La Devotio nella Religione Pagana
Il centocinquantaduesimo paragrafo de Il Sentiero d'Oro, la Devotio, recita:
152) Fato conduce Pistore
Pistore prende gli Esseri Umani per mano portandoli a trasformarsi in Esseri lucertola. Rinunciare a qualcosa per ottenere qualcosa.
Dal fare, Pistore, dà e riceve vigore.
Pistore, detto anche Giove Pistore, Giove Fornaio.
Come risolvere i problemi che nella nostra vita si presentano? Come relazionarci nella società in cui viviamo? Per avere qualche cosa è necessario rinunciare a qualche cosa. E' il potere della mediazione dove l'altro ha delle necessità, simili alle nostre, e quando quelle necessità vengono presentate con forza, affinché quell'esposizione di forza non sia distruttiva, si cede qualche cosa in cambio di qualche cosa.
La vita sociale è rappresentazione e scambio.
Il Pistore dentro di noi è la forza, il potere che, presentandosi alla nostra coscienza, ci induce ad analizzare la realtà e a dividere le nostre priorità in principali e in secondarie. Cosa possiamo cedere e dare e che cosa non possiamo né cedere né dare.
E' un potere riconducibile a Giove perché è un potere dell'individuo che sceglie.
Ogni volta che un individuo sceglie, si fa Giove perché tende a forgiare il proprio destino ad ogni scelta.
Si tratta sempre di scelte all'interno della società nella quale viviamo dove prendere e dare appartiene alla diplomazia dell'esistenza che ha nella ragione di Giove la sua radice.
Io ho delle esigenze, il mio vicino ha delle esigenze. Le cose sono due, o ci ammazziamo l'uno con l'altro per sodisfare le nostre esigenze o troviamo un compromesso, una mediazione, una soluzione.
Questo è il potere di Pistore: il potere della mediazione. Anche quando la mediazione richiede dei sacrifici in cambio di prospettive diverse da quelle che stiamo vivendo.
Presentandosi alla nostra coscienza, Pistore alimenta la nostra capacità di mediare; la capacità di trovare compromessi fra le condizioni dell'esistenza. Ogni volta che noi troviamo compromessi, alimentiamo Pistore dentro di noi che con più forza si presenta alla nostra coscienza sollecitando mediazioni.
Marghera, 25 marzo 2022
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La vita, rappresentata da Giunone in Piazza delle Erbe a Verona.
Il suicidio della vita rappresentata da Giulietta a Verona.
La Religione Pagana esalta la vita trionfando nella morte.
Il cristianesimo esalta la morte, il dolore, la crocifissione e il suicidio
Per questo i cristiani disperati hanno un padrone che promette loro la resurrezione nella carne.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell'Anticristo
Membro fondatore
della Federazione Pagana
Piaz.le Parmesan, 8
30175 Marghera - Venezia
Tel. 3277862784
e-mail: claudiosimeoni@libero.it
La religione di Roma Antica era caratterizzata da due elementi fondamentali. Primo: era una religione fatta dall'uomo che abita il mondo fatto da Dèi con cui intratteneva relazioni reciproche per un interesse comune. Secondo: la Religione di Roma Antica era una religione della trasformazione, del tempo, dell'azione, del contratto fra soggetti che agiscono. Queste sono condizioni che la filosofia stoica e platonica non hanno mai compreso e la loro azione ha appiattito, fino ad oggi, l'interpretazione dell'Antica Religione di Roma ai modelli statici del platonismo e neoplatonismo prima e del cristianesimo, poi. Riprendere la tradizione religiosa dell'Antica Roma, di Numa, significa uscire dai modelli cristiani, neoplatonici e stoici per riprendere l'idea del tempo e della trasformazione in un mondo che si trasforma.
I Romani erano costruttori di Ponti
Ponti che univano gli Dèi agli uomini e gli uomini agli Dèi
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