoluzione pone un problema notevole ai creazionisti che hanno separato l'uomo dalla vita nel suo insieme.

Se la scienza dimostra (e quel tipo di dimostrazione cade sotto i sensi, al di là dello strumento che uso) che esistono legami fra le specie, la teologia può solo prendere atto che il fine che una religione attribuisce all'uomo deve essere lo stesso fine che quella religione attribuisce ad ogni Essere di ogni specie che, come quella umana, si è diversificata nel corso dell'evoluzione.

Ne segue che la creazione è una truffa; la supremazia dell'uomo sulla Natura è una truffa; la separazione dell'uomo dalla Natura è un inganno.

Tutti i sistemi religiosi monoteisti, le religioni legate alla bibbia, sono delle truffe e degli inganni.

E' necessario riflettere perché il soggetto che viene ingannato, non sono leoni, pioppi, pino silvestre, squali, balene, galline, scarafaggi, muffe, funghi o batteri, ma solo l'uomo: il fesso.

Il coglione che nella sua megalomania si pensava creato ad immagine e somiglianza del suo Dio padrone, ma non si rendeva conto che nel distruggere la Natura distruggeva l'ambiente che gli consentiva di vivere.

 

31 ottobre 2024

Grillo e il complotto dell'ideologia del vaffanculismo

Ci sono complotti veri che vengono coperti dall'ideologia del complottismo che immagina complotti fantastici attribuendo "colpe malvage" a persone assolutamente ignare di complotti. I complottisti aggrediscono i cittadini per coprire complotti veri e il loro immaginario è alimentato da chi costruisce e guadagna su quei complotti.

Complotti contro la società civile, i diritti civili dei cittadini, alimentati da fantasie erotiche di individui malati di delirio di onnipotenza e favoriti da quelle credenze illusorie che il cristianesimo ha imposto alle persone. Eccolo, dunque, Gesù arrivare con grande potenza sulle nubi portando l'idea della fine di un mondo e aprendo alla magnificenza di un mondo nuovo in cui i problemi sociali sono annullati.

Il Gesù, il profeta che arriva, il super uomo, che dopo aver predicato, fugge davanti alle persone lasciando dietro di sé macerie sociali.

Io vi avevo messo in guardia allora dal vuoto cianciare di Grillo, ma l'ideologia del vaffanculismo ebbe un certo fascino per chi aspettava la fine del mondo.

 

31 ottobre 2024

Complotti e immaginazione da complottisti

I complotti contro i cittadini sono fatti esclusivamente da organi Istituzionali e vengono scoperti solo quando tali complotti, complotti veri, danneggiano altri poteri Istituzionali che hanno potere di indagine.

Fintanto che i complotti contro i cittadini non coinvolgono altri poteri Istituzionali, i cittadini li ignorano. Subiscono le conseguenze dei complotti, ma non ne conoscono l'origine e tendono a fantasticare sull'origine dei fenomeni che subiscono finendo per occultare a sé stessi l'attività dei complottisti reali.

Ci sono voluti quasi 40 anni per sapere che Licio Gelli era coinvolto nella strage alla stazione di Bologna: quante fantasie di complotto sono state alimentate nel frattempo?

Ora le Istituzioni scoprono questo complotto che accumula informazioni sia per ricatto che per affari. Eppure è facile immaginare anche altri usi delle informazioni rubate. Complotto e fantasia di complotto. Sottile è la linea di demarcazione che le persone possono superare soltanto se non si fanno coinvolgere nell'immaginazione di chi vuole usarle per scopi diversi dagli interessi delle singole persone.

 

Pagina specifica dell'argomento

 

30 ottobre 2024

Cosa ho capito dell'esposizione "library" di Woojung Chun alla biennale di Venezia nel 2009

 

Questo ho capito dell'esposizione "library" di Woojung Chun

 

Ho trovato questo vecchio filmato fatto nel 2009 in occasione della presentazione di un'artista, Woojung Chun in una collaterale della Biennale di Venezia. Racconta come il mondo sia una biblioteca di viventi, tutti collegato fra loro.

I sottotitoli sono i miei pensieri mentre visitavo quell'esposizione.

 

30 ottobre 2024

Il lavoro dimenticato

A Mestre, all'incrocio fra Via Carducci e Via Piave, c'è questa incredibile fontana che celebra il lavoro. Uomini che battono il ferro, raccolgono l'uva, donne che raccolgono covoni. Voleva essere un monumento al lavoro.

Le foto che vedete le ho scattate nel 2009, Aveva un suo fascino. L'ultima volta che l'ho vista è abbandonata, sporca e trascurata e rispecchia tutto l'odio che l'attuale sindaco ha per la città di Venezia, Mestre e per tutta la terraferma. Il disprezzo che ha per i lavoratori. Una città, come Mestre, che è stata abbandonata quando l'attuale sindaco ha impedito ai cittadini di fruire del centro cittadino perché voleva fare di quel centro città "il salotto buono per i benestanti".

Mestre è nata sulle braccia della gente che si alzava tutte le mattine per raggiungere fabbriche e posti di lavoro. L'attuale giunta, con i suoi provvedimenti, ha disadattato le persone fornendo una piazza alla mafia affinché spacciasse droga sfruttando i disadattati, coloro che i politici alla Brugnaro costringono all'emarginazione.

 

 

30 ottobre 2024

La sede della coscienza

A me la notizia mi ha lasciato indifferente. Mi sembra tanto ovvio che la coscienza di un soggetto risieda nella parte più "antica" o "primitiva" del suo cervello. Che forse un battere non ha coscienza? E la sede della sua coscienza, dove sta?

Questo può colpire un cristiano che ritiene l'uomo creato ad immagine e somiglianza del suo dio e pensa alla coscienza dell'uomo come una coscienza morale di cui, secondo i cristiani, gli Esseri Animali ne sono privi. In questo delirio di supremazia il cristiano non distingue un soggetto della Natura in quanto soggetto della Natura dalle caratteristiche con cui le varie specie e i singoli soggetti delle varie specie veicolano la loro coscienza. Soggetto e veicolazione. Chi si risveglia dal "sonno" è il soggetto, non la sua veicolazione che è un oggetto d'uso della coscienza come soggetto.

La sede del nostro sé è l'intero corpo. Il nostro corpo, in quanto corpo, inteso come insieme cellulare, è la sede del nostro sé. Poi, si può anestetizzare un certo tipo di percezione, ma la coscienza c'era quando eravamo un Essere Unicellulare ed è persistita nella medesima sede quando siamo diventati Esseri Pluricellulari prima e abbiamo attraversato le varie tappe dell'evoluzione. Che forse, mio nonno, quando nuotava nel brodo primordiale, non aveva forse una coscienza? Non era consapevole di sé? Non era attraversato da madre Afrodite? Non si espandeva, sfida dopo sfida, nel mondo in cui la sua coscienza era germinata? Il fatto che mio nonno (che era anche il vostro) fosse un Essere Unicellulare, non apparteneva alla specie umana? E se non lo considerate appartenente alla specie umana, com'é che voi (e io) siamo l'unica ragione della sua esistenza? Delle sue sfide per la sua esistenza?

'Fotografato' risveglio della coscienza
Dopo anestesia generale. Attivate aree più primitive cervello
(ANSA) - TURKU, 5 APR - Scienziati finlandesi hanno 'fotografato' il risveglio della coscienza dall'anestesia generale: le immagini, ottenute con una scansione del cervello, mettono in qualche modo in luce la "sede del nostro se", o almeno la sua parte più profonda, più primitiva. Secondo quanto riferito su The Journal of Neuroscience, le aree neurali risultate coinvolte nella coscienza sono poste in profondità nel cervello e fanno dunque parte dei circuiti neurali più primitivi, contrariamente a quanto si pensava.

Tratto da:

Fonte:ansa.it del 05 aprile 2012

I creazionisti si stupiscono sempre quando la scienza spiega loro che l'uomo non è creato ad immagine e somiglianza del loro dio padrone. "Come", dicono "la coscienza non sta nelle zone razionali e tipicamente umane del cervello? Allora, se non è così la coscienza appartiene anche agli Esseri Animali?" E che ti credevi, di elevarti al di sopra della Natura? la Natura ci comprende come Esseri mentre noi non comprendiamo la Natura. Non solo perché la sua immensità sfugge alla nostra comprensione, ma perché noi abitiamo la Natura agendo al suo interno e la coscienza è la caratteristica di ogni Essere che compone la Natura.

 

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29 ottobre 2024

Libertà personali e trasformazione della società

Noi possiamo e dobbiamo parlare della concezione del mondo, di come pensiamo la realtà in cui viviamo.

Tale concezione del mondo può essere più o meno utile a chi ci legge, ma sicuramente non può essere condivisa senza un'attenta analisi perché, avendo pochi elementi in comune con la struttura ideologica imposta nell'infanzia entro la quale si è costretti a veicolare le emozioni, induce ad uno squilibrio fra le "risposte automatiche" alle sollecitazioni del mondo e possibilità di veicolazione emotiva. La tendenza di chi ci legge è quella di difendere le proprie concezioni del mondo per salvaguardare la qualità di veicolazione emotiva che, altrimenti, dovrebbero subire una ristrutturazione e un riadattamento che, quando fatto in età adulta, comporta sempre una certa quantità di dolore psicologico.

La fissità della concezione cristiana del mondo viene fatta mediante il tipo di "famiglia" imposta dal cristianesimo in cui la dualità "padre-madre" sanciscono una proprietà sui figli che vengono, in quanto proprietà, separati dal resto della società. In sostanza, il bambino vive una sorte di assolutezza, separato dalla società, in cui il modello comportamentale della madre e del padre nei suoi confronti diventano il modello da imitare quando, uscito dall'ambito strettamente familiare, dovrà confrontarsi col resto della società.

Quel bambino non cambierà la visione del mondo imposta dai comportamenti dei genitori nei suoi confronti, ma li adatterà nella società per ottenere delle risposte sociali meno dolorose o più confacenti a quello che lui è diventato in "famiglia".

Solo grandi dolori o forti delusioni, dopo conflitti più o meno grandi, gli adattamenti messi in atto dal bambino in famiglia, quando non confacenti alle regole sociali, potranno essere modificati. Il bambino nella società cercherà sempre quella struttura ideologica che gli permette di giustificare le proprie tendenze maturate in famiglia.

Questo è il motivo per cui un modo di pensare il mondo diverso da quello cristiano fatica non solo a diffondersi, ma anche ad essere discusso da persone che cercano sì cose nuove, ma che le cose nuove che cercano sono quelle che loro immaginano e desiderano. Se poi aggiungete che i cristiani aggiungono la violenza illegale contro le singole persone per garantirsi la sottomissione e la deferenza, il discorso si fa ancora più complesso.

Che fare dunque?

Manifestare la propria idea del mondo. Giustificarla e discuterla. manifestarla come necessità perché questa azione, assieme a tutte le diverse spinte che si manifestano nella società, contribuisce ad intaccare tutti quegli elementi con cui il cristianesimo impone la sua malattia chiamata fede. Ad esempio: fermare la violenza in famiglia criminalizzando la famiglia dei ruoli quando uno dei componenti non rispetta l'altro, la sua persona o il suo corpo; condannare tute le imposizioni violente in famiglia, che nella società si trasformano in violenza e in prevaricazione; aumentare l'informazione e non chiudere il bambino nell'ambito delle relazioni familiari; favorire i matrimoni gay, il diritto a morire quando lo si desidera, il dovere di abortire o dell'informazione sulla sessualità responsabile, i diritti sociali; favorire la partecipazione del bambino all'attività degli adulti nella società...

Tutte queste tendenze sono in moto, indipendentemente da chi pratica Religione Pagana, ma chi pratica Religione Pagana deve manifestare il proprio pensiero e la propria visione del mondo anche con lo scopo di dare uno sbocco etico e morale a queste tendenze di liberazione dell'uomo nella società.

Non si tratta di dire: mi capite o non mi capite.

Si tratta di dire le cose, come e con i mezzi di cui si dispone per dirle. Il fine per cui raccontiamo la nostra visione della vita è la necessità di rispondere alle nostre sollecitazioni soggettive, ma gli effetti è quello di partecipare alla trasformazione della società e di fornire elementi per giustificare alcuni cambiamenti della direzione della veicolazione emotiva degli uomini per una società migliore di quella che abbiamo trovato.

[01 settembre 2013]

 

29 ottobre 2024

La storia da cui il presente emerge

Oggi stavo osservando dati d'archivio. Una volta gestivo dei blog su Google, poi li ho chiusi. Molti articoli pubblicati su quei blog sono nel mio archivio. Quegli articoli vertevano essenzialmente sulla situazione sociale e su come la società stava mutando.

Dopo la chiusura dei blog, alcuni post sono andati perduti, ma la maggior parte è ancora presente in archivio.

Per quel motivo ho chiuso i blog?

Usavo molto i fatti di cronaca come esempio, poi arrivarono le leggi sulla privacy e iniziarono ad arrivare proteste di delinquenti (a volte solo inquisiti) che protestavano per la presenza del loro nome.

Ho eliminato il problema chiudendo i blog.

Tuttavia, le riflessioni su come stava cambiando la società civile ci sono ancora e ho una mezza voglia di tirarne fuori almeno una parte per dimostrare come la situazione politica e sociale attuale sia stata ampiamente prevista.

Si tratta del concetto secondo cui le cose non appaiono dal nulla, ma si costruiscono in un percorso storico che, oggi come oggi, si esprime in maniera piuttosto veloce nelle società.

 

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28 ottobre 2024

Filosofia Pagana

Ormai ho constatato che la cosa più difficile da far capire a chi chiamava sé stesso "pagano", ma soprattutto a cristiani e atei-cristiani è il modo con cui la Federazione Pagana tratta "La natura degli Dèi".

Capire la Natura degli Dèi è un buon inizio per capire la natura della Religione Pagana, ma soprattutto permette di capire perché la Religione Pagana è una religione senza fede.

Dire che gli Dèi sono dentro e fuori di noi è un concetto culturalmente abbastanza comprensibile, ma dire che ogni frammento di tensione emotiva, di struttura fisica, di pulsione, è il frammento del corpo immenso di un dio e dire che esercitando la nostra volontà, negli intenti specifici della nostra esistenza, noi possiamo diventare quel singolo frammento selezionandolo dall'immenso che abbiamo dentro e attivando con le nostre scelte quel frammento possiamo chiamare quel Dio che ci serve in quel momento contingente affinché alimenti la nostra azione, è del tutto incomprensibile a Pagani che non frequentano il pensiero religioso della Federazione Pagana e tanto meno a cristiani e atei che pensano al Dio come "il soggetto" separato dalla vita degli Esseri della Natura.

Noi possiamo diventare ogni singolo Dio perché, un infinito numero di Dèi nel mondo concorrono a formare ciò che noi siamo.

Veniamo educati ad ignorare questa situazione e ci pensiamo come unità, quel "io sono" che finisce per occupare l'intera nostra coscienza separandosi dal corpo e da tutte le intelligenze che agiscono contribuendo all'esistenza del nostro corpo e della nostra vita.

Dopo aver detto questo, è necessario scrivere almeno cinquanta libri solo per iniziare a sviluppare in maniera sufficientemente coerente questa visione "visione" del mondo e della vita.

 

28 ottobre 2024

Dazi e sanzioni danneggiano chi li impongono

A forza di giocare con i dazi e le sanzioni si è ottenuto il risultato di distruggere un mercato. I cinesi acquistavano il lusso italiano; il lusso ha offeso i cinesi con le sanzioni; i cinesi si sono accorti che si può vivere bene anche senza quel lusso.

E' un po' come la storia del figlio unico. All'inizio si fece una legge per regolare le nascite. Poi, quando fu necessario aumentare le nascite, le persone si sono accorte che con pochi figli possono vivere bene.

 

28 ottobre 2024

La storia che noi abitiamo

Ci sono degli eventi nella storia degli ultimi 2000 anni dai quali le idee dell'uomo non possono prescindere. Questi eventi diventano il limite e l'origine del nostro modo di pensare il divenire delle idee. Per esempio: nessuno può non pensare come la rivoluzione francese, la rivoluzione russa, la prima guerra mondiale, l'avvento del nazismo, non siano elementi così totalizzanti nella storia dell'uomo da poter parlare della storia delle idee prescindendo da tali avvenimenti.

Noi siamo figli di tali accadimenti. Le nostre idee sociali, religiose o filosofiche si sono plasmate tenendo presente tali avvenimenti.

Eppure gli Stregoni individuano un altro tipo di accadimenti. Una specie di bay pass che saltando il coinvolgimento dell'avvenimento storico ricostituisce una reazione all'avvenimento mediante l'attivazione di un richiamo emotivo ai desideri precedenti l'avvenimento tanto da ricostruire, coinvolgendo ricordi emotivi residuali dell'educazione precedente l'avvenimento, percorsi che stravolgono senso e significato dell'avvenimento stesso.

E' il caso dei sansimoniani per la rivoluzione francese, dei cristiani ortodossi russi per la rivoluzione russa, il grande capitale e la finanza per la prima guerra mondiale, il cristianesimo e l'ebraismo per il nazismo. In sostanza le idee sociali precedenti al rivoluzione francese vengono ripristinate dai sansimoniani, le idee precedenti al rivoluzione sovietica vengono ripristinate dalla chiesa cristiana ortodossa, le idee sociali modificate con la prima guerra mondiale vengono incanalate e ripristinate dal grande capitale e dalla finanza internazionale con la chiesa cattolica il colonialismo, il fascismo e il nazismo; le idee che hanno portato alla nascita del nazismo vengono ripristinate dall'ebraismo, dal cattolicesimo e dal disfacimento dello stato sociale.

Secondo la Stregoneria non è sufficiente guardare agli avvenimenti della storia, ma è necessario osservare il lavoro delle talpe che scavano nel sottobosco dell'emotività umana distribuendo interessi e privilegi che se al momento appaiono irrilevanti, hanno la funzione di distruggere il divenire dell'uomo.

[agosto 2013]

 

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27 ottobre 2024

Come si è costruita la situazione socio-politica attuale?

L' 11 ottobre del 2009 scrivevo a proposito degli insulti agli Italiani da parte di Silvio Berlusconi e oggi, questo articolo si può riproporre cambiando semplicemente i nomi perché la situazione, nel corso di questi 15 anni, non è cambiata.

Ripropongo dall'11 ottobre 2009:

Silvio Berlusconi continua a sputtanare l'Italia e le sue Istituzioni. Nascosto come un codardo dietro la carica di Presidente del Consiglio e attorniato da una banda di guardaspalle, continua ad insultare l'Italia e le sue Istituzioni. In maniera vigliacca afferma che ci sarebbe una stampa straniera che manifesta "Uno spiriti anti-italiano". In realtà la stampa straniera vede nei comportamenti di Silvio Berlusconi, non da ultimo quell'atto di terrorismo che fu l'imposizione al Parlamento Italiano del Lodo Alfano, un pericolo per tutta l'Europa. Un'aggressione alla democrazia e alla Costituzione. Una stampa che vede nelle farneticazioni di Berlusconi quei preludi che portarono, in tempi funesti, alla creazione dei campi di sterminio negando i principi democratici dei popoli.

