La Devotio nella Religione Pagana
Il centoquarantatreesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:
143) Fato conduce Olo
Olo prende gli Esseri Umani per mano portandoli a scoprire le tracce del passato affinché nessuno dimentichi.
Dal fare, Olo, dà e riceve vigore.
Dentro di noi c'è un passato di esperienze che ci ha generato e ha forgiato i fondamenti della nostra coscienza. Si tratta di un immenso che il nostro venir in essere ha selezionato scegliendo quanto soggettivamente ci è utile per affrontare le condizioni e il mondo in cui siamo nati.
La forza soggettiva, con cui noi selezioniamo quanto costruisce noi stessi, è il potere di Olo che si esprime dentro di noi.
Genericamente possiamo definire Olo come il fantasma di cose passate che hanno cessato di essere ma che, tuttavia, continuano ad influenzare in vario modo la nostra esistenza.
Qualcuno può essere prigioniero di un passato dal quale non riesce ad emanciparsi, ma il potere di Olo è il potere soggettivo della scelta fisiologica che ogni Essere vivente della Natura fa per selezionare quanto del passato può essergli utile.
Olo emerge dentro di noi nelle condizioni in cui noi stessi lo abbiamo alimentato affinché emerga. Olo non dice all'uomo: "Questo è meglio di quello!", ma dice: "Queste sono le cose, scegli!" Solo che ad ogni scelta cancelliamo cose che, da quel momento in poi, noi non possiamo più scegliere. Scegliere non è solo decidere che cosa, ma decidere anche che cosa non poter più decidere.
Ogni scelta esclude altre possibilità di scelte. Hai scelto! Nella scelta non c'è ritorno. Ogni scelta è un passo sul cammino della vita e Olo porta con sé le scelte passate pronto ad alimentare le nostre scelte con le possibilità che offre alla nostra percezione e alla nostra sensibilità.
Olo ci prende per mano perché lui è ciò che fu, in scelte che furono e che oggi sono la base dalla quale partiamo per un nostro possibile futuro.
Marghera, 13 marzo 2022
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La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona.
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona.
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.
Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.
I Romani erano costruttori di Ponti
Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi
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