Continua dalla seconda parte...
Questo riproduce un po' la storia della filosofia e le esternazioni dei vari filosofi. La filosofia non è una "verità", ma esprime la relazione fra il soggetto pensante e la cultura che gli ha imposto di adattarsi costruendo i preconcetti e le somatizzazioni che lui ritiene tanto naturali. Ogni sistema filosofico è leggermente diverso dal sistema filosofico che lo ha preceduto perché risponde a relazioni culturali diverse che condizionano i preconcetti e le somatizzazioni dei singoli individui pensanti.
Quando si spiega alle persone che la variazione di un loro comportamento soggettivo nei confronti del mondo modifica i riferimenti del loro bambino che, rispondendo a nuove sollecitazioni di un diverso comportamento, costruisce relazioni diverse con il mondo o quando si dice alle persone che se loro mettono in atto un comportamento carico di emozioni nelle relazioni con il mondo aprendosi alle emozioni del mondo forniscono al loro bambino strumenti migliori per leggere e rapportarsi col mondo, le persone sono interdette e dicono: io sono così.
Io sono il modello; divenuto, presente e perfetto. Questo perché non sanno immaginare mutamenti diversi, in altri presenti, se non come il sé stessi di ora proiettato in un diverso ambiente: "Se fossi giovane, farei delle scelte diverse!". Ma il "se io fossi" altro non è che la proiezione di ciò che io sono ora, proiettato nelle scelte che hanno costruito la mia esperienza di oggi che proietto nel passato. Non immagino esperienze diverse quali prodotto di scelte diverse che io avrei potuto fare. Non metto in conto che scelte diverse avrebbero costruito un diverso me.
Il concetto di "idee preconcette" che ho voluto introdurre con tanta forza, deve essere tenuto presente a mano a mano che il discorso si sviluppa.
L'idea preconcetta è il fondamento aprioristico di come noi guardiamo il mondo.
L'idea preconcetta che noi abbiamo media con le nostre pulsioni le quali si veicolano partendo dalle idee preconcette.
Pensate ad un'idea preconcetta di una morale che nega valore alla sessualità. Un'idea, come tutte, educazionalmente imposta, per la quale l'individuo si nega il piacere delle proprie pulsioni sessuali finendo per alimentare la propria patologia fobica. Questa è l'idea preconcetta sul sesso imposta dai cristiani e legittimata attraverso la vagina vergine della loro madonna.
Hanno aggredito prima la propria sessualità, poi la sessualità dei bambini, finendo per ammalarli di sensi si colpa. Quei sensi di colpa sono effetti dello stridere fra la negazione preconcetta della sessualità e il bisogno sessuale moralmente negato, ma sistematicamente cercato. Dalle idee preconcette si sviluppa la logica con la quale il futuro adulto affronta il mondo, esprime i suoi giudizi, fa le sue scelte, e ad esse costringe suo figlio ad adattarsi.
Se voi parlate con una persona che ha dei "sensi di colpa", le sue affermazioni non sono "insensate". Obbediscono ad una morale e ad una logica che giustifica i suoi sensi di colpa. Una morale e una logica il cui scopo è proteggersi dall'angoscia dei suoi sensi di colpa. Voi, quando parlate, non considerate i suoi sensi di colpa, o la sua psiche del profondo, ma considerate solo le giustificazioni con le quali quella persona si difende dall'angoscia. La persona esprime una morale che la difenda dall'angoscia. Quella persona non si limita ad applicare quella morale solo a sé stessa, ma pretende che tutti la facciano propria. Voi a quella morale e a quella logica opponete un'altra morale, un'altra logica. Un'altra morale e un'altra logica come riflesso della vostra psiche profonda.
Ne consegue che il linguaggio è fra sordi: si scontrano due logiche, manifestate da idee diverse, che sono il riflesso della diversa psicologia del profondo. Le parole, le idee, la logica diversa, non saranno mai in grado di modificare la psicologia del profondo dell'altro, ma avranno una loro soluzione solo in una logica o in norme esterne capaci di contenere le logiche da difesa psicologica nell'ambito personale; in pubblico si costringono le persone a comportarsi nella logica e nelle norme previste dalla società civile.
Questo significa che per quanto bello, arguto, articolato, sarà il discorso che farete, potrete sì battere il vostro avversario dimostrando di essere "migliore di lui", ma non sarete mai in grado di modificare le idee che scaturiscono della psiche profonda del vostro interlocutore. Una psiche profonda che è disposta a "cambiare logica espressiva", qualora la logica precedente non fosse stata in grado di essere vincente o funzionale nella difesa della sua psiche, ma solo nell'ottica di salvaguardare quella e solo quella psiche del profondo. La morale puritana imposta dai cristiani può esprimersi in vari modi, ma per chi vede nel puritanesimo una salvaguardia dalla sua angoscia, dalla paura di esporre il proprio corpo, può passare da una modalità di difesa ad un'altra, ma non potrà mai negare il puritanesimo. Può passare da una morale cattolica ad una morale islamica, ma non ad una morale che neghi la necessità di azioni puritane.