Silvio Berlusconi ha spinto l'Italia nella peggiore crisi economica. Una crisi che ha inizio con la feroce guerra che Silvio Berlusconi ha scatenato, con tutti i suoi media e con l'aiuto di sindacati amici (CISL e UIL) contro il progetto del governo Prodi di Alitalia. Berlusconi ha dimostrato un disprezzo per le difficoltà economiche degli italiani oltre l'accettabile: affermava che la crisi economica era psicologica; affermava che bisognava spendere per sottrarre denaro agli italiani; affermava che la crisi era superata mentre gli italiani vengono licenziati e cassaintegrati!

E mentre tutto questo avveniva, Silvio Berlusconi esercitava la sua professione di puttaniere usando mezzi italiani per le sue prostitute pagandole con promesse di seggi elettorali. Promesse che solo l'intervento indignato di sua moglie, Veronica, ha fatto saltare mentre un'opposizione al limite della demenza, Veltroni, Franceschini, Rutelli, ecc. assisteva indifferente.

La magistratura ha ragione nel sentenziare che è legittimo dare del "buffone" a chi si comporta da buffone all'interno delle Istituzioni. E nel sentenziare la magistratura ha preso atto degli atteggiamenti, offensivi per gli italiani, di Silvio Berlusconi. L'Italia è una DEMOCRAZIA, non quello stato fascista che Berlusconi tanto auspica rivendicando per sé dei diritti e dei privilegi che non solo non ha, ma che la loro rivendicazione fa nascere indignazione nei cittadini.

Anti-italiano è l'atteggiamento arrogante ed offensivo di Silvio Berlusconi.

Ora Silvio Berlusconi offende la Corte Costituzionale.

Riferendosi al fatto che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il Lodo Alfano, Berlusconi afferma: «non aver detto una parola fuori luogo perché non si può continuare così; non si può far lavorare il Parlamento per molto tempo e poi intervenire su questa decisione negando se stessi e negando una decisione che la Corte prese quattro anni fa».

La Corte Costituzionale non si è MAI contraddetta. E', piuttosto Silvio Berlusconi che è incapace di leggere e di comprendere un testo elementare. E' sufficiente confrontare le motivazioni adottate dalla Corte Costituzionale sul Lodo Schifani e le decisioni sul Lodo Alfano. Basta andare alla pagina: "Il lodo Alfano e il Lodo Schifani" per verificare immediatamente che Silvio Berlusconi ha mentito.

Silvio Berlusconi sta tentando di trasformare l'Italia in uno stato fascista distruggendo le Istituzioni democratiche e aggredendo i diritti dei cittadini. Silvio Berlusconi sta costruendo miseria in Italia operando, assieme alla Mercegaglia, per far licenziare decine di migliaia di persone, tagliare gli stipendi e costruire un paese in miseria. Per farlo si avvale della maggior struttura di comunicazione che ci sia stata in Italia. Non solo ha televisioni, giornali e il servilismo di una RAI, ma il suo stesso mignottismo e le sue pretese di impunità aggrediscono la struttura economica del paese: la sentenza CIR ne è un esempio. Silvio Berlusconi corrompe i giudici (Metta) per assicurarsi un profitto. Silvio Berlusconi e la battuta "io come mafioso non mi hai mai preso" fatta in presenza di Maroni non è una battuta, ma è piuttosto quel "buttare in ridere" una realtà sulla quale la magistratura ha indagato poco: da dell'Utri a Mangano, Silvio Berlusconi appare invischiato nella mafia. Come Berlusconi appare invischiato con la cocaina (Tarantini ne smerciava a chili e non solo Berlusconi non è stato intercettato, ma nemmeno indagato e questo fa nascere un sospetto visto il suo modo di farneticare!).Lo stesso "Piano di rinascita" di Licio Gelli appare come un progetto di aggressione alla società democratica che Berlusconi sta mettendo in atto.

Berlusconi va farneticando che lui è stato eletto dal popolo. Intanto che la smetta di etichettare i cittadini italiani come "popolo". Non sono i suoi servi: sono cittadini. I portatori di quei diritti che lui, con molte leggi, ha calpestato. In secondo luogo, la carica di Presidente del Consiglio gliela data il Parlamento della Repubblica e lui l'ha squalificata con un comportamento che ha offeso l'articolo 54 della Costituzione. E' nei diritti dei cittadini che il Presidente del Consiglio "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore..." invece, Silvio Berlusconi ha offeso la Corte Costituzionale e la persona del Presidente della Repubblica senza nessuna motivazione. Solo per il livore di veder "sminuita" la sua onnipotenza!

La Corte Costituzionale è stata insultata, i giornalisti che hanno, giustamente, preteso che lui rendesse conto del suo comportamento, sono stati denunciati con i suoi miliardi.

L'Italia, con Silvio Berlusconi, è in pericolo.

11 ottobre 2009

 

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26 ottobre 2024

Riflessione sulla Contemplazione

Per parlare della Contemplazione dobbiamo parlare dei tre soggetti (dal punto di vista della relazione nello spazio) che agiscono nella contemplazione.

Consideriamo due situazioni proprie della filosofia classica.

Una è di Nietzsche e dice, più o meno: "Se un individuo guarda l'abisso, l'abisso lo sta guardando".

L'altra è il principio di indeterminazione di Heisemberg secondo cui non è possibile misurare contemporaneamente la posizione e la velocità di una particella. Posizione e velocità non possono coesistere contemporaneamente che, trasferito in Stregoneria, significa che non può esistere per l'azione nel mondo di un soggetto, contemporaneamente la verità della sua essenza e la libertà della sua essenza in quanto la verità misura la posizione filosofica del soggetto e il tempo, il mutamento, la trasformazione psico-emotiva delle idee filosofiche manifestate dal soggetto che qualificano la modificazione del soggetto stesso.

Con questi due elementi della filosofia classica cercheremo di definire la contemplazione soggettiva, i suoi scopi e il suo fine. Si è detto "tre soggetti" che concorrono alla trasformazione.

Chi sono questi tre soggetti che concorrono alla Contemplazione?

Io, inteso come soggetto che contempla; l'oggetto che contemplo che è, a sua volta, un soggetto che contempla e, dal momento che attraverso la mia attenzione modifico il suo stato emotivo, è il soggetto che mi sta contemplando; il terzo soggetto è l'Intento della Contemplazione che è a sua volta un soggetto che costringe me a contemplare il soggetto che induco a contemplarmi.

Non è semplice. Provate a pensare al piccolo gattino che attrae l'attenzione emotiva della con-passione di tante persone: LUI VI STA CONTEMPLANDO. Afferra la vostra attenzione e vi induce a contemplarlo a sua volta costruendo una fusione emotiva. L'intento del "gattino" o del "povero gatto", ha afferrato la vostra attenzione e vi ha costretti ad una relazione di contemplazione. Se questo può farvelo un gatto che è un oggetto fisico che ricade sotto i vostri sensi, provate ad immaginare che cosa possono fare gli Dèi il cui corpo, nella relazione di contemplazione, è costituito dall'Intento con cui i soggetti si stanno contemplando.

Se un gattino, che è un soggetto innocuo, può farvi questo, pensate cosa vi sta facendo la televisione quando vi mostra i poveri derelitti che voi dovreste soccorrere o vi induce a versare l'otto per mille alla chiesa cattolica, oppure vi invita a donare per una sanità che dovrebbe essere finanziata col denaro delle tasse. Spesso le idee che manifestate non derivano da una vostra scelta, ma da un adattamento delle vostre emozioni a sollecitazioni esterne che non vi appartengono.

CONTEMPLARE significa FONDERE LE PROPRIE EMOZIONI con il soggetto contemplato: bello, vero, il tramonto? E' il Sole che vi ha contemplati e ha attratto la vostra attenzione col suo intento o siete voi che con la vostra attenzione e il vostro intento avete costretto il Sole a partecipare alla contemplazione? E in questo, dove sta Febo Apollo col suo carro di fuoco?

Seguendo Heisemberg diciamo che nell'atto della Contemplazione non esiste, psicologicamente, una posizione nello spazio perché la contemplazione è velocità emotiva, movimento, trasformazione, libertà. Il principio di indeterminazione di Heisemberg ci dice che non è possibile misurare le condizioni emotive del contemplatore perché il movimento della sua struttura emotiva, messa in atto dal soggetto che lo contempla, è movimento e trasformazione.

Cosa significa questo, fra l'altro?

Che nessuno può misurare la posizione della struttura emotiva di chi pratica Stregoneria (e pertanto non può controllare la relazione sollecitazione-risposta) in quanto la quantità di relazioni emotive di chi pratica Stregoneria è estremamente alta ed è estremamente attiva la modificazione della struttura emotiva.

La Contemplazione coinvolge la struttura emotiva dell'individuo. Per controllare un individuo, o una massa di individui, è necessario controllare la direzione in cui tale individuo o massa indirizza le proprie emozioni. Per controllare un individuo o una massa è necessario CONTEMPLARLA costringendo il contemplato ad indirizzare la propria attenzione e i propri intenti nella direzione del suo contemplatore.

Questo è il motivo per cui chi pratica Contemplazione sceglie oggetti da contemplare al di fuori del Sistema Sociale. Se si esercita la Contemplazione all'interno del Sistema Sociale si deve esercitare anche l'azione nel Sistema Sociale perché nella Contemplazione alimenta l'INTENTO che presuppone l'attivazione della volontà e mette in atto tutti gli adattamenti soggettivi (intelligenza, scopo, veicolazione libidica, ecc.) che precludono all'azione soggettiva.

Se io contemplo il fuoco, fondo la mia struttura emotiva con il fuoco. Il fuoco non mi chiede azioni sociali, manipola soltanto la mia struttura emotiva in funzione del fuoco e la manipolazione che faccio della struttura emotiva del fuoco lascia conseguenze solo sull'apparato emotivo. Se contemplo una donna o un uomo costringendoli a contemplarmi a loro volta (perché la contemplazione prevede un'azione emotiva che sollecita il contemplato a contemplare) è facile che qualcuno pensi che te lo voglia portare a letto (o mangiartelo nel caso degli animali). In fondo è il motivo per cui la Contemplazione è diventata un elemento di comunicazione non verbale nella nostra specie. Siamo tornati al principio di Nietzsche di cui abbiamo parlato all'inizio in cui: "Se guardi l'abisso, l'abisso ti sta guardando!".

[agosto 2013]

 

26 ottobre 2024

La percezione del mondo sospeso

Il mondo sospeso è una sensazione che le persone vivono in attesa della realizzazione di un qualche evento.

E' una situazione psicologica che annulla la percezione delle modificazioni dell'ambiente perché le condizioni dell'attesa, attendendo l'evento, relegano ogni percezione nel rumore di fondo psicologico.

L'evento atteso, reale o immaginario che sia, modifica la persona in funzione di esso. La prepara accumulando tensione dentro la persona.

Una tensione emotiva che si accumula mentre l'individuo nega la veicolazione di quell'energia emotiva accumulata per poterla scaricare nell'evento atteso.

La soluzione sarebbe la rinuncia all'attesa in funzione dei cambiamenti che stanno avvenendo. Liberare la percezione dallo stato d'attesa. Solo che la persona che sta attendendo non ha coscienza di attendere e, mentre attende, vive attivamente il proprio stato d'attesa. Si dedica alle sue cose, alla sua attività, ma è come se quelle cose e quell'attività fosse un "riempitivo", tanto per fare qualche cosa, in vista dell'attendere.

 

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25 ottobre 2024

Firminio Materno

Perché non dovremmo prendere atto della realtà ideologica del cristianesimo e del suo divenuto? La realtà ideologica è definita dai contenuti dottrinali del pensiero e dalla qualità della veicolazione di tale pensiero messa in atto nella storia.

Riporto:

Firmico Materno nel "De errore prifànorum religionum", nel 346-347 d.c. così incitava gli imperatori a macellare i Pagani: (2.2a) Abbattete, abbattete senza indugio, santissimi imperatori, gli ornamenti dei templi. Il fuoco della zecca, o la fiamma dei forni in cui si fondono i metalli, distrugga questi simulacri di dèi ... la legge del Dio supremo prescrive alla vostra severità di perseguire in tutti i modi il delitto di idolatria. Nel Deuteronomio è stabilita questa legge: "Se il tuo fratello, o il tuo figlio, o la tua moglie ... ti vuol persuadere dicendoti ... Aneliamo e serviamo altri dèi ... Denuncialo subito ed alza per primo la mano contro di lui per ucciderlo ... Questa legge non permette di risparmiare né il figlio né il fratello, e costringe a passare la spada vendicatrice anche attraverso le membra dell'amata consorte ... Nel medesimo libro il Signore ha ordinato il castigo ad intere città ... "Se in una delle città che il Signore Dio tuo ti darà per abitarvi sentirai alcuni che elicono: Aneliamo e serviamo dèi stranieri ... passerai a fil di spada tutti gli abitanti di quella città, la e li struggerai ... e non sarà più ricostruita per tutta l'eternità.

Tratto da "Il Cattolicesimo reale" di Walter Peruzzi.

Quando i cristiani condanneranno il loro dio per incitamento al terrorismo, allora rientreranno nella società civile e potremmo discutere con loro perché saranno diventate delle persone civili.

 

25 ottobre 2024

Per la Teoria della Filosofia Aperta

Nella terza pagina che sto preparando su De Tocqueville voglio dimostrare come il liberalismo, che nasce come risposta violenta alla Rivoluzione Francese, ripristini la pratica schiavista nella gestione delle società abbandonando la forma apparente della relazione schiavista, ma attuandolo nella pratica. La Rivoluzione Francese distrugge lo schiavismo e, attraverso un processo storico che va dal 1789 al 1799, riesce ad abolire la schiavitù e ad estendere i diritti dell'uomo a tutta l'umanità. Anche se l'avvento di Napoleone, legato a latifondisti coloniali, ripristina la schiavitù nelle colonie, nulla sarà più come prima e i sommovimenti sociali degli schiavi percorreranno varie vie. Il liberalismo è la risposta degli schiavisti che elimineranno la schiavitù formale costruendo tutta una serie di meccanismi attraverso i quali mantenere la schiavitù sia nelle colonie che nei paesi occidentali. Una schiavitù che giunge fino ad oggi e che riscontriamo nelle attività incostituzionali di politici al governo della Repubblica.

I materiali per definire il passaggio dalla schiavitù formale e giuridica alla schiavitù sostanziale, nei fatti, anche se negata apparentemente dalle leggi, sono sparsi e non vengono mai presentati insieme. Si tratta della tecnica propagandista della rottura dell'informazione: De Tocqueville viene separato dalle decisioni della Rivoluzione Francese; la decisione del 1808 del parlamento inglese viene separata dal conflitto con Napoleone; l'introduzione della schiavitù ad opera di Napoleone, viene separata dal dibattito all'assemblea francese ella Rivoluzione e dalla liberazione degli schiavi ad Haiti; il ruolo della chiesa cattolica viene separato al ruolo egli Stati; i liberali fanno in modo che le loro idee siano di apertura in un presente di restaurazione monarchica e non di guerra rispetto alle idee della Rivoluzione Francese.

In sostanza, il processo storico non è visto come insieme di trasformazione dei mezzi di una società schiavista, ma come un processo storico di "modernismo" senza una finalità in cui, per caso, nasce la forma di Stato Democratico che non viene attuato nella sua essenza ideologica perché magistrati, Istituzioni e quant'altro non si ritengono soggetti a doveri, ma attuano i sistemi schiavisti elaborati dall'ideologia liberale, che ha al suo centro il fondamentalismo ideologico cristiano.

Alla legge di libertà formale, segue un comportamento schiavista sostanziale che mette in difficoltà la vita delle persone e che oggi, come oggi, riconosciamo nelle attività di chi governa la Repubblica e di molte Istituzioni come il Consiglio Superiore della Magistratura.

Da quando Napoleone ha ripristinato la schiavitù rimossa dalla Rivoluzione Francese è in atto un processo liberale di schiavizzazione formale della società che vede, oggi, nella firma di leggi come il "Lodo Alfano" o "il decreto sulla sicurezza" o la legge sulla "modifica" dell'art. 18 la fissazione dei canoni in cui procede la riaffermazione dello schiavismo nella società italiana.

La Religione Pagana è antitetica a questo processo storico di ricostruzione dello schiavismo che ha nelle strutture religiose propagandate da Ratzinger e il Dalai Lama i fondamenti ideologici della schiavitù dell'uomo.

[Già presentato nell'agosto del 2012, ma sempre attuale]

 

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24 ottobre 2024

Si offre lavoro, ma non stipendio

Appare, ovviamente, un caso di legittima difesa. Il povero imprenditore che viene minacciato perché il dipendente si permette di chiedere lo stipendio per il lavoro fatto. Ha il lavoro, che vuole, anche lo stipendio? L'imprenditore è innocente, in fondo ha solo colpito con l'accetta la testa del dipendente che lo ha offeso chiedendogli lo stipendio.

Non trovate che questo imprenditore sia una vittima?

In fondo, era stato buono, gli aveva dato il lavoro e questo ingrato, pretende anche lo stipendio.

Ma dove andremo a finire se tutti quelli che lavorano come dipendenti dovessero pretendere lo stipendio?

E' come se i preti cattolici pretendessero lo stipendio da Dio, avrebbe sicuramente ragione Dio ad offendersi.

Non pagare lo stipendio ai dipendenti fa parte della nuova società che avanza e che ha visto gli elettori promuoverla perché, non pagare gli stipendi dà speranza alla nazione.

Per il progresso della nazione: "dipendenti non chiedete lo stipendio!". Buon lavoro a tutti

 

24 ottobre 2024

La filosofia della fantasia

Spesso, quando si parla della filosofia degli antichi si finisce per rendere leggendarie cose assolutamente banali e straordinario ciò che è ovvio e semplice.

La filosofia degli antichi si divide sostanzialmente in due gruppi: chi vagheggia di favole e chi parte dalla realtà vissuta per individuare le possibili cause dei fenomeni.

Nel primo gruppo si annoverano i filosofi del dominio. Quei filosofi che si mettono al servizio del potere, di qualche tiranno, contro gli uomini; nel secondo gruppo si annoverano quasi tutti coloro che fanno ricerca per capire come funziona il mondo in cui vivono.

Questi due gruppi di filosofi vivono in conflitto. Chi vagheggia tende a rubare informazioni sulla realtà per rafforzare la credibilità del suo vagheggiare; chi parte dalla realtà spesso non eleva le proprie scoperte ad intuizione di filosofia metafisica e viene considerato un "materialista", un "mago" o un filosofo di scarso valore perché non antepone l'immaginazione alla realtà.

Questi ultimi filosofi, distrutti dai vagheggiatori di favole e dagli eserciti che li affiancavano, sono praticamente spariti dall'orizzonte della storia riemergendo dopo 2200 anni negli ultimi due secoli.

[riflessione del 14 aprile 2023]

 

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23 ottobre 2024

La barca-vasca del Bosco Sacro di Bomarzo

Proseguendo il percorso nel Bosco Sacro di Bomarzo, di fonte al Ninfeo, si può osservare la vasca con dei delfini.

La vasca è a forma di barca e i delfini, scolpiti sopra, starebbero ad indicare una barca in movimento, verso una qualche meta, in mezzo al mare. Quale mare?

