La Devotio nella Religione Pagana
Il centoquarantaquattresimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:
144) Fato conduce Opi
Opi prende gli Esseri Umani per mano portandoli a desiderare bisogni soddisfatti onde dare l'assalto al cielo della Conoscenza e della Consapevolezza.
Dal fare, Opi, dà e riceve vigore.
Opi è un Dio possente che dentro di noi sorge e spinge i nostri bisogni e le nostre necessità in una continua ricerca di benessere, date le condizioni nelle quali noi viviamo.
Il benessere è rappresentato simbolicamente dalla cornucopia dalla quale fluiscono prodotti deliziosi ed abbondanti.
Nel sentimento religioso di Roma, Opi era considerata paredra di Saturno, lo Stregone che porta le intuizioni e le scoperte dallo sconosciuto che ci circonda alla conoscenza e che con queste risolve i problemi sociali.
Il lavoro, quando non viene rubato da altre mani, concede ricchezza e abbondanza ed Opi spinge dentro l'uomo affinché metta in atto azioni che gli assicurino una vita nel benessere e non nell'indigenza. Ogni volta che si percepisce la necessità di intraprendere qualche cosa nella nostra vita capace di assicurarci il benessere, è Opi, l'Opi che abita dentro di noi, che si affaccia alla nostra coscienza e che la sollecita, attraverso l'insorgenza emotiva, della necessità specifica.
Nella ricerca del benessere, noi prendiamo in mano la cornucopia di Opi e dalla cornucopia di Opi facciamo uscire il benessere che noi abbiamo costruito. La soddisfazione di quanto esce dalla cornucopia è frutto dell'insorgenza di una specifica emozione la cui energia nutre l'Opi dentro di noi che diventa più forte nel sollecitare una migliore condizione di vita.
Ad Opi non piace la miseria, la povertà. Quando chi alimenta l'Opi dentro di sé assiste a condizioni di miseria, povertà, sofferenza si sente travolgere da un impeto di con-passione perché la povertà, la miseria, la sofferenza nella società è percepita, attraverso la Opi dentro di lui, come la nostra stessa sofferenza, la nostra stessa miseria, la nostra stessa povertà.
Marghera, 21 marzo 2021
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La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona.
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona.
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.
Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.
I Romani erano costruttori di Ponti
Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi
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