Marte

Teologia della Religione Pagana - centoduesima riflessione

Il sentiero d'oro della Religione Romana

di Claudio Simeoni

 

La Devotio nella Religione Pagana

 

Il centoduesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:

102) Fato conduce Marte
Marte prende gli Esseri Umani per mano portandoli alle contraddizioni che si risolvono mediante la guerra.
Dal fare, Marte, dà e riceve vigore.

Marte si nutre di contraddizioni.

La contraddizione, sia come contrapposizione che come conflitto, è il nutrimento di Marte.

Marte prende gli Esseri Umani per mano e mostra loro come tutta la vita diviene per contrapposizione e per conflitto. Una contraddizione è uno squilibrio in una relazione che necessita di essere risolto con un nuovo e diverso equilibrio. Un equilibrio che l'individuo deve ricostruire in modo che sia a lui il più favorevole possibile.

Marte sorge dentro di noi e ci dice che l'equilibrio che stiamo vivendo deve essere modificato. Dobbiamo cambiare e per cambiare dobbiamo entrare in conflitto o subire i conflitti di chi vuole cambiare gli equilibri nei quali noi stiamo vivendo.

A Marte interessa solo una cosa: che la risoluzione della contraddizioni non si risolva con un annientamento tale per cui non sono più possibili nuovi e diversi squilibri. Marte si nutre dell'energia che i contendenti versano nel mondo quando affrontano una contraddizione. Marte non ai nutre di olocausti e di stermini!

La caratteristica delle contraddizioni vissute da Marte è quella che le parti in conflitto risolvano il conflitto modificandosi a loro volta e vivendo nuovi equilibri che possono produrre nuovi e diversi squilibri. Nel genocidio, una parte stermina l'altra. Non si modifica né la parte che viene sterminata, né quella che ha sterminato in quanto questa vive di una sorta di delirio di onnipotenza che la porta a risolvere le contraddizioni, sempre e comunque, con lo sterminio e l'annientamento.

In presenza del genocidio è l'unico caso in cui Marte interviene. Non si limita più a sussurrare agli uomini la necessità di squilibrare il presente, ma alimenta la necessità di eliminare l'ideologia del genocidio. La presenza dell'ideologia del genocidio è il più terribile dei conflitti che l'uomo può affrontare.

Marte è la contraddizione che porta l'uomo ad affrontare i problemi, anche conflittuali della propria vita. Non deve necessariamente trasformare il conflitto in guerra e, quando lo fa, deve mantenere l'onore di chi rispetta l'altro. Il nemico, quando si reputa necessario, si può uccidere, ma non lo si può mai umiliare o disprezzare.

Marghera, 06 agosto 2021

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

Devotio

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.