Flora

Teologia della Religione Pagana - centoottava riflessione

Il sentiero d'oro della Religione Romana

di Claudio Simeoni

 

La Devotio nella Religione Pagana

 

Il centoottavo paragrafo de Il Sentiero d’Oro, la Devotio, recita:

108) Fato conduce Flora
Flora prende gli Esseri Umani per mano portandoli a crescere, in quanto Esseri della Natura, come Esseri della Natura.
Dal fare, Flora, dà e riceve vigore.

Flora si presenta dentro di noi ogni volta che guardiamo un prato, un bosco, un filo d'erba, un fiore. Tutto questo appare ai nostri occhi come dei simboli che ci ricordano. I simboli di un insieme che ci ha permesso di germinare e che ci chiede di concorrere alla sua germinazione e al suo sviluppo.

Qualcuno disse che noi siamo piante che si portano in giro le proprie radici; in realtà noi siamo legati ad ogni vivente. Le Linee di Tensione mettono in relazione ogni vivente e le Linee di Tensione sono gli Dèi che si alimentano dai viventi e nutrono i viventi nelle loro azioni.

Il sentimento che noi proviamo davanti ai viventi della Natura, al mondo vegetale in particolare, è un fiorire e rifiorire continuo di un legame mai reciso anche se la ragione umana si pensa diversa e superiore alla natura.

Flora sboccia in noi col sentimento di passione che noi proviamo nei confronti dei fiori, manifestazione di Venere, e del verde che noi, nei paesi occidentali al nord dell'Equatore, vediamo rinascere ad ogni primavera.

La Flora dentro di noi continua a ricordarci che siamo parte di un mondo che dobbiamo vivere e che dobbiamo abitare anziché distruggere perché, distruggendo il mondo vegetale, noi poniamo le basi per distruggere noi stessi.

Flora, sussurrando nei nostri sentimenti, ci dice come servano centinaia di anni per costruire le foreste mentre, per distruggerle, bastano poche ore di fuoco o di motosega. Solo che, se non hai agito opportunamente, hai tagliato e bruciato una parte di te stesso. Non importa se a pagarne il prezzo immediato saranno uomini dall'altra parte del pianeta, prima o poi quei problemi ti arriveranno sotto svariate forme.

Distruggere Flora nel mondo non distrugge Flora, distrugge la Flora che permette all'uomo di vivere. Quando l'uomo avrà distrutto la sua possibilità d'esistenza, Flora continua a costruire un mondo partendo da quanto è rimasto.

Per questo motivo, Flora alimenta il sentimento dell'uomo per la natura. La Flora dentro di noi ci sussurra che per sopravvivere abbiamo bisogno della natura, abbiamo bisogno dei boschi, dei prati, degli alberi che abitano il mondo e lo alimentano con le loro trasformazioni.

Flora si nutre di tutto questo e, per farlo, nutre il sentimento dell'uomo verso il mondo della natura.

Marghera, 24 agosto 2021

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

Devotio

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.