La religione è l'unica "branca delle scienze sociali" che definisce le "regole" all'interno delle quali gli Esseri Umani veicolano le loro emozioni nel mondo in cui nascono e vivono.
Una religione, qualunque sia, si misura sempre con le "scoperte scientifiche" le quali, qualora siano in contrasto con gli apriori (o i dogmi) di quella religione, costringono quella religione a modificarsi o, in caso contrario, ad apparire per ciņ che è: un'impostura.
Da quando Boccaccio riscoprì gli Dèi, i Pagani hanno percorso un lungo cammino per riappropriarsi del senso religioso della vita che la superstizione ha negato loro. Negli ultimi secoli, fino ad oggi, la scienza, con le sue scoperte, ha aiutato molto la Religione Pagana e proprio lo sviluppo della Religione Pagana nel suo cammino di ritorno al Mito, dalle traduzioni di Ficino, a Giordano Bruno, alla Dèa Ragione, ha aiutato la scienza a limitare la superstizione. Non esistono le "ultime scoperte scientifiche del paganesimo", esistono le scoperte scientifiche che confermano la visione Pagana della vita. Scoprire che il feto, nella pancia della madre, seleziona le tensioni emotive ottimali, in base ai segnali emotivi della madre, per predisporsi a percepire il TIPO di mondo nel quale nascerà, è una scoperta recentissima che appartiene al pensiero più generale del Paganesimo in cui Zeus, con la sua Titanomachia, seleziona un tipo di realtà, quella della Natura e quella razionale, nella quale i "suoi figli", la Natura, possono svilupparsi.
Perņ è necessario avere l'idea religiosa pagana per capire quando le scoperte scientifiche confermano quell'idea o la smentiscono costringendo le persone a riformulare, se necessario, le proprie idee. Se una persona è cristiana, non ha di questi problemi: lo ha creato dio e, dunque, è normale che il sole giri attorno alla terra, come è normale che lui sia ciņ che ritiene di essere in quanto creato immutabile dal suo dio. Ogni specificità psico-fisica che manifesterà nella sua vita, per il cristiano, è un dono del suo dio. Non sarà mai ciņ che ha sviluppato nelle scelte della sua esistenza. Per questo motivo un cristiano insegnerà a suo figlio a pregare affinché il suo dio gli faccia dei doni speciali, mentre il Pagano a suo figlio fornirà gli strumenti psico-fisici-culturali per viver adeguatamente per quanto l'esperienza (gli errori della sua vita) gli ha permesso di comprendere. Così, mentre il cristiano forgerà suo figlio uguale a lui in quanto lui è creato ad immagine del suo dio padrone, il Pagano fornirà a suo figlio gli strumenti psico-fisici-culturali perché faccia meglio di suo padre e sia più consapevole di suo padre (sono i pagani che si preoccupano di cosa si vestiranno o che cosa mangeranno. Il cristiano "sa" che a lui provvede dio. Sono i Pagani che costruiscono il futuro, i cristiani non ne hanno bisogno perché il futuro è dato dal loro dio. Matteo 6, 31-33). Mentre il cristiano deve accontentarsi di essere "come il maestro", il Pagano ritiene "tristo quell'allievo che non supera il suo maestro e fallito quel maestro che non ha saputo fornire il suo allievo di strumenti adeguati per farsi superare".
E' triste quella madre che portando un feto in pancia non vive con passione, determinazione, forza, la sua vita quotidiana comunicando al feto la necessità di affinare le sue armi psichiche per affrontare al meglio il mondo nel quale nascerà.
Ciņ che separa la Religione Pagana dalle religioni monoteiste è: LA SUPERSTIZIONE!
Mentre le religioni monoteiste incontrano il dio al di fuori della vita, la Religione Pagana incontra il dio come soggetto all'interno della vita. Nella Religione Pagana il DIO è un soggetto in continuo mutamento attraverso le relazione che costruisce nel suo "abitare il mondo", mentre, nella religione monoteista, il dio è un soggetto assoluto, immutabile. Mentre nella Religione Pagana gli Dèi non determinano la morale o la giustizia in quanto questa è l'equilibrio della vita fra tutti i soggetti che concorrono a formarla, nella religione monoteista il dio, esterno ed estraneo alla vita, dice alla vita quale deve essere la morale o la giustizia che la vita deve osservare.