La vicinanza della statua di Venere potrebbe far pensare che quella barca va verso Citerea, Cipro, ma i delfini sono più un simbolo di Dioniso che non di Venere.

La barca porta?

Seguendo il percorso, subito dopo il Ninfeo, si incontra l'ampio spazio del Teatro davanti al quale stanno numerose colonne che sostengono delle Erme. L'erme sono sculture su pilastro, raffigurante una testa umana e l'inizio del busto. Numerose teste scolpite su una fila di colonne. Nessuno sa chi siano, ma ne parlerò quando parlerò del Teatro.

Tornando alla nostra vasca-barca, io non credo che nel costruire il Bosco Sacro Francesco Orsini, detto Vicino, si sia scordato di Dioniso.

In fondo, la vasca-barca porterebbe dal Ninfeo al Teatro, il luogo in cui si rappresentavano i deliri bacchici.

Se poi vogliamo ricordare il significato del delfino come simbolo. dobbiamo ricordare:

"Il delfino è legato alle acque e alla trasfigurazione. I pirati che si ubriacarono dopo aver legato Dioniso all'albero della nave, caddero in mare e furono trasformati in delfini. Il delfino è diventato il simbolo della rigenerazione e se ne vedeva l'immagine accanto al treppiede di Apollo a Delfi; è anche simbolo della divinazione; della saggezza, della prudenza, qualità che unite alla sua eccezionale velocità, ne hanno fatto il signore della navigazione."

Dal Dizionario dei simboli di Chevalier e Gheerbrandt, editore BUR, 1988

Simbolo della rigenerazione. Potrebbe essere la rappresentazione della barca di Caronte?

In fondo, subito dopo il teatro, si incontra la casa pendente una disarmonizzatrice della percezione capace di fornire al visitatore l'idea di un mondo al contrario dove la percezione del visitatore va in tilt, anche quella del visitatore più informato e attento, quasi fosse il messaggio di un mondo diverso. Entrare in quella casa porta a forti giramenti di testa perché la costruzione influisce direttamente sulla percezione dell'equilibrio. E, subito dopo, seguendo il percorso, si incontra la tomba scavata nella roccia.

Ogni scultura appartiene ad un contesto, un legame con ogni altra scultura, ma nello stesso tempo, ogni scultura racconta della vita, delle trasformazioni in un continuo mutamento nel quale l'unica certezza è l'esclusione di ogni concetto di verità.

 

23 ottobre 2024

Italia e povertà

L'Italia si sta americanizzando. Per ora i senza tetto stanno aumentando, fra poco vedremo, come negli USA campi di tendopoli e di camper?

E' il progetto di un certo tipo di capitale che prevede la nascita di un bacino sempre maggiore di poveri e di disperati.

 

23 ottobre 2024

Il covid-19 oggi in Italia

Anche se le persone si sono un po' abituate a farsi contagiare dal covid-19 che, tanto è leggero e si può facilmente superare, il contagio, continua e colpisce sempre le persone più fragili. Le persone indifese che un governo ideologicamente fascista, vorrebbe eliminare mantenendo, nei loro confronti, un atteggiamento di indifferenza.

117 morti nell'ultima settimana io non so se sono tanti o pochi. Ultimamente ho sentito il vice primo ministro Salvini dire "non ci mancherà" rispetto ad un morto ammazzato, ma osservo che questo atteggiamento sia generalizzato in una sorta "Non ci mancheranno anche questi 117".

Io che ho seguito e lanciato l'allarme sul covid-19 fin dal 2020 so che la situazione, oggi come oggi, non si può affrontare in maniera definitiva, ma sarebbe serio mettere in guardia le persone del pericolo e delle conseguenze, Non si tratta di fare allarmismo, ma alimentare quell'attenzione che troppo spesso manca in persone arroganti e complottisti da bar sport pronti a votare fascista sperando nel miracolo di Gesù.

 

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22 ottobre 2024

La filosofia pitagorica

Sicuramente Pitagora e i suoi "seguaci" sono i fondatori della ragione (così ora osservo).

La ragione descrive il mondo attraverso la forma e la quantità. La forma è relativa alla geometria e la quantità viene numerata. Diventa numero. Entrambi sono gli argomenti preferiti dei pitagorici, a detta di chi parla di loro.

Con quest'azione i pitagorici si separano dal mito. Il mito cessa di essere emozione o azione. Gli Dèi diventano padroni e dominano gli uomini. Gli uomini devono essere sottomessi ed obbedire agli Dèi che ne determinano le leggi e la morale:

"Ritenevano dunque che ciascuno, nella consapevolezza della multiformità della propria natura, non dovesse dimenticare la pietà e il culto degli Dèi, tenendo viceversa sempre a mente che la divinità osserva e sorveglia la condotta degli uomini. Per loro, occorre tenere nel massimo rispetto, dopo Dèi e demoni, i genitori e la legge, e a questi sottomettersi con convinzione, e non ipocritamente."

Tratto da Giamblico, Vita Pitagorica, in Pitagora, le opere e le testimonianze, Mondadori, 2006, p. 155

Si nota come la necessità di sottomettere e rendere obbedienti le persone all'autorità sociale diventa obbedienza al volere degli Dèi. In sostanza, l'autorità sociale viene identificata con gli Dèi e con il "padre" a cui si deve obbedienza.

La ragione, la razionalità costruisce la gerarchia di possesso perché nella razionalità tutto è misurabile e tutto ha una forma.

L'emozione non guida gli uomini. E' la gerarchia che guida gli uomini e in questo contesto non si può far altro che pensare agli Dèi come a dei "super uomini".

L'idea di uomini "superiori" che guidano una "massa" di uomini inferiori, nasce dalla definizione del mondo mediante i numeri. Uno si distacca dai molti e i molti non sono un insieme di uno, ma sono sottoposti all'uno: cessano di essere individualità per diventare "massa" quantificabile con un numero in cui si annulla la loro individualità. L'Uno che domina i molti, appare come una condizione naturale dell'esistenza se si assume il punto di vista del dominatore che definisce con Uno sé stesso e massa tutti gli altri uomini.

[Dal settimo volume della Teoria della Filosofia Aperta, elaborazione su un post di aprile 2023]

 

22 ottobre 2024

Famiglia cristiana

La famiglia, imposta dal cristianesimo, si sta sempre più rivelando come una prigione per tutti i soggetti che la compongono.

Il punto è che la famiglia è sempre stata una struttura volta ad alimentare il terrore, se fino ad oggi questo orrore è stato contenuto, ciò è stato grazie ad alcune persone che, pur rispondendo ai canoni civili della formazione della famiglia, non hanno soggettivato il ruolo come imposto dal cristianesimo.

Hanno preferito essere persone della società civile, piuttosto che credenti sottomessi alla morale del Dio padrone e violentatore cristiano.

La violenza in famiglia è sempre stata esercitata dal più forte sul più debole e la violenza non è solo violenza sessuale o violenza fisica. Entrambe le violenze servono ad accentuare la violenza meno appariscente, la violenza psico-emotiva con cui si distruggono le persone.

Nella foto, due aspetti della violenza esercitata in famiglia.

La differenza fra il passato (sia quello di duemila anni fa che quello fino a un paio di decenni fa) è che oggi le persone hanno più coraggio e possibilità di denunciare le situazioni familiari dolorose che vivono.

La violenza è il motivo per il quale la famiglia italiana si sta disgregando, non si fanno figli e si evitano vincoli matrimoniali che illudono uno dei partner di avere dei diritti rispetto al partner più debole.

 

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21 ottobre 2024

I Misteri di Eleusi: L'azione di Demetra e l'azione del Dio dei cristiani n. 19

Scrive l'Inno Omerico a Demetra:

"E lo avrebbe reso immune da vecchiezza, e immortale,"

Da: Inno Omerico a Demetra

Voglio soffermarmi solo su questa frase perché, da sola, è in grado di tracciare il solco fra le Antiche Religioni e il cristianesimo.

Demetra attende ad un "lavoro" e lo fa bene. Talmente bene da trasformare il "mortale" in un DIO. L'Intento di Demetra era quello di trasformarlo facendolo diventare un suo "pari".

D'altronde, Demetra è la Coscienza di Sé della tensione della Crescita e la crescita esalta la sua rappresentazione divina quando il soggetto in cui si esprime diviene un Dio continuando nel suo cammino di trasformazioni in quella condizione.

Demetra esalta sé stessa proprio nella trasformare (stiamo parlando di noi), gli Esseri della Natura, in Dèi. La sorella, ESTIA esalta sé stessa impedendo che gli Esseri della Natura peggiorino le loro condizioni d'esistenza.

Il fine dei Misteri di Eleusi è l'elevazione degli Esseri della Natura. Questo fine, ideologicamente determinato, verrà cancellato dai cristiani che, ad una vita finalizzata all'espansione degli Esseri della Natura, opporranno l'atteggiamento ideologico del Dio degli ebrei e dei cristiani che distruggeranno il divenire dell'uomo in nome della "verità rivelata" che impone sottomissione all'uomo.

Il Dio dei cristiani dice:

"Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, avendo la conoscenza del bene e del male: che non stenda ora la sua mano e non colga dall'albero della vita, per mangiare e vivere in eterno"

Genesi 3,22

Come viene veicolata questa direttiva dal Gesù di Nazareth? L'esempio viene da quello che stava facendo Gesù di Nazareth quando lo arrestarono, come descritto dal Vangelo di Marco:

"Vi fu però un giovinetto che lo seguiva, avvolto in un lenzuolo sul corpo nudo, e lo presero. Ma lui, lasciato il lenzuolo scappò via nudo."

Vangelo di Marco 14, 50-52

Quali sono i risultati tradotti nell'ideologia dogmatica cristiana?

Leggiamo da Giovanni Gersenio o, secondo altri, da Tommaso da Kempis:

"Dice Gesù "Figlio, fammi fare di te ciò che voglio; io so quello che va bene per te. Tu hai pensieri umani e i tuoi sentimenti sono guidati da affetti umani." Dice la Suora: "Signore, ciò che dici è vero. La cura che tu hai nei miei riguardi è più grande di ogni premura che io possa avere per me. Davvero chi non abbandona a te le proprie preoccupazioni va allo sbando. Signore, purché il mio volere si conservi saldo in te, fa' di me ciò che ti piacerà. Tutto ciò che farai di me, infatti non può essere altro che bene. Se mi vuoi nelle tenebre sii benedetto; se mi vuoi nella luce sii ancora benedetto. Se ti degni di consolarmi, sii benedetto; se mi vuoi nella sofferenza, sii ugualmente sempre benedetto."

La macellaia dell'India, detta Teresa di Calcutta, si compiaceva a seminare sofferenza. Per questo i cristiani ne santificarono l'attività volta a diffondere il dolore fra poveri e derelitti.

Tutto il cerchio dei quattro esempi, che abbiamo assunto, ha un solo fine: impedire agli Esseri Umani di diventare degli Dèi. Impedire loro di trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso: esattamente come ogni cristiano non riuscirà mai a fare.

L'ordine del dio dei cristiani è quello di impedire che gli Esseri Umani si prendano nelle proprie mani la responsabilità della loro vita affinché non siano in grado di trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso. Per farlo, è necessario stuprarli, come insegna nella sua imitazione Gesù di Nazareth, in modo tale che lo stupro venga soggettivato e fatto proprio dallo stuprato, come indica Gersenio, e poi diffuso fra i Sistemi Sociali, fra gli Esseri Umani più deboli, distruggendo la ricchezza dei Sistemi Sociali come fanno i missionari cristiani di cui, la macellaia dell'India, chiamata Madre Teresa di Calcutta ha fatto con tanta infame passione.

Stuprare non è inteso solo come atto fisico di violenza sessuale, che è un aspetto dello stuprare, ma è inteso come una violenza psico-emotiva così profonda da modificare la sfera emotiva dell'individuo rendendolo incapace di veicolare le proprie emozioni nel mondo perché prigioniero di ansia, paura, sensi di colpa, dubbi, incertezze e fragilità prodotte dallo stupro che ha subito.

Demetra è parte del cuore di ogni individuo, ogni soggetto della Natura, ma noi ci riferiamo essenzialmente agli Esseri Umani, mentre, il Dio dei cristiani, si erge a padrone di ogni individuo e, pertanto, in diritto di stuprarlo. Il Dio dei cristiani è esterno ed estraneo agli individui; non ha nulla a che fare con loro; per lui le persone sono giocattoli che egli possiede.

Demetra è parte integrante dell'individuo; l'individuo la manifesta nelle sue azioni finalizzate a vivere strategicamente nel mondo in cui è venuto in essere. Per questo motivo i cristiani hanno macellato per 1600 anni i pagani e non può esserci nessun punto d'incontro fra i cristiani e i pagani.

I Pagani pagarono cara la loro ingenuità tollerando il cristianesimo e la sua ideologia dell'odio e della sottomissione in funzione della gloria del loro Dio. La pagarono tanto che per 1600 anni i cristiani hanno macellato e distrutto popoli e individui per compiacere il loro Dio: affinché nessuno potesse trasformare la morte del corpo fisico in nascita del corpo luminoso.

La cosa tragica è che i cristiani, nel compiacersi di distruggere gli Esseri Umani e il loro divenire nell'eternità dei mutamenti, hanno annientato il loro divenire nell'eternità dei mutamenti: hanno sprecato l'unica possibilità che avevano per diventare eterni.

Demetra immerge uomini e donne nel fuoco della vita e questo rende uomini e donne "immune da vecchiezza e immortali"; trasforma la morte del corpo fisico in nascita del loro corpo luminoso. C'è un universo, un immenso davanti a noi che i cristiani vogliono rendere invisibile agli uomini ergendo barriere di odio e sottomissione affinché nessun uomo e nessuna donna possano cogliere dall'albero della vita e vivere in eterno.

 

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20 ottobre 2024

Psicologia della coercizione

Il meccanismo della coercizione:

In questa situazione, il possessore di uomini, per controllare e gestire il posseduto, non deve far altro che prospettare, ad alcuni uomini posseduti, la speranza di fruire, almeno in parte, del suo potere di possesso su altri uomini. La sola prospettiva di poter partecipare al potere del possessore di uomini, è sufficiente perché, almeno una parte, di uomini posseduti si schieri con i possessori di uomini aggravando le condizioni di vita degli uomini posseduti.

[dal Settimo volume della Teoria della Filosofia Aperta]

 

20 ottobre 2024

Afrodite-Venere come simbolo di liberazione dal cristianesimo
nel Bosco Sacro di Bomarzo

Nel Bosco Sacro di Bomarzo, seguendo il cammino, superati i resti del Ninfeo, questo si chiude con una nicchia contenente una statua di Afrodite-Venere.

In tutto il rinascimento italiano, Venere rappresenta la ribellione della società civile alla "madonna" dei cristiani.

La caratteristica del rinascimento italiano è la ribellione alla coercizione sessuale imposta dalla chiesa cattolica. IL Boccaccio apre agli Dèi della Grecia in una società che sta vivendo la peste che sta macellando milioni di persone in tutta Europa. La liberazione sessuale dalla coercizione cristiana appare come l'unica gioia davanti alla possibilità di una morte imminente.

Il simbolo di questa ribellione è "Venere che sorge dalle acque", una sessualità che si libera dalle acque della coercizione cristiana e che cerca soddisfazione e piacere là dove il cristianesimo impone dolore e sofferenza per far piacere a Dio.

Le acque, nell'iconografia di Afrodite che sorge, al di là del significato simbolico che le antiche religioni davano all'evento, nel rinascimento italiano, Afrodite che sorge dalle acque è il simbolo della sessualità che si libera dall'orrore coercitivo cristiano.

E' in quegli anni che sorge il movimento filosofico che sfocerà nel libertinismo e si formano le prime associazioni culturali indipendenti dagli ordini ecclesiastici. Nel 1088 era nata l'università di Bologna e bel 1222 nasce il primo nucleo dell'Università di Padova.

Nell'epoca in cui Francesco Orsini, detto Vicino, costruisce il Bosco Sacro il potere temporale del Vaticano comincia a scricchiolare. Paolo Sarpi (1552-1623), nato mentre il Bosco Sacro di Bomarzo era in costruzione, fu nemico della monarhia assoluta della chiesa cattolica difendendo la sovranità di Venezia, come Repubblica, dalle pretese assolutiste del Vaticano che sconfisse sia sul piano morale che su quello politico. Sempre in quegli anni nasce un altro personaggio che possiamo elevare a simbolo di un contesto culturale che stava maturando da molto tempo ed è Cesare Cremonini (1550-1631) preceduto da Pietro Pomponazzi (1462-1525).

La ribellione all'assolutismo cattolico in quei tempi era in atto e stava rimuovendo ostacoli alla vita degli uomini anche se gli ostacoli venivano rimossi alla vita della nobiltà e non alla vita della popolazione.

Sta di fatto che Francesco Orsini, detto Vicino, chiudendo il Ninfeo con due sculture, la vasca nave (della vasca nave che va verso l'isola di Cipro, come viene presentata, ne parlo a parte) e Afrodite, questo tipo di Afrodite, si allinea a tutto quel movimento ideologico che alimenta l'uscita dall'assolutismo cristiano.

Afrodite che sorge dalle acque, in quella iconografia, è un tema fondamentale del rinascimento italiano e, proprio per sottolineare la questione simbolica di quel tempo, alla foto della statua di Afrodite del Bosco di Bomarzo, affianco la foto dell'Afrodite che sorge dalle acque, del Palazzo del Governo di Firenze che diventa Palazzo Ducale nel 1540 (anche se la pittura fu eseguita forse un po' dopo, non ho il dato sottomano).

Afrodite-Venere, come pensata iconograficamente nel 1500, appare come il senso stesso della ribellione alla chiesa cattolica che Francesco Orsini, detto Vicino, sottolinea col suo Ninfeo.

 

 

20 ottobre 2024

La legge è uguale per tutti, non è un principio fascista

Le leggi vanno rispettate: lo dicono tutti.

Solo che, nella nostra repubblica che non si chiama fascista ma democratica e definita dalla Costituzione, le leggi vanno rispettate dalle Istituzioni. Le leggi servono per proteggere i cittadini dagli abusi Istituzionali: come l'impedimento alle Istituzioni di costruire campi di concentramento che, facilmente, diventano campi di sterminio.

E così, una sentenza di un Tribunale di Roma ha sentenziato la proibizione della costruzione di campi di concentramento, vale sia per l'Italia che per l'estero, delegittimando la deportazione delle persone.

Ora le Istituzioni ricorreranno alle corti superiori per cercare di legittimare la loro azione

Per ora, il Governo, ideologicamente fascista, ha scoperto che non gli è consentito deportare le persone.

Sapere di dover sottostare alla legge ha fatto infuriare i componenti del Governo ideologicamente fascista. Come si permettono i magistrati di applicare la legge contro di loro?

Il problema è che, con la sua azione, il Governo ha marchiato ogni italiano rendendolo responsabile di un delitto contro l'umanità.

Il ministro Giorgetti ha dichiarato che gli è più comodo manifestare in Sicilia, a favore di Salvini sotto processo per gli omicidi in mare (soccorsi, mancati soccorsi, ostacoli ai soccorsi in mare o quant'altro), che non occuparsi della finanziaria: prima il potere assoluto (la carega, o la poltrona) e poi, forse, i doveri che quel potere comporta (quella carega, quella poltrona).