Io, come maschio a cui piacciono le donne, non sono insensibile ad un bel seno o a un bel fondoschiena femminile.
La pubblicità ci gioca parecchio sugli stereotipi di bellezza. Se guardate qualche sito wicca nelle immagini non mancheranno donne eteree.
Per farmi comperare un'automobile o un detersivo mi si presentano quelle forme. Si sventolano quelle forme per vendermi un qualsiasi prodotto.
Altre predilezioni sessuali sono sensibili ad altre rappresentazioni, sempre presenti e studiate dalla pubblicità.
Quelle rappresentazioni sono idee preconcette; categorie con le quali guardiamo il mondo e nelle quali vogliamo veicolare i desideri. Mentre noi veicoliamo i nostri desideri, la pubblicità televisiva vi infila il prodotto per associarlo al nostro desiderio.
Ma che cos'è un corpo? E' una persona.
I maschi come me che amano le donne spesso inseguono belle forme. Grandi seni o fondischiena piacevoli.
Spesso costruiscono una storia d'amore: con seni prosperosi e sederi piacevoli.
Finita la passione per il seno prosperoso o per il sedere piacevole, è necessario fare i conti con la persona che ha "anche" un seno prosperoso e un sedere piacevole. Nel momento della passione per il corpo sorvolavamo sui "difetti" che percepivamo di lei.
Poi dobbiamo confrontarci col suo carattere, con le sue emozioni, con i suoi progetti, con le sue passioni, col suo modo di guardare il mondo e la vita: CON LE SUE IDEE PRECONCETTE!
Quando ti scontri con le idee preconcette, perché sono diverse, non ci sono più seni prosperosi o sederi piacevoli che tengano.
Le persone, sia maschi che femmine, si ergono a difesa di sé stessi: delle proprie emozioni, dei propri desideri, dei propri progetti.
Ogni persona è un coacervo di emozioni e di tensioni che la passione sessuale del momento può assopire, ma il tempo fa emergere in tutta la sua forza.
Se la tua idea preconcetta è ferma alle forme espresse dalla televisione, cerchi quelle forme, ma non pensi che dietro a quelle forme c'è una persona che progetta, che si emoziona, che pensa. Lei non è solo ciò che tu proietti su di lei.
E' un po' come i maschi della mia generazione (sono arrivato ad una età avanzata): pensano di "farsi le donne" e non immaginano che, invece, è "una donna che se li fa".
Questa riflessione è importante quando riprendiamo il discorso sul neonato.
Le idee preconcette si fissano nei pregiudizi. Giudizi che vengono emessi a priori e a prescindere.
Si tratta sempre di idee preconcette sul mondo che si calano in maniera profonda nelle persone per cui l'apparire dell'oggetto ha quello e solo quel significato. I pregiudizi sono imposti dal gruppo sociale al neonato e contribuiscono a tener coeso il gruppo, ma nello stesso tempo bloccano la forma mentale del neonato sul mondo e sulle relazioni col mondo. Il pregiudizio blocca l'individuo davanti al nuovo e costringe il suo apparato emotivo a rispondere a sollecitazioni di forme razionali predeterminate: "...poggia su motivazioni individuali di natura prevalentemente inconscia, o su convinzioni maturate nell'appartenenza ad un gruppo etnico o sociale."
Perché si impone sul bambino il "pregiudizio"?
Pregiudizio inteso come "giudizio a priori" e come "inganno sulle possibilità di giudizio".
Il pregiudizio si impone nella struttura psichica infantile in base alla relazione azioni-risposte messe in atto dall'ambiente in cui il bambino agisce.
La madre è la preda del bambino che agisce e reagisce in funzione della propria sopravvivenza. La madre impone delle categorie di comportamento e di risposta al neonato che fanno capire al bambino come la sua sopravvivenza dipenda dalla sua adesione a quelle categorie.
Dalla relazione fra esigenze soggettive e possibilità oggettive di veicolare le proprie esigenze intuite dal neonato nella società nascono i "giudizi del possibile" o del "lecito" se non del "doveroso" come adattamento soggettivo nella lettura dell'oggettività.
Il pregiudizio è un meccanismo di difesa soggettivo: permette di mettere in atto delle azioni di difesa all'apparire di un fenomeno prima che quel fenomeno minacci la stabilità psico-emotiva del soggetto.
La paura del serpente è un pregiudizio fissato nella memoria di specie da alcuni milioni di anni.
La minaccia del serpente mette in moto delle difese prima che il serpente possa nuocere.
Non è importante se il pericolo è reale o meno: agisce prima che l'offesa sia portata a termine. Sullo stesso meccanismo biologico viene innestato dalle società il pregiudizio di razza, religione, ecc.
PREGIUDIZIO:
Per questo il nostro bambino, educato dal nonno, ritiene normale soggettivare le apprensioni motorie del nonno: lui è adulto, lui è il soggetto (o uno dei soggetti) di riferimento.