Porre il dio al di fuori della vita, come fanno le religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo e islam, significa imporre la SUPERSTIZIONE!
Tutta la vita dipende da quel dio. Dai "miracoli" alle pene. Dal terremoto alla tempesta. Dalle guerre alla pace. Dal posto di lavoro alla fortuna. Dalla salute alla malattia. Tutto è dono di dio o punizione perché le persone non sono state sottomesse abbastanza (peccati). "dio dà e dio toglie" e nessuno interferisce con la volontà del dio che, per questo, nelle religioni monoteiste, deve essere definito come "dio padrone" degli uomini. Un padrone che poi delega i suoi "vicari" a fare la sua volontà in terra imponendo la "sua morale", le "sue leggi", la "sua volontà". Perņ, si tratta sempre di superstizione che deriva dal latino "superstare" che significa "stare sopra": appunto, il dio padrone che sta sopra, al di fuori, della vita.
E il significato corrente definisce il monoteista e il cristiano in particolare come colui la cui : "tendenza, determinata dall'ignoranza e dalla suggestione di attribuire a cause occulte o soprannaturali gli avvenimenti che possono essere spiegati con cause naturali". Se da un lato la superstizione monoteista, nella realtà quotidiana, è stata combattuta dalla scienza che ha cercato le cause degli accadimenti (vedi Galileo o gli idola di Bacone), dall'altro lato la superstizione religiosa è stata combattuta dai Pagani nella costruzione delle loro relazioni con gli Dèi nella Natura attraverso il loro essere Dèi nella Natura.
Gli Dèi non sono soggetti diversi dalla vita o dalla Natura, ma sono ciņ che è la vita e ciņ che è la Natura. La Titanomachia di Zeus non è un gioco letterario, ma è la potenza con la quale alcuni Dèi (l'atmosfera, la terra), su questo pianeta, hanno separato sé stessi dall'immenso che li ha generati costruendo le condizioni affinché, su questa Madre Terra, Rea, germinasse la Natura, Hera, e, nelle sue trasformazioni, da questa nascessero molti Dèi capaci di farsi aprire le porte dell'Olimpo. La superstizione monoteista costruisce nei bambini uno stato di dipendenza psicologica dall'idea di provvidenza che tarpa le ali impedendo loro di affrontare l'immenso della loro vita. Per questo l'umanità è sempre in bilico fra le tensioni intime che spingono gli Esseri della Natura, gli Umani nel nostro caso, ad espandersi nel mondo in cui nascono e la superstizione monoteista che, imponendo la sua morale e la volontà del suo dio, impedisce l'espansione psico-emotiva-culturale delle persone al fine di costruire quell'ignoranza capace di imporre la dipendenza da forme superstiziose.
Forme superstiziose che possono variare dall'idea del dio padrone, a quella della madonna, a quella di padre Pio, a quella di Satana, a quella di Elia, a quella dei santi cattolici come Francesco o Antonio, a quella del dio o la dea dei wicca. La superstizione è la separazione del soggetto divino dalla sua rappresentazione come oggetto nella Natura. Quando le persone diventano superstiziose cessano di agire per costruire il loro futuro e, invece, tentano di "interpretare" il "disegno divino" del dio padrone di turno mediante astrologia, tarocchi, cabala, "maghi o magonzoli", oppure attraverso preti cattolici (che rappresentano il cristo in terra) o iman sciiti (che interpretano la volontà di dio). La superstizione nega il dio che cresce dentro l'uomo. Lo uccide perché l'uomo deve essere "umile davanti al dio padrone". "Umile e sottomesso", "timoroso della volontà di dio", "ossequioso ed obbediente alla sua morale per non diventare un peccatore". Il dio padrone è il metro di misura della vita umana; la superstizione imposta dal dio padrone è la misura della vita umana.
