Nettuno

Teologia della Religione Pagana - centocinquesima riflessione

Il sentiero d'oro della Religione Romana

di Claudio Simeoni

 

La Devotio nella Religione Pagana

 

Il centocinquesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:

105) Fato conduce Nettuno
Nettuno prende gli Esseri Umani per mano portandoli a diventare uno col mare.
Dal fare, Nettuno, dà e riceve vigore.

Il Nettuno che emerge dentro di noi è l'acqua alla quale i nostri corpi sono legati. Noi viviamo d'acqua e l'acqua è un po' la linfa vitale della Terra alla quale noi partecipiamo.

L'acqua che scorre dai monti al mare e diventa mare là dove ogni vita confluisce una volta che sgorga dalla Terra.

L'acqua che è dentro di noi è un continuo scorrere, un continuo mutare, una continua trasformazione, un continuo viaggiare di luogo in luogo. L'acqua, Nettuno, entra in noi ed esce da noi come se noi stessi fossimo per essa una sorta di luogo dove arrivare e di luogo da cui partire.

Per l'acqua, ogni vivente della Natura è un porto dove sostare e un porto dal quale ripartire per raggiungere nuove e diverse mete.

Oggi noi pensiamo a Nettuno come il mare perché Nettuno è associato a Poseidone. Ma Nettuno è parte di noi stessi e l'acqua che ci attraversa è Nettuno che riversa dentro di noi la sua energia e prende da noi l'esperienza delle nostre azioni.

Nettuno non ha tridenti da impugnare, ma riempiendo ogni anfratto in cui l'acqua scorre raccoglie l'esperienza di ogni esistenza diventando una sorta di "memoria della Terra". Una memoria capace di programmare un futuro possibile alimentando o sottraendo energia e attenzione ad ogni soggetto attraversato dall'acqua.

Dopo di che, c'è il mare.

Noi vediamo onde che si abbattono sulle scogliere e onde che lambiscono spiagge sabbiose. Ciò che non vediamo è l'acqua che si solleva dal mare. Vediamo le nubi adunarsi e vediamo l'acqua ricadere sulla terra in un ciclo portatore di vita. E in quel movimento osserviamo le nostre emozioni che si distaccano dal nostro profondo, alimentano le azioni per ritornare benefiche riportando l'esperienza dentro di noi.

Il Nettuno che è in noi è la nostra capacità di emozionarci e di alimentare un mondo che va percorso dalla nascita alla morte, dal monte al mare.

Mentre gli Esseri della Natura usano la volontà d'esistenza nel loro cammino, Nettuno si nutre e nutre a sua volta quella volontà affinché il ciclo della vita possa ripetersi continuamente.

Nel farsi Esseri Umani che vanno dal monte al mare, ognuno di noi diventa il Nettuno che traccia il solco del nostro andare.

Marghera, 13 agosto 2021

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

Devotio

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.