La Devotio nella Religione Pagana
Il centoquarantasettesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:
147) Fato conduce Pace
Pace prende gli Esseri Umani per mano portandoli a sottomettersi alle contraddizioni rinunciando ad esercitare la volontà.
Dal fare, Pace, riceve vigore.
Pace è un Dio oscuro che abita le nostre emozioni. E' un Dio prodotto dentro di noi dalla ragione che si fa desiderio di persistenza per impedire ogni modificazione della sua descrizione della realtà e del suo dominio sull'uomo che abita.
Pace è la paura della ragione che, diventata cosciente del pericolo della mutazione e della trasformazione che ne disarticola il suo dominio, vuole impedire l'insorgenza di ogni emozione che potrebbe travolgerla. Ogni volta che un nuovo fenomeno giunge alla coscienza sorretto da un'emozione, la coscienza viene disgregata e la ragione, che regge quella coscienza, viene distrutta. Poi la coscienza si riaggrega comprendendo il nuovo fenomeno, ma la ragione che ne emerge non è più la ragione di prima, ma è una diversa ragione che comprende il nuovo fenomeno o la nuova esperienza.
La ragione muore, nella disgregazione della coscienza, e rinasce dalla riaggregazione della coscienza. E' l'insorgenza emotiva che disgrega la coscienza e la ragione ha paura di quel disgregarsi perché è la sua condanna a morte.
Per questo motivo la ragione invoca Pace come un Dio che genera staticità e che tende ad occupare la struttura psichica dell'uomo. Pace deve fermare l'insorgenza dell'emozione nell'uomo. L'insorgenza emotiva è il nemico contro il quale Pace combatte la sua battaglia.
Pace combatte contro l'insorgenza emotiva per uccidere l'uomo, le sue trasformazioni e il suo futuro. Pace blocca l'uomo nell'attimo presente e gli impedisce di continuare a costruirsi e a trasformarsi.
Pace si nutre dell'energia dell'uomo che si chiude in sé stesso. L'uomo che emotivamente implode bloccando le sue emozioni e le sue trasformazioni, psichiche e culturali, verso un futuro costruito mediante l'accumulo di conoscenza, consapevolezza, esperienza e relazioni fra l'uomo e il mondo in cui vive.
Pace si nutre della distruzione dell'uomo. Si ciba dell'uomo che si piega su sé stesso e impedisce all'uomo di affrontare le contraddizioni della vita costringendolo a rinunciare a vivere ogni contraddizione.
La ragione invoca la pace sociale in contrapposizione alla guerra di distruzione. "Vuoi la guerra che tutto distrugge o preferisci la pace?" chiede la ragione all'uomo. Ma non è la guerra che la ragione teme. La guerra è temuta dall'uomo perché aggrava le sue condizioni di vita. La ragione teme l'emozione perché l'insorgenza dell'emozione mina il suo dominio. In questo modo l'uomo, temendo i fucili, le spade e i carri armati, si sottomette alla ragione acquetando le sue emozioni in nome della pace. Pace non condanna fucili, spade e carri armati, condanna l'insorgenza emotiva dell'uomo perché l'insorgenza emotiva è vita.
Pace si nutre dell'uomo e all'uomo non dà nulla privandolo del potere emotivo che in un tempo, che a quest'uomo appare lontano, lo portò alla vita e a crescere nella struttura fisica.
Pace la combattiamo facendo emergere le emozioni dentro di noi. La combattiamo diventando individui appassionati; individui desideranti; individui curiosi che abitano il mondo in cui siamo nati.
Marghera, 22 marzo 2022
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La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona.
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona.
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.
Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.
I Romani erano costruttori di Ponti
Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi
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