 

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19 ottobre 2024

I Misteri di Eleusi: La crescita trasforma gli Esseri Umani in Dèi n. 18

Scrive l'Inno Omerico a Demetra:

Demetra lo ungeva d'ambrosia come il figlio di un dio,
dolcemente soffiando su di lui e stringendolo al seno.
Di notte, lo celava nella vampa del fuoco, come un tizzone,
nascondendosi ai genitori: per essi era grande meraviglia
come egli cresceva precoce, e somigliava nell'aspetto agli dei.
E lo avrebbe reso immune da vecchiezza, e immortale,
se nella sua stoltezza Metanira dalla bella cintura,
spiando durante la notte dalla sua stanza odorosa,
non gli avesse scoperti.

Tratto dall'Inno Omerico a Demetra

Metanira coglie l'occasione per affidare suo figlio a questa meravigliosa nutrice. Solo che la nutrice è Demetra. E' la forza della trasformazione di ogni ente dell'universo!

Per comprendere l'indicazione all'Iniziato dobbiamo uscire dallo spazio e dal tempo. Infatti, lo stesso racconto si sviluppa in un immediato annullando il tempo. Il figlio è affidato e i genitori si stupiscono che cresca come un dio.

Fintanto che un individuo manifesta Demetra crescendo, sviluppando la libertà in ogni istante della propria esistenza, suscita meraviglia per il Potere di Essere che esprime. In ogni istante cresce e in ogni istante è diverso dall'istante che ha preceduto l'attimo presente.

Il Potere di Essere è una costruzione e una sedimentazione continua, di coscienza, consapevolezza e conoscenza, che un individuo attua nel corso della propria esistenza. E' facile scorgere nell'individuo il Potere di Essere di Persefone. L'ostetrica, oggi come oggi, annuncia: "Che bel bambino signora: pesa tre chili e mezzo (per fortuna che quella madre non ha partorito in Ruanda)!". Tre chili e mezzo? Sono il risultato di un periodo di gestazione prodotto da una furibonda lotta fra ovuli e spermatozoi che si è protratto per tutto il periodo della gestazione. Non solo, ma questo agglomerato di ovulo e spermatozoo, per produrre quell'individuo, ha dovuto vedersela col mondo nel quale manifestava sé stesso: la madre!

Tutta la complessità psico-emotiva, costruita da Persefone nella terra di Ade (il grembo materno), viene alla luce dopo aver sedimentato sé stesso giorno dopo giorno, crescendo giorno dopo giorno. Di tutto questo, gli uomini comuni afferrano soltanto la forma. Di tutto questo gli uomini avvertono, dentro sé stessi, le forze che li spingono alle relazioni col mondo: gli Dèi che dentro di loro alimentano le loro emozioni per esprimersi nel mondo.

L'uomo ignora che deve mettere queste forze al proprio servizio. L'Essere Umano qualunque, ignora che deve combattere la sua Titanomachia per mettere le forze della vita al proprio servizio e garantirsi il diritto di costruire sé stesso come un Dio. Le forze della vita, i Titani, desiderano esprimersi, ma non sono disciplinati, non hanno regole né a loro interessa l'individuo che li esprime dentro il suo cuore. I Titani sono le forze che si esprimono nell'individuo e l'individuo deve usare la propria volontà sia per controllarle sia per decidere dove e quando si possono esprimere. Mai per soffocarle perché, altrimenti, soffocherebbe la sua stessa vita.

Gli Esseri Umani qualunque diventano degli Iniziati quando sentono di dover e poter combattere la propria Titanomachia. Chi lo fa inizia un percorso virtuoso (non importa la qualità morale, importa la capacità di mettere gli Dèi del nostro cuore al servizio della nostra volontà e manifestarli attraverso la nostra ragione), chi non lo fa inizia un percorso di autodistruzione. I Titani dentro di lui spingono ed egli non ha strategie per manifestarli, non ha Intento per condurli, non ha volontà o ragione attraverso i quali dettare i limiti del loro esprimersi. In quest'ultima condizione l'uomo è combattuto fra il rimanere in balia di forze che lo dominano e lo distruggono e la necessità di soffocare tali forze eliminando bisogni e desideri dalla propria esistenza. In entrambi i casi ci si trova davanti a cammini di autodistruzione delle persone.

E' facile vedere la forma della crescita di un corpo fisico, ma vedere la crescita psichico-emotiva di un individuo; vedere le sue titaniche lotte per penetrare l'esistente; vedere la trasformazione della sua ragione, del suo pensiero, delle sensazioni attraverso le quali accarezza e compenetra il mondo; è quasi impossibile. A volte ci meravigliamo e usiamo vocaboli inappropriati: "Ma guarda quello come fa' bene quella cosa!"; "Ma guarda che bel ragionamento, non ci avrei mai pensato!", oppure, a volte: "Quello è pazzo, non sa che dice!" E il tutto viene vissuto come una specie di "illuminazione statica" in cui le persone "sono brave" anziché "sono diventate brave". Il diventare, il trasformarsi, l'apprendere, il modificarsi nella direzione in cui si vuole modificarsi date le condizioni nelle quali ci modifichiamo: facile per il figlio di Metanira, Demofonte.

Il figlio di Metanira è condotto per mano dalla crescita stessa. Il suo fisico e la sua conoscenza è forgiata dal fuoco e la sua struttura psichico-emotiva è unta d'ambrosia: dolci sono le condizioni che ci conducono ad affrontare le sfide della vita quando siamo condotti per mano dagli Dèi.

Che siano dolci o dure le condizioni, la crescita dell'Iniziato è sempre occultata nei confronti della ragione del mondo: "nascondendosi ai genitori...". La trasformazione soggettiva, il diventare un Dio, è una trasformazione interiore che non appare nella forma (anche se nella forma ha i suoi riferimenti), ma appare come azione, come capacità di effettuare o affrontare le situazioni che l'esistenza presenta loro. Ciò che è azione, è privo di forma. Manifestazione di fenomeni a cui la forma è costretta ad adattarsi: è il Potere di Essere, manifestato dall'Iniziato.

Anche Iside, in un tardo racconto, farà la stessa cosa. Per trasformare un Essere Umano in un Dio lo immergerà in una colonna di fuoco. Si tratta del fuoco della conoscenza e della consapevolezza. Perché si usa il termine di fuoco? Innanzi tutto perché il fuoco è vita. In secondo luogo perché le sfide della vita bruciano e lasciano segni profondi nella nostra struttura psichico-emotiva (che noi dovremmo poter condurre attraverso la nostra volontà) cicatrici come delle scottature che non si vedono sulla pelle, ma solo sulla struttura psico-emotiva. In terzo luogo perché il fuoco della conoscenza e della consapevolezza si alimenta soltanto attraverso il fuoco alimentato dalle sfide della propria esistenza.

Demetra è la crescita! Fuoco che arde.

La crescita è la libertà praticata da un soggetto nella sua quotidianità.

Un soggetto pratica libertà solo nella misura in cui esprime Eros Universale rimuovendo gli ostacoli che bloccano la sua espansione nell'oggettività nella quale vive.

Per farlo, deve coltivare la sua Conoscenza, la sua Consapevolezza e alimentare il proprio Sapere sia come cultura che come esperienza.

Coltiverà la propria trasformazione, giorno dopo giorno, affrontando le sfide della vita.

Fortunati quei mortali che, attraverso le sfide nel loro quotidiano, hanno saputo legare con la propria volontà gli Dèi costringendoli a camminare al proprio fianco affinché nutrano d'ambrosia la loro intuizione!

 

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18 ottobre 2024

Civita di Bagnoreggio

Civita di Bagnoreggio "un luogo etrusco che scompare"

Laputa, il castello nel cielo è un cartone animato "anime" di Hayao Miyazaki, il più grande animatore e sceneggiatore di "anime" vivente.

Un'opera che incredibilmente è parte della storia recente di Civita di Bagnoregio.

Il successo dell'opera di Hayao Miyazaki sta attirando a Civita di Bagnoreggio migliaia di visitatori orientali. Quando ci sono andato io, nei primi giorni di ottobre 2024, c'erano almeno tre pullman di turisti orientali.

 

18 ottobre 2024

Le persone sottovalutano la filosofia metafisica.

Eppure la sua utilità è indiscussa. Viviamo in una società in cui le persone non sono in grado di distinguere un'affermazione o un'idea nazi-fascista da un'affermazione o un'idea democratica.

In questa condizione le persone che praticano idee o affermazioni nazi-fasciste si fanno chiamare democratiche e pretendono le libertà democratiche per fare attività nazi-fascista e aggredire i democratici che non consentirebbero loro di distruggere la democrazia.

La filosofia metafisica ti permette di conoscere l'uguaglianza di principi enunciati in strutture ideologiche diverse come il cristianesimo, l'ebraismo, l'islamismo e il buddismo.

La filosofia metafisica di permette di collocare le azioni messe in atto dalle Istituzioni in precisi insiemi ideologici che definiscono la relazione fra gli uomini e gli uomini e il mondo.

La mancata conoscenza della filosofia metafisica porta l'individuo a pensare agli uomini come creati "uguali" da un dio pazzo, cretino e deficiente e non riuscire a comprendere che gli uomini sono diversi, nel pensare e nell'agire, per un diverso divenuto costruito nel corso degli anni, fin dall'infanzia, attraverso le relazioni fra sé e il mondo e continui adattamenti soggettivi che hanno costruito il loro modo di essere.

L'istruzione scolastica non permette di conoscere la filosofia metafisica, la occulta dietro l'esaltazione enfatica di personaggi funzionali al dominio degli uomini.

 

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17 ottobre 2024

Parmenide e l'ontologia

Riflessione [estratto] sulle affermazioni ontologiche di Parmenide (dalla pagina relativa nel Settimo volume della Teoria della Filosofia Aperta):

Appare quasi superflua la domanda di Parmenide: "Che bisogno l'avrebbe mai spinto a nascere dopo piuttosto che prima, se fosse nato dal nulla?". Ovviamente il desiderio di onnipotenza di Parmenide sviluppa l'idea dell'Essere per difendersi dalla propria inadeguatezza rispetto al reale. Difende sé stesso attraverso l'immaginazione di un onnipotente. In quel momento l'Essere nasce, non prima. Nasce quando Parmenide ha bisogno che nasca per difendere sé stesso dall'angoscia dell'inadeguatezza.

Ovviamente, come dice Parmenide: "Deve perciò in assoluto essere oppure non essere". E allora, perché affermare che sia, piuttosto che non sia? Perché, affermare che non sia, provoca dolore in Parmenide. E' come se si affermasse che Parmenide non è, data l'identificazione soggettiva di Parmenide con l'Essere. L'Essere, indimostrato e indimostrabile, è un prodotto della fantasia di Parmenide e se Parmenide non fosse, l'Essere non sarebbe nemmeno come affermazione.

 

17 ottobre 2024

La corruzione come lubrificante del nazi-fascismo

La corruzione è un fattore endemico. Tollerata per favorire gli imprenditori in relazione con i politici nazionali, è diventata un affare internazionale.

Sappiamo che gli imprenditori sono corrotti, ma è necessario attendere le inchieste giudiziarie perché, se i cittadini denunciano all'opinione pubblica il malcostume degli imprenditori e dei politici loro amici, i cittadini vengono denunciati e, in quanto denunciati, derubati del loro denaro e del loro tempo.

 

17 ottobre 2024

Esopo: l'usignolo e la rondine

Esopo: stare lontano da chi ti potrebbe mettere in gabbia

Molti hanno cercato una spiegazione per questa favola di Esopo. Ma la spiegazione sfugge a chi non conosce la pratica del bullismo come pratica di dominio messa in atto fra gli uomini e dagli uomini contro le persone più fragili.

L'usignolo è cosciente di non avere rapporti di forza da opporre agli uomini e gli uomini sono più tesi a fare danno alle persone che non a costruire qualche cosa che sia utile a loro e agli altri.

Gli uomini non trovano l'utilità nel mettere una rondine in gabbia. La rondine non canta. Gli usignoli vengono messi nelle gabbie affinché divertano gli uomini con il loro canto.

Scrive Esopo:

La rondine consigliava l'usignolo a nidificare, come lei, sotto il tetto degli uomini e a condividere la loro dimora. Ma quello rispose: "Non desidero ravvivare la memoria delle mie antiche sventure; per questo vivo nei luoghi solitari".

[Tratto da: Esopo, Favole, "L'usignolo e la rondine", Edizione BUR, 1982, n. 9, pag. 45]

Esopo parla alle persone: vi conviene vivere vicino a qualcuno che vi può trasformare in servi?

A volte sembra che la scelta di una qualche vicinanza sia in grado di dare sicurezza, ma a volte quella sicurezza è un inganno perché il pericolo non viene dall'esterno, ma proprio da chi pensavi potesse darti sicurezza.

 

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16 ottobre 2024

Il Ninfeo del Bosco di Bomarzo

Dopo la fontana di Pegaso, proseguendo il percorso, si incontra il ninfeo.

E' un complesso piuttosto vasto che inizia presentando le tre Grazie e poi un'ampia apertura ad U con nicchie che, dai resti, dovevano contenere le statue delle Ninfe. Il Ninfeo si chiude con una statua di Venere sulla conchiglia che tratterò a parte.

Si tratta di un ambiente che nel complesso del Bosco Sacro di Bomarzo era un ambiente importante perché rappresentava una specie di tempio dedicato alla natura e alle sue intelligenze.

Dopo la fontana del Pegaso, il luogo delle Ninfe. Le Ninfe avevano un particolare significato nella Religione Precristiana, di qualunque cultura. Erano le Divinità che abitano il mondo o, meglio, erano le intelligenze divine del mondo con cui gli Esseri Umani entravano in sintonia.

Non esistono Ninfe del fuoco, ma esistono Ninfe delle acque, sia delle acque dolci che delle acque marine. Ci sono Ninfe dei Boschi e ci sono Ninfe della terra. Ogni albero "ha la sua Ninfa", ogni albero si presenta all'uomo con l'intelligenza del divino che l'uomo, che la percepisce, la descrive a seconda della qualità con cui la percepisce suscitando in lui sentimenti diversi a seconda di come le sue emozioni riempiono la forma percepita.

Scrive il dizionario dei simboli di Chevalier e Gheerbrandt alla voce Ninfe:

Divinità delle acque chiare, delle sorgenti delle fontane: Nereidi, Naiadi, Oceanici, sorelle di Teti. Generano e allevano eroi. Vivono nelle caverne, nei luoghi umidi, donde un aspetto ctonio, temibile, in quanto ogni nascita è in relazione con la morte e inversamente.

Nello sviluppo della personalità, esse sono l'espressione degli aspetti femminili dell'inconscio. Divinità della nascita, e particolarmente della nascita all'eroismo, esse suscitano venerazione mista a paura. Rubano i bambini, turbano gli spiriti degli uomini a cui si mostrano.

Il momento dell'epifania delle ninfe è a metà del giorno. Chi le vede diviene preda dell'entusiasmo per le ninfe. Perciò a metà del giorno si raccomanda di non avvicinarsi alle fontane, alle sorgenti, ai corsi d'acqua o all'ombra di alcuni alberi.

Una superstizione più tarda parla della follia che coglie chi scorge una forma uscente dall'acqua, sentimento ambivalente di paura e di attrazione, fascino delle ninfe che conduce alla follia, all'annullamento della personalità (ELIT, 178). Esse rappresentano la tentazione della follia eroica che vuole manifestarsi in imprese guerresche, erotiche o di altro genere.

Sia dal punto di vista mitico che dal punto di vista psicologico, c'è una definizione delle Ninfe quali "intelligenze del mondo" che l'uomo, percependole, le definisce razionalmente assegnando loro una forma.

Ed è esattamente questo che Francesco Orsini, detto Vicino, vuole rappresentare: un mondo pieno di Dèi. Solo che lo vuole rappresentare separandosi dall'ideologia cristiana che, al contrario, ritiene che il mondo sia pieno di demoni. Questa diversa visione del mondo è propria del rinascimento italiano. Il rinascimento italiano, con tutte le critiche che possiamo fargli, ha il merito di cancellare i demoni cristiani dal mondo e aprire le porte alla percezione degli Dèi del mondo.

Costruendo il Ninfeo, Vicino, vuole dare una diversa interpretazione del mondo senza entrare in conflitto con l'ideologia cattolica.

Le tre Grazie, Figlie di Zeus e di Eurimone, vengono usate per personificare la bellezza e la grazia femminile. Esiodo, nella Teogonia ci ricorda la relazione fra le figlie di Eurinome ed il senso della vita: Eufrosine (la Gioia), Aglae, (lo Splendore) e Talìa, (la Prosperità). La vita deve svolgersi nella Gioia, nello Splendore e nella Prosperità. In caso contrario, non è vita, ma agonia mortale nella miseria esistenziale.

 

 

Il Ninfeo del Bosco Sacro di Bomarzo si apre al visitatore con le Grazie fino allo slargo a U attorno al quale sono poste panchine di pietra dov'era possibile sedersi tutt'attorno e nello sfondo appare una scritta, la cui parte ultima è cancellata nelle due righe, che dice:

L'ANTRO LA FONTE E LI ...
D'OGNI OSCURO PENSIERO...

E' difficile interpretare il senso dal momento che non esiste la parte finale della scritta, ma, comunque, anche con la frase completa il significato dato da Francesco Orsini, detto Vicino, è altro da quanto le parole vogliono far apparire. Significativi sono i sedili, attorno al Ninfeo che stanno a significare un luogo di raduno da dove si scaccia "ogni oscuro pensiero".

Dietro al Ninfeo c'è una statua di Venere, ma di questa ne parlerò a parte.

 

 

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15 ottobre 2024

Esopo: la difesa delle condizioni presenti

Le condizioni filosofiche relative all'esistenza nella quotidianità, sono l'argomento delle riflessioni filosofiche di Esopo.

Non gettare via un presente certo in funzione di un futuro promesso, desiderato o prospettato.

Noi vediamo, nella vita sociale, aggressioni a persone che tentano di costruire il futuro, sia in politica che nella società, messe in atto da persone che sognano la provvidenza di un futuro diverso che abita solo le loro fantasie. I loro desideri di persone incapaci a vivere nel presente o con interessi personali contrari agli interessi della società civile. Un esempio fu il sindaco di Roma Ignazio Marino che fu ingiustamente aggredito perché: stava tentando di migliorare le condizioni di Roma e questo osteggiava interessi particolari e, a volte, criminali.

Quest'idea è ben centrata da Esopo nella sua favola "L'usignolo e lo sparviero" quando scrive:

Posato su un'alta quercia, un usignuolo, secondo il suo solito, cantava. Lo scorse uno sparviero a corto di cibo, gli piombò addosso e se lo portò via. Mentre stava per ucciderlo, l'usignuolo lo pregava di lasciarlo andare, dicendo che esso non bastava a riempire lo stomaco di uno sparviero: doveva rivolgersi a qualche uccello più grosso, se aveva bisogno di mangiare. Ma l'altro lo interruppe, dicendo: "Bello sciocco sarei, se lasciassi andare il pasto che ho qui pronto tra le mani, per correr dietro a quello che non si vede ancora!".