Quando il bambino ha un nonno che lo spinge ad osare o a vivere il movimento o avventure, il modello di riferimento si amplia.
Consideriamo un nonno che legge, seduto ad una scrivania, che coinvolge il bambino di due anni nei suoi libri e nelle sue carte.
Il nonno gli legge delle storie, dei brani, gli mostra libri con delle figure, gioca col nipote ad interpretare le figure: questo un nonno lo sa fare molto bene.
Quel nonno non può proprio camminare. Pertanto non è un modello che impone un'andatura o che può limitare il correre e il saltare del bambino. Un nonno che non può camminare non è un nonno che ferma il movimento nel bambino.
Il fatto stesso che il bambino abbia le gambe e possa camminare e il nonno no, determina un'impossibilità da parte del nonno di intervenire sulla mobilità del bambino. Per contro, può mettere in moto il movimento intellettuale del bambino.
La nascita di ogni bambino avviene per SCISSIONE dal corpo della madre.
Il processo più "primitivo" degli Esseri della Natura, anche se perfezionato meccanicamente nel corso dell'evoluzione delle specie, per quanto riguarda la struttura emotiva, è rimasto uguale.
Oltre alla scissione della singola cellula o del battere, la Natura ha elaborato altre strategie attraverso le quali far nascere nuovi individui, dalla partenogenesi alla riproduzione sessuata, ma il processo di trasferimento della struttura emotiva è rimasto costante: avviene per scissione. Il bambino cresce nella struttura emotiva della madre e al momento della nascita la struttura emotiva del bambino si scinde da quella della madre. Rimangono due strutture emotive separate più piccole. Da quel momento cominceranno a crescere.
La nascita è un'azione alchemica attraverso cui la madre trasferisce parte di sé stessa nel neonato.
Questa è l'azione normale all'interno della Natura. La cellula dilata sé stessa acquisendo "potere" emotivo fino ad esplodersi e a scindersi.
Questo movimento nei batteri si chiama fissione binaria. Un processo che vede la crescita del battere e la scissione del battere in due batteri più piccoli che poi ritornano a crescere.
Nel battere si ha la disgregazione della struttura emotiva complessiva e la sua riaggregazione in due diversi soggetti.
Le tecniche della nascita sono state diversificate nella e dalla Natura, ma il meccanismo di fondo come la fissione della struttura emotiva, è rimasto costante rispetto alla diversificazione dei modi con cui le specie generano.
La struttura emotiva non è portatrice di memoria. E' portatrice di pulsioni. Esprime le pulsioni, ma non ha né regole né norme in cui esprimerle.
Però le pulsioni hanno spessore, intensità e articolazione interna, che è determinata dalla veicolazione (tipo, direzione e qualità) che le pulsioni hanno attraversato mentre si esprimevano nella madre.
La struttura pulsionale emotiva del bambino è lo specchio delle pulsioni della madre. Tale struttura è caratterizzata da "tensioni interne" trasmesse dalla possibilità di veicolazione delle pulsioni direttamente dalla madre. La struttura pulsionale del nuovo nato è già predisposta per adattarsi a possibili sollecitazioni dell'ambiente alle quali la madre ha già predisposto il proprio adattamento soggettivo. La struttura pulsionale del bambino appena nato è una copia, per scissione, della struttura pulsionale della madre. Ma mentre la madre ha "marchiato" le sue pulsioni con la sua esperienza e il suo abitare il mondo, la stessa struttura pulsionale del bambino non è marchiata perché manca di esperienza, di processi adattativi, del suo abitare il mondo. E' "imprintata" (predisposta alle possibilità), ma non strutturata dall'esperienza.
Nella madre dei sessuati, solo una parte della sua struttura emotiva si trasferisce nel neonato.
La madre che ha partorito non è la stessa persona di prima del parto.
E' in grado sì di affrontare la vita nella Natura (perché comporta attività fisica), ma spesso non è in grado di affrontare la vita sociale (perché comporta un dispendio di attività psichica).
L'energia psichica è quella che il bambino ha sottratto alla madre e se la madre non è sorretta dall'ambiente che l'aiuta a ricostruire la sua energia, tende a distruggere il neonato per ripristinare il suo equilibrio psico-emotivo.
FINE della TERZA PARTE
Marghera, 08 novembre 2010
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Vai alla quarta parte La conoscenza emotiva e le relazioni col mondo - la neonatalità
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Non esiste, nella società in cui viviamo, una disciplina o delle regole per chi voglia costruire una Religione o, più in generale, un pensiero religioso autonomo e diverso dalla religione cattolica che domina ogni anfratto dell'esistenza umana. Chi lo fa viene visto con sospetto. Un nemico da combattere e quando viene aggredito, le Istituzioni tendono ad ignorare le aggressioni. Eppure, costruire una religione è l'unico modo per agire sulle proprie emozioni e costruire i legami fra sé stessi e il mondo in cui siamo nati.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
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Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
Diana di Roma!
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