La Devotio nella Religione Pagana
Il centoquarantunesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:
141) Foto conduce Nerio
Nerio prende gli Esseri Umani per mano portandoli a far precedere il pensato della ragione prima di scatenare Furia.
Dal fare, Nerio, dà e riceve vigore.
Nerio sorge dentro di noi ogni volta che noi affrontiamo una contraddizione nella nostra quotidianità. Nerio è il valore, il coraggio che alimenta la potenza con cui noi esprimiamo la nostra volontà nell'affrontare le condizioni della vita.
Nerio va associata a Marte. Marte è la contraddizione mentre Nerio è il valore e il coraggio con cui i soggetti, che partecipano alla contraddizione, affrontano la situazione che stanno vivendo.
Quando Nerio sorge dentro di noi, i muscoli si tendono, le mascelle si serrano, le mani si chiudono a pugno e la ragione, pronta allo scontro, è disposta ad aprire la porta della coscienza alle Furie qualora la situazione soggettiva, nell'affrontare la contraddizione, dovesse sfuggirle dalle mani.
Nerio è una furia che partecipa ad ogni battaglia che il Marte dentro di noi, emergendo, ci spinge ad affrontare.
Nerio non è una Furia cieca. E', piuttosto, una "ragione furiosa". Una furia che si esprime nella ragione e che ancora controlla il fluire delle emozioni della persona.
Il coraggio e il valore della ragione alimentano Nerio e Nerio alimenta il coraggio con cui una ragione affronta lo sconosciuto in cui vive modificandosi esperienza dopo esperienza.
La contraddizione, la contrapposizione, è il modo che ha la vita per esprimersi nel mondo, trasformarsi e divenire. Ma per affrontare una contraddizione è necessario il coraggio e la determinazione soggettiva e senza Nerio che sorge dentro di noi, noi saremmo disarmati davanti alla violenza con cui si esprime la contraddizione.
Marte, la contraddizione, non è spietato. Marte è la vita che si apre un cammino nell'esistenza e Nerio è la sua compagna, il coraggio con cui, colui che si fa Marte, percorre il proprio cammino.
Marghera, 21 febbraio 2022
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La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona.
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona.
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.
Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.
I Romani erano costruttori di Ponti
Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi
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