[Tratto da: Esopo, Favole, "L'usignolo e lo sparviero", Edizione BUR, 1982, n. 8, pag. 45]

Questo principio è anche un principio di strategia militare che ad esempio, Mao Tse Tung tradusse in "La nostra strategia è la difesa; la nostra tattica è l'attacco." In sostanza, strategicamente difendiamo i livelli di vita e di libertà che abbiamo raggiunto, tatticamente mettiamo in atto azioni quotidiane per alimentare e ampliare la libertà raggiunta.

Questo tipo di riflessioni vengono fatte da Esopo e sono comprensibili ricordando che Esopo è uno schiavo che parla ad altri schiavi affinché: possano sopravvivere in quelle condizioni economiche.

Esopo parla agli uomini, non parla al potere che domina gli uomini e la contrapposizione fra l'ideologia filosofica di Esopo e di Pitagora è evidente. Pitagora è colui che si ritiene padrone della città, che pretende di essere "creduto" in quanto figlio di Dio e che diffama i poeti Omero ed Esiodo. Esopo considera la sua posizione sociale di schiavo, non pretende di essere "creduto", ma racconta storie di vita e osserva il mondo in cui vive senza diffamare nessuno.

 

15 ottobre 2024

La guerra degli imprenditori contro gli operai

Gli imprenditori hanno fatto guerra agli operai. Una guerra feroce fatta di violenza, di diffamazione e di svilimento del loro lavoro.

E' stata una guerra talmente violenta che le famiglie hanno fatto in modo che i loro figli non facessero gli operai; magari i fannulloni, ma non il lavoro schiavista da operaio.

Le persone che facevano il lavoro da operai venivano licenziate, ricattate e sostituite tanto vasta era la platea di chi cercava lavoro.

Ora la platea di chi accetta lavoro da operai è diminuita e, in modo particolare, è scomparsa la professionalità di chi può fare l'operaio. Ovviamente, gli imprenditori riescono ancora a trovare dei disperati, ma la loro professionalità è bassa e i morti sul lavoro si moltiplicano.

E' una società che sta marcendo su sé: stessa mentre il sovranismo proclama la superiorità di razza contro gli immigrati extracomunitari che, giorno dopo giorno riescono, sia pur con fatica, ad occupare nicchie di lavoro dalla quali gli operai italiani sono stati cacciati.

Ora gli imprenditori non trovano più "schiavi" che lavorino per arricchirli, ma non erano loro che, magnanimi, offrivano lavoro? Hanno distrutto una società e questo cancro si sta diffondendo sempre più velocemente e i fatti di cronaca lo testimoniano.

 

15 ottobre 2024

Il ruolo istituzionale come strumento per delinquere

C'è un sistema sociale in frammentazione dove il ruolo Istituzionale è spesso usato per delinquere e il delinquere attraverso il ruolo Istituzionale è considerato meno grave se non irrilevante rispetto al medesimo delitto commesso da persone "comuni".

Il disfacimento lo vediamo nella quotidianità, ma salta agli occhi solo con i fatti di cronaca. Cosa significa sapere che il 14% degli adolescenti vive in povertà assoluta?

Significa che gran parte di quelli adolescenti sono in predicato per alimentare comportamenti criminali che spesso colpiranno le persone comuni.

Ormai, far carriera nelle Istituzioni equivale a garantirsi il diritto di delinquere. Pur essendo evidente la questione i cittadini devono aspettare le inchieste giudiziarie perché: se osano ad accusare politici o Istituzioni di comportamenti insani, vengono accusati di voler diffamare Dio.

Senza dibattito sociale questa società sta preservando la criminalità e, in particolare la criminalità che si fa politica e che violenta i cittadini affinché: i cittadini non l'accusino di criminalità.

E' in atto uno scoramento sociale emotivo estremamente profondo.

 

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14 ottobre 2024

Riflessione sulla guerra

[Tratto da Global time]

Perché le strategie di guerra cinesi, a lungo termine, sono vincenti rispetto alle strategie di guerra degli USA e dell'occidente?

Si tratta della strategia del "fare guerra" senza fare guerra.

Mentre USA e occidente usano bombe e carri armati, sia contro altre nazioni (vedi Russia e Ucraina e Israele e Gaza, Siria Iraq e Libano), che contro i loro stessi cittadini (vedi costruzione della povertà sociale in funzione della ricchezza di pochi), la Cina sta facendo una politica di guerra economica volta all'espansione dell'economia in relazione ad altri paesi e ad altri Stati senza interferire nella loro politica interna.

Si può dire che la Cina rivendica la sovranità su Taiwan, ma non bisogna dimenticare che Taiwan fu sottratta alla Cina dalle flotte navali degli USA schierate con Chiang Kai-shek. Fu un'azione di occupazione militare degli USA. Ora, se nella sensibilità occidentale questo non appare, proprio per effetto della propaganda, appare nella sensibilità cinese e chi soffia sul fuoco, fornendo armi e auspicando una guerra, è l'occidente e non la Cina. Poi, ovviamente, essendo noi occidentali, in caso di conflitto, ci schieriamo con l'occidente, ma non per questo dobbiamo metterci i paraocchi.

Si tratta dello stesso discorso fatto col Tibet dove, il conflitto, stimolato dall'occidente che esaltava il pedofilo Dalai Lama in funzione anticinese, ha visto la sconfitta dell'occidente prodotta dal forte sviluppo economico del Tibet che i lamaisti avevano sempre impedito attraverso la legittimazione della schiavitù (infatti, in Tibet si celebra la giornata di liberazione dalla schiavitù).

Cercare amici è cosa diversa dal cercare sudditi e questo, l'occidente che tutt'ora conserva una forte tradizione colonialista e deliri neonazisti (leggi sovranismi) indotti dalla religione cristiana, difficilmente riuscirà a comprenderlo.

La guerra non è intesa solo come distruzione e conquista; la guerra è intesa anche come "costruzione del futuro" e tanto più la popolazione di quel paese è ricca e benestante, tanto più quel paese è potente in quel tipo di guerra. Gli USA hanno il miliardario Elon Musk e, contemporaneamente, hanno milioni di senza tetto. Un paese non è socialmente forte per migliaia di miliardari, ma è forte perché non ha milioni di senzatetto.

La Cina, aspettando che le persone si stancano di combattere fra di loro, costruisce ed adatta la propria economia facendo accordi con paesi che non hanno nessuna voglia di fare la guerra. Ricordo che Ho Chi Min scrisse varie lettere al presidente USA per chiedere aiuto contro il colonialismo francese dopo le dichiarazioni anticolonialiste degli USA. Come risposta, gli USA non solo aiutarono il colonialismo francese, ma occuparono personalmente il Vietnam per riaffermare il dominio colonialista.

Poi si può fare tutta la propaganda che si vuole, le persone hanno una memoria corta, ma sta di fatto che l'Europa occidentale si è fatta distruggere un mercato che comprendeva 200milioni di possibili consumatori, il Medio Oriente, cosa che non avrebbe mai fatto la Repubblica di Venezia. A cosa serve lamentarsi sulla "crisi economica" se hai accettato e collaborato a farti distruggere il mercato nel quale vendevi le tue merci?

 

14 ottobre 2024

La Fontana di Pegaso al Bosco Sacro di Bomarzo

Nel Bosco Sacro di Bomarzo, proseguendo nel percorso, si incontra la fontana di Pegaso.

Si tratta di un monumento a blocchi di pietra sovrapposti con sopra il cavallo alato nella posizione di spiccare il volo.

La posizione della fontana di Pegaso, fra la contraddizione (tartaruga ed orca) e il ninfeo, il luogo delle ninfe, ha un significato simbolico molto forte perché Pegaso è accostato alla fonte (pege) e nasce da Poseidone e dalla Gorgone: dal mare fecondo e dall'emozione.

Medusa, questa figura così maltrattata dagli interpreti del Mito, è emozione pura che il mare fa propria affinché i mari si emozionino; la ragione (Atena), mette la sua testa, tagliata da Perseo, sul suo petto perché la ragione, non attraversata dalle emozioni, è retorica sterile e fine a sé stessa.

Non è un caso che Atena trasformi i capelli di Medusa in serpenti e il suo sguardo impietrisca coloro che la guardano. Quando le emozioni insorgono violente nelle persone impietriscono ogni persona che, guardandole, si ferma alla forma razionale della rappresentazione formale.

Ho visto magistrati e poliziotti usare la violenza fisica contro persone che non mettevano in atto nessun atto fisico, ma le emozioni sorgevano in loro con tale impeto che i magistrati e i poliziotti ne avevano paura e le massacravano.

Pegaso è figlio della Gorgone e di Poseidone, porta il tuono e il fulmine per conto di Zeus. Ma, soprattutto, Pegaso è acqua che scorre.

Si racconta che Pegaso, con un colpo di zoccolo fece sgorgare una fonte da una montagna: l'acqua è vita. Possiamo simbolicamente considerare l'acqua come le emozioni della terra.

Il simbolo di Pegaso era molto noto in tutta la Tuscia tant'è che a Tarquinia fu trovata una parte del frontone di un tempio etrusco con i Pegaso alati.

[Nella foto, la fontana di Pegaso al Bosco di Bomarzo e i Pegaso esposti al Museo Archeologico di Tarquinia]

 

14 ottobre 2024

Riflessione sul titolo del pezzo relativo al concetto di anima in Aristotele

Se il pezzo che ho linkato relativo alle riflessioni sull'anima di Aristotele lo avessi postato su Facebook, dati gli algoritmi di individuazione delle parole, mi sarebbe stato incensurato.

Per come hanno costruito gli algoritmi, non è importanza se una parola è usata come insulto o è usata come simbolo generico o in senso figurato.

Pertanto, il titolo alla pagina sarebbe stato censurato perché interpretato come insulto.

Dice il titolo: "Quando si può (e si deve) chiamare un filosofo o un teologo:
criminale, delinquente e miserabile!". Non è comune dare dell'imbecille ad un individuo come Aristotele o simili. Il potere culturale li considera come delle autorità. E' difficile riuscire a pensare ad Aristotele come "il cane da guardia di Alessandro Magno", il potere assoluto di quei tempi. E' come se oggi fosse stato il "cane da guardia di Hitler".

E' un problema non indifferente. Colui che commette crimini non ha necessità di usare un linguaggio "colorito", ma colui che subisce il crimine e, davanti al criminale, si sente impotente, il linguaggio emotivo, l'inveire, è l'unica forma con cui esprime sé stesso e la sua opposizione al crimine.

D'altro canto, Facebook ha la sua origine negli USA dove un individuo, infervorato per un torto subito, può essere ammazzato impunemente dalla polizia ritenendolo un individuo pericoloso.

Sembra che, in questa società, dare del criminale alle persone sia una prerogativa dei magistrati come se non fossero consentiti giudizi radicali da parte dei cittadini quando guardano fatti o ragionano sulle condizioni di vita. Come se i giudizi dei cittadini fossero delle offese ad un'autorità che si fa Dio e venissero, da questa, percepite come bestemmie a Dio.

In sostanza, è come dire che soltanto chi gestisce, come guardiano, i campi di sterminio può accusare di crimini chi è rinchiuso nel campo di concentramento e sterminio chiamato "società" mentre, gli internati senza poteri sociali, non hanno diritto di giudicare e inveire contro i guardiani di quel campo di concentramento.

Dare del criminale ad Aristotele, come a tutti i filosofi che, direttamente o indirettamente, hanno legittimato il genocidio del genere umano, non è solo un diritto dei cittadini, ma un loro dovere sancito da ogni Costituzione occidentale in opposizione ai deliri assolutistici cristiani.

 

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13 ottobre 2024

Quando si può (e si deve) chiamare un filosofo o un teologo:
criminale, delinquente e miserabile!

In filosofia la ferocia e l'atto criminale hanno poco a che vedere con i concetti giuridici con cui viene definita la ferocia o l'atto criminale nei tribunali dai magistrati. L'atto criminale in filosofia è determinato dal disprezzo che il filosofo manifesta per gli uomini, al di là dell'oggetto che può beneficiare della sua trattazione e delle sue argomentazioni.

Il disprezzo criminale manifestato da Aristotele è ben visibile nel preambolo del suo trattato sull'anima dove, il disprezzo per l'uomo e le sue condizioni di vita, è talmente grande che dall'orizzonte culturale di Aristotele sparisce il corpo dell'uomo che vive e rimane solo un'anima che abita un cadavere allo stesso modo in cui il padrone usa lo schiavo.

Per Aristotele, i corpi sono schiavi dell'anima e l'anima, comunque pensata, abita il suo schiavo, il corpo, senza essere in grado di distinguere ciò che, secondo Aristotele, apparterebbe all'anima e ciò che, secondo Aristotele, apparterebbe al corpo. L'ambiguità di Aristotele è voluta perché, grazie a questa ambiguità, Aristotele, e con esso il padrone a cui Aristotele si riferisce, può giocare sull'ambiguità, rispetto allo schiavo, e criminalizzarlo a piacimento.

Che cos'è l'anima, Aristotele non lo dice. E' un oggetto "scontato" che abita le sue fantasie erotiche di padrone e dominatore degli uomini.

L'anima non esiste; esistono corpi animati in quanto corpi. Per Aristotele è importante possedere i corpi e, per possederli, i corpi devono sparire dall'orizzonte della sua filosofia ed egli deve argomentate attorno ad un oggetto che possiede i corpi e annulla la soggettività dei corpi nella vita quotidiana.

Aristotele non dice che cos'è l'anima, e non lo dirà mai, perché mai è in grado di affermare che cosa sia l'anima in quanto non ha elementi per affermare quell'oggetto in modo distinto dal corpo che manifesta il suo essere vivo. Pertanto, Aristotele può solo diffamare i corpi offendendo gli strumenti attraverso i quali i corpi abitano il mondo (intelletto, sensibilità, emozione, ecc.) svilendo i corpi attraverso l'esaltazione di un oggetto immaginario che non appartiene ai corpi.

Scrive Aristotele:

Poiché riteniamo il sapere tra le cose belle e pregevoli e una specie più d'un'altra o in rapporto all'esattezza o per esserne l'oggetto più importante ed eccellente, per questi due motivi dovremo mettere ragionevolmente in primo piano l'indagine intorno all'anima. Sembra altresì che la conoscenza dell'anima molto contribuisca alla verità in generale e specialmente allo studio della natura, perché l'anima è come il principio degli esseri viventi. Noi ci proponiamo di considerarne la natura e cioè l'essenza e, in secondo luogo, quante proprietà le appartengano: di queste, alcune par che siano attributi propri dell'anima, altre, invece, che per tramite suo appartengano anche ai viventi.

Aristotele, Dell'anima, Laterza Editore, in Aristotele Opere 4, 1994, p. 99

Qual è, dunque, la natura e l'essenza dell'anima? Dice Aristotele "Noi ci proponiamo di considerarne la natura e cioè l'essenza e, in secondo luogo, quante proprietà le appartengano ..."

Qual è l'essenza dell'anima distinta dal corpo?

In questo consiste la ferocia di Aristotele, la sua vigliaccheria di uomo. In questa affermazione si distingue tutto l'odio di Aristotele per gli uomini e le loro condizioni d'esistenza.

Per Aristotele gli uomini sono solo cadaveri, che lui eleva a schiavi, di un oggetto della fantasia che chiama "anima" e dalla quale, questi cadaveri, sono dominati e tenuti in stato di schiavitù.

Quando Aristotele dice: "Sembra altresì che la conoscenza dell'anima molto contribuisca alla verità in generale e specialmente allo studio della natura ...", usa quel "sembra" come un'offesa e un'ingiuria. Se una cosa "sembra" come può contribuire alla "verità in generale" se il suo "sembrare" appare solo come una fantasia priva di ogni supporto sia di ordine logico sia di funzione in quanto, l'idea dell'anima come distinta dal corpo, non contribuisce al benessere dell'uomo nell'abitare il mondo, ma solo al benessere di chi, definendo per i propri interessi quel concetto fantasioso chiamato "anima", costringe i corpi alla sottomissione. Costringe i corpi a piegare i loro desideri alla morale che viene identificata con l'anima. Corpi costretti a non percepire il mondo e a non veicolare le proprie pulsioni nel mondo perché costretti a soddisfare morale e necessità che, il detentore di ciò che l'anima pensa, impone all'uomo.

Scrive Aristotele:

Dapprima è necessario senza dubbio determinare a quale genere appartiene e che cos'è, voglio dire cioè se è una cosa particolare e cioè una sostanza o un quale o un quanto o un'altra delle categorie che abbiamo distinto: poi, se è tra le cose in potenza o piuttosto un'entelechia — e non è differenza di poca importanza. Bisogna esaminare ancora se è divisibile in parti o senza parti, e se tutte le anime sono della stessa specie o no: qualora non lo siano, se differiscono l'una dall'altra per la specie o per il genere. Adesso, infatti, quelli che trattano e fanno ricerche sull'animali sembra considerino solo l'anima umana. Si deve pure badare che non sfugga se una è la definizione di anima come di animale, o diversa per ciascuna anima, come quella di cavallo, di cane, di uomo e di dio: in tal caso 'animale' in universale o è niente o posteriore. La stessa questione si presenterebbe per ogni altro predicato comune.
Se poi non ci sono molte anime ma solo molte parti nella stessa anima, bisogna cercare se si deve prendere in esame l'anima intera prima delle parti. E' difficile anche determinare di queste quali siano naturalmente distinte le une dalle altre e se convenga esaminare prima le parti o le loro funzioni, per esempio l'intendere o l'intelletto, il sentire o la facoltà sensitiva e così per le altre. E posto che si debbano studiare prima le funzioni, potrebbe ancora nascere il dubbio se bisogna esaminare gli oggetti correlativi alle facoltà prima delle facoltà stesse, per esempio il sensibile prima della facoltà sensitiva, l'intelligibile prima dell'intelletto.

Aristotele, Dell'anima, Laterza Editore, in Aristotele Opere 4, 1994, p. 100

La ferocia con cui Aristotele ignora l'uomo non è solo offensiva per gli uomini, ma è filosoficamente ingiuriosa quando antepone un oggetto fantasticato al soggetto che, in ogni caso, è l'unica manifestazione esistente dell'oggetto fantasticato.

Per Aristotele l'uomo non intende, non manifesta un suo intelletto, non ha la facoltà del sentire e non ha facoltà sensitive, ma tutto è espresso dall'anima quale padrona del corpo.

E' aberrante l'idea che "l'anima", di ogni singolo uomo, sia una parte di un tutto. Un'aberrazione che produrrà le idee dei neoplatonici secondo cui l'anima non è altro che una parte dell'uno che si distacca dal tutto per dominare e gestire un cadavere chiamato uomo e che porterà i cristiani a bruciare vivi gli uomini per consentire all'anima di tornare a Dio.

Quando si dice che un filosofo è un criminale, un delinquente, un miserabile, non si fa altro che definire il senso delle idee di quel filosofo che, legittimando la trasformazione degli uomini in servi, bestiame, schiavi, agisce per giustificare tale condizione sociale attraverso argomentazioni di morale e di filosofia metafisica affermando come reali oggetti prodotti dal proprio delirio, come l'esistenza di un oggetto che Aristotele chiama "anima", per giustificare la trasformazione dei corpi degli uomini nella schiavitù a beneficio di un qualsiasi padrone.