Il dio padrone dei cristiani non ha rispetto della vita: ne è il padrone. Come tale la puņ distruggere, a piacimento, col diluvio universale e nessun cristiano lo accuserà di crimini. Le forze della vita soccombono davanti alla morale del dio padrone. Gli Dèi che manifestano la vita soccombono davanti alla morale del dio padrone. Uccidere l'Afrodite dentro ogni Essere Umano in nome della verginità della madonna dei cristiani! Uccidere l'Ercole in ogni Essere Umano in nome dell'umiltà davanti al dio padrone. Uccidere l'Apollo in ogni Essere Umano in nome della distruzione del corpo come indica Paolo di tarso. E, nello stesso tempo, gli Dèi dentro agli Esseri Umani sussurrano. "Ascolta la Terra", "Il vento ti chiama per nuove vie", "Le ninfe delle fonti sono al seguito di Afrodite", "impara ad ascoltare le voci del buio e del bosco", "guarda e affascinati davanti al bello".
Mentre la morale cristiana incute timore per la terra e per il vento; impone onnipotenza e separazione delle persone dal mondo in cui vivono; chiude le loro orecchie alle voci del mondo in un delirio di separazione; gli Dèi dentro di noi spingono affinché noi andiamo verso il mondo vivendo la nostra occasione di vita con passione e partecipazione. Perché gli Dèi sono ciņ che noi siamo, che ogni Essere della Natura è, e il loro corpo ha una "cellula" in ogni Essere della Natura che incontra gli Dèi solo nel momento in cui manifesta quel dio dentro sé stesso. Così l'uomo, nelle azioni di tutti i giorni si fa Apollo, Ares, Efesto, Dioniso, Zeus, Ermes, Ade, oppure, Afrodite, Hera, Demetra, Athena, ecc.
La morale monoteista costringe gli Esseri Umani a diventare sordi agli Dèi dentro di loro e inconsapevoli agli Dèi fuori di loro. In quel momento nasce il conflitto. Più diventiamo sordi e più ci allontaniamo dagli Dèi Olimpi, più Padre Urano Stellato emerge dentro agli Esseri Umani. Padre Urano Stellato pose due condizioni dalle quali gli Dèi Olimpi non possono prescindere nel generare gli Esseri della Natura: Madre Afrodite e Madri Erinni. Quando gli Dèi vengono uccisi dentro gli Esseri Umani dalla morale coercitiva monoteista, Madre Afrodite si trasforma in perversione e le Madri Erinni cercano di spezzare la gabbia morale in cui i monoteisti hanno chiuso gli Esseri Umani con tutta la violenza che l'amore per la vita di Urano Stellato puņ esprimere dentro ogni Essere della Natura.
Chi è dunque il Pagano?
E' colui che incontra gli Dèi nel mondo in cui vive proprio esprimendo quegli stessi Dèi dentro di sé nella sua vita. Li incontra attraverso le sue azioni e li invoca mediante i suoi intenti.
Non c'è superstizione nel Pagano
Nel Pagano c'è un "timore reverenziale" per l'immenso sconosciuto che lo circonda, ma il Pagano non è sottomesso a questo sconosciuto e anche se, rispetto ad esso è rispettoso, non per questo rinuncerà a svelarlo e ad usarlo per i propri intenti: questo distingue la Persona Religiosa, dalla persona superstiziosa!
Marghera, 15 maggio 2009
Pagina tradotta in lingua Portoghese:
Tradução para o português A religião Pagã e a superstição
Claudio Simeoni Meccanico Apprendista Stregone Guardiano dell'Anticristo Membro fondatore della Federazione Pagana Piaz.le Parmesan, 8 30175 Marghera - Venezia Tel. 3277862784 e-mail: claudiosimeoni@libero.it |
La fine dell'arroganza dei cristiani! |
Non esiste nella società in cui viviamo una disciplina o delle regole per chi voglia costruire una Religione o, più in generale, un pensiero religioso autonomo e diverso dalla religione cattolica che domina ogni anfratto dell'esistenza umana. Chi lo fa viene visto con sospetto. Un nemico da combattere e quando viene aggredito, le Istituzioni tendono ad ignorare le aggressioni. Eppure, costruire una religione è l'unico modo per agire sulle proprie emozioni e costruire i legami fra sé stessi e il mondo in cui siamo nati.