Genio e Juno

Teologia della Religione Pagana - centodiciannovesima riflessione

Il sentiero d'oro della Religione Romana

di Claudio Simeoni

 

La Devotio nella Religione Pagana

 

Il centodiciannovesimo paragrafo de Il Sentiero d’Oro, la Devotio, recita:

119) Fato conduce Genio (include il femminile Juno)
Genio prende gli Esseri Umani per mano portandoli a sviluppare l'Essere Luminoso, sé stesso, per mantenere eterna la propria Coscienza di Sé.
Dal fare, Genio, dà e riceve vigore.

Genio è il nostro stesso corpo luminoso che noi costruiamo plasmando la nostra energia emotiva che impegniamo azione dopo azione nell'attività di vivere.

Vivere è plasmare noi stessi.

Vivere è crescere, trasformarsi, svelare lo sconosciuto in cui viviamo. Comprendere le contraddizioni dell'esistenza e serrare denti e pugni per affrontare i problemi che la vita ci riserva.

Plasmare, comprimere, miscelare, mescolare l'energia emotiva attraverso il suo impegno nel mondo e nella vita. Costruire un corpo luminoso. Costruire una coscienza altra dentro di noi che è noi ma che percepisce il mondo in maniera diversa sia quando è collegata alla nostra coscienza sia quando è completamente separata da essa.

Costruire è la parola magica che ogni uomo dovrebbe tener presente mentre agisce nel mondo. Costruire significa chiedersi, prima di ogni azione, "Io perché lo faccio?", "Cosa voglio ottenere?", "Sono disposto a pagarne il prezzo?".

Il corpo luminoso, il Genio o la Juno, che cresce dentro di noi riassume tutte le sfide della nostra vita, tutte le nostre passioni, tutti i nostri desideri con i quali abbiamo abitato il mondo e attraverso i quali abbiamo percorso la nostra esistenza.

Quando il Genio o la Juno si formano dentro di noi, iniziano ad inviare intuizioni e sensazioni alla nostra coscienza. Iniziano a guidare la ragione nelle scelte che fa durante la sua vita in modo che le scelte della ragione alimentino ulteriormente Giano e la Juno dentro al corpo dell'Essere Umano.

Marghera, 24 novembre 2021

 

Il sentiero d'oro: gli Dèi romani

La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona

 

Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona

 

La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.

Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio

 

Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.

Devotio

Claudio Simeoni

Meccanico

Apprendista Stregone

Guardiano dell'Anticristo

Membro fondatore
della Federazione Pagana

Piaz.le Parmesan, 8

30175 Marghera - Venezia

Tel. 3277862784

e-mail: claudiosimeoni@libero.it

I Romani erano costruttori di Ponti

Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi

La Religione di Roma Antica

La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.