Ogni cultura, in ogni epoca, è oggettivamente diversa. La costante è la trasformazione degli uomini in schiavi sottomessi e la ribellione dell'uomo alla sottomissione. Questa contraddizione è una costante in ogni epoca storica. Solo un miserabile, davanti agli uomini ridotti in schiavitù, argomenta di filosofia metafisica per riuscire ad ottenere la sua fetta di schiavi da gestire. Non fa altro che riaffermare la condizione di schiavismo anche quando propaganda delle idee formalmente contro la condizione schiavista.

 

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12 ottobre 2024

UNIFIL e Libano

Hitler ha deciso di invadere la Polonia e di sterminare la razza inferiore degli slavi e nessuno lo fermerà.

La decisione di sterminare la razza inferiore alla "razza ariana", al "popolo eletto", è fare la volontà di Dio e nessuno si deve frapporre fra la decisione di sterminio del "popolo eletto" e le razze inferiori.

Per poter continuare lo sterminio della razza inferiore, hanno attaccato la base UNIFIL che ospita, tra l'altro, militari italiani in ossequio a trattati internazionali.

D'altro canto, la simpatia dimostrata dal governo Italiano alla pulizia etnica messa in atto dagli ebrei, ha convinto gli ebrei che gli italiani dell'UNIFIL non avrebbero fatto il loro dovere, ma sarebbero scappati davanti alla loro aggressione. In fondo, l'Italia, non ha forse collaborato con gli USA in Afghanistan? Anche l'Italia ha contribuito al trionfo della democrazia in Afghanistan.

 

12 ottobre 2024

Piccola riflessione

Quando Diogene Laerzio dice che Ieronimo riferisce che nel soggiorno all'Ade Pitagora avrebbe visto l'anima di Esiodo, disperata e legata ad una colonna di bronzo, e l'anima di Omero, appesa ad un albero e circondata da serpenti, Pitagora, mediante l'induzione nelle persone della credenza del proprio soggiorno all'Ade, sta incitando all'odio nei confronti di Esiodo ed Omero per distruggere l'idea sugli Dèi che Esiodo ed Omero hanno trasmesso.

[Dalla Teoria della Filosofia Aperta Settimo volume]

 

12 ottobre 2024

La Tartaruga e l'Orca al Bosco Sacro di Bomarzo

Proseguendo il percorso nel Bosco Sacro di Bomarzo, si incontra un complesso scultoreo abbastanza complesso. Una enorme tartaruga sulla quale c'è un globo e sopra il globo una donna, appoggiata con un piede. Davanti al viso della tartaruga ci sono le fauci spalancate di un'"orca" marina che sembra uscire dal mare per addentare la tartaruga.

Una domanda mi si affaccia alla mente mentre guardo la statua della tartaruga al Bosco di Bomarzo: la scultura va letta dal basso verso l'alto o dall'alto verso il basso? Questo perché, quasi tutte le interpretazioni che ho letto, iniziano il racconto dal significato della donna. La donna sul globo sarebbe portatrice di un significato misto di vari elementi riconducibili ad una Nike, ad una Fortuna o ad una Fama.

La statua della tartaruga è a sé o va letta assieme alla bocca spalancata del pesce chiamato "orca" che protende le sue fauci verso la testa della tartaruga?

Spesso, il pesce e la tartaruga, sono indicate come due composizioni scultoree separate. Ma allora, perché non separare anche la tartaruga dal globo che le sta sopra e dalla statua di donna che sormonta la tartaruga?

La tartaruga è un simbolo di molte cose, ma in questa rappresentazione, possiamo dire che rappresenta la stabilità. Al contrario, la bocca del pesce che minaccia la tartaruga (o è la tartaruga che minaccia il pesce?) sarebbe una minaccia alla stabilità, messaggero di squilibrio.

 

 

Dopo la rappresentazione di Ercole e Caco, nella scultura precedente, questo complesso scultoreo, a mio avviso, vuole rappresentare la condizione del mondo e della vita. Prendendo atto che il globo, sopra la tartaruga, rappresenta il mondo in cui viviamo, mentre la tartaruga e l'orca rappresentano uno la stabilità e l'altra la contraddizione e il conflitto su cui poggia il mondo, al di sopra del mondo, in equilibrio, stano gli Esseri Umani, rappresentati da questa donna che, appunto come si è detto, potrebbe essere una Nike, una Fortuna o una Fama.

La versione più accreditata, come simbolo per la statua della donna, è quella di Maurizio Calvesi che porta alcuni argomenti efficaci per sostenere la sua tesi.

Scrive Maurizio Calvesi:

"L'aspetto originario della figura femminile, oggi mutila, è testimoniato da un disegno del Guerra e da un acquerello eseguito nel XVII secolo da Bhartolomée Breenberg. La donna era munita di un bel paio di ali e con le mani portava alla bocca due trombe. E' facile riconoscere in questa immagine l'iconografia della Fama, i cui attributi sono appunto le ali ("Fama volat") e le due tube; l'una allusiva alla buona, l'altra alla cattiva rinomanza. Così la Fama è rappresentata ad esempio, a Caprarola, o più tardi nel soffitto di palazzo Mattei di Paganica in Roma, recante gli stemmi di Fabio Mattei e della sua sposa Faustina Orsini, figlia di Vicino."

Tratto da: Maurizio Calvesi, il Sacro Bosco di Bomarzo, Editore Lithos, privo di data di stampa, p. 86.

Gli argomenti appaiono formalmente logici, ma non se inseriti nel complesso del racconto fatto dalle statue del Bosco Sacro di Bomarzo.

Il percorso non cerca la notorietà, ma tenta di descrivere la vita e le trasformazioni della vita stessa. E' più facile immaginare che il Vicino abbia commissionato la statua al di sopra del globo della tartaruga come una sorta di simbolo esoterico propria dell'esoterismo del 1500 dove era necessario dire le cose senza che le cose vengano dette.

L'esoterismo del 1500, come già detto in altra parte, non è l'esoterismo del 1700 e tanto meso, quello del 1800.

Se leggiamo la scultura iniziando dalla base in cui l'orca assale la tartaruga, modificando la stabilità del presente e il presente è rappresentato dal mondo, la donna sul mondo sta a significare il precario equilibrio dell'esistenza umana in un mondo che si dibatte fra stabilità e conflitto.

E' probabile che la donna sia stata scolpita in modo tale da non poter essere precisamente identificata perché, nel risolversi delle contraddizioni dell'esistenza, c'è la vittoria di qualcuno, alla cui vittoria concorre Fortuna, che può portare alla Fama in un precario equilibrio dell'esistenza che può essere travolto da nuove e diverse contraddizioni.

Rimane il significato esoterico della scultura: le fauci spalancate dell'orca avanti al viso della tartaruga.

La condizione che si stava affacciando nell'esoterismo del 1500 riprendeva, sia pur in termini orfici di "armonia e equilibrio", l'eracliteo di "amicizia e contesa furente" come meccanismo di trasformazione della realtà in cui viviamo.

 

12 ottobre 2024

Tempeste

Le tempeste della nuova era, ricordando che le tempeste ci sono sempre state. e sempre ci saranno

La tempesta che si muove dal Golfo del Messico verso la Florida e la tempesta che dall'Atlantico si sta spostando sull'Europa. per fortuna che noi in Italia abbiamo un governo che pensa agli alluvionati e a chi ha perso la casa sotto le valanghe.

In Italia siamo davvero fortunati (che la tempesta coinvolga maggiormente il nord -Europa)

 

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11 ottobre 2024

Breve riflessione sulla colonna IV del Papiro di Derveni

Scrive il Papiro di Derveni sulla colonna IV, per quello che è rimasto:

...quello degli dei
che ha alterato ciò che è stabile... consegnare [a Dike? alle
Erinni?]
piuttosto ciò che è dannoso [alla razza umana].
Perché egli non consentì che se ne impadronisse ciò che è
affidato alla sorte.
Non è forse per causa sua che il cosmo ha un ordine?
Allo stesso modo Eraclito facendo appello alle verità comuni
rovescia le credenze personali; proprio lui che parlando come
un astronomo disse:
"Il Sole secondo la natura del cerchio, ha l'ampiezza di un piede
umano
non eccedendo in misura i limiti propri della sua ampiezza;
altrimenti le Erinni, ministre di Dike, lo scoveranno.
E [lo puniranno], affinché non oltrepassi..."
...sacrifìcio...
...di giustizia...
...nel mese stabilito...

Da: Papiro di Derveni in "Eleusis e Orfismo", a cura di Angelo Tonelli, Editore BUR, 2022, pag. 501.

Le cose sono ciò che appaiono. Possono essere diverse da come appaiono, ma per come appaiono l'individuo agisce nei loro confronti.

Noi sappiamo che il Sole non è come afferma Eraclito, ma nella nostra vita quotidiana, quello è il Sole, quella è la grandezza del suo apparire alla nostra percezione e con quella grandezza noi affrontiamo la quotidianità.

Questa colonna del Papiro di Derveni sottolinea come l'ingiustizia non è intesa come un atto morale, ma come alterazione della stabilità, dell'armonia. Una stabilità e un'armonia che, una volta alterata, necessita di essere ripristinata e questo avviene, secondo gli Orfici del Papiro di Derveni, per l'intervento di Dike e delle Erinni.

Il cosmo ha un ordine perché noi osserviamo e definiamo, per quanto possiamo percepire quell'ordine come oggetto in sé, indipendentemente dal suo divenuto. Qual che sia la causa di quell'ordine, noi non lo sappiamo; sappiamo, però, dal Papiro di Derveni, che una volta che l'equilibrio è rotto, si produce una condizione di ingiustizia che viene ovviata da Dike e dalle Erinni.

Altro non è possibile dedurre da questo frammento.

 

11 ottobre 2024

Riflessione sul deliro dionisiaco

L'atto del sacrificio dionisiaco può essere descritto in mille modi e non c'è dubbio che gli apologisti cristiani associassero quell'atto dello smembramento a "sacrifici umani" per negare la componente sacra e simbolica del rito. Come Porfirio, che predicava il vegetarianesimo, condannava la rappresentazione rituale delle baccanti in nome di una sottomissione che negava il diritto di mangiare carne degli animali.

Le baccanti, anche per bocca di Euripide che con Socrate e Platone ne condannava la ritualità e la pratica, erano qualche cosa che sfuggiva alle possibilità del controllo sociale e per questo venivano raccontate in modo tale da suscitare orrore e condanna.

La scena delle Baccanti in Euripide dipinge le donne trasformate in tigri assetate di sangue che con le mani sventrano capre e tori per bere il loro sangue.

I racconti sembrano le cavalcate delle Streghe medioevali, di Wotan e di Arlecchino con un Dioniso che diventa una maschera teatrale.

Euripide ha la necessità di indicare la follia nell'estasi religiosa in contrapposizione ad una società ordinata e sottomessa al dittatore che determina le leggi.

Scrive Euripide mettendo in bocca al mandriano che ha assistito all'arrivo dei gruppi di baccanti:

"Una mandria di buoi guidata avevo poc'anzi al sommo d'una rupe. Il sole scagliava sulla terra ardenti i raggi.
E tre schiere di femmine vid'io. Guida è alla prima Autònoe, tua madre Agave alla seconda, Ino alla terza.
AI sonno abbandonate avean le membra, tutte, poggiate alcune alla frondosa bassa rama d'un pino, altre reclino sopra foglie di quercia aveano il capo, compostamente; e non, come tu dici, ebbre, fra coppe e strepito di flauti, di voluttà segrete invano in traccia per la foresta.
Ora, tua madre udì il muggito dei buoi.
Fra le Baccanti si levò, e gridò che dal sopore scuotan le membra.
Ed esse, dalle ciglia scacciato il greve sonno, in pie' balzarono, giovani e vecchie e vergini non dome, a meraviglia costumate.
E prima sciolsero giù per gli omeri le chiome; e a quelle che slacciate avean le nebridi, ricomposero i nodi; e tutte ai velli variopinti fecero corone di serpi che lambiano a lor le gote.
E quante ancor fresche di parto, prive dei lor pargoli, gonfie avean le mamme, stringendo al seno, fra le braccia, un daino, od i selvaggi cuccioli d'un lupo, di bianco latte lo nutriano; e al capo ghirlande si ponean di quercia, d'ellera, di fiorito smilace.
E, in pugno stretto alcuna il tirso, percotea la rupe, e polle di fredda acqua ne sgorgavano: con la ferula un'altra il suoi batteva, e spicciar vino ne faceva il Dio; e quante brama avean di puro latte, graffiando il suolo con le somme dita, ne attingevano; e giù dai tirsi d'ellera stillavano di miei rivali dolci.
Sì, che se fossi stato lì, se avessi visto, con preci avvicinato avresti il Nume ch'or di vilipendio cuopri.
Noi, bifolchi e pastori, ci adunammo, parlammo, contendemmo. Ed uno, pratico della città, di pronto eloquio, disse: "o voi che in queste sacre alpestri piagge dimora avete, ché non si distoglie la madre di Pentèo dai riti bacchici, per ingraziarci il nostro rei",
Ci parve che bene egli parlasse, e ci appiattammo tra i cespugli e le frondi.
Or, giunta l'ora di celebrare l'orge, i tirsi scossero, Bacco invocando ad alte grida, il figlio di Giove, Bromio. E insieme risonò ogni monte, ogni fiera; ed era tutto un avventarsi, un correre.
Vicino Agave a me passò nella sua corsa.
Per afferrarla, dal cespuglio io balzo dove mi rimpiattavo; ed ella grida: "O mie cagne veloci, ad assalirci son venuti questi uomini: seguitemi, seguitemi: e le man' coi tirsi armate!"
Con la fuga evitammo che le Mènadi ci facessero a brani.
Esse piombarono sopra le greggi che pasceano l'erba, senz'arme in pugno: e n, questa vedevi in due squarciare una mammosa vacca muggente; l'altra lacerare a brani a brani le giovenche: e fianchi e bifidi zoccoli su e giù lanciar vedevansi, e sanguinanti penzolar dai rami.
E i tori violenti, avvezzi al rabido cozzo dei corni, al suoI giacean fiaccati, tratti giù dalle mani innumerevoli delle fanciulle; e in men che tu le palpebre, o re, non serri, fatti erano in pezzi.
Corser poi come uccelli alzati a volo pei bassi campi che lunghesso l'Asopo maturano ai Tebani il pingue grappolo.
E in 'sia, e in Eritria, che sotto il giogo del Citerone sorgono, piombando come nemiche, tutto a sacco posero.
Dalle case rapiano i pargoletti; e quanto si ponean sopra le spalle, o bronzo o ferro, senza alcun legame vi aderia, né cadea sul negro suolo.
E portavano fuoco sopra i riccioli, né le bruciava - , terrazzani corsero furiosi sull'orme delle Mènadi; e fu, signore, un orrido spettacolo: ché di lor sangue tingere le cuspidi non potevano questi; e quelle, i tirsi scagliando, li ferivan, li fugavano, esse donne: ma un Dio le soccorreva.
Poscia tornàr novella mente ai fonti che per esse sgorgar faceva il Nume, e detersero il sangue; e da lor gote lo stillante sudor lambiano i serpi.
Questo Dèmone dunque accogli, o re, qual che egli sia, nella città: ché sommo è in tutto; ed ai mortali, a quel che dicono, donò la vite che sopisce il duolo.

Baccanti, Euripide, tratto da: Henri Jeanmaire, Dioniso - Storia del culto di Bacco, Editore Saecula, 2003, p. 74-77

Il Demone di Platone che possiede le donne e le trasforma in Baccanti. Il Demone distoglie le donne dai telai e le incita a baccheggiare, a partecipare alle orge, sui monti.

Incita le donne a squartare capre, mucche, giovenche e tori e a cibarsi del loro sangue.

Donne che si coprono di serpenti e con i serpenti le baccanti vanno in guerra al seguito di Dioniso anche in Nonno di Panopoli.

I serpenti erano uno dei simboli legato alle Baccanti.

Delle baccanti e del delirio scrive Nietzsche in "La nascita della tragedia":

L'estasi dello stato dionisiaco, abolendo le abituali barriere e i confini della vita, ha un fattore letargico in sé per tutta la sua durata, fattore in cui va sommerso tutto quello che è stato individualmente vissuto nel passato, e questo abisso d'oblio scinde il mondo d'ogni giorno dalla realtà dionisiaca. Ma non appena la realtà giornaliera riaffiora alla coscienza, viene sentita con disgusto per quello che è in realtà: una disposizione ascetica dell'animo a negare la volontà è il frutto di quella circostanza. In questo senso l'uomo dionisiaco assomiglia ad Amleto: entrambi hanno gettato un giorno uno sguardo lucido alla realtà delle cose, e ormai provano ripugnanza all'azione; poiché la loro azione non può mutar nulla dell'eterna sostanza delle cose, sentono che è ridicolo o insultante che si chieda loro di rimettere a posto un mondo uscito dai cardini. La conoscenza uccide l'azione, all'azione soccorre il velo dell'illusione: questo è l'insegnamento di Amleto, e non la saggezza a buon mercato del sognatore, che per troppo riflettere, quasi per eccesso di possibilità, non giunge mai all'azione; non la riflessione - no! - ma la vera conoscenza, la vista dell'orribile verità soffoca ogni motivo che spinge all'azione, tanto in Amleto quanto nell'uomo dionisiaco. Allora il conforto non ha più presa; il desiderio si lancia di là da un mondo verso la morte, di là degli stessi dei, l'esistenza è negata e con questa anche il suo splendido rispecchiarsi nella vita degli dei o in un aldilà immortale. Nella consapevolezza della verità, ormai rivelata al suo sguardo, l'uomo non vede, ovunque si volga, che lo spavento o l'assurdo dell'esistenza, adesso comprende il senso simbolico del destino di Ofelia, capisce la saggezza del dio silvestre Sileno: tutto è per lui disgusto.

Nietzsche, Nascita della tragedia, Editore Demetra, 1996, p. 67-68

La visione di Nietzsche delle baccanti altro non è che il desiderio negato dell'uomo e della donna sottoposti a doveri. La società di oggi impone codici morali e chi vive l'oppressione di quei codici morali desidera violare ogni regola, ogni disposizione, sottraendosi a quelle regole (magari buone per altri).

Regole ci sono in ogni mondo, comunque sia percepito, e il delirio delle Baccanti si svolge si in un mondo che, rispetto a quello razionale, appare privo di regole ed obblighi, ma è pieno di regole ed obblighi che impongono doveri a chi quei mondi intende abitare e percorrere.

[Dal Settimo volume della Teoria della Filosofia Aperta]

 

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10 ottobre 2024

Rex Sacrorum

Alcune persone pensano che, dal momento che nella religione romana c'era la figura religiosa del Rex Sacrorum, questa determinasse una forma monarchica in campo religioso.

In realtà, la funzione sacerdotale del Rex Sacrorum fu istituita quando, abbattuta la monarchia, si rese necessaria l'istituzione di una figura che si facesse carico della gestione del sacro che, prima, era delegata al re.

In breve tempo, la figura del Rex sacrorum fu sostituita da quella del Pontefice Massimo anche se la persona, che occupava il ruolo di Rex Sacrorum, continuò a riceve il vitalizio. La moglie aveva un ruolo sacerdotale nel culto di Giunone.

Esiste una dislessia fra nome e contenuto (significato di funzione).

Solo nell'ideologia cristiana una parola ha lo stesso significato in ambienti sociali e culturali diversi. Il fatto che veniva definito "Rex" incarnava una funzione religiosa, non una condizione politica in un ambiente repubblicano anche se le funzioni assegnate, in campo religioso, distinte dalla politica, erano assunte da alcuni "re" durante il primo periodo di Roma.

Quando si attribuisce il ruolo di monarchia ad una religione, oggi come oggi, si intende esclusivamente il trasferimento sul piano politico dell'assolutismo ideologico religioso. Il re che fa miracoli perché è re per volontà di Dio, è una figura esclusivamente cristiana. Tagliare la testa al re, come fece Robespierre, è tagliare la testa a Dio perché il re rappresenta il Dio cristiano in terra. E questo vale anche per Bergoglio che è re padrone assoluto per volontà del Dio dei cristiani.

 

10 ottobre 2024

Ercole e Caco nel Bosco di Bomarzo

La statua di Ercole e Caco è il gruppo scultoreo fra i più grandi del parco di Bomarzo.

La statua ha avuto varie interpretazioni, fra le altre, quella secondo cui la statua rappresenterebbe lo scontro intimo del Francesco Orsini in cui il letterato che stava dentro di lui uccideva il guerrafondaio che era stato costretto a diventare.

Questo gruppo marmoreo è collocato subito dopo il mausoleo spezzato e riprende un mito, molto comune nel 1500 di Ercole e Caco.

Caco ruba delle mandrie e, come nel mito del bambino Ermes in Grecia, le fa camminare al contrario nascondendole in una grotta. Ercole è alla ricerca della mandria e grazie ad un'informazione avuta dalla sorella di Caco, Caca, trova le mandrie e combatte contro Caco vincendolo.

Nessuno, per ora, conosce le intenzioni di Francesco Orsini, detto Vicino, ma sta di fatto che la collocazione del gruppo scultoreo dopo il mausoleo ci racconta che un corpo muore e un corpo trionfa. E' più facile scorgere nel gruppo scultoreo l'uomo che ha affrontato la vita e che trionfa sulla vita perché, solo questa interpretazione permette al viaggiatore nel Bosco Sacro di Bomarzo di proseguire il cammino nelle sue meraviglie

Sul gruppo marmoreo c'è una scritta che dice:

"Se Rodi altier già fv del svo colosso pvr di quest'il mio bosco ancho si gloria e per piv non poter fo qvant'io posso"

Tradotto significa, più o meno:

"Se Rodi si fece vanto del suo Colosso anche il mio Bosco si fa gloria di questo e non potendo di più, faccio quel che posso."

Le parole che nascondono il significato, a mio avviso, sono "faccio quello che posso" che non significa, a mio avviso "posso farlo solo così grande, ma non di più", ma significano, sempre a mio avviso "nella vita ho fatto quello che ho potuto".

Ogni uomo e ogni donna è un Ercole che combatte il proprio Caco, ogni giorno, nella vita quotidiana e che si trasforma proprio combattendo attimo dopo attimo.

E' un modo per nascondere un principio all'inquisizione cristiana. L'uomo che si trasforma affrontando i problemi anziché attendere la provvidenza divina o la benevolenza di un'autorità.

E l'uomo che affronta i problemi è effettivamente un gigante che a mio avviso qualifica il Bosco Sacro di Bomarzo.

E' come se Francesco Orsini, detto Vicino, dicesse al visitatore: "Ti sei fatto Ercole per affrontare la vita?. Solo in questo modo puoi continuare il cammino nel Bosco di Bomarzo."

 

10 ottobre 2024

Sorano

Tombe etrusche scavate nel tufo a Sorano

Il sessantatreesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:

63) Fato conduce l'Essere
E l'essere diventa Sorano
L'Essere impone la sua volontà a Sorano
Sorano indicò agli Esseri Umani Irpini la Coscienza dell'Essere Lupo. Oggi Sorano indica come tutte le Coscienze della Natura abbiano una propria Coscienza, un proprio fine e un proprio divenire.

Il mito del Lupo è un mito antico che appartiene a tutti i gruppi umani che sono vissuti nei territori abitati dai Lupi.

Il Lupo insegnò agli uomini l'etica del branco quando il Lupo si calò nel cuore degli uomini e i primi Lupi strinsero le prime alleanze con l'uomo.

Le emozioni del Lupo sono calate in maniera così profonda nelle emozioni dell'Essere Umano che esistono moltissimi Esseri Umani che amano più gli Esseri Cane che non altri Esseri umani.

L'Essere Umano aperto al mondo si emoziona e il mondo si emoziona delle sue emozioni e ricambia le emozioni dell'Essere Umano con le proprie emozioni. Gli Esseri Umani dialogano col mondo e dal mondo emergono altri Esseri così simili agli Esseri Umani che spesso alcuni di loro sono disposti a percorrere comuni sentieri d'esistenza.

Non è difficile trovare fra gli Esseri Umani individui che amano i cani più degli uomini stessi. Li considerano parte della famiglia. Questo perché le loro emozioni sono attraversate anche delle emozioni del cane che vive con loro. Aprono le loro emozioni al cane da quando il lupo si fece cane per affiancare l'uomo nella sua avventura esistenziale.

Gli uomini spesso dimenticano di essere legati alle altre specie della natura mediante le loro emozioni, ma più l'uomo dimentica e più forte si fanno sentire le voci del mondo e della vita dentro di lui.

Attraverso l'Essere che chiamiamo "cane", l'Essere Lupo parla alle nostre emozioni e spesso, quando siamo smarriti ha la forza di indicarci vie attraverso le quali uscire dallo smarrimento.

 

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09 ottobre 2024

Il mausoleo del Bosco di Bomarzo

Terminata l'esplorazione dei significati del lato sinistro della biforcazione, una volta entrati e vista la cascata, della quale non ho parlato anche se anche lei ha un significato preciso in quella collocazione (nascere e sgorgare alla vita), si riprende il cammino verso destra.

Il cammino verso destra porta il visitatore nel cuore delle strutture architettoniche del Bosco Sacro di Bomarzo.

Partendo dal fondo del lato sinistro e andando verso la biforcazione dell'entrata, partiamo dalla nascita, rappresentata dalla cascata d'acqua; passiamo attraverso la trasformazione, Proteo-Glauco; incontriamo il principio della vita che proveniente da dietro (passato) agisce nel presente in funzione del futuro, Pan-Giano.

Superiamo la biforcazione e la prima scultura che incontriamo è una scultura che rappresenta un mausoleo spezzato.

Si dice che questa scultura sia ispirata ad una tomba etrusca, ed è volutamente scolpita come fosse in rovina con il frontone abbattuto.

Sul frontone appaiono figure in bassorilievo. Una sirena dalle gambe anguiformi e divaricate, a destra un delfino e un ariete dal corpo di pesce; un tritone che suona una conchiglia e sorregge un timone, con l'altra mano, sulla spalla.

Il mausoleo è un sepolcro monumentale che contiene "persone di valore da celebrare". Il "mausoleo spezzato" indica che in quel mausoleo non ci sono più "le persone di valore da celebrare".

Il mausoleo spezzato indica che le persone che c'erano dentro ora non sono più dentro.

Che ne è delle persone?

Proviamo a fantasticare su questo insieme di simboli che appaiono sul mausoleo.

1) Una Sirena dalle gambe anguiforme e divaricate;

2) Un Delfino;

3) Un Ariete dal corpo di pesce;

4) un Tritone che suona una conchiglia e con l'altra mano regge un timone poggiato sulla spalla;

Riporto dal Dizionario dei simboli di Jean Chevalier e Alain Cheerbrant edito dalla BUR, 1988, la riflessione che mi interessa al vocabolo "Sirene":

"Se si paragona la vita ad un viaggio, le sirene raffigurano i tranelli posti dai desideri e dalle passioni. Poiché esse scaturiscono da elementi indeterminati dell'aria (uccelli) o del mare (pesci), se ne è fatto delle creazioni dell'inconscio, dei sogni affascinanti e terribili, in cui si manifestano le pulsioni oscure e primitive dell'uomo."

Questa descrizione della Sirena sia attinente all'immagine presentata sul mausoleo scolpito come un rudere. E' la fine di un viaggio. La Sirena, a gambe aperte, partorisce il viaggiatore della vita.

Il secondo simbolo è il Delfino.

Riporto dal Dizionario dei simboli di Jean Chevalier e Alain Cheerbrant edito dalla BUR, 1988, la riflessione che mi interessa al vocabolo "Delfino":

"E' il simbolo legato alle acque e alle trasfigurazioni. I pirati che si ubriacarono dopo aver legato Dioniso all'albero della nave, caddero in mare e furono trasformati in delfini. Il delfino è diventato il simbolo della rigenerazione e se ne vedeva l'immagine accanto al treppiede di Apollo a Delfi; è anche il simbolo della divinazione, della saggezza, della prudenza, qualità che, unite alla sua eccezionale velocità, ne hanno fatto il signore della navigazione. E' spesso rappresentato anche con un tridente o un'ancora come Poseidone. I delfini erano onorati come Dèi della Creta preellenica; Apollo si incarna nella forma di un delfino, secondo l'Inno Omerico, per accostarsi ai lidi di Crisa, che gli aprono la via di Delfi."

Il Delfino rappresenta il senso della trasformazione.

Il terzo simbolo è l'ariete dal corpo di pesce.

La ricerca di significato va divisa in due parti: ariete e pesce.

L'ariete.

Riporto dal Dizionario dei simboli di Jean Chevalier e Alain Cheerbrant edito dalla BUR, 1988, la riflessione che mi interessa al vocabolo "Ariete":

"André Virel, parlando dell'Ariete dal vello d'oro, afferma che "l'ariete rappresenta la potenza. E' il generatore del gregge. E' pure la macchina che permette di abbattere le porte e le mura delle città assediate, di fendere cioè la corazza della collettività. La forma a spirale delle corna accresce l'idea d'evoluzione e rinforza il valore di apertura e di iniziazione evocata dalla forma a V di tutte le corna degli animali. Nel mito in oggetto l'ariete rappresenta efficacemente l'iniziazione: è fornito di parola e di ragione. Rappresenta la forza psichica e sacra, la sublimazione: vola e il suo vello è d'oro." La sua forza di penetrazione resta una forza ambivalente: può fecondare o distruggere."

Associato all'ariete c'è l'elemento acqua, il pesce.

Noi non sappiamo se nel simbolo si tratta di un corpo di pesce o, più specificatamente, di un delfino. Tuttavia riporto l'idea psicologica che il pesce ispira al di là dell'uso tradizionale che ne fa il cristianesimo dal momento che, nel simbolo al Bosco Sacro di Bomarzo, il pesce è associato all'ariete e non ho informazioni di questo tipo di associazione all'interno dell'ideologia cristiana.

Riporto dal Dizionario dei simboli di Jean Chevalier e Alain Cheerbrant edito dalla BUR, 1988, la riflessione che mi interessa al vocabolo "Pesce" legato ai simboli zodiacali:

"La tradizione rappresenta il segno con due pesci accoppiati in senso inverso e legati da una sorta di cordone ombelicale che va dalla bocca dell'uno alla bocca dell'altro. Sotto i suoi auspici entriamo nella marea del grande universo, accediamo alla comunità di tutti gli uomini della terra, come una goccia d'acqua nell'oceano. Ci caliamo anche nel mondo dell'indistinto, dell'indifferenziato, del sommerso, del confuso, dove vengono cancellati i particolarismi e emerge l'illimitato; si va da zero all'infinito. Questo segno è posto sotto la tutela di Giove, che favorisce lo sviluppo e, soprattutto sotto quello di Nettuno in quanto archetipo di dissoluzione universale, dal limo originario alla fusione finale."

E' un brano di un'interpretazione astrologica molto in voga nel 1500 cosa, del resto, praticata anche da Galileo Galilei a Padova.

Il viso, la parte anteriore è quella dell'ariete, primo mese del ciclo delle costellazioni dell'astrologia, la parte posteriore è a forma di pesce, ultimo mese del ciclo delle costellazioni in astrologia.

Infine Tritone, figlio di Poseidone con nella mano una conchiglia con cui suona per fermare le tempeste in mare e, con l'altra mano, regge un timone con cui dare la direzione.

Appare del tutto evidente, dati questi simboli, che il mausoleo non è una "tomba", ma una porta di passaggio per accedere alle meraviglie del Bosco di Bomarzo e, in senso esoterico, per passare oltre la soglia della vita.

 

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08 ottobre 2024

Un monumento alle donne torturate e bruciate dai cristiani per la gloria di Dio

Penso che sia la prima volta che si riconosce l'attività di assassinio e genocidio messo in atto dai cristiani.

Qua e là, in giro per il mondo, si ricordano roghi di donne chiamate Streghe, ma si è sempre evitato di associare l'attività dei cristiani alla pratica di odio sociale nei confronti delle donne. Quasi he quelle donne avessero commesso dei delitti quando, gli unici delinquenti sono i cristiani in ossequio alla loro ideologia.

Riuscire a far capire che i cristiani hanno praticato l'odio sociale per fini di terrorismo contro le donne, significa riuscire a comprendere come, anche oggi, seguendo la medesima ideologia religiosa, i cristiani stanno compiendo atti di terrorismo sociale contro i cittadini.

Spostare l'attenzione dal singolo fatto, come i crocifissi di Salvini, ai contenuti ideologici professati, permette di ampliare l'orizzonte della comprensione sulla drammaticità delle condizioni in cui le persone stanno vivendo e le pratiche di genocidio che l'informazione sta occultando per i propri fini di propaganda politica. Poi, faranno un monumento per ricordare questi genocidi fra 300 anni.

 

08 ottobre 2024

I santoni della chiesa cattolica

Si tratta di un aspetto della formazione della base elettorale del neonazismo; della formazione degli assassini in nome della madonna e di Dio.

Con loro non esistono ragioni razionali, loro vedono la madonna e, dunque, certamente Dio esiste e, certamente, con le loro azioni, spesso criminali, fanno la volontà di Dio.

Disperati che, falliti nella loro esistenza, si aggrappano ai santoni che vendono loro le illusioni di un mondo immaginario.

Ovviamente, a mettersi in ginocchio davanti ai "veggenti" non ci va Bergoglio, consapevole della truffa a cui sta sottoponendo le persone, ci va la povera gente, le sue vittime, pronte a trasformarsi in "bestie feroci" se gli tocchi l'unica cosa che rimane loro dopo il loro fallimento esistenziale: la speranza di avere una seconda possibilità nella loro esistenza di falliti.

Una vasta massa di persone devastate emotivamente il cui unico scopo è la devastazione sociale. Sono questi individui che hanno aiutato la chiesa cattolica a stuprare bambini in nome di Dio.

Dal medico di Bari in pensione con la croce di legno sulle spalle, alla famiglia di Asiago. Tre dei sei santoni affermano di vedere e di parlare ogni giorno con la madonna e non sono ancora stati ricoverati in ospedale psichiatrico. Servono per costruire una massa di individui in funzione dell'eversione sociale e riaffermare i principi della monarchia assoluta propri del Vaticano.

[Fonte: Corriere della Sera online]

 

08 ottobre 2024

La volontà di Dio e la manipolazione delle persone dei santoni

Gente che sfrutta la manipolazione mentale subita dai ragazzi ad opera della chiesa cattolica. Dice: "non ho mai imposto nulla a nessuno, seguiamo Dio!". Come se il Dio che segue, non fosse un criminale che impone una morale assolutista e lui, gestendo tale morale, non traesse beneficio nell'imporre la morale assolutista di quel Dio.

Da quando in qua esistono diritti davanti a quel Dio?

Solo la Costituzione eleva gli uomini al livello di Dio nei diritti e nei doveri, ma molte forze mafiose hanno lavorato affinché gli uomini non rivendicassero i diritti di Dio, ma fossero sottomessi (si chiama ideologia fascista).

[Fonte: La Repubblica on line]

 

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07 ottobre 2024

Una riflessione di Al-lāt sulla
Partita Mondiale di Calcio della Filosofia

Dice Al-lāt:

"Io vi aspetto nella luce che voi chiamate oscurità, là dove le emozioni brillano e la ragione è smarrita. Peckols sta fremendo per venire da voi. Ve lo ricordate?" E nel dirlo Al-lāt fissò Yahweh continuando "Furono massacrati dai teutoni di Hermann von Salza, ma gli Dèi sono oggetti e soggetti del mondo. Massacra gli uomini che descrivono quel Dio e quel Dio rientra fra gli uomini sotto una diversa forma perché voi" e nel dirlo guardò Yahweh e Allahu Akbar "potete far uccidere gli uomini che non alimentano la vostra realtà mediante la loro immaginazione, ma gli Dèi sono oggetti reali, parte degli uomini e del mondo in cui gli uomini vivono. Gli Dèi sono parte indistinguibile dagli uomini e gli uomini sono parte indistinguibile degli Dèi. Dunque, voi potete far uccidere la forma, la rappresentazione, ma non la realtà del Dio, quel Dio che, abitando l'uomo, l'uomo manifesta nelle sue azioni e nelle sue intenzioni."

Al-lāt ebbe un attimo di esitazione prima di dire: "Ricordate la pietra bianca di Tā'if. Ogni volta che un piede si poggia per calpestarmi è una supplica affinché io possa alimentare il futuro di quel piede."

[dalla Partita Mondiale di Calcio della Filosofia - Al-lāt e i filosofi fondamentalisti contro rinascimentali - azione 48]

 

07 ottobre 2024

Bosco di Bomarzo, Proteo-Glauco

Nel Bosco Sacro di Bomarzo, nel percorso a sinistra una volta entrati, andando verso la cascata, si incontra un'altra immagine che viene indicata con un doppio nome: Proteo-Glauco.

Proteo, un mare primordiale talmente antico che può assumere ogni forma, può essere ciò che vuole essere perché, apparentemente privo di passato può diventare ogni futuro partendo dalla realtà del proprio presente.

Glauco è un'altra figura della mitologia antica. Era una figura popolare che oscillava fra l'essere figlio di Poseidone, del mare fecondo, all'essere un mortale che, mangiando un'erba come aveva visto fare a dei pesci, si trasformò in immortale e, nello stesso tempo, si trasformò in un pesce.

Il senso della statua è un significato alchemico dell'epoca. Il senso della trasformazione. Una cosa, un aspetto, può diventare un'altra cosa, un altro aspetto. Trasformare una cosa in un'altra è un concetto avverso al cristianesimo che, al contrario, essendo le cose create da Dio nessuno può modificare la creazione divina trasformando qualche cosa modificando la volontà di Dio. La logica cristiana dice che se una cosa avesse dovuto essere differente da quello che è, Dio l'avrebbe creata diversa.

La statua, essendo posta a sinistra del percorso, dopo l'entrata, verso la cascata, viene abbastanza ignorata dal turismo di massa tant'è che io stesso sono stato costretto a recuperare l'immagine perché la guida non mi ci ha portato.

La statua rappresenta la possibilità o la volontà della trasformazione. Un concetto accettato in alchimia, ma fortemente osteggiato dall'ideologia cristiana.

Negli Inni Orfici non si parla di Glauco, ma si parla di Proteo "che ha le chiavi del mare mutando la sacra materia secondo figure multiformi".

  Inno Orfico a Proteo

Invoco Proteo, che ha le chiavi del mare,
primigenio, che ha reso manifesti i principi di ogni natura
mutando la sacra materia secondo figure multiformi,
da tutti onorato, dai molti consigli, che conosce le cose che sono
e quante erano prima e quante saranno ancora in avvenire;
avendo infatti tutto, si trasforma, lui e nessun altro
degli immortali che hanno la sede nell'Olimpo nevoso
e il mare e la terra e volano nell'aria;
tutto infatti in Proteo la prima natura ha disposto.
Ma, padre, vieni ai celebranti con santi propositi
mandando un compimento di vita felice, buono nelle opere.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

L'idea, un po' appartata dal percorso principale del Bosco Sacro di Bomarzo, è quella della trasformazione.

In questo senso si riesce a dare un significato alla frase della Sfinge:

"Tu che entri qui poni la tua mente in ogni parte e dimmi se queste meraviglie sono fatte per incantarti o per arte"

Descrivere un percorso di uscita dall'oscurantismo cristiano diventa arte con cui dissolvere e occultare le intenzioni.

Un Proteo-Glauco che viene presentato dopo una statua, piccola e quasi ignorata, di Pan-Giano.

Se dovessimo dare una lettura a queste due statue, possiamo dire che Pan, come il Tutto neoplatonico si trasforma da un passato andando verso un futuro. Ma non penso che i platonici e i neoplatonici possano concordare sulla possibilità che il Tutto, l'Uno o il Demiurgo possa trasformarsi perché, in quel caso, non sarebbe più il Tutto, l'Uno o il Demiurgo: non sarebbe più il Dio assoluto di ebrei e cristiani.

 

07 ottobre 2024

Essere operai

Un tempo, non molto tempo fa, c'era un certo orgoglio ad essere degli operai. Con lo stipendio ci si manteneva una famiglia, non ricchi, ma dignitosamente.

Poi la destra disse che gli operai dovevano fare sacrifici in funzione degli imprenditori. Non erano gli operai ad arricchire gli imprenditori, ma gli imprenditori che, per carità cristiana, davano lavoro agli operai. Gli operai si dovevano accontentare del lavoro e non pretendere uno stipendio, tanto meno dignitoso. In nome del crocifisso gli operai dovevano soffrire perché l'imprenditore, come Gesù, dava loro i soldi che lui voleva e non quelli che agli operai spettavano per diritto.

Secondo gli imprenditori, tutti potevano fare il lavoro da operai. Si licenziava chi sapeva lavorare e si assumevano inesperti che, tanto, costavano meno.

In queste condizioni, gli operai hanno fatto in modo che i loro figli non facessero gli operai, ma aspirassero a stipendi dignitosi. Così si dette il via all'implosione sociale.

Persone inesperte si adattano a fare gli operai pur di sopravvivere e la società muore su sé stessa. Persone inesperte si fanno arroganti per nascondere la loro mancanza di conoscenza.

Io, che sono vissuto come operaio della manutenzione, mi piange il cuore assistere a questo spettacolo, ma osservo la volontà, politica e sociale, che lo ha fortemente voluto.

 

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06 ottobre 2024

Interpretare il passato in funzione di un possibile futuro

Il percorso delle sculture di Bomarzo ci raccontano un percorso ideologico di uscita dall'oscurantismo cristiano messo in atto da persone legate al cristianesimo, ma desiderose di una diversa visione del mondo e della vita.

Interpretare tutti i simboli è complesso anche perché è difficile entrare nella testa di un uomo morto circa 500 anni fa, ma abbiamo tracce simboliche significative. Soprattutto abbiamo in chiaro i desideri degli uomini e la violenza della repressione che questi uomini vivevano in nome di un oscurantismo cristiano che vedeva perdere, giorno dopo giorno, la sua presa sulle persone.

Credo che, nel suo genere, quelle sculture siano un racconto unico nel suo genere.

Pensiamo solo che l'inchiesta de "Il formaggio e i vermi" di Carlo Ginzburg tratta dei processi subiti dal contadino e mugnaio Domenico Scandella che, nato nel 1532, vive nello stesso periodo di Francesco Orsini, detto Vicino, e viene processato perché, nel suo modo di pensare l'universo come origine da un caos, da un formaggio andato a male, dal quale, come dei vermi, nasce e si sviluppa la vita.

Scandella è stato ucciso, e Vicino, probabilmente con le medesime idee, ha pensato bene di proteggersi. Scardella era povero, Vicino era ricco. Per Vicino era più facile difendersi.

Dal momento che non esiste documentazione, almeno conosciuta fino ad oggi, sulle intenzioni e gli scopi di Francesco Orsini, detto Vicino per fare il percorso del Bosco Sacro, il valore di ogni interpretazione è dato dall'uso e dagli scopi di chi interpreta quanto manifestato.

"interpreta per come desideri, se la tua interpretazione è utile all'uomo per capire la sua realtà, è sempre corretta ed è sempre perfetta! Se la tua interpretazione è tesa a dominare gli uomini o ad assicurarti un vantaggio nei loro confronti, per quanto sia dotta la tua esposizione, è sempre e comunque fallace!"

 

06 ottobre 2024

La statua di Pan-Giano al Bosco di Bomarzo

Vicino alla Sfinge, la prima immagine che osserviamo è quella di Pan-Giano.

Si tratta di un abbinamento molto particolare che interpreta Giano come il Pan di Roma.

Sembra che questa piccola statua, messa piccola, quasi per non essere evidente, rappresenti il significato fondamentale del Bosco di Bomarzo.

Questa visione di Pan come il Tutto appare come un'interpretazione neoplatonica che esprime molto bene la nuova tendenza ideologica di quel secolo.

  L'Inno Orfico a Pan

Pan invoco possente, pastorale, il tutto del cosmo:
cielo e mare e terra di tutto sovrana
e fuoco immortale. Queste cose infatti sono membra di Pan.
Vieni, beato, tu che danzi, che corri, che regni con le Stagioni,
dalle membra caprine, baccante, invasato, che vivi all'aria aperta,
che tessi l'armonia del cormo col canto giocoso,
che proteggi dalle apparizioni, terribile fra le paure umane,
che ti rallegri di caprai e bovari alle sorgenti,
tu che vedi lontano, cacciatore, amico di Eco, che danzi con le Ninfe,
che tutto produci, di tutto genitore, demone dai molti nomi,
signore del cosmo, che dai incremento, che porti la luce, fecondo Paian,
che ti rallegri degli antri, dall'ira profonda, vero Zeus armato di corna.
Su di te infatti è fissata la distesa sterminata della terra,
e si ritira l'acqua dalla corrente profonda del mare infaticabile
e l'Oceano che cinge con le acque tutt'intorno la terra,
tu parte aerea di nutrimento, scintilla per i viventi
e occhio di fuoco sul capo leggerissimo.
Infatti queste cose divine camminano, svariate, ai tuoi ordini;
con i tuoi disegni trasformi la natura di tutto
alimentando la stirpe degli uomini nell'universo infinito.
Ma, beato, baccante, invasato, vieni alle libagioni
conformi al rito, concedi un buon compimento di vita
allontanando ai confini della terra la follia panica.

Tratto da Inni Orfici ed. Lorenzo Valla trad. Gabriella Ricciardelli

Il Bosco di Francesco Orsini, detto Vicino, ha questo significato. Pan, il divino degli ambienti bucolici e Giano, il divino delle porte e dei passaggi. Non penso che ancora sia arrivata l'idea di Giano come il divino presente che, proveniente dal passato a cui guarda conservando la memoria, è intento a costruire il futuro.

Negli Inni Orfici non esiste la figura di Giano e, forse, Francesco Orsini, detto Vicino, ha voluto associarlo a Pan per significare il divino del proprio luogo.

 

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Come l'uomo e la donna si trasformano in una Strega o in uno Stregone

 

05 ottobre 2024

La Sfinge del Bosco di Bomarzo

All'entrata del parco di Bomarzo si incontra una statua della Sfinge che porta alla base due scritte.

Su un lato è scritto:

"Chi con ciglia inarcate et labbra strette non va per questo loco, manco ammira le famose del mondo moli sette"

Che tradotto fa (più o meno):

"Chi non osserva in silenzio andando in questo luogo, non è in grado nemmeno di ammirare le famose sette meraviglie del mondo"

Sull'altro lato della Sfinge è scritto:

"Tu ch'entri qua pon mente parte a parte et dimmi poi se tante meraviglie sien fatte per incanto o pur per arte"

Che tradotto fa (più o meno):

"Tu che entri qui poni la tua mente in ogni parte e dimmi se queste meraviglie sono fatte per incantarti o per arte"

Questa tecnica di porre le cose ha un solo scopo, costringere lo spettatore, sospettoso e ostile, a riflettere, su ciò che vede, fra due muri precisi: la meraviglia dell'inconsueto e l'estro dell'artista. Una volta imprigionata la mente dello spettatore ostile entro queste mura, il committente dell'opera dice: "Io intendevo solo meravigliarti!", "Di che cosa mi vuoi accusare?".

Quale messaggio nascondono quelle due scritte dal momento che siamo nel 1500 e Marsilio Ficino, con Cosimo de' Medici, usando le traduzioni di testi filosofici greci, ha aperto una nuova accademia platonica in Firenze dove passava Giorgio Gemisto Pletone. Nello stesso periodo Pietro Pomponazzi metteva in discussione l'aristotelismo usato da Tommaso d'Aquino e invitava i suoi studenti alla prudenza per non fare la fine delle castagne.

Francesco Orsini, detto Vicino, era un emarginato nella famiglia degli Orsini. Una famiglia produttrice di papi cattolici dalla quale, pur coinvolto in campagne militari, se ne discostò appena poté.

Francesco Orsini, detto Vicino, visse a Venezia alcuni anni fra il 1539/40 e a Venezia frequentò il circolo letterario dell'editore Giolito il quale pubblicò una collana di testi greci volgarizzati diffondendo la cultura della Grecia antica. Fra i personaggi frequentati da Francesco Orsini, detto Vicino, nel circolo dell'editore Giolito, c'era Giuseppe Betussi che, fra le altre sue opere, tradusse dal latino in lingua volgare "Della genealogia degli Dèi" del Boccaccio. Fu il primo libro in cui si parlava degli Dèi degli Antichi senza considerarli dei demoni della religione cristiana. Un altro personaggio del circolo frequentato dal Vicino è Francesco Maria Molza (Modena, 18 giugno 1489 – Modena, 28 febbraio 1544) un altro letterato che frequenta Firenze, Venezia e Roma, dedito al libertinismo pratico. La poetessa Franceschina Baffo faceva parte di questo circolo letterario.

Si deve partire da questo per comprendere il senso degli enigmi che Francesco Orsini, detto Vicino, pone all'ingresso del suo Bosco delle Meraviglie.

Le due affermazioni, attribuite alla Sfinge, sono in realtà un indovinello che nasconde il reale significato che Vicino voleva dare al Bosco delle Meraviglie più, giustamente, definito Bosco Sacro.

E' come se Francesco Orsini, detto Vicino, avesse detto al visitatore: "Se non ti sei letto gli Inni Orfici non puoi capire né quello che vedi, né le sette meraviglie del mondo!"

Gli Inni Orfici, tradotti da Marsilio Ficino, erano entrati negli ambienti letterari e da quando il Boccaccio aveva aperto la ricerca su che cosa fosse la Religione degli Antichi, Vincenzo Cartari, nel 1556, pubblicò "Le imagini de i dei de gli antichi nelle qvali si contengono gl'idoli, riti, ceremonie, e altre cose appartenenti alla religione de gli antichi", gli ambienti letterari erano pervasi da euforia "neo-pagana" nella quale cercavano quella "redenzione esistenziale" che il cristianesimo negava loro.

E' da qui che si può partire per comprendere il Bosco di Bomarzo. Indubbiamente Maurizio Calvesi è uno storico dell'arte, ma l'arte non è un oggetto a sé e in sé, l'arte è espressione del desiderio e della vita degli uomini. Siamo negli anni in cui si bruciano le donne chiamate Streghe e i cristiani fanno della tortura una pratica per la diffusione della fede.

Nel 1484 papa Innocenzo VIII emanò la bolla Summis desiderantes affectibus, con la quale diede ai frati domenicani Heinrich Kramer e Jacob Sprenger i poteri in alcune regioni della Germania per svolgere la loro opera di inquisitori contro le donne accusandole di Stregoneria. Ma era il tempo in cui Innocenzo VIII protesse l'inquisizione spagnola, pur lamentandosi degli eccessi (come avviene nella politica Vaticana quando si vuole appoggiare attività di delinquere senza voler apparire nello sporcarsi le mani. Partecipò massicciamente al genocidio del Valdesi nel 1487 con una crociata. Fu Innocenzo VIII che perseguitò i filosofi e i pensatori non allineati con l'ideologia cattolica come Pico della Mirandola a cui bruciò i libri e ne ordinò la carcerazione. Pico della Mirandola, fuggito in Francia, venne comunque incarcerato per ordine di Innocenzo VII e fu liberato solo grazie all'intervento di Lorenzo il Magnifico.

Se non si riesce a capire che questa è la situazione sociale in cui venne costruito il Bosco Sacro di Bomarzo, non si può nemmeno comprendere del perché di tali opere.

"Chi con ciglia inarcate et labbra strette non va per questo loco, manco ammira le famose del mondo moli sette"

Che andrebbe interpretato con:

"Chi con occhi attenti e senza far rumore attraversa la vita, può essere partecipe alle sue meraviglie."

E con le labbra strette venne rappresentata la storia che il Bosco di Bomarzo racconta.

 

05 ottobre 2024

Riflessione sul Bosco Sacro di Bomarzo

 

Oggi ho lavorato per tentare di mettere in ordine le immagini che ho preso al Bosco Sacro di Bomarzo.

Sono riuscito a fotografare quasi tutto.

C'è una disputa. Il costruttore ha voluto fare un discorso cristiano, come alcuni sostengono o ha voluto fare un percorso magico legato all'antica religione precristiana?

Era il 1500, tempo in cui si bruciava viva la gente anche se lui era un parente di una casata di papi cattolici.

A mio avviso il discorso è esoterico-pagano che si presta a varie interpretazioni. Ma se voleva fare un discorso cristiano, avrebbe usato simboli direttamente cristiani e non simboli così fortemente caratterizzati.

Questa che vedete sarebbe Orco, la bocca che porta all'Ade. L'immagine è l'emblema del parco. Quando finisco di mettere in ordine le immagini darò un'interpretazione diversa da quella che da Maurizio Calvesi nel suo libro "Il sacro bosco di Bomarzo" tanto usato dalle guide e che ho voluto comperare per capire come i cristiani vogliono interpretare qualche cosa di cui non esistono documenti per una corretta interpretazione.

Però, se fondi insieme stagno e rame hai sempre una lega di bronzo e se presenti Persefone, Demetra, Ade e Cerbero il significato è sempre quello di discesa nell'Ade.

 

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04 ottobre 2024

Gli Auguri e gli Etruschi

Qual è l'apporto degli Etruschi alla filosofia?

Gli Etruschi posero, a fondamento della loro filosofia e della filosofia metafisica futura, il ruolo degli Auguri.

Gli Auguri erano un Istituto di controllo del potere politico. Ogni decisione politica poteva avvenire in armonia con la volontà degli Dèi che abitavano il mondo circostante e non in contraddizione con la necessità di giustizia collettiva.

Gli Auguri non avevano il ruolo di "leggere il futuro" perché non c'era nessun futuro da leggere. L'idea di un futuro da leggere entrerà in vigore con la filosofia pitagorica e con gli eleatici.

Gli Auguri furono assunti a Roma come Istituto di controllo politico anche se l'istituzione, nel corso dei secoli, perse di potere e molte delle decisioni degli Auguri, nell'ultimo secolo a ridosso dell'arrivo dell'ideologia imperiale, assunsero più il carattere di farsa che quello di protezione dei cittadini romani.

Gli Auguri fu il primo tentativo di istituire una "Corte Costituzionale" capace di mediare fra potere politico e necessità dei cittadini.

Con l'arrivo dell'assolutismo cristiano, l'istituto degli Auguri fu cancellato. Sarà necessaria la Rivoluzione Francese per iniziare a pensare alla necessità di un simile Istituto che fu progressivamente istituito nei vari Stati spesso denominata "Corte Suprema".

 

04 ottobre 2024

Il Lago di Bolsena

Il lago di Bolsena si è formato riempiendo la bocca di un cratere vulcanico.

360000 anni fa esplose e l'esplosione fu devastante. La lava, solidificata, ha dato origine al tufo, una pietra tenera, facilmente malleabile, facile da scavare per ottenere ambienti stabili.

Questa eruzione coprì tutta la parte nord dell'odierno Lazio e fu abitata dapprima dalla "civiltà villanoviana" e, poi, in un secondo tempo, dalle civiltà italiche fra le quali identifichiamo quella Etrusca.

Il tufo è un elemento fondamentale per lo sviluppo della civiltà Etrusca. Il tufo venne scavato, la roccia fu modellata sia per la costruzione di ambienti, case e ripari, che per la costruzione di statue e tombe.

 

04 ottobre 2024

La nascita della contrapposizione fra democrazia ed oscurantismo

Un po' alla volta inizierò a estrarre le foto da condividere, come questa, estratta da un piccolo filmato, che rappresenta una scena di vita quotidiana in una tomba Etrusca di Tarquinia.

Nel viaggio ho visto molte cose, ma le mie riflessioni si concentrano sullo sviluppo delle idee proprie della filosofia metafisica.

In questa scena, come in altre, noi abbiamo aspetti della filosofia metafisica, delle idee sia religiose che sociali, la stessa cosa vale per i palazzi del "nobili" del 1500. Ogni pittura, ogni scena, anche la più banale, ci parla delle idee religiose. dei desideri degli uomini sempre in bilico fra "ciò che vorrei" e "ciò che posso avere"; "ciò che vorrei fare" e "ciò che posso o mi è consentito fare".

L'arroganza cristiana pensa di determinare i desideri degli uomini in funzione del proprio assolutismo, ma gli stessi uomini che necessitano dell'arroganza cristiana per dominare le persone, non permettono a quest'arroganza di impossessarsi di loro stessi. I principi di arroganza vengono imposti ai sottoposti, ma i ricchi ed i potenti si sottraggono. Questa contraddizione è ben presente nelle pitture del 1500 dove l'esoterismo, inteso come liberazione dall'assolutismo, scava nella psiche delle persone. E questo è l'oggetto della mia ricerca e della mia attenzione.

 

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Ho modificato la mia pagina di presentazione personale introducendo vari filmati che parlano della mia attivitù di costruttore della Religione Pagana.

 

 

Questa pagina sarà alimentata giorno dopo giorno in base alle possibilità.

Verranno postati tutti i messaggi, tutte le proposte di discussione, nel mese di ottobre 2024.

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Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

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Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

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